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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 15
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2018-03006
GIOCHI OLIMPICI E PARALIMPICI 2026.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Lascio la parola alla Capogruppo Sganga per l'illustrazione, ne ha facoltà per 15 minuti.

SGANGA Valentina
Grazie, Presidente. Il 10 luglio scorso, come tutti sappiamo, il Consiglio Nazionale del
CONI ha deliberato la costituzione di una Commissione di valutazione che dovrà
esaminare gli studi di fattibilità delle tre città che hanno manifestato interesse per la
candidatura ai Giochi Olimpici invernali del 2026. Questa Commissione, nello scegliere
la città candidata dovrà seguire delle linee guida, 13 punti che abbiamo riportato nella
narrativa di questa delibera, e nel dirlo sottolineo delibera; infatti è proprio una delibera
e non altri tipi di atto come mozioni o ordini del giorno, ciò che il CONI ha richiesto ai
Consigli Comunali di adottare per portare avanti il percorso di candidatura. Lo
sottolineo perché quest'oggi, oltre alla delibera presentata dalla Maggioranza, abbiamo
in discussione anche un ordine del giorno presentato dal Capogruppo Lo Russo e da
parte dei Capigruppo di Minoranza che, appunto, resisi conto tardivamente di non aver
letto con sufficiente attenzione il punto 4 delle linee guida del CONI, hanno invano
cercato, nella scorsa Conferenza dei Capigruppo, di trasformare il loro ordine del giorno
in una delibera, per l'appunto. Ma si tratta di una disattenzione, che ci tengo a dirlo,
Presidente, gli perdoniamo; sarà probabilmente frutto dell'euforia olimpica. Lo
sappiamo, l'euforia olimpica a volte fa brutti scherzi, scherzi da miliardi di debiti in
alcuni casi e la Città di Torino su questo ne sa qualcosa o scherzi da delirio di
onnipotenza in altri casi e, ecco, è di questi ultimi che vorrei parlare nell'esporre questo
atto. Del diritto di potenza che il CONI, a guida Malagò, ha cercato di esercitare nel
chiedere alle Amministrazioni un sostegno pieno e incondizionato alla candidatura. Un
sostegno assoluto, un sostegno senza porre restrizioni di sorta significa consegnare le
chiavi della Città in mano al Comitato Olimpico; è come firmare una cambiale in
bianco, è un salto nel vuoto e sono certa che l'euforia olimpica che anima tante persone,
giustamente, in questa Sala, e non solo qui, non sia un paracadute sufficiente; si chiede
in sostanza ad un organo elettivo, ad un Consiglio democraticamente eletto dai cittadini
di rinunciare alle sue prerogative democratiche di indirizzo e di controllo pur di
massimizzare la possibilità di essere scelti come città candidata. Leggendo quel punto
ho immediatamente pensato, come tanti commentatori, che fosse intriso di una certa
ipocrisia, quella di trovare un escamotage, una scusa velata, ma neanche troppo, per
eliminare Torino dalla corsa e sono in realtà persuasa dall'idea che sia effettivamente
così, non credo possa essere un caso che appena pochi giorni prima della deliberazione
del CONI il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle qui a Torino si era fatto
promotore di un manifesto di 12 punti che di fatto erano e sono delle condizioni
vincolanti e imprescindibili per quello che è il nostro modello di realizzazione
dell'evento olimpico. Ma rimaniamo convinti che un'Amministrazione non solo possa,
ma debba pensare di esercitare dei condizionamenti su un evento che va ad impattare sul
proprio territorio da qui ai prossimi 20 anni. Ed è quello che abbiamo fatto con questa
delibera, una delibera che, se approvata, sancirà l'impegno a portare avanti il percorso
di candidatura iniziato con la consegna dello studio di fattibilità. Una delibera che
sancirà il sostegno del Consiglio Comunale di Torino, un sostegno che però è tutt'altro
che incondizionato; è certamente un sostegno condizionato, condizionato al mandato
che abbiamo ricevuto dagli elettori e condizionato ai quattro parametri che ci siamo
sostanzialmente già detti nel corso dell'ultima discussione e che richiamo brevemente:
sono quelli dell'analisi costi e benefici per tutte le città candidate, l'impossibilità di fare
debito per gli enti locali, il no all'ipotesi del tandem con la Città di Milano e il rispetto
dell'indirizzo del Consiglio, ovvero appunto dei 12 punti che sono in narrativa. Ma a
proposito di condizioni volevo ora soffermarmi un attimo sull'ordine del giorno
proposto dalle Minoranze che insomma vorrebbero fosse votato dal Consiglio. In questo
dispositivo accade una cosa curiosa che vado a descrivervi: nella prima parte del
documento si leggono i 12 punti promossi dalla Maggioranza a tutela appunto di quello
che riteniamo il miglior perimetro possibile per lo svolgimento delle Olimpiadi
invernali, una premessa che suppongo le Minoranze vogliano far passare come un gesto
di apertura nei nostri confronti e li ringrazio, il problema è che ci credono talmente poco
in quei punti che non si accorgono che lo stesso documento si conclude con
l'accettazione del famoso punto 4 redatto dal CONI, di cui vi ho parlato poc'anzi e che
prevede l'appoggio incondizionato. Ora, è evidente a tutti che c'è qualcosa che non va,
capite che prima ancora di un problema politico, di un problema sociale ed economico o
di qualsiasi altra natura c'è un problema logico, squisitamente logico. C'è un atto in cui
prima vengono poste delle condizioni, che sono le nostre condizioni, e immediatamente
dopo viene espresso un supporto incondizionato e visto che il dovere, il nostro dovere è
quello di tutelare, tra le altre cose, anche la ragionevolezza e la credibilità di quanto
avviene in quest'Aula, è chiaro che questo odg è per noi irricevibile. Quadro molto
diverso da quello che invece è la delibera che presentiamo oggi, che peraltro è in linea
con le vostre stesse premesse e che io vi invito a votare. In quella che prima ho definito
l'euforia olimpica, qualcuno ha dimostrato di essere pronto ancora una volta ad abdicare
a qualunque prerogativa di quest'Aula, a qualunque potere di negoziazione e in ultima
istanza agli stessi doveri per cui tutti noi siamo stati eletti. In altre parole parte della
Minoranza, voi, avete dimostrato di essere disponibili ad arginare quella che è, quella
stessa creatività di ragionamento di cui sopra avete definito "un nostro suicidio politico"
con un vostro, o meglio, più che vostro con un suicidio politico economico della Città.
Siete talmente disposti ad avere le Olimpiadi a qualunque costo, questo io lo capisco,
che piuttosto accettate carta bianca, quindi sia nuovo debito, sia nuovo consumo di
suolo, sia chi dice che Torino deve essere la stampella di Milano perché questo sarebbe
l'esito di questa vicenda se l'iter di candidatura fosse proseguito senza le vostre non
condizioni. Chi non pone condizioni dice che Torino è la stampella di Milano; chi non
pone condizioni dice sì al debito. I cittadini hanno dimostrato alle urne che di questi
harakiri ne hanno avuto abbastanza e noi siamo qui per porre condizioni vere che mirino
all'esclusivo interesse del territorio e delle future generazioni, con la ragione, con la
dialettica e se è necessario anche con il dissenso. Sul concetto di dissenso mi avvio alla
conclusione. Il vituperato, umiliato, denigrato e irriso dissenso, vedendo in questo un
vulnus che voi state tentando di infilare il vostro grimaldello nel vano tentativo di
spaccare un'idea politica, il problema è che questo per noi non è un vulnus, ma è un
valore imprescindibile, badate bene, per nulla arginabile alle vicende degli ultimi mesi,
nel caso di specie il dissenso sulla questione delle Olimpiadi è quello che in varie
forme, in varie misure e con varie voci procede sin dal 2006 e forse anche prima, è il
motivo per cui i temi della sostenibilità dell'evento, dell'attenzione al territorio e al
futuro delle prossime generazioni oggi non sono solo un di cui, ma sono centrali nel
dibattito politico locale, sono centrali nel dibattito politico nazionale ed internazionale,
quel dissenso ha portato oggi a considerare condizioni necessarie per il recupero degli
spazi, per la rinaturalizzazione delle aree verdi, per la tutela della natura vergine e molto
altro, molto altro, di cui voi stessi avete detto di essere d'accordo. Il compito della
politica è quello di trasformare il dissenso in forza creatrice, è estremamente faticoso, ve
lo assicuro, molto più dell'accettazione prona di decisioni altrui, ma noi abbiamo
accettato questa sfida e mi sento di dire che l'abbiamo vinta, motivo per cui oggi siamo
qui a dibattere, a portare avanti una candidatura, a parlare di futuro e soprattutto a
disegnarne uno diverso da quello che fino ad oggi è stato prospettato, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prima di dare la parola al Capogruppo Lo Russo chiedo ai colleghi di non
commentare mentre gli altri parlano, è proprio per una questione di educazione. Prego,
Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per 15 minuti.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. L'argomento è uno di quegli argomenti che raramente è capitato di
toccare in questa sala perché disegna due fondamentali questioni, da un lato disegna una
prospettiva per questa Città e dall'altro finalmente si discute davvero di vocazione di
Torino. È per questo che abbiamo presentato con tutte le altre forze politiche, gran parte
delle altre forze politiche di Minoranza un ordine del giorno a sostegno della
candidatura e spiego subito la ratio dell'ordine del giorno alla Capogruppo Sganga, non
ci sfugge la distinzione tra i diversi tipi di atto, ma noi ci saremmo aspettati che
innanzitutto la Sindaca Appendino adottasse in Giunta e trasmettesse al Consiglio lei la
proposta di deliberazione di adesione della Città, cosa che non è avvenuta e quindi le
elencherò un pochino di passaggi per cui siamo arrivati qui oggi, non è avvenuta per
una precisa ragione, perché abbiamo una Sindaca che è completamente in balia degli
eventi, come abbiamo avuto già modo di dire più e più volte. Nel nostro ordine del
giorno si fa riferimento esplicito ai 12 punti individuati da un documento del
Movimento 5 Stelle come elementi qualificanti la candidatura, guardi, Consigliera
Sganga, come ho avuto modo di dire personalmente nella discussione che abbiamo fatto
anche con gli altri Capigruppo, alcuni di questi 12 punti ci parevano davvero
pleonastici, cioè il fatto che oggettivamente bisogna fare gli appalti senza corruzione mi
sembra una cosa abbastanza evidente, non è che debba scriverlo io, peraltro è accaduto
così nel 2006, cari Consiglieri grillini, ed è accaduto così nel 2006 non lo dice il
Capogruppo del PD Lo Russo, lo dice una giurisprudenza che ha dimostrato che in
questo territorio, questo territorio è stato capace di realizzare l'evento olimpico di
Torino 2006, di farlo talmente bene che addirittura da altre Città candidate vengono a
prendere le best practice, questo vuol dire che è stato fatto tutto bene? Assolutamente
no, ma da qui a tracciare una profilatura come quella che è contenuta nella mozione,
purtroppo per lui, tardivamente presentata dal Consigliere Carretto e da altri cinque
Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, che addirittura pensano di mettere …, di
fare un'inchiesta su Torino 2006 la dice lunga rispetto all'approccio mentale che voi
avete. Però, guardate, io vi riconosco in questo, l'ho detto anche ai Consiglieri
cosiddetti dissidenti che erano cinque, adesso sono diventati tutti, riconosco di aver
avuto una straordinaria vittoria politica, perché la delibera che voi avete presentato è di
fatto ed io vi riconosco da questo punto di vista, il merito di aver giocato tatticamente, è
vero che affondavate un coltello nel burro, ma da un punto di vista tattico d'Aula siete
riusciti a ribaltare, perlomeno questo è quello che oggettivamente è apparso, un esito
che a nostro modo di vedere era scontato, che era quello di avere una larghissima
maggioranza di forze politiche d'accordo, segnalo sommessamente, poi, Consigliera
Sganga, lei può anche disprezzarli i firmatari dell'ordine del giorno e darli, come dire,
della gente che non è capace di leggere e scrivere, però le segnalo sommessamente che
tra i firmatari dell'ordine del giorno ci sono i quasi tre quarti delle forze politiche di
questa Città, a tacere di quello che in queste settimane si è mosso all'interno del sistema
socioeconomico torinese e piemontese e a tacere delle migliaia e migliaia di volontari
che non più tardi di stamattina ci hanno chiesto disperati di essere aiutati a candidare la
Città di Torino, quindi la pregherei e pregherei davvero di avere un pelino meno di
saccenza e di arroganza, perché comunque occorre un minimo di rispetto, ma stando al
merito delle questioni, come abbiamo avuto modo di scrivere nell'ordine del giorno, noi
non solo esprimiamo pieno ed incondizionato sostegno al Consiglio Comunale,
guardate, che il CONI chieda pieno ed incondizionato sostegno del Consiglio Comunale
mi pare, come dire, lapalissiano perché se voi andate a prendervi le cronache
giornalistiche degli ultimi 60 giorni, provate ad uscire da questa sala e leggere da Roma
o da un'altra città è il minimo che il CONI chieda: "Sì, vabbè, cara Appendino, tu vieni
qua e ci presenti la Città come candidata alle Olimpiadi, ma il Consiglio Comunale è
d'accordo o non è d'accordo?", cioè è il minimo e il pieno e incondizionato, guardate, è
un tema che è talmente lapalissiano, che è un segnale politico, che eviterei di avvitarmi
sulle questioni di che cos'è pieno e di cosa non è pieno e di cosa è condizionato e di
cosa non è condizionato, era ovvio che quello che serviva al CONI era un pieno e non
condizionato sostegno, da lì a dire che: "con la votazione della delibera non si tocca più
l'argomento e che le cose non vengono fatte bene", secondo me ne passa, ma direi che
farei torto all'intelligenza soprattutto di chi questo dibattito l'ha osservato da fuori e
direi che si è anche espresso con una certa qual nettezza rispetto a quello che c'è oggi in
discussione. Dicevamo che abbiamo recepito i vostri 12 punti, io onestamente alcuni,
ribadisco, li trovo corretti nella sostanza, probabilmente non li avrei scritti, proprio per
dare un segnale di apertura, nel senso che siamo veramente convinti che un obiettivo
così ambizioso come vincere una candidatura con competitors così forti come Milano e
Cortina, ha determinati criteri e requisiti, il primo lo soddisfiamo da soli, che è il fatto di
avere una dotazione impiantistica ereditata dal 2006 di assoluta eccellenza, di avere una
prossimità fisica con le aree montane che oggettivamente non hanno i nostri competitors
e soprattutto di avere quell'expertise, guardate che non si costruisce, non si inventa da
zero, ma richiede grande, grande lavoro, di risorse umane capaci di organizzare un
grande evento. Questi elementi voi siete riusciti a mandarli sostanzialmente in vacca e
siete riusciti a mandare sostanzialmente in vacca per cui il dubbio che viene è, se
Appendino è la Sindaca della Città di Torino o in qualche modo invece favorisce
volutamente candidature che oggettivamente erano più deboli, in termini sportivi, che
erano quelle di Milano e di Cortina. Nel nostro dispositivo dicevamo, sostanzialmente,
come ha avuto modo di leggere chi lo ha letto che noi impegnavamo la Sindaca,
immaginate voi, delega piena, totale, assoluta alla Sindaca di, ovviamente, interloquire
con il CONI nella fase di negoziazione del dossier che è stato presentato, è chiaro che se
poi appare come apparirà credo domani dai notiziari che la rappresentanza della Città di
Torino oggi, mentre noi stiamo parlando qui in questa sala, oltre che essere composta
dall'Assessore Finardi, da Walter Marin e dal professionista candidato alle elezioni
politiche del Movimento 5 Stelle, Architetto Sasso, che siccome non ha vinto le elezioni
politiche si è preso un incarico diretto sull'indicazione di Chiara Appendino da parte dei
Comuni Olimpici per 39.900 euro per non prenderlo da 40.000 che avrebbe obbligato a
fare la gara, e supportata, vi do una notizia, da Luca Pasquaretta che in questo momento
è con i tre al CONI, che formalmente è in ferie, fatevi qualche domanda. Fatevi qualche
domanda e possibilmente datevi e dateci qualche risposta, perché noi lo troviamo
surreale il fatto che noi oggi siamo rappresentati in questo modo al CONI, mentre qua si
sta svolgendo un dibattito di questo tipo, ma questa cosa ha un'origine, ha una
responsabile politica che è seduta alla poltrona del Sindaco, cioè non è che è figlia del
caso, cara Sindaca Appendino, lei recependo un'istanza della Camera di Commercio ha
mesi fa, fatto sua un'istanza corretta, che noi abbiamo sempre sostenuto e condiviso, io
penso …, io ho guardato almeno quattro dichiarazioni pubbliche in cui il Partito
Democratico le ha dato pieno e totale e assoluto sostegno fuori e dentro quest'Aula, io
da parte sua non ho ricevuto una telefonata in quattro mesi, di una richiesta di incontro,
forse ha chiesto incontri alle altre forze politiche di Minoranza, a noi non ha chiesto
niente, invece si è occupata alacremente di far dare l'incarico all'amico di Beppe Grillo,
si è occupata alacremente di lavorare con i sindaci montani sostanzialmente in una
prima fase, evitando accuratamente di passare per il suo Consiglio Comunale, la
Consigliera Sganga correttamente rivendicava: "noi siamo i rappresentanti dal popolo
democraticamente eletti", segnalo ad alcuni di voi che se Appendino non avesse vinto il
ballottaggio, c'è una disparità numerica tra seggi e voti, ma lasciamo, questo mi limito a
segnalarlo, quindi anche qua, Consigliera Sganga, bisogna sempre avere la percezione
della reale rappresentatività non tanto da parte sua, ma forse da una parte dei 24 ora 23
Consiglieri del Movimento 5 Stelle, ogni tanto giova ricordare che se siete seduti in
quest'Aula è solo ed esclusivamente grazie a Chiara Appendino che ha vinto il
ballottaggio, perché se Chiara Appendino non avesse vinto il ballottaggio, almeno 16 di
voi non sarebbero in quest'Aula, aperta e chiusa parentesi, ma comunque questa è una
delle regole della democrazia e noi le accettiamo. Lei, Sindaca Appendino, fatto unico
nella storia della città, ha chiamato perché non domava la sua Maggioranza, il Vice
Presidente del Consiglio dei Ministri, cioè io ho dovuto assistere ad una notizia, per cui
la Sindaca della mia città, siccome non riesce a mettere d'accordo, cito nominalmente,
non me ne vogliano, chiedo scusa, Paoli, Albano e Carretto, ne cito tre, ma potrei citare
gli altri, siccome non è in grado di farlo lei chiama il Vice Presidente del Consiglio dei
Ministri che, surreale, piglia un aereo e viene a fare una riunione di Maggioranza in
Consiglio Comunale a Torino, cioè non so se abbiamo perso il senso della realtà e delle
proporzioni. Sindaca Appendino, lei da quando si è insediata ha sempre dovuto avere
bisogno, come dire, di una tutela, di una cintura di sicurezza, ma prima era Giordana,
poi Giordana si è preso, come dire, il ben servito, è stato sostituito da Pasquaretta,
adesso Pasquaretta, che eravamo tutti convinti che avesse avuto un ben servito di ferie
forzate e ce lo troviamo, mentre io sto parlando a Roma al CONI a spiegare la
candidatura di Torino, Luca Pasquaretta, il suo capo ufficio stampa, Sindaca
Appendino. Adesso mi chiedo chi è il suo nume tutelare, perché lei ha assunto una
posizione davvero, come dire, per noi incomprensibile, guardi, non solo per noi
incomprensibile, incomprensibile a chiunque segue le cronache di questa città, una
Sindaca così debole che prima aveva bisogno di Giordana, poi ha bisogno di
Pasquaretta, poi via Giordana, via Pasquaretta, arriva Di Maio, ma ragazzi, abbiate
pazienza, ma voi pensate davvero di andare avanti fino al 2021 in queste condizioni?
Lasciamo perdere le Olimpiadi, perché l'approvazione della delibera così come l'avete
presentata e con questo sovranismo di Torino, perché noi, ragazzi, noi sì che..., noi
torinesi glielo facciamo vedere noi a quelli del CONI, siete dei geni, Carretto, Paoli,
Albano, siete dei geni.

