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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-04671
DEMOLIZIONE EDIFICI IN STRADA DEL PORTONE - AREA EX BERTOLAMET E RICOSTRUZIONE DI N. 4 FABBRICATI COMMERCIALI E N. 6 RESIDENZIALI/ASPI. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA EX ARTICOLO 14 D.P.R. 380/2001 E ARTICOLO 5, COMMI 9-14 LEGGE 106/2011. APPROVAZIONE DEROGA - MODIFICA PIANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA. AVVIO PROCEDURA.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Mah, mi rivolgo a lei commentando quanto ci ha rappresentato il
Vicesindaco Montanari. Lei, Montanari, ci dà dei dati che io mi sono permesso anche io
di andare a scaricare le mozioni, le delibere voglio dire, 2014, 2015 e 2016, e mi sembra
che il quadro dei dati che lei ci fornisce è un po' farlocco, forse bene avrebbe fatto a
farci una tabella comparativa, e mi sembra la prima cosa che avrei fatto al suo posto nel
fornire un supporto un pochino più robusto alle sue considerazioni. Ma adesso io non
voglio fossilizzarmi sui dati perché francamente mi appassiono poco a questo discorso;
viceversa mi sembra che... ci sia proprio una condizione e metodologia che francamente
continuo a non comprendere, se non con un po' di avventata modalità di portare avanti
questi discorsi di trasformazione urbana. Voi approvate una delibera nel luglio dello
scorso anno in cui stoppate i piani di riqualificazione urbana, no? Che riguardano alcune
grandi aree ex industriali e che sono state predisposte nella precedente Amministrazione
nel periodo, diciamo, tra il 2013 al 2016, erano quindi diciamo degli strumenti che
venivano identificati in attesa di una Variante generale al Piano Regolatore, o almeno
era una..., comunque erano gli strumenti di variante al Piano in base alla
(incomprensibile) e che consentivano quindi di fare un focus delle aree di rilevanza
importante e, come dice il nome stesso, secondo un approccio multidisciplinare, che
guarda programmi di rigenerazione urbana anche sotto il profilo sociale e architettonico,
questo è già un primo elemento che quindi richiede un approccio proprio di tipo
multifunzionale e multidisciplinare, che è proprio di alcuni strumenti e processi che
sono codificati e la VAS è uno di quello, perché la VAS in fondo null'altro è che un
processo che ha come finalità integrare delle considerazioni e delle analisi di tipo
ambientale nel Piano di sviluppo urbano, ma sempre nell'ottica di dare un valore
aggiunto e migliorare la qualità decisionale, questo credo sia in estrema sintesi, poi lei
col suo approccio un po' manicheista ha già più volte detto in Commissione che la VAS
non serve a niente perché intanto ha autorizzato il grattacielo San Paolo, perfetto,questa
è la sintesi francamente un po' sommaria che lei ha già tirato in più occasioni, quindi
siccome quel grattacielo è stato autorizzato la VAS è inutile. Benissimo, mettiamo in
discussione 20 anni di pianificazione proprio per questa sua asserzione. Però, vede, io
ho pensato: "Ma allora quei PRUSA riguardavano delle aree, dei quadranti importanti
della Città con estensioni notevoli, dall'area Thyssen alla strada del portone che stiamo
esaminando, a corso Tazzoli, a corso Bramante, e c'era comunque, per quanto
opinabile, giustamente contestabile da questo punto di vista, una visione di uno
strumento applicato per andare ad individuare delle trasformazioni importanti su quel
quadrante della Città con un approccio multidisciplinare; qui mi sembra che voi, nella
narrativa di quella delibera, contrapponete il fatto che, essendo in essere una variante
generale al Piano Regolatore, vengono meno diciamole finalità di quei PRUSA rispetto
alle indicazioni contenute nell'atto di indirizzo e quindi vedete meno diciamo questa
omogeneità di pensiero e quindi stoppate i PRUSA, io ho anche pensato: "Ma forse è
per riuscire ad avvalersi, come in questo caso, dello strumento della 106 e quindi
accelerare i tempi", ma ad oggi, a 2 anni e mezzo del vostro insediamento, a più di 2
anni da quell'atto di indirizzo in cui di quella variante ancora ben nulla conosciamo se
non un indice, perché un indice abbiamo già in mano, quindi tutta queste linee
strategiche, io francamente, oltre un po' ogni tanto citare i tetti verdi, nonne vedo molte,
ma perché siamo in attesa anche di un atto di indirizzo di cui ancora non sappiamo
tempistiche, modalità, non sappiamo nulla, allora dico: ma valeva proprio la pena di
stoppare questi piani, che comunque avranno una loro..., potevate modificarli, potevate
rivisitarli, avevano un percorso segnato, e che ci dava la garanzia di avvalerci di uno
strumento decisionale che era supportato da un'analisi e da una valutazione decisamene
più inerente, più aderente a quello che era il tema di una trasformazione di quella
rilevanza, perché comunque stiamo parlando, ancorché lei ci dica che ha lavorato, ma di
numeri insignificativi e forse il fatto di limitarne solo una porzione di quel quadrante è
una limitazione lei stessa, perché quel quadrante va visto in una sua interezza, va visto
