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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Settembre 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 23
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2018-02536
PROPRIET? SUPERFICIARIA 99ENNALE SU IMMOBILI DENOMINATI "EX NEBIOLO" SITO IN CORSO NOVARA/VIA BOLOGNA ED "EX SUPERGA" SITO IN VIA VEROLENGO 28 AD ASTA PUBBLICA. IMPORTI A BASE D''ASTA EURO 1.025.000,00 ED EURO 1.310.000,00. APPROVAZIONE. REVOCA PARZIALE DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE 7 NOVEMBRE 2017 (MECC. 2017 04635/131).
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Passerei al punto successivo, sempre dell'Assessore Rolando, meccanografico lo 02536,
avente ad oggetto:

"Proprietà superficiaria 99ennale su immobili denominati 'Ex Nebiolo', sito in corso
Novara, via Bologna, ed 'Ex Superga', sito in via Verolengo 28 ad asta pubblica"

VERSACI Fabio (Presidente)
Ricordo che sono presenti 7 emendamenti, 5 della Giunta, 2 della Consigliera Artesio e
Tisi e una mozione di accompagnamento a prima firma della Capogruppo Artesio.
Prego, Assessore Rolando. Ah, no. Ricordo, scusi, ricordo che la discussione della
mozione di accompagnamento è congiunta con la delibera. Prego, Assessore.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Sì, grazie. Allora, non leggerò integralmente, né parzialmente la corposa descrizione
che viene effettuata nella delibera, mi limiterò a tratteggiare i tratti essenziali.
Comunque, come dice già il testo, a proposito di quello che è il compendio ex Nebiolo,
viene scelta la procedura previa revoca ..., no, questo è a proposito di Superga, però
previa revoca perché i due beni viaggiano comunque nella stessa delibera con due
procedimenti che partono da presupposti diversi, comunque al Consiglio si propone di
revocare parzialmente la delibera della Giunta Comunale del 7 novembre 2017, nella
quale si era già prospettata l'alienazione dell'edificio ex Superga di via Verolengo, che
viene, invece, viene attuata attraverso la cessione del diritto pluriennale di utilizzo, così
come viene fatto per l'ex Nebiolo. Si approva con questa delibera che il corrispettivo per
la costituzione della proprietà superficiaria dell'immobile ex Nebiolo sia pari a
1.025.000, fuori campo IVA, e per l'ex Superga di 1.310.000, viene citato il fatto che le
destinazioni ammesse per questi utilizzi sono quelli previsti dal vigente PRG in area
Servizi Pubblici e siano quelle previste dall'articolo 3, comma 15, punto 7 del N.U.E.A.,
purché compatibili con il vincolo storico culturale dei beni con le loro caratteristiche
tipologiche, nonché con la zonizzazione acustica e con la disciplina speciale di ciascun
settore; si approvano le schede "Servizi allegati" e si cita il fatto che gli adempimenti e i
costi da sostenere per l'eventuale bonifica ambientale bellica dell'immobile ex Nebiolo
siano posti interamente a carico del soggetto aggiudicatario, comprese tutte le attività
propedeutiche di progettazione annesse; si autorizza l'inserimento nel bando in capo agli
aggiudicatari l'addebito di tutte le spese contrattuali, fiscali e accessorie conseguenti; si
demanda ai dirigenti l'adozione di tutti i provvedimenti del caso e si ricorda che questi
beni sono già stati oggetto del Piano di alienazione approvato precedentemente, quindi
fanno parte, anche in modo indiretto, del Piano degli interventi previsto dalla Corte dei
Conti. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per dieci minuti, prego.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Come abbiamo avuto modo di discutere in Commissione, faccio una
premessa metodologica, un auspicio all'Assessore Rolando, che quando si parla di
immobili diversi, di questa portata e dimensione, vengano adottati dalla Giunta due
distinti provvedimenti, non un unico provvedimento, in quanto, come ha anche ribadito
lei oggi in Aula, parliamo di cose completamente diverse, l'immobile Superga ha una
sua nostra storia, una sua destinazione, l'immobile Nebiolo ne ha un'altra, e,
sostanzialmente, mettere insieme due atti, come dire, secondo noi è anche un errore dal
punto di vista politico nella proposizione della delibera. Noi abbiamo avuto modo di
evidenziare gli elementi di positività, Assessore Rolando, che ha l'impostazione data
dall'Amministrazione Appendino, per mezzo suo, relativamente alle modalità di
alienazione di alcuni cespiti comunali, in particolar modo, come abbiamo avuto modo
già di dirle, quando approvaste la delibera che avviava la procedura di liquidazione del
diritto di superficie dell'immobile Nebiolo, le dicemmo, già all'epoca, che
condividevamo l'impostazione, cioè una residenzialità universitaria che non viene
realizzata attraverso meccanismi di convenzione, che di fatto hanno dimostrato non