VERSACI Fabio (Presidente)
Si rivolga alla Presidenza, Capogruppo Lo Russo.

LO RUSSO Stefano
Scusi. Chapeau! Siete stati in grado di intortare talmente bene, talmente bene i vostri
colleghi e di prendere sotto scacco, talmente bene, la Sindaca Appendino che avete, e
qua arrivo a commentare la delibera presentata, confezionato una delibera che, come
dire, quando uno riceve un invito a cena dice: "guarda, vieni a cena a casa mia", "sì, io
vengo a cena a casa tua, però per favore vorrei mangiare la pasta al forno col pomodoro
e non con le melanzane, gentilmente se puoi dare il bianco, se poi per favore eviti solo
… mi profumi la camera" e l'altro giustamente che ti sta invitando a cena ti chiede:
"guarda, ascolta un po', io ti invito a cena, se vuoi giocare questa è casa mia", perché è
casa del CONI la candidatura italiana al CIO, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, è
iniziativa del Comitato Olimpico Nazionale che, ovviamente, ha sul tavolo tre
candidature di forza diversa e deve selezionare quella che, attenzione bene, qua non
stiamo discutendo se fare o non fare i Giochi Olimpici di Torino 2026, qui si sta
discutendo se la candidatura italiana è o non è Torino, che poi a Buenos Aires ci vada
Torino o ci vada un'altra città e che a febbraio a Milano venga selezionata l'Italia,
campa cavallo e voi pensate di arrivare battendo i pugni sul tavolo al CONI con
Pasquaretta che sta lì che sta presentando il dossier, a dire: "caro CONI, noi siamo la
candidatura migliore e sappilo che noi non facciamo neanche alleanze con altre città",
Sindaca Appendino, era questo il sostegno che voleva dare alle Olimpiadi 2026? Cioè
perché se era questo, guardi, cioè poteva proprio evitare di partire, cioè si poteva
proprio evitare di partire. Allora, sotto questo profilo però, siccome, anche qui,
nonostante sarebbe davvero utile porre con maggior vigore alcune questioni di merito
rispetto ai famosi 12 punti, per dare un ulteriore segnale di buona volontà alla
Maggioranza, sperando in un ravvedimento operoso, che è una modalità, come dire,
positiva, abbiamo presentato tre emendamenti di merito al dispositivo che, guardate,
vanno ad agire su alcune cose che oggettivamente sono le due dita negli occhi che
stiamo dando al CONI con la votazione di questa delibera, l'analisi costi e benefici fatta
da un ente terzo, che mi piacerebbe capire, già che c'eravate, potevate spiegare qual era
l'ente terzo, diciamo che forse la lasciamo fare al CONI, che dite? L'analisi costi e
benefici magari la possiamo far fare al CONI, se il CONI è, peraltro, il Governo del
Movimento 5 Stelle, cioè qua è surreale perché le espressioni politiche che sono emerse
dai vostri rappresentanti mai una candidatura olimpica ha avuto una coloritura politica
come in questo caso, con tutto l'arco costituzionale del Movimento 5 Stelle, tre Ministri
che esternano, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri che esterna, ovviamente, in
questo surreale balletto tra Lega e 5 Stelle a cui noi assistiamo, come dire, da un lato,
ahimè, divertiti in senso purtroppo negativo e dall'altro un po', come dire, stupiti, ma
abbiate pazienza, se una delle linee di indirizzo del Governo recepite dal CONI è quella
di…, per massimizzare l'esito del successo della candidatura italiana che non se la
gioca, come dire, con gente che non è capace, se la gioca con gente che è capace, è
quello di provare a costruire sinergie, ma come potete pensare di escluderle a priori? Ma
abbiate pazienza, ma qua non si tratta di dimostrare se siamo più fighi di Milano, qui si
tratta di costruire una candidatura italiana che abbia qualche chance di vittoria e noi con
questo atteggiamento pensiamo di avere una sponsorizzazione del CONI nel sostenere
la candidatura di Torino? Io davvero, onestamente, e mi avvio a concludere, faccio i
complimenti ai dissidenti, perché siete stati davvero abili dal punto di vista politico, io
raramente, poche volte in questa Aula, ho visto operazioni politiche così efficaci.
Ultima telegramma e chiudo, Presidente Versaci, lo rivolgo invece alla Sindaca
Appendino. Lei, Sindaca Appendino, ha davanti a se un'enorme e credo non
riproponibile opportunità di dimostrare che non è vero quello che io ho detto qui, lo
dimostri non a me, lo dimostri alla Città, lo dimostri a chi sta fuori di qui, lei oggi
fortunatamente con gli emendamenti della Consigliera Montalbano che le fanno
guadagnare qualche giorno di tempo, ha la possibilità davvero di convincere i
Consiglieri del Movimento 5 Stelle ad emendare la delibera rendendola
contemporaneamente cogente nelle indicazioni politiche del dossier, che condividiamo
tutti, se no non avremmo sottoscritto un atto che le contiene, e contemporaneamente che
non appaia come una sberla in faccia al CONI. Per favore, si metta una mano sulla
coscienza e metta almeno questa volta l'interesse della Città di fronte all'interesse
politico del Movimento 5 Stelle e alla tenuta dalla sua Maggioranza, perché lei oggi se
non fa questa cosa…

VERSACI Fabio (Presidente)
Concluda.

LO RUSSO Stefano
…sdogana un meccanismo, lei regala la golden share dei prossimi tre anni di mandato,
alla sua Maggioranza, che usando l'esempio delle Olimpiadi, oggi sono le Olimpiadi,
fra tre mesi sarà qualcos'altro, fra sei mesi sarà qualcos'altro.

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

LO RUSSO Stefano
Davvero, Sindaca Appendino, noi le chiediamo un supplemento di riflessione, provi a
verificare se ci sono le condizioni per recepire in tutto o in parte gli emendamenti di
merito che sono, in qualche modo, stati presentati, perché davvero qui non ne va
solamente della candidatura di Torino alle Olimpiadi che, ahimè, valutiamo, abbastanza
compromessa, ma ne va anche, come dire, dell'autorevolezza del primo cittadino, che
da questo punto di vista con questa vicenda ha subìto colpi che non so se saranno
recuperabili.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per 15 minuti.

