Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al punto 15 del nostro Ordine del Giorno, il meccanografico è lo 04413, il presentatore è il Consigliere Russi e altri, avente ad oggetto: "Indirizzi a tutela del riposo, della sicurezza, della vivibilità urbana e della libera fruizione degli spazi pubblici nelle aree cittadine interessate da fenomeni di aggregazione notturna" VERSACI Fabio (Presidente) Lascio la parola al Consigliere Russi. Se si prenota…, prego. RUSSI Andrea Grazie, Presidente. Allora, da moltissimi mesi con la Commissione Commercio siamo stati impegnati su uno dei tanti fronti che da troppo tempo era stato lasciato a se stesso, ovvero la regolamentazione delle attività in orario serale e notturno per garantire il diritto al riposo dei residenti e, non meno, della loro sicurezza. Il percorso della nostra Amministrazione, in realtà, era già cominciato con l'utilizzo di uno strumento normativo straordinario, che è rappresentato dall'ordinanza 46, con cui si era cercato di ridurre il disagio vissuto dei cittadini residenti in quelle aree della città identificate come i quartieri della movida, che erano poi, in sostanza, Vanchiglia, piazza Vittorio e San Salvario, limitando in quelle zone l'orario di vendita per asporto degli alcolici, e dunque la maggior causa di consumo di alcolici poi in mezzo alla strada. Il risultato era stato molto buono tanto che, appunto, l'ARPA stessa aveva certificato una riduzione importante dell'inquinamento acustico e del disagio. Abbiamo poi proseguito cercando di rendere, strutturare questa misura e abbiamo introdotto l'articolo 44 ter nel Regolamento di Polizia Urbana. Questo articolo che abbiamo introdotto, consente all'Amministrazione di individuare, con una propria deliberazione, su sollecito delle Circoscrizioni e previo parere della Commissione, previo passaggio in III Commissione Consiliare Permanente, alcune aree della città in cui l'afflusso rilevante di persone può causare problemi di vivibilità urbana, e si possono così introdurre degli orari, dei limiti agli orari di vendita per gli alcolici. L'iter di applicazione del Regolamento prevede il parere delle Circoscrizioni, ed è stato davvero molto interessante scoprire che le Circoscrizioni avevano indicato nei loro pareri una serie di aree che nulla hanno a che vedere con l'afflusso rilevante di persone, ma soltanto con i problemi di ordine pubblico, quindi è stato sorprendente scoprire questa cosa delle Circoscrizioni. Tanto per fare un esempio, la Circoscrizione 3 aveva identificato l'area di via Di Nanni, dove le uniche attività aperte tutta la notte sono quattro minimarket gestiti da stranieri. Le Circoscrizioni 4, 6 e 7, hanno richiesto limitazione alla vendita su aree con analoghe peculiarità, sono tutti aree con molti minimarket, problemi di ordine pubblico e quindi le scelte delle Circoscrizioni sono state quelle. Ovviamente a noi non è stato necessario leggere i pareri delle Circoscrizioni per renderci conto che in alcune aree della città esistono problemi e esistono attività la cui presenza è causa delle criticità, dopotutto basta girare la città per rendersi conto di questo. Esiste però un problema, che dopo il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni, e dopo la deregulation del Governo Monti, attualmente manca lo strumento normativo per porre dei limiti agli orari delle attività commerciali in aree identificate come problematiche. Ed è per questo motivo che ho presentato questo ordine del giorno; vorrei, vorremmo impegnare la Giunta ad interloquire con il Ministero dell'Interno affinché: "nel Decreto Sicurezza venga prevista la possibilità di usare ordinanze non contingibili urgenti per limitare l'orario di apertura e di tutti gli esercizi di vendita o somministrazione del settore alimentare, situate in aree della città dove la vendita per il consumo sul posto possa causare problemi di ordine pubblico", questo è il testo dell'impegna. Vista la polemica della settimana scorsa, vorrei però specificare alcune cose, siamo stati accusati, soprattutto dal Partito Democratico, di cavalcare l'onda xenofoba di questo provvedimento. Io smentisco categoricamente, prima di tutto perché il mio ordine del giorno è stato presentato ben 36 ore prima rispetto a quando il Ministero dell'Interno ha dichiarato di voler precedere in questa direzione; dunque al massimo posso ringraziare di avermi seguito e posso sperare che l'interlocuzione richiesta dall'ordine del giorno sia più semplice. Ma peraltro, in realtà, io mi ero illuso di essere arrivato primo, salvo poi scoprire che il 29 settembre il Sindaco di Firenze, Nardella, del Partito Demoipocrita aveva già firmato un'ordinanza per chiudere i minimarket entro le 22.00, e il Sindaco di Bologna, Merola, sempre dello stesso Partito, il 9 agosto aveva firmato un'ordinanza che andava a colpire alcune attività gestite da bengalesi, quindi cioè, questa è un po'…, sono arrivato dopo. A tal proposito invito il Capogruppo del Partito Democratico, che spero che mi stia a sentire, che ha dichiarato a mezzo Facebook di avere la nausea di fronte alla nostra proposta, di guardare verso il suo Partito, a prendere tonnellate di Plasil. Ma soprattutto smentisco, perché nel testo dell'impegna ho inserito tutte le attività di vendita e somministrazione che causano dei