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VERSACI Fabio (Presidente) Lascio la parola alla Capogruppo Sganga per l'illustrazione, ne ha facoltà per 15 minuti. SGANGA Valentina Grazie, Presidente. Il 10 luglio scorso, come tutti sappiamo, il Consiglio Nazionale del CONI ha deliberato la costituzione di una Commissione di valutazione che dovrà esaminare gli studi di fattibilità delle tre città che hanno manifestato interesse per la candidatura ai Giochi Olimpici invernali del 2026. Questa Commissione, nello scegliere la città candidata dovrà seguire delle linee guida, 13 punti che abbiamo riportato nella narrativa di questa delibera, e nel dirlo sottolineo delibera; infatti è proprio una delibera e non altri tipi di atto come mozioni o ordini del giorno, ciò che il CONI ha richiesto ai Consigli Comunali di adottare per portare avanti il percorso di candidatura. Lo sottolineo perché quest'oggi, oltre alla delibera presentata dalla Maggioranza, abbiamo in discussione anche un ordine del giorno presentato dal Capogruppo Lo Russo e da parte dei Capigruppo di Minoranza che, appunto, resisi conto tardivamente di non aver letto con sufficiente attenzione il punto 4 delle linee guida del CONI, hanno invano cercato, nella scorsa Conferenza dei Capigruppo, di trasformare il loro ordine del giorno in una delibera, per l'appunto. Ma si tratta di una disattenzione, che ci tengo a dirlo, Presidente, gli perdoniamo; sarà probabilmente frutto dell'euforia olimpica. Lo sappiamo, l'euforia olimpica a volte fa brutti scherzi, scherzi da miliardi di debiti in alcuni casi e la Città di Torino su questo ne sa qualcosa o scherzi da delirio di onnipotenza in altri casi e, ecco, è di questi ultimi che vorrei parlare nell'esporre questo atto. Del diritto di potenza che il CONI, a guida Malagò, ha cercato di esercitare nel chiedere alle Amministrazioni un sostegno pieno e incondizionato alla candidatura. Un sostegno assoluto, un sostegno senza porre restrizioni di sorta significa consegnare le chiavi della Città in mano al Comitato Olimpico; è come firmare una cambiale in bianco, è un salto nel vuoto e sono certa che l'euforia olimpica che anima tante persone, giustamente, in questa Sala, e non solo qui, non sia un paracadute sufficiente; si chiede in sostanza ad un organo elettivo, ad un Consiglio democraticamente eletto dai cittadini di rinunciare alle sue prerogative democratiche di indirizzo e di controllo pur di massimizzare la possibilità di essere scelti come città candidata. Leggendo quel punto ho immediatamente pensato, come tanti commentatori, che fosse intriso di una certa ipocrisia, quella di trovare un escamotage, una scusa velata, ma neanche troppo, per eliminare Torino dalla corsa e sono in realtà persuasa dall'idea che sia effettivamente così, non credo possa essere un caso che appena pochi giorni prima della deliberazione del CONI il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle qui a Torino si era fatto promotore di un manifesto di 12 punti che di fatto erano e sono delle condizioni vincolanti e imprescindibili per quello che è il nostro modello di realizzazione dell'evento olimpico. Ma rimaniamo convinti che un'Amministrazione non solo possa, ma debba pensare di esercitare dei condizionamenti su un evento che va ad impattare sul proprio territorio da qui ai prossimi 20 anni. Ed è quello che abbiamo fatto con questa delibera, una delibera che, se approvata, sancirà l'impegno a portare avanti il percorso di candidatura iniziato con la consegna dello studio di fattibilità. Una delibera che sancirà il sostegno del Consiglio Comunale di Torino, un sostegno che però è tutt'altro che incondizionato; è certamente un sostegno condizionato, condizionato al mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori e condizionato ai quattro parametri che ci siamo sostanzialmente già detti nel corso dell'ultima discussione e che richiamo brevemente: sono quelli dell'analisi costi e benefici per tutte le città candidate, l'impossibilità di fare debito per gli enti locali, il no all'ipotesi del tandem con la Città di Milano e il rispetto dell'indirizzo del Consiglio, ovvero appunto dei 12 punti che sono in narrativa. Ma a proposito di condizioni volevo ora soffermarmi un attimo sull'ordine del giorno proposto dalle Minoranze che insomma vorrebbero fosse votato dal Consiglio. In questo dispositivo accade una cosa curiosa che vado a descrivervi: nella prima parte del documento si leggono i 12 punti promossi dalla Maggioranza a tutela appunto di quello che riteniamo il miglior perimetro possibile per lo svolgimento delle Olimpiadi invernali, una premessa che suppongo le Minoranze vogliano far passare come un gesto di apertura nei nostri confronti e li ringrazio, il problema è che ci credono talmente poco in quei punti che non si accorgono che lo stesso documento si conclude con l'accettazione del famoso punto 4 redatto dal CONI, di cui vi ho parlato poc'anzi e che prevede l'appoggio incondizionato. Ora, è evidente a tutti che c'è qualcosa che non va, capite che prima ancora di un problema politico, di un problema sociale ed economico o di qualsiasi altra natura c'è un problema logico, squisitamente logico. C'è un atto in cui prima vengono poste delle condizioni, che sono le nostre condizioni, e immediatamente dopo viene espresso un supporto incondizionato e visto che il dovere, il nostro dovere è quello di tutelare, tra le altre cose, anche la ragionevolezza e la credibilità di quanto avviene in quest'Aula, è chiaro che questo odg è per noi irricevibile. Quadro molto diverso da quello che invece è la delibera che presentiamo oggi, che peraltro è in linea con le vostre stesse premesse e che io vi invito a votare. In quella che prima ho definito l'euforia olimpica, qualcuno ha dimostrato di essere pronto ancora una volta ad abdicare a qualunque prerogativa di quest'Aula, a qualunque potere di negoziazione e in ultima istanza agli stessi doveri per cui tutti noi siamo stati eletti. In altre parole parte della Minoranza, voi, avete dimostrato di essere disponibili ad arginare quella che è, quella stessa creatività di ragionamento di cui sopra avete definito "un nostro suicidio politico" con un vostro, o meglio, più che vostro con un suicidio politico economico della Città. Siete talmente disposti ad avere le Olimpiadi a qualunque costo, questo io lo capisco, che piuttosto accettate carta bianca, quindi sia nuovo debito, sia nuovo consumo di suolo, sia chi dice che Torino deve essere la stampella di Milano perché questo sarebbe l'esito di questa vicenda se l'iter di candidatura fosse proseguito senza le vostre non condizioni. Chi non pone condizioni dice che Torino è la stampella di Milano; chi non pone condizioni dice sì al debito. I cittadini hanno dimostrato alle urne che di questi harakiri ne hanno avuto abbastanza e noi siamo qui per porre condizioni vere che mirino all'esclusivo interesse del territorio e delle future generazioni, con la ragione, con la dialettica e se è necessario anche con il dissenso. Sul concetto di dissenso mi avvio alla conclusione. Il vituperato, umiliato, denigrato e irriso dissenso, vedendo in questo un vulnus che voi state tentando di infilare il vostro grimaldello nel vano tentativo di spaccare un'idea politica, il problema è che questo per noi non è un vulnus, ma è un valore imprescindibile, badate bene, per nulla arginabile alle vicende degli ultimi mesi, nel caso di specie il dissenso sulla questione delle Olimpiadi è quello che in varie forme, in varie misure e con varie voci procede sin dal 2006 e forse anche prima, è il motivo per cui i temi della sostenibilità dell'evento, dell'attenzione al territorio e al futuro delle prossime generazioni oggi non sono solo un di cui, ma sono centrali nel dibattito politico locale, sono centrali nel dibattito politico nazionale ed internazionale, quel dissenso ha portato oggi a considerare condizioni necessarie per il recupero degli spazi, per la rinaturalizzazione delle aree verdi, per la tutela della natura vergine e molto altro, molto altro, di cui voi stessi avete detto di essere d'accordo. Il compito della politica è quello di trasformare il dissenso in forza creatrice, è estremamente faticoso, ve lo assicuro, molto più dell'accettazione prona di decisioni altrui, ma noi abbiamo accettato questa sfida e mi sento di dire che l'abbiamo vinta, motivo per cui oggi siamo qui a dibattere, a portare avanti una candidatura, a parlare di futuro e soprattutto a disegnarne uno diverso da quello che fino ad oggi è stato prospettato, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prima di dare la parola al Capogruppo Lo Russo chiedo ai colleghi di non commentare mentre gli altri parlano, è proprio per una questione di educazione. Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per 15 minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. L'argomento è uno di quegli argomenti che raramente è capitato di toccare in questa sala perché disegna due fondamentali questioni, da un lato disegna una prospettiva per questa Città e dall'altro finalmente si discute davvero di vocazione di Torino. È per questo che abbiamo presentato con tutte le altre forze politiche, gran parte delle altre forze politiche di Minoranza un ordine del giorno a sostegno della candidatura e spiego subito la ratio dell'ordine del giorno alla Capogruppo Sganga, non ci sfugge la distinzione tra i diversi tipi di atto, ma noi ci saremmo aspettati che innanzitutto la Sindaca Appendino adottasse in Giunta e trasmettesse al Consiglio lei la proposta di deliberazione di adesione della Città, cosa che non è avvenuta e quindi le elencherò un pochino di passaggi per cui siamo arrivati qui oggi, non è avvenuta per una precisa ragione, perché abbiamo una Sindaca che è completamente in balia degli eventi, come abbiamo avuto già modo di dire più e più volte. Nel nostro ordine del giorno si fa riferimento esplicito ai 12 punti individuati da un documento del Movimento 5 Stelle come elementi qualificanti la candidatura, guardi, Consigliera Sganga, come ho avuto modo di dire personalmente nella discussione che abbiamo fatto anche con gli altri Capigruppo, alcuni di questi 12 punti ci parevano davvero pleonastici, cioè il fatto che oggettivamente bisogna fare gli appalti senza corruzione mi sembra una cosa abbastanza evidente, non è che debba scriverlo io, peraltro è accaduto così nel 2006, cari Consiglieri grillini, ed è accaduto così nel 2006 non lo dice il Capogruppo del PD Lo Russo, lo dice una giurisprudenza che ha dimostrato che in questo territorio, questo territorio è stato capace di realizzare l'evento olimpico di Torino 2006, di farlo talmente bene che addirittura da altre Città candidate vengono a prendere le best practice, questo vuol dire che è stato fatto tutto bene? Assolutamente no, ma da qui a tracciare una profilatura come quella che è contenuta nella mozione, purtroppo per lui, tardivamente presentata dal Consigliere Carretto e da altri cinque Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, che addirittura pensano di mettere …, di fare un'inchiesta su Torino 2006 la dice lunga rispetto all'approccio mentale che voi avete. Però, guardate, io vi riconosco in questo, l'ho detto anche ai Consiglieri cosiddetti dissidenti che erano cinque, adesso sono diventati tutti, riconosco di aver avuto una straordinaria vittoria politica, perché la delibera che voi avete presentato è di fatto ed io vi riconosco da questo punto di vista, il merito di aver giocato tatticamente, è vero che affondavate un coltello nel burro, ma da un punto di vista tattico d'Aula siete riusciti a ribaltare, perlomeno questo è quello che oggettivamente è apparso, un esito che a nostro modo di vedere era scontato, che era quello di avere una larghissima maggioranza di forze politiche d'accordo, segnalo sommessamente, poi, Consigliera Sganga, lei può anche disprezzarli i firmatari dell'ordine del giorno e darli, come dire, della gente che non è capace di leggere e scrivere, però le segnalo sommessamente che tra i firmatari dell'ordine del giorno ci sono i quasi tre quarti delle forze politiche di questa Città, a tacere di quello che in queste settimane si è mosso all'interno del sistema socioeconomico torinese e piemontese e a tacere delle migliaia e migliaia di volontari che non più tardi di stamattina ci hanno chiesto disperati di essere aiutati a candidare la Città di Torino, quindi la pregherei e pregherei davvero di avere un pelino meno di saccenza e di arroganza, perché comunque occorre un minimo di rispetto, ma stando al merito delle questioni, come abbiamo avuto modo di scrivere nell'ordine del giorno, noi non solo esprimiamo pieno ed incondizionato sostegno al Consiglio Comunale, guardate, che il CONI chieda pieno ed incondizionato sostegno del Consiglio Comunale mi pare, come dire, lapalissiano perché se voi andate a prendervi le cronache giornalistiche degli ultimi 60 giorni, provate ad uscire da questa sala e leggere da Roma o da un'altra città è il minimo che il CONI chieda: "Sì, vabbè, cara Appendino, tu vieni qua e ci presenti la Città come candidata alle Olimpiadi, ma il Consiglio Comunale è d'accordo o non è d'accordo?", cioè è il minimo e il pieno e incondizionato, guardate, è un tema che è talmente