ROSSO Roberto
C'era una bella frase latina che venne detta in un momento drammatico della vita di
Roma che diceva: "Dum Romae consulitur … Saguntum capta est", mentre a Roma si
cincischiava, l'alleata Sagunto veniva conquistata dal nemico, oggi si potrebbe dire che
mentre a Torino si chiacchiera, Roma sceglie Milano e questa è la cosa, mi sembra che
il Presidente del CONI sia deliberatamente orientato ad andare su Milano, mi sembra un
atteggiamento non consono al suo ruolo, ma tant'è e mi sembra che qui ci si stia
dividendo in mille rivoli per non ottenere questo risultato. Io ho detto l'altra volta e lo
ripeto oggi che sono veramente colpito dalla torsione di 180 gradi che ha fatto il
Movimento 5 Stelle, tranne due o tre dissidenti, la quasi totalità del Gruppo consiliare e
la Sindaca con i suoi Assessori, hanno deciso di dare a Torino una prospettiva olimpica
che nel loro programma verrà rifiutata, non considerare questo fatto sarebbe suicida da
parte di chi oggi siede in Minoranza, io credo, personalmente, che si debba dare ai 5
Stelle la possibilità di giocarsi la partita e solo dopo giudicheremo il loro
comportamento ed eventualmente lo sanzioneremo in termini politici, ma oggi ritengo
che tutto quello che si può fare per aiutare chi ha fatto una torsione così forte a portare a
termine la partita vada data dalla Minoranza. Io ho constatato che i due documenti che
sono emersi in questo dibattito consiliare sono non distanti sui contenuti l'uno dall'altro,
però c'è un però, il CONI ha posto al punto 4 del suo documento una condizione, la resa
incondizionata, vedete, la resa incondizionata l'ha pretesa soltanto Eisenhower dal
povero Badoglio, non è proprio dei regimi democratici pretendere cose di questo tipo,
neppure poi da organi tecnici come è il CONI, io credo che invece si debba poter
considerare che un movimento politico che a Roma, a mio giudizio, disgraziatamente
non volle le Olimpiadi, a Torino dichiara ormai maggioritariamente di volerla e con il
supporto di tutte le opposizioni potrebbe contribuire alla realizzazione di questo
obiettivo. Ecco, io mi auguro che ci sono ancora, lo ricordava prima Lo Russo, quattro o
cinque giorni, tre, quattro giorni prima della votazione formale, io mi auguro che se tutti
abbiamo a cuore veramente la città, l'area metropolitana e la Regione Piemonte e non
soltanto le beghe politiche dei nostri Partiti io poi non ho da rappresentare nessuno,
quindi parlo veramente in questo senso, si dovrebbe riuscire a costruire un'ipotesi sulla
quale convergere, io chiedo alla Sindaca Appendino, sia così generosa per una volta, da
confrontarsi, non dico con me che non ho firmato il documento, ma con coloro che lo
hanno firmato per trovare un punto di comune concordia. È evidente che ci dovranno
essere delle condizioni entro le quali queste Olimpiadi si svolgono, se poi sono
condizioni economiche ed ecologiche quali voi avete posto, credo che nessuno qui
dentro possa essere contrario, sarebbe folle lo stesso CONI a non volere una condizione
nella quale gli enti locali non si indebitano fino al fallimento, entro la quale si considera
la plastica, perché mi sembra di aver visto anche queste cose, la plastica non doveva
essere usata, che ci vuole il blockchain, che ci vogliono le auto elettriche, ma dico: "ma
chi è contrario a queste cose?". Non credo che Malagò improvvisamente s'inalberi
perché Torino chiede di usare le macchine elettriche anziché quelle ibride o quelle
diesel per muoversi lungo le piste olimpiche, io penso che ci sia ancora possibilità per
costruire un consenso comune, soltanto che non bisogna dare già per scontata la perdita,
io lo sentivo in questi giorni, tutti che parlano come se ormai le Olimpiadi fossero a
Milano e in subordine a Cortina, sia nei banchi della Maggioranza, sia nei banchi
dell'Opposizione si dà per scontato questo risultato, io spero che questo non sia, ho letto
interviste di rappresentanti, degli imprenditori, della Camera di Commercio, di tanti altri
stakeholder di questa Città, dire che qualcosa bisogna fare. Sindaca Appendino, io la
invito veramente, io supporterò la sua iniziativa, perché mi sembra sbagliato votare
contro le indicazioni da voi date perché questa è l'unica possibilità che abbiamo di
giocarci la partita delle Olimpiadi, io mi auguro che in futuro anche su altri temi, la
TAV, la Metropolitana, la Tangenziale Est, ci possa essere un omologo consenso da
parte vostra su questi temi importanti, ma non posso non considerare che voi questa
scelta l'avete fatta e che sarebbe veramente suicida da parte dell'opposizione creare una
condizione per cui queste Olimpiadi non vengano, non solo per colpa dei 5 Stelle, ma
anche per colpa nostra. Io mi auguro davvero che, tutti insieme, nell'arco di due o tre
giorni, Lo Russo è un brillante, io lo riconosco sempre, il miglior rappresentante
dell'opposizione che io vorrei avere come rappresentante politico (parola
incomprensibile) ad un Consiglio Comunale, ma dico che sarebbe opportuno che Lo
Russo non sulle barricate e Appendino non stretta soltanto dai suoi del Gruppo 5 Stelle,
si potessero trovare, lui a nome di tutti, anche di chi oggi non voterà il suo documento,
ma voterà il vostro, poteste trovarvi a creare le condizioni per cui un punto di accordo,
di coesione si possa realizzare, perché non è vero, io ritengo che sia, come dice Lo
Russo: "che i tre dissidenti hanno condizionato i 24 che dissidenti non erano". Credo
che si sia trovato un punto di compromesso ragionevole, giusto anche e che le posizioni
poste non siano inconciliabili con quello che tutti noi pensiamo, mi auguro che Malagò
non sia veneficamente contrario alle nostre posizioni, mi auguro che non ci sia del
veleno nella clausola, la n. 4 che ha posto per condizionare l'assenso alla Città di
Torino, ma mi auguro che ci sia la possibilità in tre giorni di trovare un punto di
accordo, ma sarebbe veramente stupido, scusate, se sulle virgole andiamo a scontrarci, a
rendere incompatibili le nostre posizioni. Io lo dico già in premessa, voterò il vostro
ordine del giorno, la vostra deliberazione, anzi, la vostra delibera, perché ritengo
importante che ci sia un consenso largo. Se voi avrete colpa, questa colpa si farà valere
quando avremo perso, ma finché c'è la possibilità di vincere, si deve cercare di vincere.
C'è una bella frase, questa non più dal latino, ma dall'americano che dice: "Right Rome
and catch" (fonetico), che anche quando le posizioni sono tendenzialmente negative per
i propri convincimenti, si sta dalla parte del proprio Paese, spero che questo possa
essere realizzato anche a Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Capogruppo Rosso. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per
15 minuti.

