Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ma, io ringrazio anche l'Assessore che ha dato…, e coerentemente, appunto, com'è stato detto, ce l'ha anticipato, una risposta su un'interpellanza che era piuttosto articolata. Il tenore delle risposte però che ci dà, devo dire che fa emergere un quadro abbastanza preoccupante sotto diversi aspetti, provo a elencarne qualcuno, e di base rappresenta un approccio che voi da alcuni anni ormai, da subito, state tenendo, che non mi sembra nell'ottica di fare una politica di investimenti tesa a ridurre il debito e a sviluppare ulteriormente iniziative di investimento, bensì solo di, diciamo così, portare a casa un bilancio e cercare di rimandare il problema. Intanto c'è un tema che è già stato affrontato, che è quello dei pagamenti, il Comune sta facendo cassa ritardando i pagamenti. Mi sembra che, peraltro, anche questo è un argomento da risaltare, che fa riflettere, anche sul sito del Comune non ci sono dati aggiornati in merito ai pagamenti, al bilancio, alle situazioni personali, quindi anche tutta questa narrazione del palazzo di vetro, di cristallo, in cui vigeva la massima trasparenza, sta venendo meno, e viceversa voi avete ben oltrepassato i termini di legge, che sono i 30 giorni per il pagamento, o 60 qualora si è in situazioni nell'ambito di un contratto, e state andando abbondantemente sui 120 giorni. Poi i piani di rientro con le partecipate, quello che c'è stato anche annunciato e, diciamo, premesso prima dal Consigliere Morano con IREN, voi, sostanzialmente, state valutando con IREN, credo più o meno ammonti a 240 milioni l'anno le bollette, che soprattutto AMIAT ne fa la gran parte, i quattro quinti e poi IREN stesso, sono i canoni che dobbiamo pagare, e nel 2017 nel 2018 voi avete grossomodo pagato la metà di questa cifra. Quindi gli accordi che state prendendo servono solo a traslare, a spostare in avanti le spese di competenza del 2018, che verranno pagate successivamente e anche questo con un principio decisamente contrario, in controtendenza a quello che invece ogni principio contabile ragionevole di rientro dovrebbe prevedere. L'anticipo di cassa, poi, ma i dati che lei ci ha appena fornito, i 353 milioni che poi verrebbero ad essere traguardati su 224 grazie anche al fatto che non pagate le rate a IREN, è chiaro che allora è facile poi riuscire a diminuirla, ma sono comunque delle cifre enormi rispetto a quello che erano i valori degli anticipi di cassa precedenti. Questo di nuovo, ancora una volta, non fa altro che incidere di più e in maniera sempre più evidente su quello che saranno i bilanci successivi, perché mi trovo da pagare anche le rate precedenti, le rate di oggi che non sono invece investimenti fatti per iniziative, per qualcosa che possa portare sviluppo alla città, ma sono semplicemente rate che io traslo nel tempo per poter pagare oggi le spese correnti. La negoziazione del debito anche, ho visto che venerdì è stata approvata una delibera di Giunta per rinegoziare il debito, però anche qui il valore attuale del debito ovviamente non mutua. Ma attenzione che invece verrà spalmato su un periodo più lungo l'estinzione del debito a fronte del fatto che verranno negoziate delle rate che non si pagano oggi, sempre per chiudere il bilancio, e allora questo è tutto sempre nella stessa direzione, cioè di, sostanzialmente, dire: "Io traslo e lascio poi a chi verrà dopo l'onere di doversi fare carico di tutte queste spese che oggi non riesco a pagare", non solo, ma facendo cassa anche con un piano di dismissioni importante, quindi da un lato io do fondo ai gioielli di famiglia, e dall'altro lascio ulteriormente conti da pagare. Sostanzialmente avete stravolto un concetto, che è quello di buona norma, che consiste nel pagare in spesa corrente voci come cultura, come manutenzioni, e voi fate invece carico su entrate straordinarie per far fronte a queste spese; non solo, ma pagate in conto capitale la cultura, come già ormai ci avete abituato a vedere e peraltro non riuscite neanche poi nell'obiettivo di portare a casa quello che erano le dismissioni previste, no? Perché erano comunque stati previsti 80 milioni, ma lei ci dice oggi che di fatto siete arrivati a 24, quindi ulteriormente preoccupa il fatto che anche a fronte di questo aprire la cassaforte e svendere i gioielli di famiglia, non riuscite neanche a portare a casa quello che era previsto. In sostanza, non state producendo del debito sano, che sia teso a investire, state dando invece un debito per sopravvivere e questo, oltre a evidenziare un dato preoccupante, che è un po' quello che…, diciamo, è l'atteggiamento di chi annaspa, riflette forse su Torino quello che è… Io, però, almeno, Presidente, lei mi stia a sentire, visto che l'Assessore ha di meglio da fare, ma almeno lei mi stia a sentire, visto che io mi devo rivolgere a lei. Benissimo, ma se lei è multitasking, parla anche col Presidente, vabbè. Quindi dico, almeno, però, si riconosce un atteggiamento che è quello che state usando anche a livello nazionale, di produrre deficit non per investire ma, tutto sommato, per riuscire a portare a casa il risultato immediato, quello di chiudere un bilancio. Anche la Sindaca, è già stato fatto notare, non sta portando un grande, diciamo, risultato, in merito al fatto che sta governando un Governo del suo stesso Partito, un Governo amico, tutto quello che è riuscito a ottenere è stato di diminuire di 5 punti l'FCDE, ma tutto sommato di nuovo, ancora una volta, per chiedere un aiutino per chiudere il bilancio, ma non certo teso a risanare, cioè, tutto il contrario di quello che in fondo la Corte dei Conti ci chiedeva. In sostanza, se uno proprio deve sintetizzare, mi sembra che tutto quello che emerge dalle risposte che avete dato in merito al tema del risanamento finanziario è che state rinviando i debiti al futuro, che cercate di svendere tutto quello che è possibile e che, appunto, sono cose anche, tipo (incomprensibile) che comunque sono state costruite negli anni e che davano una redditualità anche in futuro, rinegoziate dei piani di rientro in maniera del tutto opinabile, e questo vale con le partecipate, con IREN, con AMIAT e con GTT. Peraltro su GTT anche ci dà un dato… TRESSO Francesco … Assessore, che è curioso, e vado a concludere, lei dice che GTT S.p.A. e Infra.To pagheranno agli istituti di credito tutti i debiti al 30 giugno 2018 con rientro alla definizione, eccetera, eccetera. Ma se il Comune ha saltato delle rate tra il 2016 e il 2018, e mi risulta siano tre rate, quindi per un totale di più di 80 milioni, mi chiedo come questo sia coerente con quanto lei ci dice al punto 9 della risposta. Credo che davvero il tema non sia quello che ci siamo sentiti ripetere per molti anni, in che stato abbiamo trovato i conti della città, ma che tipo di città lasceremo a chi verrà dopo, e questo preoccupa non poco. |