essere graditi, non solamente al mercato, ma anche in qualche modo, neanche tanto
fattibili, quanto piuttosto, questo anche con buona pace di tutto un dibattito che è sparito
dal dibattito stesso, ma che invece negli anni precedenti aveva particolarmente animato
le questioni politiche e cioè il fatto che il diritto di superficie 99ennale consentiva, da un
lato, di realizzare gli interventi e dall'altro lato di, sostanzialmente, realizzarli a
destinazione e utilizzo pubblico. E, conseguentemente, per quanto riguarda la parte di
delibera che fa riferimento alla questione relativa alla residenza universitaria, siamo,
come lo eravamo a novembre 2017, la delibera che viene oggi revocata, favorevoli
all'impostazione data, cioè il diritto di superficie 99ennale, col meccanismo del
convenzionamento al 51% della SLP, della residenza universitaria a tariffa calmierata. È
un meccanismo intelligente, che peraltro a Torino è stato già sperimentato, certamente,
nella realizzazione del Campus San Paolo, e che è diventato un modello organizzativo
copiato da tanti comuni d'Italia per realizzare residenze universitarie. Sorprende un po',
questo mi si permetta una piccola parentesi politica, il silenzio assordante di tutta quella
componente cittadina che all'epoca, quando l'Amministrazione procedente faceva
operazioni di questo tipo, si scagliava contro la cosiddetta privatizzazione del diritto allo
studio. Sono tutti silenti, sono silenti dal fianco sinistro del Centro-Sinistra, sono silenti
il Movimento 5 Stelle, tutti silenti, quindi, evidentemente, questo processo di
maturazione metodologica ha avuto successo ed evidentemente questo silenzio
assordante dei Consiglieri 5 Stelle e della componente, se vogliamo, più ideologica, con
dovuto rispetto parlando per le ideologie della Sinistra, diciamo così, massimalista di
colpo è sparita dalla Città, compreso il Vicesindaco, nel senso che, come dire, lui con
tutto il dovuto rispetto, in qualche modo ne è certamente un interprete, comunque ne è
un interlocutore, quindi movimenti della Cavallerizza, tutte queste…, va bene così, noi,
ovviamente, non possiamo fare altro che esserne contenti, abbiamo vinto una sfida
culturale, ci hanno dato un po' di tempo, bene. Però, siccome eravamo coerenti,
continuiamo a essere coerenti rispetto alla nostra impostazione e a difendere le nostre
idee, riteniamo invece di dover mettere in evidenza l'anomalia, che a nostro modo di
vedere va sanata, che riguarda l'altro immobile, che è l'immobile della ex Superga.
Dove sta l'anomalia? Sta nelle cose che dicevamo in Commissione l'altro giorno, e cioè
che il meccanismo di alienazione di diritto di superficie è un meccanismo che, è vero
che non deve essere, come dire, confuso con una concessione di Servizio Pubblico,
perché è strutturalmente diverso e prevede un meccanismo di partnership col privato,
che è diverso da quello dell'atto di concessione, ma non può neanche, a nostro modo di
vedere, diciamo così, stravolgere la finalità pubblica di per sé dell'alienazione, che
ovviamente concorre al pareggio del nostro bilancio, ma anche dal punto di vista
urbanistico. Perché? Perché l'immobile oggetto dell'alienazione è urbanisticamente un
Servizio Pubblico, il meccanismo scelto, è un meccanismo che condividiamo,
politicamente, che prevede, a valle dell'individuazione attraverso gare di evidenza
pubblica di un soggetto privato attuatore dell'intervento pubblico, un meccanismo di
convenzionamento, ai sensi del nostro Piano Regolatore, l'articolo 19, V comma delle
norme di attuazione, che prevede, nella Giunta Comunale, l'interlocutore di, in qualche
modo, l'operatore che si sarà aggiudicato il diritto di superficie, nell'esplicitazione
concreta di quello che concettualmente il nostro Piano Regolatore identifica come
Servizio Pubblico. Ci saremmo aspettati, per le ragioni che dicevo prima, che la
maggioranza politica che governa l'Amministrazione Comunale di Torino, che
sostanzialmente ha fatto, perlomeno dice di fare azione anche culturale relativamente ai
beni comuni, avesse l'attenzione di leggere la delibera, perché così come è emerso in
Commissione, e ringrazio le colleghe Elide Tisi e Eleonora Artesio, che hanno redatto e
sottoscritto emendamenti e mozioni di accompagnamento di interesse pubblico, barra di
attenzione, mi si passi il termine un po' semplicistico, ma non è tanto semplicistico, ai
più poveri, di questa delibera non c'è traccia. Traduco in altri termini, l'approvazione di
questa delibera, così come è stata scritta dall'Assessore Rolando e trasmessa al
Consiglio Comunale, ribadisco, nel silenzio della Maggioranza, se non negli interventi,
come dire, che hanno evocato cose che non ho capito in Commissione, di fatto
consentirebbe, se venisse approvata in questi termini, esattamente come è scritta, cioè,
