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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 16

Comunicazioni della Sindaca su "Organizzazione per la candidatura di Torino ai Giochi Olimpici 2026 e del pre-dossier di cui si è avuto notizia tramite gli organi di stampa”.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Invito i colleghi a riprendere posto. Invito gentilmente i colleghi a riprendere posto,
grazie. Non so, la Sindaca è tornata..., non è successo niente, anche la Sindaca va in
bagno, quindi, okay? Possiamo riprendere posto, grazie, un po' di silenzio. Ho iscritto a
parlare la Consigliera Ferrero, ne ha facoltà per cinque minuti, prego.

FERRERO Viviana
Grazie Presidente. Cari colleghi e colleghe, in questi giorni abbiamo vissuto una
straordinaria comunità di intenti tra i Consiglieri che appartengono al Movimento 5
Stelle, approccio idealistico, ma anche sempre approccio estremamente concreto e
scientifico alla tematica, perchè la visione noi ce l'abbiamo, perché non ci siamo
comportati come un partito e io sono molto fiera di questo nostro comportamento. Non
è Chiara che ha la Maggioranza, ma è la Maggioranza che esprime la sua Sindaca. Noi
chi siamo? Io mi sono interrogata tanto, quelli delle analisi preventive, dei costi e
benefici, della partecipazione condivisa, del "nessuno deve rimanere indietro", e su
questi presupposti, su queste 5 pagine di un documento: "Olimpiadi 2026", noi
decliniamo quello che siamo. Un documento che difendo fortemente, da cui non ci
dobbiamo discostare e di cui il Governo dovrà tenere assolutamente conto. Al fine di
valutare in modo adeguato questa fattibilità delle Olimpiadi 2026, di fornire uno studio
dettagliato da trasmettere ai cittadini, sarà preventivamente, quindi, redatta un'analisi
dei costi-benefici, da affidarsi a un tecnico competente che, tenendo presente tutte le
richieste prospettate nel manifesto olimpionico Torino 2026, sappia comparare e dare
oggettiva valutazione economica. Nel caso l'analisi risultasse sfavorevole, la Città di
Torino si impegna a ritirare la candidatura; rimane, quindi in piedi l'opzione zero. La
candidatura alle Olimpiadi 2026 dovrà essere una candidatura di grande legalità, dovrà
essere estremamente rigorosa, il risultato di una seria lotta alla corruzione, alle mafie - e
lo Stato dovrà garantirlo, non noi - alla penetrazione del malaffare del sistema edilizio
legato alle Olimpiadi. In questa Sala non si è parlato abbastanza di mafie, noi
dovremmo farlo. Dovranno essere rispettati i criteri stringenti di trasparenza e controllo
delle grandi opere costituiti dalla costruzione dei villaggi olimpici; i costi stimati
dovranno essere rispettati e le ditte costruttrici dovranno fornire delle garanzie
fideiussorie, da incamerarsi qualora i termini di consegna non vengano rispettati; un
organismo di vigilanza sulle grandi opere stabilirà la road map; un pool di magistrati
dovrà presiedere e verificare, queste sono cose imprescindibili. E poi la nostra idea di
sport; io lo spiego anche al Consigliere che ci propone le vecchiette sul bob. L'idea di
sport del Movimento 5 Stelle non si può riassumere in una competizione che si
esaurisca nello spazio di 15 giorni. Lo spirito di integrazione, di confronto e anche
competizione si deve necessariamente svolgere in una preparazione che coinvolga, in
tutti gli anni precedenti, i territori, che sia oggetto di scambi culturali tra i ragazzi delle
diverse nazioni, in un concetto di sport senza distinzioni, che coinvolga tutti e tutte;
l'Olimpiade che diventi modello di sport continuativi per i giovani, di opportunità di
fare sport per i ragazzi e le ragazze, anche per quelli che vivono nelle zone più
svantaggiate della città. Io penso ad un ragazzo delle periferie, se potesse andare a fare
sport in un altro Paese; un mese in Canada, gli cambierebbe la vita da così a così. Ecco,
noi su questa opportunità dobbiamo lavorare, non su 15 giorni, e quale migliore modo
per avvicinare i ragazzi e ragazze di nazioni diverse e scongiurare anche un concetto
molto più ampio, confrontandosi sulla pace, come fu per volontà del francese Pierre de
Coubertin, che proprio quello intuì nel discorso delle Olimpiadi. Negli anni precedenti
dovranno necessariamente svolgersi in tutte le città e a cura delle Federazioni, del CIO,
questi scambi culturali tra i giovani, atleti stranieri, e i giovani torinesi e delle valli.
Saranno, quindi, l'auspicio di scambi culturali, estivi, momenti di sport per tutti,
continuativi sul territorio, in particolare proprio ai ragazzi che vivono nelle zone
svantaggiate. La narrazione di Torino che si rilancia grazie alle Olimpiadi non mi
appartiene; è una visione che appartiene…, perché la città ha bisogno di altre risposte -
non tra 8 anni - di risposte puntuali e precise e da subito. Io proprio voglio dirlo: da
cattolica, credo che i miracoli li faccia Dio e noi possiamo solo pregare perché il buon
senso prevalga, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Colleghi, per cortesia…, scusi Consigliera Canalis, quando vuole
intervenire, si prenota e parla al microfono, mi scusi, scusate. Prego Vicepresidente
Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti.

LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario)
Grazie Presidente. Le sue scuse dovute all'Aula, Sindaca, quest'oggi, a quest'Aula,
sono l'ennesima dimostrazione, qualora ve ne fosse ancora bisogno a Torino, della sua
inadeguatezza. È inadeguata, Sindaca, a gestire tutto ciò che è straordinario nella nostra
Città. È inadeguata, Sindaca, a immaginare una prospettiva per la nostra Torino, che
vada oltre la gestione ordinaria; è inadeguata, Sindaca, a gestire anche la
comunicazione. Oggi lei smentisce se stessa, smentisce l'ipotesi dell'utilizzo del Parco
del Valentino, da lei annunciato; oggi lei, dal punto di vista comunicativo, forse non vi
eravate parlati abbastanza, ma smentisce anche ciò che ha fatto voluto credere alla città
di Torino. Quest'oggi abbiamo aperto i giornali, abbiamo letto i quotidiani e, penso un
po' tutti, abbiamo creduto che il dentifricio fosse rientrato nel tubetto, che la crisi fosse
rientrata. Ebbene, non è così. Oggi, in Aula, ascoltiamo di un'opzione zero, ascoltiamo
le parole di una sua Maggioranza che auspica, che auspica - contrariamente a quanto da
lei affermato - che le Olimpiadi non si svolgano a Torino. Ed oggi lei, tra l'altro, nel suo
intervento ha dimostrato, a proposito della comunicazione, forse perchè suggerita da
qualche che esperto al suo fianco, di voler lanciare nuovamente la palla in avanti,
annunciando il Villaggio Olimpico nell'area ex Thyssen: un'area privata - lo ricordo a
me stesso - un'area privata, un'area privata che dovremmo bonificare con fondi
pubblici, secondo lei? Un'area che in base al nostro Piano Regolatore non può essere
lottizzata e quindi, secondo lei, dovremmo farla lottizzare a dei privati? Con quali
privati sta interloquendo per realizzare il Villaggio Olimpico nell'area ex Thyssen? Ma
io non voglio entrare nel merito di questa sua ennesima boutade, perché ho capito che è
l'ennesimo tentativo, disperato, di lanciare la palla in avanti. Noi non ci compiacciamo,
però, Sindaca, glielo diciamo, come Partito Democratico, non ci compiacciamo della
sua inadeguatezza, così come non ci compiacciamo di leggere i sondaggi dell'Istituto
Piepoli che certificano questa distanza ormai siderale tra lei e i cittadini torinesi, tra lei,
Sindaco, e la città. Accade solo a Torino, in questi giorni, in queste settimane, di leggere
un dibattito scomposto, oggi rialimentato, tra l'altro, pensavamo sopito, invece oggi
questo dibattito è rialimentato; è un dibattito scomposto, un dibattito disordinato. Si
verifica a Torino tutto ciò che non dovrebbe accadere in una Città che ha l'opportunità
di candidarsi ad ospitare dei Giochi Olimpici, e succede solo a Torino. Io qualche ora fa
ero a Milano, ho parlato con un po' di Consiglieri Comunali, ho parlato con il Sindaco
Sala, non c'è nessun dibattito a Milano, guardate, non c'è nessun dibattito. Il Sindaco
sta lavorando al pre-dossier, ha la fiducia di tutto il Consiglio Comunale, del
Movimento 5 Stelle compreso, perché hanno compreso, a Milano, che di questo si tratta,
di una straordinaria opportunità e non hanno ansie nell'affrontare il dibattito, non hanno
ansie nell'immaginare come innestare un'ulteriore opportunità in un'ipotesi, in una
visione di sviluppo che quel territorio ha, e Torino non ha. Ha ragione chi dice che il
problema è l'assenza di una visione strategica. Nelle altre città questo chiacchiericcio
scomposto non c'è. Le Olimpiadi, Sindaca - glielo abbiamo già detto più volte - sono
una sfida che si vince solo se ci si crede fino in fondo. Come si possono fare, pensando
che sarebbe meglio non averle? Lei oggi tende una mano verso coloro i quali dovrebbe
convincere che Torino diventi Città Olimpica e nel frattempo ne tiene una nascosta. Ma,
come ci si può fidare di una persona che si avvicina a te tendendoti la mano, mentre
l'altra è nascosta dietro la schiena? E oggi, guardi Sindaca, è possibile immaginare
Olimpiadi a basso costo, green, sostenibili, tra l'altro tutte cose che trovate, andateveli a
leggere i documenti: c'è una bella pubblicazione della Regione Piemonte del 2014 che
richiama tutte le indicazioni, le prescrizioni ambientali e anche l'assoggettabilità VAS,
caro Consigliere Carretto, rispetto ad alcune opere, così come vengono richiamati i
principi dell'Agenda 21, così come vengono richiamate le indicazioni riportate
nell'allora manuale sport ambiente del CIO; una discussione che non ha visto animare il
Consiglio Comunale, perchè è ovvio che quando ci sono degli obiettivi di sostenibilità,
quando la Città si dichiara e vuole essere coerente con le prospettive europee, con le
indicazioni europee, con le Direttive europee, queste vengano recepite. Io, e concludo,
Presidente, voglio dare un dato alla Sindaca, perchè secondo me non ha capito cosa sta
succedendo a Torino; le do un dato che è un tassello del mosaico del ragionamento che
riguarda il turismo. Abbiamo pochi giorni fa ricevuto, credo tutti, in posta elettronica, i
dati aggiornati di maggio e, ho concluso Presidente, a maggio in Italia succede, a
proposito del traffico negli aeroporti, che le città crescono tutte, la media nazionale +
5,5% : Trieste +8%, Lamezia +14%, Firenze +3%, Bari +5%, Catania +9%, Genova
+14%, Venezia +8%. Sa Sindaca, sa che cosa è successo a Torino nello stesso periodo?
A Torino il traffico passeggeri è calato del 4%. Sindaca, apra gli occhi, Sindaca, apra gli
occhi, lei sta soffocando la Città di Torino.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto a parlare il Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti,
prego.

