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VERSACI Fabio (Presidente) Passerei al punto successivo, sempre dell'Assessore Rolando, meccanografico lo 02536, avente ad oggetto: "Proprietà superficiaria 99ennale su immobili denominati 'Ex Nebiolo', sito in corso Novara, via Bologna, ed 'Ex Superga', sito in via Verolengo 28 ad asta pubblica" VERSACI Fabio (Presidente) Ricordo che sono presenti 7 emendamenti, 5 della Giunta, 2 della Consigliera Artesio e Tisi e una mozione di accompagnamento a prima firma della Capogruppo Artesio. Prego, Assessore Rolando. Ah, no. Ricordo, scusi, ricordo che la discussione della mozione di accompagnamento è congiunta con la delibera. Prego, Assessore. ROLANDO Sergio (Assessore) Sì, grazie. Allora, non leggerò integralmente, né parzialmente la corposa descrizione che viene effettuata nella delibera, mi limiterò a tratteggiare i tratti essenziali. Comunque, come dice già il testo, a proposito di quello che è il compendio ex Nebiolo, viene scelta la procedura previa revoca ..., no, questo è a proposito di Superga, però previa revoca perché i due beni viaggiano comunque nella stessa delibera con due procedimenti che partono da presupposti diversi, comunque al Consiglio si propone di revocare parzialmente la delibera della Giunta Comunale del 7 novembre 2017, nella quale si era già prospettata l'alienazione dell'edificio ex Superga di via Verolengo, che viene, invece, viene attuata attraverso la cessione del diritto pluriennale di utilizzo, così come viene fatto per l'ex Nebiolo. Si approva con questa delibera che il corrispettivo per la costituzione della proprietà superficiaria dell'immobile ex Nebiolo sia pari a 1.025.000, fuori campo IVA, e per l'ex Superga di 1.310.000, viene citato il fatto che le destinazioni ammesse per questi utilizzi sono quelli previsti dal vigente PRG in area Servizi Pubblici e siano quelle previste dall'articolo 3, comma 15, punto 7 del N.U.E.A., purché compatibili con il vincolo storico culturale dei beni con le loro caratteristiche tipologiche, nonché con la zonizzazione acustica e con la disciplina speciale di ciascun settore; si approvano le schede "Servizi allegati" e si cita il fatto che gli adempimenti e i costi da sostenere per l'eventuale bonifica ambientale bellica dell'immobile ex Nebiolo siano posti interamente a carico del soggetto aggiudicatario, comprese tutte le attività propedeutiche di progettazione annesse; si autorizza l'inserimento nel bando in capo agli aggiudicatari l'addebito di tutte le spese contrattuali, fiscali e accessorie conseguenti; si demanda ai dirigenti l'adozione di tutti i provvedimenti del caso e si ricorda che questi beni sono già stati oggetto del Piano di alienazione approvato precedentemente, quindi fanno parte, anche in modo indiretto, del Piano degli interventi previsto dalla Corte dei Conti. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per dieci minuti, prego. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Come abbiamo avuto modo di discutere in Commissione, faccio una premessa metodologica, un auspicio all'Assessore Rolando, che quando si parla di immobili diversi, di questa portata e dimensione, vengano adottati dalla Giunta due distinti provvedimenti, non un unico provvedimento, in quanto, come ha anche ribadito lei oggi in Aula, parliamo di cose completamente diverse, l'immobile Superga ha una sua nostra storia, una sua destinazione, l'immobile Nebiolo ne ha un'altra, e, sostanzialmente, mettere insieme due atti, come dire, secondo noi è anche un errore dal punto di vista politico nella proposizione della delibera. Noi abbiamo avuto modo di evidenziare gli elementi di positività, Assessore Rolando, che ha l'impostazione data dall'Amministrazione Appendino, per mezzo suo, relativamente alle modalità di alienazione di alcuni cespiti comunali, in particolar modo, come abbiamo avuto modo già di dirle, quando approvaste la delibera che avviava la procedura di liquidazione del diritto di superficie dell'immobile Nebiolo, le dicemmo, già all'epoca, che condividevamo l'impostazione, cioè una residenzialità universitaria che non viene realizzata attraverso meccanismi di convenzione, che di fatto hanno dimostrato non essere graditi, non solamente al mercato, ma anche in qualche modo, neanche tanto fattibili, quanto piuttosto, questo anche con buona pace di tutto un dibattito che è sparito dal dibattito stesso, ma che invece negli anni precedenti aveva particolarmente animato le questioni politiche e cioè il fatto che il diritto di superficie 99ennale consentiva, da un lato, di realizzare gli interventi e dall'altro lato di, sostanzialmente, realizzarli a destinazione e utilizzo pubblico. E, conseguentemente, per quanto riguarda la parte di delibera che fa riferimento alla questione relativa alla