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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Ottobre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2018-04111
"TAGLIAMO I COSTI DELLA POLITICA. QUANDO?" PRESENTATA IN DATA 27 SETTEMBRE 2018 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
In nome della pacatezza, vorrei spezzare una lancia a difesa delle maestre e sul tono
delle maestrine. Fatta questa parentesi, allora, andiamo sul clima nel quale si discute e
poi alla sostanza di quello che si discute. Il clima, quando ci si caratterizza e si
costruisce una cifra politica sulla questione del costo della politica, poi non ci si deve
stupire se si viene interrogati sullo stesso oggetto, né ci si deve particolarmente
inquietare. Io non sono appassionata alla discussione del costo della politica, sono un
po' più appassionata all'organizzazione strutturale degli uffici che sovrintendono al
funzionamento dell'Amministrazione Comunale, ed è su questo e per questo che ho
sottoscritto convintamente l'interpellanza preparata dal Consigliere Tresso. Perché,
vede, Signora Sindaca e Signori Assessori, se si ritiene che ci siano funzioni strategiche
sulle quali occorrono concentrare competenze professionali e risorse umane, e anche
magari costruire strutture interdisciplinari che possano corrispondere a obiettivi più
elevati, si rafforzano le strutture amministrative di riferimento di quei progetti, non si
rafforzano il Gabinetto della Sindaca e le segreterie degli Assessori, perché l'uno e le
altre sono transitori. Le strutture organizzative dell'Amministrazione pubblica sono,
invece, come dice la parola, permanentemente destinate al raggiungimento degli
obiettivi, che possono essere politicamente modificati dagli indirizzi di mandato in
mandato, di Giunta in Giunta, ma che per DNA, mandato deontologico, missione,
corrispondono ai fini di interessi generali. E allora, cosa può pensare un Consigliere di
Opposizione, che mai interpellato su una scelta organizzativa per la quale vengono
definiti progetti strategici e si costruiscono unità organizzative destinate a raggiungerli,
nel vedere che invece si potenziano Segreteria e Gabinetto, cosa può pensare se non che
questo è l'esito di una cultura politica che non confidando sulla fedeltà della struttura
organizzativa e amministrativa, costruisce vicino a sé delle relazioni e dei controlli tali
da poter garantire al politico di turno di riuscire a controllare le situazioni. Questo pensa
un Consigliere di Opposizione che non sia stato reso edotto delle scelte organizzative in
funzione di progetti strategici, perché poi queste scelte organizzative, non solo
traballano negli esiti, come le ricordava il Consigliere Tresso, ma fanno anche acqua dal
punto di vista della logica. Che logica ha trasferire sotto il Gabinetto del Sindaco una
competenza professionale che si occupava di toponomastica e continuare a farle gestire
la competenza della toponomastica, che è del Consiglio Comunale? Se n'è accorto il
Presidente del Consiglio Comunale? Mi volete spiegare che logica c'è nel riorganizzare
Segreteria e Gabinetto del Sindaco in funzione di progetti che non stanno in piedi
neanche nella distribuzione delle competenze? È chiaro che si pensa a un'azione di
fidelizzazione politica, così come è chiaro che è anche molto ambìto il poter stare vicino
ai luoghi della decisione. Io credo anche che sia gratificante il lavoro di chi opera in
quei contesti, ma sono contesti che hanno il carattere della transitorietà, gli uni e gli altri
decadono con l'Amministrazione, le strutture organizzative no, questo è il primo punto
di critica. Secondo punto di critica, non aver costituito il fondo e io non parlo del Piano
di Rientro. Ma io ricordo benissimo quando abbiamo discusso le linee di mandato ed è
stato detto: "Ad ogni milione del Comune di Torino chiederemo alle Fondazioni di
aggiungere un altro milione, e così il fondo di 5 milioni sarà raddoppiato". Chi ha
impedito, pur nella debolezza economica del 2018, di costituire un protocollo d'intesa
con le altre Fondazioni per la costituzione del fondo ? Avete la Compagnia di San Paolo
che impegna 7 milioni di euro per sostenere l'uscita dal disavanzo di Città della Salute,
non a caso vi feci un'interpellanza su questo, non è perché, come dire, potete dirmi che
sono visionaria con l'Assessora Pisano, ma ogni interpellanza, anche se appare slegata
dalla contingenza, ha una prospettiva, era quella. Il San Paolo, la Fondazione, si
impegna sull'operazione strutturale del bilancio di un ospedale, e voi non siete capace di
costituire un fondo con le Fondazioni per sostenere il lavoro dei giovani, anche se il
primo anno non lo potete mettere? Non c'è giustificazione, né del mancato obiettivo
programmatico, la costituzione del fondo, né di questa astrusa riorganizzazione. Se poi
qualcuno vorrà investire il Consiglio Comunale e illuminarlo sulle culture
organizzative, io, personalmente, ne sarò lieta.

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