TRESSO Francesco
Okay, sì, grazie, Presidente. Ma io temo che la pièce teatrale che oggi si recita in
quest'Aula sia degna del miglior teatro dell'assurdo, Ionesco in confronto era quasi un
dilettante e però credo davvero che la responsabilità di questa situazione, abbia
pazienza, Sindaca Appendino, ma ce l'ha in gran parte lei. Prendiamo esempio da cosa
ha fatto Milano, Milano ha adottato una delibera di Giunta e giustamente è un atto che
ha fatto in qualità di Giunta, in qualità, quindi, di esecutivo, in cui ha appoggiato
pienamente il progetto di candidatura alle Olimpiadi, punto, dopodiché l'ha portata in
Consiglio per la discussione e ci mancherebbe, democratica e Consiliare, ma ha dato
scelta, ha dato capacità di scelta, ha dato prova di sapere puntare a quelli che sono degli
obiettivi che si è data come Giunta, come mission nel suo percorso consiliare. Se uno
poi legge nella delibera presentata dalla Giunta di Milano, si vede che ai primi punti
vengono poste la promozione dell'attrazione degli investimenti, la promozione dello
sport e la possibilità di utilizzare questo strumento e questa occasione come possibilità
di realizzare delle trasformazioni territoriali, punto, non è un atto poi così complicato o
così elaborato, dice poche cose, ma le dice in maniera molto chiara. Lei invece, Sindaca,
fin dall'inizio si è mossa in assoluta solitudine, in autarchia totale, non ha coinvolto,
intanto, la Città, non ha coinvolto i soggetti, dove è già stato detto negli interventi di chi
mi ha preceduto, non si son visti chiamati, comunque, anche per un parere,
imprenditori, la Confcommercio, i volontari, la Città stessa. Volevate fare un
Referendum? Ma perché non lo avete indetto? Probabilmente non ce n'era tempo. Però,
vede, noi che siamo seduti qui, anche noi dalla parte delle Minoranze, siamo comunque
il Consiglio Comunale di Torino, ognuno di noi, nel nostro piccolo, rappresenta una
sensibilità, una porzione di città che tutti insieme rappresentano, quindi, quello che è
l'interesse della città. Ma lei non ha pensato minimamente di coinvolgerci, non solo ha
fatto tutto in solitudine con il suo Gruppo Consiliare, che tra l'altro, poi, non l'ha
minimamente appoggiata e si è vissuto questo drammone in cui, appunto, abbiamo
dovuto chiamare Di Maio, abbiamo dovuto chiamare i vari consulenti tecnici, a cui era
stato dato l'incarico a cercare di supportare le sue posizioni e cercare di convincere i
recalcitranti Consiglieri 5 Stelle che non erano d'accordo. Ma non si à mai posto
davvero il problema di dire: "Forse in un'occasione di questo genere, se davvero questo
è strumento, se davvero questa è occasione per Torino, c'è bisogno di coinvolgere
maggiormente, di dare una forza anche al fatto di avere maggiore unitarietà, così come
fu, peraltro, nella precedente edizione del 2006". Io, guardi, le riporto un dato, perchè
poi è inutile restare qui, si potrebbe parlare per ore, lo faremo ancora lungamente, su
quelli che siano i pro e i contro, le opportunità o meno, io penso semplicemente che
questo possa essere un formidabile strumento di volano per il territorio intero. Le
riporto un dato unico, sono gli iscritti alla Cassa Edile della Città Metropolitana di
Torino, dal 2008 al 2016, in 8 anni, sono passati da 18.147 a 9.000, 50% in meno.
Allora, se è un caso Embraco, con tutto il rispetto del caso Embraco e tutta la mia
personale adesione e solidarietà ai dipendenti dell'Embraco, in cui 490 persone hanno
rischiato il licenziamento, poi si è trovato il pensionamento per alcune e per altre no e
poi dopo sono intervenuti, vivaddio i Ministri, sono intervenuti, vivaddio le Istituzioni,
e si è riusciti a trovare una soluzione. Qui ci sono quasi 10.000 persone che hanno perso
il posto di lavoro, che lavorano nell'edilizia e che sicuramente questo sarebbe strumento
eccezionale per ridare volano a questo settore che dà poi volano a tutta l'economia del
territorio. Lei, Sindaca, è mancata come Sindaca della Città, ma soprattutto come
Sindaca della Città Metropolitana, perché non ha saputo interpretare quel ruolo di
amministratrice di tutto un territorio, che era Torino e le sue Valli. Io sono sicuro che
Torino e le sue Valli abbiano la candidatura più forte, perchè, vede, noi abbiamo già
l'hardware, abbiamo gli impianti, anche se da rifunzionalizzare, abbiamo la logistica,
abbiamo le strade e abbiamo già il software, perchè, di fatto, abbiamo già messo a punto
il sistema di organizzazione e questa è una cosa che abbiamo noi nel nostro patrimonio,
abbiamo le competenze che le abbiamo sviluppate nelle progettazione e nella gestione
del precedente evento e questa non poteva che essere la candidatura più forte dal punto
di vista della sostenibilità, della capacità, proprio. Ora, il fatto che il CONI abbia chiesto
delle condizioni di garanzia, vede, Consigliera Sganga, ma non mi sembra poi così
assurdo, il CONI si chiama Comitato Olimpico Nazionale, credo che nella mission
principale ci sai quella di, comunque, riuscire a portare a casa un'Olimpiade. Si è già
presa uno schiaffone in faccia in occasione della candidatura di Roma e non è che al
CIO questo proprio non sia passato inosservato, io credo che qualcuno in quella sede se
lo sia attaccato ad un orecchio, allora il CONI chiede di avere una piena e
incondizionata …, una delibera piena e incondizionata del Consiglio Comunale, che
sancisca il fatto che si vuole aderire. Questo non vuol dire consegnare la città nelle mani
del CONI, ma ci mancherebbe, ci sono tutti gli spazi di concertazione, gli spazi di
mediazione, gli spazi giustamente per far valere tutti i punti che voi avete richiamato,
alcuni pleonastici, perchè richiamare il fatto che i pagamenti debbano essere certi, forse
non vale solo per le Olimpiadi, ma è una regola generale e credo che alcuni,
francamente, potessero anche essere ponderati un po' meglio, ma non importa, va bene,
apprezziamo il principio comunque di dire, c'è anche un presidio, una volontà di
mantenere una …, come dire, una parte primaria anche nella gestione di quelli che sono
i processi che avvengono sul territorio, però ci vuole incondizionatamente un
entusiasmo, una volontà di dire: "Questa è un'occasione che io ritengo utile, ritengo
voler di nuovo ridare una speranza, una possibilità". Io ebbi già occasione di dirlo in
precedenza, il fatto anche che si parli così approfonditamente di questo evento, con
questa enfasi, quasi fosse la panacea di tutti i problemi di Torino, è perchè mancano
altre visioni, mancano altre progettualità, però ben venga che ci sia questa in questo
momento, perché la maggioranza della città, la maggioranza del territorio lo vuole,
questo è il fatto e lei, Sindaca, se ne deve assumere la responsabilità se questo processo
verrà avallato. Infine, penso che il tema fondamentale, appunto, è che oggi ci troviamo e
abbiamo dato veramente un cattivo esempio di politica, che si sappia far carico di quelle
che sono le volontà del territorio e le possibilità di dare sviluppo al territorio stesso.
Oggi siamo nella situazione in cui, comunque, c'è ancora la possibilità, ancorché
fortemente compromessa da tutta una serie di azioni che, comunque, la Maggioranza ha
saputo fare, perchè, davvero, l'atteggiamento a volte ha richiamato un po' quello dei
ragazzini che sono al campo di gioco e vengono invitati a giocare nel campo grande, nel
campo bello, ma loro hanno il pallone e dicono: "No, però le regole le faccio io, adesso
io voglio che giochiamo anche con le mani, non solo con i piedi", mi sembra un
atteggiamento molto puerile, un pochino, veramente, così, di chi sfrutta l'occasione per
un po' di notorietà e possibilità di fare, comunque, anche su questo, molto
strumentalismo. Qui c'è, invece, il bisogno di dare nettezza e chiarezza a una volontà
politica, la politica è fare scelte, fare scelte vuol dire che voi siete stati chiamati a
governare questa città e dovete prendervene la responsabilità fino in fondo. Sindaca
Appendino, mi perdoni, ma lei non ha avuto questo tipo di atteggiamento. C'è ancora
modo di riuscire, comunque, a dare un segnale, io assolutamente sono perchè si cerchi,
nella maniera migliore possibile, che ad oggi si riesca a dare un segnale coeso. Io credo
che la delibera presentata in alternativa all'ordine del giorno che noi come Minoranza
abbiamo presentato e che non facciamo nient'altro che riprendere tutti, uno per uno, i
punti posti dalla Maggioranza e tutti, uno per uno, i punti posti dal CONI, dicendo:
"Facciamoli coesistere, vediamo, però, incondizionatamente, quello sì, al processo, una
nostra adesione", poi ci sarà tutto il modo di concertare, di ottimizzare. Io credo ci siano
nella delibera presentata oggi dal Movimento 5 Stelle, un paio di punti che, così come
posti, sono veramente un'azione di contorsionismo, che quasi, come peraltro, una
Consigliera della Maggioranza ha avuto modo di esplicitare nel precedente Consiglio, ci
dica: "Facciamo di tutto perchè, comunque, il CONI vada a scegliere qualcun altro", ma
allora non buttiamo sempre la palla in tribuna e dire: "La colpa è quella del CONI", no,
la colpa è che noi stiamo facendo di tutto per cercare di non dare al CONI la possibilità
di sceglierci. Allora i punti, come già è stato detto, sono degli emendamenti che io ho
presentato insieme ad altri Consiglieri della Minoranza e che riguardano comunque la
possibilità, intanto, che l'analisi costi-benefici, importantissima, bellissima, ma chiedere
che sia un ente terzo è proprio dare una sfiducia al CONI, che, comunque, ha avuto un
mandato dal Governo e quindi mi sembra un loop che poi rischia di, comunque, non
chiudersi, cioè, è veramente una pretesa che ha, di per sé, di nuovo un'incongruenza e
poi ancora la possibilità di fare sinergia con altre realtà. Io l'avevo già detto, questa è
stata anche un'occasione fin da subito, forse di perdere la possibilità di dare un marca
forte, territoriale, di tutto un territorio, che è il territorio del Nord Ovest e si poteva
trovare un'asse con Milano, forte, che mantenesse Milano, Torino, e le sue Valli, quindi
con Torino in posizione baricentrica, perché Milano non ha la vicinanza delle montagne,
non ha la vicinanza di strutture già così ben predisposte. Però questa era una scelta che
bisognava fare da subito e di nuovo condividendola, non mantenendo, invece, il riserbo
fino alla fine e non coinvolgendo nessuno. Se quella era la scelta, poteva essere una
scelta forte, perché, sul livello internazionale sarebbe stata molto vincente, anche su
altre candidature, faccio Stoccolma come esempio, che sono altrettanto forti. Qui si
dava, invece, una grossa capacità, di sapere fare un intervento che sarebbe stato anche
sostenibile, in via di una logistica che ci consente oggi di collegare le due città in poco
più di mezz'ora e Torino con le sue Valli, di nuovo in poco più di un'oretta. Io spero,
davvero, come già è stato detto dal Capogruppo Lo Russo, che ci sai, da parte della
Minoranza, la volontà di trovare una mediazione sugli emendamenti che abbiamo
presentato e che consentono, comunque, in un atto che mi sembra, scusatemi davvero,
un po' rabberciato, di dargli ancora una dignità tale per cui il CONI lo possa interpretare
come un gesto comunque che, soprattutto se arriva da un Consiglio che si esprime
pienamente e congiuntamente con l'adesione a questo atto, dà una forza particolare che
è la forza di un territorio che vuole comunque dare una visione il più possibile
compatta. Se volete procedere singolarmente e in autonomia sulle vostre posizioni,
fatelo, avete fatto un atto che, comunque, già di per sé ci pone in una situazione di
grossa debolezza, credo che non sia il modo migliore per dare una risposta al territorio,
che, viceversa, chiede occasioni di sviluppo, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 15 minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie, Presidente. Ma, permettetemi, mi sembra di vivere non un brutto sogno, un
bruttissimo sogno, mi chiedo se tutto questo è reale, se per caso Torino è ancora Torino,
oppure se è qualcos'altro, io non credo che siamo diventati una città del Terzo Mondo,
ma Terzo Mondo, se esiste, e, vedete, iniziamo dall'errore che avete fatto voi, quelli che
erano contrari, probabilmente dilettantismo amministrativo, dilettantismo politico e
sarebbe stato sufficiente, l'avevo già detto una volta e lo ripeto adesso, che foste venuti
in Aula, votavate contro, noi votavamo a favore, l'altra parte votava a favore anche di
voi, dopo un giorno finiva tutto, un po' di polemica, tutto quanto, finiva tutto lì, mentre,
invece, non venendo in Aula avete causato tutto quanto un clima politico
completamente diverso e che, scusate, ma voi pensate che a Roma il CONI o il CIO
queste cose non le sappia? Avete giocato come dei dilettanti, bastava, ripeto, venire,
invece avete voluto fare qualcosa di eclatante, qualcosa di nuovo, che vi portasse a
venire qua ad essere qualcosa di diverso rispetto al passato, perchè essere grillini era una
cosa importante e quindi avete sbagliato già allora non presentandovi e ogni giorno
tentate di alzare l'asticella, ogni giorno c'è qualcosa di nuovo per fare in maniera tale
che il CONI, il CIO, gli organi competenti abbiano qualcosa da dire sul comportamento
della Città di Torino e dell'Amministrazione di Torino e vedete io non sono, lo dico qua
ai colleghi del Partito Democratico, d'accordo su cortei, come non sono d'accordo lo
dico anche a qualcuno dei miei, non il partito, dice: "Raccogliamo 1.500 firme per fare
una nuova delibera", "Ma no, ne abbiamo già fatte troppe delibere, mozioni, il resto,
farne una nuova, cosa porterebbe?", lo dico anche dentro di me, cioè nel senso ai
colleghi amici miei di Forza Italia, non servirebbero a niente, perché intanto sarebbe una
delibera o un corteo che tanto voi, alla fine, respingete quindi non l'ho capito bene tutto
questo. Ma, vedete, ha ragione sotto questo aspetto, l'avevo già detto la volta
precedente, la venuta di Di Maio non vi ha fatto un piacere, ha fatto vedere che siete
condizionati anche politicamente rispetto alla periferia, comanda Roma e non
comandate voi, anche se poi Di Maio non ha portato a casa nulla, perché il giorno dopo
avete sparato a zero contro Di Maio, oppure contro quello che poteva essere un accordo
stesso, quindi indebolendo lo stesso Sindaco ed indebolendo, perché poi c'è stato
qualcuno di voi, esattamente il Consigliere Amore, che in Sala, qua, Consiliare, ha
detto: "Ah, ma lo abbiamo chiesto noi a Di Maio di venire", quindi non il Sindaco ha
chiesto al Vicepresidente del Consiglio di venire qua, ma i Consiglieri Comunali che
hanno sorpassato il Sindaco stesso, indebolendo ancora di più il vostro Sindaco che la
rappresentanza non era quello che voleva dire il Consigliere, non ho dubbi, però lo ha
detto e questa è la politica, cara Amore non me lo sono inventato io, quando sbagli
bisogna prenderne atto che è così. Io sono sicuro che non voleva dare questo significato,
però lei l'ha detto ed è agli atti. Ma, vedete, quello che mi ha colpito di più, l'ho anche
detto prima a qualcuno, è la mozione della Commissione d'inchiesta, bene, c'è un atto,
oggetto: "Olimpiadi, azioni preventive prioritarie, presentate …" e qua c'è, considerato
che i Giochi "… impegna il Sindaco di costituire una Commissione di indagine", qua, e
firma esattamente Sicari, Tevere, Ferrero Mensio. Scusate, Sicari, non so, lo stesso,
scusate, non è che…, quello che è, non m'interessa, quello che interessa a me, interessa
l'atto, posso dire, perché il fatto concreto è l'atto. Qui c'è scritto esattamente, bene,
"Commissione d'inchiesta", ma, scusate, ma voi pensate che al CONI questa cosa che è
apparsa su tutti i giornali, nessuno lo sappia? Ma vi chiedo scusa, ma voi chiedete una
Commissione d'inchiesta nei confronti di che cosa? Delle Olimpiadi 2006? Quindi
chiedete una Commissione d'inchiesta per gente come Gianni Agnelli, il Generale
Romano, Pescante, Chiamparino, Ghigo, Frattini, Castellani, che sono quelli che a Seul
hanno vinto la battaglia per portare Torino alle Olimpiadi e l'ho già detto una volta, l'ho
vissuto io, ma voi sapete cosa hanno fatto? Andare a prendere delegato per delegato del
CIO, che vale quasi come il Presidente del Consiglio? Ma sapete il valore che aveva
Pescante come Vicepresidente del CIO? Chiedetelo a qualcuno, ancora oggi, cosa vuol
dire essere Vicepresidente del CIO? Vuol dire che hai un ruolo che è mondiale. Forse
qualcuno non lo sa ed è bene che qualcuno lo sappia, eppure Pescante è andato a
chiedere i voti ad uno ad uno, ma d'accordo con tutti e voi chiedete una Commissione
d'inchiesta. Ma il bello lo sapete cos'è? Una Commissione d'inchiesta che coinvolge
anche i sindaci di oggi, perché i sindaci di oggi, che sono Capra di Claviere, Avato di
Bardonecchia e Marin di Pragelato, perché allora era Sindaco di Pragelato, guardate,
sono ancora sindaci oggi e voi chiedete una Commissione d'inchiesta a quei sindaci che
oggi sono ancora sindaci che vorrebbero avere le Olimpiadi? Ma questa, scusate, ma
lasciate stare, ma scusate, lasciate stare, perché voi andate a dire, ma attenzione, il bello
è questo, è che andate a chiedere una Commissione d'inchiesta a gente come Pescante,
alla Di Centa che gareggiava, a Carraro, a Roda. Scusate, sapete chi è Roda? E quanti
sono? Tu? Bravo. Due, benissimo, due su 24. Sapete chi è Roda? È il Presidente della
Federazione Italiana FISI, e voi che dite oggi, a Roda, che ci vuole una Commissione
d'inchiesta? Ma, prima cosa, bisogna sapere chi è Roda, e io ne ero sicuro, ma ero sicuro
che tu lo sapevi, ero sicuro, ci mancherebbe, ma con tutto il rispetto, attenzione, nessuno
può sapere tutto, ma, attenzione, parliamo di Olimpiadi e di sport invernali e non sapere
chi è Roda, mi sembra un pochino limitativo. Allora voi chiedete una Commissione
d'inchiesta agli stessi sindaci che c'erano allora e ci sono oggi, che vogliono le
Olimpiadi, con una tranquillità quasi come se il CONI a Roma nessuno sapesse nulla.
Dice: "Ma tanto il CONI", e debbo dire un attimo al Consigliere Rosso, quando dice,
quando afferma esattamente, dice: "Malagò" deliberatamente, ma scusate, ma quando il
Presidente del CONI, che non è l'ultimo arrivato, prende schiaffi tutto il giorno, dice:
"Malagò l'accetta così", Presidente del CONI nazionale, ma, permettetemi, ragazzi, ci
sarebbe di andare là e bussare la porta 100 volte per dire: " Per piacere, mi ricevi?", e
Malagò, deliberatamente, decide che invece non va bene? Devo dire al Consigliere
Rosso che forse dovrebbe fare più attenzione a dire queste parole qua. Bene, allora,
vedete, c'è anche un altro aspetto: voi chiedete una Commissione d'inchiesta quando
non c'è un solo atto giudiziario che è avvenuto da parte della Procura di Torino? Non
c'è un solo atto, non c'è stato un avviso di garanzia, non c'è stato un rinvio a giudizio e
voi dite: "Io faccio una Commissione d'inchiesta", e poi dite: "Il CONI ci dirà sì lo
stesso", cosa volete? Ma, vedremo vado un po' per volta, è lo stesso discorso dei debiti,
ma, vi chiedo scusa, sono rimasti debiti di 10 milioni, un avanzo, debiti, scusate, sapete
che sono arrivati 5 miliardi? Di cui, se non sbaglio, 3 miliardi per Torino, un miliardo e
mezzo per la Regione? E che sono cambiati, una parte certamente, degli Enti Locali. E,
guardate, debbo dire la verità, tutti questi soldi che sono arrivati, hanno trasformato la
città di Torino, che prima non conosceva nessuno. Lo dice uno che era all'opposizione
rispetto a Chiamparino, ma piaccia o non piaccia, passando la vecchiaia e guardando
cosa succede, cerco di essere abbastanza obiettivo. Certo, ha fatto dei debiti, ma,
attenzione, senza debiti si è trasformata la città di Torino, che è diventata una città
turistica da allora, e ha cambiato il suo essere di città e che continua ancora oggi.
Alcune carenze ci sono: meno 7 a visitare i musei. Bisogna andare a vedere, analizzare
insieme, se volete, il perché di questo, ma ha trasformato la città di Torino e vi prego, vi
prego, ma voi ci pensate se non c'erano le Olimpiadi? Chi era l'imprenditore privato che
andava a trasformare gli impianti sciistici e le piste che erano completamente obsolete?
Chi ci pensava ad andare a trasformare quelle che oggi portano anche reddito e portano
migliaia e migliaia di occupazione? Andate a vedere quelle che erano le piste di allora
rispetto alle piste di oggi. Bene, guardate i debiti, nelle Amministrazioni Comunali e in
tutte le Amministrazioni i debiti si fanno, vi prego, (incomprensibile) scusa, che ci sono
dei parametri in cui Roma ti dice: "Tu puoi indebitarti fino a questo punto, a condizione
che puoi pagare i debiti", e se hanno fatto dei debiti, io al limite posso non essere
d'accordo, ma se hanno fatto dei debiti in più allora, Chiamparino li aveva fatti e io ho
criticato in tutti i casi, ma li aveva fatti perché ha ritenuto, giusto o sbagliato che sia, di
indebitare la città, sapendo di poterli pagare, al limite, aumentando le tariffe pro capite
delle famiglie, perché capita, aumentando le tariffe, ha fatto dei debiti, li sta pagando, li
avete pagati, o quelli che sono, per migliorare la città. Questo ritorno, piaccia o non
piaccia, c'è stato, piaccia o non piaccia, non ho detto che io sono d'accordo, ma questa è
la vita amministrativa che avviene. Ebbene, allora io finisco, guardate, io credo che
politica, da quello che mi hanno insegnato, significa mediazione. Sindaco, qua siamo
tutti d'accordo a dire di sì, a dire di sì alla stessa vostra delibera. Abbiamo chiesto tre
piccole modifiche, guardi che se abbiamo chiesto delle modifiche c'è un motivo, c'è
qualcuno interessato, non interessato in termine economico privato, ma c'è qualcuno
interessato come Ente Pubblico, come gente che vive l'Amministrazione Locale che ci
chiede alcune modifiche, quindi non sono solo fine a se stesse. Allora io dico che,
chiamandosi politica, mediazione, la possibilità di essere tutti uniti in una delibera che
voi avete messo con quelle tre piccole modifiche, che noi chiediamo, io credo che
possiamo uscire da quest'Aula con unanimità. Guardate, l'unanimità non la chiede la
politica; soltanto il sondaggio che ha fatto, non ricordo, e non dico nemmeno quale
giornale, che dice che l'80% dei torinesi è d'accordo, dovrebbe dirvi che quella strada è
quella giusta, non è il 60, il 58, il 57, è l'80% che dice di sì. Allora, meditate: tre piccoli
emendamenti che vi chiediamo di recepire; in cambio di quei tre piccoli emendamenti,
siamo pronti a votare sì alla vostra delibera, pensateci. Io sono convinto, in tutti i casi,
che voi con il buon senso, Sindaco, saprete dire di sì; è importante, almeno per quanto
mi riguarda. Ecco, quindi, vengo a dire: "Cercate di ragionarci sopra, accettate quegli
emendamenti", credo che a quel punto lì ci si possa dischiudere profondamente, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Consigliere Carretto.

