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TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Mah, mi rivolgo a lei commentando quanto ci ha rappresentato il Vicesindaco Montanari. Lei, Montanari, ci dà dei dati che io mi sono permesso anche io di andare a scaricare le mozioni, le delibere voglio dire, 2014, 2015 e 2016, e mi sembra che il quadro dei dati che lei ci fornisce è un po' farlocco, forse bene avrebbe fatto a farci una tabella comparativa, e mi sembra la prima cosa che avrei fatto al suo posto nel fornire un supporto un pochino più robusto alle sue considerazioni. Ma adesso io non voglio fossilizzarmi sui dati perché francamente mi appassiono poco a questo discorso; viceversa mi sembra che... ci sia proprio una condizione e metodologia che francamente continuo a non comprendere, se non con un po' di avventata modalità di portare avanti questi discorsi di trasformazione urbana. Voi approvate una delibera nel luglio dello scorso anno in cui stoppate i piani di riqualificazione urbana, no? Che riguardano alcune grandi aree ex industriali e che sono state predisposte nella precedente Amministrazione nel periodo, diciamo, tra il 2013 al 2016, erano quindi diciamo degli strumenti che venivano identificati in attesa di una Variante generale al Piano Regolatore, o almeno era una..., comunque erano gli strumenti di variante al Piano in base alla (incomprensibile) e che consentivano quindi di fare un focus delle aree di rilevanza importante e, come dice il nome stesso, secondo un approccio multidisciplinare, che guarda programmi di rigenerazione urbana anche sotto il profilo sociale e architettonico, questo è già un primo elemento che quindi richiede un approccio proprio di tipo multifunzionale e multidisciplinare, che è proprio di alcuni strumenti e processi che sono codificati e la VAS è uno di quello, perché la VAS in fondo null'altro è che un processo che ha come finalità integrare delle considerazioni e delle analisi di tipo ambientale nel Piano di sviluppo urbano, ma sempre nell'ottica di dare un valore aggiunto e migliorare la qualità decisionale, questo credo sia in estrema sintesi, poi lei col suo approccio un po' manicheista ha già più volte detto in Commissione che la VAS non serve a niente perché intanto ha autorizzato il grattacielo San Paolo, perfetto,questa è la sintesi francamente un po' sommaria che lei ha già tirato in più occasioni, quindi siccome quel grattacielo è stato autorizzato la VAS è inutile. Benissimo, mettiamo in discussione 20 anni di pianificazione proprio per questa sua asserzione. Però, vede, io ho pensato: "Ma allora quei PRUSA riguardavano delle aree, dei quadranti importanti della Città con estensioni notevoli, dall'area Thyssen alla strada del portone che stiamo esaminando, a corso Tazzoli, a corso Bramante, e c'era comunque, per quanto opinabile, giustamente contestabile da questo punto di vista, una visione di uno strumento applicato per andare ad individuare delle trasformazioni importanti su quel quadrante della Città con un approccio multidisciplinare; qui mi sembra che voi, nella narrativa di quella delibera, contrapponete il fatto che, essendo in essere una variante generale al Piano Regolatore, vengono meno diciamole finalità di quei PRUSA rispetto alle indicazioni contenute nell'atto di indirizzo e quindi vedete meno diciamo questa omogeneità di pensiero e quindi stoppate i PRUSA, io ho anche pensato: "Ma forse è per riuscire ad avvalersi, come in questo caso, dello strumento della 106 e quindi accelerare i tempi", ma ad oggi, a 2 anni e mezzo del vostro insediamento, a più di 2 anni da quell'atto di indirizzo in cui di quella variante ancora ben nulla conosciamo se non un indice, perché un indice abbiamo già in mano, quindi tutta queste linee strategiche, io francamente, oltre un po' ogni tanto citare i tetti verdi, nonne vedo molte, ma perché siamo in attesa anche di un atto di indirizzo di cui ancora non sappiamo tempistiche, modalità, non sappiamo nulla, allora dico: ma valeva proprio la pena di stoppare questi piani, che comunque avranno una loro..., potevate modificarli, potevate rivisitarli, avevano un percorso segnato, e che ci dava la garanzia di avvalerci di uno strumento decisionale che era supportato da un'analisi e da una valutazione decisamene più inerente, più aderente a quello che era il tema di una trasformazione di quella rilevanza, perché comunque stiamo parlando, ancorché lei ci dica che ha lavorato, ma di numeri insignificativi e forse il fatto di limitarne solo una porzione di quel quadrante è una limitazione lei stessa, perché quel quadrante va visto in una sua interezza, va visto nella sua completezza, mica facciamo qui gli spezzatini, andiamo a fare i tasselli uno alla volta? Allora, ecco, è questa la mia considerazione che ancora una volta mi porta a dissentire