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VERSACI Fabio (Presidente) Tornerei un attimino indietro sul nostro ordine del giorno, lo stato di attuazione delle mozioni. La mozione della Capogruppo Artesio: "Repressione dei crimini di odio" VERSACI Fabio (Presidente) Assessore Giusta, prego, ne ha facoltà per cinque minuti. GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Faccio la verifica, appunto, dell'attuazione di questo ordine del giorno, del novembre del 2017, in cui ci sono due temi che, secondo me, sono abbastanza rilevanti, uno, il tema del segnalato, che, in qualche maniera, faceva riferimento a frequenti situazioni in cui erano regolarmente organizzate, sotto forma di assemblee, o spontaneamente, proposte, si istiga la cittadinanza a reazioni dirette contro i residenti dei campi rom e l'impegna è relativamente alla costituzione di uno sportello, di un servizio, di un osservatorio sull'espressione di odio e istigazione alla discriminazione rilevanti alla città, eventualmente di concerto e in coordinamento con altre iniziative esistenti, o pubblico, o privato. Diciamo che la risposta a questa mozione arriva con una specie di combinato disposto, che in qualche maniera vede, da un lato, la non più assegnazione a organizzazioni che non si riconoscono all'interno dei valori della costituzione degli spazi pubblici e questo è un tema; la seconda è anche le linee guida che sono state messe dal Procuratore Capo Spataro che, appunto, definisce che i magistrati tratteranno come prioritari tutti i procedimenti che riguardano reati di discriminazione e odio etnico, nazionale, razziale e religioso, con rapide indagini necessarie all'attuazione dei responsabili. In ultimo, il completamento quasi definitivo del progetto G3 Plus che prevede, appunto, attraverso la valorizzazione di buone pratiche individuate in Irlanda del Nord e in Finlandia, coniugate con l'approccio di prossimità adottato dalla Polizia Municipale di Torino, a migliorare la capacità delle Forze dell'Ordine, delle Istituzioni di reagire a crimini d'odio e di stampo razzista. Nei mesi di febbraio e aprile si sono svolti a Torino i primi due moduli di informazione coprogettazione. Al modulo di informazione dello scorso aprile hanno partecipato, oltre le Forze dell'Ordine presenti e su questo, ci tengo a dirlo, Polizia Municipale, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Carabinieri e Uffici del Pubblico Ministero, anche diversi servizi comunali e realtà della società civile. Il 29 settembre prossimo venturo, verrà fatto, invece, un lavoro molto interessante attraverso un Community Events per permettere alle associazioni di comunità di incontrare le Forze dell'Ordine, per definire insieme delle strategie e dei piani di azione. Il quartiere che è stato individuato e che verrà anche oggetto di una prossima trattazione all'interno del Consiglio è il quartiere Aurora, e quindi è un quartiere per molti motivi da mesi al centro dell'attenzione pubblica e mediatica e in qualche modo hanno…, all'interno di questo quartiere abbiamo analizzato che si sono creati e rafforzati dei processi di diffidenza reciproca tra comunità e Forze dell'Ordine, xenofobia diffusa nei confronti delle persone con aspetto migrante in sovrapposizione mediatica fra il fenomeno della migrazione e quello della criminalità. Tutto questo non fa che limitare il discorso dei crimini d'odio e, quindi, questo obiettivo che ci siamo posti, è quello di creare un momento di dialogo facilitato tra le Forze dell'Ordine e le associazione di comunità presenti sul territorio, per favorire la conoscenza reciproca e, importantissimo, lo scambio di contatti, e facilitare l'emersione dei processi che rendono difficili i rapporti tra le Forze dell'Ordine e le comunità e individuare, quindi, percorsi per la risoluzione positiva degli stessi, partendo proprio da Aurora come esperienza pilota, da esportare poi su un'altra città. L'ultimo pezzo che verrà poi implementato è la costituzione di una rete tra diversi soggetti per il contrasto al razzismo. Quindi, il tema, diciamo così, che in qualche maniera c'era stato indicato anche all'interno di questa mozione, è quello proprio di arrivare alla costituzione di una rete che possa supportare, magari attraverso anche l'apertura degli sportelli, oppure ci possiamo anche appoggiare ai nodi provinciali della rete UNAR o anche ad articolazioni, diciamo così, dall'Osservatorio contro le discriminazioni