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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Ottobre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 40
ORDINE DEL GIORNO 2018-04169
(ODG N. 11/2018) "RIPRISTINO COPERTURA FINANZIARIA DEL BANDO PERIFERIE DI CUI ALLA LEGGE 208/2015" PRESENTATA IN DATA 28 SETTEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Il punto 22 del Capogruppo Lo Russo, prego. C'è un emendamento su questo ordine del
giorno:

"Ripristino copertura finanziaria del Bando Periferie di cui alla Legge 208/2015"

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno chiede, che è stato firmato in maniera
trasversale da tutte le Minoranze, chiede una cosa piuttosto semplice, e che cioè il
Governo possa ripristinare nell'ambito della Legge Finanziaria del DEF, che è in
discussione in questo momento in Parlamento, la piena copertura del Piano Periferie.
Origina dalla decisione assunta dal governo a guida grillina e leghista di stornare 1,6
miliardi di Euro dal precedente finanziamento a suo tempo accordato, in esaurimento
della graduatoria che, fondamentalmente, era stata stipulata a valle della presentazione
dei progetti del Piano Periferie, appunto, presentato dal precedente Governo, che aveva
in qualche modo selezionato una lunga lista di progettualità dei comuni italiani. La cosa
è piuttosto antipatica, è piuttosto grave, perché il meccanismo di storno e di rimozione
dei fondi in realtà è avvenuto ex post, una serie di procedure che i comuni italiani, e tra
questi anche la Città Metropolitana di Torino, la cosa non riguarda direttamente la Città
di Torino, ma riguarda molti comuni contermini, avevano in qualche modo già avviato,
in alcuni casi addirittura erano già stati individuati, non solo i responsabili dei
procedimenti di impiego delle risorse, ma anche, addirittura, già i progettisti attraverso
gare a evidenza pubblica. La decisione del Governo di stornare questi fondi ha innescato
una dura, e per certi versi, trasversale reazione dell'ANCI, che in più occasioni ha
interloquito con il Governo, e in particolar modo con il Presidente del Consiglio Conte,
chiedendo il ripristino, non solo per una ragione etica e politica, cioè che le periferie
continuano ad essere il cuore di un'iniziativa governativa, ma anche banalmente per una
questione squisitamente amministrativa, in quanto molti comuni sono stati lasciati
davvero in così dette braghe di tela. Ci risulterebbe che a parole il Governo ha detto,
avrebbe detto, proprio in occasione dell'Assemblea Nazionale dell'ANCI, che si è
tenuta la settimana scorsa, che queste risorse sarebbero state ripristinate. Tuttavia
riteniamo utile che il Consiglio Comunale di Torino possa con un proprio atto
riconfermare la richiesta che nell'ambito del documento economico-finanziario, insieme
a condono fiscale per gli evasori fiscali, insieme al condono edilizio per le case di
Ischia, insieme al debito e lo spread oltre 300 per finanziare il reddito di cittadinanza, si
ricordasse che esistono le periferie italiane e che, almeno sulle cose che sono in corso,
se anche proprio non le distruggiamo e non le roviniamo, facciamo un buon servizio.
Per questa ragione, e peraltro con un testo che è stato adeguatamente espunto nei
termini rispetto a quello che invece l'ANCI ha adottato come ANCI, io ricordo all'Aula
che molti comuni hanno avviato il ricorso in Corte Costituzionale relativamente a
questo tipo di procedura, e, a nostro modo di vedere, votabile anche dall'attuale
Maggioranza, in quanto stabilisce un principio, che cioè, che è anche un principio di
certezza del diritto, è che se io attribuisco delle risorse, e poi le procedure dei comuni
vanno avanti, si suppone che questi comuni non vengano lasciati col cerino in mano,
senza poter andare né avanti, né indietro, aprendo a migliaia di contenziosi. Quindi ci
sembra, come dire, di poter chiedere il voto unanime dell'Aula, ovviamente è un ordine
del giorno, non ha alcuna valenza, se non una valenza squisitamente politica, però a
nostro modo di vedere, segna il punto. Peraltro, l'ordine del giorno ANCI è stato anche
sostenuto da parecchi Sindaci del Movimento 5 Stelle, soprattutto, e non solo i Sindaci
dei 96 comuni che sono stati esclusi, ma anche Sindaci che, per una ragione di
appartenenza, diciamo così, non alla casta, ma all'insieme degli Amministratori Locali,
si rende conto del principio, ci aspettiamo che anche il Movimento 5 Stelle di Torino,