CARRETTO Damiano
Grazie, buongiorno a tutti e tutte. Allora, io vorrei partire da un presupposto, e vorrei
che da oggi qualunque sia l'esito e il percorso che si intraprenderà, vorrei che questo
presupposto fosse chiaro a tutti e abbracciato da tutti. Le Olimpiadi di Torino 2006 sono
state un disastro e se non un disastro, un quasi disastro, con ricadute abbastanza
modeste, una scommessa sulla pelle dei cittadini, una scommessa sulle spalle della città,
una scommessa persa. Ricordo che la Città è praticamente fallita nel 2014, ad 8 anni
dalle magnifiche Olimpiadi che avrebbero dovuto salvare la città post industriale
traghettandola verso la famosa città del food, del turismo, eccetera, eccetera, eccetera, e
invece hanno salvato, probabilmente, il conto in banca di qualcuno, mentre altri hanno
fatto carriera e altri, aspettando i pagamenti, quello che qualcuno diceva: "Pagamenti
certi". C'è gente, imprese, che sono morte aspettando quei pagamenti. Quindi chiedere
dei pagamenti certi non è proprio stupido per quel che riguarda le Olimpiadi e tralascio
gli sprechi, la spesa abnorme che è lievitata rispetto al preventivo, per poi arrivare a una
cifra che ancora adesso nessuno sa esattamente quanto abbia speso Torino 2006, e non
parliamo poi della gestione post olimpica perché, veramente, è sparare sulla Croce
Rossa, basta. Andatevi a prendere qualche articolo sul lascito delle Olimpiadi di Torino
2006, dal MOI, pista da bob, trampolino, un paio di impianti che hanno avuto 15 giorni
di vita poi sono stati smantellati e via dicendo. Io vorrei che ammetteste, chi ha voluto
quell'evento, lo ammettesse una volta: "Abbiamo fatto una cavolata, abbiamo sbagliato
le previsioni"; basta, e poi ripartiamo, ma partiamo da quello. Io vorrei che la finissimo
con la narrazione della sbornia olimpica, che non è mai passata, con i sondaggi, perchè,
signori, la domanda fa la risposta. Se io chiedo: "Volete le Olimpiadi?", "Certo", "Sei
disposto a perdere servizi e a smantellare il Servizio Pubblico e a perdere i beni
pubblici, perchè devono essere venduti dopo le Olimpiadi? Sei disposto a tutto questo
per fare le Olimpiadi?", questa è la domanda, magari cambia la risposta. No, così, io lo
dico per quel poco che so di sondaggi. Finiamola di parlare di investimenti, finiamola di
parlare di investimenti e iniziamo a parlare di debito e di qualcuno che quel debito lo sta
pagando. L'altro giorno, nel video della manifestazione che c'era qui sotto, c'era una
simpatica signora che a un certo punto dice: " Vabbè, i debiti? Qualcuno li pagherà". Io
vorrei evitare questi atteggiamenti da parte di un'Istituzione Pubblica e capisco anche
che, effettivamente, ammettere chiaramente quello che non ha funzionato nel 2006, da
parte degli stessi che adesso vorrebbero le Olimpiadi fatte nello stesso modo, capisco
che sia difficile, capisco molto che sia difficile. Ma parliamo della candidatura del 2026.
Siamo arrivati a questo pre-dossier, qualcuno lo definisce un libro dei sogni, qualcuno
lo definisce un esercizio di stile, io posso dire che come libro dei sogni è suggestivo, è
suggestivo, lì dentro ci sono più proposte, più buone idee degli ultimi 10 anni di
Amministrazione di questa Città e la visione c'è, e sono convinto che non sia
fallimentare come quella che dal 2006 ha portato al 2016. Ovvio, perché le idee ci sono,
e io da qua dico al Governo: "Signori, la Città le idee le ha, Olimpiadi o non Olimpiadi,
meritiamo che il Governo ci dia la possibilità di arrivare lì, indipendentemente dalle
Olimpiadi, perchè quella è la direzione che la Città deve tenere se vuole sopravvivere in
questo periodo storico e, signori, quello non c'entra con le Olimpiadi, c'entra con quello
che abbiamo in mente noi e che dovreste, anche, avere in mente voi quando ammetterete
che il vostro modello era fallimentare. Detto questo, io sono convinto che un approccio
serio - e su questo ho molto insistito - debba partire da un'analisi costi-benefici, perchè
siamo in un periodo storico in cui né un'Amministrazione Locale, men che meno il
Governo hanno la possibilità di fare scommesse al buio; non siamo più in quel periodo
lì, abbiamo bisogno di un'analisi costi-benefici seria, fatta da un Ente terzo di
comprovata esperienza, che dice chiaramente, non se l'evento a Torino, a Cortina, a
Milano, quale dei tre sia il migliore, ma se per il Paese Italia con gli ambiziosi
programmi di Governo, Consigliere Ricca, lo sa, siamo al Governo assieme, sa che
abbiamo dei programmi un po' ambiziosi, e in questo momento non so se possiamo
gettare soldi così, in progetti che non abbiano un ritorno economico e dei benefici per il
territorio così importanti. Voglio concludere, brevemente, con un paio di
considerazioni, ma proprio rapide rapide. La prima è che, secondo me, in questo
momento l'Italia ha bisogno di un Piano periferie, di un altro Piano periferie, con molta
più dotazione; un Piano sul riassetto idrogeologico; un Piano di edilizia residenziale
pubblica che non si vede da 20, 30 anni, dal GESCAL non di vede un piano del genere;
per cui il Governo, secondo me, dovrebbe fare qualche piccola valutazione in questo
tema. Seconda cosa: io non sono contrario - a differenza di quanto si è detto - noi non
siamo contrari ideologicamente, ma sui temi. Io sono convinto che una candidatura
olimpica, con un sistema di Olimpiade diversa, sia possibile, e lo dico, io sono convinto
che sia possibile, non in questo contesto, non senza una legge anticorruzione seria, non
senza una revisione del Codice degli appalti, non senza la revisione del Codice della
Giustizia, eliminando la questione della prescrizione, per cui, se prendi le tangenti
adesso, fra 10 anni vai lo stesso in galera, basta con ste prescrizioni, basta con le
questioni che ti beccano dopo e poi basta, prescritto. Iniziamo a fare queste cose e poi
pensiamo a un bel modello di candidatura, magari per il 2030, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Consigliera Canalis, ne ha facoltà per cinque minuti.