lapalissiano, che è un segnale politico, che eviterei di avvitarmi sulle questioni di che cos'è pieno e di cosa non è pieno e di cosa è condizionato e di cosa non è condizionato, era ovvio che quello che serviva al CONI era un pieno e non condizionato sostegno, da lì a dire che: "con la votazione della delibera non si tocca più l'argomento e che le cose non vengono fatte bene", secondo me ne passa, ma direi che farei torto all'intelligenza soprattutto di chi questo dibattito l'ha osservato da fuori e direi che si è anche espresso con una certa qual nettezza rispetto a quello che c'è oggi in discussione. Dicevamo che abbiamo recepito i vostri 12 punti, io onestamente alcuni, ribadisco, li trovo corretti nella sostanza, probabilmente non li avrei scritti, proprio per dare un segnale di apertura, nel senso che siamo veramente convinti che un obiettivo così ambizioso come vincere una candidatura con competitors così forti come Milano e Cortina, ha determinati criteri e requisiti, il primo lo soddisfiamo da soli, che è il fatto di avere una dotazione impiantistica ereditata dal 2006 di assoluta eccellenza, di avere una prossimità fisica con le aree montane che oggettivamente non hanno i nostri competitors e soprattutto di avere quell'expertise, guardate che non si costruisce, non si inventa da zero, ma richiede grande, grande lavoro, di risorse umane capaci di organizzare un grande evento. Questi elementi voi siete riusciti a mandarli sostanzialmente in vacca e siete riusciti a mandare sostanzialmente in vacca per cui il dubbio che viene è, se Appendino è la Sindaca della Città di Torino o in qualche modo invece favorisce volutamente candidature che oggettivamente erano più deboli, in termini sportivi, che erano quelle di Milano e di Cortina. Nel nostro dispositivo dicevamo, sostanzialmente, come ha avuto modo di leggere chi lo ha letto che noi impegnavamo la Sindaca, immaginate voi, delega piena, totale, assoluta alla Sindaca di, ovviamente, interloquire con il CONI nella fase di negoziazione del dossier che è stato presentato, è chiaro che se poi appare come apparirà credo domani dai notiziari che la rappresentanza della Città di Torino oggi, mentre noi stiamo parlando qui in questa sala, oltre che essere composta dall'Assessore Finardi, da Walter Marin e dal professionista candidato alle elezioni politiche del Movimento 5 Stelle, Architetto Sasso, che siccome non ha vinto le elezioni politiche si è preso un incarico diretto sull'indicazione di Chiara Appendino da parte dei Comuni Olimpici per 39.900 euro per non prenderlo da 40.000 che avrebbe obbligato a fare la gara, e supportata, vi do una notizia, da Luca Pasquaretta che in questo momento è con i tre al CONI, che formalmente è in ferie, fatevi qualche domanda. Fatevi qualche domanda e possibilmente datevi e dateci qualche risposta, perché noi lo troviamo surreale il fatto che noi oggi siamo rappresentati in questo modo al CONI, mentre qua si sta svolgendo un dibattito di questo tipo, ma questa cosa ha un'origine, ha una responsabile politica che è seduta alla poltrona del Sindaco, cioè non è che è figlia del caso, cara Sindaca Appendino, lei recependo un'istanza della Camera di Commercio ha mesi fa, fatto sua un'istanza corretta, che noi abbiamo sempre sostenuto e condiviso, io penso …, io ho guardato almeno quattro dichiarazioni pubbliche in cui il Partito Democratico le ha dato pieno e totale e assoluto sostegno fuori e dentro quest'Aula, io da parte sua non ho ricevuto una telefonata in quattro mesi, di una richiesta di incontro, forse ha chiesto incontri alle altre forze politiche di Minoranza, a noi non ha chiesto niente, invece si è occupata alacremente di far dare l'incarico all'amico di Beppe Grillo, si è occupata alacremente di lavorare con i sindaci montani sostanzialmente in una prima fase, evitando accuratamente di passare per il suo Consiglio Comunale, la Consigliera Sganga correttamente rivendicava: "noi siamo i rappresentanti dal popolo democraticamente eletti", segnalo ad alcuni di voi che se Appendino non avesse vinto il ballottaggio, c'è una disparità numerica tra seggi e voti, ma lasciamo, questo mi limito a segnalarlo, quindi anche qua, Consigliera Sganga, bisogna sempre avere la percezione della reale rappresentatività non tanto da parte sua, ma forse da una parte dei 24 ora 23 Consiglieri del Movimento 5 Stelle, ogni tanto giova ricordare che se siete seduti in quest'Aula è solo ed esclusivamente grazie a Chiara Appendino che ha vinto il ballottaggio, perché se Chiara Appendino non avesse vinto il ballottaggio, almeno 16 di voi non sarebbero in quest'Aula, aperta e chiusa parentesi, ma comunque questa è una delle regole della democrazia e noi le accettiamo. Lei, Sindaca Appendino, fatto unico nella storia della città, ha chiamato perché non domava la sua Maggioranza, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, cioè io ho dovuto assistere ad una notizia, per cui la Sindaca della mia città, siccome non riesce a mettere d'accordo, cito nominalmente, non me ne vogliano, chiedo scusa, Paoli, Albano e Carretto, ne cito tre, ma potrei citare gli altri, siccome non è in grado di farlo lei chiama il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri che, surreale, piglia un aereo e viene a fare una riunione di Maggioranza in Consiglio Comunale a Torino, cioè non so se abbiamo perso il senso della realtà e delle proporzioni. Sindaca Appendino, lei da quando si è insediata ha sempre dovuto avere bisogno, come dire, di una tutela, di una cintura di sicurezza, ma prima era Giordana, poi Giordana si è preso, come dire, il ben servito, è stato sostituito da Pasquaretta, adesso Pasquaretta, che eravamo tutti convinti che avesse avuto un ben servito di ferie forzate e ce lo troviamo, mentre io sto parlando a Roma al CONI a spiegare la candidatura di Torino, Luca Pasquaretta, il suo capo ufficio stampa, Sindaca Appendino. Adesso mi chiedo chi è il suo nume tutelare, perché lei ha assunto una posizione davvero, come dire, per noi incomprensibile, guardi, non solo per noi incomprensibile, incomprensibile a chiunque segue le cronache di questa città, una Sindaca così debole che prima aveva bisogno di Giordana, poi ha bisogno di Pasquaretta, poi via Giordana, via Pasquaretta, arriva Di Maio, ma ragazzi, abbiate pazienza, ma voi pensate davvero di andare avanti fino al 2021 in queste condizioni? Lasciamo perdere le Olimpiadi, perché l'approvazione della delibera così come l'avete presentata e con questo sovranismo di Torino, perché noi, ragazzi, noi sì che..., noi torinesi glielo facciamo vedere noi a quelli del CONI, siete dei geni, Carretto, Paoli, Albano, siete dei geni. VERSACI Fabio (Presidente) Si rivolga alla Presidenza, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Scusi. Chapeau! Siete stati in grado di intortare talmente bene, talmente bene i vostri colleghi e di prendere sotto scacco, talmente bene, la Sindaca Appendino che avete, e qua arrivo a commentare la delibera presentata, confezionato una delibera che, come dire, quando uno riceve un invito a cena dice: "guarda, vieni a cena a casa mia", "sì, io vengo a cena a casa tua, però per favore vorrei mangiare la pasta al forno col pomodoro e non con le melanzane, gentilmente se puoi dare il bianco, se poi per favore eviti solo … mi profumi la camera" e l'altro giustamente che ti sta invitando a cena ti chiede: "guarda, ascolta un po', io ti invito a cena, se vuoi giocare questa è casa mia", perché è casa del CONI la candidatura italiana al CIO, cari Consiglieri del Movimento 5 Stelle, è iniziativa del Comitato Olimpico Nazionale che, ovviamente, ha sul tavolo tre candidature di forza diversa e deve selezionare quella che, attenzione bene, qua non stiamo discutendo se fare o non fare i Giochi Olimpici di Torino 2026, qui si sta discutendo se la candidatura italiana è o non è Torino, che poi a Buenos Aires ci vada Torino o ci vada un'altra città e che a febbraio a Milano venga selezionata l'Italia, campa cavallo e voi pensate di arrivare battendo i pugni sul tavolo al CONI con Pasquaretta che sta lì che sta presentando il dossier, a dire: "caro CONI, noi siamo la candidatura migliore e sappilo che noi non facciamo neanche alleanze con altre città", Sindaca Appendino, era questo il sostegno che voleva dare alle Olimpiadi 2026? Cioè perché se era questo, guardi, cioè poteva proprio evitare di partire, cioè si poteva proprio evitare di partire. Allora, sotto questo profilo però, siccome, anche qui, nonostante sarebbe davvero utile porre con maggior vigore alcune questioni di merito rispetto ai famosi 12 punti, per dare un ulteriore segnale di buona volontà alla Maggioranza, sperando in un ravvedimento operoso, che è una modalità, come dire, positiva, abbiamo presentato tre emendamenti di merito al dispositivo che, guardate, vanno ad agire su alcune cose che oggettivamente sono le due dita negli occhi che stiamo dando al CONI con la votazione di questa delibera, l'analisi costi e benefici fatta da un ente terzo, che mi piacerebbe capire, già che c'eravate, potevate spiegare qual era l'ente terzo, diciamo che forse la lasciamo fare al CONI, che dite? L'analisi costi e benefici magari la possiamo far fare al CONI, se il CONI è, peraltro, il Governo del Movimento 5 Stelle, cioè qua è surreale perché le espressioni politiche che sono emerse dai vostri rappresentanti mai una candidatura olimpica ha avuto una coloritura politica come in questo caso, con tutto l'arco costituzionale del Movimento 5 Stelle, tre Ministri che esternano, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri che esterna, ovviamente, in questo surreale balletto tra Lega e 5 Stelle a cui noi assistiamo, come dire, da un lato, ahimè, divertiti in senso purtroppo negativo e dall'altro un po', come dire, stupiti, ma abbiate pazienza, se una delle linee di indirizzo del Governo recepite dal CONI è quella di…, per massimizzare l'esito del successo della candidatura italiana che non se la gioca, come dire, con gente che non è capace, se la gioca con gente che è capace, è quello di provare a costruire sinergie, ma come potete pensare di escluderle a priori? Ma abbiate pazienza, ma qua non si tratta di dimostrare se siamo più fighi di Milano, qui si tratta di costruire una candidatura italiana che abbia qualche chance di vittoria e noi con questo atteggiamento pensiamo di avere una sponsorizzazione del CONI nel sostenere la candidatura di Torino? Io davvero, onestamente, e mi avvio a concludere, faccio i complimenti ai dissidenti, perché siete stati davvero abili dal punto di vista politico, io raramente, poche volte in questa Aula, ho visto operazioni politiche così efficaci. Ultima telegramma e chiudo, Presidente Versaci, lo rivolgo invece alla Sindaca Appendino. Lei, Sindaca Appendino, ha davanti a se un'enorme e credo non riproponibile opportunità di dimostrare che non è vero quello che io ho detto qui, lo dimostri non a me, lo dimostri alla Città, lo dimostri a chi sta fuori di qui, lei oggi fortunatamente con gli emendamenti della Consigliera Montalbano che le fanno guadagnare qualche giorno di tempo, ha la possibilità davvero di convincere i Consiglieri del Movimento 5 Stelle ad emendare la delibera rendendola contemporaneamente cogente nelle indicazioni politiche del dossier, che condividiamo tutti, se no non avremmo sottoscritto un atto che le contiene, e contemporaneamente che non appaia come una sberla in faccia al CONI. Per favore, si metta una mano sulla coscienza e metta almeno questa volta l'interesse della Città di fronte all'interesse politico del Movimento 5 Stelle e alla tenuta dalla sua Maggioranza, perché lei oggi se non fa questa cosa… VERSACI Fabio (Presidente) Concluda. LO RUSSO Stefano …sdogana un meccanismo, lei regala la golden share dei prossimi tre anni di mandato, alla sua Maggioranza, che usando l'esempio delle Olimpiadi, oggi sono le Olimpiadi, fra tre mesi sarà qualcos'altro, fra sei mesi sarà qualcos'altro. VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano Davvero, Sindaca Appendino, noi le chiediamo un supplemento di riflessione, provi a verificare se ci sono le condizioni per recepire in tutto o in parte gli emendamenti di merito che sono, in qualche modo, stati presentati, perché davvero qui non ne va solamente della candidatura di Torino alle Olimpiadi che, ahimè, valutiamo, abbastanza compromessa, ma ne va anche, come dire, dell'autorevolezza del primo cittadino, che da questo punto di vista con questa vicenda ha subìto colpi che non so se saranno recuperabili. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per 15 minuti. ROSSO Roberto C'era una bella frase latina che venne detta in un momento drammatico della vita di Roma che diceva: "Dum Romae consulitur … Saguntum capta est", mentre a Roma si cincischiava, l'alleata Sagunto veniva conquistata dal nemico, oggi si potrebbe dire che mentre a Torino si chiacchiera, Roma sceglie Milano e questa è la cosa, mi sembra che il Presidente del CONI sia deliberatamente orientato ad andare su Milano, mi sembra un atteggiamento non consono al suo ruolo, ma tant'è e mi sembra che qui ci si stia dividendo in mille rivoli per non ottenere questo risultato. Io ho detto l'altra volta e lo ripeto oggi che sono veramente colpito dalla torsione di 180 gradi che ha fatto il Movimento 5 Stelle, tranne due o tre dissidenti, la quasi totalità del Gruppo consiliare e la Sindaca con i suoi Assessori, hanno deciso di dare a Torino una prospettiva olimpica che nel loro programma verrà rifiutata, non considerare questo fatto sarebbe suicida da parte di chi oggi siede in Minoranza, io credo, personalmente, che si debba dare ai 5 Stelle la possibilità di giocarsi la partita e solo dopo giudicheremo il loro comportamento ed eventualmente lo sanzioneremo in termini politici, ma oggi ritengo che tutto quello che si può fare per aiutare chi ha fatto una torsione così forte a portare a termine la partita vada data dalla Minoranza. Io ho constatato che i due documenti che sono emersi in questo dibattito consiliare sono non distanti sui contenuti l'uno dall'altro, però c'è un però, il CONI ha posto al punto 4 del suo documento una condizione, la resa incondizionata, vedete, la resa incondizionata l'ha pretesa soltanto Eisenhower dal povero Badoglio, non è proprio dei regimi democratici pretendere cose di questo tipo, neppure poi da organi tecnici come è il CONI, io credo che invece si debba poter considerare che un movimento politico che a Roma, a mio giudizio, disgraziatamente non volle le Olimpiadi, a Torino dichiara ormai maggioritariamente di volerla e con il supporto di tutte le opposizioni potrebbe contribuire alla realizzazione di questo obiettivo. Ecco, io mi auguro che ci sono ancora, lo ricordava prima Lo Russo, quattro o cinque giorni, tre, quattro giorni prima della votazione formale, io mi auguro che se tutti abbiamo a cuore veramente la città, l'area metropolitana e la Regione Piemonte e non soltanto le beghe politiche dei nostri Partiti io poi non ho da rappresentare nessuno, quindi parlo veramente in questo senso, si dovrebbe riuscire a costruire un'ipotesi sulla quale convergere, io chiedo alla Sindaca Appendino, sia così generosa per una volta, da confrontarsi, non dico con me che non ho firmato il documento, ma con coloro che lo hanno firmato per trovare un punto di comune concordia. È evidente che ci dovranno essere delle condizioni entro le quali queste Olimpiadi si svolgono, se poi sono condizioni economiche ed ecologiche quali voi avete posto, credo che nessuno qui dentro possa essere contrario, sarebbe folle lo stesso CONI a non volere una condizione nella quale gli enti locali non si indebitano fino al fallimento, entro la quale si considera la plastica, perché mi sembra di aver visto anche queste cose, la plastica non doveva essere usata, che ci vuole il blockchain, che ci vogliono le auto elettriche, ma dico: "ma chi è contrario a queste cose?". Non credo che Malagò improvvisamente s'inalberi perché Torino chiede di usare le macchine elettriche anziché quelle ibride o quelle diesel per muoversi lungo le piste olimpiche, io penso che ci sia ancora possibilità per costruire un consenso comune, soltanto che non bisogna dare già per scontata la perdita, io lo sentivo in questi giorni, tutti che parlano come se ormai le Olimpiadi fossero a Milano e in subordine a Cortina, sia nei banchi della Maggioranza, sia nei banchi dell'Opposizione si dà per scontato questo risultato, io spero che questo non sia, ho letto interviste di rappresentanti, degli imprenditori, della Camera di Commercio, di tanti altri stakeholder di questa Città, dire che qualcosa bisogna fare. Sindaca Appendino, io la invito veramente, io supporterò la sua iniziativa, perché mi sembra sbagliato votare contro le indicazioni da voi date perché questa è l'unica possibilità che abbiamo di giocarci la partita delle Olimpiadi, io mi auguro che in futuro anche su altri temi, la TAV, la Metropolitana, la Tangenziale Est, ci possa essere un omologo consenso da parte vostra su questi temi importanti, ma non posso non considerare che voi questa scelta l'avete fatta e che sarebbe veramente suicida da parte dell'opposizione creare una condizione per cui queste Olimpiadi non vengano, non solo per colpa dei 5 Stelle, ma anche per colpa nostra. Io mi auguro davvero che, tutti insieme, nell'arco di due o tre giorni, Lo Russo è un brillante, io lo riconosco sempre, il miglior rappresentante dell'opposizione che io vorrei avere come rappresentante politico (parola incomprensibile) ad un Consiglio Comunale, ma dico che sarebbe opportuno che Lo Russo non sulle barricate e Appendino non stretta soltanto dai suoi del Gruppo 5 Stelle, si potessero trovare, lui a nome di tutti, anche di chi oggi non voterà il suo documento, ma voterà il vostro, poteste trovarvi a creare le condizioni per cui un punto di accordo, di coesione si possa realizzare, perché non è vero, io ritengo che sia, come dice Lo Russo: "che i tre dissidenti hanno condizionato i 24 che dissidenti non erano". Credo che si sia trovato un punto di compromesso ragionevole, giusto anche e che le posizioni poste non siano inconciliabili con quello che tutti noi pensiamo, mi auguro che Malagò non sia veneficamente contrario alle nostre posizioni, mi auguro che non ci sia del veleno nella clausola, la n. 4 che ha posto per condizionare l'assenso alla Città di Torino, ma mi auguro che ci sia la possibilità in tre giorni di trovare un punto di accordo, ma sarebbe veramente stupido, scusate, se sulle virgole andiamo a scontrarci, a rendere incompatibili le nostre posizioni. Io lo dico già in premessa, voterò il vostro ordine del giorno, la vostra deliberazione, anzi, la vostra delibera, perché ritengo importante che ci sia un consenso largo. Se voi avrete colpa, questa colpa si farà valere quando avremo perso, ma finché c'è la possibilità di vincere, si deve cercare di vincere. C'è una bella frase, questa non più dal latino, ma dall'americano che dice: "Right Rome and catch" (fonetico), che anche quando le posizioni sono tendenzialmente negative per i propri convincimenti, si sta dalla parte del proprio Paese, spero che questo possa essere realizzato anche a Torino. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Capogruppo Rosso. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per 15 minuti. TRESSO Francesco Okay, sì, grazie, Presidente. Ma io temo che la pièce teatrale che oggi si recita in quest'Aula sia degna del miglior teatro dell'assurdo, Ionesco in confronto era quasi un dilettante e però credo davvero che la responsabilità di questa situazione, abbia pazienza, Sindaca Appendino, ma ce l'ha in gran parte lei. Prendiamo esempio da cosa ha fatto Milano, Milano ha adottato una delibera di Giunta e giustamente è un atto che ha fatto in qualità di Giunta, in qualità, quindi, di esecutivo, in cui ha appoggiato pienamente il progetto di candidatura alle Olimpiadi, punto, dopodiché l'ha portata in Consiglio per la discussione e ci mancherebbe, democratica e Consiliare, ma ha dato scelta, ha dato capacità di scelta, ha dato prova di sapere puntare a quelli che sono degli obiettivi che si è data come Giunta, come mission nel suo percorso consiliare. Se uno poi legge nella delibera presentata dalla Giunta di Milano, si vede che ai primi punti vengono poste la promozione dell'attrazione degli investimenti, la promozione dello sport e la possibilità di utilizzare questo strumento e questa occasione come possibilità di realizzare delle trasformazioni territoriali, punto, non è un atto poi così complicato o così elaborato, dice poche cose, ma le dice in maniera molto chiara. Lei invece, Sindaca, fin dall'inizio si è mossa in assoluta solitudine, in autarchia totale, non ha coinvolto, intanto, la Città, non ha coinvolto i soggetti, dove è già stato detto negli interventi di chi mi ha preceduto, non si son visti chiamati, comunque, anche per un parere, imprenditori, la Confcommercio, i volontari, la Città stessa. Volevate fare un Referendum? Ma perché non lo avete indetto? Probabilmente non ce n'era tempo. Però, vede, noi che siamo seduti qui, anche noi dalla parte delle Minoranze, siamo comunque il Consiglio Comunale di Torino, ognuno di noi, nel nostro piccolo, rappresenta una sensibilità, una porzione di città che tutti insieme rappresentano, quindi, quello che è l'interesse della città. Ma lei non ha pensato minimamente di coinvolgerci, non solo ha fatto tutto in solitudine con il suo Gruppo Consiliare, che tra l'altro, poi, non l'ha minimamente appoggiata e si è vissuto questo drammone in cui, appunto, abbiamo dovuto chiamare Di Maio, abbiamo dovuto chiamare i vari consulenti tecnici, a cui era stato dato l'incarico a cercare di supportare le sue posizioni e cercare di convincere i recalcitranti Consiglieri 5 Stelle che non erano d'accordo. Ma non si à mai posto davvero il problema di dire: "Forse in un'occasione di questo genere, se davvero questo è strumento, se davvero questa è occasione per Torino, c'è bisogno di coinvolgere maggiormente, di dare una forza anche al fatto di avere maggiore unitarietà, così come fu, peraltro, nella precedente edizione del 2006". Io, guardi, le riporto un dato, perchè poi è inutile restare qui, si potrebbe parlare per ore, lo faremo ancora lungamente, su quelli che siano i pro e i contro, le opportunità o meno, io penso semplicemente che questo possa essere un formidabile strumento di volano per il territorio intero. Le riporto un dato unico, sono gli iscritti alla Cassa Edile della Città Metropolitana di Torino, dal 2008 al 2016, in 8 anni, sono passati da 18.147 a 9.000, 50% in meno. Allora, se è un caso Embraco, con tutto il rispetto del caso Embraco e tutta la mia personale adesione e solidarietà ai dipendenti dell'Embraco, in cui 490 persone hanno rischiato il licenziamento, poi si è trovato il pensionamento per alcune e per altre no e poi dopo sono intervenuti, vivaddio i Ministri, sono intervenuti, vivaddio le Istituzioni, e si è riusciti a trovare una soluzione. Qui ci sono quasi 10.000 persone che hanno perso il posto di lavoro, che lavorano nell'edilizia e che sicuramente questo sarebbe strumento eccezionale per ridare volano a questo settore che dà poi volano a tutta l'economia del territorio. Lei, Sindaca, è mancata come Sindaca della Città, ma soprattutto come Sindaca della Città Metropolitana, perché non ha saputo interpretare quel ruolo di amministratrice di tutto un territorio, che era Torino e le sue Valli. Io sono sicuro che Torino e le sue Valli abbiano la candidatura più forte, perchè, vede, noi abbiamo già l'hardware, abbiamo gli impianti, anche se da rifunzionalizzare, abbiamo la logistica, abbiamo le strade e abbiamo già il software, perchè, di fatto, abbiamo già messo a punto il sistema di organizzazione e questa è una cosa che abbiamo noi nel nostro patrimonio, abbiamo le competenze che le abbiamo sviluppate nelle progettazione e nella gestione del precedente evento e questa non poteva che essere la candidatura più forte dal punto di vista della sostenibilità, della capacità, proprio. Ora, il fatto che il CONI abbia chiesto delle condizioni di garanzia, vede, Consigliera Sganga, ma non mi sembra poi così assurdo, il CONI si chiama Comitato Olimpico Nazionale, credo che nella mission principale ci sai quella di, comunque, riuscire a portare a casa un'Olimpiade. Si è già presa uno schiaffone in faccia in occasione della candidatura di Roma e non è che al CIO questo proprio non sia passato inosservato, io credo che qualcuno in quella sede se lo sia attaccato ad un orecchio, allora il CONI chiede di avere una piena e incondizionata …, una delibera piena e incondizionata del Consiglio Comunale, che sancisca il fatto che si vuole aderire. Questo non vuol dire consegnare la città nelle mani del CONI, ma ci mancherebbe, ci sono tutti gli spazi di concertazione, gli spazi di mediazione, gli spazi giustamente per far valere tutti i punti che voi avete richiamato, alcuni pleonastici, perchè richiamare il fatto che i pagamenti debbano essere certi, forse non vale solo per le Olimpiadi, ma è una regola generale e credo che alcuni, francamente, potessero anche essere ponderati un po' meglio, ma non importa, va bene, apprezziamo il principio comunque di dire, c'è anche un presidio, una volontà di mantenere una …, come dire, una parte primaria anche nella gestione di quelli che sono i processi che avvengono sul territorio, però ci vuole incondizionatamente un entusiasmo, una volontà di dire: "Questa è un'occasione che io ritengo utile, ritengo voler di nuovo ridare una speranza, una possibilità". Io ebbi già occasione di dirlo in precedenza, il fatto anche che si parli così approfonditamente di questo evento, con questa enfasi, quasi fosse la panacea di tutti i problemi di Torino, è perchè mancano altre visioni, mancano altre progettualità, però ben venga che ci sia questa in questo momento, perché la maggioranza della città, la maggioranza del territorio lo vuole, questo è il fatto e lei, Sindaca, se ne deve assumere la responsabilità se questo processo verrà avallato. Infine, penso che il tema fondamentale, appunto, è che oggi ci troviamo e abbiamo dato veramente un cattivo esempio di politica, che si sappia far carico di quelle che sono le volontà del territorio e le possibilità di dare sviluppo al territorio stesso. Oggi siamo nella situazione in cui, comunque, c'è ancora la possibilità, ancorché fortemente compromessa da tutta una serie di azioni che, comunque, la Maggioranza ha saputo fare, perchè, davvero, l'atteggiamento a volte