se non venisse neanche emendata, la realizzazione di una residenza per anziani, di fatto,
ad appannaggio, come dire, potenzialmente dei soli ricchi. Allora, intendere il nostro
Piano Regolatore, il concetto di Servizio Pubblico nella concezione così larga, che è
sufficiente rispettare la previsione urbanistica attraverso l'incremento di dotazione di
servizi per gli anziani, senza garantire, come paradossalmente, anzi, è stato fatto con
chiarezza sull'altro cespite, che è la Nebiolo, una quota parte di tariffe calmierate, che
va, questa previsione del Consiglio Comunale nell'ottica di garantire un sistema
tariffario potenzialmente calmierato, ci pare un meccanismo di procedere
oggettivamente un po' spregiudicato, e dico spregiudicato perché è evidente che
l'interesse economico dalla procedura di alienazione sarà tanto più rilevante e appetibile,
quanto minori saranno i vincoli che il Consiglio Comunale metterà nella procedura di
gara, cioè, in altri termini, se il Consiglio Comunale mette i vincoli, faccio l'esempio
della residenza universitaria, del 51% di tariffa universitaria calmierata, il valore e
l'appetibilità economica dell'operazione sarà X. Se questi vincoli il Consiglio Comunale,
ed è sua prerogativa farlo, invece che fare il 51 li mette al 30%, l'operazione sarà più
allettante per il mercato. Stesso discorso riguarda la RSA, solo che la cosa che a noi ha
sorpreso moltissimo è che, mentre per la Residenza Universitaria i vincoli sono stati
messi, per l'RSA non sono stati messi, e la cosa, onestamente, ci lascia un pochino, ci
lascia un pochino perplessi. Come abbiamo avuto modo di dire, quindi, pur
condividendo l'impostazione metodologica di una corretta e positiva partnership
pubblico-privato, che è un modello organizzativo di erogazione dei servizi moderno,
attuale, e assolutamente in linea con quello che le precedenti Amministrazioni hanno
sempre provato a fare in un contesto politico decisamente più critico dell'attuale, quindi,
ribadisco, anche rivendicando, lo dico con franchezza, con un pizzico di orgoglio, non
tanto per quanto riguarda noi, ma anche per tutti quelli che hanno condiviso questa
impostazione, di fatto aver convinto culturalmente questa Città che questo è il modello
corretto, noi ne siamo molto contenti. Alle volte ho la sensazione che non vengano
comprese proprio le problematiche nella loro interezza o che non vengano divulgate in
questi termini, a differenza di quello che veniva fatto prima, però va bene così, voglio
essere positivo, e, come dire, se siamo riusciti a convincere le anime dei centri sociali, le
anime dei comitati studenteschi, tutte le anime, come dire, che per anni hanno spiegato
che quello era un modo per saccheggiare il diritto pubblico allo studio, ben venga,
abbiate la coerenza di farlo anche sul tema degli anziani, abbiate, in qualche modo,
almeno la parvenza, ecco, diciamo così, un qualche segnale politico che questo tema è
un tema che non riguarda solo il Partito Democratico, il Centro-Sinistra, ma che in
questo triplo salto carpiato culturale che avete fatto in questi anni, diciamo che si può
anche tornare un pelino indietro rispetto al libero mercato, cari Consiglieri del
Movimento 5 Stelle, cioè, adesso, con tutto il dovuto rispetto, noi siamo contenti che
tutti si sia arrivati a questa direzione, però, diciamo così, che ci sono anche, si può
leggermente vincolare l'interesse pubblico all'alienazione, cioè, non è impossibile,
onestamente, anzi, l'abbiamo sempre fatto e quindi in questo triplo salto carpiato
culturale fatto dal Movimento 5 Stelle in questi anni di governo, in cui sono diventati
più realisti del Re, ci siamo permessi di fare noi gli statalisti e noi i pericolosi
bolscevichi che, sostanzialmente, mettevano qualche piccolo impercettibile paletto,
qualche piccolo impercettibile paletto che, come certamente illustrerà meglio di me la
collega Tisi, ha la finalità di introdurre un principio vincolistico, guardate, magari
semplice, non ci siamo spinti tanto in là, giusto per dare il simbolo che almeno si faccia
un minimo finta, insomma di avere questo interesse, mettendo nell'emendamento che è
stato presentato e depositato, che almeno il 10% di questa SLP venga destinata, diciamo
così, a tariffa calmierata, la brutalizzo un po' così. Speriamo che lo accogliate, perché,
onestamente, davvero, ribadisco, pur capendo, come dire, l'istanza iperliberista, la piega
iperliberista che ha preso il Movimento 5 Stelle di Torino, se però, come dire, date un
piccolo segnale, ecco, che qualche barlume di vetro statalismo vi è rimasto, sono certo
che l'emendamento che prevede il 10% di SLP a tariffa calmierata troverà il vostro
consenso, davvero me lo auguro, più che altro per voi, non tanto per noi, e ovviamente
me lo auguro nell'interesse della Città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 10 minuti.