CANALIS Monica
Oggi dovrebbe essere il giorno della compattezza, il giorno in cui Torino dimostra di
essere Torino, cioè quella città che di fronte alle grandi sfide, di fronte ai momenti
difficili ha sempre dimostrato di saper rinserrare i ranghi, unire le forze e fare quadrato
per vincere e per portare a casa il risultato. Invece noi, oggi, ci troviamo a subire
l'imbarazzo di questi Consiglieri di Maggioranza che nell'ordine, dicono: "Spero che i
nostri 45 paletti inducano il CONI e il CIO a non scegliere Torino, rimane in piedi
l'opzione zero", cioè che Torino si ritiri dalla candidatura, "Le Olimpiadi sono state un
disastro". Consiglieri che sembrano paragonare Torino a un Giochi senza Frontiere in
giro per la città, sparse, coinvolgendo tutti i cittadini. Ma, io mi chiedo, ma Torino
merita tutto questo? Torino merita tutto questo? Non siete degni della città che dovreste
governare, non avete la dignità che la nostra città ha, il rigore che la nostra città ha e il
coraggio che la nostra città ha sempre dimostrato di avere nei momenti difficili. E se il
risultato arriverà - e io sono convinta che possiamo ancora farcela, nonostante voi - non
sarà di sicuro un risultato del Movimento 5 Stelle. Sarà invece, soprattutto, un risultato
per il quale dovremmo dire grazie al resto del territorio torinese, ai territori che sono
intorno al capoluogo. Perché in questi ultimi mesi, affannosi e concitati, la città
capoluogo non ha svolto il suo ruolo di leader del territorio, a cui sarebbe chiamata, ma
è stata trainata e con fatica, dalle nostre valli, dai Sindaci delle nostre montagne
olimpiche, che sono stati le vere guide, i veri ideatori e i veri promotori di questa
manifestazione di interesse e pre-candidatura. La città che è il nucleo urbano più
popoloso, è andata al traino. Le nostre montagne, invece, hanno saputo attivarsi,
nonostante siano le periferie del territorio torinese e vivano sicuramente maggiori
difficoltà, e abbiano sicuramente beneficiato in minor misura rispetto alla città, delle
Olimpiadi 2006, perchè è a Torino, è nella città che abbiamo avuto più infrastrutture,
più ritorno turistico, rilancio della vocazione, dell'immagine, della visibilità
internazionale e partecipazione popolare. Eppure, in questi mesi sono state le montagne,
le valli, a capire che le Olimpiadi non sono solo qualcosa da temere, qualcosa da
migliorare rispetto al passato, con una migliore sostenibilità ambientale, un minor
utilizzo di risorse pubbliche, una previsione decisamente migliore del riutilizzo degli
impianti. Hanno capito che dietro le Olimpiadi c'è un progetto per il territorio, possono
essere la chiave per un piano strategico. Quindi, lì sulle montagne c'è stato il
dinamismo, lo spirito progettuale, mentre qui, in città, avete passato mesi a guardarvi
l'ombelico e abbiamo perso tempo a rincorrere le vostre lotte intestine, che ai torinesi
noi interessano, neanche ai torinesi delle periferie. Guardate che le Olimpiadi non sono
soltanto un evento sportivo che dura 15 o 20 giorni; possono essere un evento, e sono
anche state, un evento generatore di sviluppo locale, un evento generatore di sviluppo
locale, e nella desertificazione progettuale in cui è piombata Torino da quando siete al
Governo, il progetto delle Olimpiadi sembra quasi salvifico, perchè non c'è nient'altro e
può essere l'occasione, come ho detto, per un vero piano strategico, non soltanto per le
valli, ma anche per la città. Guardate che Torino è il capoluogo della Città
Metropolitana e nella Città Metropolitana il 40% del territorio è montano, quindi non è
proprio secondario nei ragionamenti che dobbiamo fare come capoluogo e, guardate che
poche città di medie dimensioni, come Torino, nel mondo, hanno ospitato Giochi
Olimpici e Giochi Olimpici Invernali. Torino ha avuto la fortuna di farlo in passato,
proprio per la sua originalissima orografia, che la incunea in mezzo a questo splendido
teatro montuoso naturale, e proprio la nostra collocazione può consentire, ancora una
volta, un'alleanza tra territori profondamente antropizzati, come il nostro, e dare invece
a vocazione naturalistica. Questa alleanza può consentire una sinergia, un connubio tra
il centro e la periferia. Voi - interventi che io ho ascoltato, che sono davvero
incommentabili - state respingendo queste opportunità. Allora, oggi dovrebbe essere
non soltanto il giorno della compattezza, il giorno dell'unità, ma anche il giorno della
responsabilità, in cui Torino torni ad essere capofila e vada avanti con convinzione e
con forza, e senza tentennamenti, per promuovere il territorio nel suo insieme, forza
Torino!

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Ho iscritto…, silenzio per favore, colleghi, per cortesia…, ho iscritto la
Consigliera Albano, ne ha facoltà per cinque minuti.

ALBANO Daniela
Grazie Presidente. Abbiamo finalmente l'occasione di parlare in Aula, nel merito, della
proposta di candidatura della Città di Torino nelle Olimpiadi del 2026. Una proposta di
candidatura che è stata portata avanti dalla Sindaca Appendino, in solitaria, senza alcun
confronto interno al partito che l'ha sostenuta, ma anche senza nessun confronto con
questo Consiglio; proposta mai menzionata o affrontata con i cittadini nel corso della
campagna elettorale. È vero, Sindaca, che lei rappresenta tutta la città e anche il
territorio metropolitano ma, io no, io rappresento il Movimento 5 Stelle, e sono qua per
portare avanti il programma secondo il quale tutti noi siamo stati eletti. Io non ho
competenze tecniche specifiche per valutare e proporre la gestione di una candidatura
olimpica - credo molto dei miei colleghi, come me, non li abbiano - per questo si era
cercato di avere il sostegno di tecnici esterni, per valutare in maniera obiettiva e
consapevole una proposta di candidatura, ma niente, non è stato possibile neanche
questo passaggio, per cui ci siamo ritrovati a dover raffazzonare in fretta e furia 12 punti
imprescindibili, senza avere, ovviamente, le competenze per farlo, 12, 45, 46. Ma io
devo comunque scegliere una linea da tenere e l'unico modo che ho per farlo è basarmi
sulla vasta letteratura in merito alla storia degli eventi olimpici e all'analisi dei loro costi
e delle loro ricadute. Bene, la candidatura ci racconta che da sempre, quasi in ogni caso,
le Olimpiadi si rivelano un evento disastroso, capaci di mettere in crisi tutte le città
ospitanti. Dal 1960 ad oggi, mai nessuna Olimpiade ha rispettato il budget di spesa
previsto, con sforamenti medi del 257%, e questo studio fa riferimento soltanto ai costi
per le (incomprensibile), senza le infrastrutture, fino ad arrivare a costi fino a 10 volte il
preventivo, come Atene nel 2004, o 4 o 5 volte il preventivo, come Londra 2012, o 7
volte il preventivo di Torino 2006. Le Olimpiadi sono un evento privato, pagato con
soldi pubblici. Ma chi spinge per averle? Innanzitutto le banche d'affari, ovviamente
sappiamo quali possono essere le motivazioni che le spingono; i costruttori; grandi studi
di architettura, e le compagnie assicurative, sappiamo bene quali sono i portatori di
interesse in questo senso. Ma i cittadini le vogliono? Boh, non lo sappiamo, perchè noi
non abbiamo interrogato i cittadini. Però sappiamo che, dove i cittadini sono stati messi
nelle condizioni di scegliere, molto spesso hanno detto di no. In Svizzera tre volte, con
Davos e Saint Moritz nel 2014 e adesso con Sion recentemente; Stoccolma, Cracovia
nel 2014 hanno detto no; Innsbruck, in Austria, ha detto no. In tutti questi casi i cittadini
hanno declinato l'invito. Torino sta ancora pagando pegno per le Olimpiadi del 2006,
con il disastro economico che ha portato la Città a dover saldare i debiti del TOROC:
ben 83 milioni di trasferimento effettuati tra il 2006 e il 2007 da parte del Comune di
Torino nei confronti del TOROC. Certo il TOROC ha chiuso i bilanci in pareggio;
chiude in attivo l'ultimo rendiconto grazie ai trasferimenti del Comune. Di nuovo, soldi
pubblici dei cittadini di Torino a saldare i debiti di un Ente privato, il TOROC. E su
questi bilanci, probabilmente, sarebbe anche arrivato il momento di fare un po' di
chiarezza. Bene, questa è la storia di un disastro riconosciuto, che ha spinto la Città a
indebitarsi a livelli insostenibili, portandola, come sappiamo, sull'orlo del predissesto,
ma qualcuno dice che noi possiamo fare di meglio e forse lo pensava anche l'ex Sindaco
Castellani quando propose al TOROC di non costruire una nuova pista di bob per le
Olimpiadi del 2006, ma di utilizzare quella di La Plagne, a 92 chilometri da Torino: era
stata utilizzata per le Olimpiadi del '92 di Albertville, perché non utilizzare quella,
invece di devastare un intero versante di montagna, abbattendo alberi e costruendo
l'ecomostro che adesso rimane? Bene, non l'hanno costruito perché, a detta delle stesse
parole di Castellani, il Governo e il CONI hanno detto di no, perché era necessario che
in Italia ci fosse una pista di bob, vediamo la fine che ha fatto. Questo perchè
l'Olimpiade è un evento che non si governa, è un circo di sprechi e devastazione
incontrollabile. Lei, Sindaca, come spera invece di garantirci che questa volta sarà
diverso? Come pensa di poter affermare con estrema sicurezza che gestiremo tutto il
percorso? E non mi risponda, per favore, che il nostro manifesto per un'Olimpiade dei 5
Stelle possa dare delle garanzie, perchè lei sa molto meglio di me che una volta firmato
il contratto con il CIO quella sarà l'unica cosa che vale ed il nostro manifesto non
servirà a nulla. Ben venga, comunque, la valutazione costi-benefici, se il Governo si
prenderà carico di farlo in maniera trasparente e obiettiva, in modo da considerare in
maniera corretta se sia il caso di procedere con una candidatura italiana, ma avrei il
piacere di capire anche quali sono le priorità per il Paese del nostro Governo. Una
riflessione fra tante: io vorrei che, veramente, se abbiamo miliardi di euro da spendere
per un'Olimpiade provassimo un attimino a farci un giro per le palestre scolastiche a
vedere quanti edifici scolastici non hanno una palestra degna di questo nome…

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere.

ALBANO Daniela
… perché se dobbiamo…, sì, concludo, se dobbiamo ripartire, rilanciare lo sport in
Italia, forse dovremmo farlo con maggiore attenzione per quelle fasce, come i bambini,
che non hanno, veramente, spesso neanche uno spazio per fare l'ora di educazione
fisica. Per questo e per tante altre motivazioni, io non mi sento in alcun modo di
sostenere la candidatura olimpica e pertanto non voterò in quest'Aula nessun atto che
vada in quella direzione.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare la Consigliera Pollicino, ne ha facoltà per cinque minuti.

