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ARTESIO Eleonora Grazie, credo di dover chiedere al Presidente Versaci di mandarmi una convocazione straordinaria per quella seduta del Consiglio Comunale in cui si discuterà delle possibili opportunità e dei possibili benefici che potrebbero atterrare a Torino con le Olimpiadi e, viceversa, dei possibili rischi a cui Torino si esporrebbe o si esporrà, laddove le Olimpiadi non fossero assegnate a Torino, perché in tutte le occasioni in cui questo Consiglio Comunale ha discusso del tema Olimpiadi questa questione, questo Consiglio non l'ha mai discussa. Abbiamo discusso di altro. Anche oggi abbiamo discusso di altro e a volte mi domando, per coloro che sono preoccupati dell'esito del voto - non di questa seduta, perché non voteremo, ma di quella in cui si voterà - se non dovrebbero essere altrettanto preoccupati delle reazioni, eventuali, degli spettatori al tipo di dibattito che si è consumato in questo Consiglio. Perché è stato un dibattito che non è entrato nel merito delle motivazioni, delle adesioni unanimi, piene, parziali, ma piuttosto è stato un dibattito che, da un lato, ha cercato di riproporre quanti siano convinti che a questa città occorre offrire un'aspettativa e una prospettiva, quale che sia l'aspettativa, quale che sia la prospettiva, e io già nel dibattito della volta scorsa ho ricordato che la critica più profonda che faccio alla Sindaca è quella di non essere riusciti a costruire in due anni un indirizzo e un'aspettativa per questa città diversa da quella percorsa dalle Giunte precedenti, da lei criticata. E allora, se in questa occasione il Consiglio Comunale doveva solo celebrare un consenso, più o meno ampio intorno ad un sogno, allora guardate che le Valli olimpiche hanno espresso attraverso i loro Consigli Comunali un'opinione unanime; la Città Metropolitana, guidata dalla Sindaca ha veicolato quel che la Sindaca non riusciva a far passare in questo Consiglio Comunale, e ha ragione il collega Consigliere Napoli, bastava proporre tramite un atto di Giunta al Consiglio un voto, e il Consiglio si sarebbe espresso, sia pure, magari, in maniera non unanime, e magari è sottolineato da parte mia. Quindi, la questione che noi stiamo celebrando in questa occasione è quella di un Consiglio che si sta distruggendo e distorcendo nelle argomentazioni, rispetto ad un'operazione che in questo momento viene rappresentata come dire sì o no ad una prospettiva possibile, senza averne discusso le caratteristiche prima. E guardate che la questione delle condizioni è una questione, per com'è scritta nella delibera, ripresa nella mozione e dibattuta oggi, risibile, perché gli elementi di condizione che vengono posti, sono elementi - potete chiedere a qualunque tecnico della materia - che di qua al 2026 sono ampiamente prevedibili e previsti nell'evoluzione ordinaria dei diversi sistemi che vengono chiamati in causa: dalla riduzione dei rifiuti, alla mobilità sostenibile, al turismo dolce eccetera, eccetera, eccetera. Quindi si mettono delle condizioni che, ragionevolmente, si sa che di qua a quel periodo saranno praticate non tanto in virtù delle Olimpiadi, ma in virtù della naturale trasformazione ed evoluzione di quei comparti. Quel che è più interessante, sarebbe stato interessante discutere in questo Consiglio, se si fossero discussi seriamente benefici e rischi, è che l'incondizionato ci sarà, delibera o non delibera, perché tutti sanno - chi ha amministrato le Olimpiadi precedenti e chi lo farà in futuro - che le Olimpiadi funzioneranno all'interno di un regime giuridico speciale: le leggi speciali, fu la 285 quella delle Olimpiadi precedenti. Quindi le condizioni staranno là, non in quello che scrivete nelle vostre mozioni o in quello che scrive la delibera della Maggioranza. Quindi, in sostanza si fa una bella recita intorno al tema delle Olimpiadi in questa Sala, sapendo tutti benissimo che la recita è funzionale ad un obiettivo politico da parte delle Minoranze favorevoli alle Olimpiadi per far capire alla Sindaca che da sola non ce la farebbe, da parte della Minoranza a lasciare aperte delle porte alla prospettiva della collaborazione con Milano, tant'è che oggi Giorgetti sui giornali sportivi dichiara che non sarebbe male avere una collaborazione Milano-Torino-Valli olimpiche diversamente dal "mai