Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Comincio con il ringraziare i Consiglieri Comunali, e lei, Presidente, per aver voluto accompagnare la discussione in queste settimane rispetto a una mozione, un atto di indirizzo che credo particolarmente importante. Il tema del diritto alla residenza come diritto inviolabile, assoluto, incoercibile, fondamentale dell'individuo, è entrato nel nostro patrimonio, nel patrimonio costituzionale del nostro Paese soprattutto per quelle persone che ne sono e che ne risultano prive. La mancanza della residenza, infatti, costituisce una gravissima limitazione all'esercizio degli altri diritti. Chi è senza fissa dimora, lo sanno bene i Consiglieri Comunali presenti, non può votare, non può iscriversi al collocamento, non ha un'assistenza sanitaria, non può concorrere all'assegnazione di una casa popolare. Nella nostra città i diritti, i bisogni, le speranze dei cittadini di strada sono stati, sono interpretati e sostenuti da figure, che sono figure di straordinaria umanità, e spesso di importante coraggio, che va riconosciuto e va riconosciuto nel modo più consapevole possibile. Per queste personalità, che si scrivono a buon diritto nella tradizione, tra l'altro, dei Santi Sociali della nostra città, occupa un ruolo di assoluto riguardo, a mio avviso, e all'avviso dei Consiglieri che con me hanno condiviso questa mozione, Lia Varesio. Lia Varesio è nata a Torino nel 1945 da una famiglia di forti tradizioni cattoliche, è la fondatrice della Bartolomeo & C.. Lia Varesio amava, come abbiamo avuto modo di approfondire in Commissione Consiliare, celebrare i compleanni dei senza fissa dimora, dei senzatetto, dei barboni, che incontrava e conosceva, ritenendolo il primo passo per restituire la dignità a chi l'aveva persa. Dare oggi un nome reale all'indirizzo di chi è senza fissa dimora e vive quotidianamente questa situazione di fragilità e marginalità, soprattutto sociale, ritengo rappresenti un piccolo passo, un altro piccolo passo nella direzione che proprio Lia Varesio ha tracciato nella nostra città, un punto fermo da cui provare a ripartire nelle tante riflessioni che le varie Commissioni affronteranno e continuano ad affrontare. È per queste ragioni che ho predisposto questa mozione, la sottopongo all'attenzione dell'Aula. Quest'anno ricorre l'anniversario, sono dieci anni esatti dalla morte di Lia Varesio, e a dieci anni di distanza dalla scomparsa di Lia, che veniva chiamata l'angelo dei barboni, io credo che questo Consiglio Comunale possa, a tutti gli effetti, a pieno titolo, procedere sulla scia da lei tracciata, e cambiare questa denominazione, che sappiamo essere una denominazione convenzionale, quella della Casa Comunale, trasformandola in via Casa Comunale - Lia Varesio. Questa è la mozione, che ovviamente lascia spazio, è volutamente ampia dal punto di vista della determinazione dei compiti che dovranno poi assumere gli uffici per poter procedere nella ridenominazione. Mi auguro che il Consiglio Comunale voglia approvare unanimemente questo documento con le correzioni che ho già letto, alcuni suggerimenti, alcune proposte emendative che giudico assolutamente condivisibili. Spero, mi auguro, che il Consiglio Comunale, l'Aula, la Sala Rossa, oggi approvino questa mia mozione, che è stata condivisa, e lo ringrazio, col collega Tresso e la collega Artesio. |