problemi, dunque non soltanto i minimarket, ma per noi anche un Carrefour aperto 24 ore in una determinata zona potrebbe rappresentare un problema, anche una birreria piccola che costringe i clienti ad uscire potrebbe rappresentare un problema, quindi ci sono tutta una serie di attività che potrebbe essere causa di ordine pubblico. Inoltre in Commissione il Segretario metropolitano del Partito Democratico ci aveva detto di aver gettato la maschera, perché a suo giudizio questa è una misura razzista mascherata in maniera ipocrita. In tutta onestà, io ritengo molto più ipocrita e nauseante andare a chiedere di colpire…, nauseante, lo ripeto, perché c'era stato detto in Commissione, andare a chiedergli di colpire i market etnici, senza però dirlo, così come hanno fatto le Circoscrizioni, che nei loro pareri al Regolamento di Polizia Urbana, nato, come già detto, per limitare la vendita di alcolici per asporto nelle aree della movida, hanno inserito richieste che andavano a inserirsi in aree dove erano presenti solo ed esclusivamente minimarket gestiti da stranieri, e via Di Nanni è l'esempio più eclatante di questa cosa. Tra l'altro, a tal proposito, ringrazio anche la Presidente della stessa Circoscrizione, dove tra l'altro voi siete in maggioranza, che ha pubblicamente ringraziato l'Amministrazione per l'ordinanza 65, rilanciando addirittura l'estensione nelle altre aree, quelle con le attività, appunto, in questione. Detto ciò, questa misura risolverà il problema dell'ordine pubblico? Sicuramente da sola non basta, è ovvio che parallelamente bisognerebbe insistere su politiche atte a ridurre il disagio sociale, però in questo momento potrebbe essere uno strumento importante nelle mani delle Amministrazioni Comunali, che su questo punto sono molto in difficoltà. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Comprendo che se il proponente dell'atto avesse avuto argomenti solidi per definirne la bontà, non si sarebbe trovato costretto a fare, a montare una polemica politica nel momento della presentazione dell'atto. Evidentemente la miglior difesa è l'attacco e il problema è che, in quanto ad ipocrisia, francamente, non ha nulla da imparare, né dal Partito Democratico, né da nessun'altra forza politica. Si parla del fatto che questo non sia un provvedimento contro una determinata categoria di persone e di commercianti, in particolare, quando lui ben sa di essersi vantato del fatto che il suo atto sia arrivato 36 ore prima rispetto alle dichiarazioni del Ministro Salvini, il quale, nel suo disgustoso "Decreto sicurezza e immigrazione", dove ormai ci si ringrazia per un pragmatismo del quale io non voglio essere complice, sinceramente, a me del pragmatismo non importa, a me non importa parlare di numeri, a me importa parlare di persone. Nel presentare l'emendamento che riguarda i negozietti etnici, il Ministro Salvini, con cui lei è particolarmente sodale, anzi, addirittura, si vanta di averne anticipato il pensiero, dice: "Dobbiamo rispedire a casa chi picchia, stupra, molesta, spaccia. Basta con questa gentaglia", gentaglia che è la proprietaria di negozietti etnici, che alimentano..., no, che diventano ritrovo di spacciatori, ubriaconi, casinisti. Siccome è stato presentato solo così e lei si è vantato di aver anticipato il pensiero del Ministro, tant'è che ancora oggi dice: "Avremo più facilità a trovare accoglimento", non vedo come non si possa saldare il suo pensiero con quello del Ministro dell'Interno. Avevo già detto in Commissione, lo ripeto, che ognuno può scegliere i modelli di riferimento che ritiene, l'interessante è riconoscerli. Le sarà senz'altro grato il Capogruppo Ricca, che non è stato particolarmente contento di come avete gestito l'atto precedente, che è figlio dello stesso decreto, tra l'altro, e che quindi con questo, probabilmente, si farà perdonare. Il problema è che non vi farete perdonare dalle persone alle quali avete detto che questo è un altro passetto nel percorso per migliorare, in termini di riposo e di quiete, alcune aree della città, perché non si è più parlato, Presidente Russi, e lo dico anche, ma non c'è, guarda caso, all'Assessore, non si è più parlato di andare a misurare gli effetti della guerra senza quartiere che avete fatto, a questo punto mi viene da dire, solamente ai market etnici, non si è più parlato di andare a misurare quali sono stati gli effetti di un'ordinanza in cui, peraltro, nell'ultima Commissione che abbiamo fatto, mi sono andata a sentire la parte che mi era mancata, un'ordinanza che ha potuto riguardare soltanto alcune zone della città, eppure è diventata norma regolamentare. Cioè, lo sapevate già prima che non avrebbe potuto riguardare altro che piccole porzioni della città, eppure non vi siete fermati di fronte all'opportunità di ricorrere addirittura ad una norma regolamentare. Vi siete poi chiesti se più persone hanno dormito, o hanno dormito almeno meglio di quanto non dormivano in passato, non ve lo siete chiesti affatto. Interessava, ed è questa la ragione per cui il segretario del Partito Democratico vi ha detto che avete gettato la maschera, vi interessava solamente andare a colpire determinate tipologie di esercizi che esistono in tutta Europa; esistono in tutta Europa, e solamente in questo Paese vengono approcciate nella maniera che lei e il ministro Salvini