con quello che voi state facendo, alla mancanza di visione su una progettualità urbanistica sulla Città voi contrapponete la logica della 106, che ricordo è uno strumento che deroga dai Piani urbanistici, quindi ha un'insita, una sua diciamo eccezionalità nell'applicazione su porzioni di territorio di questo genere io francamente ho difficoltà ad individuarlo come uno strumento aderente a quel tipo di trasformazione, proprio perché andando in deroga, giustamente, individua delle procedure semplificate e sbrigative, tra virgolette, più veloci. Allora, a parte che sul "più veloci", sono passati 2 anni, siete fermi al punto di partenza, adesso oggi andrà via questo atto, però voglio dire, forse si poteva allora davvero sfruttare anche la celerità che lo strumento ci dà per non andare a stoppare e non andare a frenare delle iniziative della rigenerazione della Città, e poi così come ce li ha raccontati, io in Commissione c'ero, in Commissione abbiamo discusso, mi sembra che rimangano aperti diversi punti, sono già stati fatti notare prima, la contrazione della sezione stradale di colpo, che comunque genererà poi dei flussi di traffico che necessariamente ne saranno limitati, abbiamo già visto cosa succede con piazza Baldissera, non vorrei che poi domani ci trovassimo a parlare di corso Marche o come vorremmo chiamarlo in futuro; tutta la questione del verde di cui si è fatto notare, ma stiamo parlando di superfici veramente importanti che sono in un'area periferica, perimetrale di transizione tra l'urbano e la campagna, ora chiamarlo "Parco cittadino" mi sembra davvero un po' forzato, ma soprattutto, viste le estensioni, siamo davvero in grado di pensare che avremmo modo, com'è già stato fatto notare, viste le difficoltà a mantenere il verde cittadino, di mantenere anche quei parchi di transizione tra l'urbano e il periurbano? La convezione, com'è stato fatto notare, è stata chiesta in Commissione, chiedendo anche di poter sospendere l'atto in attesa anche solo di vedere una bozza di convenzione, ma di nuovo nulla c'è stato modo di vedere, quindi dobbiamo fare un atto di fede oggi, fidandoci che per un periodo che non sappiamo neanche se sarà di 5 anni, di 10 anni, 15 anni, la manutenzione al verde sarà a carico dei proponenti, ma poi come sarò fatta? Perché c'è anche un tema di che tipo di verde vogliamo. Ora, che la Consulta per il Verde e per l'Ambiente formuli 4 pagine di documenti e che poi il Consigliere Carretto si veda costretto a fare un atto di indirizzo, che francamente mi sembra una foglia di fico perché sembra dire: "Ma allora cerchiamo di porre qualcosa per tenere buoni anche questi che giustamente ci fanno notare", leggo testualmente dal documento della Consulta, che: "Considerando anche il cospicuo incremento della capacità insediativa di questa porzione di Città...", poi lei ci insegna che le medie strutture di vendita non impattano ma stiamo parlando di più di un ettaro di strutture di vendita, che poi il perché le grandi impattano ma sotto i 2.500 metri quadri non impattano, questa è un assioma che di nuovo dobbiamo fare un atto di fede per credere, allora dice: "...in vista del cospicuo incremento della capacità insediativa in questa porzione di Città, il tema delle compensazioni ambientali andrebbe collegato con un esame più attento delle aree a contorno del progetto", sta chiedendo esattamente quello, quello che una VAS avrebbe fatto, forse il tema della compensazione ambientale non si misura meramente in metri quadri, come lei tutto sommato mira a fare, c'è un tema che è quello delle funzionalità, delle compensazioni ecosistemiche che va affrontato con gli strumenti giusti e nelle sedi appropriate, che non si può limitare a due numeri che lei ci sciorina qua dicendo: "Ma io faccio tot in una terra, tot. su (incomprensibile) eccetera", ma manca tutto un contesto dietro, di capire come si inserisce, se quelle sono effettivamente compensazioni, ma compensazioni nel senso che assolvono a un'esigenza di ecosistemicità che quell'area abbisogna, non semplicemente un rapporto di superficie, stiamo banalizzando tutto in virtù di un procedimento di deroga che consente di fare degli strumenti, ma che francamente è applicato completamente fuori luogo, in questo senso io ribadisco che non mi sento di votare questo atto, ancorché ce ne sia urgenza, perché francamente dopo questo tempo passato capisco anche gli operatori, vanno incentivati, non si possono tenere a bagnomaria per tutto questo tempo, però mi sembra che davvero ormai questa logica della 106 applicata così sistematicamente davvero non ha nessuna visione e nessuna capacità progettuale, ma è semplicemente un avvalersi di uno strumento più semplice che viene dato per ben altri tipi di intervento ed è anche per (inc.) all'economia, questa è una visione totalmente mancante. |