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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Settembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2018-03260
"PALAZZO RAI DI VIA CERNAIA N. 33. MISURE PER ALLONTANAMENTO DI PERSONE SENZA FISSA DIMORA" PRESENTATA IN DATA 25 LUGLIO 2018 - PRIMA FIRMATARIA GRIPPO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Assessora)
Allora, dottoressa, abbiamo dedicato una certa di quantità di Commissioni Consiliari a
questo tema; le cose che ha letto il Vicesindaca Montanari sono state illustrate, discusse,
come giustamente ha detto lei, ho rilasciato parecchie interviste e la risposta è sempre
quella. Se la sua intenzione è quella di portarmi all'esasperazione le comunico che non
ce la farà perché la risposta è quella, le persone non vengono prese per i capelli, forzate
e rinchiuse in luoghi dove non vogliono andare. Questo è quello che viene fatto da
quest'Amministrazione, dalle Amministrazioni precedenti e da tutte le Amministrazioni
che non abbiano un atteggiamento persecutorio diciamo di tipo carcerario nei confronti
delle persone. Mi permetto di esasperare anche io un po' i toni così almeno per una
volta lo faccio anche io. Le persone di piazza San Carlo a cui lei fa riferimento, non
racconto niente di privato perché lo hanno scritto i giornali, erano due persone, una delle
quali un uomo in tutela all'ASL, quindi il tutore per una volta non ero nemmeno io, ma
era l'ASL, quindi il tutore si è premurato, insieme all'attività dei servizi sociali, di
occuparsi di queste persone. La Città ha fatto un intervento di primo soccorso dando
ospitalità all'interno del dormitorio, ma non era una soluzione definitiva perché si tratta
di persone in carico ai Sert e che quindi vengono prese in carico dall'ASL in quanto
organo competente che ha trovato una collocazione all'interno di una comunità per
persone con tossicodipendenze e giusto questa mattina che ho incontrato per altre cose il
direttore dell'ASL mi comunicava la soddisfazione di aver trovato una comunità per
coppie, che come certamente lei sa non esistono praticamente più, non esistono
comunità che accolgono una coppia, ma ci sono comunità maschili e comunità
femminili ed è la ragione per cui queste persone in altre occasioni hanno ricevuto
l'offerta di andare in comunità, ma separatamente, loro si rifiutavano e rimanevano in
strada. Questa volta l'organo competente a trovare la comunità, cioè il suo tutore, ha
trovato la comunità che ha accettato le due persone e loro, probabilmente anche un po'
sollecitate dall'attenzione mediatica che hanno ricevuto, forse anche un po' scocciate ed
infastidite di essere tutti i giorni con qualcuno che gli chiedeva: "Ma perché non vai in
comunità? Ma perché stai...?", hanno accettato questa soluzione che speriamo sia anche
l'inizio di un cammino verso il recupero dalla loro situazione non solo di marginalità,
ma anche di dipendenza. Non tutte le persone che sono in strada sono ovviamente
soggette a dipendenza, ma ce n'è un certo numero e dopodiché le confermo che se
offriglielo oggi, offriglielo domani le persone non si vogliono spostare, continueremo ad
offrirglielo, continueremo a fare delle azioni sempre più integrate con il Terzo Settore,
con tutti coloro..., volontariato, con chiunque voglia lavorare insieme ai servizi, ma
sicuramente non verranno prese a manganellate per portarle al dormitorio. Questa è una
cosa che non facciamo di sicuro. Per quanto riguarda il gruppo di persone oggetto
dell'interpellanza, nemmeno durante l'apertura straordinaria del dormitorio fatto a Porta
Susa durante il periodo di massimo freddo hanno accettato di entrare, gli è stato offerto
più volte, ma hanno detto sempre no e quindi ribadisco se uno ti dice di no ci provi in
tutti i modi, ma non lo prendi con la forza.

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