ritenete più consona, dicendo, però, guardandovi bene, naturalmente, dal dire che siete razzisti. Nel video che ho visto ancora su Facebook, sia lui, che lei, dite: "Ma assolutamente non si tratta di una misura razzista". Vi siete scatenati, tra l'altro, per cui abbiamo assistito a ordinanze contingibili urgenti, poi, quando non si potevano fare più, avete fatto la modifica al Regolamento, poi siete ricorsi ad ordinanze che hanno una natura mista tra la modifica regolamentare e le ordinanze dell'anno scorso, ripeto, i risultati tangibili, perché l'unico risultato che si vede oggi è andare a discriminare alcuni esercizi commerciali in vantaggio, o anche no, di altri, o in solo svantaggio di quelli che ne sono colpiti. Questo mortifica, Presidente Russi, Presidente, il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme, perché noi eravamo stati propositivi quando si è trattato di parlare di mala movida, abbiamo cercato di mettere insieme tutta una serie di questioni che non riguardassero soltanto la parte distruttiva, ma quella costruttiva delle politiche per disincentivare gli assembramenti in alcune zone della città, e cercare di redistribuire la movida, che, di per sé, è cosa buona, e redistribuirla su tutto il territorio, perlomeno del centro, se non addirittura di più. Ci avete respinto, naturalmente, con perdite, perché non era quello che vi interessava, è talmente evidente. E oggi, che lei si vanta di essere il precursore del pensiero del Ministro Salvini, lo scopriamo in via definitiva. Io e il mio Partito, non siamo per la tolleranza a tutti i costi; io sono personalmente, e credo la maggior parte del mio Partito, per l'equità e per la ragionevolezza, ma soprattutto per cercare di misurare i risultati quando si pongono in atto determinate politiche, e non scatenarsi con una serie di misure che sono soltanto populiste, se non le piace la parola razzista, cosa che continueremo a pensare senza più esprimerglielo evidentemente in modo molto chiaro. E concludo dicendo, Presidente, che si è arrivati ad essere talmente in malafede da strumentalizzare la posizione di Circoscrizioni che invece avevano creduto alla vostra volontà di andare a intervenire sulle aree dove era più difficile il riposo notturno, e che quindi hanno cercato di percorrere con voi la strada che avevate indicato. Io non ci ho creduto, ho votato contro la modifica regolamentare, e lo ridico qui, come l'ho detto in Commissione, non sono mai stata così contenta di aver votato contro un vostro provvedimento, e naturalmente voterò contro anche questo, con la stessa soddisfazione. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, collega Grippo. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano. Prego, cinque minuti per lei. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io fin quando l'Aula continuerà a dibattere tra quanto è più salviniana una misura, o quanto è meno salviniana, là fuori una serie di commercianti, di cui potrei fare il nome e il cognome, continueranno a vedere il loro tessuto commerciale in abbandono. Questa mattina ero insieme all'Assessore Sacco a discutere con un barista che sta in lungo Dora Napoli, che aveva il problema di un minimarket che, fondamentalmente, rimanendo sempre aperto, fa sì che davanti al suo negozio la gente non voglia più passare; possiamo discutere del minimarket di corso Brescia e potrei fare un elenco di altri 12, 13, 15, 21 minimarket che sono andato a vedere personalmente, è quello che oggettivamente portano come degrado. Per cui sarebbe importante frequentare quei quartieri, frequentare quelle zone, perché il vero problema che io vedo, e devo dire che il presentatore, nell'impegna, oggettivamente, mette tutta una serie di elementi,: "Che venga prevista la possibilità di utilizzare ordinanze non contingibili ed urgenti, al fine di limitare la riapertura di quegli esercizi di vendita e/o somministrazione alimentare situati in determinate aree della città, ove la vendita per il consumo sul posto possa causare problemi di ordine pubblico". Io so cosa ha causato, come problema di ordine pubblico, il negozio che c'è all'angolo con piazza Santa Giulia, perché spesso e volentieri alcuni di questi negozi rappresentano un punto di appoggio cosciente, non incosciente; cioè, ci sono negozi che hanno questa dimensione, fare da base, da palo, a chi li va a fare altro. Per cui se si creano le condizioni per poter constatare che quel negozio è un problema di ordine pubblico, questo vuol dire che i nostri agenti avranno verificato che all'interno di quel negozio ci sono delle attività che sono collegate allo spaccio che c'è fuori, al degrado che c'è fuori. Chiaro, chiaro, questa non è un'interpellanza a chi frequenta i locali bene di San Salvario, i locali bene della Gran Madre, i locali bene della movida, questa è interpellanza, questo è un atto, è un atto, scusate, non un'interpellanza, è un atto che dice: " Ci sono dei problemi, proviamo ad affrontarli". E se il tasso è quanto è più salviniano un atto, o meno, questo, secondo me, creerà un ulteriore distanza tra noi e le persone che lì ci vivono, che lì ci vivono, e lo dico perché sono a n. interpellanze su temi di questo tipo. Poi, io, come ho detto a Russi, mi auguro che insieme a questo ci sia, però, un ulteriore impegno del Tavolo della sicurezza per