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ARTESIO Eleonora Grazie. Riconosco all'Assessore l'attenzione che ha voluto dedicare alle osservazioni in Commissione e il fatto di aver provato con gli emendamenti ad accogliere le preoccupazioni che erano state espresse. In particolare, però, io intendo ribadire due elementi che credo debbano essere particolarmente sensibili, in quanto tali, sottoposti all'attenzione del Consiglio Comunale. Il primo elemento, tra affidamenti a seguito di avvisi pubblici e proroghe, credo che la nostra Tesoreria abbia avuto lo stesso gestore del Servizio di Tesoreria senza soluzione di continuità dal 1983 ad oggi, credo di non sbagliare, ma, se sbagliassi la data, sono lieta di essere corretta, certo, non confondo il fatto che siamo stati a lungo con lo stesso gestore del Servizio di Tesoreria. La seconda osservazione riguarda il fatto che, come abbiamo avuto modo di approfondire in sede di Bilancio di Previsione 2018, la nostra Città ad ogni anno finanziario si trova esposta a far fronte ad una serie di restituzioni dovuti ai tassi di interesse, che riguardano mediamente tre grandi blocchi, uno: sono gli interessi sui mutui, il secondo: sono i pagamenti dei derivati, e il terzo: sono gli interessi sulle anticipazioni di Tesoreria dovuta alla crisi di liquidità dell'Amministrazione Comunale, contemporaneamente alla necessità di far fronte alle spese fisse e a tutti i crediti nei confronti dei prestatori di servizio. Che il tasso di interesse imposto dalla Tesoreria, dal gestore del servizio di Tesoreria, sia molto elevato è, credo, un'osservazione tanto ovvia da non dover essere ulteriormente motivata. Quindi, in questa fase in cui stiamo approvando lo schema di convenzione per l'affidamento, due dovrebbero essere le preoccupazioni, la prima, di verificare la possibile esistenza all'interno degli eventuali candidati di una reale possibilità di competizione, di concorrenza. Adotto, evidentemente, il linguaggio tipico delle situazioni di mercato, per il quale la concorrenza dovrebbe essere considerata un valore, ma in questa fattispecie, non abbiamo assistito negli anni alla possibilità di un confronto oggettivo su candidature diverse e su proposte più o meno vantaggiose nei confronti dell'Amministrazione, ma, purtroppo, nella condizione di ricevere un'unica proposta e a quella doversi affidare. Quindi, la prima preoccupazione è la seguente, non poteva formalmente essere anche preventivata la fattispecie della condizione di un unico offerente e quindi la possibilità di valutare, già da questa fase, quale potesse essere il comportamento successivo dell'Amministrazione? Noi siamo di fronte ad una situazione in cui il soggetto che avvia l'Avviso Pubblico si mette nelle condizioni di dover sperare che ci siano più offerte, ma non dice come si comporterà laddove l'offerta fosse unica e, laddove unica, anche con clausole, eventualmente, non così favorevoli quali noi desidereremmo, e questa è la prima osservazione. La seconda osservazione è quella che riguarda la possibilità di regolare in un rapporto tra le parti i tassi di interesse, nel senso che chi parla, come ha già detto in Commissione, avrebbe preferito un atteggiamento più autorevole della committenza, cioè noi, cioè il Comune di Torino, nel definire il range entro il quale valutare i tassi di interesse sostenibili e ragionevoli per l'Ente Comunale. Noi abbiamo introdotto una formula, per me, ancora troppo generica. Viene detto, ci è stato spiegato, che di fronte a un atto di questa natura, che viene obbligatoriamente sottoposto al Consiglio, ma altrettanto obbligatoriamente deve avere una regia prevalentemente tecnica, non è possibile offrire al Consiglio Comunale una ingerenza così ampia quale quella di determinare le caratteristiche sulle quali si andranno a valutare le offerte. Tuttavia, continuo a esprimere la preoccupazione rispetto al fatto che la nostra Città, ogni anno, se non sbaglio, ma anche qui credo di non sbagliare, sostiene circa 13 milioni di interessi passivi per le anticipazioni di cassa, dovute alla cronica mancanza di liquidità. Quali elementi di tutela, quindi, per non trovarsi nella condizione che un ipotetico, unico offerente, introduca ipotetici tassi di interesse, altrettanto dolorosi, quanto quelli che abbiamo qui subìto? La formula che l'Amministrazione ci propone è quella che viene ritenuta l'unica possibile in questa fase di discussione, io sul piano giuridico, evidentemente, non mi intrometto, certo che resto perplessa di un rapporto di forza che mi sembra, francamente, asimmetrico tra l'Ente Pubblico, tra i maggiori degli enti pubblici di questo territorio, che deve cercare la propria Tesoreria e coloro che faranno le offerte, sapendo che, peraltro, agiamo in un quadro in cui i Tesorieri sono, forse gli stessi per più livelli istituzionali, anche qui credo di non sbagliare, lo sono stati finora per il Comune, contemporaneamente, per la Regione. Quindi ancorché la delibera sia stata accurata e volta alla ricerca del massimo del consenso del Consiglio Comunale, ho ancora delle riserve e delle perplessità, e quindi il mio voto sarà di astensione. |