Interventi |
CANALIS Monica Oggi dovrebbe essere il giorno della compattezza, il giorno in cui Torino dimostra di essere Torino, cioè quella città che di fronte alle grandi sfide, di fronte ai momenti difficili ha sempre dimostrato di saper rinserrare i ranghi, unire le forze e fare quadrato per vincere e per portare a casa il risultato. Invece noi, oggi, ci troviamo a subire l'imbarazzo di questi Consiglieri di Maggioranza che nell'ordine, dicono: "Spero che i nostri 45 paletti inducano il CONI e il CIO a non scegliere Torino, rimane in piedi l'opzione zero", cioè che Torino si ritiri dalla candidatura, "Le Olimpiadi sono state un disastro". Consiglieri che sembrano paragonare Torino a un Giochi senza Frontiere in giro per la città, sparse, coinvolgendo tutti i cittadini. Ma, io mi chiedo, ma Torino merita tutto questo? Torino merita tutto questo? Non siete degni della città che dovreste governare, non avete la dignità che la nostra città ha, il rigore che la nostra città ha e il coraggio che la nostra città ha sempre dimostrato di avere nei momenti difficili. E se il risultato arriverà - e io sono convinta che possiamo ancora farcela, nonostante voi - non sarà di sicuro un risultato del Movimento 5 Stelle. Sarà invece, soprattutto, un risultato per il quale dovremmo dire grazie al resto del territorio torinese, ai territori che sono intorno al capoluogo. Perché in questi ultimi mesi, affannosi e concitati, la città capoluogo non ha svolto il suo ruolo di leader del territorio, a cui sarebbe chiamata, ma è stata trainata e con fatica, dalle nostre valli, dai Sindaci delle nostre montagne olimpiche, che sono stati le vere guide, i veri ideatori e i veri promotori di questa manifestazione di interesse e pre-candidatura. La città che è il nucleo urbano più popoloso, è andata al traino. Le nostre montagne, invece, hanno saputo attivarsi, nonostante siano le periferie del territorio torinese e vivano sicuramente maggiori difficoltà, e abbiano sicuramente beneficiato in minor misura rispetto alla città, delle Olimpiadi 2006, perchè è a Torino, è nella città che abbiamo avuto più infrastrutture, più ritorno turistico, rilancio della vocazione, dell'immagine, della visibilità internazionale e partecipazione popolare. Eppure, in questi mesi sono state le montagne, le valli, a capire che le Olimpiadi non sono solo qualcosa da temere, qualcosa da migliorare rispetto al passato, con una migliore sostenibilità ambientale, un minor utilizzo di risorse pubbliche, una previsione decisamente migliore del riutilizzo degli impianti. Hanno capito che dietro le Olimpiadi c'è un progetto per il territorio, possono essere la chiave per un piano strategico. Quindi, lì sulle montagne c'è stato il dinamismo, lo spirito progettuale, mentre qui, in città, avete passato mesi a guardarvi l'ombelico e abbiamo perso tempo a rincorrere le vostre lotte intestine, che ai torinesi noi interessano, neanche ai torinesi delle periferie. Guardate che le Olimpiadi non sono soltanto un evento sportivo che dura 15 o 20 giorni; possono essere un evento, e sono anche state, un evento generatore di sviluppo locale, un evento generatore di sviluppo locale, e nella desertificazione progettuale in cui è piombata Torino da quando siete al Governo, il progetto delle Olimpiadi sembra quasi salvifico, perchè non c'è nient'altro e può essere l'occasione, come ho detto, per un vero piano strategico, non soltanto per le valli, ma anche per la città. Guardate che Torino è il capoluogo della Città Metropolitana e nella Città Metropolitana il 40% del territorio è montano, quindi non è proprio secondario nei ragionamenti che dobbiamo fare come capoluogo e, guardate che poche città di medie dimensioni, come Torino, nel mondo, hanno ospitato Giochi Olimpici e Giochi Olimpici Invernali. Torino ha avuto la fortuna di farlo in passato, proprio per la sua originalissima orografia, che la incunea in mezzo a questo splendido teatro montuoso naturale, e proprio la nostra collocazione può consentire, ancora una volta, un'alleanza tra territori profondamente antropizzati, come il nostro, e dare invece a vocazione naturalistica. Questa alleanza può consentire una sinergia, un connubio tra il centro e la periferia. Voi - interventi che io ho ascoltato, che sono davvero incommentabili - state respingendo queste opportunità. Allora, oggi dovrebbe essere non soltanto il giorno della compattezza, il giorno dell'unità, ma anche il giorno della responsabilità, in cui Torino torni ad essere capofila e vada avanti con convinzione e con forza, e senza tentennamenti, per promuovere il territorio nel suo insieme, forza Torino! |