Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie, buongiorno a tutti e tutte. Allora, io vorrei partire da un presupposto, e vorrei che da oggi qualunque sia l'esito e il percorso che si intraprenderà, vorrei che questo presupposto fosse chiaro a tutti e abbracciato da tutti. Le Olimpiadi di Torino 2006 sono state un disastro e se non un disastro, un quasi disastro, con ricadute abbastanza modeste, una scommessa sulla pelle dei cittadini, una scommessa sulle spalle della città, una scommessa persa. Ricordo che la Città è praticamente fallita nel 2014, ad 8 anni dalle magnifiche Olimpiadi che avrebbero dovuto salvare la città post industriale traghettandola verso la famosa città del food, del turismo, eccetera, eccetera, eccetera, e invece hanno salvato, probabilmente, il conto in banca di qualcuno, mentre altri hanno fatto carriera e altri, aspettando i pagamenti, quello che qualcuno diceva: "Pagamenti certi". C'è gente, imprese, che sono morte aspettando quei pagamenti. Quindi chiedere dei pagamenti certi non è proprio stupido per quel che riguarda le Olimpiadi e tralascio gli sprechi, la spesa abnorme che è lievitata rispetto al preventivo, per poi arrivare a una cifra che ancora adesso nessuno sa esattamente quanto abbia speso Torino 2006, e non parliamo poi della gestione post olimpica perché, veramente, è sparare sulla Croce Rossa, basta. Andatevi a prendere qualche articolo sul lascito delle Olimpiadi di Torino 2006, dal MOI, pista da bob, trampolino, un paio di impianti che hanno avuto 15 giorni di vita poi sono stati smantellati e via dicendo. Io vorrei che ammetteste, chi ha voluto quell'evento, lo ammettesse una volta: "Abbiamo fatto una cavolata, abbiamo sbagliato le previsioni"; basta, e poi ripartiamo, ma partiamo da quello. Io vorrei che la finissimo con la narrazione della sbornia olimpica, che non è mai passata, con i sondaggi, perchè, signori, la domanda fa la risposta. Se io chiedo: "Volete le Olimpiadi?", "Certo", "Sei disposto a perdere servizi e a smantellare il Servizio Pubblico e a perdere i beni pubblici, perchè devono essere venduti dopo le Olimpiadi? Sei disposto a tutto questo per fare le Olimpiadi?", questa è la domanda, magari cambia la risposta. No, così, io lo dico per quel poco che so di sondaggi. Finiamola di parlare di investimenti, finiamola di parlare di investimenti e iniziamo a parlare di debito e di qualcuno che quel debito lo sta pagando. L'altro giorno, nel video della manifestazione che c'era qui sotto, c'era una simpatica signora che a un certo punto dice: " Vabbè, i debiti? Qualcuno li pagherà". Io vorrei evitare questi atteggiamenti da parte di un'Istituzione Pubblica e capisco anche che, effettivamente, ammettere chiaramente quello che non ha funzionato nel 2006, da parte degli stessi che adesso vorrebbero le Olimpiadi fatte nello stesso modo, capisco che sia difficile, capisco molto che sia difficile. Ma parliamo della candidatura del 2026. Siamo arrivati a questo pre-dossier, qualcuno lo definisce un libro dei sogni, qualcuno lo definisce un esercizio di stile, io posso dire che come libro dei sogni è suggestivo, è suggestivo, lì dentro ci sono più proposte, più buone idee degli ultimi 10 anni di Amministrazione di questa Città e la visione c'è, e sono convinto che non sia fallimentare come quella che dal 2006 ha portato al 2016. Ovvio, perché le idee ci sono, e io da qua dico al Governo: "Signori, la Città le idee le ha, Olimpiadi o non Olimpiadi, meritiamo che il Governo ci dia la possibilità di arrivare lì, indipendentemente dalle Olimpiadi, perchè quella è la direzione che la Città deve tenere se vuole sopravvivere in questo periodo storico e, signori, quello non c'entra con le Olimpiadi, c'entra con quello che abbiamo in mente noi e che dovreste, anche, avere in mente voi quando ammetterete che il vostro modello era fallimentare. Detto questo, io sono convinto che un approccio serio - e su questo ho molto insistito - debba partire da un'analisi costi-benefici, perchè siamo in un periodo storico in cui né un'Amministrazione Locale, men che meno il Governo hanno la possibilità di fare scommesse al buio; non siamo più in quel periodo lì, abbiamo bisogno di un'analisi costi-benefici seria, fatta da un Ente terzo di comprovata esperienza, che dice chiaramente, non se l'evento a Torino, a Cortina, a Milano, quale dei tre sia il migliore, ma se per il Paese Italia con gli ambiziosi programmi di Governo, Consigliere Ricca, lo sa, siamo al Governo assieme, sa che abbiamo dei programmi un po' ambiziosi, e in questo momento non so se possiamo gettare soldi così, in progetti che non abbiano un ritorno economico e dei benefici per il territorio così importanti. Voglio concludere, brevemente, con un paio di considerazioni, ma proprio rapide rapide. La prima è che, secondo me, in questo momento l'Italia ha bisogno di un Piano periferie, di un altro Piano periferie, con molta più dotazione; un Piano sul riassetto idrogeologico; un Piano di edilizia residenziale pubblica che non si vede da 20, 30 anni, dal GESCAL non di vede un piano del genere; per cui il Governo, secondo me, dovrebbe fare qualche piccola valutazione in questo tema. Seconda cosa: io non sono contrario - a differenza di quanto si è detto - noi non siamo contrari ideologicamente, ma sui temi. Io sono convinto che una candidatura olimpica, con un sistema di Olimpiade diversa, sia possibile, e lo dico, io sono convinto che sia possibile, non in questo contesto, non senza una legge anticorruzione seria, non senza una revisione del Codice degli appalti, non senza la revisione del Codice della Giustizia, eliminando la questione della prescrizione, per cui, se prendi le tangenti adesso, fra 10 anni vai lo stesso in galera, basta con ste prescrizioni, basta con le questioni che ti beccano dopo e poi basta, prescritto. Iniziamo a fare queste cose e poi pensiamo a un bel modello di candidatura, magari per il 2030, grazie. |