Interventi |
SGANGA Valentina Grazie Presidente. Il punto che proverò ad affrontare nel breve tempo delle comunicazioni è questo: negli ultimi anni i grandi eventi, non solo quelli sportivi, grandi eventi che richiedono enormi investimenti di spesa iniziali, sulla base di una speranza, quella, appunto, di un ritorno di immagine, di un ritorno economico, di un ritorno turistico, sono stati oggetto di numerose critiche e numerose critiche non solo da parte dei capricciosi, dei piagnoni, dei cretini - le definizioni sono sprecate in questi giorni - Consiglieri Comunali della Maggioranza che amministra Torino, ma anche e soprattutto come è già stato detto nel corso di questo dibattito, dai governi di molte città e di molti Paesi che negli ultimi anni hanno rinunciato alla competizione per ospitare i Giochi. Sono state già citate le città: Sion, Stoccolma, Budapest, bla, bla. E allora, non sono solo i Consiglieri Comunali di Torino ad aver posto dei dubbi. I dubbi ci sono e ci sono perché nella gestione passata il tema del debito, il tema dell'utilità delle strutture create per le Olimpiadi sono i più complicati da gestire e da affrontare per le Amministrazioni Locali e per i Governi dei Paesi coinvolti. E da questo punto di vista, io sono orgogliosa che il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle non sia stato travolto subito dall'ubriacatura retorica, collettiva, che immediatamente accompagna queste proposte. Lo dico chiaramente: noi politicamente, da un sì entusiasta, immediato e incondizionato, avevamo tutto da riguadagnare. I torinesi, lo avete anche detto voi, i torinesi le Olimpiadi le vogliono; di Torino 2006, agli occhi dei cittadini, resta una città che dal punto di vista infrastrutturale e dal punto di vista urbanistico è profondamente migliorata. Ci sono però dei risultati economici che non giustificano tutto l'entusiasmo, per lo meno non l'entusiasmo acritico, quello che, appunto, nasconde sotto il tappeto le criticità che l'Ente ha affrontato; entusiasmo acritico che io ho sentito in alcuni interventi delle Minoranze. E le Olimpiadi del 2006, come sappiamo, e forse è già stato detto, sarebbero dovute costare 500 milioni, la spesa finale è stata di 3,5 miliardi, i debiti 1,5 miliardi. Questa è una delle tante questioni che come Gruppo, nel confronto anche con la Sindaca ci siamo posti e abbiamo posto pubblicamente in questi giorni e lo abbiamo fatto con una serie di proposte, proposte che, vorrei dire, sono condivise da tutti, dal Gruppo, probabilmente non tutto, magari qualcuno non ha partecipato alla stesura di quelle proposte, ma chi ha partecipato era d'accordo e lo era anche la Sindaca. E io credo che il confronto, anche quello che c'è stato in Aula quest'oggi, della nostra forza politica è giusto che rifletta i dubbi che ci sono su queste Olimpiadi, perché le nostre discussioni, anche quelle che abbiamo fatto nelle riunioni di Maggioranza che…, insomma, sono state tanto seguite dai cronisti, fino a tarda notte, sono, ecco, quelle discussioni sono in ogni caso meglio di 1,5 miliardi di debito e questo le Minoranze non lo citano mai, se non nelle intercettazioni telefoniche, lì sì, perché qui, pubblicamente, ci si spende per dire che nel 2006 è andato tutto bene, e poi, però, al telefono, quando non si è sentiti, si dicono cose diverse. Allora io vorrei ringraziare i miei colleghi, che le cose diverse vanno dette qui, in Aula, a verbale. E allora io credo che questa settimana, soprattutto, noi siamo riusciti a fare una cosa importante, prima ancora che avanzare la candidatura, e la cosa più importane che abbiamo fatto è stata quella di aprire un confronto, un confronto su come questi eventi vadano ripensati - perchè vanno ripensati - e abbiamo sempre detto, appunto, che la partecipazione dei cittadini è per noi un valore fondamentale, una condicio sine qua non, però, della partecipazione è la consapevolezza. Bene, grazie a questo ampio dibattito, a tratti anche aspro, ora i cittadini e le cittadine credo siano più consapevoli; siano più consapevoli che le Olimpiadi hanno delle zone d'ombra, che le celebrazioni, i fasti, le divise, le telecamere, non esauriscono la completezza dell'evento, che dietro di esso c'è molto altro. Noi, come Gruppo Consiliare di Maggioranza siamo stati inviatati per esercitare, tra gli altri, un ruolo di indirizzo e abbiamo tutte le intenzioni di farlo, nei modi e nelle sedi che ci competono. Per questo motivo sono orgogliosa che abbiamo dato un contributo e che abbiamo dimostrato che le cose si possono fare, si possono anche provare ad immaginare in un modo diverso. È stato un lavoro corale, la cui bontà è stata confermata dal confronto che abbiamo avuto con i cittadini e anche con le realtà istituzionali, e penso al Vice Premier di Maio, che porteranno avanti questa partita. Io non so se siamo uniti, o non siamo uniti sulle Olimpiadi, io so che sostengo la Sindaca e che sicuramente qui, tutti e 23 i Consiglieri sono uniti nel dire che l'alternativa ai vostri progetti, quelli vestiti di debito e quelli vestiti di cemento, bene, quell'alternativa esiste. Voglio concludere con alcuni ringraziamenti, il primo va ai miei colleghi, per il lavoro che hanno fatto per arrivare a questo punto, e a quello che faranno. In questi due anni abbiamo dimostrato che la conciliazione tra distanze personali, divisione politica, di unanimità, si reggono sulla forza degli argomenti e noi abbiamo portato degli argomenti in questi giorni, abbiamo respinto centinaia di attacchi sterili e infondati che in due anni non sono mai riusciti a scalfire la nostra azione politica e continueremo a portare avanti il nostro faro, il nostro faro è il programma con cui i cittadini ci hanno votato, lo faremo, lo porteremo avanti con la Sindaca. Ringrazio anche la Sindaca e la Giunta, proprio perchè siamo liberi da qualunque giogo di potere e da qualunque accordo extraistituzionale. Il rapporto con la Giunta e con la Sindaca e lo abbiamo dimostrato in Aula oggi è franco, è trasparente ed è diretto. Ci dispiace per chi forse è abituato a vivere di catene che lo collegano ai rispettivi capi d'Aula, per me non è così, la libertà di pensiero talvolta si esprime con toni alti e quando anche avesse un prezzo, la certezza che, a differenza del passato, questo prezzo, questa volta, non lo pagheranno i cittadini. |