Interventi |
ARTESIO Eleonora In realtà non dirò che non sarei intervenuta, se non fosse intervenuta la Consigliera Ferrero, ma di motivazioni per intervenire ne avevo già ascoltate in precedenza e ho ritenuto che dal settembre 2017, quando abbiamo discusso di questa mozione, fino al 23 luglio 2018, forse ero stata in silenzio abbastanza perché, vedete, accompagnarci nella strada dei beni comuni, io ho provato a farlo, firmando anche la vostra mozione, il problema è che lungo il percorso voi non lasciate dietro neanche le briciole di pane di Pollicino perché qualcuno possa orientarsi sulla strada che stiamo percorrendo. E io, in effetti, dal settembre 2017 ad oggi, su quale strada siate incamminati, non lo sapevo e nemmeno vengo a saperlo oggi. C'è un problema di credibilità nelle cose che si fanno ed è sulla credibilità che si riesce ad ampliare l'arco delle persone convinte, disponibili, che magari ripongono un'aspettativa sul fatto che si possano anche fare delle cose innovative. Se questa credibilità non viene coltivata, e per coltivarla ci vuole comunicazione e ci vuole anche confronto, si rischia che anche coloro che hanno dato fiducia in un'aspettativa, in un'aspettativa fondata sull'esperienza e anche su una teoria, che avrebbe potuto supportare quell'esperienza, quell'aspettativa venga meno e quella credibilità anche. Io temo che in questo anno non si sia voluta coltivare la credibilità e, dato che non posso parlare a soggetti esterni, ma devo parlare a un atto che è stato assunto da questo Consiglio Comunale, allora voglio mettere in fila i momenti nei quali la credibilità non è stata coltivata. Io, con voi, ho votato il 25 settembre del 2017 una mozione che chiedeva, consentendo un percorso di autodeterminazione, di pervenire alla scrittura di un Regolamento di uso civico. Apprendo dell'esistenza di un Regolamento di uso civico attraverso un invito su Facebook, che promuove dei momenti di comunicazione, di confronto, intorno a quel Regolamento. Penso che quando esiste un atto istituzionale, esisteranno, certamente, i momenti conviviali da condividere all'interno della Cavallerizza, ma anche dei momenti formali da istruire all'interno dell'Amministrazione, perché è l'Amministrazione che ha dato riconoscimento a quel percorso di autodeterminazione. Quel momento formale non è mai avvenuto. Apprendo, dalla risposta all'interpellanza di oggi, dopo averlo saputo per via informali, ma, ripeto, quando gli atti sono istituzionali, pretendono passaggi istituzionali. Apprendo oggi che il Regolamento sarebbe stato consegnato, non so in quale modo, e che poi che dovrà essere inquadrato in una cornice normativa più puntuale, e sempre più innovativa, è stato chiesto a dei Giuristi di fare questo lavoro di connessione tra Regolamento sull'uso civico e l'inquadramento teorico in ambito di diritto. Non abbiamo conoscenza di quell'inquadramento, dell'esito di quel lavoro di connessione; stiamo aspettando, ha detto l'Assessore Giusta, che gli uffici valutino il parere che sarà formulato o che è stato formulato da Giuristi esterni e che lo inquadrino nel Regolamento Comunale. Ma io voglio sottolineare che la mozione che abbiamo approvato incaricava i nostri uffici comunali di accompagnare il percorso di autodeterminazione del Regolamento di uso civico. Tre passaggi, questi, che non sono stati condivisi sul piano istituzionale, perché, ripeto, nel momento in cui l'istituzione riconosce quel percorso, è poi l'istituzione che deve curarlo nel rapporto con il Consiglio e negli atti conseguenti. Se lo cura soltanto negli appuntamenti su Facebook, questa istituzione risulta completamente estranea al percorso di una propria mozione, a meno che non sia qualcuno di coloro che non hanno condiviso la mozione a suscitare con un'interpellanza il dibattito e non è così che si rende credibile questo percorso. Quindi, mi dispiace dover, con rammarico, sottolineare che quelli che mi sembrano meno convinti sul percorso di quella mozione, siano esattamente gli Assessori che la dovranno rettificare, perché da parte della Giunta nei confronti del Consiglio, non è avvenuto in un anno alcuno degli aggiornamenti che sarebbero stati necessari per convincerci della tenuta formale di quel Regolamento di uso civico, della possibilità di farne un procedimento generale, della possibilità di inserirlo all'interno del Regolamento dei Beni Comuni e anche della possibilità di confrontare delle esperienze in atto con più serenità di quanto non accada quando tocca alle Opposizioni di fare delle interpellanze. |