Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Io credo che il Consigliere Magliano abbia seguito un ragionamento logico e opportuno, nel momento in cui ha presentato una mozione che richiedeva l'ampliamento dei benefici previsti dalla deliberazione sugli sgravi per i tributi comunali, anche ad aree che non erano state, nella delibera madre, originariamente contemplate e che sono invece pesantemente coinvolte dai disagi e qualche volta dai disservizi, conseguenti agli interventi che vengono realizzati in corso Grosseto. Quindi l'intenzione è condivisibile. Quello che io voglio sottolineare, però, è che l'intenzione condivisibile si inserisce in un quadro di scelte e di applicazioni sul quale, invece, vorrei far soffermare l'attenzione del Consiglio. E certo, non smetterò di chiedere che ci si soffermi, specialmente dopo che il Presidente della III Commissione si è impegnato a monitorare la situazione. Su che cosa voglio soffermarmi? Quando abbiamo discusso la mozione del Consigliere Magliano in Commissione e la Giunta ha spiegato di non poter intervenire per non aver previsto le minori entrate nel 2018, ma di impegnarsi a farlo nel 2019; ci è stato consegnato anche un prospetto riguardante le minori entrate che derivano dall'applicazione della delibera originaria, cioè quanto costa alla Città di Torino, cioè all'insieme della collettività, l'applicazione di questi sgravi, che sono originati dal riconoscimento di un disagio e di una minore attività economica per le attività produttive di commercio e di artigianato e siamo nell'ordine di più di un milione di euro. La stessa delibera madre, che riconosce il vantaggio a fronte del disagio, o meglio, una compensazione degli svantaggi, attraverso l'applicazione di minori tributi, dice anche questo, che: "per applicare gli sgravi, l'Amministrazione Comunale oltre a determinare gli ambiti territoriali coinvolti dai lavori, si impegna a verificare l'effettivo disagio arrecato, verificando, accanto al disagio arrecato, la proporzione degli sgravi da applicare, proporzione che va dal 30% al 100%". Allora, mentre mi è chiaro come si definisce il perimetro delle aree, perché è visibile a tutti il luogo del cantiere, non mi è chiaro quali siano gli strumenti adottati dalla Giunta per verificare le percentuali di sgravio in base all'effettivo disagio. Mi devo accontentare delle dichiarazioni del collega Ricca, che dice: "La cassa batte zero? Ci sono zero scontrini sollevati ogni giorno?". O esiste un metodo un po' più scientifico che l'Amministrazione Comunale ha già in atto per verificare l'effettivo danno economico subìto da questi operatori e quindi commisurare lo sgravio dal 30 al 100, come dice la delibera madre, in ragione dell'effettivo danno economico? Io di questo vorrei parlare, perché tutta una collettività, che condivide parte di quel disagio, anche i residenti condividono parte di quel disagio e forse affrontano costi non preventivati in funzione di quel disagio, quindi tutta la comunità si fa carico di quel disagio, attraverso una minore entrata significativa. Vogliamo almeno verificare qual è l'entità di questo disagio economico? Così da essere certi di fare un'operazione giusta, applicando il 30 piuttosto che il 100? Questo mi sembra il minimo di evidenza scientifica che si dovrebbe pretendere ogni qualvolta si assume una determinazione. Quindi io chiedo formalmente, condividendo, perché sta nella logica della delibera madre, che è in atto, condividendo l'iniziativa del Consigliere Magliano che, quando si farà il monitoraggio della situazione, l'Amministrazione si presenti con questi strumenti di rilevazione, perché ci sia chiaro quale sia il disagio e il danno economico che stiamo compensando, forse lo compensiamo troppo poco, o forse lo compensiamo troppo, però, se non lo sappiamo, se non abbiamo gli strumenti di rilevazione. Quindi chiederò che al monitoraggio vengano prodotte queste valutazioni. |