della Regione Piemonte. Ma per facilitare questo processo occorre ristabilire, ricostruire, quella fiducia tra le comunità di riferimento e le Forze di Polizia, per permettere la denuncia di questi crimini. Quindi, in questa direzione stiamo lavorando per ricollegare, diciamo così, il territorio e le comunità, in attesa poi di avere una rete stabile fissa sul territorio e magari l'apertura di sportelli o di iniziative analoghe. VERSACI Fabio (Presidente) Assessore, grazie. Prego, Capogruppo Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti. ARTESIO Eleonora Io mi auguro che, mentre l'Assessore Giusta è impegnato a riconnettere questa città, non rischi un clima irrespirabile dal punto di vista delle relazioni sociali. Se ho chiesto la verifica urgente in Consiglio Comunale, di questa mozione, non era per sentire qual è lo stato di aggiornamento dei progetti e delle reti europee nelle quali siamo partner per adesioni precedenti, era per capire quale attivazione particolare e specifica questa Amministrazione ritenga di dover svolgere a fronte di condizioni, casi, episodi, manifestazioni, che sempre di più rendono evidente alla cronaca, ma anche alla nostra sensibilità, il fatto che ci siano atteggiamenti di discriminazione, livelli di intolleranza e di insofferenza e che, diversamente da quanto avvenivano in passato, questi comportamenti possono essere serenamente esibiti, perché non se ne teme più la censura, perché, probabilmente, si ritiene che faccia parte della normale possibilità di manifestare il proprio pensiero, quello di rivolgere degli insulti nei confronti di persone appartenenti a gruppi sociali, a categoria, aventi determinate caratteristiche personali. E questo non è l'allarme di una persona particolarmente sensibile, ma è esattamente la lettura della cronaca dei nostri quotidiani e l'Assessore Giusta i quotidiani li legge e alla cronaca è anche molto sensibile, perché non manca di reagire con Tweet su Facebook, inviare solidarietà, esprimere la sua opinione, tant'è che persino alcuni quotidiani gli hanno riservato una nota di encomio per il fatto che, diversamente da quanto accaduto per il resto della Giunta o addirittura da parte della Sindaca, su un episodio specifico, ha manifestato la sua sensibilità. Ma noi non siamo qui per misurare il livello di sensibilità personale di un Assessore, perché se ci rivolgiamo a questo Assessore, gli chiediamo conto delle sue responsabilità istituzionali e la cosa che, probabilmente non riusciamo a far comprendere, evidentemente, le mie parole non sono sufficienti a lei Assessore, ma qualche volta anche al resto della Giunta, è che non è possibile avere un atteggiamento, come dire, perennemente idilliaco in questo Consiglio Comunale, per cui siamo sempre qui con una Giunta che ci rassicura, che sta lavorando, che lavorerà, che ha all'esame delle proposte belle e coraggiose, ma non le sta assumendo, che studierà, che farà, e poi, intanto, la realtà scorre, sulla realtà si esprimono posizioni personali e dal punto di vista istituzionale e pubblico nulla succede, perché nulla succede, cioè, che la Città di Torino abbia scelto un quartiere per sperimentare un percorso di un progetto europeo, sul quale doveva aderire, non è nulla di più di quello che si sarebbe fatto con l'adesione al progetto europeo, poi lei ci avrà messo tutta la sua passione, i suoi uffici saranno stati magnificamente dediti, il quartiere Aurora avrà dato una bellissima risposta e le Forze dell'Ordine saranno entusiasticamente partecipanti, tanto per usare la retorica con la quale ci ammalia ogni volta che risponde ad un nostro interrogativo, dopodiché, le persone che assistono a delle situazioni riprovevoli non hanno luogo dove andare. Quando l'Assessora Cerutti dice: "Lo sportello contro le discriminazioni non ha ancora molte pratiche attive", ma questo succede sempre, c'è una fase di latenza, è già accaduto sui temi della violenza e dei maltrattamenti, ma poi, quando si capisce che c'è un investimento comunitario e istituzionale, le persone assumono coraggio, se non in prima persona con coloro che assistono, allora uno si aspetta che un'Amministrazione Comunale, Torino, in cui succedono le cose che abbiamo letto sui giornali, e speriamo non ne accadono altre, dica la sua e batta un colpo. No, l'Assessore twitta. E allora va bene, continuiamo con questo atteggiamento di sensibilità personale, con la sua retorica e continuiamo a verificare delle situazioni che io ritengo debbano essere preoccupanti e di fronte alla preoccupazione l'Istituzione può lavorare in una logica di prevenzione, che è qualche cosa di più che non avviare delle sperimentazioni territoriali e locali. Dopodiché, io sono così scoraggiata da questo livello di risposte, che dichiaro al Presidente che sono soddisfatta della discussione della mozione, quindi non tornerà neanche più in Commissione e non tornerà neanche più in Consiglio, però certo è che rimarco una notevole distanza tra la profondità delle questioni e il modo con il quale istituzionalmente si risponde. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Assessore Giusta, una veloce replica. GIUSTA Marco (Assessore) Lo spazio dove vengono denunciati i reati di odio e di razzismo sono quelli che vengono presidiati dalle Forze dell'Ordine. Se non si costruisce un senso di dove poter andare, dove poter essere accolti, alcuni episodi non verranno mai denunciati e non emergeranno mai da un panorama, ecco, appunto. Questo è sviluppo di comunità applicato a dei percorsi di procedura dove vengono, si può denunciare dei reati, dove si costruiscono delle alleanze tra le Forze dell'Ordine e le comunità residenti sul territorio. Questo, in qualche maniera, ci dà la possibilità di costruire quella risposta e costruisce già quella risposta in cui le persone possono ottenere determinati risultati. Se a questo vogliamo poi lanciare degli altri ragionamenti, delle altre progettualità, che vadano in un percorso diverso sul tema, magari, dell'inclusione sociale, del contrasto al razzismo, eccetera, anche attraverso delle campagne pubbliche, molto volentieri, però la mozione chiedeva l'istituzione di un osservatorio e di spazi dove poter fare le denunce. Gli spazi ci sono, sono le Caserme dei Vigili, sono le Caserme della Polizia e dei Carabinieri. Non solo, racconto anche un altro pezzettino, nella costruzione di questo tema, ci siamo resi conto che su alcune tematiche di formazione relativamente alla violenza di genere alle persone con disabilità e ad altre tematiche, le formazioni che erano state fatte in passato non hanno più quella presa, non hanno più quella capacità di incidere nella vita delle persone. Anche per questo stiamo lavorando proprio per andare a ricostruire, a riconnettere degli spazi dove le persone, nel momento in cui fanno la denuncia, sanno di poter denunciare, sanno che quella denuncia avrà un risultato poi, da un punto di vista procedurale, della magistratura, e sanno che non verranno mandate via solo perché stanno denunciando delle cose per cui normalmente le persone cercano di minimizzare determinati fatti accaduti. Questo io penso sia il lavoro assolutamente importante. Se la Consigliera Artesio non è d'accordo su questo tema, mi spiace, però questo è il lavoro che stiamo facendo e stiamo portando avanti, secondo me, con ottimi risultati. VERSACI Fabio (Presidente) Consigliera Ferrero, ne ha facoltà per cinque minuti. FERRERO Viviana Grazie, Presidente. Ma a me dispiace …, sono dispiaciuta che ci sia da parte della Consigliera Artesio questo atteggiamento e quindi vorrei in qualche modo, come Presidente di Commissione Pari Opportunità, in qualche modo dare un pochettino voce a quelle che, per esempio, sono le comunità, stiamo lavorando e non siamo riusciti a fare delle audizioni in quest'ultimo periodo, però le faremo nel tempo e quindi ascoltare anche le comunità su quello che ci possono suggerire, proprio perché l'integrazione la facciamo ed è … la multiculturalità è un aspetto che ci riguarda profondamente, che dovremmo affrontare, nostro malgrado, perché è un sistema sociale che, comunque, andrà avanti nostro malgrado. Quindi io credo che il discorso non si fermi assolutamente qui, credo che si possa, comunque, trovare degli spazi di mediazione, io non credo mai nel bianco e nel nero, dico sempre ci sono tanti spazi di grigio in cui riusciamo comunque a trovare una mediazione. Quindi il mio invito, proprio perché sono parte politica, è a continuare a lavorare insieme, proprio nell'intento del bene della città. Tra l'altro, la città si costruisce sull'integrazione, ma si costruisce soprattutto sull'eliminazione dell'odio, che è la mancanza di conoscenza dell'altro. Quindi, veramente, io vorrei che lei fosse tranquilla sul fatto che la parte politica ha sensibilità sull'argomento e che le strade si possono trovare, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. |