POLLICINO Marina
Grazie Presidente. Spiegare ai cittadini perchè la vexata quaestio olimpica torni ad
animare il dibattito cittadino, finendo con il porre in secondo piano le altre priorità della
Città, davvero non è semplice. A causa del rinato sacro furore olimpico, mentre non
abbiamo ancora risolto i lasciti di Torino e delle valli post olimpiche 2006, dobbiamo
occuparci di Torino e delle possibili valli olimpiche del 2016, cumulando i debiti del
passato all'azzardo del futuro, ancorché si cerchi di prospettare un approccio
innovativo, i cui risvolti fattuali sono ancora tutti di là da venire e da verificare. In
effetti, è vero che prevedere un'analisi dei costi e benefici prima di prendere decisioni
che implicano uno sforzo economico che impatta pesantemente sui conti della Nazione,
e a cui sono chiamati a rispondere tutti i contribuenti italiani, rappresenta di per sé un
primo passo avanti verso la trasparenza e l'efficienza. E valuto positivamente l'impegno
profuso all'interno della Maggioranza nel cercare di delineare, attraverso alcuni precisi
punti programmatici, una visione trasparente e accorta della gestione di un evento che
verrebbe a ricadere, nel bene e nel male, sullo stesso territorio a distanza di appena 20
anni; Impegno positivo, ma non sufficiente: gli sprechi del passato, il depauperamento
ambientale, l'aumento a dismisura dei costi previsti, il timore di infiltrazioni del
malaffare e della corruzione sono ancora troppo vivi nell'esperienza e nella memoria dei
torinesi. Ora, nella mia esperienza lavorativa, ho appreso che i ragazzi provenienti da
contesti difficili, caratterizzati da deprivazione sociale, culturale ed economica, hanno
bisogno di un accompagnamento lungo, di coinvolgimento in percorsi di cittadinanza
attiva, di ridefinizione lenta e costante dei propri valori. Si tratta di processi lunghi,
impegnativi e non sempre vincenti. Le stesse considerazioni possiamo farle per la
società umana. Non bastano riforme annunciate o appena poste in essere per cambiare
un'impostazione culturale ed etica, provocare un cambiamento di paradigma, affermare
concretamente un sistema di valori positivi e della condivisione del bene comune. Le
riforme, perchè vadano al regime, impiegano anni e necessitano di verifiche continue
che ne dimostrino la loro efficacia. Gli annunci non bastano e io credo sinceramente che
il Movimento 5 Stelle in questo percorso di crescita e di cambiamento svolga un ruolo
fondamentale. Per questo ritengo che affermare che noi faremo Olimpiadi Invernali
diverse, low cost e ad impatto zero, sia un obiettivo meritevole, ma al momento attuale
assolutamente prematuro, perchè non lo consentono le condizioni delle finanze
pubbliche del Paese e del rapporto asimmetrico con il CIO, che non ama veder
modificati i privilegi economici di cui gode, blindando la sua intangibilità operativa e le
sue royalty a svantaggio degli altri soggetti. Potremmo dire, quanti sono soliti
classificare le Olimpiadi come grande evento, che in realtà si tratta di un grande evento
sui generis, con regole tutte sue, in cui lo squilibrio dei rapporti è del tutto evidente.
Questa è in realtà la vera considerazione che ha spinto molti Paesi in condizioni di
bilancio più solide del nostro a rinunciare alla candidatura, per la quale, diciamocelo
francamente, non è che in Europa ci sia la coda. Obiettare poi che se ci lasciamo vincere
da paure e timori, non faremo e non investiremo più in nessuna opera o in infrastrutture,
non è obiezione valida e pertinente, perché non si possono mettere sullo stesso piano
investimenti necessari e improcrastinabili per l'interesse pubblico dei cittadini, con il
montaggio e lo smontaggio di una pista di bob. Certamente non mi sfugge il forte
impatto emotivo che un evento agonistico di tale portata crea sul territorio
metropolitano, tanto è vero che continuiamo a parlare di valli olimpiche, ma ciò mi
porta a un'ulteriore considerazione: questo continuo esibirsi come valli olimpiche, che
arieggia, più che altro, una misura di marketing, mi sembra una peculiarità tipicamente
nostrana, specie se confrontata con le località come Saint Moritz e Cortina, che pur
essendo state sedi di Olimpiadi, non affidano la loro identità territoriale alpina a un
lessico che svela la dimensione momentanea di un evento eccezionale ad alta visibilità,
quanto piuttosto all'immagine di un territorio omogeneo e dalla lunga storia. Io,
cittadina torinese di adozione, ho sempre pensato alle nostre belle montagne come alle
valli occitane delle Alpi Cozie, peraltro con un bellissimo aggancio alla civiltà romana
del nostro Paese, non certo sconosciuta all'estero. L'identità di un territorio non si
afferma, secondo me, con eventi intermittenti o sporadici, le cui ricadute si
affievoliscono rapidamente, ma con la tutela e la salvaguardia della propria storia e della
propria memoria, anche in relazione alla memoria dell'evento Olimpiadi. Spostiamoci
oltralpe; come esemplificazione, in questi giorni è ancora possibile visitare al Musée
Dauphinois di Grenoble, l'esposizione sui cinquant'anni delle Olimpiadi del 1968. Ora
da noi, in tutto questo grande rigurgito del passato olimpico, è forse rimasto alla Città e
alla Regione uno spazio espositivo che ne conservi la memoria? No, se non qualche
frusto evocativo al Museo della Montagna. Che fine ha fatto la grande esposizione del
2011, che era al Forte di Exilles e che avrebbe dovuto contribuire a conservare e tutelare
la memoria storica delle Olimpiadi? Non pervenuta. La trascuratezza dimostrata nella
mancata cura della memoria post olimpica, di cui ancora oggi non mi spiego il motivo,
forse perché dovevamo occuparci più dei debiti che dei successi - concludo - aumenta
ancora di più i nostri dubbi sul perchè sia stata catapultata dall'alto una decisione che ha
innescato improvvisamente un'ansiosa corsa alla candidatura. Tutto questo e altro
ancora consiglierebbe di fermarci e aspettare tempi migliori. Per questo il mio giudizio
sulla presentazione del pre-dossier rimane fortemente e convintamente negativo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per dieci minuti.

RICCA Fabrizio
Grazie Presidente. Sindaco Appendino, accetto le sue scuse per averci dato il materiale
su cui poter lavorare per il Consiglio di oggi solamente nella giornata di sabato, però io
vado oltre, e mi permetto di dirle che le abbiamo già presentato, Sindaco, delle
modifiche da aggiungere, con un piccolo dossier a parte, che mi permetterò, se me ne
darà la possibilità, di poterne discutere insieme a lei, così da non avere solamente il
contro dossier da parte della Maggioranza, dato che in questa città le Olimpiadi le
vogliono tutti, c'è una Maggioranza molto più ampia di queste persone che si arrogano
il diritto di voler fermare un evento così importante per la città. Io sono convinto che si
debba lavorare tutti insieme sul merito e non sulla contestazione, anche perchè mi
permetto di dire, Sindaco Appendino, che le Olimpiadi del 2006, economicamente, sono
state un fallimento. È stato un fallimento come sono state gestite, un fallimento come
sono state amministrate, sono un fallimento su come, economicamente, è stato fatto
girare il denaro, ed è per questo che noi dobbiamo fare qualcosa di diverso e io credo
che chi si mette in contrapposizione alle Olimpiadi di Torino 2026, oggi paragonando
quelle del 2006, dimostra una mediocrità politica, un'incapacità di poter fare meglio,
esattamente quello che è successo a Roma, per questo dico Appendino 1, Raggi zero,
perchè almeno qua ci abbiamo messo il coraggio, almeno qua si è provato a fare
qualcosa per la propria città, anziché fare anche sceneggiate, rimbalzando tutte le
autorità che doveva ricevere. Quindi, quello che vi dico, e questa invece è una mia
esperienza, dopo 7 anni di Consiglio Comunale, su eventi di questo tipo, quello che
pensate nel merito delle Olimpiadi, a Torino non gliene frega niente, ma lo dico con il
cuore in mano, a quelle 4, 5 persone che oggi si mettono contro. Ai torinesi, del vostro
punto di vista sulle Olimpiadi, non gliene frega nulla. Quello che gli frega, magari, è
come poter migliorare un dossier per evitare gli sprechi, come poter evitare di avere una
seconda pista di bob, come avere un secondo trampolino, come fare le piste del ghiaccio
- che poi rimangono chiuse perchè non si può mantenere la temperatura all'interno, -
questo vogliono i torinesi. Vogliono che venga fatto qualcosa di cui si possa usufruire
negli anni successivi, ed è questo che bisogna cancellare di Torino 2006. Però, per tutto
quello che porta, che porterà, ma non solo alla città di Torino, perché poi la città di
Torino potrebbe vivere paradossalmente anche senza, ma noi abbiamo tutte le valli, che
qualcuno ci racconta di queste valli che verranno stuprate dal…, no, se le cose vengono
fatte bene, non succederà niente, anzi, daremo nuova linfa a delle valli che, grazie alla
crisi e, permettetemi, anche ad un governo regionale che negli ultimi quattro anni non
ha fatto assolutamente niente per loro, potremo proprio dargli un po' di speranza,
sicuramente del lavoro. Potremmo, magari, con un progetto serio fare in modo che a
tanti anni di distanza, a 12 anni di distanza non ci siano ancora gli stendardi Torino
2006, quasi a ricordarsi quanto è stato bello quel momento e solo quel momento, e
lasciare le persone della Val Susa vivere con il pensiero di tanti anni fa. No, deve essere
una cosa che andrà avanti. Il traino che deve avere questo momento deve essere lungo,
ma non lungo perché ci si ricorda, lungo per quello che lascia. E allora io mi permetto di
dire, Sindaco, come gliel'ho già detto in privato, glielo ripeto qua, oggi, in Aula, per
quanto riguarda le Olimpiadi di Torino del 2026, avrà tutto il nostro supporto, se avrà
problemi con il Governo, di cui siamo - come diceva giustamente Carretto - legati da un
contratto, faremo di tutto affinché questo evento possa essere a Torino; io mi auguro
solo a Torino, perchè vorrei…, c'è questo dualismo con Milano, mi piace sempre meno,
loro hanno una forza, che è quella dei soldi, da poter mettere in campo per poter far
muovere le leve in maniera diversa. Da torinese, da piemontese, lo dico con orgoglio,
vorrei le Olimpiadi solo a Torino. Chiaro che un po' di…, questa ultima settimana
soprattutto, a qualcuno un po' di dubbi li ha fatti venire. Però io sarò con lei su questa
battaglia, per fare in modo che Torino 2026 non rimanga solamente un pensiero nelle
nostre teste, ma che possa realizzarsi e che possa essere di nuovo un grande evento per
Torino, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Chessa, ne ha facoltà per cinque minuti,
prego.

