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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Novembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
MOZIONE 2016-04690
(MOZIONE N. 25/2017) "PIANO DI TRASFORMAZIONE DI SMAT S.P.A. IN AZIENDA CONSORTILE DI DIRITTO PUBBLICO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI LAVOLTA ED ALTRI IN DATA 19 OTTOBRE 2016.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto successivo che è stato di attuazione delle mozioni avente ad oggetto:

"Piano di trasformazione di SMAT S.p.A. in azienda consortile di diritto pubblico"

VERSACI Fabio (Presidente)
Verrà discussa congiuntamente insieme all'interpellanza presentata dalla Capogruppo
Montalbano ed altri di "Trasformazione SMAT S.p.A. in azienda di diritto pubblico -
Dove è finita la programmazione del percorso deliberato dai Comuni?", un momento.
Lascerei la parola all'Assessore Unia, prego, Assessore Unia.

UNIA Alberto (Assessore)
Non si sente nulla. Mi sentite, okay. Sì, grazie, Presidente, ma questo include appunto
sia la discussione sulla mozione che la risposta all'interpellanza, direi che visto che
l'interpellanza della Consigliera Montalbano fa delle domande precise e puntuali
inizierei col leggere le risposte a queste che comunque vanno anche a raccontare...,
esatto, la discussione congiunta, vanno anche a raccontare appunto a che punto siamo
con il resto. Allora, innanzitutto devo fornire due precisazioni su richiesta dell'azienda
SMAT in merito a quanto contenuto nella premessa dell'interpellanza. Per quanto
concerne l'accesso e la partecipazione della popolazione nel 2015 il piano industriale
della società è stato presentato in tutte le aree omogenee dove sono stati organizzati
diversi incontri tematici aperti alla popolazione per affrontare problematiche specifiche
quali per esempio la misurazione dei volumi idrici erogati in aree montane e la pulizia
delle tubazioni da sedimenti di manganese e ferro. Vengono inoltre stabilmente
mantenuti i contatti con la popolazione residente al fine di raccogliere indicazioni
puntuali anche tramite l'attività svolta dal garante dell'utente SMAT, per ciò che
riguarda invece la partecipazione dipendenti SMAT evidenzia che l'organizzazione del
lavoro viene approvata con il Piano Industriale il cui iter prevede cicli di incontri e di
confronti con le rappresentanze sindacali unitarie sulle scelte qualificanti in merito a
questo tema. Invece per quanto riguarda i punti posti dagli interpellanti riferisco quanto
segue, in merito al primo quesito premetto che, ai sensi dell'articolo 2423 del Codice
Civile, il Bilancio di esercizio è documento che rappresenta in modo veritiero e corretto
la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico
dell'esercizio da portare in approvazione in assemblea. L'ipotesi di trasformazione della
società in azienda di diritto pubblico è sì oggetto di dibattito fra i soci, ma non è
direttamente pertinente ai temi del bilancio, mentre l'abbassamento del rating da parte
dell'Agenzia Standard & Poor's ha avuto degli effetti di tipo finanziario ed è perciò
stato necessariamente citato nel documento. Evidenzio a tale proposito che nella sede
dell'assemblea ordinaria di SMAT del 27/09/2017 la Sindaca aveva sottolineato
l'importanza di uno studio di fattibilità condiviso tra i soci in merito all'operazione di
trasformazione societaria da avviare. Successivamente, la Città di Torino ha chiesto che
la questione fosse inserita all'Ordine del Giorno dell'assemblea e in occasione della
stessa attraverso il sottoscritto in qualità di rappresentanza intervenuto all'assemblea del
29 giugno 2018 avente ad oggetto tra l'altro l'approvazione della proposta di bilancio
per l'esercizio 2018 che è atto proprio del Consiglio di Amministrazione ha ribadito di
