Interventi |
ARTESIO Eleonora Se ritiene, Presidente, di consentire all'Assessora di integrare la risposta in modo che i nostri interventi siano più compiuti. ARTESIO Eleonora Grazie. Quello che penso della gestione dei rapporti tra il Comune di Torino e la ditta Tundo l'ho già detto nelle Commissioni congiunte: ottima la scelta di subentrare nella relazione riguardante il pagamento del personale tardivo al momento in cui questa scelta è stata adottata, perché purtroppo le mancanze e le inadempienze erano note e ripetute e il dover adottare la soluzione nel mese estivo, quando, quindi, si era a ridosso dell'inizio dell'anno scolastico e delle attività dei centri diurni, sicuramente non ha consentito quel subentro tempestivo che avrebbe permesso l'apertura delle attività sociali con una certa garanzia, una certa sicurezza. Questo per quello che riguarda il passato, ma la gestione che si sta svolgendo dovrebbe, e non ho dubbi che l'Amministrazione sia orientata in questa direzione, andare verso la stabilizzazione del servizio. Ora, a me sembra che le problematiche che noi abbiamo davanti siano almeno di due tipi: un primo tipo di questioni riguarda la garanzia strutturale di questo servizio, cioè la certezza dei mezzi, la loro accessibilità, il loro rifornimento, mezzi funzionanti e dotati di carburante, e questa è una delle prime questioni che vengono poste da coloro che ci segnalano le difficoltà di funzionamento attuale, cioè il fatto che non ci siano le risorse adeguate da parte dell'attuale titolare per garantire il funzionamento degli strumenti, che non è ancora la garanzia di chi guida gli strumenti, della loro presenza in servizio. Questo è un primo aspetto, immagino che l'Amministrazione stia cercando di verificare se sia vero che restano fermi dei mezzi per le ragioni che ho nominato. La seconda questione è una questione inquietante, perché introduce un altro elemento rispetto allo stile e al comportamento del soggetto che è titolare di questo appalto. Stando alle versioni che vengono riferite dalla ditta ci si lamenterebbe da parte del titolare di Tundo che i disservizi sarebbero derivanti dalla mancata presentazione in servizio delle persone, conduttori e accompagnatori, a causa del fatto che queste persone non avrebbero ricevuto gli stipendi, come ben sappiamo, piuttosto che gli altri emolumenti che erano previsti. E, continua la ditta, non si capisce la motivazione di questa protesta, visto che è ormai noto che su quelle spettanze interverrà a garanzia l'Amministrazione Comunale. Cioè, sostanzialmente, mi sembra che siamo di fronte ad una situazione in cui coloro che hanno prodotto le cause e il problema, stanno ribaltando la responsabilità del problema sulle vittime, cioè sugli operatori che di questo servizio stanno vivendo tutte le conseguenze, ed è probabilmente comprensibile che alcune delle persone si siano nel frattempo licenziate di fronte alla necessità di dover optare tra uno stipendio che era, come dire, forse equiparato al numero di ore prestate, ma certamente non così lauto da garantire di poter far fronte a mesi di mancata erogazione degli stipendi. Di fronte alla scelta di non avere certezza degli stipendi e poter ricorrere invece agli elementi di tutela del periodo di disoccupazione, si siano orientati in quella direzione. Quindi, da un lato, si fa riferimento al comportamento dei dipendenti come ragione del disservizio, dall'altro lato credo anche che la ditta stia mettendo in atto una resistenza passiva nel fornire al comune le informazioni necessarie affinché il Comune possa subentrare nel pagamento di quegli stipendi, quindi siamo anche di fronte ad un comportamento francamente discutibile, uso questo termine perché siamo in sede istituzionale. La terza questione, che la ditta stessa annuncia l'assunzione, future assunzioni, per far fronte alle defezioni, alle assenze che si sono verificate. Quindi a me pare, purtroppo, lo dico con grande rammarico, che la certezza che invocava il Consigliere Magliano, ma che certamente aspettano tutti gli utenti di questi servizi, non la si possa dare, e non la si possa dare per ragioni, questa volta, non dipendenti da una mancata celerità nel controllo, o una mancata iniziativa di subentro, perché adesso, da luglio in poi, l'Amministrazione ha fatto tutto quello che le era consentito di fare. Siamo, piuttosto, di fronte a una amara lezione che le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero imparare, che riguarda, appunto, le modalità con le quali vengono fatti affidamenti di servizi, e in specie, di servizi così delicati, comprese le lezioni che l'esperienza ci mostra rispetto a quelle che sembrano grandi ricette per prevenire disparità e sprechi economici, cioè andare a valutare le offerte medie, e i capitolati centralizzati, e la possibilità di affidare i servizi ai costi di valore inferiore, per poi avere un livello, così come lo abbiamo sperimentato a Torino, così distante tra la committenza e l'erogazione del servizio, tale per cui il servizio viene erogato sulla rete di subappalti interni e territoriali, dove si produce una fragilità del sistema, dei soggetti che vi operano e del servizio che viene erogato, a fronte di un'apparente impermeabilità dell' interlocutore diretto. ARTESIO Eleonora Cioè, in questo caso, la ditta Tundo. Direi che dovremmo imparare, ahimè, da questa amarissima lezione, anche se temo che nella fase intermedia non si possa che convivere con una situazione drammatica di incertezza. |