Interventi |
SCHELLINO Sonia (Assessora) Grazie, buongiorno. Non siamo inerti, adesso vi racconto tutto come sta andando. Come è noto a seguito della crisi economica che perdura dal 2008 ci sono state molte situazioni in cui famiglie, imprenditori e professionisti e artigiani hanno accumulato debiti maggiori dei redditi a disposizione. Al fine di porre rimedio alle suddette situazioni e di far ripartire l'economia un insieme di leggi nel 2012, un'altra nel 2012 e infine la Legge 17 dicembre sempre 2012 n. 221 ha disciplinato le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento. Le procedure per la risoluzione della crisi che si avviano presso il Tribunale competente, quello di residenza o di sede principale del debitore, sono volte a conseguire la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, sulla base di un piano che si concretizza essenzialmente in una rateizzazione del pagamento anche con un forte stralcio dell'esposizione debitoria complessiva, in essa il debitore deve essere assistito, appunto, da un organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento. Ai sensi dell'articolo 15 della Legge 3/2012 e successive modificazioni gli organismi di composizione della crisi possono essere costituiti dagli ordini professionali degli avvocati, dei commercialisti ed esperti contabili e dai notai, ma anche da Comuni, Province e Città Metropolitane, Regioni e dalle istituzioni universitarie pubbliche, gli organismi costituiti dagli enti pubblici sono articolazioni interne degli enti stessi. Gli organismi costituiti per la gestione delle crisi da sovraindebitamento si devono iscrivere nell'apposito registro istituito presso il Ministero della Giustizia con Regolamento Ministeriale adottato nel settembre del 2014 e con tutta una serie di provvedimenti. Allora, a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio Comunale in data 3 aprile 2017 dell'ordine del giorno che è stato citato, l'Assessorato alle Politiche del Lavoro, Commercio, Sportello Imprese, Promozione Eventi Cittadini, Economato, eccetera, aveva in un primo tempo istruito la pratica, successivamente però da febbraio 2018 si è occupato della questione anche l'Assessorato al welfare, abbiamo ricevuto per il tramite del Presidente di I Commissione Fornari la proposta in materia del Sindaco del Comune di Villastellone, predetto comune con deliberazione del 2016 aveva costituito l'organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento denominato: "La rinascita degli onesti" e con successiva deliberazione si era reso disponibile a cooperare con gli altri enti pubblici interessati alla creazione di sportelli di raccolta delle istanze da sovraindebitamento nel proprio territorio finalizzati a garantire l'adempimento di una funzione di servizio pubblico comune ricorrendo allo strumento dell'accordo fra Amministrazioni secondo lo schema approvato nella loro delibera. Il Comune di Villastellone ha chiesto di concludere ai sensi dell'articolo 15 della Legge 241 del '90 e modificazioni successive, un accordo con la Città per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune relative alla creazione sul territorio torinese di punti di raccolta delle istanze del sovraindebitamento. Per rilevare la dimensione del fenomeno nel territorio metropolitano sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista qualitativo, sono state assunte informazioni dalla competente sezione del Tribunale di Torino, la Sezione VI fallimenti ed è stata ipotizzata in prima istanza l'attivazione di un punto di raccolta delle istanze da sovraindebitamento in via sperimentale, a tal fine l'Assessorato al welfare ha richiesto la collaborazione all'Assessorato alle Politiche del lavoro, individuando come possibile sede dello sportello sperimentale il Centro Lavoro Torino di via Carlo del Prete 79. Il convincimento della non necessità da parte della Città di Torino da un lato dell'istituzione di un proprio organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento e dall'altro lato, di previsione di un periodo di sperimentazione, si è rafforzato con la contestuale istituzione dell'organismo denominato: "Associazione Modello Torino" da parte dell'ordine dei commercialisti di Torino e dell'ordine degli avvocati di Torino iscritto al n. 170 dell'apposito registro presso il Ministero della Giustizia. I