voler intraprendere un percorso il più possibile condiviso con tutti i soci e i Comuni
dell'ATO 3 che porti alla redazione di uno studio di fattibilità della trasformazione in
società di diritto pubblico di SMAT. Cito in proposito il verbale dell'assemblea del 29
giugno 2018, il Presidente passa alla trattazione del sesto punto all'Ordine del Giorno
approfondimento sull'assetto giuridico della società, per il quale non è prevista
votazione, ricorda che l'inserimento di questo punto all'Ordine del Giorno
dell'assemblea è stato richiesto espressamente dalla Città di Torino e cede pertanto la
parola all'Assessore Alberto Unia, l'Assessore Alberto Unia ricorda che la Città di
Torino ha approvato una delibera di iniziativa consiliare per avviare uno studio di
fattibilità per trasformare SMAT in una società consortile di diritto pubblico, nella
scorsa assemblea del 27/09/2017 si è parlato di un impegno per avviare tale percorso, è
il caso così come per le tre precedenti delibere rinviate di intraprendere un percorso
condiviso con tutti i Comuni da mettere all'Ordine del Giorno della prossima assemblea
dei soci, facendo prima una serie di passaggi coi rappresentanti delle aree omogenee per
definire insieme un percorso di studio di fattibilità, un percorso condiviso da tutti
avrebbe sicuramente un valore diverso rispetto ad un programma portato avanti dalla
sola Città di Torino, suggerisce pertanto di mettere all'Ordine del Giorno della prossima
assemblea questo punto cercando però di andare a fondo con l'obbiettivo di chiudere
entro fine dell'anno lo studio di fattibilità, avendo quindi la possibilità di aprire il
ragionamento su quale sia la strada giusta da intraprendere. Lo studio di fattibilità sarà
commissionato da SMAT in base alle indicazioni ricevute durante la discussione della
prossima assemblea dei soci, che aggiungo io si terrà presumibilmente la prima
settimana di dicembre. Al secondo punto rispondo invece in merito a questo quesito
SMAT afferma che il bilancio di esercizio 2018 riporterà un'adeguata informativa sulla
base delle valutazioni assembleari. Per quanto riguarda i punti 3 e 4 dell'interpellanza,
ovvero entro quale data il Comune di Torino intenda ottemperare a tutti i provvedimenti
stabiliti dal punto 12 del DUP e quali sono ad oggi gli Enti e le figure professionali
coinvolte nel gruppo di lavoro dedicato, ritengo di aver già fornito risposta trattando il
primo quesito, gli Enti coinvolti nel progetto di trasformazione sono ATO 3 e i Comuni
soci. Per quanto riguarda il punto 5 dell'interpellanza informo che la convenzione, ex
articolo 30 del Testo Unico Enti Locali, stipulata tra i soci e SMAT compresa la Città di
Torino prevede che sia destinato ad autofinanziamento per la realizzazione degli
investimenti non meno dell'80% dell'utile conseguito e venga ripartita tra i soci una
quota massima del 20% destinandola alla progressione di attività di tutela ambientale
con particolare riferimento alla risorsa idrica, per eliminare la residua ripartizione dei
dividendi secondo SMAT potrebbe esser sufficiente che l'assemblea destini ad
autofinanziamento anche la quota distribuibile. In merito a questo punto l'area
partecipazione della Città mi segnala invece che per modificare la ripartizione dei
dividendi occorre necessariamente procedere ad una modifica dell'attuale convenzione
SMAT, da ultimo modificata nel 2014 con deliberazione 2014-01412/064 ai fini di
rafforzare la natura pubblica dell'azienda.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Assessore Unia. Si può intervenire con 5 minuti a Gruppo. Chi vuole
intervenire? Se non ci sono interventi... Prego, Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non si era iscritta. Ora c'è. Prego
Capogruppo Montalbano, ne ha facoltà per 5 minuti.