ha richiamato un po' quello dei ragazzini che sono al campo di gioco e vengono invitati a giocare nel campo grande, nel campo bello, ma loro hanno il pallone e dicono: "No, però le regole le faccio io, adesso io voglio che giochiamo anche con le mani, non solo con i piedi", mi sembra un atteggiamento molto puerile, un pochino, veramente, così, di chi sfrutta l'occasione per un po' di notorietà e possibilità di fare, comunque, anche su questo, molto strumentalismo. Qui c'è, invece, il bisogno di dare nettezza e chiarezza a una volontà politica, la politica è fare scelte, fare scelte vuol dire che voi siete stati chiamati a governare questa città e dovete prendervene la responsabilità fino in fondo. Sindaca Appendino, mi perdoni, ma lei non ha avuto questo tipo di atteggiamento. C'è ancora modo di riuscire, comunque, a dare un segnale, io assolutamente sono perchè si cerchi, nella maniera migliore possibile, che ad oggi si riesca a dare un segnale coeso. Io credo che la delibera presentata in alternativa all'ordine del giorno che noi come Minoranza abbiamo presentato e che non facciamo nient'altro che riprendere tutti, uno per uno, i punti posti dalla Maggioranza e tutti, uno per uno, i punti posti dal CONI, dicendo: "Facciamoli coesistere, vediamo, però, incondizionatamente, quello sì, al processo, una nostra adesione", poi ci sarà tutto il modo di concertare, di ottimizzare. Io credo ci siano nella delibera presentata oggi dal Movimento 5 Stelle, un paio di punti che, così come posti, sono veramente un'azione di contorsionismo, che quasi, come peraltro, una Consigliera della Maggioranza ha avuto modo di esplicitare nel precedente Consiglio, ci dica: "Facciamo di tutto perchè, comunque, il CONI vada a scegliere qualcun altro", ma allora non buttiamo sempre la palla in tribuna e dire: "La colpa è quella del CONI", no, la colpa è che noi stiamo facendo di tutto per cercare di non dare al CONI la possibilità di sceglierci. Allora i punti, come già è stato detto, sono degli emendamenti che io ho presentato insieme ad altri Consiglieri della Minoranza e che riguardano comunque la possibilità, intanto, che l'analisi costi-benefici, importantissima, bellissima, ma chiedere che sia un ente terzo è proprio dare una sfiducia al CONI, che, comunque, ha avuto un mandato dal Governo e quindi mi sembra un loop che poi rischia di, comunque, non chiudersi, cioè, è veramente una pretesa che ha, di per sé, di nuovo un'incongruenza e poi ancora la possibilità di fare sinergia con altre realtà. Io l'avevo già detto, questa è stata anche un'occasione fin da subito, forse di perdere la possibilità di dare un marca forte, territoriale, di tutto un territorio, che è il territorio del Nord Ovest e si poteva trovare un'asse con Milano, forte, che mantenesse Milano, Torino, e le sue Valli, quindi con Torino in posizione baricentrica, perché Milano non ha la vicinanza delle montagne, non ha la vicinanza di strutture già così ben predisposte. Però questa era una scelta che bisognava fare da subito e di nuovo condividendola, non mantenendo, invece, il riserbo fino alla fine e non coinvolgendo nessuno. Se quella era la scelta, poteva essere una scelta forte, perché, sul livello internazionale sarebbe stata molto vincente, anche su altre candidature, faccio Stoccolma come esempio, che sono altrettanto forti. Qui si dava, invece, una grossa capacità, di sapere fare un intervento che sarebbe stato anche sostenibile, in via di una logistica che ci consente oggi di collegare le due città in poco più di mezz'ora e Torino con le sue Valli, di nuovo in poco più di un'oretta. Io spero, davvero, come già è stato detto dal Capogruppo Lo Russo, che ci sai, da parte della Minoranza, la volontà di trovare una mediazione sugli emendamenti che abbiamo presentato e che consentono, comunque, in un atto che mi sembra, scusatemi davvero, un po' rabberciato, di dargli ancora una dignità tale per cui il CONI lo possa interpretare come un gesto comunque che, soprattutto se arriva da un Consiglio che si esprime pienamente e congiuntamente con l'adesione a questo atto, dà una forza particolare che è la forza di un territorio che vuole comunque dare una visione il più possibile compatta. Se volete procedere singolarmente e in autonomia sulle vostre posizioni, fatelo, avete fatto un atto che, comunque, già di per sé ci pone in una situazione di grossa debolezza, credo che non sia il modo migliore per dare una risposta al territorio, che, viceversa, chiede occasioni di sviluppo, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per 15 minuti. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Ma, permettetemi, mi sembra di vivere non un brutto sogno, un bruttissimo sogno, mi chiedo se tutto questo è reale, se per caso Torino è ancora Torino, oppure se è qualcos'altro, io non credo che siamo diventati una città del Terzo Mondo, ma Terzo Mondo, se esiste, e, vedete, iniziamo dall'errore che avete fatto voi, quelli che erano contrari, probabilmente dilettantismo amministrativo, dilettantismo politico e sarebbe stato sufficiente, l'avevo già detto una volta e lo ripeto adesso, che foste venuti in Aula, votavate contro, noi votavamo a favore, l'altra parte votava a favore anche di voi, dopo un giorno finiva tutto, un po' di polemica, tutto quanto, finiva tutto lì, mentre, invece, non venendo in Aula avete causato tutto quanto un clima politico completamente diverso e che, scusate, ma voi pensate che a Roma il CONI o il CIO queste cose non le sappia? Avete giocato come dei dilettanti, bastava, ripeto, venire, invece avete voluto fare qualcosa di eclatante, qualcosa di nuovo, che vi portasse a venire qua ad essere qualcosa di diverso rispetto al passato, perchè essere grillini era una cosa importante e quindi avete sbagliato già allora non presentandovi e ogni giorno tentate di alzare l'asticella, ogni giorno c'è qualcosa di nuovo per fare in maniera tale che il CONI, il CIO, gli organi competenti abbiano qualcosa da dire sul comportamento della Città di Torino e dell'Amministrazione di Torino e vedete io non sono, lo dico qua ai colleghi del Partito Democratico, d'accordo su cortei, come non sono d'accordo lo dico anche a qualcuno dei miei, non il partito, dice: "Raccogliamo 1.500 firme per fare una nuova delibera", "Ma no, ne abbiamo già fatte troppe delibere, mozioni, il resto, farne una nuova, cosa porterebbe?", lo dico anche dentro di me, cioè nel senso ai colleghi amici miei di Forza Italia, non servirebbero a niente, perché intanto sarebbe una delibera o un corteo che tanto voi, alla fine, respingete quindi non l'ho capito bene tutto questo. Ma, vedete, ha ragione sotto questo aspetto, l'avevo già detto la volta precedente, la venuta di Di Maio non vi ha fatto un piacere, ha fatto vedere che siete condizionati anche politicamente rispetto alla periferia, comanda Roma e non comandate voi, anche se poi Di Maio non ha portato a casa nulla, perché il giorno dopo avete sparato a zero contro Di Maio, oppure contro quello che poteva essere un accordo stesso, quindi indebolendo lo stesso Sindaco ed indebolendo, perché poi c'è stato qualcuno di voi, esattamente il Consigliere Amore, che in Sala, qua, Consiliare, ha detto: "Ah, ma lo abbiamo chiesto noi a Di Maio di venire", quindi non il Sindaco ha chiesto al Vicepresidente del Consiglio di venire qua, ma i Consiglieri Comunali che hanno sorpassato il Sindaco stesso, indebolendo ancora di più il vostro Sindaco che la rappresentanza non era quello che voleva dire il Consigliere, non ho dubbi, però lo ha detto e questa è la politica, cara Amore non me lo sono inventato io, quando sbagli bisogna prenderne atto che è così. Io sono sicuro che non voleva dare questo significato, però lei l'ha detto ed è agli atti. Ma, vedete, quello che mi ha colpito di più, l'ho anche detto prima a qualcuno, è la mozione della Commissione d'inchiesta, bene, c'è un atto, oggetto: "Olimpiadi, azioni preventive prioritarie, presentate …" e qua c'è, considerato che i Giochi "… impegna il Sindaco di costituire una Commissione di indagine", qua, e firma esattamente Sicari, Tevere, Ferrero Mensio. Scusate, Sicari, non so, lo stesso, scusate, non è che…, quello che è, non m'interessa, quello che interessa a me, interessa l'atto, posso dire, perché il fatto concreto è l'atto. Qui c'è scritto esattamente, bene, "Commissione d'inchiesta", ma, scusate, ma voi pensate che al CONI questa cosa che è apparsa su tutti i giornali, nessuno lo sappia? Ma vi chiedo scusa, ma voi chiedete una Commissione d'inchiesta nei confronti di che cosa? Delle Olimpiadi 2006? Quindi chiedete una Commissione d'inchiesta per gente come Gianni Agnelli, il Generale Romano, Pescante, Chiamparino, Ghigo, Frattini, Castellani, che sono quelli che a Seul hanno vinto la battaglia per portare Torino alle Olimpiadi e l'ho già detto una volta, l'ho vissuto io, ma voi sapete cosa hanno fatto? Andare a prendere delegato per delegato del CIO, che vale quasi come il Presidente del Consiglio? Ma sapete il valore che aveva Pescante come Vicepresidente del CIO? Chiedetelo a qualcuno, ancora oggi, cosa vuol dire essere Vicepresidente del CIO? Vuol dire che hai un ruolo che è mondiale. Forse qualcuno non lo sa ed è bene che qualcuno lo sappia, eppure Pescante è andato a chiedere i voti ad uno ad uno, ma d'accordo con tutti e voi chiedete una Commissione d'inchiesta. Ma il bello lo sapete cos'è? Una Commissione d'inchiesta che coinvolge anche i sindaci di oggi, perché i sindaci di oggi, che sono Capra di Claviere, Avato di Bardonecchia e Marin di Pragelato, perché allora era Sindaco di Pragelato, guardate, sono ancora sindaci oggi e voi chiedete una Commissione d'inchiesta a quei sindaci che oggi sono ancora sindaci che vorrebbero avere le Olimpiadi? Ma questa, scusate, ma lasciate stare, ma scusate, lasciate stare, perché voi andate a dire, ma attenzione, il bello è questo, è che andate a chiedere una Commissione d'inchiesta a gente come Pescante, alla Di Centa che gareggiava, a Carraro, a Roda. Scusate, sapete chi è Roda? E quanti sono? Tu? Bravo. Due, benissimo, due su 24. Sapete chi è Roda? È il Presidente della Federazione Italiana FISI, e voi che dite oggi, a Roda, che ci vuole una Commissione d'inchiesta? Ma, prima cosa, bisogna sapere chi è Roda, e io ne ero sicuro, ma ero sicuro che tu lo sapevi, ero sicuro, ci mancherebbe, ma con tutto il rispetto, attenzione, nessuno può sapere tutto, ma, attenzione, parliamo di Olimpiadi e di sport invernali e non sapere chi è Roda, mi sembra un pochino limitativo. Allora voi chiedete una Commissione d'inchiesta agli stessi sindaci che c'erano allora e ci sono oggi, che vogliono le Olimpiadi, con una tranquillità quasi come se il CONI a Roma nessuno sapesse nulla. Dice: "Ma tanto il CONI", e debbo dire un attimo al Consigliere Rosso, quando dice, quando afferma esattamente, dice: "Malagò" deliberatamente, ma scusate, ma quando il Presidente del CONI, che non è l'ultimo arrivato, prende schiaffi tutto il giorno, dice: "Malagò l'accetta così", Presidente del CONI nazionale, ma, permettetemi, ragazzi, ci sarebbe di andare là e bussare la porta 100 volte per dire: " Per piacere, mi ricevi?", e Malagò, deliberatamente, decide che invece non va bene? Devo dire al Consigliere Rosso che forse dovrebbe fare più attenzione a dire queste parole qua. Bene, allora, vedete, c'è anche un altro aspetto: voi chiedete una Commissione d'inchiesta quando non c'è un solo atto giudiziario che è avvenuto da parte della Procura di Torino? Non c'è un solo atto, non c'è stato un avviso di garanzia, non c'è stato un rinvio a giudizio e voi dite: "Io faccio una Commissione d'inchiesta", e poi dite: "Il CONI ci dirà sì lo stesso", cosa volete? Ma, vedremo vado un po' per volta, è lo stesso discorso dei debiti, ma, vi chiedo scusa, sono rimasti debiti di 10 milioni, un avanzo, debiti, scusate, sapete che sono arrivati 5 miliardi? Di cui, se non sbaglio, 3 miliardi per Torino, un miliardo e mezzo per la Regione? E che sono cambiati, una parte certamente, degli Enti Locali. E, guardate, debbo dire la verità, tutti questi soldi che sono arrivati, hanno trasformato la città di Torino, che prima non conosceva nessuno. Lo dice uno che era all'opposizione rispetto a Chiamparino, ma piaccia o non piaccia, passando la vecchiaia e guardando cosa succede, cerco di essere abbastanza obiettivo. Certo, ha fatto dei debiti, ma, attenzione, senza debiti si è trasformata la città di Torino, che è diventata una città turistica da allora, e ha cambiato il suo essere di città e che continua ancora oggi. Alcune carenze ci sono: meno 7 a visitare i musei. Bisogna andare a vedere, analizzare insieme, se volete, il perché di questo, ma ha trasformato la città di Torino e vi prego, vi prego, ma voi ci pensate se non c'erano le Olimpiadi? Chi era l'imprenditore privato che andava a trasformare gli impianti sciistici e le piste che erano completamente obsolete? Chi ci pensava ad andare a trasformare quelle che oggi portano anche reddito e portano migliaia e migliaia di occupazione? Andate a vedere quelle che erano le piste di allora rispetto alle piste di oggi. Bene, guardate i debiti, nelle Amministrazioni Comunali e in tutte le Amministrazioni i debiti si fanno, vi prego, (incomprensibile) scusa, che ci sono dei parametri