Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Passiamo all'interpellanza successiva, la 3260: "Palazzo RAI di via Cernaia n. 33. Misure per l'allontanamento di persone senza fissa dimora" LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Risponde il Vicesindaca Montanari, prego. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Grazie, Presidente. Buonasera a tutte e tutti. La mozione, scusate, non la trovo qui sottomano. Sì, scusate, chiedo scusa, l'interpellanza che non riesco qua a trovare, vabbè, comunque l'interpellanza sostanzialmente si riferiva ad una situazione di decoro pochissimo accettabile in via Cernaia e alle misure di allontanamento di persone senza fissa dimora. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Chiedo scusa, Vicesindaca, posso chiedere ai Consiglieri di prendere posto e di accompagnare col dovuto silenzio l'illustrazione del Vicesindaca? E al Vicesindaca chiederei di alzare leggermente il tono perché si fa fatica ad ascoltare. Prego. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Va bene. Alzo la voce e mi avvicino al microfono. Dunque, al primo punto si chiedeva se la reiterazione di interventi analoghi a quelli effettuati presso il porticato dell'edificio potrà continuare. Dunque, al primo punto: si ritiene che la reiterazione di interventi analoghi a quelli effettuati presso il porticato dell'edificio di via Cernaia 33 potrà avere luogo unicamente in presenza di gravi condizioni di incuria e di degrado, quali quelle appunto presenti in quella sede nelle settimane che hanno preceduto gli interventi di allontanamento delle persone senza fissa dimora, di pulizia dell'area e di collocazione di una recinzione provvisoria. Per il secondo punto: si dice nei giorni precedenti gli interventi ovviamente sono intercorse comunicazioni con la divisione dei servizi sociali in merito a tempi e modalità di attuazione degli interventi stessi, dopodiché sono state attuate le misure e le azioni di cui all'ordinanza. Punto 3: la programmazione e l'effettuazione dell'intervento presso l'edificio di via Cernaia si sono rese necessarie alla luce del perdurare ormai da mesi di una situazione di incuria e di degrado dovuta alla permanenza stabile di numerose persone senza fissa dimora in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie e aggravata dalla particolare condizione dell'immobile che come è noto è stato dismesso dalla proprietà RAI e non ospita più alcun genere di attività, ovvero da una situazione tale da nuocere gravemente al decoro urbano e direi anche alla salute dei cittadini. Quarto punto: l'Amministrazione monitora costantemente attraverso gli uffici competenti la presenza di soggetti senza fissa dimora in Città e proprio il lavoro dei servizi deputati a sostegno delle persone in difficoltà e della Polizia Municipale fornisce dati ed informazioni necessarie per attivare interventi che possono conciliare diverse esigenze espresse dalla comunità locale. La rete di servizi ed interventi di contrasto alla grave marginalità in Torino è caratterizzata da una partnership consolidata negli anni tra servizi sociali del Comune, servizi dell'ASL, cooperative sociali e associazioni di volontariato. La Città attraverso questa rete offre tutto l'anno, e non solo nei periodi di massimo freddo, una gamma articolata di servizi volti sia al soddisfacimento dei bisogni primari, relazionali e all'esercizio dei diritti di cittadinanza, ma anche soprattutto a garantire l'orientamento e l'accompagnamento delle persone a rischio di grave marginalità o gravemente emarginate presso la massima autonomia. Il Comune di Torino ha, nell'ambito della visione dei servizi sociali, un servizio specifico che si occupa delle persone senza dimora, ovvero il Servizio adulti in difficoltà. Tale Servizio ha per programmazione gli interventi in favore dei senza dimora su tutto il territorio cittadino, predispone a progetti individuali di reinclusione sociale su tale tipologia di utenza, gestisce e coordina servizi rivolti ai senza casa attraverso le organizzazioni del privato sociale. Il Servizio adulti in difficoltà opera con proprie risorse e con servizi affidati a cooperative sociali per la gestione di casa di prima accoglienza notturna, servizi educativi territoriali e servizi itineranti notturni, residenze di primo livello e alloggi di massima autonomia. Mediante le suddette risorse e modalità di azioni si fornisce