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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 23 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 21

Verifica dello stato di attuazione della mozione mecc. 201703204 (MOZIONE N. 83/2017) "REPRESSIONE DEI CRIMINI DI ODIO" PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA ARTESIO IN DATA 2 AGOSTO 2017
Interventi
ARTESIO Eleonora
Io mi auguro che, mentre l'Assessore Giusta è impegnato a riconnettere questa città, non
rischi un clima irrespirabile dal punto di vista delle relazioni sociali. Se ho chiesto la
verifica urgente in Consiglio Comunale, di questa mozione, non era per sentire qual è lo
stato di aggiornamento dei progetti e delle reti europee nelle quali siamo partner per
adesioni precedenti, era per capire quale attivazione particolare e specifica questa
Amministrazione ritenga di dover svolgere a fronte di condizioni, casi, episodi,
manifestazioni, che sempre di più rendono evidente alla cronaca, ma anche alla nostra
sensibilità, il fatto che ci siano atteggiamenti di discriminazione, livelli di intolleranza e
di insofferenza e che, diversamente da quanto avvenivano in passato, questi
comportamenti possono essere serenamente esibiti, perché non se ne teme più la
censura, perché, probabilmente, si ritiene che faccia parte della normale possibilità di
manifestare il proprio pensiero, quello di rivolgere degli insulti nei confronti di persone
appartenenti a gruppi sociali, a categoria, aventi determinate caratteristiche personali. E
questo non è l'allarme di una persona particolarmente sensibile, ma è esattamente la
lettura della cronaca dei nostri quotidiani e l'Assessore Giusta i quotidiani li legge e alla
cronaca è anche molto sensibile, perché non manca di reagire con Tweet su Facebook,
inviare solidarietà, esprimere la sua opinione, tant'è che persino alcuni quotidiani gli
hanno riservato una nota di encomio per il fatto che, diversamente da quanto accaduto
per il resto della Giunta o addirittura da parte della Sindaca, su un episodio specifico, ha
manifestato la sua sensibilità. Ma noi non siamo qui per misurare il livello di sensibilità
personale di un Assessore, perché se ci rivolgiamo a questo Assessore, gli chiediamo
conto delle sue responsabilità istituzionali e la cosa che, probabilmente non riusciamo a
far comprendere, evidentemente, le mie parole non sono sufficienti a lei Assessore, ma
qualche volta anche al resto della Giunta, è che non è possibile avere un atteggiamento,
come dire, perennemente idilliaco in questo Consiglio Comunale, per cui siamo sempre
qui con una Giunta che ci rassicura, che sta lavorando, che lavorerà, che ha all'esame
delle proposte belle e coraggiose, ma non le sta assumendo, che studierà, che farà, e poi,
intanto, la realtà scorre, sulla realtà si esprimono posizioni personali e dal punto di vista
istituzionale e pubblico nulla succede, perché nulla succede, cioè, che la Città di Torino
abbia scelto un quartiere per sperimentare un percorso di un progetto europeo, sul quale
doveva aderire, non è nulla di più di quello che si sarebbe fatto con l'adesione al
progetto europeo, poi lei ci avrà messo tutta la sua passione, i suoi uffici saranno stati
magnificamente dediti, il quartiere Aurora avrà dato una bellissima risposta e le Forze
dell'Ordine saranno entusiasticamente partecipanti, tanto per usare la retorica con la
quale ci ammalia ogni volta che risponde ad un nostro interrogativo, dopodiché, le
persone che assistono a delle situazioni riprovevoli non hanno luogo dove andare.
Quando l'Assessora Cerutti dice: "Lo sportello contro le discriminazioni non ha ancora
molte pratiche attive", ma questo succede sempre, c'è una fase di latenza, è già accaduto
sui temi della violenza e dei maltrattamenti, ma poi, quando si capisce che c'è un
investimento comunitario e istituzionale, le persone assumono coraggio, se non in prima
persona con coloro che assistono, allora uno si aspetta che un'Amministrazione
Comunale, Torino, in cui succedono le cose che abbiamo letto sui giornali, e speriamo
non ne accadono altre, dica la sua e batta un colpo. No, l'Assessore twitta. E allora va
bene, continuiamo con questo atteggiamento di sensibilità personale, con la sua retorica
e continuiamo a verificare delle situazioni che io ritengo debbano essere preoccupanti e
di fronte alla preoccupazione l'Istituzione può lavorare in una logica di prevenzione,
che è qualche cosa di più che non avviare delle sperimentazioni territoriali e locali.
Dopodiché, io sono così scoraggiata da questo livello di risposte, che dichiaro al
Presidente che sono soddisfatta della discussione della mozione, quindi non tornerà
neanche più in Commissione e non tornerà neanche più in Consiglio, però certo è che
rimarco una notevole distanza tra la profondità delle questioni e il modo con il quale
istituzionalmente si risponde.

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