Interventi |
ARTESIO Eleonora Ovviamente perché l'argomento è stato dibattuto in Commissioni Consiliari anche partecipate da soggetti esterni ed è tornato in Aula nella conoscenza dei Consiglieri, quindi sarò assolutamente sintetica. Il tema riguarda la condizione relativa alle modalità e ai parametri che vengono adottati ai sensi delle normative regionali per costituire l'ossatura dell'assistenza all'interno delle residenzialità per anziani, ovvero, volendo usare un termine, un gergo in corso all'interno di quei contesti organizzativi, per la definizione dei minutaggi assistenziali, a seconda della gravità dei pazienti, definizione dalla quale poi si deduce l'organico della struttura stessa, che deve avere requisiti essenziali per poter ottenere l'accreditamento e il funzionamento da parte delle autorità costituite, ASL e Regione. Da tempo si assiste ad una situazione per la quale, sulla base di un dato di partenza già minimo, a causa delle condizioni di aggravamento dei pazienti ricoverati, o a causa della gravità dei pazienti al primo ingresso, i parametri definiti come obblighi assistenziali, risultano insufficienti rispetto alle reali necessità e questa insufficienza determina condizioni di lavoro da parte degli operatori, in particolare gli operatori sociosanitari e il personale infermieristico, particolarmente gravosi e di conseguenza anche rischi di riduzione della qualità delle prestazioni di cura per gli ospiti utenti. Poiché questi problemi ci sono stati rappresentati da più parti, in modo particolare ci sono stati rappresentati dalle organizzazioni sindacali di rappresentanza, ma sono anche stati espressi dalle organizzazioni di tutela dei malati, ma le stesse obiezioni e perplessità erano state sollevate dagli enti gestori, quando fu predisposta la prima deliberazione di normativa e sembra opportuno ritornare sulla questione, chiedendo di poter rivedere i requisiti di questa DGR. 45 per renderli più adeguati alle necessità assistenziali, sia primarie, di cura e di assistenza, sia di umanizzazione e poiché, comunque, la prestazione di servizi alla persona, in modo particolare di persone così delicate, quali sono gli ospiti di queste strutture, richiederebbero un'attenzione pubblica maggiore di quella che viene oggi riservata. Si ipotizza anche la necessità di monitorare le condizioni di salute degli operatori, perché molto spesso siamo abituati a monitorare le condizioni di salute all'interno di attività produttive di carattere macro e con operazioni standardizzate, siamo poco abituati a monitorare le condizioni di lavoro degli operatori che intervengono sulle persone e poiché è una condizione di lavoro, sia faticosa sul paino fisico, che sul piano relazionale, che su quello psicologico, sarebbe molto opportuno avviare un monitoraggio con le competenze scientifiche necessarie per comprenderne le caratteristiche e i rischi di logoramento e di burnout. |