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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni della Sindaca su "Organizzazione per la candidatura di Torino ai Giochi Olimpici 2026 e del pre-dossier di cui si è avuto notizia tramite gli organi di stampa”.
Interventi
CANALIS Monica
Oggi dovrebbe essere il giorno della compattezza, il giorno in cui Torino dimostra di
essere Torino, cioè quella città che di fronte alle grandi sfide, di fronte ai momenti
difficili ha sempre dimostrato di saper rinserrare i ranghi, unire le forze e fare quadrato
per vincere e per portare a casa il risultato. Invece noi, oggi, ci troviamo a subire
l'imbarazzo di questi Consiglieri di Maggioranza che nell'ordine, dicono: "Spero che i
nostri 45 paletti inducano il CONI e il CIO a non scegliere Torino, rimane in piedi
l'opzione zero", cioè che Torino si ritiri dalla candidatura, "Le Olimpiadi sono state un
disastro". Consiglieri che sembrano paragonare Torino a un Giochi senza Frontiere in
giro per la città, sparse, coinvolgendo tutti i cittadini. Ma, io mi chiedo, ma Torino
merita tutto questo? Torino merita tutto questo? Non siete degni della città che dovreste
governare, non avete la dignità che la nostra città ha, il rigore che la nostra città ha e il
coraggio che la nostra città ha sempre dimostrato di avere nei momenti difficili. E se il
risultato arriverà - e io sono convinta che possiamo ancora farcela, nonostante voi - non
sarà di sicuro un risultato del Movimento 5 Stelle. Sarà invece, soprattutto, un risultato
per il quale dovremmo dire grazie al resto del territorio torinese, ai territori che sono
intorno al capoluogo. Perché in questi ultimi mesi, affannosi e concitati, la città
capoluogo non ha svolto il suo ruolo di leader del territorio, a cui sarebbe chiamata, ma
è stata trainata e con fatica, dalle nostre valli, dai Sindaci delle nostre montagne
olimpiche, che sono stati le vere guide, i veri ideatori e i veri promotori di questa
manifestazione di interesse e pre-candidatura. La città che è il nucleo urbano più
popoloso, è andata al traino. Le nostre montagne, invece, hanno saputo attivarsi,
nonostante siano le periferie del territorio torinese e vivano sicuramente maggiori
difficoltà, e abbiano sicuramente beneficiato in minor misura rispetto alla città, delle
Olimpiadi 2006, perchè è a Torino, è nella città che abbiamo avuto più infrastrutture,
più ritorno turistico, rilancio della vocazione, dell'immagine, della visibilità
internazionale e partecipazione popolare. Eppure, in questi mesi sono state le montagne,
le valli, a capire che le Olimpiadi non sono solo qualcosa da temere, qualcosa da
migliorare rispetto al passato, con una migliore sostenibilità ambientale, un minor
utilizzo di risorse pubbliche, una previsione decisamente migliore del riutilizzo degli
impianti. Hanno capito che dietro le Olimpiadi c'è un progetto per il territorio, possono
essere la chiave per un piano strategico. Quindi, lì sulle montagne c'è stato il
dinamismo, lo spirito progettuale, mentre qui, in città, avete passato mesi a guardarvi
l'ombelico e abbiamo perso tempo a rincorrere le vostre lotte intestine, che ai torinesi
noi interessano, neanche ai torinesi delle periferie. Guardate che le Olimpiadi non sono
soltanto un evento sportivo che dura 15 o 20 giorni; possono essere un evento, e sono
anche state, un evento generatore di sviluppo locale, un evento generatore di sviluppo
locale, e nella desertificazione progettuale in cui è piombata Torino da quando siete al
Governo, il progetto delle Olimpiadi sembra quasi salvifico, perchè non c'è nient'altro e
può essere l'occasione, come ho detto, per un vero piano strategico, non soltanto per le
valli, ma anche per la città. Guardate che Torino è il capoluogo della Città
Metropolitana e nella Città Metropolitana il 40% del territorio è montano, quindi non è
proprio secondario nei ragionamenti che dobbiamo fare come capoluogo e, guardate che
poche città di medie dimensioni, come Torino, nel mondo, hanno ospitato Giochi
Olimpici e Giochi Olimpici Invernali. Torino ha avuto la fortuna di farlo in passato,
proprio per la sua originalissima orografia, che la incunea in mezzo a questo splendido
teatro montuoso naturale, e proprio la nostra collocazione può consentire, ancora una
volta, un'alleanza tra territori profondamente antropizzati, come il nostro, e dare invece
a vocazione naturalistica. Questa alleanza può consentire una sinergia, un connubio tra
il centro e la periferia. Voi - interventi che io ho ascoltato, che sono davvero
incommentabili - state respingendo queste opportunità. Allora, oggi dovrebbe essere
non soltanto il giorno della compattezza, il giorno dell'unità, ma anche il giorno della
responsabilità, in cui Torino torni ad essere capofila e vada avanti con convinzione e
con forza, e senza tentennamenti, per promuovere il territorio nel suo insieme, forza
Torino!

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