Interventi |
TISI Elide Sì, grazie, Presidente. Allora, questo ordine del giorno è stato approfondito già in un paio di Commissioni peraltro anche con il coinvolgimento e la raccolta di elementi oggettivi che sono stati forniti sia dagli uffici che da altri enti come la Prefettura peraltro anche attraverso delle audizioni di soggetti, di associazioni direttamente parte in causa. Io vorrei però illustrarlo nel merito perché credo che questo ordine del giorno meriti un'attenzione particolare da parte di questo Consiglio in quanto impegna, chiede un impegno da parte della Sindaca e dell'Amministrazione nel richiedere da parte del Ministero degli Interni una sospensione di quelli che sono gli effetti... TISI Elide Posso proseguire, Presidente? TISI Elide Dicevo, credo che quest'ordine del giorno richieda un'attenzione particolare da parte del Consiglio e ripeto proprio perché evidenza quelli che rischiano di essere degli effetti di questo Decreto Legge sulla Città di Torino e dunque chiede un impegno da parte dell'Amministrazione Comunale nel richiedere una sospensione di questi effetti, in particolare faccio riferimento ad alcune situazioni che oggettivamente hanno buone possibilità di realizzarsi, intanto il venir meno dei permessi di soggiorno umanitario anche per le persone già presenti sul territorio in fase di rinnovo o di scadenza rischia di aumentare le persone in situazioni di legalità e non soltanto evidentemente quelle sul territorio cittadino, ma anche le persone che si trovano in altri territori dell'area piemontese per le quali la Città naturalmente rappresenta un'attrattiva e dunque su Torino rischia davvero di gravare un numero importante di persone in situazione di legalità. L'altro tema è l'interruzione di percorsi anche virtuosi avviati di integrazione, credo che questo sia un elemento importante perché il Decreto Legge vanifica, riduce, rende molto meno significativi i progetti SPRAR come è noto, i progetti SPRAR sono il sistema nazionale che è stato negli anni passati dal 2013 messo a dura prova da un numero di sbarchi molto significativo, ma che oggi attraverso questo decreto rischia davvero di perdere la sua significatività non potendo più accogliere richiedenti asilo e riducendosi in modo importante a vantaggio delle grandi aggregazioni dei centri di accoglienza straordinari di cui tutti abbiamo rilevato gli elementi critici. Inoltre sulla Città rischiano di ricadere i costi non soltanto sociali, ma anche economici della mancanza della possibilità di prosieguo all'interno dello SPRAR di minori al compimento del diciottesimo anno di età che dunque richiederanno il prosieguo amministrativo gravando in toto sui costi e sui Servizi Sociali della Città, il venir meno dell'accoglienza delle persone cosiddette vulnerabili, le persone malate, oggi abbiamo visto dai dati che ci sono stati forniti, la Città di Torino riceve dal Ministero circa mezzo milione di euro proprio per questa tipologia d'accoglienza di cui dunque dovrebbe farsi carico senza questi interventi e credo che dunque tutti questi effetti debbano preoccuparci sia per appunto le tensioni sociali che possono generare, per le mancate integrazioni ed anche per il venir meno di una cultura dell'accoglienza diffusa, a Torino peraltro molto spesso realizzata anche con la collaborazione di piccoli centri di famiglie, quindi il venir meno di una cultura di integrazione, ma soprattutto anche per le ricadute negative che su Torino e vorrei dire sulle grandi città questo provvedimento rischia di effettuare. Io vorrei evidenziare anche come da parte di molte grandi città si sono segnalate queste problematiche perché certamente coinvolgono in misura maggiore proprio i grandi centri anche se anche le piccole città non sono immuni e dunque credo che sia davvero importante che Torino segnali questa problematica, chieda di sospendere questi effetti che abbiamo verificato anche con i lavori in Commissione, già oggi si stanno verificando, abbiamo già delle situazioni di ragazzi diciottenni che o finisco in strada o come dicevo rischiano di gravare in toto sui bilanci della Città, quindi ritengo particolarmente importante per questo Consiglio esprimersi in questa direzione perché certamente le leggi e i disegni di legge, noi abbiamo questi 60 giorni ormai molto meno, ahimè, in cui questo provvedimento dovrà essere convertito e credo che sia importante che proprio da Torino si alzi un segnale importante, un segnale di realismo, un segnale di concretezza, ma un segnale di preoccupazione perché non credo sia questa la direzione verso la quale la nostra Città, i nostri cittadini, le persone che accogliamo in modo positivo vogliono andare, grazie. TISI Elide Ma io, se possibile, brevemente illustrarli e poi chiederei il voto congiunto dell'ordine del giorno con gli emendamenti. Allora, molto velocemente, il primo emendamento, in cui io sono prima firmataria, richiama proprio dei dati oggettivi. I primi dati sono già stati richiamati dal Capogruppo Ricca, anche se mi dispiace deluderlo, ma il calo drastico degli sbarchi, è il 75% in meno iniziato nel secondo semestre del 2017, poi proseguito nel primo semestre del 2018. È chiaro che questi andamenti sono, come dire, suscettibili di quelle che sono le congiunture internazionali e anche gli accordi internazionali, e credo che dunque vada però richiamato questo elemento perché è evidente che 21.426 persone arrivate sulle nostre coste al 12 di ottobre del 2018, non giustificano un provvedimento d'urgenza com'è questo Decreto Legge, ma soprattutto giustificherebbero un potenziamento del sistema SPRAR, che nel frattempo è arrivato, con grande fatica da parte di tutti i Comuni italiani, a avere una disponibilità di circa 35.000 posti, quindi, come dire, in grado sostanzialmente di far fronte, senza sottrarre questa possibilità proprio ai Comuni, a quelli che oggi sono i numeri che si stanno presentando. Gli altri richiami sono a dei dati derivanti da, come dire, valutazioni e indicazioni di altri enti, ad esempio la stima di quelli che presumibilmente possono essere le persone che oggi sono presenti sul nostro territorio piemontese e che, a seguito di questo provvedimento, rischiano di essere cosiddette illegali. Sappiamo bene come i provvedimenti, sia di rimpatrio, è stato ricordato in Commissione come a fronte di una famiglia che ha chiesto volontariamente un rimpatrio, da tempo non si riesce a mettere in atto per mancanza di risorse. Questo evidentemente è ascrivibile al fatto che non sono previste sufficienti risorse per i rimpatri volontari, ma le espulsioni sappiamo bene quanto sono difficili, anche con un Paese come la Tunisia, che pure è un Paese amico, con il quale, da tantissimi anni, sono presenti accordi di questa natura, leggiamo dalle cronache, che i numeri in realtà sono residuali, quindi il problema, come è stato già ricordato, è che la presenza di persone in condizione di illegalità, sicuramente non agevola una buona convivenza sui territori, e soprattutto condizioni, appunto, di sicurezza e di legalità. L'altro richiamo è ai minori stranieri della città, circa 200, che al compimento dei 18 anni rischiano di ricadere, anche economicamente, col provvedimento di prosieguo amministrativo tutti sulla città. E in ultimo, questa è una valutazione ricavata dall'ANCI Nazionale, 280 milioni di euro i costi stimati per quanto riguarda la presa in carico da parte delle Amministrazioni locali di persone cosiddette vulnerabili, quindi le persone malate, o i nuclei familiari con minori. Io illustrerei solo questo emendamento, in cui sono prima firmataria, e chiedo che però la votazione sia unitaria. Grazie. |