MONTALBANO Deborah
Sì, grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per le risposte innanzitutto, dopodiché in
realtà la natura di questa interpellanza, parlo per l'interpellanza presentata dal Gruppo
Consiliare Uscita di Sicurezza era proprio per capire lo svolgimento e quali iniziative si
stavano prendendo nel concreto per poter ottemperare a quella che era la delibera del
Gruppo Consiliare votata ormai più di un anno che richiedeva appunto la trasformazione
di SMAT in azienda di diritto pubblico. Non ho capito quando poco fa l'Assessore si
riferiva ad un certo studio di fattibilità, un lavoro che dovrà concludersi entro, mi pare
di aver capito fine anno, quindi dicembre di quest'anno, se questo studio di fattibilità si
sta svolgendo per definire le modalità condivise per attuare la trasformazione d'azienda
di diritto pubblico oppure per decidere se procedere alla trasformazione oppure no, cioè
quale sia il reale obbiettivo di questo studio di fattibilità per non ritrovarci con
l'ennesima costi/benefici che poi rimette un po' in gioco la decisione conclusiva,
dopodiché in funzione anche delle informazioni che ha fornito l'Assessore, quindi ad
esempio lo studio di fattibilità che andrà a concludersi a dicembre e tutta una serie di
altre iniziative che bisognerà capire prima come verranno concordate, poi come
verranno, come si potranno mettere in pratica io, Presidente, assolutamente mi
piacerebbe che quest'interpellanza potesse andare in Commissione in modo che tutti i
Consiglieri potranno col tempo seguire nei fatti e nella concretezza tutti i vari passaggi
che ci porteranno a Torino ad avere la gestione di SMAT di nuovo come un'azienda di
diritto pubblico, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Come firmataria dell'interpellanza, nonché della mozione, anche io richiedo
l'approfondimento che la Consigliera Montalbano ha sollecitato per la Commissione,
però temo di aver capito sufficientemente e provo a sintetizzare quella che è la mia
comprensione della relazione dell'Assessore Unia. Allora, in data 9 ottobre del 2017 il
Comune di Torino deliberava come iniziativa propria la trasformazione di SMAT in
Società consortile di diritto pubblico e richiedeva che l'Amministrazione procedesse per
la definizione attraverso uno studio di fattibilità di tipo giuridico delle modalità e dei
tempi di questa trasformazione, quindi partivamo da un'indicazione puntuale, non da
un'indicazione di opportunità e sull'indicazione puntuale, cioè la trasformazione in
Società consortile di diritto pubblico l'indicazione della fattibilità sulle metodiche
sapendo e qui l'Assessore è stato puntuale nella descrizione che per addivenire a questo
tipo di indirizzo occorreva il coinvolgimento di tutti i soci della assemblea ATO 3.
Apprendo che il coinvolgimento è avvenuto il 27 giugno del 2018, quindi sono trascorsi
8 mesi dall'espressione di indirizzo del Consiglio Comunale di Torino alla possibilità di
socializzare l'indirizzo con gli altri soci interessati, ma nella richiesta avanzata dalla
Città di Torino laddove a seguito di un primo annuncio che la Sindaca aveva fornito
precedentemente si ritiene tanto più forte e convincente il procedimento laddove questo
venga condiviso da tutti gli altri soci si auspica il 27 giugno del 2018 che questo
coinvolgimento avvenga anche per ambiti territoriali omogenei e che nel
coinvolgimento si definisca la fattibilità per concludere lo studio entro il 31 dicembre.