residenza universitaria, siamo, come lo eravamo a novembre 2017, la delibera che viene oggi revocata, favorevoli all'impostazione data, cioè il diritto di superficie 99ennale, col meccanismo del convenzionamento al 51% della SLP, della residenza universitaria a tariffa calmierata. È un meccanismo intelligente, che peraltro a Torino è stato già sperimentato, certamente, nella realizzazione del Campus San Paolo, e che è diventato un modello organizzativo copiato da tanti comuni d'Italia per realizzare residenze universitarie. Sorprende un po', questo mi si permetta una piccola parentesi politica, il silenzio assordante di tutta quella componente cittadina che all'epoca, quando l'Amministrazione procedente faceva operazioni di questo tipo, si scagliava contro la cosiddetta privatizzazione del diritto allo studio. Sono tutti silenti, sono silenti dal fianco sinistro del Centro-Sinistra, sono silenti il Movimento 5 Stelle, tutti silenti, quindi, evidentemente, questo processo di maturazione metodologica ha avuto successo ed evidentemente questo silenzio assordante dei Consiglieri 5 Stelle e della componente, se vogliamo, più ideologica, con dovuto rispetto parlando per le ideologie della Sinistra, diciamo così, massimalista di colpo è sparita dalla Città, compreso il Vicesindaco, nel senso che, come dire, lui con tutto il dovuto rispetto, in qualche modo ne è certamente un interprete, comunque ne è un interlocutore, quindi movimenti della Cavallerizza, tutte queste…, va bene così, noi, ovviamente, non possiamo fare altro che esserne contenti, abbiamo vinto una sfida culturale, ci hanno dato un po' di tempo, bene. Però, siccome eravamo coerenti, continuiamo a essere coerenti rispetto alla nostra impostazione e a difendere le nostre idee, riteniamo invece di dover mettere in evidenza l'anomalia, che a nostro modo di vedere va sanata, che riguarda l'altro immobile, che è l'immobile della ex Superga. Dove sta l'anomalia? Sta nelle cose che dicevamo in Commissione l'altro giorno, e cioè che il meccanismo di alienazione di diritto di superficie è un meccanismo che, è vero che non deve essere, come dire, confuso con una concessione di Servizio Pubblico, perché è strutturalmente diverso e prevede un meccanismo di partnership col privato, che è diverso da quello dell'atto di concessione, ma non può neanche, a nostro modo di vedere, diciamo così, stravolgere la finalità pubblica di per sé dell'alienazione, che ovviamente concorre al pareggio del nostro bilancio, ma anche dal punto di vista urbanistico. Perché? Perché l'immobile oggetto dell'alienazione è urbanisticamente un Servizio Pubblico, il meccanismo scelto, è un meccanismo che condividiamo, politicamente, che prevede, a valle dell'individuazione attraverso gare di evidenza pubblica di un soggetto privato attuatore dell'intervento pubblico, un meccanismo di convenzionamento, ai sensi del nostro Piano Regolatore, l'articolo 19, V comma delle norme di attuazione, che prevede, nella Giunta Comunale, l'interlocutore di, in qualche modo, l'operatore che si sarà aggiudicato il diritto di superficie, nell'esplicitazione concreta di quello che concettualmente il nostro Piano Regolatore identifica come Servizio Pubblico. Ci saremmo aspettati, per le ragioni che dicevo prima, che la maggioranza politica che governa l'Amministrazione Comunale di Torino, che sostanzialmente ha fatto, perlomeno dice di fare azione anche culturale relativamente ai beni comuni, avesse l'attenzione di leggere la delibera, perché così come è emerso in Commissione, e ringrazio le colleghe Elide Tisi e Eleonora Artesio, che hanno redatto e sottoscritto emendamenti e mozioni di accompagnamento di interesse pubblico, barra di attenzione, mi si passi il termine un po' semplicistico, ma non è tanto semplicistico, ai più poveri, di questa delibera non c'è traccia. Traduco in altri termini, l'approvazione di questa delibera, così come è stata scritta dall'Assessore Rolando e trasmessa al Consiglio Comunale, ribadisco, nel silenzio della Maggioranza, se non negli interventi, come dire, che hanno evocato cose che non ho capito in Commissione, di fatto consentirebbe, se venisse approvata in questi termini, esattamente come è scritta, cioè, se non venisse neanche emendata, la realizzazione di una residenza per anziani, di fatto, ad appannaggio, come dire, potenzialmente dei soli ricchi. Allora, intendere il nostro Piano Regolatore, il concetto di Servizio Pubblico nella concezione così larga, che è sufficiente rispettare la previsione urbanistica attraverso l'incremento di dotazione di servizi per gli anziani, senza garantire, come paradossalmente, anzi, è stato fatto con chiarezza sull'altro cespite, che è la Nebiolo, una quota parte di tariffe calmierate, che va, questa previsione del Consiglio Comunale nell'ottica di