Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Vabbè, facciamo prima il punto 17, che è del Capogruppo…, facciamo prima quella del Capogruppo Magliano: "Rispettiamo, tuteliamo e difendiamo i diritti dei cittadini con disabilità, anziché porre inutili e ulteriori ostacoli" VERSACI Fabio (Presidente) È presente anche un emendamento della Consigliera Tisi, Magliano e Imbesi. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ma questa è una mozione che nasce dopo un'interpellanza che abbiamo discusso in quest'Aula prima delle vacanze, nasce da un fatto particolare. Io nel: "Premesso che", ripropongo un po' la storia che questa Amministrazione ha avuto in merito al tema degli stalli, gli stalli generici, gli stalli, invece, ad personam e parto però dal presupposto che ci sono alcune categorie di persone con disabilità che hanno deciso di intraprendere un progetto di "Vita Indipendente" e i progetti di: "Vita Indipendente", metto: "il considerato che", su una delle possibili risposte fornite dalla Civica Amministrazione alla grave disabilità motoria. "La sperimentazione di tali progetti, avviata nel 2003, si è conclusa con l'adozione delle linee guida approvate con la deliberazione della Giunta Regionale 489266 del 21 luglio 2008, i destinatari del progetto sono esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria certificata, ai sensi dell'Articolo 3 della Legge 104, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, inseriti in contesti lavorativi, o formativi, o sociali, con rilevanza a favore di terzi o con riferimento all'esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti dei figli minori. I progetti di 'Vita Indipendente' sono finalizzati all'assunzione di assistenti personali che consentano alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia. Per la peculiarità del concetto di 'Vita Indipendente', tali progetti non devono essere confusi con progetti di sostegno alla disabilità, che possono essere garantiti anche con assegni di cura e con altre forme di intervento indiretto. Capita con sovente frequenza che le persone con disabilità, titolari di riserva di sosta ad personam, avendo intrapreso il percorso di 'Vita Indipendente', partecipando alle attività e prendendo formalmente residenza anagrafica come unico occupante, si siamo visti revocare dagli uffici tecnici della Civica amministrazione il diritto alla riserva di sosta". Cioè noi, fondamentalmente, a questo punto chiediamo e io ringrazio i Consiglieri che hanno preso di buon grado questo mio atto, noi fondamentalmente andiamo a intervenire su una categoria che in questo momento, in questa città, vanta 24 persone, cioè 24 persone che hanno fatto un progetto di "Vita Indipendente", ho voluto leggere il "considerato che", proprio per circoscrivere la questione a questa tipologia di persone, che fondamentalmente provano un percorso di "Vita Indipendente" anche in vista di quello che spesso abbiamo discusso in Commissione, il grande tema del "dopo di noi", cioè persone che, avendo un lavoro, cioè avendo una certa tipologia di condizione, provano a immaginare il loro futuro quando non ci saranno più i loro genitori. Sono persone a cui per un Regolamento, per una decisione dell'Amministrazione, sulla quale non entro, anche perché sarebbero tante le cose da dire sui Regolamenti legati agli stalli di persone, destinate a persone con disabilità, ci sono state tante mutazioni, si era trovata una sintesi, un compromesso, ma devo dire con lo spirito e l'animo anche di questa Amministrazione, di andare a colpire chi ne fa un uso improprio, non le persone che ne avrebbero diritto, ci mancherebbe, ma chi invece, utilizzando un beneficio che noi diamo a persone con disabilità, se ne approfittava, fondamentalmente, lasciando il proprio congiunto, i propri figli, o addirittura, i propri anziani, in casa, senza farli uscire mai e però usufruiva di questo stallo. Invece noi su questo, con questo atto, che vede, tra l'altro, un emendamento poi a firma Tisi, che non vedo in Aula, Tisi, mia e Imbesi, noi diciamo fondamentalmente due cose: la prima, chiediamo alla Giunta: "Impegna la Sindaca e la Giunta di approvare con urgenza idonei provvedimenti al fine di permettere un'efficace integrazione sinergica tra le sopracitate deliberazioni e i progetti di 'Vita Indipendente', per consentire ai cittadini disabili di intraprendere un percorso di vita aperto al mondo, senza che ciò vada a detrimento dei propri diritti, quali la riserva di sosta ad personam, causando