Allora, questo succedeva il 27 giugno, siamo all'11 di novembre, la nuova Assemblea
sarà convocata a breve; non so dal 27 giugno all'11 di novembre se si siano svolti
incontri informali per aree omogenee ai fini di saggiare la disponibilità e la convinzione
degli altri soggetti interessati e dubito, quindi, che con un incontro che si svolgerà tra
una settimana si possa concludere lo studio di fattibilità entro dicembre 2018. Questa è
la sintesi, se poi il collega Lavolta mi suggerisce che sono stata distratta e che ho
interpretato lo studio di fattibilità come conclusione, non come avvio peggio mi sento
perché significa che aspetteremo fino a dicembre del 2018 per vedere l'avvio dello
studio di fattibilità. Io francamente trovo che la convinzione con la quale si stia
procedendo sulla strada indicata dal Consiglio Comunale sia perlomeno flebile ed
incerta, dopodiché non voglio neanche essere portatrice di un pregiudizio e quindi qua
mi fermo. Certo vedo che la questione assume, non tanto per complessità del
procedimento o per lavoro di relazione e di convinzione verso altri soci, quanto proprio
per lentezza intrinseca dello stesso assume una tempistica che probabilmente i
promotori della delibera del 9 di ottobre non desideravano e dato che la Città di Torino è
l'azionista di maggioranza e ci apprestiamo a diventarlo ancor più con l'approvazione o
la discussione della deliberazione per l'acquisizione di 19.300 azioni proprie in funzione
della fuoriuscita di soci non pubblici e non comunali dalla titolarità di SMAT, mi pare
un po' contraddittorio che alcuni processi, che peraltro non nascono oggi, ma erano stati
già fatti precedentemente, non è un segnale di cambiamento, non è un segnale del
Governo del cambiamento, l'acquisizione di azioni proprie era già avvenuta negli anni
passati; è un prosieguo su un indirizzo per procedere sulle modalità di affidamento in
house, è comunque compatibile con le indicazioni del Consiglio Comunale, con le
aspettative dello studio di fattibilità, ma le due velocità non coincidono, quindi
sostanzialmente io non trovo soddisfacente la risposta che c'è stata data oggi e
condivido coi colleghi la necessità di approfondire in Commissione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Vicepresidente Lavolta, ne ha facoltà per cinque minuti.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. L'arroganza e la presunzione di autosufficienza di alcuni componenti di questo
Consiglio Comunale portarono, a poche settimane dall'insediamento, a stravolgere un
atto di indirizzo che il sottoscritto insieme al collega Tresso ed altri avevamo sottoposto
all'attenzione del Consiglio Comunale e della Giunta. In quell'atto di indirizzo
chiedevamo ed impegnavamo la Sindaca, in occasione delle future Assemblee dei Soci
SMAT, a proporre la ridistribuzione ai soci degli eventuali utili dell'Azienda,
destinandoli in modo esplicito e vincolato al reinvestimento del miglioramento delle
infrastrutture del servizio sul territorio degli enti locali consorziati oppure chiedevamo
con quest'atto di indirizzo, di lavorare a ridurre le tariffe per gli utenti del territorio. Ci
fu un atto arrogante da parte di alcuni Consiglieri del Movimento 5 Stelle che
stravolsero questo nostro atto di indirizzo chiedendo ciò per cui viene richiesta la
verifica oggi. Lo stravolgimento di quell'atto lo portò ad avere questa impegnativa nei
confronti della Giunta, impegnava la Giunta a dare piena attuazione all'articolo 80 dello
Statuto della Città dando inizio ad un piano di fattibilità per trasformare la società
SMAT S.p.A. in Azienda Speciale consortile di diritto pubblico. Ovviamente noi non
fummo contenti di questo di arroganza della Maggioranza, devo dire però, che siccome
questo avveniva nell'ottobre del 2016, mi fa particolarmente piacere verificare che
questo atto di arroganza non sia stato recepito dalla Giunta, che dall'ottobre del 2016 ad
oggi non ha fatto sostanzialmente nulla di quello che è stato richiesto dal Consiglio
Comunale, io credo, perché dall'ottobre del 2016 ad oggi ha scoperto che a Torino
abbiamo il miglior servizio idrico integrato d'Italia. Ha scoperto che gli utili non
