Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) A questa interpellanza risponderemo, io per una parte e il Vice Sindaco Montanari per un'altra. Allora, al punto 1 - questo è il Consigliere Magliano il firmatario e mi scuso col Consigliere Morano - "quali siano le idee e i progetti dell'Amministrazione per valorizzare le preziosissime collezioni custodite nel Museo d'Artiglieria per aumentare l'offerta culturale della città facendo leva sulla propria ricchissima storia". Il restauro del Mastio della Cittadella è stato progettato in funzione della sua destinazione a sede del Museo Nazionale di Artiglieria come da concessione a suo tempo stipulata dalla Città a favore dell'Amministrazione della difesa. Approssimandosi l'avvio dei lavori dell'ultimo lotto relativo alla parte cinquecentesca e in previsione dell'avvio della progettazione definitiva di quelli relativi al padiglione costruito nel 1961 apparve necessario definire i caratteri fondamentali del futuro allestimento. A tal fine si è considerato indispensabile riflettere approfonditamente sulla natura del Museo, sul suo inserimento nel contesto urbano, sul pubblico a cui si rivolge anche alla luce dei vincoli che l'edificio destinato ad ospitarlo imponeva. La superficie espositiva disponibile infatti appare largamente insufficiente a contenere le collezioni del Museo di Artiglieria attualmente conservato presso la Caserma Amione. Due delle strutture del Mastio risultano idonee ad un allestimento addensato di reperti di grande massa, ingombro e peso. Suscitava inoltre perplessità l'ipotesi di un Museo unicamente centrato sulle esposizioni di strumenti bellici per quanto di straordinario rilievo ed interesse; si ritenne quindi, con un lavoro che ha coinvolto tutti i soggetti che ruotano attorno al tema della storia difensiva della nostra città, che una tale impostazione non avrebbe garantito un'adeguata capacità di attrazione nei confronti di un pubblico di non specialisti a cui si ha invece l'ambizione di rivolgersi. La collocazione del Museo in un edificio di grande importanza storica come il Mastio della Cittadella inoltre impone di porre le collezioni in relazione con il contenitore e con il suo significato nella storia urbanistica e militare della Città. Il contesto urbano infine, caratterizzato dalla presenza dei numerosi siti di straordinario interesse dal punto di vista delle strutture difensive, costituisce una preziosa occasione per fare del Mastio e del Museo il fulcro, il centro di interpretazione di un sistema museale diffuso. La bozza di progetto si fonda sul principio di creare una sintesi sinergica tra Museo collezione e Museo sito. Il Mastio della Cittadella dovrebbe pertanto divenire contemporaneamente luogo di esposizione e di valorizzazione di parte delle collezioni del Museo Nazionale di Artiglieria e il museo di se stesso, nonché il perno di un sistema di siti visitabili per ulteriori approfondimenti e nuove esperienze. Nel Mastio troveranno posto i reperti più significativi di tali collezioni inseriti in un contesto narrativo che li connetta con le vicende storiche di Torino ed in particolare con l'evoluzione delle strutture difensive e il loro ruolo nella definizione urbanistica ed architettonica della Città, con i progressi scientifici, tecnologici ed industriali che (incomprensibile) alla luce il loro ruolo nella definizione dell'identità torinese, quegli episodi bellici salienti che ne segnalano la storia, si mira in questo modo ad evitare un'eccessiva specializzazione nel contempo attraverso un Museo Militare non militarista immersivo, tecnologico ed emozionale a rendere esplicito il ruolo fondamentale finora mai adeguatamente sottolineato che i militari della tecnologia bellica hanno assunto nel disegnare il volto e il destino di Torino. Il Padiglione Italia 61 poi sarebbe destinato ad ospitare mostre temporanee di approfondimento, ad acconsentire la rotazione delle collezioni. Al tempo stesso il Museo e il Mastio dovrebbero costituire il centro di un sistema di rimandi ad altri siti perlopiù compresi in un raggio di poche centinaia di metri tutti estremamente significativi in un rapporto nella prospettiva storica qui tratteggiata e in particolare il sistema dovrebbe essere completato da Caserma Dabormida in piazza d'Armi come deposito visitabile delle collezioni del Museo Nazionale di Artiglieria che non troveranno posto all'interno del Mastio della Cittadella, come riserva accessibile dotata di laboratori e strutture di supporto sia agli studiosi che anche ai visitatori. Le gallerie del Museo Pietro Micca, le gallerie recentemente aperte al pubblico nel nuovo parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris, il Pastis, il Cisternone. Questi ultimi quattro siti in cui il visitatore può avere un'esperienza personale diretta delle strutture difensive della vita, della sofferenza dei difensori delle città assediate e delle tecniche belliche. E' in corso la progettazione di opere complementari su cui si sta ragionando per una migliore fruibilità, accessibilità e visibilità del Museo, ovvero intervenire sulle sistemazioni superficiali nel contesto ed in particolare in concomitanza con il completamento delle opere del nuovo parcheggio interrato e si progetta lo spostamento sul nuovo viale di copertura dello stesso dei giochi dei bimbi attualmente posizionati sul retro del Mastio, l'ampliamento del giardino circostante il Mastio fino a comprendere l'attuale controviale di via Cernaia e le chiusure di tale giardino con il ripristino della cancellata storica; l'utilizzo del giardino e di parte del viale di copertura del nuovo parcheggio di corso Galileo Ferraris collegato ad esso mediante attraversamenti sopraelevati per ospitare le parti idonee alle esposizioni all'aperto ed altre installazioni che segnalino o anticipino la presenza del Museo. Questo è tutto, ovviamente, in fase di progettazione, ma quindi non tutte le collezioni troveranno spazio, per i motivi che ho detto, all'interno del Mastio, ma con l'avvio del trasferimento alla Caserma Dabormida, su cui adesso interverrà il Vice Sindaco, si troverà adeguato spazio per le collezioni. LEON Francesca Paola (Assessora) Le associazioni hanno partecipato al gruppo di progettazione, cioè la riprogettazione percorso storico, se c'è qualcuno che è stato escluso lo verificheremo, però hanno partecipato ad un lavoro che è durato molto tempo coordinato dalla Città. Quindi io direi di invitare il gruppo di lavoro a presentare lo schema di progetto che è stato costruito in questi anni a cui hanno partecipato la gran parte delle associazioni che hanno lavorato sui musei, insieme ovviamente all'Amministrazione della Difesa e ad altri esperti che sono stati coinvolti, quindi direi convochiamo una Commissione, andiamo ad esaminare il lavoro che è stato fatto da questo gruppo di lavoro che è piuttosto vasto dove hanno trovato spazio molte delle persone che hanno lavorato per tanti anni su questo patrimonio, quindi ben venga la presentazione di un lavoro che è stato un lavoro collettivo. |