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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni della Sindaca su "Organizzazione per la candidatura di Torino ai Giochi Olimpici 2026 e del pre-dossier di cui si è avuto notizia tramite gli organi di stampa”.
Interventi
ALBANO Daniela
Grazie Presidente. Abbiamo finalmente l'occasione di parlare in Aula, nel merito, della
proposta di candidatura della Città di Torino nelle Olimpiadi del 2026. Una proposta di
candidatura che è stata portata avanti dalla Sindaca Appendino, in solitaria, senza alcun
confronto interno al partito che l'ha sostenuta, ma anche senza nessun confronto con
questo Consiglio; proposta mai menzionata o affrontata con i cittadini nel corso della
campagna elettorale. È vero, Sindaca, che lei rappresenta tutta la città e anche il
territorio metropolitano ma, io no, io rappresento il Movimento 5 Stelle, e sono qua per
portare avanti il programma secondo il quale tutti noi siamo stati eletti. Io non ho
competenze tecniche specifiche per valutare e proporre la gestione di una candidatura
olimpica - credo molto dei miei colleghi, come me, non li abbiano - per questo si era
cercato di avere il sostegno di tecnici esterni, per valutare in maniera obiettiva e
consapevole una proposta di candidatura, ma niente, non è stato possibile neanche
questo passaggio, per cui ci siamo ritrovati a dover raffazzonare in fretta e furia 12 punti
imprescindibili, senza avere, ovviamente, le competenze per farlo, 12, 45, 46. Ma io
devo comunque scegliere una linea da tenere e l'unico modo che ho per farlo è basarmi
sulla vasta letteratura in merito alla storia degli eventi olimpici e all'analisi dei loro costi
e delle loro ricadute. Bene, la candidatura ci racconta che da sempre, quasi in ogni caso,
le Olimpiadi si rivelano un evento disastroso, capaci di mettere in crisi tutte le città
ospitanti. Dal 1960 ad oggi, mai nessuna Olimpiade ha rispettato il budget di spesa
previsto, con sforamenti medi del 257%, e questo studio fa riferimento soltanto ai costi
per le (incomprensibile), senza le infrastrutture, fino ad arrivare a costi fino a 10 volte il
preventivo, come Atene nel 2004, o 4 o 5 volte il preventivo, come Londra 2012, o 7
volte il preventivo di Torino 2006. Le Olimpiadi sono un evento privato, pagato con
soldi pubblici. Ma chi spinge per averle? Innanzitutto le banche d'affari, ovviamente
sappiamo quali possono essere le motivazioni che le spingono; i costruttori; grandi studi
di architettura, e le compagnie assicurative, sappiamo bene quali sono i portatori di
interesse in questo senso. Ma i cittadini le vogliono? Boh, non lo sappiamo, perchè noi
non abbiamo interrogato i cittadini. Però sappiamo che, dove i cittadini sono stati messi
nelle condizioni di scegliere, molto spesso hanno detto di no. In Svizzera tre volte, con
Davos e Saint Moritz nel 2014 e adesso con Sion recentemente; Stoccolma, Cracovia
nel 2014 hanno detto no; Innsbruck, in Austria, ha detto no. In tutti questi casi i cittadini
hanno declinato l'invito. Torino sta ancora pagando pegno per le Olimpiadi del 2006,
con il disastro economico che ha portato la Città a dover saldare i debiti del TOROC:
ben 83 milioni di trasferimento effettuati tra il 2006 e il 2007 da parte del Comune di
Torino nei confronti del TOROC. Certo il TOROC ha chiuso i bilanci in pareggio;
chiude in attivo l'ultimo rendiconto grazie ai trasferimenti del Comune. Di nuovo, soldi
pubblici dei cittadini di Torino a saldare i debiti di un Ente privato, il TOROC. E su
questi bilanci, probabilmente, sarebbe anche arrivato il momento di fare un po' di
chiarezza. Bene, questa è la storia di un disastro riconosciuto, che ha spinto la Città a
indebitarsi a livelli insostenibili, portandola, come sappiamo, sull'orlo del predissesto,
ma qualcuno dice che noi possiamo fare di meglio e forse lo pensava anche l'ex Sindaco
Castellani quando propose al TOROC di non costruire una nuova pista di bob per le
Olimpiadi del 2006, ma di utilizzare quella di La Plagne, a 92 chilometri da Torino: era
stata utilizzata per le Olimpiadi del '92 di Albertville, perché non utilizzare quella,
invece di devastare un intero versante di montagna, abbattendo alberi e costruendo
l'ecomostro che adesso rimane? Bene, non l'hanno costruito perché, a detta delle stesse
parole di Castellani, il Governo e il CONI hanno detto di no, perché era necessario che
in Italia ci fosse una pista di bob, vediamo la fine che ha fatto. Questo perchè
l'Olimpiade è un evento che non si governa, è un circo di sprechi e devastazione
incontrollabile. Lei, Sindaca, come spera invece di garantirci che questa volta sarà
diverso? Come pensa di poter affermare con estrema sicurezza che gestiremo tutto il
percorso? E non mi risponda, per favore, che il nostro manifesto per un'Olimpiade dei 5
Stelle possa dare delle garanzie, perchè lei sa molto meglio di me che una volta firmato
il contratto con il CIO quella sarà l'unica cosa che vale ed il nostro manifesto non
servirà a nulla. Ben venga, comunque, la valutazione costi-benefici, se il Governo si
prenderà carico di farlo in maniera trasparente e obiettiva, in modo da considerare in
maniera corretta se sia il caso di procedere con una candidatura italiana, ma avrei il
piacere di capire anche quali sono le priorità per il Paese del nostro Governo. Una
riflessione fra tante: io vorrei che, veramente, se abbiamo miliardi di euro da spendere
per un'Olimpiade provassimo un attimino a farci un giro per le palestre scolastiche a
vedere quanti edifici scolastici non hanno una palestra degna di questo nome…

ALBANO Daniela
… perché se dobbiamo…, sì, concludo, se dobbiamo ripartire, rilanciare lo sport in
Italia, forse dovremmo farlo con maggiore attenzione per quelle fasce, come i bambini,
che non hanno, veramente, spesso neanche uno spazio per fare l'ora di educazione
fisica. Per questo e per tante altre motivazioni, io non mi sento in alcun modo di
sostenere la candidatura olimpica e pertanto non voterò in quest'Aula nessun atto che
vada in quella direzione.

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