un indebito, ingiusto ostacolo al proprio stile di vita, alla propria mobilità e alle proprie scelte di libertà". Fondamentalmente noi stiamo dicendo questo, stiamo dicendo solo per coloro i quali è stato possibile attivare il progetto di "Vita Indipendente", che è un progetto assolutamente codificato, con certe caratteristiche, ecco, per costoro non deve valere il fatto che viene tolto lo stallo ad personam, perché? Perché se fai un progetto di "Vita Indipendente", non puoi vivere con nessuno, ma se vivi con qualcuno, perdi il diritto alla "Vita Indipendente", perdendo il diritto alla "Vita Indipendente", è vero, ti viene concesso, o comunque lasciato lo stallo ad personam, se invece va a vivere da solo, noi invece chiediamo che lo stallo rimanga, che lo stallo rimanga, perché queste persone vogliono provare a correre questo rischio, questo bel rischio, di essere aiutati e sostenuti per quel "dopo di noi", che spesso ci preoccupa. Questo il tema, l'emendamento, non vedo la Tisi, chiedo alla Vicepresidente Imbesi se ha intenzione di illustrarlo, o se lo illustra la Consigliera Grippo, fondamentalmente è l'apertura, poi lei entrerà nel merito, è l'apertura di un ragionamento, capire se vi sono altri soggetti che potrebbero essere destinatari di questa attività, ma è evidente che il primo, il primo impegna, chiede di intervenire subito, sul secondo invece si rafforza l'attività che l'Amministrazione, l'Assessore Lapietra sta facendo, da questo punto di vista, per tenere conto di tutte le condizioni, di tutte le sfumature che spesso la disabilità porta nella vita delle famiglie, delle persone che ne sono oggettivamente portatrici e anche del contesto sociale. Per cui io mi auguro che questo atto possa trovare l'unanimità in quest'Aula e mi auguro che l'Amministrazione possa, visto che gli atti votati in Consiglio poi sono atti che da questo punto di vista sono vincolanti per la Giunta, parentesi, durante la Commissione in cui abbiamo affrontato questo atto, erano presenti rappresentanti dell'Associazionismo, devo fare, da questo punto di vista, riconoscere all'Assessore Lapietra, che è a questo tavolo, che più volte si riunisce e che quindi sarà anche oggetto di discussione su questo, ma il parere favorevole delle associazioni di volontariato presenti in Aula, mi conforta nel pensare che non vi sia alcun tipo di ostacolo su un atto di questo tipo, ma anzi l'inizio di un riconoscimento a chi si prende la responsabilità di iniziare a percorrere il percorso della "Vita Indipendente", che, lo ripeto, a scanso di equivoci, è assolutamente codificato, assolutamente certificato e non è assolutamente discrezionale il far parte o meno di questi percorsi. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Sì, io. Grazie, Presidente. Io intervengo per dare l'adesione all'atto e ringrazio anche i proponenti per avere posto all'attenzione del Consiglio questo tema, credo che effettivamente quello della "Vita Indipendente" da garantire alle persone non normodotate, che devono comunque cercare di mantenere una vita socialmente utile con sistemi di relazione, di lavoro, e quant'altro, di apprendimento, il primo strumento che abbiamo a livello di città è quello di potere, in tutti i modi, sostenere e garantire la mobilità. Credo che questo sia un atto che incide in maniera significativa per queste 24 persone che hanno aderito al programma e può risolvere una piccola parte di un problema che è ben più ampio e più complesso. In questo senso spererei che l'Amministrazione, stimolata anche dal Consiglio, possa, nell'arco del periodo che ancora rimane, fare delle azioni anche un pochino più coraggiose, mi riferisco, ad esempio, al fatto che ancora siamo indietro nell'abbattimento delle barriere, ma anche soprattutto legate al sistema di trasporto. Ricordo che ancora una sentenza di alcuni anni fa, vincolava la GTT ad adeguare progressivamente tutte le linee, anche sotto il profilo del caricamento radente, per esempio, delle vetture e dell'accessibilità alle banchine. Ancora siamo abbastanza lontani da quest'obiettivo, quindi su questo anche io mi riservo di presentare ulteriori atti che stimoleranno l'Amministrazione ad andare avanti, ma soprattutto richiamo ancora il fatto che non siamo ancora in grado, oggi, come Città, come Consiglio, di avere la figura di un disability manager, nonostante il lungo spazio che avevamo dedicato alla definizione di questa figura, appunto e le Commissioni che abbiamo speso. Credo che non abbiamo più tempo da aspettare, dobbiamo davvero lavorare in maniera seria per cercare delle risposte più concrete. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente, ma chi mi ha preceduto ha già parzialmente anticipato i contenuti del mio intervento. Innanzitutto ringrazio il Capogruppo Magliano per aver prodotto un atto di indirizzo che non soltanto va a correggere una struttura, quella che di fatto è una struttura nell'applicazione di alcune dinamiche che in effetti, di per se stesse, rappresentano un'opportunità per le persone con disabilità, ma grazie all'emendamento che è stato condiviso nei contenuti in Commissione, che è stato presentato dalla collega Tisi e dalla Vicepresidente Imbesi, che ho visto che si è prenotata, quindi saprà entrare maggiormente nel merito, c'è l'opportunità di andare a rafforzare quello che diceva prima il Capogruppo Magliano, cioè di aprire un ragionamento di merito che è trasversale tra Assessorati. Io quel che ho detto, che mi pare abbia trovato un'anticipazione anche nelle parole del Capogruppo Tresso, è che si sente forte l'esigenza di andare ad individuare quella figura di sintesi delle politiche rivolte alle persone con disabilità, l'individuazione di un disability manager, che è stato negato per quel che era prima e non ancora costruito per quel che deve essere, ormai diventa imprescindibile. Abbiamo ricevuto qualche rassicurazione da parte dell'Assessore Giusta nel corso della Commissione in cui è stato esaminato l'atto, io colgo l'occasione, naturalmente anticipando il voto positivo del Partito Democratico, per spronare anche la Maggioranza a rimanere sul…, come dire, col fiato sul collo della Giunta, affinché si arrivi finalmente ad una definizione di questa figura e si possa trattare le politiche che sono multidisciplinari nelle sedi e nei modi in cui meritano di essere trattati. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Vicepresidente Imbesi. IMBESI Serena (Vicepresidente) Sì, grazie, Presidente. Io intervengo nel merito della proposta di mozione che ci ha presentato il Capogruppo Magliano, solo per non fare di nuovo l'excursus normativo, legislativo che è già stato fatto dal Capogruppo Magliano, per economia dei lavori, ma abbiamo preso in considerazione questo progetto di "Vita Indipendente" ed effettivamente quello che riguarda l'inclusione alle persone con fragilità, è insito nei nostri valori e anche nel nostro documento di programmazione, per cui intendiamo fare in modo che questo progetto possa essere declinato in tutte le sue possibilità per l'autonomia delle persone che ne beneficiano, che, come già è stato detto, sono inclusi in un progetto regionale finanziato dalla Regione e che prende in considerazione solo le persone che ne hanno fatto richiesta e le persone che sono incluse nei contesti lavorativi e formativi. Per cui cerchiamo con questa mozione di dare un indirizzo alla Giunta e appunto, come ho già detto, ribadisco, sta all'interno non solo dei nostri valori politici, ma anche delle linee guida che ci caratterizzano per questi cinque anni. Aggiungo, anche se siamo in realtà fuori tema perché, appunto, questa mozione riguarda il progetto di "Vita Indipendente", ma sono stata sollecitata dalla Consigliera Grippo e poi è stato anche parentesi all'interno della Commissione che riguardava questo documento, la Maggioranza ha ben presente la questione del disability manager e anche la Minoranza, o chi faceva parte della Commissione che ho citato prima, è stata in qualche modo aggiornata su quelle che sono le problematiche. La volontà di questa Maggioranza è quello di avere una figura che effettivamente possa fare delle cose e non una persona solamente nominata, ma che poi non si possa in qualche modo impegnare nel ruolo preposto. Però, com'è stato detto, sarà tema, prossimamente, com'è stato detto dall'Assessore Giusta, sarà tema di una prossima Commissione in cui verrà fatto il punto della situazione e verranno fatte delle proposte effettive, e ovviamente ogni Consigliere si potrà esprimere in merito. Chiudo, ritornando sulla mozione: abbiamo presentato insieme alla Consigliera Tisi, perché era emerso durante la discussione della mozione la possibilità di far fare alla Giunta un approfondimento a margine di questa mozione che voteremo, quindi poi in verifica, rispetto alla proposta che votiamo, per la quale abbiamo la priorità, cioè quella di portare avanti il progetto di "Vita indipendente" in tutte le sue dimensioni, nella verifica vedremo, risconteremo se è stato possibile, oppure no. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Assessora Lapietra. LAPIETRA Maria (Assessore) Sì, intanto, buonasera a tutti. No, grazie per avermi dato la parola. In realtà avevamo già discusso questa interpellanza, anche proprio qui in Consiglio, perché il discorso è molto lungo, lo abbiamo fatto molte volte, ma lo vorrei riportare all'attenzione di tutti. Per legge gli stalli ad personam sono dedicati solo per le persone che sono automunite, quindi le persone con disabilità che hanno l'auto propria. Il Comune di Torino aveva fatto un'apertura in passato, aprendo anche alle persone che per motivi di lavoro, o per motivi sanitari, uscivano di casa tot volte al mese, mi sembra 10-11 volte al mese. Questa delibera era sembrata ingiusta a determinate persone con disabilità, che avevano dei familiari che uscivano non per motivi di lavoro, sanitari, ma anche solo per recarsi al cinema, e quindi era stata cambiata dalla precedente Giunta, modificandola col fatto che le persone con disabilita dovevano avere un parente che vivesse con loro, e questo sicuramente ledeva alcuni diritti delle persone che, invece, vogliono vivere in maniera indipendente. Ed è proprio per questo che è iniziata quest'interlocuzione con l'associazione di disabilità, che è durata un anno, quindi è stata una lunga interlocuzione, e alla fine si è deciso di modificare nuovamente questa delibera, dicendo che tutte le persone che non avevano parenti in casa e non avevano un'auto propria, quindi non avevano un'auto che sostava sotto casa, potevano avere la possibilità di avere uno stallo generico sotto casa. Questo però dopo una lunga diatriba con i Tavoli delle associazioni, perché il problema è sempre questo, si fa un passo indietro, si torna indietro, si dà la possibilità solo a persone che si recano al posto di lavoro, o per problemi sanitari, oppure, oppure, oppure, okay? Quindi, le persone che partecipano a questo progetto di "Vita indipendente", sono persone che lavorano, quindi attenzione, se torniamo indietro, dobbiamo tornare indietro, indietro, a due delibere fa. Quindi io pongo l'attenzione su questa delibera, che va bene su un numero molto limitato di persone, e non c'è nessun problema a darla a queste persone, ma io assolutamente ne devo parlare al Tavolo di persone con disabilità e riproporre questa problematica, perché se vogliamo cambiare in un verso, piuttosto che in un altro, io non posso darlo a tutti, ma per un semplice problema, perché poi viene utilizzato in maniera, l'abbiamo sempre detto, in maniera non corretta, perché se io ho una persona che non ha l'auto propria e non ho un parente che vive con me con un auto attrezzata che mi porta in giro, ma viene solo a prendermi e a portarmi, allora vuol dire che quel parente usa una uno stallo di sosta dedicato a persone con disabilità, generico, impropriamente. Quindi io tolgo uno stallo generico ad una persona con disabilità. Quindi, io questo problema, benissimo per questo progetto di persone che aderiscono a questo progetto di "Vita indipendente", che è un bellissimo progetto, ma devo riproporre la problematica al Tavolo e pensare anche a come estenderla, okay? Quindi se rivedere, tornare indietro, fare un passo avanti, è un problema difficile, anche perché lo spazio è uno, e lo sappiamo tutti, non abbiamo uno spazio per mettere sale ad personam dove si voglia, quindi per certe persone è molto più utile avere uno stallo generico sotto casa. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliera Tisi. TISI Elide Grazie, Presidente. Io credo che la direzione in cui va quest'atto, com'è stato ricordato ha visto anche un emendamento condiviso, non è ovviamente nella direzione di favorire delle situazioni di abuso, come ci sembra aver fatto riferimento l'Assessora Lapietra, ma certamente occorre tener conto che le persone che beneficiano di progetti di "Vita indipendente", hanno una situazione di necessità di autonomia che diversamente contraddice la stessa progettualità. Quindi io credo che le regole, evidentemente, di, diciamo, buona amministrazione, e tutte le necessarie attenzioni a evitare che su alcune situazioni, come dire, non ci sia un abuso, per l'appunto, non possano però impedire che, laddove è necessario, queste opportunità vengano date alle persone. Per questo, con il proponente, Consigliere Magliano, abbiamo condiviso la necessità proprio di partire da coloro i quali beneficiano di progetti di "Vita indipendente", che sono