oltre che ovviamente la Lega, che però è assente, possano sostenere questa causa.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Sganga, prego.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Io su questo ordine del giorno ho presentato un emendamento. Sì,
innanzitutto, vabbè, è chiaramente un ordine del giorno, quindi conta poco, e non è
riuscito neanche ad attirare centinaia di giornalisti come i nostri ordini del giorno,
evidentemente sono più belli, ma a parte questa battuta di spirito, che mi concederà
oggi, vista la tensione della giornata, un simile ordine del giorno è già stato approvato in
Città Metropolitana; ho presentato un emendamento proprio per allineare l'atto che
andremo a votare qui con quello già approvato in Città Metropolitana. Leggo ciò che ho
scritto nell'emendamento, e quindi: "Di intraprendere ogni azione utile per garantire il
finanziamento di tutti gli interventi, quelli per i quali sia stata approvata già la
progettazione definitiva", e quindi è ovvio e importante per quei comuni che hanno già
fatto dei progetti, che quei progetti vengano finanziati. Non è, ovviamente, il caso del
nostro Comune, il nostro Comune è stato tra quelli virtuosi, quindi tra i primi venti, se
non sbaglio, e quindi ha avuto i fondi, i fondi del Bando Periferie rimangono per la Città
di Torino intatti. Crediamo che il Governo, la direzione governativa sia quella anche di
riconfermare i fondi per i comuni che hanno già avviato quei progetti. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Lo Russo, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie. Io ho letto adesso l'emendamento presentato dalla Maggioranza che, di fatto,
sinceramente, non ho molto ben capito, confesso alla collega Sganga, nel senso che lo
scopo politico dell'ordine del giorno era quello di sollecitare il Governo a ripristinare le
risorse del Piano Periferie per intero. Allora, questi incisi, cioè di ripristinare le risorse
solo per gli interventi per cui è stata approvata la progettazione definitiva, sono
piuttosto ambigui, nel senso che lo stato di attuazione della progettazione nei 96
comuni, perché questo ordine del giorno probabilmente non ha attinenza solamente al
tema della Città Metropolitana di Torino, è un atto di indirizzo politico generale,
comunque hanno in ogni caso avviato delle procedure, anche nei casi in cui non hanno,
in qualche modo, raggiunto il livello di progettazione definitiva, nel senso che noi
abbiamo fatto…, la situazione ad oggi è che ci sono parecchi comuni, anzi, la
maggioranza dei comuni che ha fatto delle gare a evidenza pubblica, e queste gare non
sono ancora perfezionate. Conseguentemente il tema è che i responsabili unici dei
procedimenti sono sostanzialmente nel limbo di non capire se possono andare avanti, e
quindi provocare un danno erariale, perché non hanno più la copertura finanziaria,
oppure devono, in qualche modo, fermare e conseguentemente esporsi a eventuali
ricorsi. E siccome vengono lasciati col cerino in mano i funzionari, e non i politici, lo
scopo era quello, come dire, di dare un segnale. Il secondo elemento è che, sotto questo
profilo, quindi, diventa oggettivamente, a nostro modo di vedere, difficilmente
sostenibile la tesi per cui si metta una chiara distinzione tra i progetti definitivi già
approvati e invece tutto quello che è stato montato, perché sono pochissimi i comuni in
queste condizioni. Mi verrebbe da fare, dopo questa considerazione sul merito, una
battuta di carattere politico, cioè senza farla tanto complicata, il tema è più semplice di
così, ed è: c'erano delle risorse che sono state stanziate, queste risorse sono state tolte,
chiediamo un ripristino, fine, cioè senza stare, onestamente, a verificare se il livello di
attuazione è o non è quello di approvazione del progetto definitivo, perché mi verrebbe
da dire che un progetto preliminare approvato, come dire, è tanto degno quanto un
progetto definitivo. Per cui noi non condividiamo, e soprattutto non ne capiamo la
ragione, anche perché, ribadisco, il testo, così come è stato presentato, ne do lettura:
"Richiede al Governo e al Parlamento di ripristinare quanto prima le risorse per la
riqualificazione delle periferie, rese non più disponibili con il Decreto Legge 91/2018,
consentendo in tal modo il completamento delle procedure in essere, siano esse
preliminari, definitive, o in alcuni casi addirittura di appalto dei lavori".

