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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2018-03006
GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI 2026.
Interventi
TRESSO Francesco
Okay, sì, grazie, Presidente. Ma io temo che la pièce teatrale che oggi si recita in
quest'Aula sia degna del miglior teatro dell'assurdo, Ionesco in confronto era quasi un
dilettante e però credo davvero che la responsabilità di questa situazione, abbia
pazienza, Sindaca Appendino, ma ce l'ha in gran parte lei. Prendiamo esempio da cosa
ha fatto Milano, Milano ha adottato una delibera di Giunta e giustamente è un atto che
ha fatto in qualità di Giunta, in qualità, quindi, di esecutivo, in cui ha appoggiato
pienamente il progetto di candidatura alle Olimpiadi, punto, dopodiché l'ha portata in
Consiglio per la discussione e ci mancherebbe, democratica e Consiliare, ma ha dato
scelta, ha dato capacità di scelta, ha dato prova di sapere puntare a quelli che sono degli
obiettivi che si è data come Giunta, come mission nel suo percorso consiliare. Se uno
poi legge nella delibera presentata dalla Giunta di Milano, si vede che ai primi punti
vengono poste la promozione dell'attrazione degli investimenti, la promozione dello
sport e la possibilità di utilizzare questo strumento e questa occasione come possibilità
di realizzare delle trasformazioni territoriali, punto, non è un atto poi così complicato o
così elaborato, dice poche cose, ma le dice in maniera molto chiara. Lei invece, Sindaca,
fin dall'inizio si è mossa in assoluta solitudine, in autarchia totale, non ha coinvolto,
intanto, la Città, non ha coinvolto i soggetti, dove è già stato detto negli interventi di chi
mi ha preceduto, non si son visti chiamati, comunque, anche per un parere,
imprenditori, la Confcommercio, i volontari, la Città stessa. Volevate fare un
Referendum? Ma perché non lo avete indetto? Probabilmente non ce n'era tempo. Però,
vede, noi che siamo seduti qui, anche noi dalla parte delle Minoranze, siamo comunque
il Consiglio Comunale di Torino, ognuno di noi, nel nostro piccolo, rappresenta una
sensibilità, una porzione di città che tutti insieme rappresentano, quindi, quello che è
l'interesse della città. Ma lei non ha pensato minimamente di coinvolgerci, non solo ha
fatto tutto in solitudine con il suo Gruppo Consiliare, che tra l'altro, poi, non l'ha
minimamente appoggiata e si è vissuto questo drammone in cui, appunto, abbiamo
dovuto chiamare Di Maio, abbiamo dovuto chiamare i vari consulenti tecnici, a cui era
stato dato l'incarico a cercare di supportare le sue posizioni e cercare di convincere i
recalcitranti Consiglieri 5 Stelle che non erano d'accordo. Ma non si à mai posto
davvero il problema di dire: "Forse in un'occasione di questo genere, se davvero questo
è strumento, se davvero questa è occasione per Torino, c'è bisogno di coinvolgere
maggiormente, di dare una forza anche al fatto di avere maggiore unitarietà, così come
fu, peraltro, nella precedente edizione del 2006". Io, guardi, le riporto un dato, perchè
poi è inutile restare qui, si potrebbe parlare per ore, lo faremo ancora lungamente, su
quelli che siano i pro e i contro, le opportunità o meno, io penso semplicemente che
questo possa essere un formidabile strumento di volano per il territorio intero. Le
riporto un dato unico, sono gli iscritti alla Cassa Edile della Città Metropolitana di
Torino, dal 2008 al 2016, in 8 anni, sono passati da 18.147 a 9.000, 50% in meno.
