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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Ottobre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 17
INTERPELLANZA 2018-04168
"GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI 2026: COSA FAR? TORINO?" PRESENTATA IN DATA 28 SETTEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
IARIA Antonino
Grazie. Allora, io comincerei col dire subito che io credo e credevo molto nel progetto
che abbiamo presentato come Città di Torino, credo che abbiamo parlato per atti e
quindi non continuo, non continuerei il discorso sulla polemica, sui passaggi che
abbiamo fatto, abbiamo fatto già tutti i passaggi parlando per atti. Poi ho sentito dire in
questa Aula, com'era? "Piuttosto che niente, meglio piuttosto". A me viene in mente un
altro detto, un'altra frase che mi ha detto un mio amico romano, che si dice in questi
casi: " Non si può continuare a dire che Cristo è morto di freddo", Cristo non è morto di
freddo, qui stiamo dicendo sempre una parte della verità e la state continuando ad
alimentare, perché voi avete detto, anche in maniera un po' anche ingenua che: "per
vincere le Olimpiadi ed essere competitivi a livello internazionale, bisognava dire palle
a livello internazionale", cioè dire che va tutto bene, che si riesce a fare tutto, eccetera.
Si parla di eredità Olimpica, l'eredità Olimpica, o legacy, ma meglio eredità Olimpica,
ha, e lo sapete benissimo, dei pro e dei contro. Potrei fare un esempio, abbiamo fatto
l'esempio dei torinesi, ma un esempio che proprio, come dire, ho avuto il piacere di
gestire e cercare di risolvere con soldi pubblici, riguarda la Città Metropolitana, era la
strada che da Cesana va a Sestriere, opera fatta nel periodo delle Olimpiadi, opera che
ha dei problemi enormi dal punto di vista della costruzione stessa della strada, che è
stata aggiustata dalla Città Metropolitana con 500.000 euro di soldi pubblici quest'estate
e il lavoro per mettere a posto tutto quel versante è stimato sui 2 milioni di euro. Quindi
ci sono dei problemi legati all'eredità Olimpica. Ci sono altri problemi sulla statale 23,
ci sono dei problemi legati…, dire che non è …, che non ci sono stati dei problemi è
veramente, diciamo, poco serio, capisco che porta consenso, e poi si parla del consenso,
attenzione, l'85% dei torinesi, è vero, era favorevole alla Torino Olimpica, ma l'85% è
la cifra che hanno detto loro, poi non so se è questa, l'85% dei torinesi era favorevole a
due gare fatte una qui e una a Sestriere? Era favorevole a quello? Io non so se era
favorevole a quello, perché le Olimpiadi a tre erano questo. E quando diciamo che …,
ce la prendiamo in un certo senso con Malagò, ma Malagò, forse, non pensate che
avesse già deciso di portare le Olimpiadi a Milano? Perché ogni volta che noi facevamo
un atto, era un atto, appunto, richiesto da Malagò stesso, dal CONI stesso, sembrava
quasi indispettito, no?: "Come? Ce l'hanno fatta a fare un atto, perché ce l'hanno fatta?"
era questo l'iter che, appunto, si è …, diciamo, si è fatto vedere in tutto questo tempo.
Parliamo di ricadute sul territorio, come dicevo prima, due gare, una gara e mezza,
portano ad un risultato, solo per dire che abbiamo fatto le Olimpiadi? Assolutamente no,
l'avete detto prima, sei gare di pallavolo hanno portato più ritorno, gli European Master
Games che faremo il prossimo anno porteranno più ritorno di due gare e mezza. Non
continuate a dire che per essere competitiva a livello internazionale bisogna banfare,
perché la serietà di un progetto che …, la serietà del progetto che abbiamo portato, è
proprio quello che, forse un po' contrario al (parola incomprensibile) delle palle, delle
palle, di gente che si candida, dicendo: "Non abbiamo bisogno di soldi pubblici", poi si
cominciano già a chiedere al Governo di intervenire, alle Regioni di intervenire, quindi
quelle sono palle. Noi vogliamo …, in piccolo, è un po' la situazione di prima, che si
richiede …, della Consigliera Grippo che ha portato l'esempio della manifestazione dei
cuochi, eccetera, si vuole fare…, si vogliono fare le cose senza dire, diciamo, seguire
l'iter, o dicendo la verità. È vero, è un rischio dire la verità a livello internazionale,
dicendo: "Noi abbiamo questo, vogliamo questo, siamo in grado di fare un evento
Olimpico", che era Torino e le sue Valli, Torino e le sue Valli, che aveva un senso e
poteva essere costruito, poteva essere veramente, diciamo, coperto in tutti i suoi costi e
anche con ricadute maggiori rispetto ai costi che avrebbe sostenuto. I paletti, i paletti ci
vogliono, lo abbiamo detto più volte, perché sennò andiamo nel prendere le cose
peggiori delle vecchie Olimpiadi, senza poterne nemmeno porre rimedio, perché l'altro
concetto era porre rimedio ai problemi che le altre Olimpiadi hanno causato, con un
nuovo evento, questa è la mia idea più personale, ma è questa la cosa che mi piaceva di
più, un'Olimpiade per risolvere i problemi di un'altra Olimpiade. Grazie.

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