CARRETTO Damiano
Buongiorno a tutti e a tutte. Allora, non parlerò e non risponderò nel tema della
mozione, è un atto che verrà discusso più avanti e avrà il suo iter, quindi non è questa la
sede di cui parlare della mozione, ma vorrei parlare della delibera, della delibera,
parliamo della delibera. Io non capisco, io a volte non capisco se dall'altra parte della
Sala Rossa non si vuole capire, o non si capisce. Allora, io credo che non si voglia
capire.

VERSACI Fabio (Presidente)
No, no, scusate, scusate, le regole sono sempre quelle di prima, non si interviene mentre
gli altri parlano, è proprio una questione di… No, no, è solamente una questione di
metodo, prego.

CARRETTO Damiano
Dicevo, io credo che non si voglia capire. Allora, la Sindaca Appendino e tutta la
Maggioranza, non ha mai detto di essere disposta a ripetere gli errori di Torino 2006,
anzi tutta la candidatura, dal pre-dossier fino ad oggi, rappresenta la volontà della
Sindaca Appendino e della Maggioranza Movimento 5 Stelle, di presentare al CONI
una proposta che andasse nella direzione di evitare tutti gli errori di Torino 2006 e delle
edizioni successive, errori che non è possibile negare, è impossibile negarli, okay? Così
com'è impossibile negare qualche ricaduta, io non ho mai detto il contrario, ma gli
errori ci sono stati. Questo modello: i 12 punti, il pre-dossier, eccetera, eccetera, va
esattamente in quella direzione; è una delle condizioni che si pone, quella del no debito,
del controllo della spesa, della gestione dell'evento da parte di chi poi subirà le ricadute
positive, ma anche quelle negative. E io trovo assurdo, trovo assurdo che un Ente come
il CONI - che avrà le sue prerogative, avrà dei grandi personaggi, niente da dire,
facciano il loro lavoro - emani quei 13 punti, quei 13 punti volti, forse, mettiamoci un
condizionale, forse, a escludere due candidati su 3; due punti contro Torino, un punto
contro Cortina, mascherati, aggiustati, ma così era. Trovo assurdo che un Ente, un Ente
come il CONI chieda a degli Enti Locali di non poter mettere becco sull'organizzazione
di un evento da 2 miliardi di euro, o meglio, non di non di poter mettere becco, "Dite
quello che volete, ma scegliamo noi", questo è quello che c'è scritto in quei 13 punti, poi
non parliamo di quanto leggo nell'odg presentato dalle Minoranze, che non solo accetta
queste condizioni, relegando il Consiglio Comunale, non si sa, a passacarte
probabilmente, per i prossimi sette anni per il tema Olimpiadi; Consiglieri Comunali
che relegano il proprio ruolo a passacarte, per citare, passacarte. Per noi, non è questo il
ruolo di un Consiglio Comunale, non è questo il ruolo di una Sindaca, non è questo il
ruolo della Giunta. Non contenti, non contenti, nell'odg, nell'impegna, si cita, si chiede
che la Città recepisca osservazioni e modifiche al dossier da parte del CONI. Si sta
dicendo, si sta dicendo che il CONI può modificare a proprio piacimento quella che è
una proposta ritenuta dalla Città di Torino forte e innovativa. Voi state demandando al
CONI qualsiasi scelta strategica su questo tema, cioè: inaccettabile, inaccettabile. A
questo punto state dicendo due cose: primo, siete i primi a non essere convinti di questa
candidatura, questo. Voi, dicendo al CONI: "No, ma se non vi piace, modificatela",
siete convinti che questa non sia una candidatura forte, che non sia un modello forte,
che non sia un modello sostenibile, che non sia un modello innovativo. Questo emerge
dal vostro odg, almeno riconoscetelo, ditelo candidamente. Noi, invece, siamo convinti
che il lavoro che è stato fatto su questo pre-dossier sia valido, sia valido; ci sono dei
dubbi da parte di alcuni di noi, niente di segreto, ma la maggior parte dei dubbi che noi
abbiamo, non sulle Olimpiadi in quanto evento sportivo in quanto tale, che
riconosciamo tutti, ma nella gestione dell'evento olimpico così come si è perpetrata
negli ultimi 30-40 anni, questo è il problema. Quindi, io credo che da parte delle
Minoranze l'atto di responsabilità, l'atto di responsabilità, sarebbe quello di votare, di
ritirare gli emendamenti e votare questa delibera, dimostrando, dimostrando, primo: di
ammettere che nel 2006 ci sono stati degli errori, sarebbe un bel segnale ammetterlo,
ammetterlo. Secondo: dimostrando di credere nel modello presentato, in un modello
innovativo, in un modello sostenibile, in un modello che dovrebbe, dovrebbe, garantire,
appunto, il superamento di questi errori; ma, signori, sta a voi abbracciare questo
modello di candidatura olimpica, non dire al CONI: "Fate voi, noi non siamo in grado di
decidere, noi non siamo in grado di progettare, noi non siamo in grado di avere idee,
fatelo voi", perché è questo quello che c'è scritto nel vostro odg, questo è quello che c'è
scritto nel vostro odg. Quindi, Partito Democratico, poi chi c'è? La Lega, i Moderati, la
Lista Civica, Forza Italia, stanno dicendo che non sono in grado di gestire, progettare un
evento come le Olimpiadi, di innovarlo, di trasformarlo, di pensare al post-olimpico,
magari, state dicendo che non siete in grado, "Faccia il Coni" e, onestamente, se questo
è il vostro atteggiamento, mi chiedo cosa facciate i Consiglieri comunali a fare. Ma io,
infatti, siccome so che siete tutte persone preparate, con una storia alle spalle, con
capacità anche progettuali, mi chiedo perché demandare al CONI tutta questa…, perché
ci stiamo tirando indietro? Perché vi state tirando indietro? Perché vi state prostrando?
Come diceva il Consigliere Napoli, che dal Presidente del CONI bisogna chiedere
udienza, cioè è un evento, le Olimpiadi, che interessano la Città di Torino, 7 anni prima
e 10 anni dopo e voi non volete prendervi la responsabilità? E voi non volete prendervi
la responsabilità davvero? O non ne siete in grado? Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, prego.

RICCA Fabrizio
Grazie, Presidente. Ma c'è un proverbio, proverbio che dice che con calma e vasellina
anche il Movimento 5 Stelle piano piano cambia idea perché, finalmente, siamo passati
da un no incondizionato alle Olimpiadi...

VERSACI Fabio (Presidente)
Allora, Capogruppo Ricca, Capogruppo Ricca, la invito a tenere un linguaggio consono
all'Aula. So benissimo che è capace di esprimere quel concetto in un altro linguaggio,
prego.

RICCA Fabrizio
Presidente, adesso che ho la sua attenzione posso dire che finalmente dopo due anni di
barricate su quasi, su quasi tutto, si arriva a un sì, poi analizziamo questo sì, però
finalmente c'è un sì, finalmente c'è una presa di coscienza, finalmente c'è una presa di
responsabilità da parte di chi governa questa Città che spiega, poi spiegherete, proverete
a spiegarcelo meglio, magari nei prossimi interventi, però finalmente si arriva ad un
punto, che le Olimpiadi in questa città si vogliono fare, ed è importante perché se io
ripenso ai mesi precedenti, dove c'erano no a priori, dove c'erano le barricate, dove
c'erano quelle riunioni, nei corridori si urlava, siamo arrivati ad un punto importante. Un
altro punto importante lo segniamo dove? Con il documento che abbiamo presentato -
ma questo forse a qualcuno è sfuggito - implicitamente la forza che governava Torino
negli anni delle Olimpiadi ammette i propri errori, andando a prendere i punti che avete
proposto voi, implicitamente ammette che quella è stata un'esperienza fallimentare e
secondo me questo è l'altro importante passo avanti perché, andando a prendere la
mozione in cui io sono firmatario, si va a fare, a inserire tutta una serie di punti, che
sono 13, che avete proposto voi; questo vuol dire che hanno capito anche loro che
quell'esperienza del 2006 era sbagliata e andava modificata e questo, secondo me, è un
altro punto davvero importante ed è il motivo per cui ho deciso di votare, di
sottoscrivere questa mozione. Poi dico che questa non è un'occasione, però,
permettetemi, di chi governa questo Palazzo, non è l'occasione del Sindaco Appendino,
di Fabrizio Ricca o dei Consiglieri Comunali di Maggioranza, questa è un'occasione per
due milioni e mezzo di persone che vivono in questa provincia, che da questo evento
avranno delle grosse possibilità. Io penso non solamente agli imprenditori della neve
delle Valli, ma io penso a tutte quelle persone che vivono attorno al turismo delle Valli,
che potrebbero avere un impatto davvero importante, esattamente come è stato nel 2006,
perché io vi ricordo ancora che se passate per Cesana ci sono ancora gli stendardi di
Torino 2006, perché quella era stata l'ultima volta che qualcuno ha fatto qualcosa per
quelle Valli. Io dico è fondamentale ripeterlo, è fondamentale ripeterlo, però dobbiamo
anche pensare che passano vent'anni da un Olimpiade all'altra, il mondo in vent'anni è
cambiato profondamente, ci sono forze politiche che a quel punto, nel 2026, saranno
completamente cancellate, e ci fa capire come noi dobbiamo essere pronti ad accettare
una sfida completamente diversa da quella del 2006, completamente diversa. Torino,
oggi, io non sono convinto, nonostante io sia un torinesista convinto delle Olimpiadi,
secondo me Torino deve provare a capire se c'è la possibilità di fare un'asse importante
anche con Milano, non bisogna precludersi questa iniziativa perché, per una volta che
possiamo sfruttare i milanesi, noi abbiamo le montagne, ci mettano i soldi, ci mettano a
posto i soldi, le montagne con i soldi di Milano, ma c'è davvero qualcosa di male in
questo? C'è qualcosa di male a voler chiedere che dopo tutto quello che ci hanno portato
via, vengono ad aggiustarci un po' le montagne, a far ripartire il nostro turismo? Perché
la sfida successiva, una volta presa la candidatura, è quella del CIO, perché noi qua
parliamo, pontifichiamo come se aver detto sì alle Olimpiadi a Torino in questo
Consiglio Comunale automaticamente sia la candidatura ufficiale, e no, ci saranno tanti
altri passaggi, e per questo sarà fondamentale avere un asse importante. Quindi io mi
permetto di dire che secondo me un'aggiustata a quella vostra delibera va data, perché
lo si fa, ripeto, non per noi, non per l'orgoglio di chi siede in quest'Aula e deve
approvare una delibera rispetto con ordine del giorno, ma lo si fa pensando a tutte quelle
persone che trarrebbero beneficio da un evento di questo tipo che, come ha detto il
Consigliere Carretto, ha per 8 anni prima e per 10 anni dopo, un impatto molto
importante e questo impatto potrebbe essere quel nuovo volano che dà la possibilità a
tante imprese di poter ripartire. Poi mi permetto di dire, qualcuno dice che siamo
passacarte; tanti, tanti di noi tra 8 anni non saranno, soprattutto nella prossima
Consiliatura, non saranno neanche più presenti e io non mi permetto di dire che deve
essere un governo cittadino a blindare quello che è il lavoro del CONI perché c'è un
Governo, probabilmente, magari ci sarà un altro Governo tra 8 anni, ma sono le
scadenze parlamentari, ci sarà un altro Consiglio Comunale, ci sarà un altro Consiglio
Regionale. Ci deve essere, però, una linea guida; Torino deve essere protagonista, ma
deve essere protagonista sapendo che non è la Città di Torino, non ha neanche le
competenze per poter influire in maniera così forte su quelle che sono scelte nazionali e
internazionali.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Morano.