CHESSA Marco
Grazie Presidente. Il grande evento rappresenta un punto di incontro, un punto di
confronto e anche un punto di scontro tra il mondo globale e quello locale, oggi ne
stiamo avendo la prova. Viviamo però in un mondo urbano sempre più competitivo,
quindi direi di smetterla con liti campanilistiche, con le provocazioni e cominciare a
correre nuovamente. Questa è una città che ha bisogno di un nuovo obiettivo da
rincorrere: le Olimpiadi sono una tappa del percorso che porta in un futuro migliore per
la nostra Città. Per me, non dovremmo riproporre plasticamente i Giochi del 2006, che
ha avuto esperienza di successo, come il policentrismo, ma ha avuto esperienze
fallimentari, come quella del debito, è innegabile. Però è risaputo che una Città che
ospita un grande evento, si trova di fronte a molte opportunità, ma anche a diversi
problemi da affrontare e penso che riuscire a trarre vantaggi locali da un evento globale
non è scontato, né semplice, ma Torino ha bisogno di crescere sotto il profilo della
consapevolezza, dell'immagine e dell'economia, deve ricompattarsi dietro un'idea di
Città. Noi proponiamo Torino 2030 e i Giochi sono una tappa di avvicinamento in
questo percorso. Milano - io ci ho lavorato per tanto anni - Presidente, devo dire che
non guarda le persone, guarda le idee, lavora tanto, davvero tanto, e soprattutto ha una
forte consapevolezza. Io credo che un grande evento è, come dice il Consigliere Ricca, è
davvero tante risorse, però io penso che un grande evento sia una vetrina, un'occasione
di investimenti, il momento per trasformare ed utilizzare la nostra città, credo che possa
essere il modo per individuare, accelerare, realizzare gli obiettivi di sviluppo della città.
Noi abbiamo un vantaggio, che è quello di sapere dove e come intervenire. Credo che
possiamo rafforzare il legame tra il pubblico e il privato, credo che sia l'occasione per
migliorare l'entità e l'immagine della città con un incremento della popolazione, un
incremento degli investimenti, un incremento del commercio. Il nostro tessuto locale,
sfilacciato, abbiamo l'occasione per provare a ricucirlo. Possiamo espandere
ulteriormente il turismo culturale e urbano, studiare l'economia collegata ad esso e
provare a incrementare la ricchezza del territorio. La base è quel +13% di presenze di
turisti in città nell'ultimo mese, e - checché ne dica qualcun altro - è un'occasione di
accessibilità, trasporti e collegamenti e servizi per i territori svantaggiati della città,
come Torino Nord; è occasione per allargare la base di praticanti di sport meno diffusi,
ma soprattutto, infine, avremo un aumento della capacità della città a gestire progetti di
questa portata. Ma, questi giochi saranno un evento di successo solamente se la Città
saprà utilizzare al massimo questo territorio, ma soprattutto se saprà farlo diventare
proprio. Torino ha le risorse storiche, culturali e sociali per farlo diventare un successo,
ma un evento è catastrofico se non ha un disegno ben preciso. Noi, come Gruppo
Consiliare abbiamo posto dei suggerimenti ragionevoli con una visione e una
responsabilità amministrativa e politica. Io credo che, a queste condizioni, le Olimpiadi
si possano e debbano fare. Credo che l'analisi costi-benefici sia imprescindibile per tutti
coloro che vogliono ospitare i Giochi Olimpici: è un atto di responsabilità verso il Paese
e anche verso la nostra città. Quindi io dico, Consiglieri e cara Giunta, cerchiamo per
una volta di remare tutti insieme nella stessa direzione; da domani avremo la possibilità
di fare qualcosa di importante per Torino e i torinesi. Cara Sindaca, vada avanti, anche
se fosse l'ultima cosa che deve fare, credo che con benaltrismo e provocazioni non si
amministra una Città, nemmeno guardando solamente indietro, né coltivando il proprio
orticello. Torino ha bisogno di un futuro, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà per cinque minuti.

IARIA Antonino
Grazie, sarò molto più breve, perché condivido molto le parole che ha detto, appunto, il
mio collega, altri miei colleghi, proprio perchè qui si sta facendo sempre il solito
scontro ideologico tra chi parla di un'Olimpiade 2006 mitizzandola, da chi parla della
possibilità di non affrontare questo tipo di eventi in maniera anche coraggiosa, è questo
proprio il punto. Le Olimpiadi 2026 potrebbero essere veramente l'occasione per
recuperare quello che c'è stato di buono nel 2006, ma per riparare gli errori del 2006,
perché errori ce ne sono stati, e quando ci si accusa di essere ideologici o di, magari, di
dire sempre no, magari le stesse persone che non si erano mai poste nessun problema, lo
stesso Partito che non si è mai posto nessun problema nel dire sì a un'Olimpiade che era
stata gestita senza controllo pubblico, ripeto, controllo pubblico, perchè uno dei nostri
punti fondamentali nel provare coraggiosamente ad affrontare un processo così difficile
è proprio di aumentare il controllo pubblico sulle decisioni. Quando dicevamo nei nostri
punti, un TOROC che, magari più pubblico, con partecipazione pubblica decisionale, è
proprio questa l'indicazione, ed è un'indicazione fondamentale di cui nessuno parla,
perché si sta a fare sempre il discorso: "Olimpiadi sì, Olimpiadi no". Le Olimpiadi sono
un progetto in cui noi abbiamo inserito tanti progetti che già stiamo facendo, non è che
si sta fermi perché aspettiamo le Olimpiadi per fare delle cose. Tutti i progetti che
abbiamo inserito sono progetti che già stiamo mettendo in atto, che stiamo portando
avanti. I progetti sono importanti, ma devono essere anche fattibili, l'analisi costi-
benefici, e aggiungo, come abbiamo detto anche nel nostro - diciamo, anche per fortuna
- dialogo all'interno della Maggioranza, perché, posso dirle, è proprio una responsabilità
della nostra Maggioranza affrontare questo tema. Io sono contento che altre forze
politiche possano apprezzare o meno, votare eventuali atti a supporto, ma è un onere,
onore, della nostra Maggioranza affrontare questa cosa e per questo noi la affrontiamo,
anche, con il coraggio di trovare ed evidenziare i dubbi e le criticità. Un altro aspetto
che è venuto fuori è l'analisi costi-benefici, da proporre a livello nazionale e anche
l'analisi, un'analisi multicriterio, che dà dei pesi a questi costi-benefici; questa è una
garanzia per tutto il Paese, non per Torino, non per una parte politica, ma per tutto il
Paese. Quindi, continuo a dire che fossilizzarsi sull'idea che la Città aspetta solo le
Olimpiadi per fare le cose, no, la Città e il Movimento 5 Stelle di questa Città,
coraggiosamente, si propongono anche di affrontare un processo che prima è stato
affrontato con semplicità, è stato delegato ad alcuni l'attività di portare a compimento le
Olimpiadi, si sono portate avanti; noi paghiamo dei debiti per questa leggerezza della
vecchia Amministrazione che ha condotto le Olimpiadi del 2006 ed è chiaro che questo
errore non vogliamo più farlo. È questo il momento per affrontare questi processi in
maniera diversa e non è un'indicazione da poco. So che poi magari uscirà tutt'altro da
questo dibattito, ma l'indicazione che si prepara un progetto credibile, magari non il più
bello del modo, non il più illusivo, ma i progetti credibili sono quelli che funzionano.
Noi facciamo molti progetti credibili e chiediamo sempre i finanziamenti allo Stato.
Non è che ci siamo fermati a chiedere soldi per il Piano di Edilizia Residenziale
Pubblica, per le scuole, perché i soldi li chiediamo sempre, a prescindere che ci sia un
evento o meno, ma prepariamo tutti progetti che possano essere utili, avere un progetto
pronto, credibile, per far sì che questi finanziamenti, poi, si possono utilizzare. Perché
un altro aspetto che non si dice, non basta chiedere soldi per avere, appunto, per
finanziare delle opere pubbliche o per finanziare lo sviluppo della città, bisogna fare dei
progetti credibili, avere un'amministrazione che è in grado anche di attivare tutti i
processi che portano all'ottemperamento di questi progetti, cioè vuol dire, anche,
presentare a livello nazionale modifiche ad alcune leggi, tipo il Codice degli appalti,
tipo il controllo sugli appalti, eccetera. Questo è un processo complesso, di cui ci si
ferma solo sul sì o no alle Olimpiadi. L' Olimpiade è un progetto come tanti, noi lo
affrontiamo come tutti i progetti, in maniera critica e in maniera anche credibile,
portando all'interno di questo progetto delle cose che stiamo già facendo.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per dieci minuti.

