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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Ottobre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2018-04436
"LA GIUNTA INTENDE ASSISTERE PASSIVAMENTE ALLO SMANTELLAMENTO DA UN GIORNO ALL'ALTRO DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE DI VIA GORIZIA 112?" PRESENTATA IN DATA 11 OTTOBRE 2018 - PRIMA FIRMATARIA CANALIS.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Passiamo all'interpellanza successiva, 4436 della collega Canalis:

"La Giunta intende assistere passivamente allo smantellamento da un giorno all'altro
del Dipartimento di Salute Mentale di via Gorizia 112?"

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Questa è l'interpellanza della collega Canalis, risponde l'Assessora Schellino. Ve n'è
un'altra, però, che vede come prima firmataria la Consigliera Artesio, che ha il
medesimo oggetto, anche se il titolo è differente: "Trasferimento dei servizi per persone
con disagio mentale da via Gorizia". Ad entrambe le interpellanze risponde l'Assessora
Schellino. Prego, Assessora.

SCHELLINO Sonia (Assessora)
Grazie. Buongiorno a tutti. Io già in occasione del question time, che poi si è
trasformato in interpellanza, avevo chiesto dei dati al dottor Alberti, al Direttore
Generale, proprio perché non ero riuscita autonomamente a capire esattamente che cosa
fosse successo e questo è quanto mi scrive dando la disponibilità sua e della dottoressa
Zocco per eventuali approfondimenti. Allora, non c'è stata interruzione di servizio, c'è
stato però invece un disagio legato alla rapidità e anche la chiusura, nella settimana
successiva, dell'accoglienza di via Gorizia 112, all'epoca diceva che non avrebbe
determinato interruzioni di servizio, ma solo una riduzione parziale. Il Centro Diurno ha
organizzato insieme al sostegno territoriale attività sul territorio della Città, il
riposizionamento del Centro Diurno presso via Nomis di Cossilla; è stato pensato in
quanto adiacente alla casa di quartiere, Cascina Roccafranca, e anche in una delle aree
della Circoscrizione 2 con maggior disagio sociale. Inoltre, grazie alla presenza di un
giardino, all'interno della palazzina stessa, sarà possibile organizzare tirocini retribuiti
per i pazienti e attività di apertura di servizi alla popolazione, così come da accordo con
la Presidente della Circoscrizione, come da confronto con la dottoressa Zocco, Direttore
del Dipartimento di Salute Mentale. Pertanto, quanto successo rientra in progettualità di
miglioramento dei servizi che richiedono tempestività di realizzazione, in quanto
necessari per lo sviluppo della rete dei servizi. Da ultimo, si chiarisce che è in corso un
progetto di potenziamento degli interventi per l'area dell'infanzia e dell'adolescenza che
appena configurati saranno, certamente, oggetto di confronto e condivisione con la
Conferenza Sociosanitaria. Al di là di quanto scritto, sia la dottoressa Zocco, che ho
avuto, ovviamente, cura di sentire subito, sia il dottor Alberti hanno ammesso che la
necessità di fare velocemente ha creato degli allarmi sul territorio, che di questo erano
entrambi dispiaciuti e che quindi, per eventuali approfondimenti, sono entrambi
disponibili, ma che tutto è stato fatto con lo schema che vi ho descritto.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie. Collega Canalis, prego.

