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IMBESI Serena (Vicepresidente) Iniziamo con la 03817 del Capogruppo Magliano con oggetto: "Impossibile 'rifiuto'?" IMBESI Serena (Vicepresidente) Risponde l'Assessore Unia. Prego. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Il sistema di raccolta domiciliare integrato normalmente indicato come 'porta a porta' raggiunge attualmente quasi 480.000 residenti di Torino ed è appena stato definito con la Città il piano evolutivo che dovrebbe portare alla copertura di tutto il territorio cittadino entro il 2023. L'azienda AMIAT ricorda che la metodologia di raccolta 'porta a porta' non è stata adottata in quanto causa minori oneri per AMIAT o sgrava AMIAT da responsabilità e compiti, ma in quanto risulta essere di fatto l'unica soluzione che consente di raggiungere la percentuale di raccolta differenziata e la conseguente riduzione di rifiuti da inviare a smaltimento che la Legge Nazionale e Regionale impongono in quanto responsabilizza i cittadini proprio grazie al legame stretto e facilmente identificabile che si crea tra l'utenza ed attrezzature di raccolta ad essa dedicata. Per contro occorre non dimenticare che il sistema 'porta a porta' comporta un inevitabile aggravio del costo del contratto di servizio con la Città in quanto i maggiori costi del servizio rispetto a metodologie di tipo stradali con cassonetti di grandi dimensioni sono solo parzialmente compensati dai minori costi di smaltimento, dagli introiti legati alla cessione di materiali recuperati, contributi CONAI e ricavi da vendita su libero mercato. Rispetto alla metodologia 'porta a porta' essenzialmente condominiale applicata a Torino occorre precisare che gli spazi privati dedicati sono occupati dalle attrezzature che accolgono i rifiuti prodotti dai proprietari dell'area stessa e non di altri soggetti, per cui costituiscono un servizio essenziale ad essi dedicato e non una servitù a vantaggio di altri o di AMIAT. L'area di azione prosegue citando i richiami del Consigliere al rispetto della proprietà privata, richiami peraltro ritenuti incomprensibili per chi non ha avuto modo di approfondire la materia. AMIAT evidenzia la recente importante sentenza del TAR del Piemonte, la 1403/2014 che ha ribadito in occasione di un ricorso di un condominio contro l'internalizzazione dei cassonetti la legittimità delle scelte della Città e di AMIAT affermando tra l'altro di condividere pienamente le deduzioni difensive di AMIAT laddove osserva che trattasi di meri interessi privati destinati a recedere di fronte all'interesse pubblico, né è pensabile come è citato nell'interpellanza adottare soluzioni che possono soddisfare equamente le esigenze di AMIAT e le legittime prerogative dei cittadini se non quella già ora praticata da AMIAT previe le numerose e faticose interlocuzione con i cittadini e con gli amministratori degli stabili in quanto esse non snaturano il principio base di massimo legame possibile tra utente e attrezzature di raccolta a lui dedicate, non si tratta infatti di salvaguardare le esigenze di AMIAT, ma piuttosto di un buon risultato del progetto nel suo complesso. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Ma, io ringrazio l'Assessore, lo ringrazio anche per lo sforzo vocale che sta facendo quest'oggi, ma chiederei all'Assessore poi di fornirmi quanto detto in Aula. C'è un tema, evidentemente la sentenza del TAR la conoscevo, la conoscevo bene, però numerose segnalazioni di cittadini mi portano come Consigliere a porre proprio questo tema, cioè noi abbiamo dentro il percorso di realizzazione della raccolta "porta a porta", però oggettivamente alcuni cittadini che hanno la possibilità di mettere all'esterno, perché i cassonetti sono fuori, i loro rifiuti e altri che avendo un cortile debbono mettere questi cassonetti all'esterno nei giorni di passaggio. È evidente che a questo punto chi ha un cortile all'interno dovrà pagare un soggetto oppure dovrà farlo il cittadino che quando c'è il passaggio mette all'esterno il cassonetto. Questo evidentemente crea una