garantire un sistema tariffario potenzialmente calmierato, ci pare un meccanismo di procedere oggettivamente un po' spregiudicato, e dico spregiudicato perché è evidente che l'interesse economico dalla procedura di alienazione sarà tanto più rilevante e appetibile, quanto minori saranno i vincoli che il Consiglio Comunale metterà nella procedura di gara, cioè, in altri termini, se il Consiglio Comunale mette i vincoli, faccio l'esempio della residenza universitaria, del 51% di tariffa universitaria calmierata, il valore e l'appetibilità economica dell'operazione sarà X. Se questi vincoli il Consiglio Comunale, ed è sua prerogativa farlo, invece che fare il 51 li mette al 30%, l'operazione sarà più allettante per il mercato. Stesso discorso riguarda la RSA, solo che la cosa che a noi ha sorpreso moltissimo è che, mentre per la Residenza Universitaria i vincoli sono stati messi, per l'RSA non sono stati messi, e la cosa, onestamente, ci lascia un pochino, ci lascia un pochino perplessi. Come abbiamo avuto modo di dire, quindi, pur condividendo l'impostazione metodologica di una corretta e positiva partnership pubblico-privato, che è un modello organizzativo di erogazione dei servizi moderno, attuale, e assolutamente in linea con quello che le precedenti Amministrazioni hanno sempre provato a fare in un contesto politico decisamente più critico dell'attuale, quindi, ribadisco, anche rivendicando, lo dico con franchezza, con un pizzico di orgoglio, non tanto per quanto riguarda noi, ma anche per tutti quelli che hanno condiviso questa impostazione, di fatto aver convinto culturalmente questa Città che questo è il modello corretto, noi ne siamo molto contenti. Alle volte ho la sensazione che non vengano comprese proprio le problematiche nella loro interezza o che non vengano divulgate in questi termini, a differenza di quello che veniva fatto prima, però va bene così, voglio essere positivo, e, come dire, se siamo riusciti a convincere le anime dei centri sociali, le anime dei comitati studenteschi, tutte le anime, come dire, che per anni hanno spiegato che quello era un modo per saccheggiare il diritto pubblico allo studio, ben venga, abbiate la coerenza di farlo anche sul tema degli anziani, abbiate, in qualche modo, almeno la parvenza, ecco, diciamo così, un qualche segnale politico che questo tema è un tema che non riguarda solo il Partito Democratico, il Centro-Sinistra, ma che in questo triplo salto carpiato culturale che avete fatto in questi anni, diciamo che si può anche tornare un pelino indietro rispetto al libero mercato, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, cioè, adesso, con tutto il dovuto rispetto, noi siamo contenti che tutti si sia arrivati a questa direzione, però, diciamo così, che ci sono anche, si può leggermente vincolare l'interesse pubblico all'alienazione, cioè, non è impossibile, onestamente, anzi, l'abbiamo sempre fatto e quindi in questo triplo salto carpiato culturale fatto dal Movimento 5 Stelle in questi anni di governo, in cui sono diventati più realisti del Re, ci siamo permessi di fare noi gli statalisti e noi i pericolosi bolscevichi che, sostanzialmente, mettevano qualche piccolo impercettibile paletto, qualche piccolo impercettibile paletto che, come certamente illustrerà meglio di me la collega Tisi, ha la finalità di introdurre un principio vincolistico, guardate, magari semplice, non ci siamo spinti tanto in là, giusto per dare il simbolo che almeno si faccia un minimo finta, insomma di avere questo interesse, mettendo nell'emendamento che è stato presentato e depositato, che almeno il 10% di questa SLP venga destinata, diciamo così, a tariffa calmierata, la brutalizzo un po' così. Speriamo che lo accogliate, perché, onestamente, davvero, ribadisco, pur capendo, come dire, l'istanza iperliberista, la piega iperliberista che ha preso il Movimento 5 Stelle di Torino, se però, come dire, date un piccolo segnale, ecco, che qualche barlume di vetro statalismo vi è rimasto, sono certo che l'emendamento che prevede il 10% di SLP a tariffa calmierata troverà il vostro consenso, davvero me lo auguro, più che altro per voi, non tanto per noi, e ovviamente me lo auguro nell'interesse della Città. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per 10 minuti. ARTESIO Eleonora Riepilogo in Aula le osservazioni che ho svolto in Commissione Consigliare, tradotto in proposte di emendamento e condivise con la collega Tisi del Partito Democratico. La deliberazione, nella fattispecie dell'edificio in Superga, di via Verolengo, rinuncia all'esercizio di una responsabilità politica da due punti di vista. Il primo punto di vista, che è una parte corposa dell'emendamento e della mozione allegata, nel momento in cui si individua attraverso una procedura di evidenza pubblica la possibilità di manifestazioni di interesse per l'utilizzo di quell'ambito, l'Amministrazione rinuncia ad esercitare un'opzione sulle preferenze derivanti dalle condizioni di necessità sulle possibili future destinazioni, vale a dire, nell'allegato numero 2 della deliberazione madre, vengono elencate tutte le attività compatibili, senza che la Città di Torino abbia espresso contestualmente nell'atto deliberativo un giudizio su quali sarebbero le funzioni di maggiore interesse pubblico dopo un'analisi svolta rispetto alla soddisfazione della popolazione residente su bisogni primari. Ancora più concretamente, se mettiamo sullo stesso piano il fatto che possa esserci un'offerta rispetto all'insediamento di una struttura scolastica di livelli diversi, oppure un'offerta relativa a interventi di Istruzione Superiore, oppure un'offerta relativa a insediamenti socio-sanitari o socio-assistenziali, e la Città non si esprime su quale sarebbe la necessità prevalente, è, come dire, lo diceva già il collega Lo Russo, che pur di arrivare a portare in porto una procedura di concessione con la conseguente entrata, si rendono indifferenti per il Comune di Torino le attività private che lì saranno svolte. E questo è confermato anche nel parere tecnico che è stato sottoscritto rispetto all'emendamento a mia firma, perchè si dice: "L'impostazione dell'operazione immobiliare si pone nella libera, o si propone, la libera e paritaria valutazione delle scelte imprenditoriali in merito alle attività compatibili presso la struttura". L'accoglimento dell'emendamento, incidendo su tali impostazioni, per non incorrere in contraddizioni interne all'atto, comporterebbe una radicale reimpostazione. Cioè, sostanzialmente, qui si dice: "Noi ci esprimiamo in una logica di neutralità, se l'Amministrazione vuole introdurre dei vincoli o degli orientamenti, non siamo più nella condizione della proprietà superficiaria, ma siamo in un altro ambito, che è quello della concessione del servizio". Allora, io credo che quando si ragiona su valorizzare una porzione così rilevante di territorio, si debba scegliere la procedura preferibile per l'interesse collettivo, e l'interesse collettivo non può che derivare da un'analisi delle necessità. Io non credo che, ad esempio, il radicamento di attività scolastiche di grado primario sia una priorità per questa Città, dove il sistema pubblico paritario e convenzionato, offrono una copertura adeguata e sufficiente, mentre posso immaginare che un'attività di carattere socio-assistenziale o socio-sanitario, data la carenza degli standard sui posti letto nella Città di Torino per questa tipologia, sarebbe invece utile. Quindi, prima rinuncia: rinunciare a definire una priorità. Dentro a questa prima rinuncia, ci sta tutto il ragionamento che faceva prima il collega Lo Russo. Nel momento in cui si orienta ipoteticamente un mondo imprenditoriale a candidare per la Città di Torino una struttura socio-sanitaria, la Città è consapevole del fatto che da molti anni non sono in crescita i posti convenzionati col Sistema Sanitario Regionale, vale a dire, la partecipazione economica degli ospiti malati è totalmente a carico delle persone ricoverate. La convenzione, che richiederebbe alla Regione una compartecipazione, almeno del 50%, consentirebbe di inserire le condizioni sociali con maggiore difficoltà. Stupisce, e qui mi differenzio e faccio la Sinistra massimalista che piace a Lo Russo, stupisce che un'Amministrazione di segno diverso dalla Regione, Ente che nega le convenzioni, perché le ha ridotte, tema di cui abbiamo discusso in questo Consiglio Comunale aperto, non cavalchi nell'interesse pubblico questa questione in questo momento, anzi, rimetta alle opzioni imprenditoriali, che non potranno che accettare inserimenti di persone paganti, tutta la tematica della nuova autosufficienza su questo spicchio di Città. Quindi, come si vede, convergiamo, PD e Torino in Comune, sulla necessità di introdurre la convenzione in un modo ancor più critico, perché almeno mi sono prodigata a ottenere in quest'Aula un dibattito sulle mancate convenzioni da parte della Regione Piemonte. Seconda rinuncia, quell'ambito territoriale è molto vicino alla sensibilità di tutti i residenti. Vogliamo ricordare che quando ci fu l'operazione immobiliare su quell'asse di Torino, fu presentata la possibilità di avere delle abitazioni di prestigio in un'area verde, un'area che sarebbe stata dotata di tutti i Servizi conseguenti per un insediamento di così alta densità. Non a caso, la prima destinazione di via Verolengo era un Poliambulatorio. È del tutto evidente che quella tabella dell'allegato 2 parla di funzioni cittadine, non di funzioni zonali, quindi, quale che sarà l'offerta pervenuta alla Città di Torino, che sia ambito formativo, che sia ambito assistenziale, è