ARTESIO Eleonora
Riepilogo in Aula le osservazioni che ho svolto in Commissione Consigliare, tradotto in
proposte di emendamento e condivise con la collega Tisi del Partito Democratico. La
deliberazione, nella fattispecie dell'edificio in Superga, di via Verolengo, rinuncia
all'esercizio di una responsabilità politica da due punti di vista. Il primo punto di vista,
che è una parte corposa dell'emendamento e della mozione allegata, nel momento in cui
si individua attraverso una procedura di evidenza pubblica la possibilità di
manifestazioni di interesse per l'utilizzo di quell'ambito, l'Amministrazione rinuncia ad
esercitare un'opzione sulle preferenze derivanti dalle condizioni di necessità sulle
possibili future destinazioni, vale a dire, nell'allegato numero 2 della deliberazione
madre, vengono elencate tutte le attività compatibili, senza che la Città di Torino abbia
espresso contestualmente nell'atto deliberativo un giudizio su quali sarebbero le
funzioni di maggiore interesse pubblico dopo un'analisi svolta rispetto alla
soddisfazione della popolazione residente su bisogni primari. Ancora più
concretamente, se mettiamo sullo stesso piano il fatto che possa esserci un'offerta
rispetto all'insediamento di una struttura scolastica di livelli diversi, oppure un'offerta
relativa a interventi di Istruzione Superiore, oppure un'offerta relativa a insediamenti
socio-sanitari o socio-assistenziali, e la Città non si esprime su quale sarebbe la
necessità prevalente, è, come dire, lo diceva già il collega Lo Russo, che pur di arrivare
a portare in porto una procedura di concessione con la conseguente entrata, si rendono
indifferenti per il Comune di Torino le attività private che lì saranno svolte. E questo è
confermato anche nel parere tecnico che è stato sottoscritto rispetto all'emendamento a
mia firma, perchè si dice: "L'impostazione dell'operazione immobiliare si pone nella
libera, o si propone, la libera e paritaria valutazione delle scelte imprenditoriali in
merito alle attività compatibili presso la struttura". L'accoglimento dell'emendamento,
incidendo su tali impostazioni, per non incorrere in contraddizioni interne all'atto,
comporterebbe una radicale reimpostazione. Cioè, sostanzialmente, qui si dice: "Noi ci
esprimiamo in una logica di neutralità, se l'Amministrazione vuole introdurre dei vincoli
o degli orientamenti, non siamo più nella condizione della proprietà superficiaria, ma
siamo in un altro ambito, che è quello della concessione del servizio". Allora, io credo
che quando si ragiona su valorizzare una porzione così rilevante di territorio, si debba
scegliere la procedura preferibile per l'interesse collettivo, e l'interesse collettivo non
può che derivare da un'analisi delle necessità. Io non credo che, ad esempio, il
radicamento di attività scolastiche di grado primario sia una priorità per questa Città,
dove il sistema pubblico paritario e convenzionato, offrono una copertura adeguata e
sufficiente, mentre posso immaginare che un'attività di carattere socio-assistenziale o
socio-sanitario, data la carenza degli standard sui posti letto nella Città di Torino per
questa tipologia, sarebbe invece utile. Quindi, prima rinuncia: rinunciare a definire una
priorità. Dentro a questa prima rinuncia, ci sta tutto il ragionamento che faceva prima il
collega Lo Russo. Nel momento in cui si orienta ipoteticamente un mondo
imprenditoriale a candidare per la Città di Torino una struttura socio-sanitaria, la Città è
consapevole del fatto che da molti anni non sono in crescita i posti convenzionati col
Sistema Sanitario Regionale, vale a dire, la partecipazione economica degli ospiti malati
è totalmente a carico delle persone ricoverate. La convenzione, che richiederebbe alla
Regione una compartecipazione, almeno del 50%, consentirebbe di inserire le
condizioni sociali con maggiore difficoltà. Stupisce, e qui mi differenzio e faccio la
Sinistra massimalista che piace a Lo Russo, stupisce che un'Amministrazione di segno
diverso dalla Regione, Ente che nega le convenzioni, perché le ha ridotte, tema di cui
abbiamo discusso in questo Consiglio Comunale aperto, non cavalchi nell'interesse
pubblico questa questione in questo momento, anzi, rimetta alle opzioni imprenditoriali,
che non potranno che accettare inserimenti di persone paganti, tutta la tematica della
nuova autosufficienza su questo spicchio di Città. Quindi, come si vede, convergiamo,
PD e Torino in Comune, sulla necessità di introdurre la convenzione in un modo ancor
più critico, perché almeno mi sono prodigata a ottenere in quest'Aula un dibattito sulle
mancate convenzioni da parte della Regione Piemonte. Seconda rinuncia, quell'ambito
territoriale è molto vicino alla sensibilità di tutti i residenti. Vogliamo ricordare che
quando ci fu l'operazione immobiliare su quell'asse di Torino, fu presentata la
possibilità di avere delle abitazioni di prestigio in un'area verde, un'area che sarebbe
stata dotata di tutti i Servizi conseguenti per un insediamento di così alta densità. Non a
caso, la prima destinazione di via Verolengo era un Poliambulatorio. È del tutto
evidente che quella tabella dell'allegato 2 parla di funzioni cittadine, non di funzioni
zonali, quindi, quale che sarà l'offerta pervenuta alla Città di Torino, che sia ambito
formativo, che sia ambito assistenziale, è un investimento che potrà anche essere utile,
specie il secondo, ma non direttamente in relazione agli interessi degli abitanti residenti.
