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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2018-02674
"RITORNANDO DAL FUTURO (TRA DRONI E BAR ROBOTICI) L'AMMINISTRAZIONE HA ANCORA VOGLIA DI DEDICARE ATTENZIONE AL PROPRIO PASSATO (PATRIMONIO STORICO, CULTURALE E MILITARE) PER CAPIRE IL PRESENTE?" PRESENTATA IN DATA 26 GIUGNO 2018 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
LEON Francesca Paola (Assessora)
A questa interpellanza risponderemo, io per una parte e il Vice Sindaco Montanari per
un'altra. Allora, al punto 1 - questo è il Consigliere Magliano il firmatario e mi scuso
col Consigliere Morano - "quali siano le idee e i progetti dell'Amministrazione per
valorizzare le preziosissime collezioni custodite nel Museo d'Artiglieria per aumentare
l'offerta culturale della città facendo leva sulla propria ricchissima storia". Il restauro
del Mastio della Cittadella è stato progettato in funzione della sua destinazione a sede
del Museo Nazionale di Artiglieria come da concessione a suo tempo stipulata dalla
Città a favore dell'Amministrazione della difesa. Approssimandosi l'avvio dei lavori
dell'ultimo lotto relativo alla parte cinquecentesca e in previsione dell'avvio della
progettazione definitiva di quelli relativi al padiglione costruito nel 1961 apparve
necessario definire i caratteri fondamentali del futuro allestimento. A tal fine si è
considerato indispensabile riflettere approfonditamente sulla natura del Museo, sul suo
inserimento nel contesto urbano, sul pubblico a cui si rivolge anche alla luce dei vincoli
che l'edificio destinato ad ospitarlo imponeva. La superficie espositiva disponibile
infatti appare largamente insufficiente a contenere le collezioni del Museo di Artiglieria
attualmente conservato presso la Caserma Amione. Due delle strutture del Mastio
risultano idonee ad un allestimento addensato di reperti di grande massa, ingombro e
peso. Suscitava inoltre perplessità l'ipotesi di un Museo unicamente centrato sulle
esposizioni di strumenti bellici per quanto di straordinario rilievo ed interesse; si ritenne
quindi, con un lavoro che ha coinvolto tutti i soggetti che ruotano attorno al tema della
storia difensiva della nostra città, che una tale impostazione non avrebbe garantito
un'adeguata capacità di attrazione nei confronti di un pubblico di non specialisti a cui si
ha invece l'ambizione di rivolgersi. La collocazione del Museo in un edificio di grande
importanza storica come il Mastio della Cittadella inoltre impone di porre le collezioni
in relazione con il contenitore e con il suo significato nella storia urbanistica e militare
della Città. Il contesto urbano infine, caratterizzato dalla presenza dei numerosi siti di
straordinario interesse dal punto di vista delle strutture difensive, costituisce una
preziosa occasione per fare del Mastio e del Museo il fulcro, il centro di interpretazione
di un sistema museale diffuso. La bozza di progetto si fonda sul principio di creare una
sintesi sinergica tra Museo collezione e Museo sito. Il Mastio della Cittadella dovrebbe
pertanto divenire contemporaneamente luogo di esposizione e di valorizzazione di parte
delle collezioni del Museo Nazionale di Artiglieria e il museo di se stesso, nonché il
perno di un sistema di siti visitabili per ulteriori approfondimenti e nuove esperienze.
Nel Mastio troveranno posto i reperti più significativi di tali collezioni inseriti in un
contesto narrativo che li connetta con le vicende storiche di Torino ed in particolare con
l'evoluzione delle strutture difensive e il loro ruolo nella definizione urbanistica ed
architettonica della Città, con i progressi scientifici, tecnologici ed industriali che
(incomprensibile) alla luce il loro ruolo nella definizione dell'identità torinese, quegli
episodi bellici salienti che ne segnalano la storia, si mira in questo modo ad evitare
un'eccessiva specializzazione nel contempo attraverso un Museo Militare non
militarista immersivo, tecnologico ed emozionale a rendere esplicito il ruolo
fondamentale finora mai adeguatamente sottolineato che i militari della tecnologia
bellica hanno assunto nel disegnare il volto e il destino di Torino. Il Padiglione Italia 61
poi sarebbe destinato ad ospitare mostre temporanee di approfondimento, ad
acconsentire la rotazione delle collezioni. Al tempo stesso il Museo e il Mastio
dovrebbero costituire il centro di un sistema di rimandi ad altri siti perlopiù compresi in
un raggio di poche centinaia di metri tutti estremamente significativi in un rapporto
nella prospettiva storica qui tratteggiata e in particolare il sistema dovrebbe essere
completato da Caserma Dabormida in piazza d'Armi come deposito visitabile delle
collezioni del Museo Nazionale di Artiglieria che non troveranno posto all'interno del
Mastio della Cittadella, come riserva accessibile dotata di laboratori e strutture di
supporto sia agli studiosi che anche ai visitatori. Le gallerie del Museo Pietro Micca, le
gallerie recentemente aperte al pubblico nel nuovo parcheggio sotterraneo di corso
Galileo Ferraris, il Pastis, il Cisternone. Questi ultimi quattro siti in cui il visitatore può
avere un'esperienza personale diretta delle strutture difensive della vita, della sofferenza
dei difensori delle città assediate e delle tecniche belliche. E' in corso la progettazione
di opere complementari su cui si sta ragionando per una migliore fruibilità, accessibilità
e visibilità del Museo, ovvero intervenire sulle sistemazioni superficiali nel contesto ed
in particolare in concomitanza con il completamento delle opere del nuovo parcheggio
interrato e si progetta lo spostamento sul nuovo viale di copertura dello stesso dei giochi
dei bimbi attualmente posizionati sul retro del Mastio, l'ampliamento del giardino
circostante il Mastio fino a comprendere l'attuale controviale di via Cernaia e le
chiusure di tale giardino con il ripristino della cancellata storica; l'utilizzo del giardino e
di parte del viale di copertura del nuovo parcheggio di corso Galileo Ferraris collegato
ad esso mediante attraversamenti sopraelevati per ospitare le parti idonee alle
esposizioni all'aperto ed altre installazioni che segnalino o anticipino la presenza del
Museo. Questo è tutto, ovviamente, in fase di progettazione, ma quindi non tutte le
collezioni troveranno spazio, per i motivi che ho detto, all'interno del Mastio, ma con
l'avvio del trasferimento alla Caserma Dabormida, su cui adesso interverrà il Vice
Sindaco, si troverà adeguato spazio per le collezioni.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Le associazioni hanno partecipato al gruppo di progettazione, cioè la riprogettazione
percorso storico, se c'è qualcuno che è stato escluso lo verificheremo, però hanno
partecipato ad un lavoro che è durato molto tempo coordinato dalla Città. Quindi io
direi di invitare il gruppo di lavoro a presentare lo schema di progetto che è stato
costruito in questi anni a cui hanno partecipato la gran parte delle associazioni che
hanno lavorato sui musei, insieme ovviamente all'Amministrazione della Difesa e ad
altri esperti che sono stati coinvolti, quindi direi convochiamo una Commissione,
andiamo ad esaminare il lavoro che è stato fatto da questo gruppo di lavoro che è
piuttosto vasto dove hanno trovato spazio molte delle persone che hanno lavorato per
tanti anni su questo patrimonio, quindi ben venga la presentazione di un lavoro che è
stato un lavoro collettivo.

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