Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Sì, ancora una volta assistiamo a questo atteggiamento di Chiara Appendino che sceglie la via del compromesso e quindi, lei stessa, non parteciperà alla manifestazione, ma delega qualcuno a farlo per lei. Non partecipa alla manifestazione NO TAV perché sarebbe in evidente imbarazzo nei confronti delle associazioni di impresa, dei lavoratori di categoria, dei Sindacati, di quegli ordini professionali che a lei hanno chiesto, viceversa, di fare una scelta controcorrente e quindi decide di mandare, appunto, il Vicesindaco a rappresentarla e lo dice dicendo: "Sarò presente con tanto di fascia". Questo di nuovo, siamo già abituati. Noi abbiamo già visto che, quando Appendino riceve i capi di Stato del G8, il Vicesindaco Montanari è in piazza - almeno secondo le sue volontà - a protestare e quindi un po' questa dicotomia, questo gioco delle parti, francamente, credo che abbia un po' segnato il passo. Cioè, è un po' una questione anche di coerenza: allora ci metta la faccia. In fondo è lei la Sindaca della Città. Credo che sia opportuno - su questioni rilevanti per la Città, come questa - che lei, anche come segnale che viene dato alla cittadinanza, sia la prima ad esporsi e a dichiarare compiutamente quello che lei ritiene, ma decide invece di non metterci la faccia, ma ci mette la fascia e questo è grave perché dà contezza della coerenza e del senso delle istituzioni che caratterizza questo Movimento; entrambi non mi sembrano oggi pervenute. La questione del proseguimento dei lavori per la TAV è, ovviamente, di enorme rilevanza per Torino e per il suo territorio e coinvolge ampie fasce del settore produttivo ed economico in un senso e nell'altro: che si opti per continuare l'opera o per stopparla. Io credo che già abbia dato evidenza di come - presentando un atto con una metodologia che è stata arrogante, perché non ha voluto prima concertare con le diverse rappresentanze, con le diverse anime della città quelle che erano le conseguenze di quell'atto, salvo poi, di nuovo, la Sindaca che corre a buttare acqua sul fuoco cercando di dire: "Io tengo le porte aperte; sono sempre aperta a parlare con i dissidenti" - adesso nuovamente viene fuori l'arroganza, però, e ci dimostra sempre di più che la Sindaca è ostaggio della sua stessa Maggioranza, come d'altronde era già stato evidente in occasione, per esempio, delle Olimpiadi. Praticamente, si dà uno schiaffo, con quest'atto, ai due terzi dei torinesi che non hanno votato la Sindaca Appendino, ma che comunque, lei, continua a rappresentare e questo è di nuovo un discorso che manca - come già avevamo visto in occasione dell'uscita dall'Osservatorio - io rilevo è una questione proprio di senso dell'istituzione. Guardate, io mi ricordo quando anche furono pubblicate..., pubblicò, il Presidente del Consiglio, le foto di lui avvolto nella bandiera NO TAV sullo scranno più alto: non è questione di come uno la pensi, ci mancherebbe, la coerenza politica è la prima cosa, ma avvertire il senso dell'istituzione; quando si siede qui dentro, quando si rappresenta la Città viene prima quella funzione di rappresentanza. Io la indosso poco la fascia, forse non ho tutto questo afflato e questa richiesta di apparire, però quando mi capita, mi è capitato (ancora dieci giorni fa di andare a Mirafiori Sud) - non è infrequente, lo potete bene immaginare - di ricevere osservazioni sull'operato della Città e della Giunta da parte di cittadini; vi assicuro che io fatico a dire che sto all'opposizione perché in quel momento, per me, viene prima il fatto che io con quella fascia, di cui sento davvero il peso e il rispetto, rappresento la Città e mi sembra coerente dare ai cittadini un'idea che la Città in qualche modo sta cercando di dare una risposta, poi ce le giochiamo su altri ambiti, su altri campi, su altre modalità di comunicazione, quelle che sono le battaglie politiche, però qui è proprio il senso dell'istituzione che viene meno e mi sembra rifletta, assolutamente, quello che sta vivendo a livello nazionale e che voi fedelmente riproducete a livello locale. |