una risposta immediata ai bisogni primari favorendo al contempo anche e soprattutto un'occasione di relazione con operatori professionali e specializzati, per sollecitare e sostenere la volontà della persona ad impegnarsi in percorsi di recupero della propria autonomia. Un servizio di prossimità strategico è anche l'ambulatorio sociosanitario Roberto Gamba di via Sacchi 49, situato presso locali messi a disposizione dalle Ferrovie. L'ambulatorio svolge funzione di prevenzione e di eliminazione del danno oltre che di ascolto e invio ai servizi competenti. Le mense sono altre risorse che contribuiscono a dare risposte immediate ai bisogni primari; la Città si organizza ogni anno in modo da non avere mai momenti di chiusura totale di tali servizi. In Città è anche attiva una rete di centri diurni rivolti alle persone senza fissa dimora promossi dal volontariato che offrono occasioni di socializzazione e di impegno con iniziative di promozione delle tematiche legate alla grave emarginazione adulta. Il sistema di raccolta e distribuzione di indumenti è anche capillare sulla Città, alcune risorse sono utilizzate con regolarità dalle persone senza dimora. Esiste anche un sistema di distribuzione di buoni doccia che consente di accedere gratuitamente ai bagni pubblici dislocati nella Città di Torino. La Città sostiene anche nuove forme di accoglienza, quali le esperienze di accoglienza diffusa temporanea da parte di enti, associazioni e altre realtà del Terzo Settore per favorire percorsi di integrazione sociale nella comunità locale. La fase di start up di due progetti sperimentali è relativa alla metodologia housing first volti all'accoglienza abitativa permanente di persone senza dimora in stato di estrema fragilità e non in grado di accedere alla rete ordinaria dei servizi. Al quinto punto ancora si specifica che tutti i progetti e gli interventi citati vanno nella direzione di dare sostegno ai soggetti senza fissa dimora, creare una concreta alternativa alla strada e contemporaneamente a dare risposta alle richieste dei residenti, dei passanti, degli operatori commerciali rivolti al miglioramento del decoro urbano, garantendo loro i diritti legittimi che la legge e i regolamenti prevedono. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Vicesindaca. Consigliera Grippo, prego. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Sono profondamente in imbarazzo, Presidente, le spiego il perché: il Vicesindaca si è prestato a venirmi a leggere come funzionano i servizi per i senza fissa dimora, abbiamo fatto insieme questo ripasso, tra l'altro lo pregherei, visto che qualcuno ha fatto la fatica di mettere nero su bianco quello che lui ha letto senza nemmeno troppo pathos, se potesse trasmettermelo così rimane agli atti, vorrei socializzare con il Vicesindaca e anche l'Assessora che dovrebbe essere competente in queste materie e che ben si è guardata, e quest'oggi e la settimana scorsa, dal rispondermi sull'argomento, argomento che io ritengo strettamente di sua competenza, vorrei socializzare che cosa penso rispetto a questo breve seminario di approfondimento su come funzionano i servizi. Se i servizi, per come sono stati illustrati, fossero sufficienti a risolvere la situazione oggi, la situazione di oggi, non si dovrebbe ricorrere a mio avviso ad ordinanze sindacali che abbiano come tema di sfondo l'incuria e il degrado laddove per tutta la prima parte della risposta il Vicesindaca mi parla di una situazione dimenticando che i protagonisti principali sono le persone. Quindi, questa interpellanza tra l'altro trova una sua attualità e una costante attualizzazione per cui se quando io l'ho presentata il casus belli era quello dell'immobile che ospitava gli uffici, il palazzo RAI di via Cernaia, nel tempo poi il casus belli è diventato un altro; su tutti i giornali abbiamo letto le cronache dei due senza fissa dimora che hanno tenuto, come dire, con il fiato sospeso per le loro vicende, almeno per tre settimane, anche quest'Amministrazione, la quale si è prodotta in varie interviste sull'argomento, e anche lì sostanzialmente l'Amministrazione ha scelto di approcciare con una metodologia che è quella del rinvio. La Sindaca ha dichiarato di non voler utilizzare, bene ha fatto, la misura Daspo, però se non rimuove utilizza invece la tecnica dello spostamento, per cui mette dei dissuasori che nel caso del palazzo RAI di via Cernaia sono le