in cui Roma ti dice: "Tu puoi indebitarti fino a questo punto, a condizione che puoi pagare i debiti", e se hanno fatto dei debiti, io al limite posso non essere d'accordo, ma se hanno fatto dei debiti in più allora, Chiamparino li aveva fatti e io ho criticato in tutti i casi, ma li aveva fatti perché ha ritenuto, giusto o sbagliato che sia, di indebitare la città, sapendo di poterli pagare, al limite, aumentando le tariffe pro capite delle famiglie, perché capita, aumentando le tariffe, ha fatto dei debiti, li sta pagando, li avete pagati, o quelli che sono, per migliorare la città. Questo ritorno, piaccia o non piaccia, c'è stato, piaccia o non piaccia, non ho detto che io sono d'accordo, ma questa è la vita amministrativa che avviene. Ebbene, allora io finisco, guardate, io credo che politica, da quello che mi hanno insegnato, significa mediazione. Sindaco, qua siamo tutti d'accordo a dire di sì, a dire di sì alla stessa vostra delibera. Abbiamo chiesto tre piccole modifiche, guardi che se abbiamo chiesto delle modifiche c'è un motivo, c'è qualcuno interessato, non interessato in termine economico privato, ma c'è qualcuno interessato come Ente Pubblico, come gente che vive l'Amministrazione Locale che ci chiede alcune modifiche, quindi non sono solo fine a se stesse. Allora io dico che, chiamandosi politica, mediazione, la possibilità di essere tutti uniti in una delibera che voi avete messo con quelle tre piccole modifiche, che noi chiediamo, io credo che possiamo uscire da quest'Aula con unanimità. Guardate, l'unanimità non la chiede la politica; soltanto il sondaggio che ha fatto, non ricordo, e non dico nemmeno quale giornale, che dice che l'80% dei torinesi è d'accordo, dovrebbe dirvi che quella strada è quella giusta, non è il 60, il 58, il 57, è l'80% che dice di sì. Allora, meditate: tre piccoli emendamenti che vi chiediamo di recepire; in cambio di quei tre piccoli emendamenti, siamo pronti a votare sì alla vostra delibera, pensateci. Io sono convinto, in tutti i casi, che voi con il buon senso, Sindaco, saprete dire di sì; è importante, almeno per quanto mi riguarda. Ecco, quindi, vengo a dire: "Cercate di ragionarci sopra, accettate quegli emendamenti", credo che a quel punto lì ci si possa dischiudere profondamente, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Consigliere Carretto. CARRETTO Damiano Buongiorno a tutti e a tutte. Allora, non parlerò e non risponderò nel tema della mozione, è un atto che verrà discusso più avanti e avrà il suo iter, quindi non è questa la sede di cui parlare della mozione, ma vorrei parlare della delibera, della delibera, parliamo della delibera. Io non capisco, io a volte non capisco se dall'altra parte della Sala Rossa non si vuole capire, o non si capisce. Allora, io credo che non si voglia capire. VERSACI Fabio (Presidente) No, no, scusate, scusate, le regole sono sempre quelle di prima, non si interviene mentre gli altri parlano, è proprio una questione di… No, no, è solamente una questione di metodo, prego. CARRETTO Damiano Dicevo, io credo che non si voglia capire. Allora, la Sindaca Appendino e tutta la Maggioranza, non ha mai detto di essere disposta a ripetere gli errori di Torino 2006, anzi tutta la candidatura, dal pre-dossier fino ad oggi, rappresenta la volontà della Sindaca Appendino e della Maggioranza Movimento 5 Stelle, di presentare al CONI una proposta che andasse nella direzione di evitare tutti gli errori di Torino 2006 e delle edizioni successive, errori che non è possibile negare, è impossibile negarli, okay? Così com'è impossibile negare qualche ricaduta, io non ho mai detto il contrario, ma gli errori ci sono stati. Questo modello: i 12 punti, il pre-dossier, eccetera, eccetera, va esattamente in quella direzione; è una delle condizioni che si pone, quella del no debito, del controllo della spesa, della gestione dell'evento da parte di chi poi subirà le ricadute positive, ma anche quelle negative. E io trovo assurdo, trovo assurdo che un Ente come il CONI - che avrà le sue prerogative, avrà dei grandi personaggi, niente da dire, facciano il loro lavoro - emani quei 13 punti, quei 13 punti volti, forse, mettiamoci un condizionale, forse, a escludere due candidati su 3; due punti contro Torino, un punto contro Cortina, mascherati, aggiustati, ma così era. Trovo assurdo che un Ente, un Ente come il CONI chieda a degli Enti Locali di non poter mettere becco sull'organizzazione di un evento da 2 miliardi di euro, o meglio, non di non di poter mettere becco, "Dite quello che volete, ma scegliamo noi", questo è quello che c'è scritto in quei 13 punti, poi non parliamo di quanto leggo nell'odg presentato dalle Minoranze, che non solo accetta queste condizioni, relegando il Consiglio Comunale, non si sa, a passacarte probabilmente, per i prossimi sette anni per il tema Olimpiadi; Consiglieri Comunali che relegano il proprio ruolo a passacarte, per citare, passacarte. Per noi, non è questo il ruolo di un Consiglio Comunale, non è questo il ruolo di una Sindaca, non è questo il ruolo della Giunta. Non contenti, non contenti, nell'odg, nell'impegna, si cita, si chiede che la Città recepisca osservazioni e modifiche al dossier da parte del CONI. Si sta dicendo, si sta dicendo che il CONI può modificare a proprio piacimento quella che è una proposta ritenuta dalla Città di Torino forte e innovativa. Voi state demandando al CONI qualsiasi scelta strategica su questo tema, cioè: inaccettabile, inaccettabile. A questo punto state dicendo due cose: primo, siete i primi a non essere convinti di questa candidatura, questo. Voi, dicendo al CONI: "No, ma se non vi piace, modificatela", siete convinti che questa non sia una candidatura forte, che non sia un modello forte, che non sia un modello sostenibile, che non sia un modello innovativo. Questo emerge dal vostro odg, almeno riconoscetelo, ditelo candidamente. Noi, invece, siamo convinti che il lavoro che è stato fatto su questo pre-dossier sia valido, sia valido; ci sono dei dubbi da parte di alcuni di noi, niente di segreto, ma la maggior parte dei dubbi che noi abbiamo, non sulle Olimpiadi in quanto evento sportivo in quanto tale, che riconosciamo tutti, ma nella gestione dell'evento olimpico così come si è perpetrata negli ultimi 30-40 anni, questo è il problema. Quindi, io credo che da parte delle Minoranze l'atto di responsabilità, l'atto di responsabilità, sarebbe quello di votare, di ritirare gli emendamenti e votare questa delibera, dimostrando, dimostrando, primo: di ammettere che nel 2006 ci sono stati degli errori, sarebbe un bel segnale ammetterlo, ammetterlo. Secondo: dimostrando di credere nel modello presentato, in un modello innovativo, in un modello sostenibile, in un modello che dovrebbe, dovrebbe, garantire, appunto, il superamento di questi errori; ma, signori, sta a voi abbracciare questo modello di candidatura olimpica, non dire al CONI: "Fate voi, noi non siamo in grado di decidere, noi non siamo in grado di progettare, noi non siamo in grado di avere idee, fatelo voi", perché è questo quello che c'è scritto nel vostro odg, questo è quello che c'è scritto nel vostro odg. Quindi, Partito Democratico, poi chi c'è? La Lega, i Moderati, la Lista Civica, Forza Italia, stanno dicendo che non sono in grado di gestire, progettare un evento come le Olimpiadi, di innovarlo, di trasformarlo, di pensare al post-olimpico, magari, state dicendo che non siete in grado, "Faccia il Coni" e, onestamente, se questo è il vostro atteggiamento, mi chiedo cosa facciate i Consiglieri comunali a fare. Ma io, infatti, siccome so che siete tutte persone preparate, con una storia alle spalle, con capacità anche progettuali, mi chiedo perché demandare al CONI tutta questa…, perché ci stiamo tirando indietro? Perché vi state tirando indietro? Perché vi state prostrando? Come diceva il Consigliere Napoli, che dal Presidente del CONI bisogna chiedere udienza, cioè è un evento, le Olimpiadi, che interessano la Città di Torino, 7 anni prima e 10 anni dopo e voi non volete prendervi la responsabilità? E voi non volete prendervi la responsabilità davvero? O non ne siete in grado? Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, prego. RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Ma c'è un proverbio, proverbio che dice che con calma e vasellina anche il Movimento 5 Stelle piano piano cambia idea perché, finalmente, siamo passati da un no incondizionato alle Olimpiadi... VERSACI Fabio (Presidente) Allora, Capogruppo Ricca, Capogruppo Ricca, la invito a tenere un linguaggio consono all'Aula. So benissimo che è capace di esprimere quel concetto in un altro linguaggio, prego. RICCA Fabrizio Presidente, adesso che ho la sua attenzione posso dire che finalmente dopo due anni di barricate su quasi, su quasi tutto, si arriva a un sì, poi analizziamo questo sì, però finalmente c'è un sì, finalmente c'è una presa di coscienza, finalmente c'è una presa di responsabilità da parte di chi governa questa Città che spiega, poi spiegherete, proverete a spiegarcelo meglio, magari nei prossimi interventi, però finalmente si arriva ad un punto, che le Olimpiadi in questa città si vogliono fare, ed è importante perché se io ripenso ai mesi precedenti, dove c'erano no a priori, dove c'erano le barricate, dove c'erano quelle riunioni, nei corridori si urlava, siamo arrivati ad un punto importante. Un altro punto importante lo segniamo dove? Con il documento che abbiamo presentato - ma questo forse a qualcuno è sfuggito - implicitamente la forza che governava Torino negli anni delle Olimpiadi ammette i propri errori, andando a prendere i punti che avete proposto voi, implicitamente ammette che quella è stata un'esperienza fallimentare e secondo me questo è l'altro importante passo avanti perché, andando a prendere la mozione in cui io sono firmatario, si va a fare, a inserire tutta una serie di punti, che sono 13, che avete proposto voi; questo vuol dire che hanno capito anche loro che quell'esperienza del 2006 era sbagliata e andava modificata e questo, secondo me, è un altro punto davvero importante ed è il motivo per cui ho deciso di votare, di sottoscrivere questa mozione. Poi dico che questa non è un'occasione, però, permettetemi, di chi governa questo Palazzo, non è l'occasione del Sindaco Appendino, di Fabrizio Ricca o dei Consiglieri Comunali di Maggioranza, questa è un'occasione per due milioni e mezzo di persone che vivono in questa provincia, che da questo evento avranno delle grosse possibilità. Io penso non solamente agli imprenditori della neve delle Valli, ma io penso a tutte quelle persone che vivono attorno al turismo delle Valli, che potrebbero avere un impatto davvero importante, esattamente come è stato nel 2006, perché io vi ricordo ancora che se passate per Cesana ci sono ancora gli stendardi di Torino 2006, perché quella era stata l'ultima volta che qualcuno ha fatto qualcosa per quelle Valli. Io dico è fondamentale ripeterlo, è fondamentale ripeterlo, però dobbiamo anche pensare che passano vent'anni da un Olimpiade all'altra, il mondo in vent'anni è cambiato profondamente, ci sono forze politiche che a quel punto, nel 2026, saranno completamente cancellate, e ci fa capire come noi dobbiamo essere pronti ad accettare una sfida completamente diversa da quella del 2006, completamente diversa. Torino, oggi, io non sono convinto, nonostante io sia un torinesista convinto delle Olimpiadi, secondo me Torino deve provare a capire se c'è la possibilità di fare un'asse importante anche con Milano, non bisogna precludersi questa iniziativa perché, per una volta che possiamo sfruttare i milanesi, noi abbiamo le montagne, ci mettano i soldi, ci mettano a posto i soldi, le montagne con i soldi di Milano, ma c'è davvero qualcosa di male in questo? C'è qualcosa di male a voler chiedere che dopo tutto quello che ci hanno portato via, vengono ad aggiustarci un po' le montagne, a far ripartire il nostro turismo? Perché la sfida successiva, una volta presa la candidatura, è quella del CIO, perché noi qua parliamo, pontifichiamo come se aver detto sì alle Olimpiadi a Torino in questo Consiglio Comunale automaticamente sia la candidatura ufficiale, e no, ci saranno tanti altri passaggi, e per questo sarà fondamentale avere un asse importante. Quindi io mi permetto di dire che secondo me un'aggiustata a quella vostra delibera va data, perché lo si fa, ripeto, non per noi, non per l'orgoglio di chi siede in quest'Aula e deve approvare una delibera rispetto con ordine del giorno, ma lo si fa pensando a tutte quelle persone che trarrebbero beneficio da un evento di questo tipo che, come ha detto il Consigliere Carretto, ha per 8 anni prima e per 10 anni dopo, un impatto molto importante e questo impatto potrebbe essere quel nuovo volano che dà la possibilità a tante imprese di poter ripartire. Poi mi permetto di dire, qualcuno dice che siamo passacarte; tanti, tanti di noi tra 8 anni non saranno, soprattutto nella prossima Consiliatura, non saranno neanche più presenti e io non mi permetto di dire che deve essere un governo cittadino a blindare quello che è il lavoro del CONI perché c'è un Governo, probabilmente, magari ci sarà un altro Governo tra 8 anni, ma sono le scadenze parlamentari, ci sarà un altro Consiglio Comunale, ci sarà un altro Consiglio Regionale. Ci deve essere, però, una linea guida; Torino deve essere protagonista, ma deve essere protagonista sapendo che non è la Città di Torino, non ha neanche le competenze per poter influire in maniera così forte su quelle che sono scelte nazionali e internazionali. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Diciamo sì per dire no, e la colpa è del CONI, così la coscienza è salva e Torino resta a casa. L'intervento potrebbe finire qui, perché di questo si tratta, però siamo in presenza di una vicenda importante, che forse merita qualche riflessione in più. E allora torniamo a quello che è il refrain tipico di questa Amministrazione dall'inizio della Consiliatura ad oggi, per colpa di chi? Perché questa è la linea guida di questa manifestazione. In passato abbiamo scoperto che a volte era colpa di Chiamparino, a volte di Fassino, a volte dei conti disastrati, tutte queste cose tornano oggi, perché la Commissione d'inchiesta di questo dovrebbe parlare. Oggi abbiamo anche scoperto, durante le interpellanze, che è anche colpa dei ricercatori se qualche cosa non accade a Torino, ma mai una volta che il nostro Sindaco Appendino abbia avuto il coraggio di dire: "è colpa mia, è colpa della mia incapacità di amministrare questa Città e dare una prospettiva ai torinesi; è colpa mia se non riesco a governare la Maggioranza ed assumere decisioni importanti per la Città", ed allora, ed in questa prospettiva ci troviamo quindi chiamati a votare una delibera irricevibile, che dovrebbe sostenere la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026 e che, invece, da un lato, se votata come presentata dalla Maggioranza, escluderà Torino dal CONI e dalla corsa per le Olimpiadi, in quanto palesemente in contrasto con quanto richiesto dal CONI, mentre, se viene votata, Torino, se non viene votata, è esclusa per definizione, perché o si dà l'approvazione, ma senza condizioni, o non la si dà. L'approvazione con condizione equivale a non dare l'approvazione. In merito mi sorge spontanea una domanda: ma la Giunta pentastellata che conta fra i suoi membri bocconiani, professori universitari, dottori commercialisti, avvocati di grido, conosce la lingua italiana? Conosce il significato delle parole "piena ed incondizionata", perché questo ha chiesto il CONI, ed ha anche ragione, una delibera di sostegno piena ed incondizionata. Ciò presuppone, ovviamente, per poterlo dare, che attorno alla candidatura di Torino si sia creato il consenso della città, dei vari strati della città: della Camera di Commercio, delle Unioni Industriali, delle varie forze economiche di questa città e presuppone, anche, che la candidatura abbia allegato un dossier con un piano finanziario, perché noi non possiamo dire che le Olimpiadi devono essere autosostenibili e non presentiamo un piano finanziario, non possiamo farlo discendere dal cielo, ma credo che tutto questo non sia accaduto. E allora, mi chiedo: avendo letto la proposta di delibera, perché prendiamo in giro il Consiglio oggi e spendiamo inutilmente i soldi per questa seduta? E infatti la bozza di delibera oggi in discussione vorrebbe fare una sintesi delle inconciliabili posizioni della Maggioranza 5 Stelle sull'argomento, ma riesce soltanto a far fare una brutta figura alla Città, danneggiando gravemente l'immagine di Torino alle prospettive future della nostra città, ponendo condizioni inaccettabili per il solo fatto di essere condizioni che di fatto escludono Torino dalla corsa olimpica e non basta, credetemi, una spruzzatina di inglese qua e là. Ho letto "Torino cash 2026, strategia plastic free", per rendere presentabile quello che non lo è. La conseguenza di tutto questo è che Torino, se il CONI terrà fede ai requisiti richiesti, verrà esclusa dalla corsa olimpica, ed io sento già in sottofondo il coro:"Per colpa di chi", e questa volta il colpevole sarà il CONI, che chiede quanto i 5 Stelle non hanno la forza politica di dare, il sostegno incondizionato? O forse Milano, che trarrà beneficio dalle incapacità di questa Città; ma i danneggiati - e dobbiamo ricordarcelo tutti noi - saranno solo tutte quelle persone, che Napoli dice essere l'80%, e che io so essere tantissime, ragionevoli, che vorrebbero una presa di posizione chiara da parte della Maggioranza pentastellata a favore della candidatura di Torino. Io mi limito a dire che il disastro annunciato è colpa del Sindaco Appendino e della sua incapacità di governare la Città e soprattutto la sua Maggioranza e qualcuno, prima o poi, gliene chiederà il conto. Io, per parte mia, non posso partecipare a questo imbarazzante teatrino e mentre confermo il mio totale sostegno alla candidatura di Torino Città Olimpica, non voterò questa delibera se resta immutata, perché io non prendo in giro il CONI, il CIO e i torinesi. Sorvolo, infine, sulla Commissione d'inchiesta relativa a Torino 2006, perché non credo valga la pena perdere tempo a commentare le pagliacciate. Vorrei solo ricordare a chi l'ha proposta che se Torino si è indebitata, non è che chi amministrava questa Città non sapeva cosa faceva. Torino si è indebitata sul presupposto di un'entità di trasferimenti dello Stato che sono venuti meno; se i trasferimenti dello Stato sono passati da un miliardo e mezzo, a 300 milioni in 5 anni durante la Giunta Fassino, non è colpa né di Chiamparino, né di Fassino e quindi, forse, bisognerebbe avere onestà intellettuale, coraggio e serietà, che mi sembra manchino a questa Amministrazione. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Consigliere Fassino; ne ha facoltà per dieci minuti. FASSINO Piero Sì, ma io credo che bisogna andare, diciamo, alla sostanza delle cose e la sostanza delle cose è capire, ma le Olimpiadi le volete o no? Perché poi, alla fin fine, questa è la questione. Noi arriviamo oggi a questo dibattito, dopo che sappiamo tutti, perché è stato pubblico, che dentro il Movimento 5 Stelle è maturato, via via in modo sempre più forte, un'avversità alle Olimpiadi e vi state arrampicando sugli specchi perché a questo punto è chiaro che dire no alle Olimpiadi significa dire no a una città che è orgogliosa delle Olimpiadi 2006, Carretto; non c'è nessuno a Torino che pensa che nel 2006 sono stati fatti gli errori che lei evoca, e che non è stato in grado di spiegare, e di indicare. Benissimo, perchè la di là di dire che ci sono stati degli errori, non ci ha detto quali, ma in ogni caso questa è una città che è orgogliosa. Io vi invito ad andare fuori di qui e andare a dire ai torinesi: "Abbiamo sbagliato a fare Olimpiadi" e vediamo quale consenso raccoglierete, ma andiamo! Se c'è una cosa di cui questa città è orgogliosa è esattamente l'Olimpiade, tanto è vero che si vive - una parte della città vive ancora, no - della rendita di posizione che derivò dal successo Olimpiadi, dall'immagine che la Città fu in grado di proporre e da tutto quello che intorno alle Olimpiadi si è, da allora in poi, mosso. Quindi, il problema vero è decidere se le volete o non le volete; non le volete, è meglio dire che non le vogliamo, perché non c'è nulla di peggio che presentare una candidatura sperando di non averla, perché è il modo sicuro per non averla. Se ci si candida, ci si candida con determinazione, con passione, con entusiasmo, mettendo tutte le forze in campo, come sta facendo Milano, come sta facendo Cortina d'Ampezzo, mentre tutto questo a Torino non sta avvenendo e voi, per mascherare questa vostra avversità, vi costruite dei presupposti fasulli, e uso fasulli per non dire falsi, ma in realtà falsi. Allora, primo presupposto fasullo e falso; Consigliere Carretto, io l'ho ascoltata, se ha il gusto, se ha il buongusto anche di ascoltare…, a lei non importa, pensi a me di ascoltare lei, e soltanto la cortesia mi ha tenuto qui ad ascoltarla, appunto, visto che a lei non interessa, mi rivolgo agli altri Consiglieri di questo Consiglio Comunale. I presupposti sono presupposti falsi. Il primo presupposto, e l'ho già detto, è che il 2006 sia stato una somma di errori, perché se voi oggi potete ipotizzare di fare delle Olimpiadi con minori oneri, minori costi, più sostenibili, è grazie al fatto che tutta una serie di investimenti che - senza i quali nessuna Olimpiade si organizzerebbe - sono già stati fatti perché PalaIsozaki c'è, perché lo l'Oval c'è, perché è stato ristrutturato lo Stadio Olimpico, perché la piscina olimpionica c'è, e via di questo passo, e quindi si può ipotizzare, oggi, di fare un'Olimpiade che non ha più bisogno di fare investimenti infrastrutturali, perché una serie di infrastrutture ci sono, ci sono, e quindi non è vero che nel 2006 si sono buttati i soldi nella fornace. Nel 2006 si sono fatti investimenti che sono andati a beneficio della città, aldilà degli stessi Giochi Olimpici: penso alla Metropolitana, tanto per fare un esempio - e spero che nessuno vorrà spiegare ai torinesi che era meglio non farla - e oggi una serie di infrastrutture consentirebbero di fare, appunto, delle Olimpiadi con minori oneri di quanto abbia comportato nel 2006, ma in conseguenza di quello che si è fatto nel 2006, non a dispetto di quello che si è fatto nel 2006. Secondo presupposto fasullo: il CONI, ma guardate che non è il CONI che decide che città farà le Olimpiadi è il CIO, è il Comitato Internazionale Olimpico a cui verranno presentate le candidature di città, di tutti i Paesi che ritengono di farlo. Il CONI nel momento in cui vi indica una serie di criteri, sono i criteri con cui il CIO assegna la candidatura, non è che il CONI si inventa i criteri di assegnazione o li cambia sulla base del fatto che il Consiglio Comunale gli chiede di cambiarli, perché sono i criteri con cui il CIO assegna, e le città che presenteranno la candidatura, tutte, italiane e non italiane, se vogliono avere la candidatura, ottenerla, devono tenere conto di quelli che sono i criteri sulla base dei quali il CIO esamina le candidature e le assegna e quindi anche questo presupposto non esiste. Terzo: se il CONI vuole decidere per noi. No, il CONI dice: "Torino vuole candidarsi? Si candidi, ci dica come vuole fare le Olimpiadi", ed è una scelta di questo Consiglio Comunale come farla. Quei punti che sono stati indicati, e che noi abbiamo ripreso anche nel nostro, nel nostro atto, sono le scelte che la Città intende fare per realizzare le Olimpiadi. Il CONI non ti dice se va bene o se va male, è una nostra responsabilità. Dobbiamo solo renderci conto noi, nel momento in cui indichiamo una serie di criteri - e non userei la parola condizioni, criteri - in che misura questi criteri rientrano dentro i parametri sulla base dei quali il CIO poi assegna le candidature, perché se noi proponiamo delle Olimpiadi che sono fondate su criteri del tutto estranei o addirittura opposti a quelli che sono i criteri con cui il Comitato Olimpico Internazionale assegna la candidatura, è evidente che la candidatura non si ottiene, quindi il problema è sapere che vivi in questo mondo e devi sapere, appunto. Altro presupposto falso, detto e non detto, ma più volte ricorrente in questi mesi: i grandi eventi in realtà appartengono ad un'altra stagione del mondo. Beh, vi vorrei soltanto segnalare che cosa ha rappresentato l'Expo come elemento di traino e di rilancio di Milano, che da quel momento ha ritrovato uno smalto che negli anni precedenti non aveva. Vorrei solo ricordarvi che cosa rappresentano i Giochi Olimpici, penso a quelli di Londra di qualche anno fa, penso a quelli in Cina, e come i Paesi fanno di questi eventi un grande momento di, non solo proposizione della propria immagine, ma per investimenti e per innalzare la qualità infrastrutturale, non soltanto infrastrutturale, del proprio Paese. Penso a Torino, perché sarà stato, come dice Carretto, tutto un errore, però Torino ha beneficiato moltissimo del 2006, tanto è vero che in tutte le analisi di chiunque, non solo italiano, ma anche in altre parti del mondo, tutte le analisi che si fanno, su come la città ha cambiato pelle, ha cambiato identità, il passaggio alle Olimpiadi viene indicato come uno dei passaggi cruciali, Allora, per questo io dico, alla fine, avete un dovere di onestà intellettuale verso la Città e verso tutti. Se li volete, allora bisogna dirlo, dirlo in modo chiaro; quando noi diciamo "incondizionatamente", vuol dire questo, dirlo in modo chiaro dire: " Noi vogliamo le Olimpiadi e faremo di tutto per averle". Se invece dite: "Noi le vogliamo, ma sia ben chiaro che non se non si fa questo, e questo, e questo, non le vogliamo", è meglio dire: "Non le vogliamo", perché non bisogna prendersi in giro. E peraltro, se è una candidatura vuole essere vincente ha bisogno tra le sue condizioni, visto che vi piace questa parola, di creare intorno alla candidatura un consenso nella città; un consenso di tutte le forze politiche, un consenso di tutti gli operatori economici, un consenso della società civile, perché così nel 2006 si conquistò la candidatura. Questo voi non l'avete fatto, perché non cercate un consenso neanche tra le forze politiche di questa città, come vi ha ricordato Lo Russo. Chiunque vi dica che vuole le Olimpiadi, lo guardate con diffidenza e lo snobbate, addirittura irridete i volontari. Attenzione, perché non creare consenso intorno a una candidatura è il modo per renderla debole e quindi con minori possibilità di vittoria. Guardate, il consenso che si è realizzato intorno alla candidatura a Milano. Guardate come si sta muovendo intorno alla candidatura di Cortina tutta la società veneta, pare che questo…, infine, veda, io mi rivolgo al Sindaco. Guardi Signor Sindaco, lei ha un'occasione: il suo consenso nella città, credo si possa dire, vacilla, certamente non è quello di due anni fa. In questi due anni, nonostante i proclami, voi non siete stati in grado di esprimere una progettualità innovativa su nessun fronte e in nessun caso. Le Olimpiadi sono l'occasione per uscire da questa stretta, da questo angolo. Glielo dico, guardi, contro il mio interesse perché io potrei essere anche interessato a vedervi implodere sempre di più, ma siccome rischia di implodere la città, e io voglio bene alla mia città, attenzione, perché non basterà poi accusare il CONI, non basta poi invocare il complotto di tutti contro la Giunta di Torino. Se Torino perde questa occasione la città ne farà carico a lei e non ci sarà nessun modo da parte sua per sottrarsi a questa responsabilità. Quindi, io credo che si debba avere, davvero, da parte di tutti, un sussulto di responsabilità; noi lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamo, siamo pronti a votare una delibera chiedendo, ovviamente, che possa essere condivisa e gli emendamenti che abbiamo proposto sono il modo con cui vogliamo arrivare ad un accordo in ragione tale che il CONI sappia che c'è un pronunciamento unitario e unanime di questo Consiglio Comunale in rappresentanza di tutta la Città, questa la posta in gioco. Sta a voi cogliere questa disponibilità e fare in modo di non pregiudicare la candidatura di Torino per le Olimpiadi 2026. