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LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Smaltirei subito il tema che in qualche modo è stato quello più controverso anche mediaticamente che è il tema di via Roma, nel senso che non voglio infierire, né gigioneggiare sul fatto che lei ancora oggi ribadisca il fatto che la ragione per cui non viene esposto il Planetario è che mancherebbero i ganci, perché un'edizione ventunesima della stessa iniziativa davvero rende un po' stucchevole anche polemizzare su questa cosa, in termini dell'efficienza della programmazione da parte dell'Assessorato alla Cultura, quindi eviterei di infierire relativamente al fatto che la giustificazione che mancavano i ganci sulle facciate, diciamo così, non è che regga tantissimo, Assessora Leon, è più credibile il tema del restauro e forse quel tema lì era il tema che avrei suggerito banalmente dal punto di vista tattico di utilizzare perché parlare di ganci sulle facciate oggettivamente è un pochino, come dire, suggestivo. Invece concentrerei l'attenzione su una delle cose che lei ha detto, correttamente lei facendo riferimento al fatto che le Luci d'Artista non sono luminarie natalizie, ma sono di fatto un'esposizione di arte contemporanea, peraltro una delle esposizioni di arte contemporanea che caratterizzano e ne fanno un po' la cifra distintiva dell'attività di arte contemporanea che questa Città inaugura proprio in questo periodo a partire da Luci d'Artista, insomma Artissima, Paratissima, non faccio il lungo elenco di iniziative che caratterizzano la nostra offerta culturale perché, guardi, ad onor del vero l'idea di portare Luci d'Artista in periferia non è neanche del tutto inedita perché la primissima edizione del 1998 aveva esattamente con un'impostazione che fu corretta successivamente l'idea di portare le Luci d'Artista anche nelle periferie e perché fu corretta? Perché ci si rese conto immediatamente che se la finalità complessiva dell'esposizione (incomprensibile) di Luci d'Artista non era quella di abbellire con ghirlande colorate le nostre vie, ma era quella di portare, di fatto, e rendere l'intero centro della Città una sorta di museo visitabile senza soluzioni di continuità non aveva senso portare Luci d'Artista nei quartieri periferici. Anche qui ci sarebbe un secondo argomento su cui è troppo facile gigioneggiare e non mi soffermo, lo accenno solo, perché io sono convinto che, diciamo così, le nostre periferie su cui giustamente si sono caratterizzate aspettative altissime dall'insediamento di quest'Amministrazione da quello che risulta alle nostre mail e da quello che risulta ai nostri colloqui con gli abitanti delle periferie hanno altre esigenze rispetto a quelle di avere le Luci d'Artista, hanno esigenza di aver l'erba tagliata e non ad un metro, hanno l'esigenza di avere le strade riparate, però senza fare il demagogo che non mi piace neanche banalmente hanno un'esigenza anche in termini sociali e culturali e qual è questa esigenza? È di caratterizzare l'attività culturale e sociale che fa da motore aggregativo attraverso un'operazione di coinvolgimento delle organizzazioni che localmente lavorano lì, le Luci d'Artista sono state pensate in una stagione dall'allora Sindaco Castellani in una stagione che fondamentalmente vedeva nell'individuazione della forma Luci d'Artista come forma di arte contemporanea e quindi una sorta di musealizzazione che metteva in contrasto estremamente evidente l'architettura barocca e comunque in generale l'architettura del centro, non voglio offendere gli architetti storici dell'arte, soprattutto non vorrei mai offendere il Vicesindaco Montanari che di storia dell'architettura è un culture, ma da un punto di vista strutturale mettere in contraddizione, quindi anche renderlo a sistema l'impatto del nostro centro storico con la forma più alta, una delle forme di arte contemporanea, la logica di questa cosa è metterle vicine perché la logica di questa cosa proprio come dice lei, Assessora Leon, è quella di un'attività culturale e turistica, ora io non so, sarebbe utile ed interessante monitorare quanti turisti andranno per il secondo anno consecutivo in piazza Montale alle Vallette a guardare l'opera di arte contemporanea che per il secondo anno consecutivo avete deciso a nostro modo di vedere sbagliando di posizionare lì, però oggettivamente sono cose diverse, cioè qui credo davvero di poter dire che l'impostazione di sistema sia sbagliata e perché faccio riferimento al tema partecipativo? Voi avete fatto e avete deciso, noi ve lo abbiamo anche contestato, un bando per la promozione di attività culturali che fondamentalmente utilizzando i fondi del piano periferie AxTO ha stimolato in tantissime aree della Città, esattamente quelle periferiche degradate, una partecipazione progettuale piuttosto significativa da parte delle organizzazioni culturali e sociali che nei quartieri