un investimento che potrà anche essere utile, specie il secondo, ma non direttamente in relazione agli interessi degli abitanti residenti. Quindi la seconda preoccupazione che secondo me avrebbe dovuto avere la Città, sarebbe stata quella di indicare dei vincoli nelle offerte, nelle proposte, per favorire una fruizione locale rispetto alle nuove prospettive, che so io, l'uso degli spazi esterni, delle sale comuni, la possibilità di verificare, se parleremo di Servizi Assistenziali, con i Servizi Sociali circoscrizionali degli inserimenti privilegiati, ovviamente nell'ambito delle regole, delle compatibilità delle graduatorie, anche questo non viene fatto. Quindi abbiamo una Città che si consegna completamente alle preferenze espresse dal mondo privato, che non regola era il vantaggio economico di questo mondo privato rispetto agli utilizzatori di quelle funzioni e io temo molto che la strada che abbiamo intrapreso ci porterà tra breve, non certo l'anno prossimo, i tempi saranno più lunghi, ma ci porterà poi, a posteriori, a verificare delle conseguenze sgradevoli e spiacevoli per tutti. Vorrei ricordarvi quanto abbiamo discusso proprio su procedure tutte patrimoniali e tutte finanziarie rispetto al Carlo Alberto. Quindi, mi sembrava doveroso introdurre, e i colleghi che con me l'hanno sottoscritto, condividono almeno la preoccupazione, introdurre delle possibilità di riflettere ancora da parte dell'Amministrazione su questo tipo di procedura. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Consigliera Tisi, ne ha facoltà per 5 minuti, prego. TISI Elide Sì, grazie, Presidente. Allora, io credo che quando si tratta di materie come la tutela delle persone non autosufficienti, anziani malati cronici o disabili gravissimi, che sono in realtà parte dell'oggetto di questa delibera, in particolare per quanto riguarda, per l'appunto, il riferimento alle possibili opzioni per la struttura Superga, io credo che occorra porre molta attenzione, non soltanto alle già richiamate responsabilità anche politiche che ci ricordava poc'anzi la Capogruppo Artesio, e prima di lei il Capogruppo Lo Russo, ma anche alla responsabilità di programmazione che anche un'Amministrazione locale ha, limitatamente, evidentemente alle sue competenze, all'interno di quelli che sono gli strumenti che la legge consente, per l'appunto, all'Amministrazione. Ed è chiaro che i due emendamenti che sono stati presentati, uno come prima firmataria la Capogruppo Artesio, l'altro come prima firmataria la sottoscritta, in qualche modo vedono una complementarietà, perché l'uno richiama proprio a un processo di programmazione che deve stare nelle corde di una Pubblica Amministrazione e che deve condizionare anche le opzioni e le scelte, anche operative, spicciole, con delle condizioni, che peraltro sono previste nel caso dell'altra struttura, quella, come veniva ricordato, riferibile più ad attività rivolte agli studenti, mentre l'altro emendamento pone una condizione, come veniva detto, di minima, anche con l'obiettivo di provare a incunearsi all'interno di una modalità che è quella, appunto delle alienazioni patrimoniali, che finora, trattando proprio queste materie, non ha mai consentito di introdurre la benché minima condizione, né minima, né alcuna, facendo proprio riferimento allo strumento con uno strumento che deve avere una regolazione esclusivamente di mercato. Allora, io credo che non può essere considerato questo un tema esclusivamente regolabile dal mercato, tanto più se l'oggetto non è un area privata che viene acquisita da un privato che su quell'area intende realizzare una RSA, ma trattandosi, viceversa, di una alienazione patrimoniale, che ha innescato la Città, io credo che quel processo privatistico non possa considerarsi tale, se non viene ricondotto all'interno dei servizi di pubblica utilità e per pubblica utilità, naturalmente, occorre considerare che non soltanto le persone che privatamente possono accedere a questi servizi potranno usufruirne, ma che ci deve essere, da un lato, sicuramente, un lavoro di concerto con le Aziende Sanitarie di territorio, con l'Azienda Sanitaria di territorio e con la ASL per elaborare un programma sulla base dei bisogni del territorio e anche dell'andamento demografico della popolazione, e sono delle programmazioni che talvolta devono guardare avanti di anni e che quindi, come ricordavo già in Commissione, non impegnano sicuramente i bilanci in corso, ma sicuramente possono impegnare anche economicamente, non solo l'Azienda Sanitaria, ma anche gli investimenti della Città. Peraltro, questa programmazione è realizzabile proprio all'interno della conferenza sanitaria cittadina. Un elemento di minima, come veniva ricordato in uno dei due emendamenti, richiama almeno il 10% destinabile ad altre tipologie