numericamente anche molto limitati, senza però precludere la possibilità di sviluppare un approfondimento in questo senso, perché io credo che le persone disabili che desiderano, che vogliono, che si impegnano al fine di poter essere non soltanto realizzati come persone, ma anche utili alla comunità, anche attraverso un'attività lavorativa, debbano poter avere tutti i supporti e gli aiuti necessari. Questo è un tassello importantissimo, per cui io credo che, al di là delle legittime preoccupazioni dell'Assessore, dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per sostenerli nella loro indipendenza di vita, anche attraverso uno strumento come quello indicato nella mozione. Mi fa molto piacere che su questo ci sia stata in Commissione una condivisione unanime, ripeto, partendo da una situazione molto circoscritta, che dunque non dovrebbe creare particolari problematiche, ma ovviamente con uno sguardo ai progetti delle persone e in particolare di queste persone con disabilità. VERSACI Fabio (Presidente) Prego, Consigliere Iaria. IARIA Antonino Grazie. Allora, sicuramente qualunque tipo di delibera che affronta questo tema, seppure abbia intenti, buoni intenti, il problema è sempre il controllo, il controllo. Per questo, in questo caso, ci sentiamo di approvare la mozione del Consigliere Magliano, perché si indirizza verso un caso specifico che ha alla base tutta una serie di controlli prima di essere, diciamo attivato. Questo progetto di "Vita indipendente" ha tutti i requisiti e i controlli che permette di ovviare al problema che poi si rivela sempre quello sostanziale di controllare l'effettiva, diciamo, legittimità ad avere uno stallo, avere un servizio, eccetera. Quindi anche, giusto per dire che è chiaro che le problematiche che ha enunciato l'Assessora sono reali e anche le associazioni presenti alla Commissione le hanno confermate. Hanno confermato che ci sono stati, a volte, degli abusi sull'utilizzo degli stalli, dei parcheggi, eccetera. Il discorso, però, nello specifico del primo impegna della mozione va su un caso particolare, e quindi per quello siamo tranquilli di non creare un precedente generale, con il quale si possa mettere in discussione tutta le delibere già approvate. Il secondo punto dell'impegna, invece, è un po' più generico, proprio per il fatto di cominciare ad analizzare i vari casi, in modo, magari, da trovare altri casi particolari, se ce ne sono, di cui si possa ovviare alle problematiche che abbiamo citato prima. Quindi, di per sé - io faccio anche la dichiarazione di voto - noi voteremo chiaramente "sì", sia all'emendamento che alla mozione, proprio per questi motivi, e dichiaro che un incontro con il Tavolo delle associazioni si può fare tranquillamente, l'Assessora sicuramente lo farà; potremmo anche farlo in un'altra Commissione in cui, chiaramente, ribadiamo magari a tutte le associazioni presenti - perché l'altra volta, chiaramente, non c'erano tutti - a tutte le associazione, lo spirito di questa mozione, in modo da non creare fraintendimenti. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Capogruppo Magliano, prego. MAGLIANO Silvio Sì, per dichiarazione di voto. Tra l'altro, Presidente, le chiedo se possiamo votare insieme l'atto, ma per tranquillizzare l'Assessora, cioè, tutte le volte che ci sarà bisogno di intervenire in modo forte per bloccare o impedire ogni tipo di violazione di utilizzo di benefici che sono nelle disponibilità di persone con disabilità e vengono utilizzati in modo improprio da altri, ci troverà sempre al suo fianco. Chiaro è che, lo dico per il verbale, votando questo atto noi chiediamo alla Giunta sul primo punto di intervenire, intervenire in fretta; sul secondo punto si apre un ragionamento, per cui, da questo punto di vista, ci auguriamo quanto prima una modifica dell'atto, in modo tale che chi oggi fa una vita indipendente, possa vedersi riconosciuto il diritto, per poi aprire il ragionamento. Sono abbastanza sicuro che l'associazionismo, che si occupa del tema della disabilità, accoglierà con favore, da questo punto di vista, questo atto e continuerà il ragionamento che fino ad oggi è stato fatto con l'Assessora, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Pongo in votazione il testo coordinato, prego, Consiglieri, votate. Se i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione. Presenti 30, favorevoli 29, contrari 1, dichiaro la mozione approvata. Arrivo, eh, ti faccio… ROSSO Roberto Ho scritto contro, volevo scrivere a favore. |