andare a reprimere fenomeni di degrado e di delinquenza, perché sennò, se vogliamo far chiudere un locale, basta mandare lì davanti dieci spacciatori che niente hanno a che fare con il locale, e quel locale chiude, e noi rischiamo di ingenerare un altro racket: "Se non vuoi che veniamo qui davanti per farti fare l'ordinanza delle ore 21:00, paga", perché poi questo Paese riesce a inventarsi veramente di tutto. Nello stesso tempo, però, io, come dicevo al Presidente, sarebbe anche importante capire che cosa possiamo fare, perché il vero giochino che viene fatto, è che quando noi facciamo un'ordinanza di questo tipo, lo chiudiamo alle 21:00, quando però poi noi cerchiamo di chiudere un locale, quelli cambiano natura giuridica, lo fanno spesso, tengono il REC, e lo riaprono, e lo riaprono. In lungo Dora Napoli quattro volte è stato riaperto lo stesso locale, il REC era identico, cambiava solo la natura giuridica. Io addirittura mi spingo oltre, se noi trovassimo qualcuno di questi, che sappiamo che è esattamente a quelle condizioni lì, quindi è connivente con chi spaccia davanti, che di fatto non rispetta i nostri regolamenti, il problema non è chiudere, è sequestrargli la merce. Vi assicuro, Consiglieri, per chi ha avuto un po' di esperienza, che quella merce arriva nel nostro Paese, se guardate l'etichetta di cosa vendono, spesso non è italiana, spesso arriva da Paesi terzi dell'Unione Europea, quindi fanno una fatica boia ad approvvigionarsi di quella merce. Sequestriamola. Se tu la sequestri, vedi che questi cambiano un attimo atteggiamento sul riaprire senza rispettare le regole, perché magari hanno fatto i salti mortali per avere quella merce a quel tipo di prezzo, e forse senza i controlli che invece un altro commerciante deve subire e sostenere. Per cui, invece, voterò convintamente, come Gruppo dei Moderati, e non solo perché la Presidente della Circoscrizione 6 ha votato e ha ringraziato per questo atto, perché basta girare questa città a 200 metri da Palazzo Civico per rendersi conto che c'è un problema. Questa non è la soluzione, evidentemente, è un inizio e poniamo un tema, e lo poniamo in termini di controllo di chi ha quella attività, perché ci sono alcune di quelle attività, e non ho problemi a dirlo, che quando facciamo le segnalazioni, quelle segnalazioni rischiano di non essere prese in carico, perché non si riesce a perseguirli, alcuni di questi. Mi auguro, però, che con la stessa forza con cui la Maggioranza oggi approva questo atto, anche con il mio voto, si diano più forze ai nostri Vigili, perché noi dobbiamo andare a prendere chi delinque, e non chi oggettivamente ha solo un negozio. Secondo, secondo, da questo punto di vista, aiutarci, questo sì, con il Tavolo della Sicurezza, perché noi dobbiamo evitare che usino questi negozi, magari di persone perbene, per oggettivamente creare spaccio, e per farlo anche in luoghi, a mio giudizio - penso a quello che vi ho detto prima, di piazza Santa Giulia - luoghi in cui c'è tutto, tranne che bisogna dare un segnale di questo tipo. Per cui il voto dei Moderati sarà favorevole. Mi auguro che da qui in poi, questo argomento sia trattato a tutto tondo, quindi sia sui minimarket, che di fatto rappresenta un problema di ordine pubblico, sia dal punto di vista della sicurezza, quindi al Tavolo della Sicurezza per cercare di estirpare ogni tipo di soggetto che li usa come base, affinché anche chi vive nelle zone dove vi è un luogo come questo, un'attività commerciale come questa, possa comunque sentire lo Stato presente. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Lo Russo, prego. LO RUSSO Stefano Grazie Presidente. La ragione della contrarietà alla proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle e relativa al sostegno, all'operazione condotta da Salvini in questo Paese, di punire con la chiusura anticipata i cosiddetti minimarket gestiti da stranieri, risiede in due ordini di elementi. Il primo riguarda il fatto che riteniamo questa misura completamente fuori bersaglio. Se effettivamente esistono delle leggi in questo Paese, e le leggi esistono, poi, legittimamente, voi siete in questo momento, cari grillini e cari leghisti, nelle disponibilità, nella totale maggioranza, nella possibilità di cambiarle le leggi, che prevedono il fatto che vi sia una libera iniziativa imprenditoriale, e tra questa libera iniziativa imprenditoriale vi siano anche le iniziative commerciali, noi rispettiamo assolutamente la vostra posizione, non la condividiamo, riteniamo che sia un dovere civico in un'economia liberale, quella di consentire a un imprenditore, a prescindere dalla sua nazionalità, di poter aprire un'attività commerciale. E introdurre elementi surrettizi e falsamente democratici, di invocare la tutela dell'ordine pubblico, in realtà è un tema assolutamente mal posto, nel senso che noi riteniamo davvero doveroso che questo sia un Paese che continua a garantire la libera impresa. La libera impresa! Primo elemento. Secondo elemento, siccome in questo Paese, anche ben prima dell'arrivo dei grillini e dei leghisti al governo, esistevano delle regole sanitarie di ordine pubblico, di tutela degli schiamazzi, non è che non esisteva nulla, esistono quelle regole. Bene, le applichiamo, facciamole applicare queste regole. Applichiamo le regole. Sarebbe facile, e gioco