possono essere usati dai Comuni per fare cassa, per spenderli in sagre di paese, ma che
quegli utili sono vincolati agli investimenti sui territori, alla manutenzione del verde,
alla gestione del patrimonio ambientale; ha scoperto anche che una parte di quegli utili
possono essere utilizzati per dare un beneficio economico ai cittadini in una situazione
di difficoltà economica riducendo le tariffe, cioè ha scoperto che a Torino abbiamo un
servizio idrico di qualità, che questo servizio è attento alle fasce più deboli, che questo
servizio garantisce quantità, qualità e continuità dell'acqua, cioè quello che deve fare un
buon servizio idrico in un territorio composto, ricco. Ha scoperto anche, questa Giunta
probabilmente, che questo servizio idrico integrato a Torino è pubblico; udite, udite: è
pubblico! cioè vede una compagine societaria che è fatta da Comuni, cioè da cittadini
rappresentati nelle istituzioni. 292 Comuni compongono la più importante assemblea, il
più importante momento di governance nel nostro territorio nell'ambito del servizio
idrico integrato ed io di questo sono grato all'Amministrazione, perché vuol dire che
questa Amministrazione ha voluto, con concretezza, seriamente, affrontare un tema
delicato quale è quello della gestione dell'acqua. Con altrettanta concretezza e serietà io
vorrei che si affrontasse una discussione anche di carattere generale. Allora, so che c'è
un autorevole parlamentare, che ho avuto modo di conoscere qualche settimana fa, del
Movimento 5 Stelle, che ha proposto una legge, una legge ambiziosa che dal punto di
vista dell'impianto generale è anche condivisibile, che ribadisce ancora una volta che il
servizio idrico integrato deve essere gestito da soggetti pubblici, proprio com'è a
Torino. Ribadisce ancora una volta che il servizio idrico integrato deve essere di qualità,
proprio com'è a Torino, e sono sicuro che l'Onorevole Daga, nel momento in cui
immagina la riorganizzazione di alcuni servizi idrici integrati, è più orientata a pensare a
Comuni come Bagheria, a Comuni come Napoli, cioè a quei territori dove il servizio
idrico integrato non è di qualità, dove i cittadini non hanno accesso sempre all'acqua,
dove c'è una certa difficoltà. Allora io chiedo uno sforzo a questo Consiglio Comunale,
aiutateci a raccontare, a spiegare, a condividere con l'Onorevole Daga che noi siamo
orgogliosi del servizio idrico integrato del nostro territorio, che Torino non è Bagheria e
che quindi, se lei vuole migliorare qualche servizio idrico integrato, si rivolga a quei
territori, avochi anche a sé - lei propone di avocarlo al Ministero all'Ambiente -
l'autonomia, le competenze anche in termini di commissariamento rispetto a quei
servizi che non funzionano. Lasci perdere, per favore, l'Onorevole Daga e chi ha
sottoscritto quella legge, lasci perdere i servizi idrici integrati che funzionano. Quindi io
sono parzialmente soddisfatto diciamo della risposta; sono soddisfatto nella misura in
cui dopo due anni è disatteso l'atto di arroganza dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle
che avevano violentemente modificato un atto di indirizzo che andava in un'altra
direzione; sono soddisfatto del fatto che la Giunta abbia voluto fare un approfondimento
in questi due anni comprendendo e riconoscendo consapevolmente che cosa accade nel
nostro territorio. Lasciatemelo dire, sono pressoché sicuro che a differenza della
Commissione che valuterà i costi e i benefici dell'Alta Velocità questa invece sarà una
Commissione qualora si insedierà...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
...perché non è detto che insedierà, sarà una Commissione seria, capace di dare
soddisfazione ad esigenze reali di questo territorio e da questo punto di vista credo
invece che valga la pena, ed è l'unica cosa che mi accomuna all'intervento di chi mi ha
preceduto, approfondire in Commissione Consiliare la verifica del lavoro di questa
Commissione in modo tale che noi si possa serenamente ed io credo anche con orgoglio
ribadire ancora una volta che vogliamo continuare ad avere un servizio di qualità a
Torino. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliera Albano, ne ha facoltà per cinque minuti.