di servizi rivolti agli anziani, quindi, non soltanto RSA, non soltanto i servizi per anziani malati cronici non autosufficienti, ma una percentuale almeno del 10% rivolta a persone che sono i cosiddetti anziani fragili, quelli, per intenderci, seguiti dai Servizi Sociali e che già vedono una risposta in Città, ma che probabilmente non è sufficiente a coprire la richiesta e il fabbisogno del nostro territorio. Io credo che questo piccolo segnale possa avere un valore non solo simbolico, ma anche essere un po', come dire, un'apripista, perché, come ho detto finora, sulle alienazioni patrimoniali non era mai stato possibile, anche su situazioni eclatanti, su cui abbiamo avuto anche le conseguenze impegnative, introdurre degli elementi qualitativi. Spero davvero che almeno questo piccolo segnale venga riconosciuto e che ci posso inaugurare anche una stagione nuova, soprattutto dal punto di vista metodologico, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Fornari. FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Da parte nostra, ovviamente, ringraziamo le Minoranze per il lavoro, comunque, di concerto, portato in Commissione, anche qui in Aula, con gli emendamenti e le proposte che sono state formulate, alcune accoglibili, altre meno, perché non hanno ovviamente il supporto tecnico da parte degli uffici. L'impostazione che è stata eseguita dall'Amministrazione è veramente …, può non piacere, ma una è una procedura che è stata portata avanti, sostanzialmente, nel caso del Nebiolo, perché le procedure che erano state eseguite precedentemente sono andate deserte, quindi bisognava, in un certo senso, evitare di continuare a fare bandi, a far sprecare tempo all'Amministrazione, agli uffici, con il rischio, poi, di avere sempre questi bandi deserti. La preoccupazione dell'Amministrazione, è vero, che è quella di dare delle linee guida, dare degli indirizzi, dare delle …, però poi c'è anche l'economicità dell'azione amministrativa, quindi non possiamo noi, come politica, continuare a far lavorare gli uffici inutilmente, far perdere tempo facendo dei bandi, inserendo dei paletti o comunque dei vincoli che poi non sono realizzabili da parte del mercato, perché se poi c'è qualcuno che dice in altre sedi: "Viva il mercato, lasciamo la libertà imprenditoriale", poi, invece, magari, quando si trova in altri ruoli, dice: "Ma no, mettiamo dei vincoli, mettiamo dei paletti", e si passa immediatamente dall'altra parte. Allora, se noi vogliamo veramente riconoscere un ruolo all'attività imprenditoriale, e come Amministrazione abbiamo preso una scelta che può essere criticabile, posso anche essere d'accordo sulla forma che viene conseguita, però è una scelta chiara e dice, quell'area lì, quelle due aree, perché sono due aree, l'ex Nebiolo e l'ex Superga, sono due aree pubbliche di servizi alla persona, chiediamo agli imprenditori interessati se vogliono realizzare una RSA, una residenza per studenti, eventualmente una scuola, tutte quelle attività di servizi alla persona che possono essere utili per i cittadini, perché poi in passato una linea chiara su quell'area era stata data, io me lo ricordo perché abito lì vicino, sull'ex Superga, mi ricordo benissimo i tempi in cui tutte le ultime due campagne elettorali arrivava il Consigliere Regionale, il candidato di turno, prometteva il Poliambulatorio. Le ultime due campagne elettorali, nella zona di Borgo Vittoria e Torino nord, area ex Superga si parlava solo del Poliambulatorio: "Tranquilli, questa volta, in questo mandato lo realizzeremo", poi, puntualmente, il Poliambulatorio non si faceva, passava il primo mandato, ne è passato un altro, finché poi la l'ASL è stata costretta a ridare l'immobile al Comune di Torino e ora il Comune di Torino ha aperto anche un contenzioso con l'ASL perché deve recuperare tutti i canoni che non ha percepito in quegli anni in cui aveva dato a titolo gratuito, il Comune aveva dato a titolo gratuito all'ASL per realizzare un Poliambulatorio, che poi non si è realizzato. Quindi, tante volte, tra la volontà della politica e poi i conti reali con quello che succede effettivamente nell'ambito del mondo imprenditoriale, o comunque della vita, diciamo reale, di quello che succede, non sempre si realizza, e ne abbiamo una prova con il Poliambulatorio. Quindi, sinceramente, su quelle due aree, io mi auguro che ci sia veramente qualcuno interessato a realizzare un servizio alla persona, se poi questi servizi alla persona saranno interamente privati, però è sempre meglio che continuare a fare bandi deserti, come è successo ultimamente, direi che sicuramente è meglio iniziare a fare qualcosa, come un servizio che può essere indirizzato a chi effettivamente ne ha bisogno. Sull'emendamento della Consigliera Tisi e Artesio sul 10% della superficie realizzabile