Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Io considero risolta questa interpellanza con la risposta che ha fornito adesso l'Assessore Giusta, purtroppo non credo di poter essere altrettanto ottimista rispetto alla risoluzione degli esiti del cosiddetto bando periferie per due ragioni che vado brevemente ad illustrare. La prima ragione, quando è stato reso noto il voto con il quale sono state sospese fino al 2020 le erogazioni a valere sui bandi locali del progetto periferie, la prima reazione del Comune di Torino è stata quella di rassicurazione, vale a dire la Città di Torino essendosi classificata nei primi posti della graduatoria non è coinvolta nel blocco dei finanziamenti, anzi sta dando corso ai progetti preventivati con, devo dire, una funzione di rassicurazione e anche una funzione di totale allora disimpegno rispetto a quelli che erano invece i contesti nei quali la scelta nazionale ricadeva come una scure, vale a dire tutti i Comuni dell'Area Metropolitana interessati. Il 10 settembre ultimo scorso la Presidente della Città Metropolitana nonché Sindaca della Città di Torino ha ritenuto di congiungersi agli altri Sindaci e all'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani per incontrare i Ministri di riferimento e il Presidente del Consiglio esattamente su questa materia assumendosi quindi il compito di rappresentare le preoccupazioni della Città Metropolitana di Torino, preoccupazioni che vorrei sottolineare non sono dovute soltanto a cortesia istituzionale essendo la Sindaca anche Presidente della Città Metropolitana, ma anche a ricadute che alcuni progetti della Città Metropolitana costruiti sulle funzioni di cerniera tra Comune e Capoluogo e la prima cintura erano contenute all'interno dei progetti avanzati da Città Metropolitana e in quanto tali avranno, se sospesi, ripercussione anche sulla Città di Torino. L'esito di questo incontro del 10 settembre è per la verità ancora sufficientemente inquietante da non considerare superata la questione perché da quello che abbiamo capito a fronte di una rassicurazione politica generale, che è comparsa il 10 settembre e non compariva ad agosto quando il Vice Ministro dell'Economia Laura Castelli ovviamente riusciva ad accusare chiunque del blocco del bando dei progetti sulle periferie, ma contemporaneamente ricordare che avendo sbloccato i fondi comunali conseguenti al patto di stabilità i Comuni non avrebbero avuto di che lamentarsi, diversamente da questa posizione del Vice Ministro dell'Economia che rivendicava quel taglio, altri Ministri, in particolare quelli che curano i rapporti con il Parlamento e con le Associazione di rappresentanza degli Enti Locali o si preoccupano dello sviluppo per il sud, invece sono altrettanto preoccupati di quanto si sono manifestati i Comuni. A fronte quindi di una preoccupazione questa volta condivisa non sembra che però le rassicurazioni dal punto di vista dei tempi dei finanziamenti e della loro certezza siano sufficienti per due ragioni, perché volendo procedere nella direzione di superare l'impasse si sarebbe dovuto procedere all'inserimento di un emendamento nel Decreto Milleproroghe, cosa che non risulta avvenuta a fronte invece di una rassicurazione di tranche ripetute per tre volte consecutivamente che dovrebbero andare a coprire l'importo originariamente finanziato, quindi anche se i titoli di alcuni giornali locali dicono "bando periferie, Appendino esulta" o "bene l'intesa con Governo fondi salvi", a me sembra che non siamo ancora immedesimandomi nella cittadinanza metropolitana, ma ancora più specificamente, per i riflessi dei progetti metropolitani su scala torinese, non siamo ancora fuori dal guado, quindi per quel che mi riguarda questa interpellanza probabilmente non poteva ricevere altre risposte che quella che ho ascoltato oggi, ma il tema credo continui ad essere almeno finché nazionalmente non sarà individuata una strada più certa del tutto aperto. |