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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni della Sindaca su "Organizzazione per la candidatura di Torino ai Giochi Olimpici 2026 e del pre-dossier di cui si è avuto notizia tramite gli organi di stampa”.
Interventi
IARIA Antonino
Grazie, sarò molto più breve, perché condivido molto le parole che ha detto, appunto, il
mio collega, altri miei colleghi, proprio perchè qui si sta facendo sempre il solito
scontro ideologico tra chi parla di un'Olimpiade 2006 mitizzandola, da chi parla della
possibilità di non affrontare questo tipo di eventi in maniera anche coraggiosa, è questo
proprio il punto. Le Olimpiadi 2026 potrebbero essere veramente l'occasione per
recuperare quello che c'è stato di buono nel 2006, ma per riparare gli errori del 2006,
perché errori ce ne sono stati, e quando ci si accusa di essere ideologici o di, magari, di
dire sempre no, magari le stesse persone che non si erano mai poste nessun problema, lo
stesso Partito che non si è mai posto nessun problema nel dire sì a un'Olimpiade che era
stata gestita senza controllo pubblico, ripeto, controllo pubblico, perchè uno dei nostri
punti fondamentali nel provare coraggiosamente ad affrontare un processo così difficile
è proprio di aumentare il controllo pubblico sulle decisioni. Quando dicevamo nei nostri
punti, un TOROC che, magari più pubblico, con partecipazione pubblica decisionale, è
proprio questa l'indicazione, ed è un'indicazione fondamentale di cui nessuno parla,
perché si sta a fare sempre il discorso: "Olimpiadi sì, Olimpiadi no". Le Olimpiadi sono
un progetto in cui noi abbiamo inserito tanti progetti che già stiamo facendo, non è che
si sta fermi perché aspettiamo le Olimpiadi per fare delle cose. Tutti i progetti che
abbiamo inserito sono progetti che già stiamo mettendo in atto, che stiamo portando
avanti. I progetti sono importanti, ma devono essere anche fattibili, l'analisi costi-
benefici, e aggiungo, come abbiamo detto anche nel nostro - diciamo, anche per fortuna
- dialogo all'interno della Maggioranza, perché, posso dirle, è proprio una responsabilità
della nostra Maggioranza affrontare questo tema. Io sono contento che altre forze
politiche possano apprezzare o meno, votare eventuali atti a supporto, ma è un onere,
onore, della nostra Maggioranza affrontare questa cosa e per questo noi la affrontiamo,
anche, con il coraggio di trovare ed evidenziare i dubbi e le criticità. Un altro aspetto
che è venuto fuori è l'analisi costi-benefici, da proporre a livello nazionale e anche
l'analisi, un'analisi multicriterio, che dà dei pesi a questi costi-benefici; questa è una
garanzia per tutto il Paese, non per Torino, non per una parte politica, ma per tutto il
Paese. Quindi, continuo a dire che fossilizzarsi sull'idea che la Città aspetta solo le
Olimpiadi per fare le cose, no, la Città e il Movimento 5 Stelle di questa Città,
coraggiosamente, si propongono anche di affrontare un processo che prima è stato
affrontato con semplicità, è stato delegato ad alcuni l'attività di portare a compimento le
Olimpiadi, si sono portate avanti; noi paghiamo dei debiti per questa leggerezza della
vecchia Amministrazione che ha condotto le Olimpiadi del 2006 ed è chiaro che questo
errore non vogliamo più farlo. È questo il momento per affrontare questi processi in
maniera diversa e non è un'indicazione da poco. So che poi magari uscirà tutt'altro da
questo dibattito, ma l'indicazione che si prepara un progetto credibile, magari non il più
bello del modo, non il più illusivo, ma i progetti credibili sono quelli che funzionano.
Noi facciamo molti progetti credibili e chiediamo sempre i finanziamenti allo Stato.
Non è che ci siamo fermati a chiedere soldi per il Piano di Edilizia Residenziale
Pubblica, per le scuole, perché i soldi li chiediamo sempre, a prescindere che ci sia un
evento o meno, ma prepariamo tutti progetti che possano essere utili, avere un progetto
pronto, credibile, per far sì che questi finanziamenti, poi, si possono utilizzare. Perché
un altro aspetto che non si dice, non basta chiedere soldi per avere, appunto, per
finanziare delle opere pubbliche o per finanziare lo sviluppo della città, bisogna fare dei
progetti credibili, avere un'amministrazione che è in grado anche di attivare tutti i
processi che portano all'ottemperamento di questi progetti, cioè vuol dire, anche,
presentare a livello nazionale modifiche ad alcune leggi, tipo il Codice degli appalti,
tipo il controllo sugli appalti, eccetera. Questo è un processo complesso, di cui ci si
ferma solo sul sì o no alle Olimpiadi. L' Olimpiade è un progetto come tanti, noi lo
affrontiamo come tutti i progetti, in maniera critica e in maniera anche credibile,
portando all'interno di questo progetto delle cose che stiamo già facendo.

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