troppo facile in casa, nel far emergere la contraddizione per cui voi, con una mano colpite i bengalesi e con l'altra tutelate gli evasori fiscali delinquenti che hanno portato via i capitali all'estero, e che fate tornare. Sarebbe troppo facile evidenziare che con una mano colpite chi non ha diritto di voto in questo Paese e con l'altra, ovviamente, invece fate una bella sanatoria edilizia per Ischia. Sarebbe troppo facile, quindi evito di caricare ulteriormente la totale dicotomia che le parole ancora ieri pronunciate sul palco dai grillini: "Onestà, onestà", è tutto relativo; c'è onestà e onestà, forse per quello lo dicono due volte, nel senso che c'è l'onestà degli altri, e l'onestà loro, per cui in questo Paese il loro capo evade le tasse, si fa pagare in nero, e quello invece va bene, anzi, gli facciamo pure la sanatoria. In questo Paese si fanno gli abusi edilizi, e gli facciamo la sanatoria, però i bengalesi che fanno i minimarket, invece, quelli no, e sapete perché? Perché sono i più deboli, perché non hanno mezzi per tutelarsi. Allora, con tutto il dovuto rispetto per le opinioni politiche di tutti, ci sembra di non poter condividere l'impostazione che viene data, che, attenzione bene, è tutto, fuorché tolleranza dell'illegalità. In questo Paese, vi sembrerà strano, esistono delle leggi che combattono la frode alimentare, per cui se della merce viene venduta in un minimarket di questa città e questa merce non è conforme alle norme sanitarie, igienico sanitarie, ci sono tutte le discipline possibili e regolamentari per multare, anche per chiudere quel locale. Se fuori da un locale abbiamo risse, spaccio di droga, abbiate pazienza, ma è colpa del bengalese che vende la birra, o è colpa di chi la birra se la va a comprare, o di chi si va a comprare la droga? No, solo per capire. Solo per capire. Allora, qual è l'ipocrisia di fondo che è sottesa a questa cosa? È che, ovviamente, siete in un clima di razzismo nauseante, razzismo nauseante, cari colleghi Consiglieri del Movimento 5 Stelle, e noi con…, e guardate, chi vi parla, è tutto, fuorché, come dire, un buonista, che..., no, zero, zero, io sono per colpire chi delinque, molto più duramente di voi. Forse un pochino meno multe stradali, e un pochino più di controlli dal punto di vista della sicurezza alimentare e della sicurezza nei locali, perché è comodo colpire gli automobilisti torinesi, bloccarli e fargli le multe, un pochino meno comodo girare e sanzionare questo tipo di situazioni, un pochino meno comodo. Allora noi non avremmo avuto nessuna difficoltà, cari colleghi grillini, se questa auspicio che è contenuto in questo documento che ponete in votazione, fosse stato un altro, cioè chiedere che il Governo, attraverso le Forze dell'Ordine, aiutasse il presidio del territorio, e ci aiutasse a colpire l'illegalità dei singoli, non con le misure generalizzate che, caso strano, caso strano, non andranno a colpire alcuni, andranno a colpire altri. Allora, ci si dia atto, guardate, di rivendicare alcuni elementi. Il primo, e chiudo, la legittimità di poter osservare la vostra totale incoerenza politica; tutelate gli evasori fiscali, avete un capo che si faceva pagare in nero per gli spettacoli, e che adesso lo scudate in termini di evasione fiscale, lo proteggete, penalmente, gli evasori fiscali, fate i condoni fiscali, e poi ve la pigliate con i bengalesi, che vendono la birra a 1,50 euro. Che belle personcine che siete! Proprio piacevoli, persone piacevoli siete! Bella la vita, eh! cari Consiglieri grillini, colpire quando siete col vostro bel sederino sulle sedie e potete colpire verso il basso. Perché non andata a toccare le grandi rendite di capitali? Perché non andate a colpire in una manovra che è vergognosa? Invece che chiamarsi Decreto Sicurezza, invece che chiamarsi Decreto Sicurezza, questa roba qua avrebbe dovuto chiamarsi in un altro modo, che per ragioni di tutela e rispetto di quest'Aula, evito di evocare. Per queste ragioni noi, convintamente, voteremo contro. Il nostro voto contrario, però, si accompagna a un auspicio, che la nostra Sindaca sceriffo, anche lei, che è legalitaria solo quando non riguarda lei, aperta e chiusa parentesi, aperta e chiusa parentesi… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La invito a concludere, Capogruppo. LO RUSSO Stefano Si faccia parte attiva e diligente a chiedere a Questura e Prefettura il potenziamento dei controlli per chi delinque davvero. Quello deve fare la Sindaca sceriffa quando gli serve essere sceriffa, perché da altre parti, invece, qua siamo tutti i garantisti, tanto per essere chiari. Grazie a tutti, vi auguro davvero di farvi una bella bevuta nei futuri quartieri della città, che grazie a questo provvedimento, sicuramente saranno molto più sicuri, perché questo provvedimento, di colpire i minimarket dei bengalesi, garantito, toglierà spaccio, risse e ubriaconi, sicuro, garantito al limone. Chiedete a Salvini informazioni. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Ha chiesto la parola il Consigliere Rosso. Prego, Consigliere, cinque minuti per lei. ROSSO Roberto Se questo provvedimento avesse promanato il puzzo rancido del razzismo, come è stato evocato qui dentro, io, ma penso molti, anche tra coloro che sono in Maggioranza, se ne sarebbe discostato con ripugnanza. Viceversa, è una norma, è un atto che mette in termini assolutamente generali, lo dico a Lo Russo, in termini assolutamente generali, un problema di tranquillità e sicurezza nei quartieri che ha a che vedere con la vita della povera gente. Lo diceva ben Magliano prima, chi frequenta soltanto San Salvario e la Crocetta e il centro, queste zone probabilmente non le conosce neppure, invece là vivono quotidianamente, mi ricordo che Sicari lo diceva in Commissione, vivono tutti i giorni persone che hanno diritto, come quelli più benestanti di Torino, e che chiedono di avere un clima di sicurezza, probabilmente non gliene frega niente dei bengalesi. Io conosco degli arabi a Torino che hanno voglia di vivere in modo tranquillo, anche Barriera di Milano, e sono arabi, non sono italiani. Ecco, da questo punto di vista, quello che mi domando, è come si possa sostenere - io voterò naturalmente questo provvedimento - ma come si possano sostenere le cose che ho ascoltato oggi, come si possano proferire queste cose, perché la cosa, mi dispiace che non ci sia più Lo Russo e la Consigliera Grippo, ma come si fa a dire e a dare del razzista a Russi, nello stesso momento in cui il Sindaco di Bologna e il Sindaco di Firenze, i due Sindaci delle città più importanti governate dal Partito Democratico, fanno le medesime delibere. Allora un po' di coerenza imporrebbe che Lo Russo e la Consigliera Grippo prendessero non solo le distanze, ma chiedessero l'espulsione; l'hanno chiesta per la Capogruppo di Verona che aveva votato un provvedimento per giudizio intelligente a favore della famiglia in quella città. A mio giudizio, non ho mica detto a giudizio di tutti. E non capisco come non si possa prendere le distanze, anche in termini formali, da due Sindaci che prendono gli stessi provvedimenti che qui vengono bocciati, bollati come razzisti. Se anche il Presidente di Circoscrizione e il Consigliere di Circoscrizione del Partito Democratico hanno chiesto addirittura l'estensione, diceva la Consigliera Grippo, in un percorso di intelligente collaborazione, certo, hanno chiesto l'estensione di questo provvedimento a quote di città esclusivamente occupate da bengalesi, che non erano state considerate, come si possa definire razzista coloro che invece, dall'altra parte, prendono una posizione diversa. Cioè il problema è che a me possono anche non stare bene i grillini, non li voterei probabilmente mai per il giustizialismo e per altre cose che portano (incomprensibile) ma, voglio dire, quando fanno delle cose ragionevoli, bisognerà pur prenderli in considerazione, e in questo caso l'hanno fatto, perché voglio ricordare che in quegli stessi ambienti di cui si parla oggi, a Barriera di Milano, è successa una cosa che probabilmente il Partito Democratico si è dimenticato: sette mesi fa, sette mesi fa, una ragazza, rappresentante di Fratelli d'Italia, non del Centro Liberale, Democratico, Cristiano, di quello che volete, di Fratelli d'Italia, ha battuto la rappresentante del PD a Barriera di Milano, non era mai successo nella storia repubblicana di questa Città e di questa Nazione. Ora, davanti a queste cose, uno dovrebbe anche dirsi: ma possibile che sono diventati dei cretini tutti quelli di Barriera di Milano, che erano tutti comunisti, e che oggi votano fascista? Possibile che siano tutti cretini costoro? Oppure non ci saranno delle ragioni che fanno persino superare le differenze ideologiche, le barriere culturali, in nome di qualcosa di più concreto, il proprio interesse personale di dimostrare la propria cittadinanza in termini di integrità. Ecco io invito veramente gli amici del Partito Democratico a considerare queste cose, che anche i poveri hanno diritto ad una vita dignitosa. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Capogruppo Rosso. Ha chiesto di intervenire la Capogruppo Sganga. cinque minuti per lei, prego. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Faccio un po' eco a quello che ha appena detto il Consigliere Rosso, cioè, solo una cosa che ha detto giusta la Consigliera Grippo prima, che il Presidente Russi ha sbagliato effettivamente a vantarsi di essere arrivato 36 ore prima del Ministro Salvini, perché effettivamente, a ben vedere, ben prima di lui, il 29 settembre è arrivato il Sindaco Nardella, e il Sindaco Nardella appartiene al suo Partito, ma sono sicura che l'accusa di razzismo la farà anche al Sindaco Nardella, e la potrà fare anche al Sindaco Merola, a Bologna; lui è arrivato il 9 agosto, quindi ancora prima. Effettivamente il Consigliere Rossi è proprio arrivato un po' tardi. E poi io, davvero, sono un po'…, non rientro nel merito della misura, perché è stata già ben illustrata, però sono un po' stufa di sentire certe oratorie in Aula contro il razzismo, che vanno benissimo, però un po' di decenza, perché io non l'ho detto prima, ma se proprio vogliamo parlare di coerenza, e pare che la Consigliera Grippo volesse parlarne, idem il Capogruppo Lo Russo, che ora ha lasciato l'Aula, ecco parliamo di coerenza. Noi prima abbiamo votato un atto sul Decreto Sicurezza e l'abbiamo fatto in coerenza, almeno questo lo dobbiamo ammettere, a quanto abbiamo sempre votato in questi due anni, e l'abbiamo fatto nonostante la compagine governativa che attualmente amministra il Paese, ci veda partecipi. Ecco, il Partito Democratico, quando è