ALBANO Daniela
Grazie, Presidente. Ma, io comprendo e condivido l'opportunità che è stata appunto
scelta dalla Giunta di strutturare il percorso di trasformazione insieme agli altri soci di
SMAT e quindi di far nascere e far crescere questo percorso di trasformazione in seno a
SMAT con la partecipazione e la collaborazione quindi degli altri soci. Però ribadisco il
fatto che questo percorso di trasformazione era stato individuato come un percorso per
discutere della trasformazione, quindi anche per strutturare le basi su cui poi fondare la
discussione anche con gli altri soci. Per cui, se questo percorso di trasformazione può
vedere la luce in tempi brevi all'interno di SMAT va benissimo lavorare all'interno di
SMAT, ma nel caso in cui all'interno di SMAT non si riuscisse a trovare la possibilità
di far partire questo percorso, perché non si ha in questo momento il consenso degli altri
soci, il consenso necessario per far partire questo progetto, io trovo fondamentale che
comunque quanto espresso in delibera parta lo stesso e il lavoro venga svolto dal
Comune di Torino appunto come socio di maggioranza di SMAT, perché è uno
strumento, questo percorso di trasformazione, il piano di trasformazione che dovremmo
sviluppare con dei tecnici e che deve essere ovviamente condiviso dal Consiglio
Comunale, così come richiesto in delibera, deve essere un percorso trasparente e che
metta le basi per avviare la discussione anche con gli altri soci. Quindi io chiedo, come
chi mi ha preceduto, di portare in Commissione questa interpellanza, di portarla in
Commissione io direi subito dopo la prossima Assemblea dei Soci SMAT per
cominciare appunto a capire qual è l'intenzione dell'Assemblea dei Soci, se all'interno
dell'Assemblea dei Soci c'è la volontà di partire con questo percorso e se non ci fosse la
volontà di partire con questo percorso attivarsi immediatamente come Comune di
Torino per svolgere il percorso in autonomia. Grazie. Il percorso che porti al piano di
trasformazione ovviamente perché il percorso di trasformazione di SMAT sappiamo che
non può essere svolto in autonomia, ma deve essere svolto in concordia con tutti gli altri
soci, quindi io sto parlando esclusivamente del percorso che porta allo sviluppo del
piano di trasformazione che poi è la base per discutere di questa trasformazione con gli
altri soci. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Se non ci sono interventi lascerei replicare all'Assessore Unia, prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. No, solo per rispondere ad un paio di osservazioni della
Consigliera Artesio. Il percorso con gli altri comuni condiviso è stato fatto, è stato
svolto. Io non so quanti sono, penso tanti di noi sappiamo, spero tutti sappiamo che noi
in SMAT siamo un socio di maggioranza, ma non abbiamo la maggioranza. Ci sono 296
comuni soci, che per votare un documento ordinario serve il 75% di quota capitale ed il
40% delle teste in assemblea e per modificare cose che riguardano la composizione
societaria 90% del capitale e 60% dei comuni soci, delle teste. Questo significa che
qualsiasi tipo di percorso noi decidiamo di fare, qualsiasi, perché abbia un valore deve
essere condiviso con tutti, perché altrimenti qualsiasi risultato vogliamo ottenere non lo
otteniamo. Allora, il lavoro che va fatto e che stiamo facendo non è, come ha detto
qualcuno, flebile ed incerto, scatenando gli applausi di qualcun altro che magari
potrebbe pensare che c'è qualcuno che invece sta lavorando e lo sa anche perché ci
parla con chi sta lavorando, però è più facile fare gli applausi dietro ad un "flebile ed
incerto" che a chi sta lavorando sul serio sul tema.

VERSACI Fabio (Presidente)
L'interpellanza poi domani la Conferenza dei Capigruppo, come sempre, deciderà a che
Commissione sottoporla. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Però se avete
chiesto l'approfondimento dell'interpellanza perché non siete... Ho capito, ma non vuole
più intervenire, avrete un approfondimento; nell'approfondimento potrete fare tutte le
domande che vorrete. Domani la Conferenza dei Capigruppo, come detto prima,
stabilirà in quale Commissione mandare l'interpellanza.
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