CANALIS Monica
Sì, grazie, Presidente. Beh, io sono contenta che il dottor Alberti si renda conto che c'è
stata, come lui la definisce, una rapidità di informazione, ma io una telefonata fatta il
venerdì per dire che il lunedì tutti i computer dovevano essere staccati e tutte le stanze
dovevano essere liberate lo definirei qualcosa in più di una rapidità, sembra quasi uno
smantellamento da fuga. Io sono fortemente critica verso quanto è accaduto. Critica,
innanzitutto, perché non capisco perché non ci sia stata da un lato una miglior
programmazione di questo spostamento, laddove lo spostamento fosse ritenuto
necessario, perché non si sia previsto un percorso partecipato e poi sono ulteriormente
critica perché noi non stiamo parlando di pazienti qualsiasi. Noi stiamo parlando di un
Centro diurno per persone che vivono un disagio psichico. In questo Centro diurno di
via Gorizia nell'arco di questi anni sono state attivate molte attività diverse: dalla pet
therapy, al gruppo dei familiari, alle terapie brevi, all'arteterapia; cioè, di concerto con
gli operatori dell'ASL le famiglie e il terzo settore hanno messo in piedi tutta una rete di
servizi che hanno consentito a queste persone di avviare dei percorsi di vita, e di terapia,
molto positivi e molto virtuosi. Spostare, all'improvviso, delle persone che vivono un
disagio come questo, che già di per sé hanno stati d'ansia, attacchi di panico, senza che
un percorso come questo sia accompagnato nei tempi e non lasciato alla buona volontà
degli operatori, che hanno fatto i salti mortali in queste settimane per evitare disastri, ma
che poteva essere fatto molto meglio, io credo che sia assolutamente inaccettabile. La
malattia psichica nella nostra società è spesso rimossa, viene considerata uno stigma,
motivo di vergogna per i pazienti stessi e per le loro famiglie. Che l'ASL, cioè l'ente
che dovrebbe aiutare queste persone ad accettare la loro condizione e a migliorarla,
invece, sia responsabile di un aggravamento di queste condizioni credo che sia
abbastanza riprovevole e credo che sicuramente renda necessario un approfondimento in
Commissione, che già il dottor Alberti ha detto di voler fare. Però, io mi chiedo anche
noi come Città che cosa vogliamo fare di fronte a questo comportamento dell'ASL
perché nel momento in cui è stato comunicato che il Centro diurno di via Gorizia
sarebbe stato repentinamente chiuso, non è che quello di via Nomis fosse già pronto. Il
Centro di via Nomis non è pronto neanche oggi a distanza di un mese, quindi, in questo
mese di ottobre queste persone, in certi momenti, sono addirittura state portate al bar a
fare le attività. Io mi chiedo ma questo è il servizio che offriamo? Oggi che piove, io
non lo so dove sono andati i 120 pazienti del Centro diurno di via Gorizia. Io, l'altro
giorno ho incontrato le loro famiglie ed erano disperate, non solo nel vedere che i loro
figli, i loro fratelli, i loro congiunti non volevano più uscire di casa, ma erano disperati
perché questo trattamento peggiora l'inserimento sociale sia dei pazienti, sia delle
famiglie; si sono sentiti, ancora una volta, schiacciati perché tanto chi ha un disagio
psichico non va in piazza a protestare. Questo non va bene; non va assolutamente bene.
Se c'è qualcosa che funziona in una Città e si presenta la necessità di spostarne la sede,
andrebbe avviato un percorso partecipato. Peraltro, la sede che è stata individuata non è
ideale, perché come ha detto anche lei, Assessora, nella risposta che ci ha letto, quella è
una zona che ha anche alcuni problemi sociali, quindi non è detto che tutti i pazienti
saranno disponibili a recarvisi. Noi faremo delle richieste: una maggiore illuminazione,
un surplus di attenzioni, perché non è possibile che si debba subire quello che si è subìto
e che in risposta a questo trattamento ci arrivi una lettera di dieci righe. Nulla contro la
Casa del fanciullo che dovrà sorgere in via Gorizia, però non possiamo creare delle
guerre tra poveri, tra le esigenze dei minori ed esigenze dei malati psichiatrici. Quindi,
io chiederei l'approfondimento in Commissione. Mi spiace non vedere in Aula il
Presidente Iaria; chiedo che questo approfondimento avvenga in tempi rapidi e se è
possibile anche con la possibilità di ascoltare gli operatori e le associazioni dei familiari.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Chiaro. Rispetto all'assegnazione in Commissione, sarà premura della Conferenza dei
Capigruppo sollecitare il Presidente Iaria, così come richiesto dalla Consigliera Canalis.
Consigliera Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Condivido la richiesta della collega Canalis per approfondire l'argomento in
Commissione e mi permetterei, anche, di chiedere all'Assessore, o al Presidente del
Consiglio Comunale, di far pervenire la registrazione di questa seduta - sia la risposta
formulata a verbale, sia l'intervento mio e della collega - sia all'Assessore Saitta, sia al
Direttore Generale dell'ASL Torino perché tutte le osservazioni condivisibili, che sono
state svolte precedentemente, devono essere indirizzate a chi ha la responsabilità diretta
delle operazioni che sono state compiute, da un lato, e quindi sicuramente alla Sanità
regionale, negli aspetti di indirizzo all'Assessorato, e negli aspetti gestionali
dell'Azienda Sanitaria, e ovviamente anche alla Conferenza dei Presidenti di
Circoscrizione presieduta dall'Assessore Schellino, per quello che riguarda l'ambito
sociosanitario quale quello della psichiatria e per quello che riguarda la capacità di
relazione di una Città significativa, come quella di Torino, in ordine alle politiche
sanitarie, considerato che, purtroppo, sembra che, agli occhi dell'Amministrazione
regionale, Torino abbia problematiche e peso specifico equivalenti a quelle di
Moncenisio, considerata l'assenza dell'Assessore Saitta e i Consigli aperti sulle
tematiche sanitarie. Detto questo, l'elemento che mi crea più preoccupazione è il
seguente: che a fronte di un repentino trasferimento di attività, personale e pazienti. si
sia ancora di fronte all'incertezza della destinazione futura. Cioè, questa fantomatica
Casa della salute del fanciullo - termine devo dire abbastanza desueto anche nella
terminologia pedagogica e psicologica - avrebbe dovuto sostanziarsi, evidentemente, di
qualche contenuto di attività, di qualche ipotesi organizzativa, per ragionare sulla
necessità di trasferire attività in essere e dare spazio, invece, a quelle in fieri. Se siamo
ancora nella risposta del dottor Alberti, e alla necessità di approfondire le finalità e le
modalità con le quali la Casa della salute del fanciullo si svilupperà, significa che
abbiamo chiuso delle attività certe e sperimentate in attesa dell'apertura di attività
incerte, e questo dal punto di vista della programmazione sanitaria è decisamente
gravissimo. Quindi, io mi auguro, da un lato, che l'approfondimento richiesto sia
rapido, dall'altro, che il prossimo lavoro delle nostre Commissioni sull'istituzione della
Consulta, relativa al disagio mentale, possa portare nella nostra sede tutte le
rappresentanze professionali ed associative di cui evidentemente abbiamo bisogno, visto
lo scarso ascolto da parte dell'Organizzazione sanitaria regionale.

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Grazie. Sono state recepite, ovviamente, le richieste della Capogruppo Artesio, passo
quindi...

ARTESIO Eleonora
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

IMBESI Serena (Vicepresidente)
Se l'Assessora Schellino può far pervenire la risposta scritta alla presentatrice
dell'interpellanza...
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