Allora, se è un caso Embraco, con tutto il rispetto del caso Embraco e tutta la mia
personale adesione e solidarietà ai dipendenti dell'Embraco, in cui 490 persone hanno
rischiato il licenziamento, poi si è trovato il pensionamento per alcune e per altre no e
poi dopo sono intervenuti, vivaddio i Ministri, sono intervenuti, vivaddio le Istituzioni,
e si è riusciti a trovare una soluzione. Qui ci sono quasi 10.000 persone che hanno perso
il posto di lavoro, che lavorano nell'edilizia e che sicuramente questo sarebbe strumento
eccezionale per ridare volano a questo settore che dà poi volano a tutta l'economia del
territorio. Lei, Sindaca, è mancata come Sindaca della Città, ma soprattutto come
Sindaca della Città Metropolitana, perché non ha saputo interpretare quel ruolo di
amministratrice di tutto un territorio, che era Torino e le sue Valli. Io sono sicuro che
Torino e le sue Valli abbiano la candidatura più forte, perchè, vede, noi abbiamo già
l'hardware, abbiamo gli impianti, anche se da rifunzionalizzare, abbiamo la logistica,
abbiamo le strade e abbiamo già il software, perchè, di fatto, abbiamo già messo a punto
il sistema di organizzazione e questa è una cosa che abbiamo noi nel nostro patrimonio,
abbiamo le competenze che le abbiamo sviluppate nelle progettazione e nella gestione
del precedente evento e questa non poteva che essere la candidatura più forte dal punto
di vista della sostenibilità, della capacità, proprio. Ora, il fatto che il CONI abbia chiesto
delle condizioni di garanzia, vede, Consigliera Sganga, ma non mi sembra poi così
assurdo, il CONI si chiama Comitato Olimpico Nazionale, credo che nella mission
principale ci sai quella di, comunque, riuscire a portare a casa un'Olimpiade. Si è già
presa uno schiaffone in faccia in occasione della candidatura di Roma e non è che al
CIO questo proprio non sia passato inosservato, io credo che qualcuno in quella sede se
lo sia attaccato ad un orecchio, allora il CONI chiede di avere una piena e
incondizionata …, una delibera piena e incondizionata del Consiglio Comunale, che
sancisca il fatto che si vuole aderire. Questo non vuol dire consegnare la città nelle mani
del CONI, ma ci mancherebbe, ci sono tutti gli spazi di concertazione, gli spazi di
mediazione, gli spazi giustamente per far valere tutti i punti che voi avete richiamato,
alcuni pleonastici, perchè richiamare il fatto che i pagamenti debbano essere certi, forse
non vale solo per le Olimpiadi, ma è una regola generale e credo che alcuni,
francamente, potessero anche essere ponderati un po' meglio, ma non importa, va bene,
apprezziamo il principio comunque di dire, c'è anche un presidio, una volontà di
mantenere una …, come dire, una parte primaria anche nella gestione di quelli che sono
i processi che avvengono sul territorio, però ci vuole incondizionatamente un
entusiasmo, una volontà di dire: "Questa è un'occasione che io ritengo utile, ritengo
voler di nuovo ridare una speranza, una possibilità". Io ebbi già occasione di dirlo in
precedenza, il fatto anche che si parli così approfonditamente di questo evento, con
questa enfasi, quasi fosse la panacea di tutti i problemi di Torino, è perchè mancano
altre visioni, mancano altre progettualità, però ben venga che ci sia questa in questo
momento, perché la maggioranza della città, la maggioranza del territorio lo vuole,
questo è il fatto e lei, Sindaca, se ne deve assumere la responsabilità se questo processo
verrà avallato. Infine, penso che il tema fondamentale, appunto, è che oggi ci troviamo e
abbiamo dato veramente un cattivo esempio di politica, che si sappia far carico di quelle
che sono le volontà del territorio e le possibilità di dare sviluppo al territorio stesso.