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Capogruppo Artesio, prego. ARTESIO Eleonora Grazie, credo di dover chiedere al Presidente Versaci di mandarmi una convocazione straordinaria per quella seduta del Consiglio Comunale in cui si discuterà delle possibili opportunità e dei possibili benefici che potrebbero atterrare a Torino con le Olimpiadi e, viceversa, dei possibili rischi a cui Torino si esporrebbe o si esporrà, laddove le Olimpiadi non fossero assegnate a Torino, perché in tutte le occasioni in cui questo Consiglio Comunale ha discusso del tema Olimpiadi questa questione, questo Consiglio non l'ha mai discussa. Abbiamo discusso di altro. Anche oggi abbiamo discusso di altro e a volte mi domando, per coloro che sono preoccupati dell'esito del voto - non di questa seduta, perché non voteremo, ma di quella in cui si voterà - se non dovrebbero essere altrettanto preoccupati delle reazioni, eventuali, degli spettatori al tipo di dibattito che si è consumato in questo Consiglio. Perché è stato un dibattito che non è entrato nel merito delle motivazioni, delle adesioni unanimi, piene, parziali, ma piuttosto è stato un dibattito che, da un lato, ha cercato di riproporre quanti siano convinti che a questa città occorre offrire un'aspettativa e una prospettiva, quale che sia l'aspettativa, quale che sia la prospettiva, e io già nel dibattito della volta scorsa ho ricordato che la critica più profonda che faccio alla Sindaca è quella di non essere riusciti a costruire in due anni un indirizzo e un'aspettativa per questa città diversa da quella percorsa dalle Giunte precedenti, da lei criticata. E allora, se in questa occasione il Consiglio Comunale doveva solo celebrare un consenso, più o meno ampio intorno ad un sogno, allora guardate che le Valli olimpiche hanno espresso attraverso i loro Consigli Comunali un'opinione unanime; la Città Metropolitana, guidata dalla Sindaca ha veicolato quel che la Sindaca non riusciva a far passare in questo Consiglio Comunale, e ha ragione il collega Consigliere Napoli, bastava proporre tramite un atto di Giunta al Consiglio un voto, e il Consiglio si sarebbe espresso, sia pure, magari, in maniera non unanime, e magari è sottolineato da parte mia. Quindi, la questione che noi stiamo celebrando in questa occasione è quella di un Consiglio che si sta distruggendo e distorcendo nelle argomentazioni, rispetto ad un'operazione che in questo momento viene rappresentata come dire sì o no ad una prospettiva possibile, senza averne discusso le caratteristiche prima. E guardate che la questione delle condizioni è una questione, per com'è scritta nella delibera, ripresa nella mozione e dibattuta oggi, risibile, perché gli elementi di condizione che vengono posti, sono elementi - potete chiedere a qualunque tecnico della materia - che di qua al 2026 sono ampiamente prevedibili e previsti nell'evoluzione ordinaria dei diversi sistemi che vengono chiamati in causa: dalla riduzione dei rifiuti, alla mobilità sostenibile, al turismo dolce eccetera, eccetera, eccetera. Quindi si mettono delle condizioni che, ragionevolmente, si sa che di qua a quel periodo saranno praticate non tanto in virtù delle Olimpiadi, ma in virtù della naturale trasformazione ed evoluzione di quei comparti. Quel che è più interessante, sarebbe stato interessante discutere in questo Consiglio, se si fossero discussi seriamente benefici e rischi, è che l'incondizionato ci sarà, delibera o non delibera, perché tutti sanno - chi ha amministrato le Olimpiadi precedenti e chi lo farà in futuro - che le Olimpiadi funzioneranno all'interno di un regime giuridico speciale: le leggi speciali, fu la 285 quella delle Olimpiadi precedenti. Quindi le condizioni staranno là, non in quello che scrivete nelle vostre mozioni o in quello che scrive la delibera della Maggioranza. Quindi, in sostanza si fa una bella recita intorno al tema delle Olimpiadi in questa Sala, sapendo tutti benissimo che la recita è funzionale ad un obiettivo politico da parte delle Minoranze favorevoli alle Olimpiadi per far capire alla Sindaca che da sola non ce la farebbe, da parte della Minoranza a lasciare aperte delle porte alla prospettiva della collaborazione con Milano, tant'è che oggi Giorgetti sui giornali sportivi dichiara che non sarebbe male avere una collaborazione Milano-Torino-Valli olimpiche diversamente dal "mai con Milano", scritto e dibattuto nei documenti della Maggioranza e infatti il collega Ricca, puntualmente, consente anche in quest'Aula l'apertura su Milano. Quindi oggi, oggi, è una recita sul chiarissimo profilo politico, e se questa era l'attesa che veniva proposta dal Consiglio Nazionale del CONI, direi che non sono i testi scritti, ma il dibattito che si è sviluppato ad essere deludente. Sicuramente lo è per me questo tipo di dibattito, deludente, perché si sarebbe dovuto a tempo debito, discutere - come dicevo in premessa - di rischi e di benefici. Io cito solo due questioni che non abbiamo mai affrontato nel nostro conversare, perché non riesco ancora a chiamarlo decidere, visto che anche il voto non è previsto oggi. Non abbiamo, ad esempio, discusso se nella presentazione del dossier di pre-candidatura fosse proprio ragionevole prevedere tutte le discipline olimpiche che si erano conosciute nell'edizione del 2006 e che prevedono, ad esempio, l'utilizzo della pista da bob. Non l'abbiamo discusso, ma molti esperti del settore sanno che si sarebbe potuto fare, e magari una delle questioni attualmente in discussione, anche in termini di costi, avrebbe avuto una modalità di sviluppo e di approfondimento diversa da quella attuale. Magari qui avremmo potuto discutere se la prospettiva benefici economici, sociali, territoriali, dati dalle Olimpiadi siano ragionevolmente credibili o siano invece l'illusione della teoria dello sgocciolamento, teoria dello sgocciolamento che molti economisti ci ricordano e che, sostanzialmente, sta in questa banalizzazione: da un grande evento qualcosa resterà; il tema e definire qualcosa, il tema è definire qualcosa per quanti e probabilmente questi sarebbero stati discorsi possibili, se si fosse affrontato con un altro metodo, ma ho già criticato il metodo adottato dalla Sindaca nell'altra occasione, e con un'altra volontà di approfondire il merito, piuttosto che mettere in scena lo schieramento delle alleanze politiche. Uno schieramento che è vero che lascia fuori la città, ed è vero che la città ha trovato modi di esprimersi intorno al sostegno per la candidatura o intorno al dissenso sulla candidatura. Però questa città si è espressa in un livello mediato, quello delle grandi organizzazioni di rappresentanza, in un livello anche diretto, come i volontari per le Olimpiadi che hanno chiesto di incontrare i Consiglieri Comunali questa mattina, ma non si è espressa rispetto a questa prospettiva che io continuo a chiamare, sembra essere più un'aspettativa e forse un'illusione, che non un progetto, ma non si è espressa su questa opzione e per questo che ho introdotto la richiesta di referendum consultivo e su questo spendo solo una parola: se la Città, convinta come sembra essere la sua Sindaca, convinta condizionata come sembra essere la Maggioranza, convinta, come sembrano essere, le Minoranze che hanno presentato la mozione, è convinta che tutta la città aneli alle Olimpiadi, la proposta del referendum consultivo avrebbero dovuto farla prima, quando sarebbe stato possibile utilizzare la sessione prevista dallo Statuto per anticipare le scadenze della presentazione del pre- dossier. Certo, abbiamo ancora tempo, quello che intercorre tra il pre-dossier e il dossier, se Torino sarà presa in considerazione, questo, almeno, per tenere ancora quel rispetto che a parole si vuole sempre sottolineare nei confronti della partecipazione. Quindi, da questo punto di vista, il dibattito di oggi, mi pare, che non abbia fatto fare un passo avanti sulle relazioni interne al Consiglio Comunale, non abbia aperto una qualità della partecipazione, della discussione nella città, perché piuttosto ha semplicemente fatto emergere degli schieramenti senza che quegli schieramenti si potessero confrontare in termini concreti su benefici attesi o su rischi possibili e quindi, in sostanza, abbiamo costruito una grande operazione politica intorno ad un passaggio che altri, è vero, lo hanno detto prima, consumano con una delibera di Giunta proposta al voto del Consiglio Comunale. Probabilmente, altro stile, avremmo potuto condividere se questa Amministrazione non avesse cercato prima di agire di furbizia, evitando il passaggio del Consiglio Comunale e poi di correre maldestramente ai ripari con quanto, tutti insieme, stiamo vedendo si sta recitando in quest'Aula. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Consigliera Grippo, ne ha facoltà per dieci minuti. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie, Presidente. Sono parzialmente in dissenso con chi mi ha preceduto, nel senso che, secondo me, invece, un passo avanti lo si è fatto, eccome, oggi. È chiarissimo il gioco che la Maggioranza sta facendo nei confronti dell'evento olimpico e io spero che rispetto ad un gioco che è quello che veniva anticipato, come dire di sì in un modo per cui si possa rimediare un no e scaricare la colpa su altri, io spero che sia un gioco al quale la Sindaca non voglia arrendersi. Noi non vogliamo arrenderci e lo stiamo dimostrando presentando degli atti: che siano l'atto d'indirizzo, che siano gli emendamenti di cui alcuni esponenti della Maggioranza hanno offerto una lettura creativa dopo essersi esercitati in una scrittura creativa che è la delibera, irricevibile così com'è. Non vogliamo arrenderci e proponiamo degli emendamenti che, come diceva il collega Fassino, aiutino ad andare nella direzione dei criteri che potranno darci una chance e non affossare il sogno olimpico, che io credo sia il desiderio di molti dall'altra parte della Sala; ma non vogliamo arrenderci, anche perché - e io spero che la Sindaca ce l'abbia molto chiaro - abbiamo un senso di responsabilità forte nei confronti di tutti quei Sindaci delle Valli: parlo di Pinerolo, parlo di Torre Pellice, di Cesana, di tutti i Sindaci delle Valli che, votando la delibera che è già stata ricordata in precedenza da alcuni colleghi, hanno riposto delle concrete aspettative, concrete, per tutte le ragioni che abbiamo detto sin qui, nei confronti degli investimenti che verranno legati all'evento olimpico. La Sindaca di Torino, che non a caso è anche Sindaca della Città Metropolitana, non per caso, sono le leggi, non per caso, e quando veniamo qui a citare la Città Metropolitana, questo va ricordato, e quando veniamo qui a preparare delle delibere, a presentare delle delibere, siccome ci sono colleghi che, come noi siedono anche in Città Metropolitana - dovremmo ricordarcelo - non possiamo poi pretendere di fare delle scelte che non tengano conto di questa che non è una casualità, perché possiamo anche mandare al macero le aspettative del nostro territorio non curandocene, possiamo perché siamo governati da una forza politica che fa del dissenso una bandiera e ci resterà solo il dissenso, Capogruppo Sganga, facciamoci bastare questo, perché se non abbiamo compreso che il consenso che le altre città stanno condizionando positivamente l'opinione di chi deve decidere e veniamo qui a dirci che il dissenso è un valore imprescindibile, dovremmo poi andare a far digerire questo dissenso anche ad un territorio di cui condizioneremo i destini. Quindi siccome alla Maggioranza che governa questo non importa, ribadisco, Presidente, spero che importi alla Sindaca, che ho il piacere di vedere anche in un'altra Sala, perché noi non ci accontentiamo di celebrare il dissenso come valore imprescindibile. Noi del dissenso facciamo un'occasione di confronto e poi arriviamo a raggiungere obiettivi tutti insieme; obiettivi ai quali bisogna credere e bisogna dimostrare di saper credere. Per cui se gli emendamenti alla delibera non verranno compresi dal Consigliere Carretto, piuttosto che dai dissidenti, io spero vengano compresi dalla Sindaca e che la Sindaca smuova chi vuole, a me non importa nemmeno chi chiama, Di Maio se vogliamo richiamarlo, va bene lo stesso, ma che si comprenda che ci sono destini un pochino più larghi dell'autocelebrazione della Maggioranza che ci governa, perché altrimenti dovremmo spiegarlo e non soltanto in questa sede. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Se non ci sono altri interventi, lascio la parola alla Sindaca, dopo ci sarà la chiusura del dibattito, quindi chiedo ai colleghi se si vogliono iscrivere ancora. Perfetto. Prego Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere che sono intervenute e intervenuti. Lunedì scorso abbiamo fatto un lungo dibattito in quest'Aula, se non ricordo male 4-5 ore assolutamente costruttive in cui, sostanzialmente, ci siamo confrontati. Io anche in quella sede sono rimasta per tutto il tempo, com'è giusto che sia, e ricordo che lunedì scorso in quest'Aula, sostanzialmente, tutti dicevamo, in particolare, devo dire, le Minoranze, che i 12 punti su cui la Maggioranza, e non solo, si era spesa, erano sostanzialmente condivisibili, cosa che mi sembra sia stata ripetuta anche oggi. La delibera, sostanzialmente, riprende esattamente quanto era stato detto già lunedì scorso anche dalla sottoscritta. Si parla di un'analisi costi-benefici, si parla di no sul debito degli Enti Locali ma - permettetemi di dire, e qui in poi farò una valutazione, che tra l'altro ho già fatto anche la prima volta che abbiamo discusso qua in Aula sulle Olimpiadi - le condizioni dal 2006 al 2026 sono cambiate. Cioè, se noi oggi siamo in una situazione di piano di rientro, non voglio entrare in quell'ottica, è impossibile per noi oggi impegnarci anche in modo trasparente nei confronti del CONI, del CIO e dire: "Facciamo debito", perché non saremo credibili. Allora, io quello che trovo in qualche modo davvero un po' strano da parte delle Minoranze è che oggi questi 12 punti siano ritenuti, in qualche modo, inaccettabili e lo dico perché, quando si parla di controllo della spesa, è assolutamente legittimo che ci sia una preoccupazione rispetto al fatto del controllo della spesa. Anch'io voglio citare Giancarlo Giorgetti che ho letto oggi nella sua intervista su Gazzetta, lui dice, testualmente: "Io ho intenzione di allestire qui un'unità che si occupi di eventi sportivi per vigilare sull'organizzazione. Non è normale che si ottengano grandi eventi, si chieda un contributo al Governo, alla fine si spenda il doppio. Ma chi vuole organizzare un grande evento deve sottoporci un progetto credibile, con un piano di fattibilità analitico di tipo industriale, voce per voce; noi faremo un controllo costante prima, durante e dopo la manifestazione. Prendiamo proprio i mondiali di ciclismo di Vicenza 2020. Ci chiedono 8.5 milioni di euro. Noi possiamo anche metterli, ma per fare cosa, se poi la spesa diventa 15? Dico che non è possibile; tutte le volte si replica inesorabilmente questo schema. Qui ci sarà chi vigilerà su ogni singolo costo". Bene, io credo che questo sia assolutamente in linea rispetto a quello che questo Consiglio Comunale, in particolare questa Maggioranza, ma credo in modo assolutamente condiviso, stia ponendo come questione. Io credo che in realtà in questa delibera si stia ponendo nuovamente con forza quello che è il modello in cui noi crediamo, e permettetemi un ragionamento: io credo che sia un punto di forza di questa candidatura. Questa è l'unica Città Metropolitana che ha fatto un lavoro davvero molto complesso e condiviso con i singoli Sindaci, in modo anche pubblico e trasparente, io credo che sia un valore aggiunto. Lo dico perché in qualsiasi città, in qualsiasi comune, e guardate anche ad esempio Calgary, che è l'ultima che sto seguendo, perché sappiamo, giustamente, che poi il CIO dovrà valutare rispetto anche ad altre città candidate. Esiste un comitato, esiste qualcuno che legittimamente si oppone o comunque pone delle preoccupazioni rispetto ad un grande evento. Allora sapete quello che onestamente penso sia un valore aggiunto rispetto a questa delibera e al lavoro che è stato fatto qui: che si è fatto sintesi e si sono poste, sostanzialmente, alcune risposte a delle legittime preoccupazioni che emergono in tutte le città che si stanno candidando, anche a livello internazionale, ed è legittimo che ci sia questa preoccupazione. Allora, la forza che sta in questa candidatura, dal mio punto di vista, e che io porto avanti - non ho paura di portare avanti, Consigliere Fassino, assolutamente - è proprio di provare a dare risposte rispetto a quelle legittime preoccupazioni che esistono e continueranno ad esistere quando giustamente un territorio s'impegna rispetto ad un evento molto importante. L'analisi costi-benefici non è surreale, è assolutamente corretto che quando si dice di investire delle risorse qualcuno faccia un'analisi e verifichi se effettivamente quelle risorse hanno un impatto e dico di più: un'analisi costi-benefici su un territorio come la Città di Torino e i suoi comuni, dove sono stati già fatti gli eventi, ci sono infrastrutture, probabilmente porterà a dire, dico probabilmente, che in termini di costi in senso stretto, qua dovrebbero costare meno rispetto alle altre città però, però, ci tengo a sottolineare, che il tema della doppia legacy, di cui abbiamo discusso più volte, io l'ho anche detto più volte in conferenza stampa, guardate che non è possibile dire che tutto quello che è successo nel 2006 è stato giusto, corretto, perfetto, perché abbiamo un esempio che, peraltro, stiamo affrontando noi oggi, le palazzine del MOI sono l' esempio di che cosa non ha funzionato nella gestione del post-olimpico; possiamo dircelo con onestà intellettuale, tutti e tutte? Lo vediamo con i nostri occhi. Allora qual è il vantaggio forse di questa candidatura rispetto ad altre: che noi quell'esperienza l'abbiamo effettivamente già fatta e probabilmente grazie al fatto che l'abbiamo fatta, possiamo gestire il post- olimpico in modo diverso, questo piace al CONI? Piace al CIO? Io non lo so, io non lo so, però io ho il dovere, credo, come Amministratore di questo territorio metropolitano e di questa Città, di non avere paura di candidarci - e non ho paura, ve lo assicuro - ma anche di non aver paura di porre delle condizioni che per me sono tutelanti dei prossimi anni delle generazioni future. È davvero strano dire: "No, non vogliamo fare debito come Città di Torino per le condizioni in cui siamo"? Io credo che sia assolutamente legittimo e anzi sia un punto di forza nei confronti del CONI, perché noi stiamo dicendo le responsabilità, con responsabilità, quali sono le condizioni che noi possiamo porre, che possiamo effettivamente rispettare. È irresponsabile dire che non vogliamo fare la stampella di Milano? Io credo che sia responsabile farlo. Perché qua il punto politico e, scusatemi, cosa è cambiato da oggi a lunedì scorso? È che il CONI si espresso; guardate un po', il Coni si è espresso, legittimamente si espresso e ha posto alcune condizioni, ci stanno bene o non ci stanno bene? Io ho il coraggio, io ho il coraggio di portare avanti la candidatura di Torino, purché sia sostenibile. Ho il coraggio di portare avanti la candidatura purché sia un progetto in cui credo perché, perdonatemi, per me fare la candidatura con Torino e Cortina insieme è assolutamente non credibile e non spendibile: aumentano i costi, aumentano i costi di gestione dal punto di vista della sicurezza, non è sostenibile dal punto di vista ambientale, ma perché, quando Torino potrebbe fare da sola, perché? Allora, io credo che quello che è cambiato da lunedì scorso, quando molte Minoranze dicevano: "Sì, è tutto condivisibile", ad oggi, sia il fatto che il CONI ha deliberato e, sì, stiamo prendendo una posizione, ma io mi sento di assolutamente spendermi, assolutamente, convintamente, su questa posizione, perché noi abbiamo un'esperienza grazie ai sindaci delle Valli, che sono anche qui, per poter gestire da soli, perché se le facciamo da soli, costano di meno, perché se li facciamo da soli sono più sostenibili: economicamente, ambientalmente. Allora, è questo il punto politico vero che è cambiato da oggi alla settimana scorsa. Noi ci sentiamo di rischiare e spenderci come Città Metropolitana da sola oppure no. Io credo di sì e credo che sia rispettoso nei confronti, peraltro, dei torinesi, dei volontari, di tutti coloro che si stanno spendendo per questa candidatura. L'esperienza del 2006; di nuovo, io penso che il dibattito oggi e anche in quest'Aula, l'ho detto più volte, mi rendo conto che mi ripeto, scusatemi, non sia il punto oggi che cosa è successo nel 2006, come, perché e quando. Io credo che il 2006, evidentemente, ha lasciato, come dicevo, delle eredità. A noi, a noi la capacità di proporre un modello alternativo perché, guardate, che se portiamo il modello 2006 al CIO non è che siamo molto credibili, sono passati vent'anni. Allora abbiamo, evidentemente, una legacy, che sono le infrastrutture, su cui dobbiamo intervenire con revamping, come è scritto peraltro nel dossier. Abbiamo un'eredità di gestione, abbiamo imparato delle cose, queste sicuramente sono da mettere a frutto, ma andiamo oltre, come peraltro fa il dossier. Io credo nel dossier che abbiamo presentato e credo in quel dossier e spingerò su quel dossier e quello che contiene, e quel dossier non contiene Torino-Milano. Quindi io credo, davvero, che oggi il dibattito sia stato utile, credo che, davvero, provocare, stanzialmente, mettendo in dubbio la volontà, in particolare la mia volontà di procedere, sia in realtà un modo, scusatemi, per non volersi assumere la responsabilità di dire a che condizioni vogliamo candidarci, perché guardate che porre delle condizioni, e qui chiudo, è in realtà un elemento di trasparenza e di correttezza nei confronti di chi dovrà decidere e noi lo stiamo facendo adesso, perché c'è stato chiesto di farlo e chiudo. È corretto che il CONI chieda al Consiglio Comunale di esprimersi rispetto alla candidatura, è corretto, infatti lo stiamo facendo, lo sta facendo il Consiglio Comunale perché è stato richiesto dal CONI che fosse il Consiglio Comunale a farlo, e non la Giunta. Non è corretto, dal mio punto di vista, che si chieda di farlo in modo incondizionato e, aggiungo, che nemmeno Milano ha deliberato in Giunta in modo incondizionato. Milano ha deliberato che è pronta a collaborare con le altre città, purché Milano sia capofila. E questo mi fa ancora più sorridere perché, perdonatemi, rileggendo come ho già avuto modo di dire, tra l'altro qualcuno lo ha già detto, i paletti che sono stati posti dal CONI nei confronti dei Consigli, anch'io quando ho letto, e non sono la sola, però forse sono la persona che lo sta dicendo pubblicamente, anch'io in quei punti ho letto, evidentemente, un vantaggio nei confronti di Milano. Significa che noi dobbiamo dire no? No, significa che dobbiamo continuare a combattere, dal mio punto di vista, sostenendo il nostro modello, sostenendo quelli che sono i punti in cui noi crediamo e li stiamo ponendo al CONI e io sono convinta, sono convinta, che questo lavoro meriti e sono convinta che il lavoro di sintesi che si è fatto, merita, perché, guardate che in tutte le città, ribadisco, a livello internazionale, delle preoccupazioni vengono poste. A noi la capacità, a noi la capacità, come Consiglio Comunale di superare quelle preoccupazioni, legittime, che riguardano soprattutto le generazioni future. Io credo che questa delibera lo faccia, e credo che, davvero, oggi ciascuno di noi qui si deve chiedere e si debba chiedere a che condizioni vogliamo fare le Olimpiadi. Io, personalmente, non ho mai sostenuto, e mai sosterrò che le Olimpiadi di debbano fare sempre e comunque. Sostengo, come ho sempre fatto e continuo a fare, che siano un'opportunità, purché siano fatte in un certo modo e siano coerenti rispetto ai piani di sviluppo della Città e nel nostro dossier, non a caso, le Olimpiadi sono strumento, per come le abbiamo costruite, per portare avanti il progetto di Torino 2030. Questo significa, dal mio punto di vista, porsi come una candidatura forte nei confronti del CONI e del CIO, non aver paura, sì, di dire, sostanzialmente, qual è il modello in cui crediamo e sostenere quel modello fino a quando sarà possibile farlo e oggi, delle persone: l'architetto Sasso, il Sindaco Marin e in particolare l'Assessore Finardi per la Città, in questo momento, in questo esatto istante stanno presentando il dossier, nostro, in cui crediamo proprio al CONI. Grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, Sindaca. Come ho comunicato prima, vista la presentazione di un numero elevato di emendamenti, 186, della Capogruppo Montalbano e tre a prima firma Capogruppo Tresso… |