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IMBESI Serena (Vice Presidente) In attesa del Vice Presidente Lavolta passerei all'interpellanza 02530 della Capogruppo Artesio: "Rapporto tra Comune di Torino e IPAB" IMBESI Serena (Vice Presidente) Prego, Assessora Patti. PATTI Federica (Assessora) Buongiorno a tutti. Allora, in primis vorrei ricordare che le IPAB di qualunque tipo hanno tempo fino al 12 marzo 2019 per presentare alla Regione l'istanza di trasformazione a cui deve essere allegata la comunicazione con cui l'IPAB informa il Comune. La Regione quindi dovrà consultare il Comune il quale avrà 20 giorni di tempo per esprimersi, si tratta di un parere piuttosto superfluo nel caso di IPAB piccole aventi un valore medio di produzione inferiore ad un milione e mezzo di euro o grandi aventi un valore di produzione superiore ai 2 milioni di euro, visto che le trasformazioni in ente rispettivamente privati o pubblici è un obbligo di legge. Il parere del Comune può avere invece una qualche rilevanza nell'ipotesi di IPAB intermedie perché il Comune può esprimere eventuali proprie ragioni contrarie all'opzioni scelta dall'IPAB, il parere comunale però non ha valore vincolante per la Regione. Indipendentemente dal fatto di aver ricevuto o meno tale parere, decorsi i 20 giorni la Regione avrà 180 giorni di tempo per le ASP o 120 per le Fondazioni per avviare l'istruttoria sull'istanza presentata dall'IPAB, può chiedere chiarimenti ed integrazioni all'IPAB stessa per le consultazioni al Comune con sospensione dei termini ed emanare una DGR, una determina di approvazione della trasformazione. Tutto questo per arrivare poi al caso specifico per il quale mi è stata chiesta l'interpellanza e quindi il percorso che si svilupperò per almeno tutto il 2019 per quello che riguarda il protocollo al quale si riferisce immagino la Consigliera Artesio che è quello sulla promozione dell'allattamento, periodo in cui l'IPAB rimarrà attiva e vigente. Questo elemento rende spiegazione del fatto che ci sia convenzionati per la realizzazione di un progetto la cui importanza è ribadita in indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, del Ministero della Salute, dell'UNICEF e che è già stato ricompreso in una circolare del Comune di Torino del 2016 avente per oggetto allattamento al seno nei nidi di infanzia, le mamme che vogliono allattare al seno le bambine e i bambini nei nostri servizi sono le benvenute. Considerando che il progetto condiviso si orienta prevalentemente verso forme di promozione, divulgazione, formazione e aggiornamento sul tema dell'allattamento, è evidente come lo scioglimento dell'IPAB nel caso del suo venir meno progettuale non comporterà alcun danno soprattutto di tipo patrimoniale alla Città dovendosi al massimo riprogettare le forme di sostegno alla sensibilità per i percorsi di allattamento con altri soggetti cittadini già peraltro interessati al percorso. Il motivo per cui noi lo facciamo con risorse proprie, ovvero lo facciamo con alcune educatrici dei nidi, in realtà è che l'Opera Munifica ci ha aiutato moltissimo in questo progetto anche in un'ottica di mettere insieme realtà che non sono solo torinesi, ma per esempio afferiscono anche ad altri Comuni della Città Metropolitana, si è fatto quindi un protocollo di intesa fondamentalmente per rafforzare il rapporto (incomprensibile) più che altro per dare valore ad un progetto nel quale crediamo molto, ma chiaramente le condizioni rimangono quelle enunciate rispetto ai rapporti che ha il Comune con le IPAB. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Io vorrei soltanto sottolineare all'Assessora in questa contingenza e alla Giunta tutta che di tanto in tanto esistono nelle politiche pubbliche delle occasioni in cui le iniziative e le responsabilità posso anche essere assunte dalla Giunta Comunale, che non sempre necessariamente bisogna aspettare o le autonomie scolastiche o il Consiglio Regionale o un ente terzo che deve pronunciarsi, ma ogni tanto si possono governare i fenomeni e non pensare che siano altri a farlo. Nella fattispecie questo Consiglio Comunale e questa Giunta non sono affatto esentati dalla presa di posizione in ordine alle IPAB per il banale fatto che in Consiglio Comunale abbiamo discusso numerosi ordini del giorno nei quali chiedevamo le intenzioni dell'Amministrazione in ordine alla possibilità della Città di avanzare richieste di scioglimento di quelle IPAB che non perseguono più i fini statutari e rispetto alla cui condizione è possibile anticipare l'eventuale trasformazione in organizzazioni di natura privatistica, con ciò subentrando nella titolarità dei patrimoni mobiliari e immobiliari. Nulla è stato fatto in questa direzione che competeva solo al Comune, infatti non casualmente le organizzazioni si rivolgono al Comune per segnalare la possibilità che il Comune ha di far rispettare le normative riguardanti le IPAB, anch'esse senza ricevere soddisfazione, quindi adesso è veramente devo dire curioso che mi si venga a spiegare che il percorso dipende dall'autodeterminazione della singola IPAB e dalle volontà di trasformazione proprie. Ciò detto, come ho già avuto modo di chiarire anche agli interlocutori perché ogni volta che pongo queste interpellanze vengo poi raggiunta ... IMBESI Serena (Vice Presidente) Scusi, le chiedo scusa, posso chiedere un po' più di silenzio in Aula? Non riesco quasi a sentire io quello che dice la Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Vengo poi raggiunta da rimostranze da parte di coloro di cui parlo che mi magnificano giustamente le buone iniziative di cui sono titolari, voglio chiarire una volta per tutte che io non discuto che l'evoluzione delle funzioni attualmente realizzata da queste IPAB sia meritevole e degna di considerazione e utile a collaborare con gli enti pubblici, io stessa sono stata promotrice in quest'Aula del sostegno di Casa Maternità che vive esattamente in uno stabile della IPAB di cui stiamo parlando, quindi ogni singola iniziativa, dall'allattamento al seno ai corsi di educazione musicale, svolte da queste IPAB sono lodevoli, la mia domanda è ma se l'IPAB era nata per una funzione statutaria non riesce più a perseguirla perché fortunatamente l'evoluzione sociale non abbandona più quelle fasce sociali fragili al loro destino, ma esiste un sistema di protezione pubblica, quegli stessi immobili, quelle stesse risorse non potrebbe essere dall'Amministrazione Comunale indirizzata per quei progetti che si ritengono lodevoli e per i quali ci si va a convenzionare con le IPAB? A me sembra di sì, allora si dica chiaramente che l'Amministrazione Comune di Torino intende non praticare l'opzione possibile di chiedere lo scioglimento di queste IPAB, intende con ciò rinunciare alla valorizzazione ai fini del Comune dei loro patrimoni e intenderà nel prosieguo anche attribuire a queste organizzazioni eventuali benefici economici o di risorse professionali come in questo caso per attività lodevoli, questa è una linea politica chiara, altrimenti ogni qualvolta si discute del tema delle IPAB in Commissione assistenza sentiamo l'Assessora, più che altro la vediamo scuotere in modo assertivo la testa assecondando le nostre osservazioni e poi scopriamo che con l'altra mano l'Assessore Rolando tranquillamente dribbla il tema della posizione nei confronti delle IPAB, salvo fare alienazioni con concessioni patrimoniali di molte strutture assistenziali del Comune e con la terza mano l'Assessore all'Istruzione oggi ad un'altra delega domani fanno convenzioni con trasferimento di risorse verso le IPAB stesse, almeno diteci qual è la politica di questa Giunta nei confronti delle IPAB. IMBESI Serena (Vice Presidente) Grazie. |