Oggi siamo nella situazione in cui, comunque, c'è ancora la possibilità, ancorché
fortemente compromessa da tutta una serie di azioni che, comunque, la Maggioranza ha
saputo fare, perchè, davvero, l'atteggiamento a volte ha richiamato un po' quello dei
ragazzini che sono al campo di gioco e vengono invitati a giocare nel campo grande, nel
campo bello, ma loro hanno il pallone e dicono: "No, però le regole le faccio io, adesso
io voglio che giochiamo anche con le mani, non solo con i piedi", mi sembra un
atteggiamento molto puerile, un pochino, veramente, così, di chi sfrutta l'occasione per
un po' di notorietà e possibilità di fare, comunque, anche su questo, molto
strumentalismo. Qui c'è, invece, il bisogno di dare nettezza e chiarezza a una volontà
politica, la politica è fare scelte, fare scelte vuol dire che voi siete stati chiamati a
governare questa città e dovete prendervene la responsabilità fino in fondo. Sindaca
Appendino, mi perdoni, ma lei non ha avuto questo tipo di atteggiamento. C'è ancora
modo di riuscire, comunque, a dare un segnale, io assolutamente sono perchè si cerchi,
nella maniera migliore possibile, che ad oggi si riesca a dare un segnale coeso. Io credo
che la delibera presentata in alternativa all'ordine del giorno che noi come Minoranza
abbiamo presentato e che non facciamo nient'altro che riprendere tutti, uno per uno, i
punti posti dalla Maggioranza e tutti, uno per uno, i punti posti dal CONI, dicendo:
"Facciamoli coesistere, vediamo, però, incondizionatamente, quello sì, al processo, una
nostra adesione", poi ci sarà tutto il modo di concertare, di ottimizzare. Io credo ci siano
nella delibera presentata oggi dal Movimento 5 Stelle, un paio di punti che, così come
posti, sono veramente un'azione di contorsionismo, che quasi, come peraltro, una
Consigliera della Maggioranza ha avuto modo di esplicitare nel precedente Consiglio, ci
dica: "Facciamo di tutto perchè, comunque, il CONI vada a scegliere qualcun altro", ma
allora non buttiamo sempre la palla in tribuna e dire: "La colpa è quella del CONI", no,
la colpa è che noi stiamo facendo di tutto per cercare di non dare al CONI la possibilità
di sceglierci. Allora i punti, come già è stato detto, sono degli emendamenti che io ho
presentato insieme ad altri Consiglieri della Minoranza e che riguardano comunque la
possibilità, intanto, che l'analisi costi-benefici, importantissima, bellissima, ma chiedere
che sia un ente terzo è proprio dare una sfiducia al CONI, che, comunque, ha avuto un
mandato dal Governo e quindi mi sembra un loop che poi rischia di, comunque, non
chiudersi, cioè, è veramente una pretesa che ha, di per sé, di nuovo un'incongruenza e
poi ancora la possibilità di fare sinergia con altre realtà. Io l'avevo già detto, questa è
stata anche un'occasione fin da subito, forse di perdere la possibilità di dare un marca
forte, territoriale, di tutto un territorio, che è il territorio del Nord Ovest e si poteva
trovare un'asse con Milano, forte, che mantenesse Milano, Torino, e le sue Valli, quindi
con Torino in posizione baricentrica, perché Milano non ha la vicinanza delle montagne,
non ha la vicinanza di strutture già così ben predisposte. Però questa era una scelta che
bisognava fare da subito e di nuovo condividendola, non mantenendo, invece, il riserbo
fino alla fine e non coinvolgendo nessuno. Se quella era la scelta, poteva essere una
scelta forte, perché, sul livello internazionale sarebbe stata molto vincente, anche su
altre candidature, faccio Stoccolma come esempio, che sono altrettanto forti. Qui si
dava, invece, una grossa capacità, di sapere fare un intervento che sarebbe stato anche
sostenibile, in via di una logistica che ci consente oggi di collegare le due città in poco
più di mezz'ora e Torino con le sue Valli, di nuovo in poco più di un'oretta. Io spero,
davvero, come già è stato detto dal Capogruppo Lo Russo, che ci sai, da parte della
Minoranza, la volontà di trovare una mediazione sugli emendamenti che abbiamo
presentato e che consentono, comunque, in un atto che mi sembra, scusatemi davvero,
un po' rabberciato, di dargli ancora una dignità tale per cui il CONI lo possa interpretare
come un gesto comunque che, soprattutto se arriva da un Consiglio che si esprime
pienamente e congiuntamente con l'adesione a questo atto, dà una forza particolare che
è la forza di un territorio che vuole comunque dare una visione il più possibile
compatta. Se volete procedere singolarmente e in autonomia sulle vostre posizioni,
fatelo, avete fatto un atto che, comunque, già di per sé ci pone in una situazione di
grossa debolezza, credo che non sia il modo migliore per dare una risposta al territorio,
che, viceversa, chiede occasioni di sviluppo, grazie.

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