discriminazione tra chi ha il cassonetto all'interno della sua abitazione, all'interno del suo condominio e chi non ha la possibilità di farlo, perché chi non ha la possibilità di inserire alcunché all'interno del proprio cortile lo può mettere fuori. L'Assessore sa bene che alcuni poi si dotano di addetti di cooperative che fanno questo lavoro poi quando c'è il passaggio e con ulteriore aggravio da parte del condominio ed è per questo che io ho fatto questa interpellanza perché al di là del fatto che la nuova raccolta 'porta a porta' in alcuni quartieri, penso a San Salvario, inizia a diventare un problema dal punto di vista della raccolta dei rifiuti perché spesso e volentieri i cassonetti chiusi a chiave vengono scassinati, la raccolta della plastica dentro i sacchi oggettivamente è indecorosa, forse i passaggi di AMIAT sono sempre gli stessi, quindi non avendo più mezzi non riusciamo a pulire tutto entro una certa tempistica, però mi piacerebbe una volta per tutte capire come questo sforzo che noi stiamo chiedendo ai cittadini abbia di fatto due categorie di inquilini diverse, chi ha la possibilità di lasciare il cassonetto fuori e che quindi ogni cittadino va a mettere il suo, chi invece essendo intimato dalla Pubblica Amministrazione di averlo all'interno deve pagare qualcuno che lo tiri fuori tutte le volte ed è evidente, Assessore, che sono due trattamenti diversi, che sono oggettivamente legati alla conformazione del proprio abitare, del proprio condominio, però il secondo paga di più, il primo da questo punto di vista paga meno. Per cui a me piacerebbe, Assessore, se lei fosse d'accordo, da questo punto di vista provare a fare un approfondimento in Commissione con lei e con chi mi sottolinea questo problema perché è un problema diffuso che ha tre categorizzazioni del problema; il primo, è il dato legato al fatto che l'aumento del porta a porta sta creando dei problemi oggettivi rispetto al numero di volte in cui passa AMIAT a pulire; il secondo, capire come venire incontro come Amministrazione a chi si è dovuto dotare di una persona che metta fuori dalla propria abitazione i cassonetti e terzo per capire nella prospettiva che noi poniamo come al di là del beneficio, assai importante, della differenziazione del rifiuto come invece noi pensiamo di sostenere il cittadino che in modo assolutamente onesto e civile e corresponsabile con l'Amministrazione della gestione del rifiuto, però possa avere in qualche modo un beneficio perché questo è il vero dato. Per cui io ringrazio l'Assessore per la risposta, chiedo un approfondimento in Commissione partendo, questo sì, da questa sentenza che di fatto dà ragione ad AMIAT, ma che in qualche modo però mette i cittadini in due condizioni: quello di serie A e quello di serie B, quello di serie B che è fortunatamente dotato di un cortile interno deve dotarsi mediamente, almeno che non abbia un pensionato a farlo per tutti, di un operatore di qualche cooperativa che metta all'esterno i rifiuti. Grazie. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie a lei. Domani in Conferenza dei Capigruppo si parlerà degli approfondimenti. Ha chiesto di intervenire l'Assessore Unia. UNIA Alberto (Assessore) Sì, solo per ribadire ovviamente la disponibilità ad approfondire un tema così delicato e soprattutto che ha bisogno appunto di risposte tecniche anche, oltre che di risposte politiche, quindi ben venga una Commissione di approfondimento. Ci tenevo però a lasciare a verbale un'affermazione, è stato molto facile passare per esempio, parlo da cittadino perché da Assessore no, passare da restituire il vuoto, a rendere il vetro, fare tutta una serie di buone pratiche negli anni '70 quando ancora si faceva così, passare all'utilizzo di plastica monouso, quindi aumentare i rifiuti perché è più comodo per il cittadino, però poi alla fine abbiamo visto; quindi il cambiamento è complicato effettivamente, per cui ben venga l'approfondimento in Commissione perché probabilmente ci dà pure la possibilità di capire meglio alcuni meccanismi. IMBESI Serena (Vicepresidente) Grazie. |