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Quindi si mette in votazione l'emendamento, si vota. Pongo in votazione
l'emendamento presentato dalla Capogruppo Sganga. Prego, Consiglieri, votate.
Se tutti i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 28, favorevoli 20, contrari 8, dichiaro l'emendamento approvato.

VERSACI Fabio (Presidente)
Pongo in votazione… Sì che può…

LO RUSSO Stefano
In virtù dell'accoglimento dell'emendamento, che onestamente, ribadiamo, è anche un
modo di procedere quello di emendare e far passare a maggioranza emendamenti di
ordini del giorno presentati dalle Minoranze, ha ragione lei, Presidente Versaci, la
Maggioranza fa quello che vuole, però si suppone in questo caso c'è un rapporto, come
dire, almeno qua dentro, che si suppone che la Maggioranza, se ha idee diverse dalla
Minoranza, non è che fa passare a maggioranza degli emendamenti che snaturano il
senso degli atti della Minoranza, ma in tutte la possibilità, presenta un suo documento
dove dice delle cose diverse, ci si confronta sulle cose diverse. È chiaro che così com'è
stato emendato dalla Consigliera Sganga il testo perde, onestamente, lo scopo politico
per cui era nato, per cui aveva raccolto le firme, che era quello di chiedere il banale
ripristino di queste risorse, quindi, conseguentemente, mi duole dire che, purtroppo, così
come emendato, il testo non è votabile a favore, peraltro è un modo di procedere, di
comportarsi, che giudico alquanto bizzarro, e nella mia personale memoria non ne ho
ricordi di atteggiamenti per cui la Maggioranza emenda atti della Minoranza, fa passare
gli emendamenti che vuole lei, e poi è chiaro che questa cosa qua snatura l'atto di
indirizzo e conseguentemente il ragionamento che ci porta a concludere questo atto è
quello che a questo punto ci asterremo sulla votazione finale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Sganga, prego.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Ma in realtà io credo che l'emendamento fosse rafforzativo, giacché
chiedeva che le risorse venissero messe direttamente nella legge di Bilancio 2019.
Credo che il passo indietro del Capogruppo Lo Russo, legittimo, per carità, salvo non
mettere in discussione un mio diritto, che è quello di poter emendare gli atti, e questo
diritto credo che permanga a ogni Consigliere, a prescindere dal fatto che sieda in
Maggioranza o in Minoranza, credo che il passo indietro sia dovuto al fatto che il
Capogruppo Lo Russo sa benissimo che questa è una battaglia che ANCI ha già vinto. Il
Presidente di ANCI ha avuto modo di ripeterlo, soprattutto ora, in questi tre giorni a
Rimini, quindi questo atto è abbastanza superato, poi per una questione di rapporti
istituzionali, noi lo avremmo votato volentieri, dato che è già stato approvato, così come
da me emendato in Città Metropolitana, dopodiché apprendo ciò che è stato appena
detto dal Capogruppo Lo Russo. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Prego, Consigliere Fassino.

FASSINO Piero
No, per essere chiari, l'emendamento che è stato presentato, cambia la natura
dell'ordine del giorno, perché restringe il campo di applicazione, perché l'emendamento
dice. "Bisogna finanziare soltanto una parte dei progetti". L'ordine del giorno votato da
ANCI, riconfermato al Congresso dell'ANCI di Rimini della scorsa settimana, è di
richiedere il rifinanziamento completo del Piano Periferie, quindi questa è la differenza,
voi restringete il campo di applicazione, che non corrisponde all'obiettivo che aveva
l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Lo Russo, e per questo noi ci asteniamo.
Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Tresso.