ROSSO Roberto
Signora Sindaca e colleghi della Maggioranza, io voglio, a differenza della maggior
parte dei miei colleghi, complimentarmi con voi e ringraziarvi pubblicamente perché
avete fatto una torsione democratica non facile da realizzare. Se a coloro che
contestavano il canale Cavour, il traforo del Frejus, e la linea Torino-Genova, si fosse
data l'opportunità di realizzare loro queste cose, probabilmente non si sarebbe fatto
nulla. Invece io constato, spero che questo possa estendersi domani al TAV, che il
vostro Gruppo, la vostra Maggioranza, la vostra Sindaca ha deciso di rendere
realizzabile ciò che fino a pochi giorni fa pareva poter non essere. Io ho ascoltato anche
gli accenni critici, le contestazioni che da voi sono arrivate, ma credo che sia difficile
pretendere che un Gruppo che parte con l'idea di non realizzare le grandi opere possa
dalla sera alla mattina cambiare completamente opinione. Quello che avete fatto è
importante, io credo che sia rasserenante per questa Città. Io mi auguro, io so che non è
semplice, per coloro che ritengono che queste opere siano fonte di corruzione, di disastri
ambientali, realizzare le cose che fino a ieri avevate contestato, ma so che da quest'oggi
una vasta maggioranza di voi lo ritiene possibile, il che è una grande conquista
democratica per questa Città e un grande successo per l'opera di ricomposizione
democratica che deve avvenire dentro quest'Aula, al di là dei confini tra Maggioranza e
Minoranza. So, anche, che ci sono delle contestazioni sui costi del passato. Io sono
andato a vedere un'opera, la Medal Plaza, vi invito ad andare a verificare: è costata
almeno 5 volte quello che ero il suo prezzo di mercato, eppure non c'è stato un giudice
che abbia avuto la curiosità, come me, di andare a verificare. Ecco, queste sono cose che
rimangono, chissà quante opere sono state realizzate con la stessa misura, ma è proprio
per questo che io ritengo, Signora Sindaca, che voi dobbiate dimostrare di essere in
grado di gestire il futuro con una mentalità diversa da quella del passato, che sia
possibile realizzare una grande opera come le Olimpiadi con mentalità efficace ed
efficiente, e non sprecona come magari, in alcuni casi, si realizzò nel passato. Io mi
auguro anche che non si verifichi, Signora Sindaca, quello che lei ha auspicato, cioè il
fatto di fare un nuovo Villaggio Olimpico alla Thyssen, perché, voglio dire, abbiamo le
palazzine olimpiche di Camerana del MOI; io mi auguro che, anziché tenerle nel
degrado attuale, possano tornare ad essere Villaggio Olimpico per il futuro, che non si
debba creare spreco di cemento a Sestriere, dove già un Villaggio Olimpico
(incomprensibile) fu costruito in passato, ma che magari si possa riaffittare quella
stressa struttura. Queste sarebbero le condizioni di novità e di differenza. Mi auguro che
per il bene di Torino, quello che in passato fu utile, cioè la realizzazione della prima
Linea di Metropolitana, possa essere utile per voi, per la realizzazione, per noi, la
realizzazione della seconda Linea di metropolitana. Ecco, io credo che con l'unità di
intenti che tutte le forze hanno dimostrato, pur nelle criticità che alcuni hanno voluto
muovere, si possa realizzare qualcosa di importante per Torino, e mi auguro, lo dico
davvero dal cuore, che ci possa essere la possibilità, grazie a voi, di far sì che Di Maio
non venga soltanto a convincervi qui a Torino sull'utilità dell'opera, ma che lotti con
noi perchè questa Città possa essere adeguata a raccogliere l'eredità del 2006, che non si
faccia un'operazione su Milano, che le condizioni per cui magari la Lega preferirebbe
Milano, possano essere sconfitte in seno al Governo da un'attenzione più vasta per
Torino. Io tutto questo me lo auguro, spero che il vostro contributo possa essere
realizzato e mi complimento nuovamente con voi perché non era facile fare questa
torsione, dico il....(inc) realizzato; io ho ascoltato con attenzione tutti i vostri interventi,
so che molte delle cose che avete detto corrispondono probabilmente…, io le trovo,
alcune volte, idee balzane - devo essere onesto su questo - ma credo che molta gente
della vostra sia della vostra stessa idea, che genuinamente creda che le grandi opere
siano solo elementi di corruzione e di disastro. Le grandi opere possono, invece, essere
grandi opere di riassetto del territorio, di intelligenza per il territorio, la linea della
Metropolitana ne sarebbe l'occasione più estrema. Ecco, mi auguro che grazie a voi
questo si possa realizzare da domani.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare la Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per cinque minuti.

FOGLIETTA Chiara
Sì, grazie Presidente, grazie anche Sindaca per essere venuta finalmente oggi a spiegarci
tutto questo percorso che porterà, domani, all'invio del pre-dossier olimpico o
manifesto, come vogliamo chiamarlo. C'è questo piccolo problema, Sindaca, che
secondo me, siamo fuori tempo massimo e non lo dico per noi, e parlo a nome oggi del
Gruppo del Partito Democratico, che si sa che siamo tutti appiattiti sulle Olimpiadi e
siamo tutti appiattiti sul sì; lo dico per la sua Maggioranza perché, purtroppo, io ho
guardato i giornali, ho visto i video, ho letto grandi enunciati sui social, sia del Gruppo
Consiliare che da altre parti, non mi sembrate così compatti. Però, le dirò di più, ben
venga, benvenuta la democrazia. È la prima volta che in Aula notiamo questo scontro
così forte, devo dire che invece a me non dispiace, fa piacere, benvenuti. Sindaca, glielo
hanno già detto tantissimi miei colleghi, ma mi permetto di ricordarglielo anche io, lei
non è né la Sindaca del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ma è la Sindaca di
tutti, anche di chi non l'ha votata, anche la mia che, difatti, non l'ho votata, in più lei si
dovrebbe ricordare che è anche la Sindaca della Città Metropolitana. So che a lei questo
ruolo non è mai piaciuto, non piaceva prima delle elezioni e non piace neanche adesso,
però questo prevede la legge e questo lei deve tenere in considerazione. In quest'Aula
abbiamo sentito parlare spesso, anche prima di oggi, della gestione e dell'evento di
Torino Olimpica e Paralimpica del 2006, pensavo di non doverne più sentire parlare
oggi, perché ricordo tantissimi interventi anche durante la campagna elettorale del 2016,
e anche prima della campagna elettorale e allora, se mi permette, Presidente, volevo
apportare alcune suggestioni rispetto a quello che è stato detto dai colleghi che hanno
citato, chiaramente come un demone, la gestione delle Olimpiadi del 2006. Ma possibile
che vi è bastato inserire alcuni punti, tra cui il non utilizzo della plastica, l'Acqua
Pubblica, ricordo che la manifestazione che io conosco molto bene, che era la parata del
Pride, è da due anni che utilizza l'Acqua Pubblica durante la parata e non l'ha messa
all'interno del manifesto politico, lo fa e basta, senza grandi enunciati. Ho letto delle
transazioni sicure, "il pagamento puntuale e certo dei fornitori", però, tutti - ragazzi,
permettetemi la confidenza - perchè proprio oggi abbiamo audito in Capigruppo di
alcuni fornitori e di alcuni lavoratori che per il Salone del Libro non vengono pagati,
stanno rischiando il posto di lavoro. Quindi oltre a pensare ad alcuni fornitori certi nel
periodo delle Olimpiadi 2006, bisognerebbe pensare a tutti, non ragionare sempre in
blocco. Sapranno di certo i miei colleghi che paragonare, questo paragone continuo tra
il 2006 e il 2026 non è più opportuno, per fortuna gli ingegneri, miei colleghi di Ordine,
intendo, sapranno benissimo che rispetto a 20 anni fa le tecnologie sono assolutamente
migliorate e cambiate. È chiaro che nel 2026 questo evento, che io mi auguro, invece
fermamente, che si possa rifare a Torino, non sarà la salvezza, né per la nostra città,
neanche per i nostri territori circostanti, ma sarà sicuramente, come ha detto lei, in
chiusura dell'intervento, un grandissimo evento per la nostra città. Io, purtroppo,
quando lei è intervenuta, Sindaca, ero fuori, ma grazie allo streaming della Città ho
potuto ascoltarlo tutto l'intervento e ho bisogno, in realtà, di alcuni chiarimenti. Lei ha
fatto un passaggio su Thyssen e sul Villaggio Olimpico; non è esattamente la mia
materia, ma ho preso spunto di riflessione da alcuni colleghi del Partito Democratico.
Lei ha detto che userà la Thyssen per fare il Villaggio Olimpico e ricucire una città
ferita, almeno così è uscita su alcuni giornali. Città ferita, che lei aveva usato, vado a
memoria, anche il 30 giugno 2016, quando aveva vinto il ballottaggio. Ma usiamo la
Thyssen per fare lo strappacuore e utilizzare lo strappalacrime, perchè, innanzitutto
voglio sapere: uno, quanto costa la bonifica; due, chi paga questa bonifica, okay?
Perché, sennò, usare un territorio che ha una gravissima storia alle spalle, giusto magari
per fare così, strappare qualche ultimo applauso, non è la scelta più importante. Io, vede
Sindaca, a me dispiace, perchè questo dibattito avrei preferito farlo settimane fa. Noi
sappiamo di questo dossier da molto tempo. Per caso, stamattina ho letto che sul blog
delle Stelle lei quattro mesi fa aveva già fatto un intervento, quindi noi addirittura, come
Gruppo della Sala Rossa, arriviamo decisamente in ritardo, accodandoci alle richieste
della Capogruppo Montalbano. Lei ha ammazzato un po' il dibattito politico in
quest'Aula e purtroppo lo ha trasformato in un dibattito partitico, coinvolgendo
addirittura il vostro leader nazionale, che ci parla di analisi costi-benefici, scoprendo
l'acqua calda. Vede Sindaca, io concluderò l'intervento che riguarda il nostro Gruppo
Consiliare continuando a ricordarle che nel caso in cui lei avesse mai voluto tenere in
considerazione anche le Minoranze, chiaramente il Gruppo del Partito Democratico le
darà tutto l'appoggio necessario.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per dieci minuti.