da destinare ad anziani autosufficienti con fragilità economiche, sinceramente lo trovo accoglibile, credo anche il resto della Maggioranza sia d'accordo, perché è un parametro che può, in un certo senso, andare nella direzione di garantire, comunque di dare un segnale a chi effettivamente andrà o vorrà andare a realizzare un intervento su quell'area, di garantire almeno una quota minima su, effettivamente, le fragilità socio-economiche, però, per il resto, direi che l'obiettivo principale dell'Amministrazione, e anche nostro, deve essere che comunque su quelle aree si faccia qualcosa e che si smetta di continuare a fare bandi, spendendo soldi e impegnando gli uffici, per poi ritrovarci il deserto e il nulla e continuare qui a discutere, magari fra sei mesi, di un ulteriore bando e di un'ulteriore, magari, delibera da fare. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per 10 minuti. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, ma sarò molto più breve. Ho sollevato il problema in Commissione perché fu un tema di cui mi occupai nella scorsa Consiliatura, quando c'era ancora l'Assessore Passoni, perché il tema del rapporto tra noi e la Regione, rispetto a quello che diceva prima il Consigliere Fornari era evidente, noi a certe condizioni avevamo permesso alla Regione di stare lì, quel dato non si è verificato e oggi c'è un contenzioso. D'altra parte, però, io capisco la preoccupazione, preoccupazione enorme da parte del Gruppo Consiliare 5 Stelle di non far lavorare inutilmente agli uffici, ma mai mi sarei aspettato in questa Consiliatura di vedere lorussizzare il modo con cui si approccia al tema del Servizio Pubblico dei beni della Città, ve lo dico perché gli ultimi cinque anni passati in Consiglio, una cosa del genere, penso che i Consiglieri di allora Bertola e Appendino avrebbero fatto delle battaglie e avremmo tenuto l'Assessore Lo Russo per ore e ore in Aula, perché la cosa che mi preoccupa, è che sono d'accordo con lei, Presidente Fornari, non dobbiamo fare lavorare inutilmente gli uffici, però è anche vero che trovare le soluzioni per chiedere a chi lì farà un investimento privato, e prendo atto dell'accoglimento dei due emendamenti, che sottoscrivo, lo dico a verbale, ma comunque da questo punto di vista, dell'emendamento, sottoscrivo, però il vero dato che a me preoccupa è che non si è voluto provare, almeno sulla parte di Superga, di trovare una soluzione per dare qualcosa in più ai cittadini sul territorio. Dare qualcosa in più ai cittadini sul territorio che lo aspettano da 10 anni, più anni, forse si poteva immaginare, facendo un lavoro precedente, di provare a pensare dei servizi al territorio, dei servizi a quel territorio lì, che è un territorio che oggettivamente aspettava da tempo dei servizi rivolti alla cittadinanza. Per cui a me spiace dover constatare che alla fine della fiera il mercato è il mercato, quindi ci stiamo, fondamentalmente, anche con soddisfazione personale per la tradizione a cui arrivo, che alla fine il denaro è il denaro, dobbiamo trovare delle soluzioni che portino denaro all'Amministrazione. Mi sarei aspettato, non dico senza polemica, che visto che si sono fatti tanti lavori, tante attività di partecipazione sociale, di richieste ai cittadini, penso ai giardini di via Revello, una cosa molto piccola, ma che dice dell'impostazione politica che avete dato alla gestione della cosa pubblica. Su una cosa di questo tipo mi sarei aspettato, invece che vedere una delibera di questo tipo, poi affronteremo quella del Lingotto la prossima settimana, però senza tener conto di una storia, anche delle responsabilità politiche di chi non è riuscito a gestirla, ci mancherebbe, questo è un dato di fatto, li avevo sottolineato io anche nella scorsa consiliatura, ma non aver dato, pensato, che oltre a quel 10%, che, giustamente, come è riportato, tra l'altro, nella mozione, oltre a quel 10%, forse si poteva chiedere con un maggior sforzo, senza voler per forza mandare deserta la gara per l'acquisizione di questi immobili, però di pensare a chi andrà lì di fare delle cose in più per la cittadinanza, questo non l'ho trovato, mi spiace e non vorrei che questo fosse il nuovo trend, che alla fine della fiera il Bilancio è l'unica cosa che conta e non riusciamo però a trovare delle modalità, delle soluzioni, per rendere compartecipi i cittadini che si vedranno due investimenti privati, ci auguriamo con un'attenzione da parte di questi privati per la categoria più in difficoltà, ma che forse potevano rappresentare due opportunità. Non dico io non voterò, non faccio tanto una polemica contraria rispetto a questo, è un'occasione mancata rispetto a tante altre che invece ho visto gestiti in modo più partecipato, poi uno può essere d'accordo o meno sul livello di partecipazione che