nella sua completezza, mica facciamo qui gli spezzatini, andiamo a fare i tasselli uno
alla volta? Allora, ecco, è questa la mia considerazione che ancora una volta mi porta a
dissentire con quello che voi state facendo, alla mancanza di visione su una progettualità
urbanistica sulla Città voi contrapponete la logica della 106, che ricordo è uno
strumento che deroga dai Piani urbanistici, quindi ha un'insita, una sua diciamo
eccezionalità nell'applicazione su porzioni di territorio di questo genere io francamente
ho difficoltà ad individuarlo come uno strumento aderente a quel tipo di trasformazione,
proprio perché andando in deroga, giustamente, individua delle procedure semplificate e
sbrigative, tra virgolette, più veloci. Allora, a parte che sul "più veloci", sono passati 2
anni, siete fermi al punto di partenza, adesso oggi andrà via questo atto, però voglio
dire, forse si poteva allora davvero sfruttare anche la celerità che lo strumento ci dà per
non andare a stoppare e non andare a frenare delle iniziative della rigenerazione della
Città, e poi così come ce li ha raccontati, io in Commissione c'ero, in Commissione
abbiamo discusso, mi sembra che rimangano aperti diversi punti, sono già stati fatti
notare prima, la contrazione della sezione stradale di colpo, che comunque genererà poi
dei flussi di traffico che necessariamente ne saranno limitati, abbiamo già visto cosa
succede con piazza Baldissera, non vorrei che poi domani ci trovassimo a parlare di
corso Marche o come vorremmo chiamarlo in futuro; tutta la questione del verde di cui
si è fatto notare, ma stiamo parlando di superfici veramente importanti che sono in
un'area periferica, perimetrale di transizione tra l'urbano e la campagna, ora chiamarlo
"Parco cittadino" mi sembra davvero un po' forzato, ma soprattutto, viste le estensioni,
siamo davvero in grado di pensare che avremmo modo, com'è già stato fatto notare,
viste le difficoltà a mantenere il verde cittadino, di mantenere anche quei parchi di
transizione tra l'urbano e il periurbano? La convezione, com'è stato fatto notare, è stata
chiesta in Commissione, chiedendo anche di poter sospendere l'atto in attesa anche solo
di vedere una bozza di convenzione, ma di nuovo nulla c'è stato modo di vedere, quindi
dobbiamo fare un atto di fede oggi, fidandoci che per un periodo che non sappiamo
neanche se sarà di 5 anni, di 10 anni, 15 anni, la manutenzione al verde sarà a carico dei
proponenti, ma poi come sarò fatta? Perché c'è anche un tema di che tipo di verde
vogliamo. Ora, che la Consulta per il Verde e per l'Ambiente formuli 4 pagine di
documenti e che poi il Consigliere Carretto si veda costretto a fare un atto di indirizzo,
che francamente mi sembra una foglia di fico perché sembra dire: "Ma allora cerchiamo
di porre qualcosa per tenere buoni anche questi che giustamente ci fanno notare", leggo
testualmente dal documento della Consulta, che: "Considerando anche il cospicuo
incremento della capacità insediativa di questa porzione di Città...", poi lei ci insegna
che le medie strutture di vendita non impattano ma stiamo parlando di più di un ettaro di
strutture di vendita, che poi il perché le grandi impattano ma sotto i 2.500 metri quadri
non impattano, questa è un assioma che di nuovo dobbiamo fare un atto di fede per
credere, allora dice: "...in vista del cospicuo incremento della capacità insediativa in
questa porzione di Città, il tema delle compensazioni ambientali andrebbe collegato con
un esame più attento delle aree a contorno del progetto", sta chiedendo esattamente
quello, quello che una VAS avrebbe fatto, forse il tema della compensazione ambientale
non si misura meramente in metri quadri, come lei tutto sommato mira a fare, c'è un
tema che è quello delle funzionalità, delle compensazioni ecosistemiche che va
affrontato con gli strumenti giusti e nelle sedi appropriate, che non si può limitare a due
numeri che lei ci sciorina qua dicendo: "Ma io faccio tot in una terra, tot. su
(incomprensibile) eccetera", ma manca tutto un contesto dietro, di capire come si
inserisce, se quelle sono effettivamente compensazioni, ma compensazioni nel senso
che assolvono a un'esigenza di ecosistemicità che quell'area abbisogna, non
semplicemente un rapporto di superficie, stiamo banalizzando tutto in virtù di un
procedimento di deroga che consente di fare degli strumenti, ma che francamente è
applicato completamente fuori luogo, in questo senso io ribadisco che non mi sento di
votare questo atto, ancorché ce ne sia urgenza, perché francamente dopo questo tempo
passato capisco anche gli operatori, vanno incentivati, non si possono tenere a
bagnomaria per tutto questo tempo, però mi sembra che davvero ormai questa logica
della 106 applicata così sistematicamente davvero non ha nessuna visione e nessuna
capacità progettuale, ma è semplicemente un avvalersi di uno strumento più semplice
che viene dato per ben altri tipi di intervento ed è anche per (inc.) all'economia, questa è
una visione totalmente mancante.

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