Quindi la seconda preoccupazione che secondo me avrebbe dovuto avere la Città,
sarebbe stata quella di indicare dei vincoli nelle offerte, nelle proposte, per favorire una
fruizione locale rispetto alle nuove prospettive, che so io, l'uso degli spazi esterni, delle
sale comuni, la possibilità di verificare, se parleremo di Servizi Assistenziali, con i
Servizi Sociali circoscrizionali degli inserimenti privilegiati, ovviamente nell'ambito
delle regole, delle compatibilità delle graduatorie, anche questo non viene fatto. Quindi
abbiamo una Città che si consegna completamente alle preferenze espresse dal mondo
privato, che non regola era il vantaggio economico di questo mondo privato rispetto agli
utilizzatori di quelle funzioni e io temo molto che la strada che abbiamo intrapreso ci
porterà tra breve, non certo l'anno prossimo, i tempi saranno più lunghi, ma ci porterà
poi, a posteriori, a verificare delle conseguenze sgradevoli e spiacevoli per tutti. Vorrei
ricordarvi quanto abbiamo discusso proprio su procedure tutte patrimoniali e tutte
finanziarie rispetto al Carlo Alberto. Quindi, mi sembrava doveroso introdurre, e i
colleghi che con me l'hanno sottoscritto, condividono almeno la preoccupazione,
introdurre delle possibilità di riflettere ancora da parte dell'Amministrazione su questo
tipo di procedura.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Consigliera Tisi, ne ha facoltà per 5 minuti, prego.

TISI Elide
Sì, grazie, Presidente. Allora, io credo che quando si tratta di materie come la tutela
delle persone non autosufficienti, anziani malati cronici o disabili gravissimi, che sono
in realtà parte dell'oggetto di questa delibera, in particolare per quanto riguarda, per
l'appunto, il riferimento alle possibili opzioni per la struttura Superga, io credo che
occorra porre molta attenzione, non soltanto alle già richiamate responsabilità anche
politiche che ci ricordava poc'anzi la Capogruppo Artesio, e prima di lei il Capogruppo
Lo Russo, ma anche alla responsabilità di programmazione che anche
un'Amministrazione locale ha, limitatamente, evidentemente alle sue competenze,
all'interno di quelli che sono gli strumenti che la legge consente, per l'appunto,
all'Amministrazione. Ed è chiaro che i due emendamenti che sono stati presentati, uno
come prima firmataria la Capogruppo Artesio, l'altro come prima firmataria la
sottoscritta, in qualche modo vedono una complementarietà, perché l'uno richiama
proprio a un processo di programmazione che deve stare nelle corde di una Pubblica
Amministrazione e che deve condizionare anche le opzioni e le scelte, anche operative,
spicciole, con delle condizioni, che peraltro sono previste nel caso dell'altra struttura,
quella, come veniva ricordato, riferibile più ad attività rivolte agli studenti, mentre
l'altro emendamento pone una condizione, come veniva detto, di minima, anche con
l'obiettivo di provare a incunearsi all'interno di una modalità che è quella, appunto delle
alienazioni patrimoniali, che finora, trattando proprio queste materie, non ha mai
consentito di introdurre la benché minima condizione, né minima, né alcuna, facendo
proprio riferimento allo strumento con uno strumento che deve avere una regolazione
esclusivamente di mercato. Allora, io credo che non può essere considerato questo un
tema esclusivamente regolabile dal mercato, tanto più se l'oggetto non è un area privata
che viene acquisita da un privato che su quell'area intende realizzare una RSA, ma
trattandosi, viceversa, di una alienazione patrimoniale, che ha innescato la Città, io
credo che quel processo privatistico non possa considerarsi tale, se non viene ricondotto
all'interno dei servizi di pubblica utilità e per pubblica utilità, naturalmente, occorre
considerare che non soltanto le persone che privatamente possono accedere a questi
servizi potranno usufruirne, ma che ci deve essere, da un lato, sicuramente, un lavoro di
concerto con le Aziende Sanitarie di territorio, con l'Azienda Sanitaria di territorio e con
la ASL per elaborare un programma sulla base dei bisogni del territorio e anche
dell'andamento demografico della popolazione, e sono delle programmazioni che
talvolta devono guardare avanti di anni e che quindi, come ricordavo già in
Commissione, non impegnano sicuramente i bilanci in corso, ma sicuramente possono
impegnare anche economicamente, non solo l'Azienda Sanitaria, ma anche gli
investimenti della Città. Peraltro, questa programmazione è realizzabile proprio
all'interno della conferenza sanitaria cittadina. Un elemento di minima, come veniva
ricordato in uno dei due emendamenti, richiama almeno il 10% destinabile ad altre
tipologie di servizi rivolti agli anziani, quindi, non soltanto RSA, non soltanto i servizi
per anziani malati cronici non autosufficienti, ma una percentuale almeno del 10%
rivolta a persone che sono i cosiddetti anziani fragili, quelli, per intenderci, seguiti dai
Servizi Sociali e che già vedono una risposta in Città, ma che probabilmente non è
sufficiente a coprire la richiesta e il fabbisogno del nostro territorio. Io credo che questo
piccolo segnale possa avere un valore non solo simbolico, ma anche essere un po', come
dire, un'apripista, perché, come ho detto finora, sulle alienazioni patrimoniali non era
mai stato possibile, anche su situazioni eclatanti, su cui abbiamo avuto anche le
conseguenze impegnative, introdurre degli elementi qualitativi. Spero davvero che
almeno questo piccolo segnale venga riconosciuto e che ci posso inaugurare anche una
stagione nuova, soprattutto dal punto di vista metodologico, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Fornari.