due ordini sono di diritto, organismi di composizione della crisi e sono formati dalla stessa tipologia di professionisti di cui la Città di Torino dovrebbe avvalersi, quali gestori delle crisi da sovraindebitamento quand'anche optasse per la costituzione di un proprio organismo, inoltre a garanzia di maggiore prossimità ai cittadini e grazie all'avanzato percorso di riorganizzazione dei Servizi sociali con la presenza sul territorio torinese dei quattro distretti della coesione sociale, strutturati in quattro Servizi sociali e in quattro poli per l'inclusione sociale rivolti ad affrontare le problematiche più generali di povertà sociale economica e abitativa si è ritenuto di realizzare più sedi di raccolta delle domande da sovraindebitamento proprio presso gli sportelli dei predetti poli per l'inclusione sociale. Il nascente organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento, non ricordo mai il nome preciso, ma è quello, questo modello Torino che è stato appunto costituito, come dicevo, dai due ordini professionali, si è offerto di formare i dipendenti comunali che si occuperanno di svolgere questa importante funzione di filtro per l'organismo stesso oltre che di accompagnamento dei soggetti insolventi nel processo di risanamento dei debiti che consentirà la relativa reintroduzione nel mondo dell'economia emersa con riflessi favorevoli dal punto di vista sociale. Stiamo perfezionando i rapporti con l'ordine, in particolare con l'Ordine dei Dottori Commercialisti che è un po' capofila che lavora a stretto contatto con l'altro ordine, speravamo di riuscire a far partire il tutto già a dicembre, l'ordine qualche settimana fa mi ha detto che non partirà prima di gennaio, comunque a gennaio si parte all'interno, appunto, dei poli dell'inclusione sociale e quindi partiremo con questa iniziativa, ci sono ancora delle previsioni di legge che richiedono dei passaggi, se avete piacere di audire o in qualche modo avere un contatto più diretto con i rappresentanti degli ordini professionali che hanno lavorato sono naturalmente a disposizione per eventuali audizioni. SCHELLINO Sonia (Assessora) Allora, come ha ben detto il Consigliere Magliano, questa non è una tematica propriamente welfare, no? Abbiamo cercato di dare una mano però per due ragioni, una perché in ogni caso gli organismi costituiti dagli enti pubblici sono, comunque, articolazioni degli enti e quindi avrebbero comportato un uso di personale che da qualche parte andava pur preso, non mi sembra che ci sia all'interno della Città un gruppo di persone con queste competenze, già formati per aprire lo sportello. Quindi andava trovato qualcuno, non so come, non mi sembra che stiamo assumendo, però si poteva fare un bando, cioè non è affar mio, si deve chiedere ad un altro Assessorato. Noi abbiamo cercato, visto che questa palla stava girando da un po', di fare quello che era nelle competenze del nostro Assessorato, cioè di appoggiarci su quello che stavamo facendo, sulla riorganizzazione, in particolare sui poli dell'inclusione sociale, che come abbiamo detto più volte non sono solo luoghi dove arrivano le persone più ai margini, ma sono luoghi pensati come luoghi delle opportunità, quindi anche del superamento della crisi. Molti di questi cittadini quando sono..., insomma, gli hanno pignorato la casa, hanno tutta una serie di problemi, arrivano comunque ai Servizi sociali, perché il primo luogo dove vanno a chiedere è quello se possiamo fare qualcosa per loro e qualche volta non possiamo fare perché hanno ancora, come al solito, l'attività intestata, la partita IVA, eccetera. Quindi, in mancanza di soluzioni altre, abbiamo provato a metterci a disposizione con gli strumenti che ha l'area welfare. Se poi si decide, e tra l'altro per quegli strumenti che ha l'area welfare, ma facendo una scelta di non appoggiarsi con una convenzione collaterale al comune piccolino che aveva fatto una sua scelta, ma di interpellare Tribunali e associazioni professionali, ordini professionali della Città per vedere se si poteva fare qualcosa insieme. È una disponibilità, se non piace e la vuole risolvere il Gabinetto del Sindaco o qualsiasi altro Assessorato trovando del personale, assumendolo, eccetera, per noi è una grana in meno, dopodiché quello che possiamo fare l'abbiamo messo a disposizione. Discutiamone, fate voi. |