MORANO Alberto
Diciamo sì per dire no, e la colpa è del CONI, così la coscienza è salva e Torino resta a
casa. L'intervento potrebbe finire qui, perché di questo si tratta, però siamo in presenza
di una vicenda importante, che forse merita qualche riflessione in più. E allora torniamo
a quello che è il refrain tipico di questa Amministrazione dall'inizio della Consiliatura
ad oggi, per colpa di chi? Perché questa è la linea guida di questa manifestazione. In
passato abbiamo scoperto che a volte era colpa di Chiamparino, a volte di Fassino, a
volte dei conti disastrati, tutte queste cose tornano oggi, perché la Commissione
d'inchiesta di questo dovrebbe parlare. Oggi abbiamo anche scoperto, durante le
interpellanze, che è anche colpa dei ricercatori se qualche cosa non accade a Torino, ma
mai una volta che il nostro Sindaco Appendino abbia avuto il coraggio di dire: "è colpa
mia, è colpa della mia incapacità di amministrare questa Città e dare una prospettiva ai
torinesi; è colpa mia se non riesco a governare la Maggioranza ed assumere decisioni
importanti per la Città", ed allora, ed in questa prospettiva ci troviamo quindi chiamati a
votare una delibera irricevibile, che dovrebbe sostenere la candidatura di Torino alle
Olimpiadi del 2026 e che, invece, da un lato, se votata come presentata dalla
Maggioranza, escluderà Torino dal CONI e dalla corsa per le Olimpiadi, in quanto
palesemente in contrasto con quanto richiesto dal CONI, mentre, se viene votata,
Torino, se non viene votata, è esclusa per definizione, perché o si dà l'approvazione, ma
senza condizioni, o non la si dà. L'approvazione con condizione equivale a non dare
l'approvazione. In merito mi sorge spontanea una domanda: ma la Giunta pentastellata
che conta fra i suoi membri bocconiani, professori universitari, dottori commercialisti,
avvocati di grido, conosce la lingua italiana? Conosce il significato delle parole "piena
ed incondizionata", perché questo ha chiesto il CONI, ed ha anche ragione, una delibera
di sostegno piena ed incondizionata. Ciò presuppone, ovviamente, per poterlo dare, che
attorno alla candidatura di Torino si sia creato il consenso della città, dei vari strati della
città: della Camera di Commercio, delle Unioni Industriali, delle varie forze
economiche di questa città e presuppone, anche, che la candidatura abbia allegato un
dossier con un piano finanziario, perché noi non possiamo dire che le Olimpiadi devono
essere autosostenibili e non presentiamo un piano finanziario, non possiamo farlo
discendere dal cielo, ma credo che tutto questo non sia accaduto. E allora, mi chiedo:
avendo letto la proposta di delibera, perché prendiamo in giro il Consiglio oggi e
spendiamo inutilmente i soldi per questa seduta? E infatti la bozza di delibera oggi in
discussione vorrebbe fare una sintesi delle inconciliabili posizioni della Maggioranza 5
Stelle sull'argomento, ma riesce soltanto a far fare una brutta figura alla Città,
danneggiando gravemente l'immagine di Torino alle prospettive future della nostra città,
ponendo condizioni inaccettabili per il solo fatto di essere condizioni che di fatto
escludono Torino dalla corsa olimpica e non basta, credetemi, una spruzzatina di inglese
qua e là. Ho letto "Torino cash 2026, strategia plastic free", per rendere presentabile
quello che non lo è. La conseguenza di tutto questo è che Torino, se il CONI terrà fede
ai requisiti richiesti, verrà esclusa dalla corsa olimpica, ed io sento già in sottofondo il
coro:"Per colpa di chi", e questa volta il colpevole sarà il CONI, che chiede quanto i 5
Stelle non hanno la forza politica di dare, il sostegno incondizionato? O forse Milano,
che trarrà beneficio dalle incapacità di questa Città; ma i danneggiati - e dobbiamo
ricordarcelo tutti noi - saranno solo tutte quelle persone, che Napoli dice essere l'80%, e
che io so essere tantissime, ragionevoli, che vorrebbero una presa di posizione chiara da
parte della Maggioranza pentastellata a favore della candidatura di Torino. Io mi limito
a dire che il disastro annunciato è colpa del Sindaco Appendino e della sua incapacità di
governare la Città e soprattutto la sua Maggioranza e qualcuno, prima o poi, gliene
chiederà il conto. Io, per parte mia, non posso partecipare a questo imbarazzante teatrino
e mentre confermo il mio totale sostegno alla candidatura di Torino Città Olimpica, non
voterò questa delibera se resta immutata, perché io non prendo in giro il CONI, il CIO e
i torinesi. Sorvolo, infine, sulla Commissione d'inchiesta relativa a Torino 2006, perché
non credo valga la pena perdere tempo a commentare le pagliacciate. Vorrei solo
ricordare a chi l'ha proposta che se Torino si è indebitata, non è che chi amministrava
questa Città non sapeva cosa faceva. Torino si è indebitata sul presupposto di un'entità
di trasferimenti dello Stato che sono venuti meno; se i trasferimenti dello Stato sono
passati da un miliardo e mezzo, a 300 milioni in 5 anni durante la Giunta Fassino, non è
colpa né di Chiamparino, né di Fassino e quindi, forse, bisognerebbe avere onestà
intellettuale, coraggio e serietà, che mi sembra manchino a questa Amministrazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino; ne ha facoltà per dieci minuti.

FASSINO Piero
Sì, ma io credo che bisogna andare, diciamo, alla sostanza delle cose e la sostanza delle
cose è capire, ma le Olimpiadi le volete o no? Perché poi, alla fin fine, questa è la
questione. Noi arriviamo oggi a questo dibattito, dopo che sappiamo tutti, perché è stato
pubblico, che dentro il Movimento 5 Stelle è maturato, via via in modo sempre più
forte, un'avversità alle Olimpiadi e vi state arrampicando sugli specchi perché a questo
punto è chiaro che dire no alle Olimpiadi significa dire no a una città che è orgogliosa
delle Olimpiadi 2006, Carretto; non c'è nessuno a Torino che pensa che nel 2006 sono
stati fatti gli errori che lei evoca, e che non è stato in grado di spiegare, e di indicare.
Benissimo, perchè la di là di dire che ci sono stati degli errori, non ci ha detto quali, ma
in ogni caso questa è una città che è orgogliosa. Io vi invito ad andare fuori di qui e
andare a dire ai torinesi: "Abbiamo sbagliato a fare Olimpiadi" e vediamo quale
consenso raccoglierete, ma andiamo! Se c'è una cosa di cui questa città è orgogliosa è
esattamente l'Olimpiade, tanto è vero che si vive - una parte della città vive ancora, no -
della rendita di posizione che derivò dal successo Olimpiadi, dall'immagine che la Città
fu in grado di proporre e da tutto quello che intorno alle Olimpiadi si è, da allora in poi,
mosso. Quindi, il problema vero è decidere se le volete o non le volete; non le volete, è
meglio dire che non le vogliamo, perché non c'è nulla di peggio che presentare una
candidatura sperando di non averla, perché è il modo sicuro per non averla. Se ci si
candida, ci si candida con determinazione, con passione, con entusiasmo, mettendo tutte
le forze in campo, come sta facendo Milano, come sta facendo Cortina d'Ampezzo,
mentre tutto questo a Torino non sta avvenendo e voi, per mascherare questa vostra
avversità, vi costruite dei presupposti fasulli, e uso fasulli per non dire falsi, ma in realtà
falsi. Allora, primo presupposto fasullo e falso; Consigliere Carretto, io l'ho ascoltata,
se ha il gusto, se ha il buongusto anche di ascoltare…, a lei non importa, pensi a me di
ascoltare lei, e soltanto la cortesia mi ha tenuto qui ad ascoltarla, appunto, visto che a lei
non interessa, mi rivolgo agli altri Consiglieri di questo Consiglio Comunale. I
presupposti sono presupposti falsi. Il primo presupposto, e l'ho già detto, è che il 2006
sia stato una somma di errori, perché se voi oggi potete ipotizzare di fare delle
Olimpiadi con minori oneri, minori costi, più sostenibili, è grazie al fatto che tutta una
serie di investimenti che - senza i quali nessuna Olimpiade si organizzerebbe - sono già
stati fatti perché PalaIsozaki c'è, perché lo l'Oval c'è, perché è stato ristrutturato lo
Stadio Olimpico, perché la piscina olimpionica c'è, e via di questo passo, e quindi si
può ipotizzare, oggi, di fare un'Olimpiade che non ha più bisogno di fare investimenti
infrastrutturali, perché una serie di infrastrutture ci sono, ci sono, e quindi non è vero
che nel 2006 si sono buttati i soldi nella fornace. Nel 2006 si sono fatti investimenti che
sono andati a beneficio della città, aldilà degli stessi Giochi Olimpici: penso alla
Metropolitana, tanto per fare un esempio - e spero che nessuno vorrà spiegare ai torinesi
che era meglio non farla - e oggi una serie di infrastrutture consentirebbero di fare,
appunto, delle Olimpiadi con minori oneri di quanto abbia comportato nel 2006, ma in
conseguenza di quello che si è fatto nel 2006, non a dispetto di quello che si è fatto nel
2006. Secondo presupposto fasullo: il CONI, ma guardate che non è il CONI che decide
che città farà le Olimpiadi è il CIO, è il Comitato Internazionale Olimpico a cui
verranno presentate le candidature di città, di tutti i Paesi che ritengono di farlo. Il
CONI nel momento in cui vi indica una serie di criteri, sono i criteri con cui il CIO
assegna la candidatura, non è che il CONI si inventa i criteri di assegnazione o li cambia
sulla base del fatto che il Consiglio Comunale gli chiede di cambiarli, perché sono i
criteri con cui il CIO assegna, e le città che presenteranno la candidatura, tutte, italiane e
non italiane, se vogliono avere la candidatura, ottenerla, devono tenere conto di quelli
che sono i criteri sulla base dei quali il CIO esamina le candidature e le assegna e quindi
anche questo presupposto non esiste. Terzo: se il CONI vuole decidere per noi. No, il
CONI dice: "Torino vuole candidarsi? Si candidi, ci dica come vuole fare le Olimpiadi",
ed è una scelta di questo Consiglio Comunale come farla. Quei punti che sono stati
indicati, e che noi abbiamo ripreso anche nel nostro, nel nostro atto, sono le scelte che la
Città intende fare per realizzare le Olimpiadi. Il CONI non ti dice se va bene o se va
male, è una nostra responsabilità. Dobbiamo solo renderci conto noi, nel momento in
cui indichiamo una serie di criteri - e non userei la parola condizioni, criteri - in che
misura questi criteri rientrano dentro i parametri sulla base dei quali il CIO poi assegna
le candidature, perché se noi proponiamo delle Olimpiadi che sono fondate su criteri del
tutto estranei o addirittura opposti a quelli che sono i criteri con cui il Comitato
Olimpico Internazionale assegna la candidatura, è evidente che la candidatura non si
ottiene, quindi il problema è sapere che vivi in questo mondo e devi sapere, appunto.
Altro presupposto falso, detto e non detto, ma più volte ricorrente in questi mesi: i
grandi eventi in realtà appartengono ad un'altra stagione del mondo. Beh, vi vorrei
soltanto segnalare che cosa ha rappresentato l'Expo come elemento di traino e di
rilancio di Milano, che da quel momento ha ritrovato uno smalto che negli anni
precedenti non aveva. Vorrei solo ricordarvi che cosa rappresentano i Giochi Olimpici,
penso a quelli di Londra di qualche anno fa, penso a quelli in Cina, e come i Paesi fanno
di questi eventi un grande momento di, non solo proposizione della propria immagine,
ma per investimenti e per innalzare la qualità infrastrutturale, non soltanto
infrastrutturale, del proprio Paese. Penso a Torino, perché sarà stato, come dice
Carretto, tutto un errore, però Torino ha beneficiato moltissimo del 2006, tanto è vero
che in tutte le analisi di chiunque, non solo italiano, ma anche in altre parti del mondo,
tutte le analisi che si fanno, su come la città ha cambiato pelle, ha cambiato identità, il
passaggio alle Olimpiadi viene indicato come uno dei passaggi cruciali, Allora, per
questo io dico, alla fine, avete un dovere di onestà intellettuale verso la Città e verso
tutti. Se li volete, allora bisogna dirlo, dirlo in modo chiaro; quando noi diciamo
"incondizionatamente", vuol dire questo, dirlo in modo chiaro dire: " Noi vogliamo le
Olimpiadi e faremo di tutto per averle". Se invece dite: "Noi le vogliamo, ma sia ben
chiaro che non se non si fa questo, e questo, e questo, non le vogliamo", è meglio dire:
"Non le vogliamo", perché non bisogna prendersi in giro. E peraltro, se è una
candidatura vuole essere vincente ha bisogno tra le sue condizioni, visto che vi piace
questa parola, di creare intorno alla candidatura un consenso nella città; un consenso di
tutte le forze politiche, un consenso di tutti gli operatori economici, un consenso della
società civile, perché così nel 2006 si conquistò la candidatura. Questo voi non l'avete
fatto, perché non cercate un consenso neanche tra le forze politiche di questa città, come
vi ha ricordato Lo Russo. Chiunque vi dica che vuole le Olimpiadi, lo guardate con
diffidenza e lo snobbate, addirittura irridete i volontari. Attenzione, perché non creare
consenso intorno a una candidatura è il modo per renderla debole e quindi con minori
possibilità di vittoria. Guardate, il consenso che si è realizzato intorno alla candidatura a
Milano. Guardate come si sta muovendo intorno alla candidatura di Cortina tutta la
società veneta, pare che questo…, infine, veda, io mi rivolgo al Sindaco. Guardi Signor
Sindaco, lei ha un'occasione: il suo consenso nella città, credo si possa dire, vacilla,
certamente non è quello di due anni fa. In questi due anni, nonostante i proclami, voi
non siete stati in grado di esprimere una progettualità innovativa su nessun fronte e in
nessun caso. Le Olimpiadi sono l'occasione per uscire da questa stretta, da questo
angolo. Glielo dico, guardi, contro il mio interesse perché io potrei essere anche
interessato a vedervi implodere sempre di più, ma siccome rischia di implodere la città,
e io voglio bene alla mia città, attenzione, perché non basterà poi accusare il CONI, non
basta poi invocare il complotto di tutti contro la Giunta di Torino. Se Torino perde
questa occasione la città ne farà carico a lei e non ci sarà nessun modo da parte sua per
sottrarsi a questa responsabilità. Quindi, io credo che si debba avere, davvero, da parte
di tutti, un sussulto di responsabilità; noi lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamo, siamo
pronti a votare una delibera chiedendo, ovviamente, che possa essere condivisa e gli
emendamenti che abbiamo proposto sono il modo con cui vogliamo arrivare ad un
accordo in ragione tale che il CONI sappia che c'è un pronunciamento unitario e
unanime di questo Consiglio Comunale in rappresentanza di tutta la Città, questa la
posta in gioco. Sta a voi cogliere questa disponibilità e fare in modo di non pregiudicare
la candidatura di Torino per le Olimpiadi 2026. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, prego.