FORNARI Antonio
Sì, grazie, Presidente. Da parte nostra, ovviamente, ringraziamo le Minoranze per il
lavoro, comunque, di concerto, portato in Commissione, anche qui in Aula, con gli
emendamenti e le proposte che sono state formulate, alcune accoglibili, altre meno,
perché non hanno ovviamente il supporto tecnico da parte degli uffici. L'impostazione
che è stata eseguita dall'Amministrazione è veramente …, può non piacere, ma una è
una procedura che è stata portata avanti, sostanzialmente, nel caso del Nebiolo, perché
le procedure che erano state eseguite precedentemente sono andate deserte, quindi
bisognava, in un certo senso, evitare di continuare a fare bandi, a far sprecare tempo
all'Amministrazione, agli uffici, con il rischio, poi, di avere sempre questi bandi deserti.
La preoccupazione dell'Amministrazione, è vero, che è quella di dare delle linee guida,
dare degli indirizzi, dare delle …, però poi c'è anche l'economicità dell'azione
amministrativa, quindi non possiamo noi, come politica, continuare a far lavorare gli
uffici inutilmente, far perdere tempo facendo dei bandi, inserendo dei paletti o
comunque dei vincoli che poi non sono realizzabili da parte del mercato, perché se poi
c'è qualcuno che dice in altre sedi: "Viva il mercato, lasciamo la libertà
imprenditoriale", poi, invece, magari, quando si trova in altri ruoli, dice: "Ma no,
mettiamo dei vincoli, mettiamo dei paletti", e si passa immediatamente dall'altra parte.
Allora, se noi vogliamo veramente riconoscere un ruolo all'attività imprenditoriale, e
come Amministrazione abbiamo preso una scelta che può essere criticabile, posso anche
essere d'accordo sulla forma che viene conseguita, però è una scelta chiara e dice,
quell'area lì, quelle due aree, perché sono due aree, l'ex Nebiolo e l'ex Superga, sono
due aree pubbliche di servizi alla persona, chiediamo agli imprenditori interessati se
vogliono realizzare una RSA, una residenza per studenti, eventualmente una scuola,
tutte quelle attività di servizi alla persona che possono essere utili per i cittadini, perché
poi in passato una linea chiara su quell'area era stata data, io me lo ricordo perché abito
lì vicino, sull'ex Superga, mi ricordo benissimo i tempi in cui tutte le ultime due
campagne elettorali arrivava il Consigliere Regionale, il candidato di turno, prometteva
il Poliambulatorio. Le ultime due campagne elettorali, nella zona di Borgo Vittoria e
Torino nord, area ex Superga si parlava solo del Poliambulatorio: "Tranquilli, questa
volta, in questo mandato lo realizzeremo", poi, puntualmente, il Poliambulatorio non si
faceva, passava il primo mandato, ne è passato un altro, finché poi la l'ASL è stata
costretta a ridare l'immobile al Comune di Torino e ora il Comune di Torino ha aperto
anche un contenzioso con l'ASL perché deve recuperare tutti i canoni che non ha
percepito in quegli anni in cui aveva dato a titolo gratuito, il Comune aveva dato a titolo
gratuito all'ASL per realizzare un Poliambulatorio, che poi non si è realizzato. Quindi,
tante volte, tra la volontà della politica e poi i conti reali con quello che succede
effettivamente nell'ambito del mondo imprenditoriale, o comunque della vita, diciamo
reale, di quello che succede, non sempre si realizza, e ne abbiamo una prova con il
Poliambulatorio. Quindi, sinceramente, su quelle due aree, io mi auguro che ci sia
veramente qualcuno interessato a realizzare un servizio alla persona, se poi questi
servizi alla persona saranno interamente privati, però è sempre meglio che continuare a
fare bandi deserti, come è successo ultimamente, direi che sicuramente è meglio iniziare
a fare qualcosa, come un servizio che può essere indirizzato a chi effettivamente ne ha
bisogno. Sull'emendamento della Consigliera Tisi e Artesio sul 10% della superficie
realizzabile da destinare ad anziani autosufficienti con fragilità economiche,
sinceramente lo trovo accoglibile, credo anche il resto della Maggioranza sia d'accordo,
perché è un parametro che può, in un certo senso, andare nella direzione di garantire,
comunque di dare un segnale a chi effettivamente andrà o vorrà andare a realizzare un
intervento su quell'area, di garantire almeno una quota minima su, effettivamente, le
fragilità socio-economiche, però, per il resto, direi che l'obiettivo principale
dell'Amministrazione, e anche nostro, deve essere che comunque su quelle aree si faccia
