Interventi |
MONTALBANO Deborah Grazie, Presidente. Ma, cara Sindaca, cara Sindaca, c'è un peccato originario e io di questo ne ero sicura allora, quando si è iniziato a parlare di Olimpiadi, mi ricordo la prima riunione di Maggioranza. Consigliere Lo Russo, prima, quando ha fatto un …, diciamo così, un piccolo riassunto, è partito dal 2 marzo, io potrei partire dal novembre ancora scorso. E vede, quando si sceglie di sposare una sfida, perché questa era sicuramente una sfida, però una sfida che va contro, va contro quelli che sono e che erano, che poi sono, che erano i valori, i principi per la quale una realtà politica si è sempre battuta, si è sempre dichiarata, anche pubblicamente, ha costruito quella che è, più o meno è già venuta fuori ,però quella che possiamo chiamare una divisione interna e quando una posizione politica, poi, tra l'altro, difficile come poteva essere questa sfida, vive di una divisione interna, è una proposta che è debole, è debole internamente, non ha credibilità internamente, si figuri se può diventare credibile esternamente, ed è quello che è successo, è quello che è successo. Io le vorrei ricordare che lei è arrivata a minacciare le dimissioni, a cercare anche, no, di provare a confrontarsi con le diverse sensibilità interne che aveva all'interno della sua Maggioranza, imponendosi: "O si fa così, o si va a casa", quindi anche sotto questo fronte, l'atteggiamento non è …, non è stato quello, magari di utilizzare anche questa sensibilità come diceva poco fa la Consigliera Artesio e provare ad aprire una riflessione interna e anche una riflessione pubblica, su quelle che potevano essere le motivazioni del "no" e le motivazioni del "sì", neanche questo si è fatto sulla Città e magari, ad oggi, a prescindere dalla candidatura, forse per i cittadini sarebbe stato anche più chiaro quali potevano essere le potenzialità espresse dalle parti politiche che sostenevano questa candidatura e quali invece potevano essere le preoccupazioni e la forza della propria posizione politica per chi invece riteneva che le Olimpiadi potessero essere un altro …, diciamo così, un pericolo per il futuro della città. E vede, si è creata una Minoranza, si è creata una Minoranza interna e si è creata una Minoranza esterna, e proprio lì, in questo suo peccato originario ha avuto uno spazio politico, l'unico intento e l'unico spazio politico che avevano le Minoranze erano quelle …, quella di provare in tutte le maniere ad effettuare un disturbo pubblico dell'iter della candidatura, senza perdere un'occasione ed è quello che hanno fatto, proprio per arrivare, non tanto a far cambiare idea a lei, perché tanto si era capito che lei l'idea non la cambiava, ma fare in modo che chi dovesse scegliere non trovasse, diciamo così, una certa affidabilità e un certa sicurezza nello scegliere la Città di Torino, perché, non prendiamoci in giro, io sono sicura che la candidatura originaria era sulla Città di Torino. Si è poi arrivato a parlare della triade delle altre città, quindi Cortina e Milano, proprio perché su Torino non c'era quella sicurezza, quella sicurezza che la Minoranza e le Minoranze, esterne, interne e quelle dei comitati, dei coordinamenti, hanno cercato in tutte le maniere con gli strumenti …, io non ho interrotto nessuno, però, posso finire? Con tutti gli strumenti a disposizione, piccoli o grandi che potevano essere, di cercare di portare alla luce. Ora io, mi immagino, se lei avesse messo questa costanza, questa forza nella sua azione politica per risollevare le periferie o per pensare a una visione della città che possa imporre delle condizioni e degli strumenti strutturali, a lungo termine, forse oggi magari le periferie non si sentirebbero così distaccate di nuovo dall'Amministrazione Comunale come ci siamo sentite prima che decidessero di votare il Movimento 5 Stelle per avere quel famoso cambiamento che poi invece, insomma, diciamo che ad oggi nessuno vede. Forse magari, sotto certi fronti, si sarebbe anche risparmiata questa figuraccia, perché, diciamolo, diciamolo, anche a livello nazionale lei, sposando questa sfida politica, insomma, direi che ad oggi ha meno credibilità di quanto ne potesse avere prima, però questo è quello che credo, insomma, non ci vuole un genio per capire che laddove tu imponi una posizione che non faceva parte di quello che era il Partito originario, chiamiamolo così, il Movimento, di quelli che erano i principi, i valori, io ricordo lei e Bertola qui a contestare le Olimpiadi 2006, noi fuori, insomma, e poi ritrovarsi a dire: "No, facciamo le Olimpiadi", ma semplicemente per nascondere la mancanza di visione, perché quello che poi, tra l'altro, attraverso le Olimpiadi si voleva fare, si voleva di nuovo regalare alla città una visione effimera di un futuro che non c'è. Allora forse è bene che… MONTALBANO Deborah … come tra l'altro … sì, concludo, Presidente. Dicevo, è bene, che come tra l'altro mi pare stia iniziando a fare, questi incontri, no, con quelli che ritiene i suoi interlocutori, con quelli che ritiene i portatori di interesse sulla città, per iniziare a proporre o comunque a confrontarsi per visioni future. Magari poi, subito dopo aver incontrato questi portatori di interessi, si ricordi che ci sono anche i cittadini, la realtà e i comitati che possono essere altrettanto portatori di interessi per poter confrontarsi e costruire proposte future per la città. Ho concluso. |