ARTESIO Eleonora
Grazie, credo di dover chiedere al Presidente Versaci di mandarmi una convocazione
straordinaria per quella seduta del Consiglio Comunale in cui si discuterà delle possibili
opportunità e dei possibili benefici che potrebbero atterrare a Torino con le Olimpiadi e,
viceversa, dei possibili rischi a cui Torino si esporrebbe o si esporrà, laddove le
Olimpiadi non fossero assegnate a Torino, perché in tutte le occasioni in cui questo
Consiglio Comunale ha discusso del tema Olimpiadi questa questione, questo Consiglio
non l'ha mai discussa. Abbiamo discusso di altro. Anche oggi abbiamo discusso di altro
e a volte mi domando, per coloro che sono preoccupati dell'esito del voto - non di questa
seduta, perché non voteremo, ma di quella in cui si voterà - se non dovrebbero essere
altrettanto preoccupati delle reazioni, eventuali, degli spettatori al tipo di dibattito che si
è consumato in questo Consiglio. Perché è stato un dibattito che non è entrato nel merito
delle motivazioni, delle adesioni unanimi, piene, parziali, ma piuttosto è stato un
dibattito che, da un lato, ha cercato di riproporre quanti siano convinti che a questa città
occorre offrire un'aspettativa e una prospettiva, quale che sia l'aspettativa, quale che sia
la prospettiva, e io già nel dibattito della volta scorsa ho ricordato che la critica più
profonda che faccio alla Sindaca è quella di non essere riusciti a costruire in due anni un
indirizzo e un'aspettativa per questa città diversa da quella percorsa dalle Giunte
precedenti, da lei criticata. E allora, se in questa occasione il Consiglio Comunale
doveva solo celebrare un consenso, più o meno ampio intorno ad un sogno, allora
guardate che le Valli olimpiche hanno espresso attraverso i loro Consigli Comunali
un'opinione unanime; la Città Metropolitana, guidata dalla Sindaca ha veicolato quel
che la Sindaca non riusciva a far passare in questo Consiglio Comunale, e ha ragione il
collega Consigliere Napoli, bastava proporre tramite un atto di Giunta al Consiglio un
voto, e il Consiglio si sarebbe espresso, sia pure, magari, in maniera non unanime, e
magari è sottolineato da parte mia. Quindi, la questione che noi stiamo celebrando in
questa occasione è quella di un Consiglio che si sta distruggendo e distorcendo nelle
argomentazioni, rispetto ad un'operazione che in questo momento viene rappresentata
come dire sì o no ad una prospettiva possibile, senza averne discusso le caratteristiche
prima. E guardate che la questione delle condizioni è una questione, per com'è scritta
nella delibera, ripresa nella mozione e dibattuta oggi, risibile, perché gli elementi di
condizione che vengono posti, sono elementi - potete chiedere a qualunque tecnico della
materia - che di qua al 2026 sono ampiamente prevedibili e previsti nell'evoluzione
ordinaria dei diversi sistemi che vengono chiamati in causa: dalla riduzione dei rifiuti,
alla mobilità sostenibile, al turismo dolce eccetera, eccetera, eccetera. Quindi si mettono
delle condizioni che, ragionevolmente, si sa che di qua a quel periodo saranno praticate
non tanto in virtù delle Olimpiadi, ma in virtù della naturale trasformazione ed
evoluzione di quei comparti. Quel che è più interessante, sarebbe stato interessante
discutere in questo Consiglio, se si fossero discussi seriamente benefici e rischi, è che
l'incondizionato ci sarà, delibera o non delibera, perché tutti sanno - chi ha
amministrato le Olimpiadi precedenti e chi lo farà in futuro - che le Olimpiadi
funzioneranno all'interno di un regime giuridico speciale: le leggi speciali, fu la 285
quella delle Olimpiadi precedenti. Quindi le condizioni staranno là, non in quello che
scrivete nelle vostre mozioni o in quello che scrive la delibera della Maggioranza.
Quindi, in sostanza si fa una bella recita intorno al tema delle Olimpiadi in questa Sala,
sapendo tutti benissimo che la recita è funzionale ad un obiettivo politico da parte delle
Minoranze favorevoli alle Olimpiadi per far capire alla Sindaca che da sola non ce la
farebbe, da parte della Minoranza a lasciare aperte delle porte alla prospettiva della
collaborazione con Milano, tant'è che oggi Giorgetti sui giornali sportivi dichiara che
non sarebbe male avere una collaborazione Milano-Torino-Valli olimpiche
diversamente dal "mai con Milano", scritto e dibattuto nei documenti della Maggioranza
e infatti il collega Ricca, puntualmente, consente anche in quest'Aula l'apertura su
Milano. Quindi oggi, oggi, è una recita sul chiarissimo profilo politico, e se questa era
l'attesa che veniva proposta dal Consiglio Nazionale del CONI, direi che non sono i
testi scritti, ma il dibattito che si è sviluppato ad essere deludente. Sicuramente lo è per
me questo tipo di dibattito, deludente, perché si sarebbe dovuto a tempo debito,
discutere - come dicevo in premessa - di rischi e di benefici. Io cito solo due questioni
che non abbiamo mai affrontato nel nostro conversare, perché non riesco ancora a
chiamarlo decidere, visto che anche il voto non è previsto oggi. Non abbiamo, ad
esempio, discusso se nella presentazione del dossier di pre-candidatura fosse proprio
ragionevole prevedere tutte le discipline olimpiche che si erano conosciute nell'edizione
del 2006 e che prevedono, ad esempio, l'utilizzo della pista da bob. Non l'abbiamo
discusso, ma molti esperti del settore sanno che si sarebbe potuto fare, e magari una
delle questioni attualmente in discussione, anche in termini di costi, avrebbe avuto una
modalità di sviluppo e di approfondimento diversa da quella attuale. Magari qui
avremmo potuto discutere se la prospettiva benefici economici, sociali, territoriali, dati
dalle Olimpiadi siano ragionevolmente credibili o siano invece l'illusione della teoria
dello sgocciolamento, teoria dello sgocciolamento che molti economisti ci ricordano e
che, sostanzialmente, sta in questa banalizzazione: da un grande evento qualcosa
resterà; il tema e definire qualcosa, il tema è definire qualcosa per quanti e
probabilmente questi sarebbero stati discorsi possibili, se si fosse affrontato con un altro
metodo, ma ho già criticato il metodo adottato dalla Sindaca nell'altra occasione, e con
un'altra volontà di approfondire il merito, piuttosto che mettere in scena lo schieramento
delle alleanze politiche. Uno schieramento che è vero che lascia fuori la città, ed è vero
che la città ha trovato modi di esprimersi intorno al sostegno per la candidatura o
intorno al dissenso sulla candidatura. Però questa città si è espressa in un livello
mediato, quello delle grandi organizzazioni di rappresentanza, in un livello anche
diretto, come i volontari per le Olimpiadi che hanno chiesto di incontrare i Consiglieri
Comunali questa mattina, ma non si è espressa rispetto a questa prospettiva che io
continuo a chiamare, sembra essere più un'aspettativa e forse un'illusione, che non un
progetto, ma non si è espressa su questa opzione e per questo che ho introdotto la
richiesta di referendum consultivo e su questo spendo solo una parola: se la Città,
convinta come sembra essere la sua Sindaca, convinta condizionata come sembra essere
la Maggioranza, convinta, come sembrano essere, le Minoranze che hanno presentato la
mozione, è convinta che tutta la città aneli alle Olimpiadi, la proposta del referendum
consultivo avrebbero dovuto farla prima, quando sarebbe stato possibile utilizzare la
sessione prevista dallo Statuto per anticipare le scadenze della presentazione del pre-
dossier. Certo, abbiamo ancora tempo, quello che intercorre tra il pre-dossier e il
dossier, se Torino sarà presa in considerazione, questo, almeno, per tenere ancora quel
rispetto che a parole si vuole sempre sottolineare nei confronti della partecipazione.
Quindi, da questo punto di vista, il dibattito di oggi, mi pare, che non abbia fatto fare un
passo avanti sulle relazioni interne al Consiglio Comunale, non abbia aperto una qualità
della partecipazione, della discussione nella città, perché piuttosto ha semplicemente
fatto emergere degli schieramenti senza che quegli schieramenti si potessero confrontare
in termini concreti su benefici attesi o su rischi possibili e quindi, in sostanza, abbiamo
costruito una grande operazione politica intorno ad un passaggio che altri, è vero, lo
hanno detto prima, consumano con una delibera di Giunta proposta al voto del
Consiglio Comunale. Probabilmente, altro stile, avremmo potuto condividere se questa
Amministrazione non avesse cercato prima di agire di furbizia, evitando il passaggio del
Consiglio Comunale e poi di correre maldestramente ai ripari con quanto, tutti insieme,
stiamo vedendo si sta recitando in quest'Aula.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Consigliera Grippo, ne ha facoltà per dieci minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Sì, grazie, Presidente. Sono parzialmente in dissenso con chi mi ha preceduto, nel senso
che, secondo me, invece, un passo avanti lo si è fatto, eccome, oggi. È chiarissimo il
gioco che la Maggioranza sta facendo nei confronti dell'evento olimpico e io spero che
rispetto ad un gioco che è quello che veniva anticipato, come dire di sì in un modo per
cui si possa rimediare un no e scaricare la colpa su altri, io spero che sia un gioco al
quale la Sindaca non voglia arrendersi. Noi non vogliamo arrenderci e lo stiamo
dimostrando presentando degli atti: che siano l'atto d'indirizzo, che siano gli
emendamenti di cui alcuni esponenti della Maggioranza hanno offerto una lettura
creativa dopo essersi esercitati in una scrittura creativa che è la delibera, irricevibile così
com'è. Non vogliamo arrenderci e proponiamo degli emendamenti che, come diceva il
collega Fassino, aiutino ad andare nella direzione dei criteri che potranno darci una
chance e non affossare il sogno olimpico, che io credo sia il desiderio di molti dall'altra
parte della Sala; ma non vogliamo arrenderci, anche perché - e io spero che la Sindaca
ce l'abbia molto chiaro - abbiamo un senso di responsabilità forte nei confronti di tutti
quei Sindaci delle Valli: parlo di Pinerolo, parlo di Torre Pellice, di Cesana, di tutti i
Sindaci delle Valli che, votando la delibera che è già stata ricordata in precedenza da
alcuni colleghi, hanno riposto delle concrete aspettative, concrete, per tutte le ragioni
che abbiamo detto sin qui, nei confronti degli investimenti che verranno legati all'evento
olimpico. La Sindaca di Torino, che non a caso è anche Sindaca della Città
Metropolitana, non per caso, sono le leggi, non per caso, e quando veniamo qui a citare
la Città Metropolitana, questo va ricordato, e quando veniamo qui a preparare delle
delibere, a presentare delle delibere, siccome ci sono colleghi che, come noi siedono
anche in Città Metropolitana - dovremmo ricordarcelo - non possiamo poi pretendere di
fare delle scelte che non tengano conto di questa che non è una casualità, perché
possiamo anche mandare al macero le aspettative del nostro territorio non curandocene,
possiamo perché siamo governati da una forza politica che fa del dissenso una bandiera
e ci resterà solo il dissenso, Capogruppo Sganga, facciamoci bastare questo, perché se
non abbiamo compreso che il consenso che le altre città stanno condizionando
positivamente l'opinione di chi deve decidere e veniamo qui a dirci che il dissenso è un
valore imprescindibile, dovremmo poi andare a far digerire questo dissenso anche ad un
territorio di cui condizioneremo i destini. Quindi siccome alla Maggioranza che governa
questo non importa, ribadisco, Presidente, spero che importi alla Sindaca, che ho il
piacere di vedere anche in un'altra Sala, perché noi non ci accontentiamo di celebrare il
dissenso come valore imprescindibile. Noi del dissenso facciamo un'occasione di
confronto e poi arriviamo a raggiungere obiettivi tutti insieme; obiettivi ai quali bisogna
credere e bisogna dimostrare di saper credere. Per cui se gli emendamenti alla delibera
non verranno compresi dal Consigliere Carretto, piuttosto che dai dissidenti, io spero
vengano compresi dalla Sindaca e che la Sindaca smuova chi vuole, a me non importa
nemmeno chi chiama, Di Maio se vogliamo richiamarlo, va bene lo stesso, ma che si
comprenda che ci sono destini un pochino più larghi dell'autocelebrazione della
Maggioranza che ci governa, perché altrimenti dovremmo spiegarlo e non soltanto in
questa sede.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Se non ci sono altri interventi, lascio la parola alla Sindaca, dopo ci sarà la