transenne, nel caso invece che citavo dei due senza fissa dimora di cui abbiamo sentito parlare quest'estate sono le fioriere, per cui l'Amministrazione il massimo dell'approccio che intende avere è quello di porre dei dissuasori evidentemente per scoraggiare persone che sono evidentemente in difficoltà e tra l'altro dissuasori che faccio fatica ad incrociare con la bella presentazione di organizzazione dei servizi che ha voluto propinarmi il Vicesindaca Montanari, verso il quale esprimo anche un sentimento di sincera solidarietà, visto che prima di lui c'erano una serie di Assessori che potevano e dovevano venire a rispondere sull'argomento, ma non si sono dati disponibili. Ora per come stiamo vivendo il fenomeno dei senza fissa dimora oggi per quella che è la situazione, sia da un punto di vista di coloro che si trovano costretti giorno dopo giorno, sera dopo sera a costruire la propria esistenza in mezzo ad una strada, sia dal punto di vista di coloro che devono far convivere e la loro esistenza e la loro attività professionale con queste condizioni di grave disagio, mi sembra di dire che ci sia una arrendevolezza ormai colpevole da parte di quest'Amministrazione, non c'è nulla di politiche, Presidente, in quello che mi ha letto il Vicesindaca Montanari e quindi mi sembra solo doveroso che si vada in Commissione e si incominci finalmente un'interlocuzione strutturale e seria su questo argomento, che si è cercato di evitare di affrontare facendo anche delle un po' penose discussioni nelle Capigruppo o togliendo la parola alla sottoscritta ritenendo che non fosse il suo tempo per parlare, ma io mi ripropongo, Presidente, e mi ripropongo più e più volte fino a che la parola non mi viene data. Mi sono resa conto infatti che l'unico elemento di certezza, e qui concludo, Presidente, che abbiamo avuto da quest'Amministrazione su questo argomento c'è stato dato da un'intervista, da interviste rilasciate in tempi diversi dall'Assessore Finardi e dall'Assessora Schellino che ci dicono su alcuni quotidiani che concordano sul ritenere difficile la presa in carico dei senzatetto. Ho una notizia, Presidente, qui chiudo, governare è difficile; governare è difficile; quindi forse prima cominciamo a capirlo prima cominciamo ad attrezzarci per cominciare a farlo. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Allora, grazie, intanto, Consigliera. Io ho l'Assessora Schellino, che ha chiesto di intervenire, e il Vicesindaca; in questo momento, però, vedo prenotata solo l'Assessora Schellino, aiutatemi a capire chi... Prego, Vicesindaca. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Allora, ho chiesto la parola semplicemente perché accusare gli altri di non avere pathos, invece fare polemica politica su problemi molto gravi, molto tristi e molto difficili davvero da risolvere che certamente hanno a che fare con il Governo di una città, ma hanno a che fare forse con una società con problemi un pochino più ampi, è senz'altro scorretto. Detto ciò volevo solo precisare questo, l'interpellanza in oggetto potrebbe essere trattata da diversi Assessori, Assessora Schellino sicuramente, ma sicuramente l'Assessore Finardi, sicuramente l'Assessore Unia, volendo anche il sottoscritto per questioni urbanistiche che riguardano le aree o certe aree in abbandono. La Sindaca ha chiesto a me in quanto suo rappresentante, in quanto Vicesindaca di fare una risposta che in qualche modo fosse comprensiva del tutto, quindi non c'è nessuno che si sostituisce o che prende il posto senza sapere, eccetera, e devo dire che leggere queste cose davvero mi hanno insegnato delle cose e a questo punto lascio un attimo la parola alla collega Assessora Schellino, se il Presidente è d'accordo naturalmente. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Faccio io, grazie, Vicesindaca. Prego, Assessora Schellino. SCHELLINO Sonia (Assessora) Allora, dottoressa, abbiamo dedicato una certa di quantità di Commissioni Consiliari a questo tema; le cose che ha letto il Vicesindaca Montanari sono state illustrate, discusse, come giustamente ha detto lei, ho rilasciato parecchie interviste e la risposta è sempre quella. Se la sua intenzione è quella di portarmi all'esasperazione le comunico che non ce la farà perché la risposta è quella, le persone non vengono prese per i capelli, forzate e rinchiuse in luoghi dove non vogliono andare. Questo è quello che viene fatto da quest'Amministrazione, dalle