stata l'ora, il 30 gennaio 2017, di votare una mozione a prima firma della Consigliera Artesio, sui CIE, che chiedeva che non venissero ampliati, che non venissero ampliati i termini di permanenza, in quel caso non ha partecipato al voto; non hanno partecipato al voto la Consigliera Canalis, il Consigliere Carretta, la consigliera Foglietta, la Consigliera Grippo, che in quel momento, evidentemente, in quel momento non pensava alle persone, era pragmatica in quel momento, ma ora non lo è più, ora che c'è Salvini è meno pragmatica di prima. Ecco, hanno votato, ovviamente non hanno partecipato il Consigliere Lo Russo e la Consigliera Tisi. Il Consigliere Lo Russo allora ha giustificato dicendo che Torino non può tirarsi fuori dalla questione in maniera demagogica, eppure oggi le cose sono un po' cambiate. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carretto. Prego, Consigliere. CARRETTO Damiano Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti e a tutte. Dopo l'intervento della mia Capogruppo, onestamente, sarà difficile, diciamo, arrivare a una tale efficacia, ma ci terrei a dire un paio di cose. La prima è che io, ormai constato da due anni che quello che gira su Facebook, non so se l'avete letto negli ultimi mesi, che la sfiga è che ora che il Partito Democratico ha tutte le soluzioni, è all'Opposizione. Sfiga, veramente sfiga! Sfortuna, scusi, Consigliera Ferrero, sfortuna. Il problema è che noi arriviamo da cinque anni, da cinque anni, prendiamo solo, diciamo, l'Amministrazione Fassino, cinque anni in cui, a parte qualche piccola ordinanza flop, non è stato fatto nulla, nulla, per garantire il riposo e la tutela del sonno, e quindi della salute, di una parte di cittadini torinesi. Segnalazioni, esposti, cause al Comune, ma dove sono nate? Forse dal fatto che per cinque anni non è stato fatto nulla su questo tema, per cui la sacra movida era intoccabile? Ma era un indirizzo politico, la sacra movida era intoccabile, compresa la mala movida. Poi è arrivato qualcuno che ha detto: "No, forse la mala movida dobbiamo combatterla", non la movida, la mala movida, e c'è stato detto che siamo repressivi, che siamo fascisti, che siamo, che siamo, che siamo. Idem su queste segnalazioni che arrivano, io sono Consigliere da due anni e mezzo, e arrivano costantemente; costantemente chiedono dai territori di intervenire su determinate situazioni, su cui nessuno è mai intervenuto. Ma la cosa divertente, come è già stato detto, è che le Circoscrizioni chiedono di intervenire su quei punti del territorio. Cerchiamo di dare una risposta a queste segnalazioni, scegliamo una strada che, ripeto, non è né razzista, né indirizzata su etnie, come viene, come dire, declamato in questo Consiglio, in Commissione. Tra l'altro abbiamo un approccio ben diverso da quello del Ministro degli Interni, ben diverso, non abbiamo mai detto che condividiamo quell'approccio, perché le parole dell'atto del Presidente Russi sono chiare, sono chiare, basta sapere l'italiano e non inventarsi, e non inventarsi significati che non ci sono, indirizzi che non ci sono e retro pensieri che non ci sono. Detto questo, però capisco anche la visione politica, la visione politica; pertanto mi aspetto, a seguito di questo Consiglio, che il Partito Democratico rimuova immediatamente i Presidenti, i Presidenti delle Circoscrizioni che hanno fatto quelle segnalazioni. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) La invito a concludere. CARRETTO Damiano Consigliera Grippo, lo facciamo? Mi aspetto quell'atto? Facciamo, lo diciamo ai giornalisti che da domani il Partito Democratico rimuove i Presidenti che si sono macchiati di un atto razzista, secondo voi? Ma facciamolo… LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Consigliere. CARRETTO Damiano Concludo, concludo, dicendo che mi aspetto anche una bella presa di posizione che parta da Torino, dal Partito Democratico Torinese, verso i Sindaci, tutti quei Sindaci che emanano ordinanze, esattamente come le nostre, e che vanno a colpire esattamente quelle situazioni; ma facciamole partire, facciamo un bell'atto, ma fartelo, io ve lo firmo, ve lo la firmo. Ma fate un bell'atto di condanna agli esponenti del Partito Democratico che applicano esattamente le stesse regole; se lo fate, giuro che ve lo voto, giuro che ve lo voto. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Io le ho consentito qualche minuto in più, nell'economia generale dei lavori dell'Aula, siete in tantissimi, intervengono in pochi, quindi…, però vi chiederei solo di non abusare del regolamento. Consigliera, Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Premessa di meno di un minuto. Vorrei che nella nostra discussione si uscisse dalla caricatura secondo la quale, alcuni hanno titolo di intervenire su alcuni argomenti, perché vivono, fanno sopralluoghi in certe zone, capiscono la condizione delle persone, e altri no, perché siamo stati eletti per rappresentare l'insieme della comunità torinese, quindi abbiamo ugualmente titolo, dopodiché io ho persino tutte le credenziali in regola, abitando in Torino nord, avendo avuto il comitato elettorale in Barriera di Milano, essendo stata Presidente della…, quindi ho le credenziali in regola. Con queste credenziali io non voterò questo ordine del giorno, per le seguenti ragioni, perché è