Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Non è un bel regalo quello che l'Assessora Pisano ha fatto alla Città di Torino, ai cittadini rientrati dalle vacanze, perché di soppiatto, cioè quando tutti eravamo sotto l'ombrellone distratti, lei insieme ad alcune società private spostava i MUPI di via Garibaldi. Abbiamo poi letto sui giornali con una certa difficoltà, perché giustamente la Sovrintendenza ha cercato di resistere a questo spostamento che oggi scopriamo per l'Assessora Pisano non ha nessun valore commerciale in più; cioè l'Assessora Pisano oggi ci ha detto del riorientamento dei MUPI e quindi vederli frontali passeggiando in via Garibaldi non impatta economicamente, per lei non c'è un valore economico che deve essere riconosciuto alla Città, quindi lei così facendo non sta facendo gli interessi della Città e la domanda su tutto il progetto è: ma di chi sta facendo gli interessi? Ci ha detto ancora oggi che il servizio non sarà federato con Torino WI-FI, tra l'altro smentendo lei stessa, Assessora, perché guardi basta andare al 30 di dicembre del 2016 quando con delibera di Giunta la n. 6745 - se la vada a leggere - lei, con la Sindaca Appendino, diceva che la Città di Torino avrebbe esteso il servizio WI-FI nella Città, prendeva atto della difficoltà economica, contava gli hotspot che aveva ereditato - erano 109 - e diceva che avrebbe avviato una collaborazione con soggetti privati per consentire l'ampliamento del servizio in Città e, al punto 4 di pagina 4, diceva che in questa relazione tra pubblico e privato lei avrebbe richiesto ai proponenti, quindi agli interlocutori privati, di fornire per iscritto informazioni - sto leggendo la deliberazione - circa il modello di business ipotizzato, l'integrazione con gli attuali servizi Free Torino WI-FI, i sistemi di accreditamento e in particolare Speed, ipotetiche aree di copertura e soprattutto gli impegni richiesti alla Città; cioè lei nel dicembre del 2016 immaginava che il rapporto pubblico-privato nell'estensione del WI-FI potesse concretizzarsi in un sano rapporto che portava dei benefici alla Città di Torino, ai cittadini di Torino e ovviamente al servizio pubblico Torino WI-FI, oggi federato anche col servizio nazionale, che cosa vuol dire? Vuol dire che i dati li avrebbe gestiti il pubblico, non li avrebbe gestiti un soggetto. Io ho provato a raccogliere il suo invito, lei più che l'hotspot ha fatto lo spot a Telecom, a TIM e ad IGPDecaux; IGPDecaux che è il titolare del trattamento dei dati, cioè se io mi autentico e l'autenticazione la faccio, il login lo faccio con Facebook, io do automaticamente, immediatamente, tutti i miei dati a IGPDecaux che li gestisce come li gestisce qualunque operatore commerciale. Hanno un valore quei dati, secondo lei quel valore non c'è, glielo dobbiamo regalare, anzi lei se ne fa testimonial, cioè lei pubblicizza e chiama la Sindaca ad avvicinarsi al MUPI, lo abbracciate in favore dei giornalisti e dite sostanzialmente ai cittadini torinesi:"Autenticatevi qui perché prima o poi ci sarà il 5G" - oggi non c'è - "Prima o poi ci sarà il 4G" - oggi non c'è - "Autenticatevi e fate il login con Facebook così una società commerciale potrà godere di tutti i vostri dati". Bene, questa è l'innovazione, mi deve dire perché ha cambiato idea, perché nel 2016 con la deliberazione firmata anche dagli altri suoi colleghi e dalla Sindaca Appendino lei non la pensava così, nel frattempo ha cambiato idea. Ma andiamo avanti, non ho tantissimo tempo, oggi noi scopriamo che il beneficio pubblicitario che IGPDecaux ha, la Città di Torino non lo può incassare, quindi che non viene riversato nelle casse comunali, nella sua delibera che stranamente oggi è scomparsa, ma io l'avevo già stampata qualche giorno fa, che è ovviamente agli atti, nella sua delibera c'è scritto che tutti gli spazi pubblicitari avrebbero goduto, avrebbero visto l'installazione, la promozione di messaggi istituzionali; passeggiare in via Garibaldi oggi vuol dire leggere le pubblicità - soprattutto in un senso di marcia - leggere le pubblicità di multinazionali, quindi lei continua a favorire le multinazionali che raccolgono i dati; le multinazionali nel momento in cui fa la pubblicità a TIM; le multinazionali che ovviamente pubblicizzano i loro prodotti; ovviamente non quelli di via Garibaldi. Insomma, lei merita più di un neologismo, io ne ho coniato uno, la Città di Torino fino a qualche anno fa non aveva l'Assessore all'innovazione, nello scorso mandato per la prima volta c'è stato un Assessore all'innovazione, lei che vuol essere ancora più originale merita questo nuovo neologismo che non ripeto perché, guardi, sta caratterizzando un po' tutte le iniziative. Io nel frattempo sono contento del fatto che si sia ravveduta su via Monferrato, questo entusiasmo sperimentale stava già caratterizzando nuove vie pedonali con l'obiettivo di fare che cosa? Io ancora non l'ho capito perché l'obiettivo del 2016 è smentito, lei non vuole estendere il WI-FI in Città, vuole favorire la raccolta dei dati in favore delle multinazionali, ci dice, per favore, perché? E' semplice la domanda, perché la Città di Torino dovrebbe utilizzare un bene comune, per bene comune intendo: il suolo pubblico, la prospettiva di via Garibaldi ... LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) ... I dati dei cittadini, in favore di multinazionali? Questa è la domanda, oggi lei ha risposto sostanzialmente dicendo, ammettendo e riconoscendo che questo servizio non sarà mai federato con Torino WI-FI, quindi lei non è interessata, contrariamente a quanto diceva nel 2016, ad estendere il WI-FI pubblico nella Città di Torino, vuole estendere quello privato, bene, grazie, ma non siamo d'accordo. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) È proprio questo il punto, che il cittadino lo sa, non capisce quando vede la sua foto sui giornali che abbraccia il MUPI con entusiasmo e a fianco a lei la Sindaca di Torino perché quell'entusiasmo trasmette sicurezza e dice: "Caro cittadino, questi siamo noi, sono io, l'Assessora Pisano, che ti dice connettiti allegramente", il problema è che quando poi si connette scopre ... Lei ride, ma c'è poco da ridere - non lei, lei ride, lei - perché quando si connette il cittadino poi scopre leggendosi le note piccole, piccole, piccole, quelle che un po' traggono in inganno, che in realtà quei dati li sta dando a IGPDecaux, soggetto privato che lei non ha il coraggio di guardare negli occhi perché quel contratto nel momento in cui li riorienta lei dovrebbe discuterlo e dire: "Sai che c'è, IGPDecaux? Quel valore commerciale è almeno quattro volte più alto", lei oggi ci dice: "No, noi non lo mettiamo in discussione quel contratto, per carità", regaliamo ai privati i dati, regaliamo ai privati lo spazio pubblicitario, ovviamente continuiamo a regalare bene comune, la prospettiva, il suolo e tutto il resto. |