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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2018-03006
GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI 2026.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, credo di dover chiedere al Presidente Versaci di mandarmi una convocazione
straordinaria per quella seduta del Consiglio Comunale in cui si discuterà delle possibili
opportunità e dei possibili benefici che potrebbero atterrare a Torino con le Olimpiadi e,
viceversa, dei possibili rischi a cui Torino si esporrebbe o si esporrà, laddove le
Olimpiadi non fossero assegnate a Torino, perché in tutte le occasioni in cui questo
Consiglio Comunale ha discusso del tema Olimpiadi questa questione, questo Consiglio
non l'ha mai discussa. Abbiamo discusso di altro. Anche oggi abbiamo discusso di altro
e a volte mi domando, per coloro che sono preoccupati dell'esito del voto - non di questa
seduta, perché non voteremo, ma di quella in cui si voterà - se non dovrebbero essere
altrettanto preoccupati delle reazioni, eventuali, degli spettatori al tipo di dibattito che si
è consumato in questo Consiglio. Perché è stato un dibattito che non è entrato nel merito
delle motivazioni, delle adesioni unanimi, piene, parziali, ma piuttosto è stato un
dibattito che, da un lato, ha cercato di riproporre quanti siano convinti che a questa città
occorre offrire un'aspettativa e una prospettiva, quale che sia l'aspettativa, quale che sia
la prospettiva, e io già nel dibattito della volta scorsa ho ricordato che la critica più
profonda che faccio alla Sindaca è quella di non essere riusciti a costruire in due anni un
indirizzo e un'aspettativa per questa città diversa da quella percorsa dalle Giunte
precedenti, da lei criticata. E allora, se in questa occasione il Consiglio Comunale
doveva solo celebrare un consenso, più o meno ampio intorno ad un sogno, allora
guardate che le Valli olimpiche hanno espresso attraverso i loro Consigli Comunali
un'opinione unanime; la Città Metropolitana, guidata dalla Sindaca ha veicolato quel
che la Sindaca non riusciva a far passare in questo Consiglio Comunale, e ha ragione il
collega Consigliere Napoli, bastava proporre tramite un atto di Giunta al Consiglio un
voto, e il Consiglio si sarebbe espresso, sia pure, magari, in maniera non unanime, e
magari è sottolineato da parte mia. Quindi, la questione che noi stiamo celebrando in
questa occasione è quella di un Consiglio che si sta distruggendo e distorcendo nelle
argomentazioni, rispetto ad un'operazione che in questo momento viene rappresentata
come dire sì o no ad una prospettiva possibile, senza averne discusso le caratteristiche
prima. E guardate che la questione delle condizioni è una questione, per com'è scritta
nella delibera, ripresa nella mozione e dibattuta oggi, risibile, perché gli elementi di
condizione che vengono posti, sono elementi - potete chiedere a qualunque tecnico della
materia - che di qua al 2026 sono ampiamente prevedibili e previsti nell'evoluzione
ordinaria dei diversi sistemi che vengono chiamati in causa: dalla riduzione dei rifiuti,
alla mobilità sostenibile, al turismo dolce eccetera, eccetera, eccetera. Quindi si mettono
delle condizioni che, ragionevolmente, si sa che di qua a quel periodo saranno praticate
non tanto in virtù delle Olimpiadi, ma in virtù della naturale trasformazione ed
evoluzione di quei comparti. Quel che è più interessante, sarebbe stato interessante
discutere in questo Consiglio, se si fossero discussi seriamente benefici e rischi, è che
l'incondizionato ci sarà, delibera o non delibera, perché tutti sanno - chi ha
amministrato le Olimpiadi precedenti e chi lo farà in futuro - che le Olimpiadi
funzioneranno all'interno di un regime giuridico speciale: le leggi speciali, fu la 285
quella delle Olimpiadi precedenti. Quindi le condizioni staranno là, non in quello che
scrivete nelle vostre mozioni o in quello che scrive la delibera della Maggioranza.
