Interventi |
SGANGA Valentina Grazie, Presidente. La nostra Amministrazione è posta davanti alla prospettiva di un ridimensionamento della possibilità di accoglienza umanitaria e a una profonda ristrutturazione del progetto SPRAR, che, come abbiamo avuto modo di apprendere grazie agli approfondimenti fatti in IV Commissione, ospita a Torino circa 478 persone, con uno stanziamento di fondi ministeriali di oltre 6,5 milioni di euro. Lo SPRAR è da sempre considerato un modello virtuoso, un modello dove fondi pubblici vengono gestiti da un sistema pubblico che vede in prima linea gli Enti Locali, in collaborazione con il Terzo Settore, Terzo Settore che è stato anche ospite della nostra Commissione. È virtuoso perché è in grado di fornire più servizi rispetto alla pratica dei CAS, è virtuoso perché capace di realizzare quel modello di accoglienza integrata di cui abbiamo tanto sentito parlare, sia per i migranti inseriti, appunto, in percorsi di autonomia individuale, sia per i Comuni che li accolgono. A questo modello inevitabilmente si contrappone quello delle concentrazioni in grandi numeri nei Centri di Accoglienza Straordinaria gestiti da enti profit e no profit, cioè da privati, privati che gestiscono fondi pubblici su assegnazione delle Prefetture. La reciproca collaborazione tra questa Amministrazione, da un lato, e la Prefettura e le Forze dell'Ordine non è mai mancata, ma il modello a cui aspiriamo è indubbiamente quello di un'accoglienza qualificata e controllata, un modello che esce inevitabilmente ridimensionato dalle disposizioni in materia di immigrazione contenute nel Decreto Sicurezza. Per queste ragioni il voto del Movimento 5 Stelle sarà a favore di questo ordine del giorno. Riteniamo che la nostra presa di posizione, peraltro in sintonia con gli atti in materia che abbiamo votato negli anni passati, possa essere da stimolo per migliorare il provvedimento in sede di discussione parlamentare. So che sono stati proposti numerosi emendamenti e, appunto, auspichiamo che vadano in un'ottica di miglioramento del provvedimento. Chiudo con due considerazioni politiche, la prima è che il nostro obiettivo è solo ed unicamente quello di tutelare la città e il destino di chi la abita, in forza anche delle sue specificità. Questo provvedimento rischia di ridurre gli strumenti e le risorse per contrastare l'illegalità, e riteniamo che i problemi di ordine pubblico, che indubbiamente ci sono, vadano affrontati con percorsi integrativi. Questo è il modello Torino, questo è il modello che stiamo utilizzando anche per l'ex MOI, e questo è il modello che porteremo avanti, e lo specifico perché non vorrei che fosse data importanza, non fosse data importanza a queste preoccupazioni, ma a strumentalizzazioni mediatiche, politiche, di chi vorrebbe contrapporci al governo del Paese, votando questo ordine del giorno. Un'ultima considerazione è un ringraziamento a chi ha colto durante le Commissioni che si sono svolte sul tema, l'invito a trattare il tema rimanendo nel merito, quindi con un approccio pragmatico. È un invito che noi abbiamo fatto alla Minoranza e ho molto apprezzato anche l'atteggiamento della Consigliera Tisi su questo. Grazie. |