MORANO Alberto
Mi auguro che il CONI bocci la candidatura di Torino, resta valida l'opzione zero, io
voto no. Sindaco, ha capito cosa hanno detto con toni diversi i suoi Consiglieri: Paoli,
Albano, Pollicino, Ferrero e Carretto? È convinta di avere una Maggioranza sul dossier
Olimpiadi, se fossimo chiamati a votare? Perché vede, Sindaco, le affermazioni dei suoi
Consiglieri sono gravi, rispettabili, ma gravi e tolgono ogni credibilità al dossier. Se lei
fosse veramente il Sindaco di questa città e avesse a cuore gli interessi di Torino,
dovrebbe dire ai suo Consiglieri: "Le Olimpiadi sono importanti per la città a
prescindere dalla mia Maggioranza, per cui io chiederò il voto di questo Consiglio", e
sia sicura, lei il voto lo riceverebbe, ma lei, e sono un re travicello o forse anche meno,
prigioniera di una Maggioranza che in parte non si riconosce in lei, ed allora, signor
Sindaco, le voglio fare tre semplici domande: Sindaco, veramente nel corso del dibattito
in questa settimana con i suoi Consiglieri ha minacciato di dimettersi? Sindaco,
veramente, ha minacciato di mandare tutti a casa? Sindaco, è vero che nel corso del
dibattito sono intervenuti i suoi familiari a cercare di sedare gli animi? E poi, Sindaco,
se tutto questo è vero, che risultato ha portato a casa e qual è stato il risultato
dell'intervento di Di Maio? Le dichiarazioni dissonanti dei suoi Consiglieri,
apparentemente coraggiose, sono un risultato catastrofico nel contesto della candidatura
di Torino. E voi, Consiglieri 5 Stelle che avete manifestato contrarietà alle Olimpiadi,
siete in pace con la coscienza? Dite no, ma sapete che non essendoci un voto, non
dovete pagare pegno, restando così fedeli non al principio di coerenza, e di tutela degli
interessi della Città, ma solo ed esclusivamente fedeli e coerenti con il vostro essere
Consiglieri di questa Città, con tutto quello che ne consegue. Paoli ha parlato di
consenso dei diversi stakeholder: Castellani, Ghigo, Chiamparino, il generale Romano,
Agnelli, ma oggi quali altri stakeholder della città sono stati coinvolti in questo
processo? Che ruolo hanno avuto? Mi sembra, nessuno. Ed allora, Signor Sindaco, il
consenso dei cittadini di Torino in stragrande maggioranza favorevoli alle Olimpiadi,
come viene rappresentato da lei che oggi, in quest'Aula, ha parlato senza successo,
rivolgendosi solo ed esclusivamente alla sua Maggioranza? Non ha avuto nemmeno il
coraggio di guardare da questo lato, ha guardato sempre e solo la sua Maggioranza;
adesso lo capisco, lei stava implorando la sua Maggioranza che non dicesse quello che
hanno detto. Io credo, Signor Sindaco, che questo dibattito ridicolo e surreale ci fornisce
la prova che l'unico consenso che lei è in grado di portare a casa è quello della paura,
della paura di andare casa, con quello che ne consegue, ma se questa è la realtà, Signor
Sindaco, dimostri per una volta coraggio, ne tragga le conseguenze e a sostegno di una
candidatura che dopo il dibattito di oggi non potrebbe essere politicamente più debole,
abbia il coraggio di chiedere il voto del Consiglio; avrà il voto favorevole e darà un po'
di forza alla candidatura, perchè io non provo alcuna simpatia per lei, Signor Sindaco,
ma umana compassione sì, e dopo questo dibattito credo che lei debba dimostrare di non
essere, come Don Abbondio, a tutela della candidatura e della città.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare la Capogruppo Sganga, ne ha facoltà per dieci minuti, prego.