Quindi, in sostanza si fa una bella recita intorno al tema delle Olimpiadi in questa Sala,
sapendo tutti benissimo che la recita è funzionale ad un obiettivo politico da parte delle
Minoranze favorevoli alle Olimpiadi per far capire alla Sindaca che da sola non ce la
farebbe, da parte della Minoranza a lasciare aperte delle porte alla prospettiva della
collaborazione con Milano, tant'è che oggi Giorgetti sui giornali sportivi dichiara che
non sarebbe male avere una collaborazione Milano-Torino-Valli olimpiche
diversamente dal "mai con Milano", scritto e dibattuto nei documenti della Maggioranza
e infatti il collega Ricca, puntualmente, consente anche in quest'Aula l'apertura su
Milano. Quindi oggi, oggi, è una recita sul chiarissimo profilo politico, e se questa era
l'attesa che veniva proposta dal Consiglio Nazionale del CONI, direi che non sono i
testi scritti, ma il dibattito che si è sviluppato ad essere deludente. Sicuramente lo è per
me questo tipo di dibattito, deludente, perché si sarebbe dovuto a tempo debito,
discutere - come dicevo in premessa - di rischi e di benefici. Io cito solo due questioni
che non abbiamo mai affrontato nel nostro conversare, perché non riesco ancora a
chiamarlo decidere, visto che anche il voto non è previsto oggi. Non abbiamo, ad
esempio, discusso se nella presentazione del dossier di pre-candidatura fosse proprio
ragionevole prevedere tutte le discipline olimpiche che si erano conosciute nell'edizione
del 2006 e che prevedono, ad esempio, l'utilizzo della pista da bob. Non l'abbiamo
discusso, ma molti esperti del settore sanno che si sarebbe potuto fare, e magari una
delle questioni attualmente in discussione, anche in termini di costi, avrebbe avuto una
modalità di sviluppo e di approfondimento diversa da quella attuale. Magari qui
avremmo potuto discutere se la prospettiva benefici economici, sociali, territoriali, dati
dalle Olimpiadi siano ragionevolmente credibili o siano invece l'illusione della teoria
dello sgocciolamento, teoria dello sgocciolamento che molti economisti ci ricordano e
che, sostanzialmente, sta in questa banalizzazione: da un grande evento qualcosa
resterà; il tema e definire qualcosa, il tema è definire qualcosa per quanti e
probabilmente questi sarebbero stati discorsi possibili, se si fosse affrontato con un altro
metodo, ma ho già criticato il metodo adottato dalla Sindaca nell'altra occasione, e con
un'altra volontà di approfondire il merito, piuttosto che mettere in scena lo schieramento
delle alleanze politiche. Uno schieramento che è vero che lascia fuori la città, ed è vero
che la città ha trovato modi di esprimersi intorno al sostegno per la candidatura o
intorno al dissenso sulla candidatura. Però questa città si è espressa in un livello
mediato, quello delle grandi organizzazioni di rappresentanza, in un livello anche
diretto, come i volontari per le Olimpiadi che hanno chiesto di incontrare i Consiglieri
Comunali questa mattina, ma non si è espressa rispetto a questa prospettiva che io
continuo a chiamare, sembra essere più un'aspettativa e forse un'illusione, che non un
progetto, ma non si è espressa su questa opzione e per questo che ho introdotto la
richiesta di referendum consultivo e su questo spendo solo una parola: se la Città,
convinta come sembra essere la sua Sindaca, convinta condizionata come sembra essere
la Maggioranza, convinta, come sembrano essere, le Minoranze che hanno presentato la
mozione, è convinta che tutta la città aneli alle Olimpiadi, la proposta del referendum
consultivo avrebbero dovuto farla prima, quando sarebbe stato possibile utilizzare la
sessione prevista dallo Statuto per anticipare le scadenze della presentazione del pre-
dossier. Certo, abbiamo ancora tempo, quello che intercorre tra il pre-dossier e il
dossier, se Torino sarà presa in considerazione, questo, almeno, per tenere ancora quel
rispetto che a parole si vuole sempre sottolineare nei confronti della partecipazione.
Quindi, da questo punto di vista, il dibattito di oggi, mi pare, che non abbia fatto fare un
passo avanti sulle relazioni interne al Consiglio Comunale, non abbia aperto una qualità
della partecipazione, della discussione nella città, perché piuttosto ha semplicemente
fatto emergere degli schieramenti senza che quegli schieramenti si potessero confrontare
in termini concreti su benefici attesi o su rischi possibili e quindi, in sostanza, abbiamo
costruito una grande operazione politica intorno ad un passaggio che altri, è vero, lo
hanno detto prima, consumano con una delibera di Giunta proposta al voto del
Consiglio Comunale. Probabilmente, altro stile, avremmo potuto condividere se questa
Amministrazione non avesse cercato prima di agire di furbizia, evitando il passaggio del
Consiglio Comunale e poi di correre maldestramente ai ripari con quanto, tutti insieme,
stiamo vedendo si sta recitando in quest'Aula.

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