state portando nel dibattito pubblico, ma almeno lo fate e qui non c'è stato nulla di tutto ciò, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Consigliere Iaria, prego. IARIA Antonino Grazie, Presidente. Anch'io, brevemente, ripeterò quello che ho già detto nella Commissione, appunto, dove abbiamo discusso di queste alienazioni, in particolare abbiamo parlato molto, appunto, sulla tipologia di delibera che ha una novità, già nella delibera si inseriscono delle schede in cui, appunto, si mettono, non si possono chiamare paletti, ma si mettono delle specifiche, a seconda della destinazione d'uso possibile nei vari immobili e questa è una cosa interessante, tra l'altro in Commissione è stata molto criticata, questo, la specifica, appunto, nella specifica della delibera stessa, di ulteriori indicazioni sulle destinazioni da poter insediare. Sono contento, invece, che le minoranze hanno, chiaramente, anche dal punto di vista anche condiviso da con tutte le forze politiche, l'ho già detto anche in Commissione, proposto una proposta di emendamento, che già posso anticipare che accoglieremo, che è quella del vincolo al 10% che viene inserito per quanto riguarda la destinazione dell'RSA. Io però ritorno su un aspetto molto importante, l'aspetto molto importante, e che viene più volte indicato dalle Minoranze, è questa specie di cambio di passo, nuova modalità di pensiero da parte del Movimento 5 Stelle su questo tipo di alienazioni, su questo tipo di interventi, io ricordo, come ho già detto prima, che questo tipo di alienazione e di interventi sono frutto di un Piano di Rientro. Non entro nella polemica del fatto perché dobbiamo fare un Piano di Rientro, lo sappiamo già tutti, dobbiamo fare un Piano di Rientro e abbiamo a disposizione, quello che abbiamo a disposizione sono tutta una serie di immobili che abbiamo messo nel Piano Alienazioni, tra le altre cose, abbiamo a disposizione questi beni. Quando tu fai un Piano di Rientro devi cercare, appunto, di essere in grado di soddisfarlo perché la Corte dei Conti, chiaramente, ci ha chiesto degli impegni e noi li stiamo soddisfacendo, anche perché bloccheremo, sennò, tutte le altre attività del Comune. Su questo punto è molto importante capire che l'eredità del passato ci ha dato una posizione, per quanto riguarda la nostra possibilità di inserire vincoli, fare delle programmazioni sulle alienazione degli immobili molto stretta, cioè abbiamo un ambito in cui non abbiamo un potere contrattuale forte verso eventuali operatori che sono interessati a comprare dei beni che noi alieniamo, questo è un aspetto molto importante che viene dimenticato. Quindi, se non solo il Comune di Torino, ma molti Enti Locali hanno questa posizione debole, dovuta al fatto che devono, in un certo senso, recuperare del denaro, è chiaro che devono fare, appunto, cercare una mediazione che in questo caso mi sembra molto ben riuscita, tra un'ipotesi appetibile verso gli operatori del mercato, però senza dimenticare, appunto, l'uso pubblico, che è più volte citato, che tra l'altro nella delibera è molto ben specificato sul fatto che non si dimenticano tutti i vincoli che abbiamo quando alieniamo un bene, cioè il fatto, appunto, che deve essere di utilità pubblica e anche attuare le varie convenzioni, appunto, legate alle diverse destinazioni. Quindi io continuo a non capire questo discorso di creare un po' questa leggenda che abbiamo modificato il nostro pensiero, non è la prima volta che facciamo un'operazione del genere, questo, tra l'altro, sono contento che, secondo la mia visione ottimistica, e penso, diciamo, che non sarò smentito, di operazioni del genere ne faremo sempre meno, e magari sempre con un potere contrattuale forte, proprio perché stiamo risanando i conti della Città di Torino. Questo è un grande, un grande …, stiamo risanando i conti della Città di Torino, ho sentito un accenno di tosse, comunque questa è la verità …, sì, io ci credo, anche perché sennò saremmo già in dissesto, quindi io ci credo e lo stiamo facendo e quindi è chiaro che in futuro penso che questo tipo di provvedimenti avranno sempre un più un carattere in cui il nostro, chiamiamolo, potere contrattuale, è brutto parlare forse di mercato, eccetera, però questa è la realtà, sarà più forte e quindi possiamo valere di più. Quindi, non dico che mi sarebbe piaciuto aver potuto fare questo tipo di operazione, avere questo potere già all'inizio del nostro mandato, ma non l'abbiamo potuto avere e quindi facciamocene una ragione, ce la siamo fatta, non sto nemmeno dare colpe al presente, passato e futuro, ed è una situazione, chiaramente, che tutti sanno, che quasi tutti gli Enti Locali hanno, dovrà cambiare, abbiamo molte speranze che cambi anche a livello nazionale. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. |