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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 28
MOZIONE 2018-04569
(MOZIONE N. 70/2018) "RURALIZZAZIONE DELLA CITT?: FRUTTETI A TORINO" PRESENTATA IN DATA 16 OTTOBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA FERRERO.
Interventi
GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Al netto delle motivazioni alte che hanno pervaso la proponente e
che ritengo anche condivisibili, certamente, ecco, poi verrei al pratico: stamattina si è
svolta una Commissione nella quale si è cercato di andare poi a definire, nel concreto,
che cosa succede se noi approviamo questa mozione - che non significa tradirne lo
spirito, meritevolissimo - però significa non andare a creare delle false aspettative nella
cittadinanza e nemmeno andare ad impegnare l'Amministrazione in qualche cosa che
poi non sarà esattamente in grado di fare e non sono mancati i dubbi sulla fattibilità,
Presidente, dell'impegna di questa mozione. Perché, da un lato, si è compreso che quello
che viene definito "vuoto normativo" non è così vuoto; in realtà molto del potenziale,
(degli obiettivi che si vuole raggiungere con questa mozione) c'è già nel regolamento
esistente. Quando io ho domandato quale fossero le strade per poter andare a correggere
l'esistente, si sono, come dire, palesati degli scenari un pochino più tecnici e meno
filosofici di quelli che abbiamo sentito illustrare in quest'Aula. Ho domandato alla
Maggioranza se non ritenesse di voler fare un approfondimento per andare più nel
concreto e, soprattutto, se non ritenesse di dover e voler coniugare questo tipo di
approccio più tecnico con la misurazione dell'impegno da parte degli uffici nell'andare a
determinare tutta una serie di interlocuzioni che qui sono delineate nell'impegna,
compresa quella con le Circoscrizioni, che noi sull'atto non abbiamo sentito e che
invece qui sono fortemente protagoniste, mi pare di capire. Ora, altri colleghi che, sono
certa, interverranno dopo di me, aumenteranno la lista delle perplessità in termini di
fattibilità dell'atto. Quindi, per scrivere qualche cosa che poi non è fattibile, Presidente,
io credo che sia più onesto intellettualmente che andiamo a riparametrare, siccome il
sentimento mi sembra comune, e nessuno si è trovato in disaccordo, né con le premesse,
né con gli obiettivi da raggiungere, ciascuno li esprime come può, io magari in modo
più povero e più, come dire, ordinario, rispetto alla proponente, ma certamente c'è una
ampia condivisione di obiettivi. Bisogna che si trovi certezza negli strumenti, perché
altrimenti potremmo essere tacciati di malafede…, potremmo essere tacciati di
malafede, cosa c'è di così sconvolgente? Potremmo essere tacciati di malafede, tutti
quanti, qualora non fossimo in grado di andare a determinare preliminarmente la nostra
capacità di dare concretezza ad un atto che facilmente si scrive, ma, pare, difficilmente
si attua. Potremmo, Collega, io spero di no. Siccome voglio essere certa della
possibilità, votando favorevolmente ad un atto del genere, di non essere tacciata di
malafede, di qualunquismo, di populismo, io non voglio. Poi, ribadisco, ciascuno
compie le sue scelte. Avevo chiesto, Presidente, di tenere fermo l'atto in Aula, come già
è stato fatto con i miei atti; viene fatto quasi sempre, per ottenere un approfondimento e
magari poter riparametrare l'impegna e poter dare delle certezze di fattibilità. Questa
richiesta è caduta nel vuoto; io, Presidente, la reitero in Aula e quindi chiedo
formalmente che l'atto venga ritirato e che torni in Commissione per trovare la più
ampia condivisione - visto che c'è la condivisione degli intenti - per metterci nelle
condizioni, o perlomeno mettere nelle condizioni chi come me vuole questo elemento di
certezza, di poter votare favorevolmente. Grazie.

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