TRESSO Francesco
Volevo solo rafforzare anche io il concetto, Presidente, rispetto a quello che dice la
Capogruppo Sganga. Non mi sembra che sia rafforzativo così come è stato formulato
l'ordine del giorno, peraltro questa prassi, appunto, come già è stato fatto notare, di
presentare all'ultimo degli emendamenti, forse c'è stata una Commissione in cui se ne è
discusso, si poteva anche approfondire in quella sede, e sarebbe stato anche più corretto
sotto il profilo della normale conduzione di approvazione di questi atti. Lei sa,
Capogruppo, che nel 2016 è stato approvato un codice degli appalti che ha anche
modificato i termini e la natura del progetto preliminare. Lei sa che un progetto è
articolato su tre livelli di progettazione: preliminare, definitivo, esecutivo; il progetto
preliminare ha acquistato tutta una serie di valenze che lo portano ad avere quello che in
precedenza era quasi un definitivo. Quindi, voglio dire, se vogliamo valutare la bontà di
un progetto, non è fermarsi a uno stadio, o quello successivo di una progettazione,
perché proprio è fuori luogo, cioè, lei proprio non ha colto qual è lo spirito anche della
norma che nel 2016 ha modificato, tra l'altro, arricchendo, anche, la progettazione
preliminare di un'accezione di valenza proprio costi-benefici, termine molto caro in
questo momento alla Maggioranza. Per cui…. e peraltro, è anche velleitario dire che si è
voluto renderlo ancora più stringente, perché il testo dice: "Predisponendo
eventualmente le misure necessarie già…", quindi parla di un eventualmente, non mi
sembra che sia proprio così rafforzativo. Trovo, viceversa, davvero, che avendolo anche
scontato altre volte su atti da me presentati, questa modalità di stravolgere un
pochettino, perché qua si stravolge, perché davvero si va nel merito di voler stabilire dei
criteri di valutazione che, viceversa, non erano contenuti, ma era più forte la volontà di
ripristinare l'intera copertura. Per cui anch'io mi trovo in difficoltà ad accettare questo
emendamento, mi dispiace, che poteva essere un'occasione anche per dare
un'espressione in linea con l'ANCI, forte del territorio, della Città, però questo modo di
fare non facilita molto forse a mettere in primo luogo quelle che sono le necessità
proprio della Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Sganga.

SGANGA Valentina
Essendo l'atto a prima firma del Capogruppo Lo Russo, gli chiedo, a questo punto, se
intende ritirare l'atto.

VERSACI Fabio (Presidente)
Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Io, onestamente, non capisco, lo ribadisco, la ragione per cui è stato presentato e votato
un emendamento. Se… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Come, Presidente?
No, ma io se…, posso? Posso? Dico solo questo, Consigliera Sganga, tendenzialmente
gli atti, nel momento in cui si inizia la votazione, non possono essere più fermati. Io le
ricordo una famosa delibera, se se la ricorda, io me la ricordo piuttosto bene, in cui
avevamo iniziato, addirittura, finita l'illustrazione, iniziata la discussione, che fu fatta
ritirare dal Consiglio, poi ripresentata al Consiglio successivo. Non ho intenzione di
ritirare l'atto, mi duole davvero astenermi, è surreale astenersi su un proprio documento,
mi sarei aspettato un'azione un pelino più, come dire, rispettosa da parte della
Maggioranza, dal punto di vista, almeno, squisitamente politico. È legittimo avere
opinioni diverse, è altrettanto legittimo chiedervi di scrivere un atto quando non
condividete un atto della Minoranza.

VERSACI Fabio (Presidente)
Capogruppo Sganga.

SGANGA Valentina
Per confermare che la Maggioranza voterà l'atto così come emendato, allineandosi di
fatto a ciò che ha fatto la Città Metropolitana di Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Pongo in votazione l'ordine del giorno. Prego, Consiglieri, votate.
Se i colleghi hanno votato, dichiaro chiusa la votazione.
Presenti 30, favorevoli 20, astenuti 10, dichiaro l'ordine del giorno approvato.
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