Interventi |
RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Ma c'è un proverbio, proverbio che dice che con calma e vasellina anche il Movimento 5 Stelle piano piano cambia idea perché, finalmente, siamo passati da un no incondizionato alle Olimpiadi... RICCA Fabrizio Presidente, adesso che ho la sua attenzione posso dire che finalmente dopo due anni di barricate su quasi, su quasi tutto, si arriva a un sì, poi analizziamo questo sì, però finalmente c'è un sì, finalmente c'è una presa di coscienza, finalmente c'è una presa di responsabilità da parte di chi governa questa Città che spiega, poi spiegherete, proverete a spiegarcelo meglio, magari nei prossimi interventi, però finalmente si arriva ad un punto, che le Olimpiadi in questa città si vogliono fare, ed è importante perché se io ripenso ai mesi precedenti, dove c'erano no a priori, dove c'erano le barricate, dove c'erano quelle riunioni, nei corridori si urlava, siamo arrivati ad un punto importante. Un altro punto importante lo segniamo dove? Con il documento che abbiamo presentato - ma questo forse a qualcuno è sfuggito - implicitamente la forza che governava Torino negli anni delle Olimpiadi ammette i propri errori, andando a prendere i punti che avete proposto voi, implicitamente ammette che quella è stata un'esperienza fallimentare e secondo me questo è l'altro importante passo avanti perché, andando a prendere la mozione in cui io sono firmatario, si va a fare, a inserire tutta una serie di punti, che sono 13, che avete proposto voi; questo vuol dire che hanno capito anche loro che quell'esperienza del 2006 era sbagliata e andava modificata e questo, secondo me, è un altro punto davvero importante ed è il motivo per cui ho deciso di votare, di sottoscrivere questa mozione. Poi dico che questa non è un'occasione, però, permettetemi, di chi governa questo Palazzo, non è l'occasione del Sindaco Appendino, di Fabrizio Ricca o dei Consiglieri Comunali di Maggioranza, questa è un'occasione per due milioni e mezzo di persone che vivono in questa provincia, che da questo evento avranno delle grosse possibilità. Io penso non solamente agli imprenditori della neve delle Valli, ma io penso a tutte quelle persone che vivono attorno al turismo delle Valli, che potrebbero avere un impatto davvero importante, esattamente come è stato nel 2006, perché io vi ricordo ancora che se passate per Cesana ci sono ancora gli stendardi di Torino 2006, perché quella era stata l'ultima volta che qualcuno ha fatto qualcosa per quelle Valli. Io dico è fondamentale ripeterlo, è fondamentale ripeterlo, però dobbiamo anche pensare che passano vent'anni da un Olimpiade all'altra, il mondo in vent'anni è cambiato profondamente, ci sono forze politiche che a quel punto, nel 2026, saranno completamente cancellate, e ci fa capire come noi dobbiamo essere pronti ad accettare una sfida completamente diversa da quella del 2006, completamente diversa. Torino, oggi, io non sono convinto, nonostante io sia un torinesista convinto delle Olimpiadi, secondo me Torino deve provare a capire se c'è la possibilità di fare un'asse importante anche con Milano, non bisogna precludersi questa iniziativa perché, per una volta che possiamo sfruttare i milanesi, noi abbiamo le montagne, ci mettano i soldi, ci mettano a posto i soldi, le montagne con i soldi di Milano, ma c'è davvero qualcosa di male in questo? C'è qualcosa di male a voler chiedere che dopo tutto quello che ci hanno portato via, vengono ad aggiustarci un po' le montagne, a far ripartire il nostro turismo? Perché la sfida successiva, una volta presa la candidatura, è quella del CIO, perché noi qua parliamo, pontifichiamo come se aver detto sì alle Olimpiadi a Torino in questo Consiglio Comunale automaticamente sia la candidatura ufficiale, e no, ci saranno tanti altri passaggi, e per questo sarà fondamentale avere un asse importante. Quindi io mi permetto di dire che secondo me un'aggiustata a quella vostra delibera va data, perché lo si fa, ripeto, non per noi, non per l'orgoglio di chi siede in quest'Aula e deve approvare una delibera rispetto con ordine del giorno, ma lo si fa pensando a tutte quelle persone che trarrebbero beneficio da un evento di questo tipo che, come ha detto il Consigliere Carretto, ha per 8 anni prima e per 10 anni dopo, un impatto molto importante e questo impatto potrebbe essere quel nuovo volano che dà la possibilità a tante imprese di poter ripartire. Poi mi permetto di dire, qualcuno dice che siamo passacarte; tanti, tanti di noi tra 8 anni non saranno, soprattutto nella prossima Consiliatura, non saranno neanche più presenti e io non mi permetto di dire che deve essere un governo cittadino a blindare quello che è il lavoro del CONI perché c'è un Governo, probabilmente, magari ci sarà un altro Governo tra 8 anni, ma sono le scadenze parlamentari, ci sarà un altro Consiglio Comunale, ci sarà un altro Consiglio Regionale. Ci deve essere, però, una linea guida; Torino deve essere protagonista, ma deve essere protagonista sapendo che non è la Città di Torino, non ha neanche le competenze per poter influire in maniera così forte su quelle che sono scelte nazionali e internazionali. |