qualcosa e che si smetta di continuare a fare bandi, spendendo soldi e impegnando gli
uffici, per poi ritrovarci il deserto e il nulla e continuare qui a discutere, magari fra sei
mesi, di un ulteriore bando e di un'ulteriore, magari, delibera da fare. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per 10 minuti.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, ma sarò molto più breve. Ho sollevato il problema in Commissione perché fu
un tema di cui mi occupai nella scorsa Consiliatura, quando c'era ancora l'Assessore
Passoni, perché il tema del rapporto tra noi e la Regione, rispetto a quello che diceva
prima il Consigliere Fornari era evidente, noi a certe condizioni avevamo permesso alla
Regione di stare lì, quel dato non si è verificato e oggi c'è un contenzioso. D'altra parte,
però, io capisco la preoccupazione, preoccupazione enorme da parte del Gruppo
Consiliare 5 Stelle di non far lavorare inutilmente agli uffici, ma mai mi sarei aspettato
in questa Consiliatura di vedere lorussizzare il modo con cui si approccia al tema del
Servizio Pubblico dei beni della Città, ve lo dico perché gli ultimi cinque anni passati in
Consiglio, una cosa del genere, penso che i Consiglieri di allora Bertola e Appendino
avrebbero fatto delle battaglie e avremmo tenuto l'Assessore Lo Russo per ore e ore in
Aula, perché la cosa che mi preoccupa, è che sono d'accordo con lei, Presidente Fornari,
non dobbiamo fare lavorare inutilmente gli uffici, però è anche vero che trovare le
soluzioni per chiedere a chi lì farà un investimento privato, e prendo atto
dell'accoglimento dei due emendamenti, che sottoscrivo, lo dico a verbale, ma
comunque da questo punto di vista, dell'emendamento, sottoscrivo, però il vero dato
che a me preoccupa è che non si è voluto provare, almeno sulla parte di Superga, di
trovare una soluzione per dare qualcosa in più ai cittadini sul territorio. Dare qualcosa in
più ai cittadini sul territorio che lo aspettano da 10 anni, più anni, forse si poteva
immaginare, facendo un lavoro precedente, di provare a pensare dei servizi al territorio,
dei servizi a quel territorio lì, che è un territorio che oggettivamente aspettava da tempo
dei servizi rivolti alla cittadinanza. Per cui a me spiace dover constatare che alla fine
della fiera il mercato è il mercato, quindi ci stiamo, fondamentalmente, anche con
soddisfazione personale per la tradizione a cui arrivo, che alla fine il denaro è il denaro,
dobbiamo trovare delle soluzioni che portino denaro all'Amministrazione. Mi sarei
aspettato, non dico senza polemica, che visto che si sono fatti tanti lavori, tante attività
di partecipazione sociale, di richieste ai cittadini, penso ai giardini di via Revello, una
cosa molto piccola, ma che dice dell'impostazione politica che avete dato alla gestione
della cosa pubblica. Su una cosa di questo tipo mi sarei aspettato, invece che vedere una
delibera di questo tipo, poi affronteremo quella del Lingotto la prossima settimana, però
senza tener conto di una storia, anche delle responsabilità politiche di chi non è riuscito
a gestirla, ci mancherebbe, questo è un dato di fatto, li avevo sottolineato io anche nella
scorsa consiliatura, ma non aver dato, pensato, che oltre a quel 10%, che, giustamente,
come è riportato, tra l'altro, nella mozione, oltre a quel 10%, forse si poteva chiedere
con un maggior sforzo, senza voler per forza mandare deserta la gara per l'acquisizione
di questi immobili, però di pensare a chi andrà lì di fare delle cose in più per la
cittadinanza, questo non l'ho trovato, mi spiace e non vorrei che questo fosse il nuovo
trend, che alla fine della fiera il Bilancio è l'unica cosa che conta e non riusciamo però a
trovare delle modalità, delle soluzioni, per rendere compartecipi i cittadini che si
vedranno due investimenti privati, ci auguriamo con un'attenzione da parte di questi
privati per la categoria più in difficoltà, ma che forse potevano rappresentare due
opportunità. Non dico io non voterò, non faccio tanto una polemica contraria rispetto a
questo, è un'occasione mancata rispetto a tante altre che invece ho visto gestiti in modo
più partecipato, poi uno può essere d'accordo o meno sul livello di partecipazione che
state portando nel dibattito pubblico, ma almeno lo fate e qui non c'è stato nulla di tutto
ciò, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Consigliere Iaria, prego.