operano e vivono e che forse più di altre o certamente senza nulla togliere alla sua lungimiranza, Assessora Leon, ma magari più di lei o più di me hanno contezza di quelli che sono i reali fabbisogni di carattere culturale ed eventualmente anche artistico in quei territori, allora questo patrimonio conoscitivo che è fatta da decine e decine di progetti anche piuttosto interessanti per vostra stessa ammissione nonostante li abbiate esclusi poteva essere l'embrione di un'attività che provava a ribaltare il paradigma con cui invece riteniamo continuiate ad approcciare a questo tema e cioè che l'attenzione alle periferie che declinate a parole e poi non declinate nei fatti si traduce nel portare un'opera d'arte contemporanea in via Negarville o in piazza Montale. Ora quelli con cui parlo io che abitano lì, diciamo così, che a me pongono esigenze un po' diverse, in piazza Montale pongono ad esempio l'esigenza di avere il 3... LO RUSSO Stefano Il tram n. 3, concludo, Presidente, non con la pedana alta, ma con la pedana bassa perché sono persone anziane, mi pongono l'esigenza che bisogna riparare le strade, non mi pongono l'esigenza di avere un'opera d'arte contemporanea lì. Allora, con il massimo..., ormai quest'anno l'avete deciso, l'avete fatto, è chiaro, Assessora Leon, che se lei va nelle Circoscrizioni a dire "Abbiamo deciso che vi mandiamo un'opera d'arte, cosa ne pensate?", cosa si aspetta che le dicano? No? E' difficile, cioè la differenza sostanziale è quella, ci aspetteremmo un disegno culturale, un disegno culturale, questa questione di Luci d'Artista è una delle, però è piuttosto paradigmatica di un modello con cui state approcciando, questa tematica che a nostro modo di vedere non è in qualche modo corretta o perlomeno non risponde, certamente non risponde alle esigenze dei cittadini, ma non risponde neanche in qualche modo ad un'esigenza che anche noi stessi sentiamo che è quella di far partecipare i cittadini alla loro comunità anche culturale e non solamente di carattere, se vogliamo, operativo. Quindi nell'auspicio di vedere delle opere, comunque, che sicuramente saranno di grande livello anche, come dire, di impatto visivo in via Roma e, come dire, nell'auspicio anche che voi questa riflessione non la consideriate strumentale, ma la consideriate come parte di un contributo che vogliamo fornirvi di riflessione, siete andati avanti come dei treni, l'anno scorso l'abbiamo già posta questa questione, quest'anno l'avete ribadita e riproposta, continuiamo a ritenerla un'impostazione sbagliata, ci piacerebbe, guardi, le facciamo anche un complimento, se mi dà ancora un minuto, Presidente, le faccio un complimento personale, io personalmente ho partecipato ai festeggiamenti di San Giovanni, quello dei droni per capirci, ho particolarmente apprezzato, l'ho detto alla sua collega Pisano, lo show di luci che è stato proiettato sulla facciata del Palazzo Reale, allora credo che un'iniziativa di questo tipo possa eventualmente essere replicata non solo a San Giovanni, allora provare ad immaginare perché effettivamente a mio modo di vedere, poi è questione di gusti, io non voglio toccare sensibilità sui gusti dei singoli, credo che sia stata particolarmente apprezzata, forse più dei droni, ecco, se proprio la devo dire tutta, allora provare ad innovare significa anche provare ad andare un pochino oltre quello che è il consolidato di quello che è stato fatto, per cui se, Assessora Leon, lei vorrà accettare questi suggerimenti che proviamo a darle dal nostro punto di osservazione e proviamo non sull'edizione 2018, sull'edizione 2019 invece che a contrarre, a rarefare ulteriormente l'offerta turistica e culturale connessa a questa installazione a concentrarla e magari a potenziarla con iniziative di questo tipo, penso ai Murazzi, penso davvero al Palazzo Reale, penso a tutta una serie di facciate storiche che potrebbero essere valorizzate nel periodo natalizio o non solo nel periodo natalizio con questo tipo di impostazione forse potremmo trovare anche quella corretta relazione tra Maggioranza e Minoranza che sostanzialmente, come dire, non vede tutte le proposte che facciamo sempre respinte al mittente in quanto non si capisce per quale ragione. Io non credo, chiudo, che i cittadini delle periferie che conosco io, che magari sono quelli di cui non abbiamo gli stessi riferimenti, hanno piacere di venire in centro, di vedere un centro decoroso, pulito, curato con delle installazioni, anche di arte contemporanea, secondo me fanno più volentieri a meno di un'opera d'arte contemporanea se, come dire, tuteliamo e curiamo un po' di più lo spazio pubblico che in qualche modo loro vivono quotidianamente e credo per il futuro che forse un potenziamento anche di offerta culturale e conseguentemente turistica nel centro ad ulteriore implementazione di Luci d'Artista possa essere un orizzonte programmatico su cui la invitiamo a riflettere. |