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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Ottobre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17
INTERPELLANZA 2018-04168
"GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI 2026: COSA FAR? TORINO?" PRESENTATA IN DATA 28 SETTEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Ma, cara Sindaca, cara Sindaca, c'è un peccato originario e io di
questo ne ero sicura allora, quando si è iniziato a parlare di Olimpiadi, mi ricordo la
prima riunione di Maggioranza. Consigliere Lo Russo, prima, quando ha fatto un …,
diciamo così, un piccolo riassunto, è partito dal 2 marzo, io potrei partire dal novembre
ancora scorso. E vede, quando si sceglie di sposare una sfida, perché questa era
sicuramente una sfida, però una sfida che va contro, va contro quelli che sono e che
erano, che poi sono, che erano i valori, i principi per la quale una realtà politica si è
sempre battuta, si è sempre dichiarata, anche pubblicamente, ha costruito quella che è,
più o meno è già venuta fuori ,però quella che possiamo chiamare una divisione interna
e quando una posizione politica, poi, tra l'altro, difficile come poteva essere questa
sfida, vive di una divisione interna, è una proposta che è debole, è debole internamente,
non ha credibilità internamente, si figuri se può diventare credibile esternamente, ed è
quello che è successo, è quello che è successo. Io le vorrei ricordare che lei è arrivata a
minacciare le dimissioni, a cercare anche, no, di provare a confrontarsi con le diverse
sensibilità interne che aveva all'interno della sua Maggioranza, imponendosi: "O si fa
così, o si va a casa", quindi anche sotto questo fronte, l'atteggiamento non è …, non è
stato quello, magari di utilizzare anche questa sensibilità come diceva poco fa la
Consigliera Artesio e provare ad aprire una riflessione interna e anche una riflessione
pubblica, su quelle che potevano essere le motivazioni del "no" e le motivazioni del
"sì", neanche questo si è fatto sulla Città e magari, ad oggi, a prescindere dalla
candidatura, forse per i cittadini sarebbe stato anche più chiaro quali potevano essere le
potenzialità espresse dalle parti politiche che sostenevano questa candidatura e quali
invece potevano essere le preoccupazioni e la forza della propria posizione politica per
chi invece riteneva che le Olimpiadi potessero essere un altro …, diciamo così, un
pericolo per il futuro della città. E vede, si è creata una Minoranza, si è creata una
Minoranza interna e si è creata una Minoranza esterna, e proprio lì, in questo suo
peccato originario ha avuto uno spazio politico, l'unico intento e l'unico spazio politico
che avevano le Minoranze erano quelle …, quella di provare in tutte le maniere ad
effettuare un disturbo pubblico dell'iter della candidatura, senza perdere un'occasione ed
è quello che hanno fatto, proprio per arrivare, non tanto a far cambiare idea a lei, perché
tanto si era capito che lei l'idea non la cambiava, ma fare in modo che chi dovesse
scegliere non trovasse, diciamo così, una certa affidabilità e un certa sicurezza nello
scegliere la Città di Torino, perché, non prendiamoci in giro, io sono sicura che la
candidatura originaria era sulla Città di Torino. Si è poi arrivato a parlare della triade
delle altre città, quindi Cortina e Milano, proprio perché su Torino non c'era quella
sicurezza, quella sicurezza che la Minoranza e le Minoranze, esterne, interne e quelle
dei comitati, dei coordinamenti, hanno cercato in tutte le maniere con gli strumenti …,
io non ho interrotto nessuno, però, posso finire? Con tutti gli strumenti a disposizione,
piccoli o grandi che potevano essere, di cercare di portare alla luce. Ora io, mi
immagino, se lei avesse messo questa costanza, questa forza nella sua azione politica
per risollevare le periferie o per pensare a una visione della città che possa imporre delle
condizioni e degli strumenti strutturali, a lungo termine, forse oggi magari le periferie
non si sentirebbero così distaccate di nuovo dall'Amministrazione Comunale come ci
siamo sentite prima che decidessero di votare il Movimento 5 Stelle per avere quel
famoso cambiamento che poi invece, insomma, diciamo che ad oggi nessuno vede.
Forse magari, sotto certi fronti, si sarebbe anche risparmiata questa figuraccia, perché,
diciamolo, diciamolo, anche a livello nazionale lei, sposando questa sfida politica,
insomma, direi che ad oggi ha meno credibilità di quanto ne potesse avere prima, però
questo è quello che credo, insomma, non ci vuole un genio per capire che laddove tu
imponi una posizione che non faceva parte di quello che era il Partito originario,
chiamiamolo così, il Movimento, di quelli che erano i principi, i valori, io ricordo lei e
Bertola qui a contestare le Olimpiadi 2006, noi fuori, insomma, e poi ritrovarsi a dire:
"No, facciamo le Olimpiadi", ma semplicemente per nascondere la mancanza di visione,
perché quello che poi, tra l'altro, attraverso le Olimpiadi si voleva fare, si voleva di
nuovo regalare alla città una visione effimera di un futuro che non c'è. Allora forse è
bene che…

MONTALBANO Deborah
… come tra l'altro … sì, concludo, Presidente. Dicevo, è bene, che come tra l'altro mi
pare stia iniziando a fare, questi incontri, no, con quelli che ritiene i suoi interlocutori,
con quelli che ritiene i portatori di interesse sulla città, per iniziare a proporre o
comunque a confrontarsi per visioni future. Magari poi, subito dopo aver incontrato
questi portatori di interessi, si ricordi che ci sono anche i cittadini, la realtà e i comitati
che possono essere altrettanto portatori di interessi per poter confrontarsi e costruire
proposte future per la città. Ho concluso.

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