Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Non si sente nulla. Mi sentite, okay. Sì, grazie, Presidente, ma questo include appunto sia la discussione sulla mozione che la risposta all'interpellanza, direi che visto che l'interpellanza della Consigliera Montalbano fa delle domande precise e puntuali inizierei col leggere le risposte a queste che comunque vanno anche a raccontare..., esatto, la discussione congiunta, vanno anche a raccontare appunto a che punto siamo con il resto. Allora, innanzitutto devo fornire due precisazioni su richiesta dell'azienda SMAT in merito a quanto contenuto nella premessa dell'interpellanza. Per quanto concerne l'accesso e la partecipazione della popolazione nel 2015 il piano industriale della società è stato presentato in tutte le aree omogenee dove sono stati organizzati diversi incontri tematici aperti alla popolazione per affrontare problematiche specifiche quali per esempio la misurazione dei volumi idrici erogati in aree montane e la pulizia delle tubazioni da sedimenti di manganese e ferro. Vengono inoltre stabilmente mantenuti i contatti con la popolazione residente al fine di raccogliere indicazioni puntuali anche tramite l'attività svolta dal garante dell'utente SMAT, per ciò che riguarda invece la partecipazione dipendenti SMAT evidenzia che l'organizzazione del lavoro viene approvata con il Piano Industriale il cui iter prevede cicli di incontri e di confronti con le rappresentanze sindacali unitarie sulle scelte qualificanti in merito a questo tema. Invece per quanto riguarda i punti posti dagli interpellanti riferisco quanto segue, in merito al primo quesito premetto che, ai sensi dell'articolo 2423 del Codice Civile, il Bilancio di esercizio è documento che rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico dell'esercizio da portare in approvazione in assemblea. L'ipotesi di trasformazione della società in azienda di diritto pubblico è sì oggetto di dibattito fra i soci, ma non è direttamente pertinente ai temi del bilancio, mentre l'abbassamento del rating da parte dell'Agenzia Standard & Poor's ha avuto degli effetti di tipo finanziario ed è perciò stato necessariamente citato nel documento. Evidenzio a tale proposito che nella sede dell'assemblea ordinaria di SMAT del 27/09/2017 la Sindaca aveva sottolineato l'importanza di uno studio di fattibilità condiviso tra i soci in merito all'operazione di trasformazione societaria da avviare. Successivamente, la Città di Torino ha chiesto che la questione fosse inserita all'Ordine del Giorno dell'assemblea e in occasione della stessa attraverso il sottoscritto in qualità di rappresentanza intervenuto all'assemblea del 29 giugno 2018 avente ad oggetto tra l'altro l'approvazione della proposta di bilancio per l'esercizio 2018 che è atto proprio del Consiglio di Amministrazione ha ribadito di voler intraprendere un percorso il più possibile condiviso con tutti i soci e i Comuni dell'ATO 3 che porti alla redazione di uno studio di fattibilità della trasformazione in società di diritto pubblico di SMAT. Cito in proposito il verbale dell'assemblea del 29 giugno 2018, il Presidente passa alla trattazione del sesto punto all'Ordine del Giorno approfondimento sull'assetto giuridico della società, per il quale non è prevista votazione, ricorda che l'inserimento di questo punto all'Ordine del Giorno dell'assemblea è stato richiesto espressamente dalla Città di Torino e cede pertanto la parola all'Assessore Alberto Unia, l'Assessore Alberto Unia ricorda che la Città di Torino ha approvato una delibera di iniziativa consiliare per avviare uno studio di fattibilità per trasformare SMAT in una società consortile di diritto pubblico, nella scorsa assemblea del 27/09/2017 si è parlato di un impegno per avviare tale percorso, è il caso così come per le tre precedenti delibere rinviate di intraprendere un percorso condiviso con tutti i Comuni da mettere all'Ordine del Giorno della prossima assemblea dei soci, facendo prima una serie di passaggi coi rappresentanti delle aree omogenee per definire insieme un percorso di studio di fattibilità, un percorso condiviso da tutti avrebbe sicuramente un valore diverso rispetto ad un programma portato avanti dalla sola Città di Torino, suggerisce pertanto di mettere all'Ordine del Giorno della prossima assemblea questo punto cercando però di andare a fondo con l'obbiettivo di chiudere entro fine dell'anno lo studio di fattibilità, avendo quindi la possibilità di aprire il ragionamento su quale sia la strada giusta da intraprendere. Lo studio di fattibilità sarà commissionato da SMAT in base alle indicazioni ricevute durante la discussione della prossima assemblea dei soci, che aggiungo io si terrà presumibilmente la prima settimana di dicembre. Al secondo punto rispondo invece in merito a questo quesito SMAT afferma che il bilancio di esercizio 2018 riporterà un'adeguata informativa sulla base delle valutazioni assembleari. Per quanto riguarda i punti 3 e 4 dell'interpellanza, ovvero entro quale data il Comune di Torino intenda ottemperare a tutti i provvedimenti stabiliti dal punto 12 del DUP e quali sono ad oggi gli Enti e le figure professionali coinvolte nel gruppo di lavoro dedicato, ritengo di aver già fornito risposta trattando il primo quesito, gli Enti coinvolti nel progetto di trasformazione sono ATO 3 e i Comuni soci. Per quanto riguarda il punto 5 dell'interpellanza informo che la convenzione, ex articolo 30 del Testo Unico Enti Locali, stipulata tra i soci e SMAT compresa la Città di Torino prevede che sia destinato ad autofinanziamento per la realizzazione degli investimenti non meno dell'80% dell'utile conseguito e venga ripartita tra i soci una quota massima del 20% destinandola alla progressione di attività di tutela ambientale con particolare riferimento alla risorsa idrica, per eliminare la residua ripartizione dei dividendi secondo SMAT potrebbe esser sufficiente che l'assemblea destini ad autofinanziamento anche la quota distribuibile. In merito a questo punto l'area partecipazione della Città mi segnala invece che per modificare la ripartizione dei dividendi occorre necessariamente procedere ad una modifica dell'attuale convenzione SMAT, da ultimo modificata nel 2014 con deliberazione 2014-01412/064 ai fini di rafforzare la natura pubblica dell'azienda. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. No, solo per rispondere ad un paio di osservazioni della Consigliera Artesio. Il percorso con gli altri comuni condiviso è stato fatto, è stato svolto. Io non so quanti sono, penso tanti di noi sappiamo, spero tutti sappiamo che noi in SMAT siamo un socio di maggioranza, ma non abbiamo la maggioranza. Ci sono 296 comuni soci, che per votare un documento ordinario serve il 75% di quota capitale ed il 40% delle teste in assemblea e per modificare cose che riguardano la composizione societaria 90% del capitale e 60% dei comuni soci, delle teste. Questo significa che qualsiasi tipo di percorso noi decidiamo di fare, qualsiasi, perché abbia un valore deve essere condiviso con tutti, perché altrimenti qualsiasi risultato vogliamo ottenere non lo otteniamo. Allora, il lavoro che va fatto e che stiamo facendo non è, come ha detto qualcuno, flebile ed incerto, scatenando gli applausi di qualcun altro che magari potrebbe pensare che c'è qualcuno che invece sta lavorando e lo sa anche perché ci parla con chi sta lavorando, però è più facile fare gli applausi dietro ad un "flebile ed incerto" che a chi sta lavorando sul serio sul tema. |