con Milano", scritto e dibattuto nei documenti della Maggioranza e infatti il collega Ricca, puntualmente, consente anche in quest'Aula l'apertura su Milano. Quindi oggi, oggi, è una recita sul chiarissimo profilo politico, e se questa era l'attesa che veniva proposta dal Consiglio Nazionale del CONI, direi che non sono i testi scritti, ma il dibattito che si è sviluppato ad essere deludente. Sicuramente lo è per me questo tipo di dibattito, deludente, perché si sarebbe dovuto a tempo debito, discutere - come dicevo in premessa - di rischi e di benefici. Io cito solo due questioni che non abbiamo mai affrontato nel nostro conversare, perché non riesco ancora a chiamarlo decidere, visto che anche il voto non è previsto oggi. Non abbiamo, ad esempio, discusso se nella presentazione del dossier di pre-candidatura fosse proprio ragionevole prevedere tutte le discipline olimpiche che si erano conosciute nell'edizione del 2006 e che prevedono, ad esempio, l'utilizzo della pista da bob. Non l'abbiamo discusso, ma molti esperti del settore sanno che si sarebbe potuto fare, e magari una delle questioni attualmente in discussione, anche in termini di costi, avrebbe avuto una modalità di sviluppo e di approfondimento diversa da quella attuale. Magari qui avremmo potuto discutere se la prospettiva benefici economici, sociali, territoriali, dati dalle Olimpiadi siano ragionevolmente credibili o siano invece l'illusione della teoria dello sgocciolamento, teoria dello sgocciolamento che molti economisti ci ricordano e che, sostanzialmente, sta in questa banalizzazione: da un grande evento qualcosa resterà; il tema e definire qualcosa, il tema è definire qualcosa per quanti e probabilmente questi sarebbero stati discorsi possibili, se si fosse affrontato con un altro metodo, ma ho già criticato il metodo adottato dalla Sindaca nell'altra occasione, e con un'altra volontà di approfondire il merito, piuttosto che mettere in scena lo schieramento delle alleanze politiche. Uno schieramento che è vero che lascia fuori la città, ed è vero che la città ha trovato modi di esprimersi intorno al sostegno per la candidatura o intorno al dissenso sulla candidatura. Però questa città si è espressa in un livello mediato, quello delle grandi organizzazioni di rappresentanza, in un livello anche diretto, come i volontari per le Olimpiadi che hanno chiesto di incontrare i Consiglieri Comunali questa mattina, ma non si è espressa rispetto a questa prospettiva che io continuo a chiamare, sembra essere più un'aspettativa e forse un'illusione, che non un progetto, ma non si è espressa su questa opzione e per questo che ho introdotto la richiesta di referendum consultivo e su questo spendo solo una parola: se la Città, convinta come sembra essere la sua Sindaca, convinta condizionata come sembra essere la Maggioranza, convinta, come sembrano essere, le Minoranze che hanno presentato la mozione, è convinta che tutta la città aneli alle Olimpiadi, la proposta del referendum consultivo avrebbero dovuto farla prima, quando sarebbe stato possibile utilizzare la sessione prevista dallo Statuto per anticipare le scadenze della presentazione del pre- dossier. Certo, abbiamo ancora tempo, quello che intercorre tra il pre-dossier e il dossier, se Torino sarà presa in considerazione, questo, almeno, per tenere ancora quel rispetto che a parole si vuole sempre sottolineare nei confronti della partecipazione. Quindi, da questo punto di vista, il dibattito di oggi, mi pare, che non abbia fatto fare un passo avanti sulle relazioni interne al Consiglio Comunale, non abbia aperto una qualità della partecipazione, della discussione nella città, perché piuttosto ha semplicemente fatto emergere degli schieramenti senza che quegli schieramenti si potessero confrontare in termini concreti su benefici attesi o su rischi possibili e quindi, in sostanza, abbiamo costruito una grande operazione politica intorno ad un passaggio che altri, è vero, lo hanno detto prima, consumano con una delibera di Giunta proposta al voto del Consiglio Comunale. Probabilmente, altro stile, avremmo potuto condividere se questa Amministrazione non avesse cercato prima di agire di furbizia, evitando il passaggio del Consiglio Comunale e poi di correre maldestramente ai ripari con quanto, tutti insieme, stiamo vedendo si sta recitando in quest'Aula. |