IARIA Antonino
Grazie, Presidente. Anch'io, brevemente, ripeterò quello che ho già detto nella
Commissione, appunto, dove abbiamo discusso di queste alienazioni, in particolare
abbiamo parlato molto, appunto, sulla tipologia di delibera che ha una novità, già nella
delibera si inseriscono delle schede in cui, appunto, si mettono, non si possono chiamare
paletti, ma si mettono delle specifiche, a seconda della destinazione d'uso possibile nei
vari immobili e questa è una cosa interessante, tra l'altro in Commissione è stata molto
criticata, questo, la specifica, appunto, nella specifica della delibera stessa, di ulteriori
indicazioni sulle destinazioni da poter insediare. Sono contento, invece, che le
minoranze hanno, chiaramente, anche dal punto di vista anche condiviso da con tutte le
forze politiche, l'ho già detto anche in Commissione, proposto una proposta di
emendamento, che già posso anticipare che accoglieremo, che è quella del vincolo al
10% che viene inserito per quanto riguarda la destinazione dell'RSA. Io però ritorno su
un aspetto molto importante, l'aspetto molto importante, e che viene più volte indicato
dalle Minoranze, è questa specie di cambio di passo, nuova modalità di pensiero da
parte del Movimento 5 Stelle su questo tipo di alienazioni, su questo tipo di interventi,
io ricordo, come ho già detto prima, che questo tipo di alienazione e di interventi sono
frutto di un Piano di Rientro. Non entro nella polemica del fatto perché dobbiamo fare
un Piano di Rientro, lo sappiamo già tutti, dobbiamo fare un Piano di Rientro e abbiamo
a disposizione, quello che abbiamo a disposizione sono tutta una serie di immobili che
abbiamo messo nel Piano Alienazioni, tra le altre cose, abbiamo a disposizione questi
beni. Quando tu fai un Piano di Rientro devi cercare, appunto, di essere in grado di
soddisfarlo perché la Corte dei Conti, chiaramente, ci ha chiesto degli impegni e noi li
stiamo soddisfacendo, anche perché bloccheremo, sennò, tutte le altre attività del
Comune. Su questo punto è molto importante capire che l'eredità del passato ci ha dato
una posizione, per quanto riguarda la nostra possibilità di inserire vincoli, fare delle
programmazioni sulle alienazione degli immobili molto stretta, cioè abbiamo un ambito
in cui non abbiamo un potere contrattuale forte verso eventuali operatori che sono
interessati a comprare dei beni che noi alieniamo, questo è un aspetto molto importante
che viene dimenticato. Quindi, se non solo il Comune di Torino, ma molti Enti Locali
hanno questa posizione debole, dovuta al fatto che devono, in un certo senso, recuperare
del denaro, è chiaro che devono fare, appunto, cercare una mediazione che in questo
caso mi sembra molto ben riuscita, tra un'ipotesi appetibile verso gli operatori del
mercato, però senza dimenticare, appunto, l'uso pubblico, che è più volte citato, che tra
l'altro nella delibera è molto ben specificato sul fatto che non si dimenticano tutti i
vincoli che abbiamo quando alieniamo un bene, cioè il fatto, appunto, che deve essere di
utilità pubblica e anche attuare le varie convenzioni, appunto, legate alle diverse
destinazioni. Quindi io continuo a non capire questo discorso di creare un po' questa
leggenda che abbiamo modificato il nostro pensiero, non è la prima volta che facciamo
un'operazione del genere, questo, tra l'altro, sono contento che, secondo la mia visione
ottimistica, e penso, diciamo, che non sarò smentito, di operazioni del genere ne faremo
sempre meno, e magari sempre con un potere contrattuale forte, proprio perché stiamo
risanando i conti della Città di Torino. Questo è un grande, un grande …, stiamo
risanando i conti della Città di Torino, ho sentito un accenno di tosse, comunque questa
è la verità …, sì, io ci credo, anche perché sennò saremmo già in dissesto, quindi io ci
credo e lo stiamo facendo e quindi è chiaro che in futuro penso che questo tipo di
provvedimenti avranno sempre un più un carattere in cui il nostro, chiamiamolo, potere
contrattuale, è brutto parlare forse di mercato, eccetera, però questa è la realtà, sarà più
forte e quindi possiamo valere di più. Quindi, non dico che mi sarebbe piaciuto aver
potuto fare questo tipo di operazione, avere questo potere già all'inizio del nostro
mandato, ma non l'abbiamo potuto avere e quindi facciamocene una ragione, ce la
siamo fatta, non sto nemmeno dare colpe al presente, passato e futuro, ed è una
situazione, chiaramente, che tutti sanno, che quasi tutti gli Enti Locali hanno, dovrà
cambiare, abbiamo molte speranze che cambi anche a livello nazionale.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie.
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