chiusura del dibattito, quindi chiedo ai colleghi se si vogliono iscrivere ancora. Perfetto.
Prego Sindaca.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere che sono intervenute e
intervenuti. Lunedì scorso abbiamo fatto un lungo dibattito in quest'Aula, se non ricordo
male 4-5 ore assolutamente costruttive in cui, sostanzialmente, ci siamo confrontati. Io
anche in quella sede sono rimasta per tutto il tempo, com'è giusto che sia, e ricordo che
lunedì scorso in quest'Aula, sostanzialmente, tutti dicevamo, in particolare, devo dire, le
Minoranze, che i 12 punti su cui la Maggioranza, e non solo, si era spesa, erano
sostanzialmente condivisibili, cosa che mi sembra sia stata ripetuta anche oggi. La
delibera, sostanzialmente, riprende esattamente quanto era stato detto già lunedì scorso
anche dalla sottoscritta. Si parla di un'analisi costi-benefici, si parla di no sul debito
degli Enti Locali ma - permettetemi di dire, e qui in poi farò una valutazione, che tra
l'altro ho già fatto anche la prima volta che abbiamo discusso qua in Aula sulle
Olimpiadi - le condizioni dal 2006 al 2026 sono cambiate. Cioè, se noi oggi siamo in
una situazione di piano di rientro, non voglio entrare in quell'ottica, è impossibile per
noi oggi impegnarci anche in modo trasparente nei confronti del CONI, del CIO e dire:
"Facciamo debito", perché non saremo credibili. Allora, io quello che trovo in qualche
modo davvero un po' strano da parte delle Minoranze è che oggi questi 12 punti siano
ritenuti, in qualche modo, inaccettabili e lo dico perché, quando si parla di controllo
della spesa, è assolutamente legittimo che ci sia una preoccupazione rispetto al fatto del
controllo della spesa. Anch'io voglio citare Giancarlo Giorgetti che ho letto oggi nella
sua intervista su Gazzetta, lui dice, testualmente: "Io ho intenzione di allestire qui
un'unità che si occupi di eventi sportivi per vigilare sull'organizzazione. Non è normale
che si ottengano grandi eventi, si chieda un contributo al Governo, alla fine si spenda il
doppio. Ma chi vuole organizzare un grande evento deve sottoporci un progetto
credibile, con un piano di fattibilità analitico di tipo industriale, voce per voce; noi
faremo un controllo costante prima, durante e dopo la manifestazione. Prendiamo
proprio i mondiali di ciclismo di Vicenza 2020. Ci chiedono 8.5 milioni di euro. Noi
possiamo anche metterli, ma per fare cosa, se poi la spesa diventa 15? Dico che non è
possibile; tutte le volte si replica inesorabilmente questo schema. Qui ci sarà chi vigilerà
su ogni singolo costo". Bene, io credo che questo sia assolutamente in linea rispetto a
quello che questo Consiglio Comunale, in particolare questa Maggioranza, ma credo in
modo assolutamente condiviso, stia ponendo come questione. Io credo che in realtà in
questa delibera si stia ponendo nuovamente con forza quello che è il modello in cui noi
crediamo, e permettetemi un ragionamento: io credo che sia un punto di forza di questa
candidatura. Questa è l'unica Città Metropolitana che ha fatto un lavoro davvero molto
complesso e condiviso con i singoli Sindaci, in modo anche pubblico e trasparente, io
credo che sia un valore aggiunto. Lo dico perché in qualsiasi città, in qualsiasi comune,
e guardate anche ad esempio Calgary, che è l'ultima che sto seguendo, perché sappiamo,
giustamente, che poi il CIO dovrà valutare rispetto anche ad altre città candidate. Esiste
un comitato, esiste qualcuno che legittimamente si oppone o comunque pone delle
preoccupazioni rispetto ad un grande evento. Allora sapete quello che onestamente
penso sia un valore aggiunto rispetto a questa delibera e al lavoro che è stato fatto qui:
che si è fatto sintesi e si sono poste, sostanzialmente, alcune risposte a delle legittime
preoccupazioni che emergono in tutte le città che si stanno candidando, anche a livello
internazionale, ed è legittimo che ci sia questa preoccupazione. Allora, la forza che sta
in questa candidatura, dal mio punto di vista, e che io porto avanti - non ho paura di
portare avanti, Consigliere Fassino, assolutamente - è proprio di provare a dare risposte
rispetto a quelle legittime preoccupazioni che esistono e continueranno ad esistere
quando giustamente un territorio s'impegna rispetto ad un evento molto importante.
L'analisi costi-benefici non è surreale, è assolutamente corretto che quando si dice di
investire delle risorse qualcuno faccia un'analisi e verifichi se effettivamente quelle
risorse hanno un impatto e dico di più: un'analisi costi-benefici su un territorio come la
Città di Torino e i suoi comuni, dove sono stati già fatti gli eventi, ci sono infrastrutture,
probabilmente porterà a dire, dico probabilmente, che in termini di costi in senso stretto,
qua dovrebbero costare meno rispetto alle altre città però, però, ci tengo a sottolineare,
che il tema della doppia legacy, di cui abbiamo discusso più volte, io l'ho anche detto
più volte in conferenza stampa, guardate che non è possibile dire che tutto quello che è
successo nel 2006 è stato giusto, corretto, perfetto, perché abbiamo un esempio che,
peraltro, stiamo affrontando noi oggi, le palazzine del MOI sono l' esempio di che cosa
non ha funzionato nella gestione del post-olimpico; possiamo dircelo con onestà
intellettuale, tutti e tutte? Lo vediamo con i nostri occhi. Allora qual è il vantaggio forse
di questa candidatura rispetto ad altre: che noi quell'esperienza l'abbiamo effettivamente
già fatta e probabilmente grazie al fatto che l'abbiamo fatta, possiamo gestire il post-
olimpico in modo diverso, questo piace al CONI? Piace al CIO? Io non lo so, io non lo
so, però io ho il dovere, credo, come Amministratore di questo territorio metropolitano
e di questa Città, di non avere paura di candidarci - e non ho paura, ve lo assicuro - ma
anche di non aver paura di porre delle condizioni che per me sono tutelanti dei prossimi
anni delle generazioni future. È davvero strano dire: "No, non vogliamo fare debito
come Città di Torino per le condizioni in cui siamo"? Io credo che sia assolutamente
legittimo e anzi sia un punto di forza nei confronti del CONI, perché noi stiamo dicendo
le responsabilità, con responsabilità, quali sono le condizioni che noi possiamo porre,
che possiamo effettivamente rispettare. È irresponsabile dire che non vogliamo fare la
stampella di Milano? Io credo che sia responsabile farlo. Perché qua il punto politico e,
scusatemi, cosa è cambiato da oggi a lunedì scorso? È che il CONI si espresso; guardate
un po', il Coni si è espresso, legittimamente si espresso e ha posto alcune condizioni, ci
stanno bene o non ci stanno bene? Io ho il coraggio, io ho il coraggio di portare avanti la
candidatura di Torino, purché sia sostenibile. Ho il coraggio di portare avanti la
candidatura purché sia un progetto in cui credo perché, perdonatemi, per me fare la
candidatura con Torino e Cortina insieme è assolutamente non credibile e non
spendibile: aumentano i costi, aumentano i costi di gestione dal punto di vista della
sicurezza, non è sostenibile dal punto di vista ambientale, ma perché, quando Torino
potrebbe fare da sola, perché? Allora, io credo che quello che è cambiato da lunedì
scorso, quando molte Minoranze dicevano: "Sì, è tutto condivisibile", ad oggi, sia il
fatto che il CONI ha deliberato e, sì, stiamo prendendo una posizione, ma io mi sento di
assolutamente spendermi, assolutamente, convintamente, su questa posizione, perché
noi abbiamo un'esperienza grazie ai sindaci delle Valli, che sono anche qui, per poter
gestire da soli, perché se le facciamo da soli, costano di meno, perché se li facciamo da
soli sono più sostenibili: economicamente, ambientalmente. Allora, è questo il punto
politico vero che è cambiato da oggi alla settimana scorsa. Noi ci sentiamo di rischiare e
spenderci come Città Metropolitana da sola oppure no. Io credo di sì e credo che sia
rispettoso nei confronti, peraltro, dei torinesi, dei volontari, di tutti coloro che si stanno
spendendo per questa candidatura. L'esperienza del 2006; di nuovo, io penso che il
dibattito oggi e anche in quest'Aula, l'ho detto più volte, mi rendo conto che mi ripeto,
scusatemi, non sia il punto oggi che cosa è successo nel 2006, come, perché e quando.
Io credo che il 2006, evidentemente, ha lasciato, come dicevo, delle eredità. A noi, a noi
la capacità di proporre un modello alternativo perché, guardate, che se portiamo il
modello 2006 al CIO non è che siamo molto credibili, sono passati vent'anni. Allora
abbiamo, evidentemente, una legacy, che sono le infrastrutture, su cui dobbiamo
intervenire con revamping, come è scritto peraltro nel dossier. Abbiamo un'eredità di
gestione, abbiamo imparato delle cose, queste sicuramente sono da mettere a frutto, ma
andiamo oltre, come peraltro fa il dossier. Io credo nel dossier che abbiamo presentato e
credo in quel dossier e spingerò su quel dossier e quello che contiene, e quel dossier non
contiene Torino-Milano. Quindi io credo, davvero, che oggi il dibattito sia stato utile,
credo che, davvero, provocare, stanzialmente, mettendo in dubbio la volontà, in
particolare la mia volontà di procedere, sia in realtà un modo, scusatemi, per non volersi
assumere la responsabilità di dire a che condizioni vogliamo candidarci, perché guardate
che porre delle condizioni, e qui chiudo, è in realtà un elemento di trasparenza e di
correttezza nei confronti di chi dovrà decidere e noi lo stiamo facendo adesso, perché c'è
stato chiesto di farlo e chiudo. È corretto che il CONI chieda al Consiglio Comunale di
esprimersi rispetto alla candidatura, è corretto, infatti lo stiamo facendo, lo sta facendo il
Consiglio Comunale perché è stato richiesto dal CONI che fosse il Consiglio Comunale
a farlo, e non la Giunta. Non è corretto, dal mio punto di vista, che si chieda di farlo in
modo incondizionato e, aggiungo, che nemmeno Milano ha deliberato in Giunta in
modo incondizionato. Milano ha deliberato che è pronta a collaborare con le altre città,
purché Milano sia capofila. E questo mi fa ancora più sorridere perché, perdonatemi,
rileggendo come ho già avuto modo di dire, tra l'altro qualcuno lo ha già detto, i paletti
che sono stati posti dal CONI nei confronti dei Consigli, anch'io quando ho letto, e non
sono la sola, però forse sono la persona che lo sta dicendo pubblicamente, anch'io in
quei punti ho letto, evidentemente, un vantaggio nei confronti di Milano. Significa che
noi dobbiamo dire no? No, significa che dobbiamo continuare a combattere, dal mio
punto di vista, sostenendo il nostro modello, sostenendo quelli che sono i punti in cui
noi crediamo e li stiamo ponendo al CONI e io sono convinta, sono convinta, che questo
lavoro meriti e sono convinta che il lavoro di sintesi che si è fatto, merita, perché,
guardate che in tutte le città, ribadisco, a livello internazionale, delle preoccupazioni
vengono poste. A noi la capacità, a noi la capacità, come Consiglio Comunale di
superare quelle preoccupazioni, legittime, che riguardano soprattutto le generazioni
future. Io credo che questa delibera lo faccia, e credo che, davvero, oggi ciascuno di noi
qui si deve chiedere e si debba chiedere a che condizioni vogliamo fare le Olimpiadi. Io,
personalmente, non ho mai sostenuto, e mai sosterrò che le Olimpiadi di debbano fare
sempre e comunque. Sostengo, come ho sempre fatto e continuo a fare, che siano
un'opportunità, purché siano fatte in un certo modo e siano coerenti rispetto ai piani di
sviluppo della Città e nel nostro dossier, non a caso, le Olimpiadi sono strumento, per
come le abbiamo costruite, per portare avanti il progetto di Torino 2030. Questo
significa, dal mio punto di vista, porsi come una candidatura forte nei confronti del
CONI e del CIO, non aver paura, sì, di dire, sostanzialmente, qual è il modello in cui
crediamo e sostenere quel modello fino a quando sarà possibile farlo e oggi, delle
persone: l'architetto Sasso, il Sindaco Marin e in particolare l'Assessore Finardi per la
Città, in questo momento, in questo esatto istante stanno presentando il dossier, nostro,
in cui crediamo proprio al CONI. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, Sindaca. Come ho comunicato prima, vista la presentazione di un numero
elevato di emendamenti, 186, della Capogruppo Montalbano e tre a prima firma
Capogruppo Tresso…
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