Interventi |
CANALIS Monica Grazie, Presidente. Di fronte a un'ideologia, non credo che si debba rispondere con una contro ideologia, soprattutto quando in ballo ci sono delle persone e delle vite umane, perché contrapporre una ideologia a un'altra ideologia sarebbe una logica da stadio, che farebbe di noi dei tifosi, e invece noi non siamo dei tifosi, e sull'immigrazione non bisogna che ci dividiamo in tifoserie, ma bisogna che facciamo politica. E la politica non è solo pragmatismo, è anche avere la capacità, in alcuni momenti, di saper fare dei ragionamenti, quindi non solo di contrapporre degli assiomi, che per ciascuno di noi sono intoccabili, ma anche saper dialogare da posizioni diverse, da punti di vista diversi, e trovare, attraverso il ragionamento, la razionalità, e quindi non solo la pancia, l'emotività, dei punti di incontro. Io credo che in parte questo noi lo abbiamo fatto in queste settimane, anche dandoci dei tempi più lunghi di quelli che ci attendevamo. Quando c'è un'ideologia, bisogna cercare delle soluzioni praticabili, lucide e sempre tenendo presente che al di sopra di tutto c'è il rispetto dei diritti umani e c'è l'umanità. Nel momento in cui noi, anche grazie all'atto presentato dalla Consigliera Tisi, siamo scesi nel merito di quello che poteva accadere alla nostra città, perché il nostro perimetro di responsabilità è la nostra città, ci siamo resi conto che il provvedimento proposto a livello nazionale, al di là delle nostre rispettive appartenenze, avrà, se non ci saranno dei correttivi, un impatto probabilmente molto negativo sulla nostra città. Noi crediamo, noi che abbiamo presentato l'atto, che l'accoglienza non vada mai disgiunta dall'integrazione, che l'accoglienza e l'integrazione debbano sempre andare di pari passo. E noi crediamo che per fare veramente integrazione, e quindi, come diceva il Consigliere Iaria, non essere semplicemente buonisti, ma essere buoni, buoni politici; per fare integrazione servono dei progetti il più possibile diffusi, piccoli e in stretto coordinamento tra il Terzo Settore e gli Enti Pubblici. Questi, secondo noi, sono i progetti più efficaci. Quindi riteniamo che il CAS. in questi anni non sia stato efficace, mentre nella maggior parte dei casi lo sia stato lo SPRAR, proprio perché si tratta di progetti più seri, più rigorosi, più diffusi e piccoli. Inoltre noi, attraverso questo atto, suggeriamo che rispetto alle politiche dell'immigrazione, si adotti non un approccio detentivo, punitivo, coercitivo, o esclusivamente sanzionatorio nei confronti dei migranti, ma si adotti un approccio progettuale, perché noi pensiamo che una materia come la politica migratoria non debba essere appannaggio esclusivo di un Ministro degli Interni. Questa è una materia sociale, com'è possibile che sia lasciata completamente nelle mani di chi si occupa di ordine e sicurezza? Perché non coinvolgiamo anche i Ministeri che si occupano di welfare e di politiche sociali? Perché l'immigrazione non è solo ordine e sicurezza, è prima di tutto avere a che fare con delle persone con le quali costruire dei progetti, perché l'integrazione avvenga e queste persone non restino coinvolte invece in fenomeni di criminalità. Noi crediamo che, se il decreto rimane così com'è, condannerà all'invisibilità molte persone e questo, da un lato, è una negazione della realtà, perché queste persone non svaniranno il minuto dopo. Dall'altro temiamo che questo processo nasconda, comunque, una volontà di creazione e di tensione sociale, invece di creare ordine, e poi espone queste persone, attraverso l'invisibilità, a un rischio maggiore di cadere nella criminalità. Quindi noi, attraverso questo atto, invitiamo a entrare maggiormente nel merito di cosa vuol dire fare accoglienza e integrazione. L'atto di Salvini ci sembra sia stato frettoloso, o volutamente, o non volutamente, non sta a noi giudicare, e quindi, dal punto di vista di un Ente Locale, ritenendo che sarà una bomba per tutti gli Enti Locali e in particolar modo per le grandi città, riteniamo che sai necessario un supplemento di lavoro per evitare danni che potrebbero verificarsi. |