SGANGA Valentina
Grazie Presidente. Il punto che proverò ad affrontare nel breve tempo delle
comunicazioni è questo: negli ultimi anni i grandi eventi, non solo quelli sportivi, grandi
eventi che richiedono enormi investimenti di spesa iniziali, sulla base di una speranza,
quella, appunto, di un ritorno di immagine, di un ritorno economico, di un ritorno
turistico, sono stati oggetto di numerose critiche e numerose critiche non solo da parte
dei capricciosi, dei piagnoni, dei cretini - le definizioni sono sprecate in questi giorni -
Consiglieri Comunali della Maggioranza che amministra Torino, ma anche e soprattutto
come è già stato detto nel corso di questo dibattito, dai governi di molte città e di molti
Paesi che negli ultimi anni hanno rinunciato alla competizione per ospitare i Giochi.
Sono state già citate le città: Sion, Stoccolma, Budapest, bla, bla. E allora, non sono solo
i Consiglieri Comunali di Torino ad aver posto dei dubbi. I dubbi ci sono e ci sono
perché nella gestione passata il tema del debito, il tema dell'utilità delle strutture create
per le Olimpiadi sono i più complicati da gestire e da affrontare per le Amministrazioni
Locali e per i Governi dei Paesi coinvolti. E da questo punto di vista, io sono orgogliosa
che il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle non sia stato travolto subito
dall'ubriacatura retorica, collettiva, che immediatamente accompagna queste proposte.
Lo dico chiaramente: noi politicamente, da un sì entusiasta, immediato e
incondizionato, avevamo tutto da riguadagnare. I torinesi, lo avete anche detto voi, i
torinesi le Olimpiadi le vogliono; di Torino 2006, agli occhi dei cittadini, resta una città
che dal punto di vista infrastrutturale e dal punto di vista urbanistico è profondamente
migliorata. Ci sono però dei risultati economici che non giustificano tutto l'entusiasmo,
per lo meno non l'entusiasmo acritico, quello che, appunto, nasconde sotto il tappeto le
criticità che l'Ente ha affrontato; entusiasmo acritico che io ho sentito in alcuni
interventi delle Minoranze. E le Olimpiadi del 2006, come sappiamo, e forse è già stato
detto, sarebbero dovute costare 500 milioni, la spesa finale è stata di 3,5 miliardi, i
debiti 1,5 miliardi. Questa è una delle tante questioni che come Gruppo, nel confronto
anche con la Sindaca ci siamo posti e abbiamo posto pubblicamente in questi giorni e lo
abbiamo fatto con una serie di proposte, proposte che, vorrei dire, sono condivise da
tutti, dal Gruppo, probabilmente non tutto, magari qualcuno non ha partecipato alla
stesura di quelle proposte, ma chi ha partecipato era d'accordo e lo era anche la Sindaca.
E io credo che il confronto, anche quello che c'è stato in Aula quest'oggi, della nostra
forza politica è giusto che rifletta i dubbi che ci sono su queste Olimpiadi, perché le
nostre discussioni, anche quelle che abbiamo fatto nelle riunioni di Maggioranza che…,
insomma, sono state tanto seguite dai cronisti, fino a tarda notte, sono, ecco, quelle
discussioni sono in ogni caso meglio di 1,5 miliardi di debito e questo le Minoranze non
lo citano mai, se non nelle intercettazioni telefoniche, lì sì, perché qui, pubblicamente, ci
si spende per dire che nel 2006 è andato tutto bene, e poi, però, al telefono, quando non
si è sentiti, si dicono cose diverse. Allora io vorrei ringraziare i miei colleghi, che le
cose diverse vanno dette qui, in Aula, a verbale. E allora io credo che questa settimana,
soprattutto, noi siamo riusciti a fare una cosa importante, prima ancora che avanzare la
candidatura, e la cosa più importane che abbiamo fatto è stata quella di aprire un
confronto, un confronto su come questi eventi vadano ripensati - perchè vanno ripensati
- e abbiamo sempre detto, appunto, che la partecipazione dei cittadini è per noi un
valore fondamentale, una condicio sine qua non, però, della partecipazione è la
consapevolezza. Bene, grazie a questo ampio dibattito, a tratti anche aspro, ora i
cittadini e le cittadine credo siano più consapevoli; siano più consapevoli che le
Olimpiadi hanno delle zone d'ombra, che le celebrazioni, i fasti, le divise, le telecamere,
non esauriscono la completezza dell'evento, che dietro di esso c'è molto altro. Noi,
come Gruppo Consiliare di Maggioranza siamo stati inviatati per esercitare, tra gli altri,
un ruolo di indirizzo e abbiamo tutte le intenzioni di farlo, nei modi e nelle sedi che ci
competono. Per questo motivo sono orgogliosa che abbiamo dato un contributo e che
abbiamo dimostrato che le cose si possono fare, si possono anche provare ad
immaginare in un modo diverso. È stato un lavoro corale, la cui bontà è stata
confermata dal confronto che abbiamo avuto con i cittadini e anche con le realtà
istituzionali, e penso al Vice Premier di Maio, che porteranno avanti questa partita. Io
non so se siamo uniti, o non siamo uniti sulle Olimpiadi, io so che sostengo la Sindaca e
che sicuramente qui, tutti e 23 i Consiglieri sono uniti nel dire che l'alternativa ai vostri
progetti, quelli vestiti di debito e quelli vestiti di cemento, bene, quell'alternativa esiste.
Voglio concludere con alcuni ringraziamenti, il primo va ai miei colleghi, per il lavoro
che hanno fatto per arrivare a questo punto, e a quello che faranno. In questi due anni
abbiamo dimostrato che la conciliazione tra distanze personali, divisione politica, di
unanimità, si reggono sulla forza degli argomenti e noi abbiamo portato degli argomenti
in questi giorni, abbiamo respinto centinaia di attacchi sterili e infondati che in due anni
non sono mai riusciti a scalfire la nostra azione politica e continueremo a portare avanti
il nostro faro, il nostro faro è il programma con cui i cittadini ci hanno votato, lo
faremo, lo porteremo avanti con la Sindaca. Ringrazio anche la Sindaca e la Giunta,
proprio perchè siamo liberi da qualunque giogo di potere e da qualunque accordo
extraistituzionale. Il rapporto con la Giunta e con la Sindaca e lo abbiamo dimostrato in
Aula oggi è franco, è trasparente ed è diretto. Ci dispiace per chi forse è abituato a
vivere di catene che lo collegano ai rispettivi capi d'Aula, per me non è così, la libertà
di pensiero talvolta si esprime con toni alti e quando anche avesse un prezzo, la certezza
che, a differenza del passato, questo prezzo, questa volta, non lo pagheranno i cittadini.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie. Prego Sindaca Appendino.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Intanto non
credo ci sia bisogno di sondaggi o fare in qualche modo dei retroscena su poteri forti
che vogliono o non vogliono le Olimpiadi, io credo che basta andare in giro per la città
e parlare con le persone e questo lo abbiamo detto in tanti. Oggettivamente la richiesta,
o comunque la volontà di intraprendere un percorso c'è, il tema è come intraprendere
questo percorso. Quindi io credo che, ribadisco, i legittimi dubbi che siano stati posti
rispetto ad alcune preoccupazioni che esistono, perché, guardate che, insomma, lo
sapete meglio di me che in giro nella città se andate in zona Torino Sud, che è una delle
zone della città che è stata più coinvolta dalle Olimpiadi del 2006, il simbolo di quella
cosa lì sono le palazzine del MOI, ringrazio il Consigliere Rosso che le ha citate,
ovviamente l'altra parte del Villaggio Olimpico, perché sono due i luoghi, sono
comprese anche le palazzine del MOI, ma questo lo vedremo poi quando presenteremo
il dossier. Quindi non c'è nulla di male e nulla di sbagliato e nulla di illegittimo nel
porre dei dubbi e nell'avere delle preoccupazioni rispetto a una progettualità che è
importante e che impatta in modo significativo sulla vita, non solo di noi amministratori
che votiamo, ma anche sul futuro della nostra città. Io credo che il lavoro che si è fatto
in questa settimana non sia una pantomima, ho sentito etichettare in tanti modi, credo
sia stato un percorso fatto da una Maggioranza che legittimamente aveva delle
perplessità e che si è messa in gioco e credo che questa Maggioranza abbia voluto, in
qualche modo, superare quelli che sono i dubbi legittimi, ponendo alcune questioni, che
peraltro anche i Sindaci della Valle, anche qui hanno in qualche modo condiviso, perchè
questo dossier, per quanto sia raccontato dal punto di vista mediatico, è un dossier che
arriva dal contributo di molti territori, e non è vero e adesso mi dispiace che non ci sia il
Consigliere Carretta, che è un'imposizione della Città nei confronti di altri comuni, è
forse uno dei pochi dossier dove in realtà c'è stato il dibattito su tutti i territori, e ogni
territorio, in questa fase, che è propedeutica, perchè poi ricordiamoci in che fase siamo,
è una fase propedeutica al vero dossier di candidatura, che, sì, Consigliere Tresso e
Consiglieri, vedrà tutti coinvolti come è giusto che sia e quindi ha visto in realtà,
appunto, Sindaci dei propri territori che si sono confrontati, hanno posto delle questioni
ed è impossibile, cioè, questa dialettica per cui il 2006 è stato tutto perfetto. Io ringrazio
chi, in qualche modo, ha sottolineato che non è stato così, è controproducente rispetto al
percorso che stiamo facendo, perchè i torinesi lo vedono, come vedono anche,
evidentemente, quella che è un'eredità, che dicevo prima, della legacy, che noi abbiamo
e che ci serve per essere più credibili in questa fase di candidatura. Il Consigliere Tresso
citava il bob e il trampolino, non a caso in questo dossier si prevede che venga
rinaturalizzato, in questo dossier si prevede che vengano utilizzate e poi vengano
smontate le strutture in accordo con i progetti che hanno fatto i Sindaci di quei territori,
penso a Pragelato, dove si sta pensando di utilizzare due trampolini e gli altri
smantellarli, quindi è chiaro che si parte da che cosa non ha funzionato ed è altrettanto
chiaro che, essendo il 2026, noi abbiamo l'obbligo, non solo rispetto al passato, ma
anche rispetto al futuro, a immaginarci a costruire delle governance diverse, perché
avremmo anche strumenti diversi. Guardate che Blockchain non è una boutade, è
oggettivamente una tecnologia, è uno strumento molto importante che noi, nell'ottica di
questa Olimpiade, vorremmo provare, ovviamente, ad attualizzare. Anche la questione
Thyssen, guardi Consigliera Foglietta, io l'ho ascoltata con attenzione, è semplicemente
frutto di un ragionamento che è alla base di questo …, per quanto riguarda la parte di
Torino, ma che per quanto riguarda gli altri Comuni e cioè noi abbiamo guardato quali
sono le varianti urbanistiche che abbiamo in piedi, quali sono le aree che dobbiamo
trasformare, quali sono quelle aree dove abbiamo già dei soggetti che sono pronti a
intervenire e quali sono quelle aree dove i soggetti non ci sono e abbiamo bisogno di
risorse per poter intervenire. Abbiamo pensato quali sono quelle aree dove,
oggettivamente c'è bisogno di far ripartire e quindi abbiamo ragionato su palazzine ex
MOI, Torino Sud da una parte, e Thyssen, Torino Nord dall'altra e non mi sembra che
si faccia un torto, penso, anzi, che si faccia un percorso che vede, probabilmente, tutti i
soggetti coinvolti restituire in ottica di rigenerazione urbana, e non solo, nel caso
specifico di Thyssen, un'area che sappiamo essere l'elemento di ferita di tutto il Paese
per motivi che ben conosciamo. Quindi io ringrazio davvero tutti coloro che sono
intervenuti, credo che questa proposta, e, ribadisco, anche in replica rispetto a qualche
Consigliere di Minoranza, non è che nessuno ha mai detto, e io mai penserei, che le
Olimpiadi sono l'unico volano di sviluppo di questo territorio e non è l'unico progetto
che c'è in piedi. La sfida che noi abbiamo, ma non solo noi, credo oggi tutti i territori,
sta nel riuscire a tenere insieme la progettualità che noi abbiamo rispetto a un evento
che può essere da volano, opportunità, e che permette alla nostra progettualità di avere
un impatto ancora più significativo, per questo all'inizio parlavo di poter portare della
filiera industriale qui, e ringrazio, ovviamente, il lavoro che hanno fatto l'Assessore
Pisano e l'Assessore Sacco, ringrazio il Vicesindaco perchè il Vicesindaco ha lavorato
sulle varianti urbanistiche per cercare di tenerle, sostanzialmente, insieme, rispetto a
questa progettualità; ringrazio l'Assessore all'Ambiente, dovrei citarli tutti, perché
anche qui si è tenuta in piedi la nostra programmazione rispetto a quello che noi
prevediamo nel 2026, che sarà, sostanzialmente, un clima, o meglio, un modello
sostenibile e questo lo hanno fatto i Consiglieri di Maggioranza, hanno rafforzato un
lavoro che noi in parte, in un certo senso, non avevamo completato. Si arriva al punto,
però, che la Città ha fatto una scelta e l'ha fatta perchè la Città, evidentemente, questa
scelta la condivide. Ora, io credo che noi dovremmo, ovviamente, lavorare sodo,
dovremmo riuscire a mantenere quelle che sono le condizioni affinché questo progetto
sia credibile e questo progetto sia spendibile. Vorrei chiudere dicendo una cosa, ho
sentito strumentalizzare la questione analisi costi-benefici, io la sposo in pieno come
principio e vi dico perché, perché è giusto che a livello nazionale venga fatta un'analisi
costi-benefici su tutti i dossier che verranno presentati dalla Città, e che la scelta di
finanziare, dal punto di vista nazionale e governativo, una, l'altra o l'altra ancora,
avvenga alla luce di una analisi tecnica, che è di supporto rispetto a delle scelte che
debbano essere fatte, quindi penso che sia un valore aggiunto, lo facciamo sulle grandi
opere, è un metodo che stiamo adottando, lo facciamo sugli eventi, non è una banalità e
non è una cosa folle, è semplicemente essere razionali, ed è semplicemente ad utilizzare
un qualcosa in più per fare una scelta che sia consapevole e per fare una scelta che sia
condivisa da tutto il territorio. Quindi, io spero che possa essere da esempio rispetto a
tanti eventi, non ovviamente solo le Olimpiadi. Io mi auguro che nel percorso che ci
aspetta nelle prossime settimane, il prossimo mese, riusciremo …, perchè, comunque, la
diposizione di un dossier è un percorso che richiederà le energie di tutti e di tutti intendo
Minoranze e Maggioranza, ovviamente, perchè ci vedrà, sì, a quel punto, entrare nel
dettaglio di quello che dicevate voi, quindi di come la Città è protagonista rispetto ad un
evento che non deve essere un evento in quanto tale, ma deve essere, ribadisco, un
punto di arrivo rispetto a un percorso che si fa in un ottica di attuazione delle nostre
politiche pluriennali. Io credo che questa disponibilità ci sia, mi auguro che si possa
trovare il luogo giusto per farlo e sono certa che quando inizieremo tutti a discutere di
quella che è la progettualità della Città e di come eventualmente un evento possa
inserirsi all'interno della progettualità e parleremo delle aree in difficoltà, Torino Nord e
Torino Sud, riusciremo a trovare sintesi. Ora, ribadisco, le prossime tappe sono la
consegna, domani, del dossier, il 4 ci sarà una conferenza stampa con i Sindaci,
ovviamente che hanno lavorato insieme a noi rispetto a questa progettualità e verrà
presentato il dossier. E davvero ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, e un ultimo
pensiero, ovviamente, alla Maggioranza. Quando tutti vogliono qualcosa, è molto
difficile dire no, è oggettivo, è vero e quindi non è stato facile neanche per la
Maggioranza entrare e mettersi in discussione rispetto, appunto, a una progettualità così
ampia. Io credo che si sia fatto un buon lavoro e credo che, ribadisco, da domani
Minoranze e Maggioranza possano lavorare insieme rispetto a un progetto che è di
interesse di tutto il territorio e non solo della Città di Torino, grazie.
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