Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Il sistema di raccolta domiciliare integrato normalmente indicato come 'porta a porta' raggiunge attualmente quasi 480.000 residenti di Torino ed è appena stato definito con la Città il piano evolutivo che dovrebbe portare alla copertura di tutto il territorio cittadino entro il 2023. L'azienda AMIAT ricorda che la metodologia di raccolta 'porta a porta' non è stata adottata in quanto causa minori oneri per AMIAT o sgrava AMIAT da responsabilità e compiti, ma in quanto risulta essere di fatto l'unica soluzione che consente di raggiungere la percentuale di raccolta differenziata e la conseguente riduzione di rifiuti da inviare a smaltimento che la Legge Nazionale e Regionale impongono in quanto responsabilizza i cittadini proprio grazie al legame stretto e facilmente identificabile che si crea tra l'utenza ed attrezzature di raccolta ad essa dedicata. Per contro occorre non dimenticare che il sistema 'porta a porta' comporta un inevitabile aggravio del costo del contratto di servizio con la Città in quanto i maggiori costi del servizio rispetto a metodologie di tipo stradali con cassonetti di grandi dimensioni sono solo parzialmente compensati dai minori costi di smaltimento, dagli introiti legati alla cessione di materiali recuperati, contributi CONAI e ricavi da vendita su libero mercato. Rispetto alla metodologia 'porta a porta' essenzialmente condominiale applicata a Torino occorre precisare che gli spazi privati dedicati sono occupati dalle attrezzature che accolgono i rifiuti prodotti dai proprietari dell'area stessa e non di altri soggetti, per cui costituiscono un servizio essenziale ad essi dedicato e non una servitù a vantaggio di altri o di AMIAT. L'area di azione prosegue citando i richiami del Consigliere al rispetto della proprietà privata, richiami peraltro ritenuti incomprensibili per chi non ha avuto modo di approfondire la materia. AMIAT evidenzia la recente importante sentenza del TAR del Piemonte, la 1403/2014 che ha ribadito in occasione di un ricorso di un condominio contro l'internalizzazione dei cassonetti la legittimità delle scelte della Città e di AMIAT affermando tra l'altro di condividere pienamente le deduzioni difensive di AMIAT laddove osserva che trattasi di meri interessi privati destinati a recedere di fronte all'interesse pubblico, né è pensabile come è citato nell'interpellanza adottare soluzioni che possono soddisfare equamente le esigenze di AMIAT e le legittime prerogative dei cittadini se non quella già ora praticata da AMIAT previe le numerose e faticose interlocuzione con i cittadini e con gli amministratori degli stabili in quanto esse non snaturano il principio base di massimo legame possibile tra utente e attrezzature di raccolta a lui dedicate, non si tratta infatti di salvaguardare le esigenze di AMIAT, ma piuttosto di un buon risultato del progetto nel suo complesso. UNIA Alberto (Assessore) Sì, solo per ribadire ovviamente la disponibilità ad approfondire un tema così delicato e soprattutto che ha bisogno appunto di risposte tecniche anche, oltre che di risposte politiche, quindi ben venga una Commissione di approfondimento. Ci tenevo però a lasciare a verbale un'affermazione, è stato molto facile passare per esempio, parlo da cittadino perché da Assessore no, passare da restituire il vuoto, a rendere il vetro, fare tutta una serie di buone pratiche negli anni '70 quando ancora si faceva così, passare all'utilizzo di plastica monouso, quindi aumentare i rifiuti perché è più comodo per il cittadino, però poi alla fine abbiamo visto; quindi il cambiamento è complicato effettivamente, per cui ben venga l'approfondimento in Commissione perché probabilmente ci dà pure la possibilità di capire meglio alcuni meccanismi. |