una sovrapposizione di scopi, che dovrebbero essere trattati distintamente e che sceglie un unico strumento per affrontare una questione che, appunto, ha moltissime facce e che non può essere affrontata con uno strumento unico. Primo tema, si usa lo strumento delle ordinanze relativamente alla gestione del commercio e della presenza degli esercizi commerciali, e si è fatto riferimento, qui e in Commissione, alla liberalizzazione Bersani. Allora, se il problema è quello dell'equilibrio in un ambito territoriale dei diversi livelli di dimensione degli esercizi commerciali, ai fini di evitare le concorrenze più o meno leali, allora si parli di programmazione degli esercizi commerciali. C'è la possibilità di fare i piani del commercio, c'è tutta la dimensione del settore commerciale all'interno dell'organizzazione, della programmazione urbanistica e quindi di questo si parli, sono disponibilissima a ragionarci. Se il tema è, come in modo accattivante si vuole mettere nel titolo, quello della quiete e della sicurezza, è abbastanza inevitabile che i colleghi che sono intervenuti prima di me, vi dicano che si vanno a colpire delle situazioni specifiche, quelle, appunto, che sono state qui ricordate e che, in qualche modo, fanno circolare il sospetto, l'odore che si tratti di un atteggiamento discriminatorio, ma soprattutto il fatto che proprio i territori e le Circoscrizioni abbiano mescolato situazioni di sicurezza e di ordine pubblico, chiedendovi di usare uno strumento, o almeno di chiedere più poteri su uno strumento che regola le attività commerciali, vi dimostra che razza di esperimento da illusionisti avete fatto con questo ordine del giorno, raccontare che gli interventi sulla sicurezza si possono praticare con le ordinanze contingibili e urgenti che regolano il Settore del Commercio, è un'opera da illusionisti, perché se il tema è: "quiete e sicurezza", ma allora ci si mette dentro tutto, eh, allora ci si mette dentro tutto, ci si mettono anche le sale dei bar e degli esercizi di ristorazione che ospitano la diffusione degli eventi sportivi, durante le quali ci sono assembramenti rumorosi. Allora, se il tema è la quiete e la sicurezza, ci si mette dentro tutto. Se invece il tema è quello relativo al consumo degli alcolici e al fatto che un uso smodato di alcolici produca assembramenti che sono fastidiosi per i residenti e impediscono il loro riposo notturno, e allora anche questo si affronta in un altro modo, perché il proibizionismo rispetto alla vendita delle sostanze, non ha mai prodotto gli esiti di regolazione dei comportamenti dei singoli in rapporto alla comunità. Quindi, di tre obiettivi che volevate raggiungere, l'abuso dell'alcol e i comportamenti non corretti, la possibilità di avere una normazione all'interno di un determinato spicchio di territorio tra diverse tipologie di esercizi, il fatto di garantire con un intervento sul commercio, la sicurezza, nessuno di questi tre obiettivi è perseguito in maniera lineare e logica, rendendo soprattutto evidente agli interlocutori esterni, che poi sono le persone di cui questa Amministrazione ha la responsabilità, come possiate integrare leve diverse per raggiungere gli obiettivi che dichiarate. Perché come tutti, compresi i Sindaci che partecipano ai forum urbani italiani e europei della sicurezza urbana, sostengono, sanno che l'obiettivo della sicurezza si raggiunge attraverso politiche integrate, non attraverso misure unilaterali. Quindi, questo provvedimento non mi convince per nulla e quindi anch'io voterò contro. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Collega Grippo, prego. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente, per fatto personale, perché ho particolarmente innervosito le colleghe e i colleghi e questo non può che essere un titolo di merito. Innanzitutto alla Capogruppo Sganga non ho parlato di incoerenza, perché comunque alla fine solo gli stupidi non cambiano idea, quindi ci sta anche cambiare idea, volendo. Io ho parlato di ipocrisia, cosa che di cui lei ha ben presente, è un tema che abbiamo già trattato e per me il concetto di pragmatismo, con cui lei ci ha portato a spasso anche oggi, è fortemente ipocrita, poi può considerarla non tale. Io non rispondo delle azioni, delle scelte del Sindaco Nardella, probabilmente, se fossi in quella Amministrazione, e mi fossi trovata nelle condizioni di seguire, come ho seguito qua l'istruttoria in Commissione, avrei detto io sì, perché non mi limito a schiacciare un pulsante a comando, avrei detto che cosa pensavo, le stesse cose che penso qui, le avrei pensate, immagino, a Firenze, con il contesto di Firenze, qualitativamente e quantitativamente un po' diverso rispetto a quello di Torino. Voi sapete bene, voi sapete bene che l'ordinanza, poi possiamo mentirci, l'ordinanza di Nardella non è la stessa cosa che chiede il collega Russi, poi possiamo raccontarcela, non è la stessa, né nelle motivazioni, né nella sua esplicazione. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Bene, io non ho altri iscritti a parlare, quindi a questo punto passerei alla votazione, "Fruizione degli spazi pubblici", protocollo è 4413. Prego, Consiglieri, votate. Bene, se i Consiglieri hanno votato, chiudiamo la votazione. Con 25 favorevoli e 4 contrari e un astenuto, l'ordine del giorno 4413, è approvato. |