Amministrazioni precedenti e da tutte le Amministrazioni che non abbiano un atteggiamento persecutorio diciamo di tipo carcerario nei confronti delle persone. Mi permetto di esasperare anche io un po' i toni così almeno per una volta lo faccio anche io. Le persone di piazza San Carlo a cui lei fa riferimento, non racconto niente di privato perché lo hanno scritto i giornali, erano due persone, una delle quali un uomo in tutela all'ASL, quindi il tutore per una volta non ero nemmeno io, ma era l'ASL, quindi il tutore si è premurato, insieme all'attività dei servizi sociali, di occuparsi di queste persone. La Città ha fatto un intervento di primo soccorso dando ospitalità all'interno del dormitorio, ma non era una soluzione definitiva perché si tratta di persone in carico ai Sert e che quindi vengono prese in carico dall'ASL in quanto organo competente che ha trovato una collocazione all'interno di una comunità per persone con tossicodipendenze e giusto questa mattina che ho incontrato per altre cose il direttore dell'ASL mi comunicava la soddisfazione di aver trovato una comunità per coppie, che come certamente lei sa non esistono praticamente più, non esistono comunità che accolgono una coppia, ma ci sono comunità maschili e comunità femminili ed è la ragione per cui queste persone in altre occasioni hanno ricevuto l'offerta di andare in comunità, ma separatamente, loro si rifiutavano e rimanevano in strada. Questa volta l'organo competente a trovare la comunità, cioè il suo tutore, ha trovato la comunità che ha accettato le due persone e loro, probabilmente anche un po' sollecitate dall'attenzione mediatica che hanno ricevuto, forse anche un po' scocciate ed infastidite di essere tutti i giorni con qualcuno che gli chiedeva: "Ma perché non vai in comunità? Ma perché stai...?", hanno accettato questa soluzione che speriamo sia anche l'inizio di un cammino verso il recupero dalla loro situazione non solo di marginalità, ma anche di dipendenza. Non tutte le persone che sono in strada sono ovviamente soggette a dipendenza, ma ce n'è un certo numero e dopodiché le confermo che se offriglielo oggi, offriglielo domani le persone non si vogliono spostare, continueremo ad offrirglielo, continueremo a fare delle azioni sempre più integrate con il Terzo Settore, con tutti coloro..., volontariato, con chiunque voglia lavorare insieme ai servizi, ma sicuramente non verranno prese a manganellate per portarle al dormitorio. Questa è una cosa che non facciamo di sicuro. Per quanto riguarda il gruppo di persone oggetto dell'interpellanza, nemmeno durante l'apertura straordinaria del dormitorio fatto a Porta Susa durante il periodo di massimo freddo hanno accettato di entrare, gli è stato offerto più volte, ma hanno detto sempre no e quindi ribadisco se uno ti dice di no ci provi in tutti i modi, ma non lo prendi con la forza. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Sì, non è prassi, però volevo rassicurare la Giunta che credo che non ci sia alcun Consigliere Comunale in questa sala che voglia esasperare i componenti della Giunta, quindi io inviterei nella fase di trattazione delle interpellanze a riconoscerne il valore, cioè la volontà politica dei singoli Consiglieri Comunali di comprendere gli intendimenti e l'azione dell'Amministrazione direttamente per bocca degli Assessori più o meno competenti. Consigliera Grippo. GRIPPO Maria Grazia Ma forse neanche un minuto, nel senso che lei ha già anticipato e la ringrazio per il ruolo di garanzia che svolge, Presidente. Io non mi sono mai permessa di parlare di manganellate e uso della forza e la diffido dall'utilizzare una serie di immagini di questo genere riferite alla sottoscritta. Non intendo nemmeno portarla all'esasperazione perché ho ben altro da fare nella vita, certo l'assenza di soluzione per me non è una soluzione e quindi se lei trova esasperante che io le chieda di percorrere, immaginare strade che fin qui non sono state immaginate o lei fa un atto di resa pubblica su questo argomento, che io accetto, per cui lei dice "Io non sono in grado di fare più di così", mi va benissimo, diversamente io faccio quello per cui sono stata eletta e svolgo il mio ruolo di Minoranza. Grazie. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Procediamo con i nostri lavori. Quindi per questa interpellanza, per il verbale, è stato richiesto l'approfondimento in Commissione Consiliare. |