Interventi |
MONTANARI Guido (Vicesindaca) Magari fosse un pascolare naturale, eccetera, non lo è ancora, ma lo diventerà. Dunque, Galoppatoio, eccolo qua. Allora, buonasera a tutte e tutti. L'interpellanza pone alcune domande, dopo aver ricostruito correttamente diciamo il percorso col quale siamo arrivati ad addivenire alla proprietà di quest'area ex Demanio e poi ci chiede quando sono previsti gli interventi di manutenzioni, se si intende sviluppare un progetto di fattibilità più articolato e se si intende avviare una gara di evidenza pubblica per l'affidamento in concessione. Bene, queste sono le risposte, poi alla terza rispondo magari io a braccio su una questione un po' più politica. "Per quanto riguarda la situazione patrimonio arboreo gli interventi previsti al punto 1, si comunica che l'apertura dell'ex Galoppatoio Militare del Meisino al pubblico richiede una fase propedeutica di censimento e di monitoraggio dell'importante patrimonio arboreo, attività che si è conclusa nelle scorse settimane e che ha permesso di arrivare a censire 850 alberi analizzati e valutati dai consulenti che operano per conto della Città di Torino con l'obbiettivo di avere una fotografia approfondita e aggiornata del patrimonio. I dati sono stati acquisiti dalla Città di Torino, c'è pertanto una cartografia aggiornata dell'area, ad ogni albero è associata una scheda con tutte le informazioni identificative generali comprese le condizioni fitostatiche derivanti e la valutazione di stabilità. Trattandosi di un'area inserita in parco fluviale e a lungo abbandonata la situazione degli alberi è abbastanza compromessa, le piante potenzialmente pericolose che potrebbero costituire una fonte di rischio per l'utenza sono molte, ma gli interventi saranno fatti in un'ottica conservativa e con un approccio naturalistico individuando soluzioni adatte al contesto, ad esempio non toccando la vegetazione spontanea, i boschetti, lasciando porzioni di tronco, i cosiddetti totem, per favorire i micro habitat e con soluzioni di rilascio dei materiali in loco. Interventi sul patrimonio arboreo sono al momento sospesi perché essendo l'ambito inserito in un'area protetta si decide di non intervenire nel rispetto del periodo di nidificazione avifauna e presumibilmente le operazioni inizieranno in tarda estate autunno. Per quanto riguarda il punto 2 per l'area in questione sono previste due fasi di riqualificazione, la prima nel medio periodo con risorse limitate a disposizione del Servizio Gestione Grandi Opere prevede la realizzazione di un intervento di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza dell'area e l'apertura al pubblico di una parte della stessa. Gli interventi avranno inizio a partire ad ottobre, dureranno circa due-tre mesi. La seconda fase nel periodo più lungo prevede in autunno l'attivazione di un tavolo di lavoro interdivisionale con associazioni, Circoscrizioni ed eventuali altri soggetti interessati al fine di definire un programma di trasformazione gestione finalizzata alla fruizione pubblica dell'area con finalità naturalistiche. Per questa fase, che richiede un impegno economico importante occorrerà reperire le risorse necessarie che al momento non ci sono". Per quanto riguarda il punto 3, rilevo che parlare di un parco e di un'area protetta e naturalistica come questa in termini di valorizzazione è proprio un concetto politicamente ed economicamente dal mio punto di vista insostenibile; noi non stiamo parlando di valorizzazione, perché valorizzazione nel nostro linguaggio, in una situazione di capitalismo come la nostra, vuol dire semplicemente monetizzare, ricavare denaro da qualche cosa, noi invece intendiamo utilizzare quest'area ai suoi fini e cioè ai fini di una riqualificazione naturalistica, della possibilità di aprirla al pubblico e di farne quel patrimonio di verde, di ossigeno, di ricreazione che è quello destinato per tutte le aree verdi, in particolare per un'area di così alta qualità naturalistica ed ambientale come quella di cui stiamo parlando. Quindi non ci sarà nessuna gara ad evidenza pubblica per progetti di, ripeto, valorizzazione. Grazie. MONTANARI Guido (Vicesindaca) Sì, volevo chiedere a Tresso sul termine valorizzare: Tresso, lei userebbe il termine valorizzare per un ospedale? Dobbiamo valorizzare un ospedale; dobbiamo valorizzare un carcere; dobbiamo valorizzare un edificio per la Magistratura; il Parco, i luoghi naturali sono esattamente la stessa cosa, cioè sono servizi per i cittadini che non vanno valorizzati, vanno riqualificati, vanno aperti al pubblico, vanno messi in ordine, vanno tenuti bene, ma non vanno valorizzati, è su questo che io ho iniziato il mio intervento, esattamente sulla contestazione di questo perché sotto questo tipo di argomentazione ci sta che un parco può rendere soldi e allora ecco che lo chiudiamo, facciamo pagare un biglietto, facciamo naturalmente bere le bibite e tutto il resto e facciamo una serie di operazioni che nulla hanno a che fare, a mio avviso, con la gestione di un servizio pubblico com'è un parco. Detto ciò, come ho detto, abbiamo iniziato le operazioni di messa in sicurezza esattamente come detto, abbiamo iniziato le opere di messa in sicurezza esattamente come ha detto censendo 850 alberi. Sì, sono le opere preliminari della messa in sicurezza, la conoscenza del patrimonio arboreo, la conoscenza della consistenza e dello stato dell'arte della situazione, esattamente l'inizio della messa in sicurezza come lei, ingegnere, sa meglio di me. Dunque, abbiamo iniziato queste operazioni esattamente come detto, andremo avanti con un tavolo di partecipazione esattamente come detto ed è per quello che si è parlato di tavolo di lavoro interdivisionale perché comprende questa tematica più Assessorati, comprende anche la Circoscrizione e tutti i soggetti interessati. Quindi sulla discussione sulla possibilità di riqualificare, aprire al pubblico, gestirlo nel modo più intelligente possibile, al limite anche risparmiando qualcosa, nulla osta farci il baracchino delle bibite piuttosto che una piccola attività che sia in sintonia con la sua principale destinazione: ad ossigeno, biodiversità, accessibilità pubblica, culturale, eccetera, eccetera, nulla osta ovviamente. Quello che invece osta è vedere, come ho visto io proprio all'inizio del mio mandato, dei progetti che con tutte le cose che ci siamo detti nulla hanno a che fare, ma hanno a che fare solo col tentativo di ricavare profitti da un'area naturalistica straordinaria ricavando addirittura alberghi su palafitte o cose del genere. Tutto ciò non sarà fatto lì, esattamente come al Parco Michelotti non è fatto lo zoo per pagare un biglietto per poter gestire un parco pubblico. Grazie. |