Interventi |
VERSACI Fabio (Presidente) Invito i colleghi a riprendere posto. Invito gentilmente i colleghi a riprendere posto, grazie. Non so, la Sindaca è tornata..., non è successo niente, anche la Sindaca va in bagno, quindi, okay? Possiamo riprendere posto, grazie, un po' di silenzio. Ho iscritto a parlare la Consigliera Ferrero, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. FERRERO Viviana Grazie Presidente. Cari colleghi e colleghe, in questi giorni abbiamo vissuto una straordinaria comunità di intenti tra i Consiglieri che appartengono al Movimento 5 Stelle, approccio idealistico, ma anche sempre approccio estremamente concreto e scientifico alla tematica, perchè la visione noi ce l'abbiamo, perché non ci siamo comportati come un partito e io sono molto fiera di questo nostro comportamento. Non è Chiara che ha la Maggioranza, ma è la Maggioranza che esprime la sua Sindaca. Noi chi siamo? Io mi sono interrogata tanto, quelli delle analisi preventive, dei costi e benefici, della partecipazione condivisa, del "nessuno deve rimanere indietro", e su questi presupposti, su queste 5 pagine di un documento: "Olimpiadi 2026", noi decliniamo quello che siamo. Un documento che difendo fortemente, da cui non ci dobbiamo discostare e di cui il Governo dovrà tenere assolutamente conto. Al fine di valutare in modo adeguato questa fattibilità delle Olimpiadi 2026, di fornire uno studio dettagliato da trasmettere ai cittadini, sarà preventivamente, quindi, redatta un'analisi dei costi-benefici, da affidarsi a un tecnico competente che, tenendo presente tutte le richieste prospettate nel manifesto olimpionico Torino 2026, sappia comparare e dare oggettiva valutazione economica. Nel caso l'analisi risultasse sfavorevole, la Città di Torino si impegna a ritirare la candidatura; rimane, quindi in piedi l'opzione zero. La candidatura alle Olimpiadi 2026 dovrà essere una candidatura di grande legalità, dovrà essere estremamente rigorosa, il risultato di una seria lotta alla corruzione, alle mafie - e lo Stato dovrà garantirlo, non noi - alla penetrazione del malaffare del sistema edilizio legato alle Olimpiadi. In questa Sala non si è parlato abbastanza di mafie, noi dovremmo farlo. Dovranno essere rispettati i criteri stringenti di trasparenza e controllo delle grandi opere costituiti dalla costruzione dei villaggi olimpici; i costi stimati dovranno essere rispettati e le ditte costruttrici dovranno fornire delle garanzie fideiussorie, da incamerarsi qualora i termini di consegna non vengano rispettati; un organismo di vigilanza sulle grandi opere stabilirà la road map; un pool di magistrati dovrà presiedere e verificare, queste sono cose imprescindibili. E poi la nostra idea di sport; io lo spiego anche al Consigliere che ci propone le vecchiette sul bob. L'idea di sport del Movimento 5 Stelle non si può riassumere in una competizione che si esaurisca nello spazio di 15 giorni. Lo spirito di integrazione, di confronto e anche competizione si deve necessariamente svolgere in una preparazione che coinvolga, in tutti gli anni precedenti, i territori, che sia oggetto di scambi culturali tra i ragazzi delle diverse nazioni, in un concetto di sport senza distinzioni, che coinvolga tutti e tutte; l'Olimpiade che diventi modello di sport continuativi per i giovani, di opportunità di fare sport per i ragazzi e le ragazze, anche per quelli che vivono nelle zone più svantaggiate della città. Io penso ad un ragazzo delle periferie, se potesse andare a fare sport in un altro Paese; un mese in Canada, gli cambierebbe la vita da così a così. Ecco, noi su questa opportunità dobbiamo lavorare, non su 15 giorni, e quale migliore modo per avvicinare i ragazzi e ragazze di nazioni diverse e scongiurare anche un concetto molto più ampio, confrontandosi sulla pace, come fu per volontà del francese Pierre de Coubertin, che proprio quello intuì nel discorso delle Olimpiadi. Negli anni precedenti dovranno necessariamente svolgersi in tutte le città e a cura delle Federazioni, del CIO, questi scambi culturali tra i giovani, atleti stranieri, e i giovani torinesi e delle valli. Saranno, quindi, l'auspicio di scambi culturali, estivi, momenti di sport per tutti, continuativi sul territorio, in particolare proprio ai ragazzi che vivono nelle zone svantaggiate. La narrazione di Torino che si rilancia grazie alle Olimpiadi non mi appartiene; è una visione che appartiene…, perché la città ha bisogno di altre risposte - non tra 8 anni - di risposte puntuali e precise e da subito. Io proprio voglio dirlo: da cattolica, credo che i miracoli li faccia Dio e noi possiamo solo pregare perché il buon senso prevalga, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Colleghi, per cortesia…, scusi Consigliera Canalis, quando vuole intervenire, si prenota e parla al microfono, mi scusi, scusate. Prego Vicepresidente Lavolta, ne ha facoltà per 5 minuti. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie Presidente. Le sue scuse dovute all'Aula, Sindaca, quest'oggi, a quest'Aula, sono l'ennesima dimostrazione, qualora ve ne fosse ancora bisogno a Torino, della sua inadeguatezza. È inadeguata, Sindaca, a gestire tutto ciò che è straordinario nella nostra Città. È inadeguata, Sindaca, a immaginare una prospettiva per la nostra Torino, che vada oltre la gestione ordinaria; è inadeguata, Sindaca, a gestire anche la comunicazione. Oggi lei smentisce se stessa, smentisce l'ipotesi dell'utilizzo del Parco del Valentino, da lei annunciato; oggi lei, dal punto di vista comunicativo, forse non vi eravate parlati abbastanza, ma smentisce anche ciò che ha fatto voluto credere alla città di Torino. Quest'oggi abbiamo aperto i giornali, abbiamo letto i quotidiani e, penso un po' tutti, abbiamo creduto che il dentifricio fosse rientrato nel tubetto, che la crisi fosse rientrata. Ebbene, non è così. Oggi, in Aula, ascoltiamo di un'opzione zero, ascoltiamo le parole di una sua Maggioranza che auspica, che auspica - contrariamente a quanto da lei affermato - che le Olimpiadi non si svolgano a Torino. Ed oggi lei, tra l'altro, nel suo intervento ha dimostrato, a proposito della comunicazione, forse perchè suggerita da qualche che esperto al suo fianco, di voler lanciare nuovamente la palla in avanti, annunciando il Villaggio Olimpico nell'area ex Thyssen: un'area privata - lo ricordo a me stesso - un'area privata, un'area privata che dovremmo bonificare con fondi pubblici, secondo lei? Un'area che in base al nostro Piano Regolatore non può essere lottizzata e quindi, secondo lei, dovremmo farla lottizzare a dei privati? Con quali privati sta interloquendo per realizzare il Villaggio Olimpico nell'area ex Thyssen? Ma io non voglio entrare nel merito di questa sua ennesima boutade, perché ho capito che è l'ennesimo tentativo, disperato, di lanciare la palla in avanti. Noi non ci compiacciamo, però, Sindaca, glielo diciamo, come Partito Democratico, non ci compiacciamo della sua inadeguatezza, così come non ci compiacciamo di leggere i sondaggi dell'Istituto Piepoli che certificano questa distanza ormai siderale tra lei e i cittadini torinesi, tra lei, Sindaco, e la città. Accade solo a Torino, in questi giorni, in queste settimane, di leggere un dibattito scomposto, oggi rialimentato, tra l'altro, pensavamo sopito, invece oggi questo dibattito è rialimentato; è un dibattito scomposto, un dibattito disordinato. Si verifica a Torino tutto ciò che non dovrebbe accadere in una Città che ha l'opportunità di candidarsi ad ospitare dei Giochi Olimpici, e succede solo a Torino. Io qualche ora fa ero a Milano, ho parlato con un po' di Consiglieri Comunali, ho parlato con il Sindaco Sala, non c'è nessun dibattito a Milano, guardate, non c'è nessun dibattito. Il Sindaco sta lavorando al pre-dossier, ha la fiducia di tutto il Consiglio Comunale, del Movimento 5 Stelle compreso, perché hanno compreso, a Milano, che di questo si tratta, di una straordinaria opportunità e non hanno ansie nell'affrontare il dibattito, non hanno ansie nell'immaginare come innestare un'ulteriore opportunità in un'ipotesi, in una visione di sviluppo che quel territorio ha, e Torino non ha. Ha ragione chi dice che il problema è l'assenza di una visione strategica. Nelle altre città questo chiacchiericcio scomposto non c'è. Le Olimpiadi, Sindaca - glielo abbiamo già detto più volte - sono una sfida che si vince solo se ci si crede fino in fondo. Come si possono fare, pensando che sarebbe meglio non averle? Lei oggi tende una mano verso coloro i quali dovrebbe convincere che Torino diventi Città Olimpica e nel frattempo ne tiene una nascosta. Ma, come ci si può fidare di una persona che si avvicina a te tendendoti la mano, mentre l'altra è nascosta dietro la schiena? E oggi, guardi Sindaca, è possibile immaginare Olimpiadi a basso costo, green, sostenibili, tra l'altro tutte cose che trovate, andateveli a leggere i documenti: c'è una bella pubblicazione della Regione Piemonte del 2014 che richiama tutte le indicazioni, le prescrizioni ambientali e anche l'assoggettabilità VAS, caro Consigliere Carretto, rispetto ad alcune opere, così come vengono richiamati i principi dell'Agenda 21, così come vengono richiamate le indicazioni riportate nell'allora manuale sport ambiente del CIO; una discussione che non ha visto animare il Consiglio Comunale, perchè è ovvio che quando ci sono degli obiettivi di sostenibilità, quando la Città si dichiara e vuole essere coerente con le prospettive europee, con le indicazioni europee, con le Direttive europee, queste vengano recepite. Io, e concludo, Presidente, voglio dare un dato alla Sindaca, perchè secondo me non ha capito cosa sta succedendo a Torino; le do un dato che è un tassello del mosaico del ragionamento che riguarda il turismo. Abbiamo pochi giorni fa ricevuto, credo tutti, in posta elettronica, i dati aggiornati di maggio e, ho concluso Presidente, a maggio in Italia succede, a proposito del traffico negli aeroporti, che le città crescono tutte, la media nazionale + 5,5% : Trieste +8%, Lamezia +14%, Firenze +3%, Bari +5%, Catania +9%, Genova +14%, Venezia +8%. Sa Sindaca, sa che cosa è successo a Torino nello stesso periodo? A Torino il traffico passeggeri è calato del 4%. Sindaca, apra gli occhi, Sindaca, apra gli occhi, lei sta soffocando la Città di Torino. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto a parlare il Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. CARRETTO Damiano Grazie, buongiorno a tutti e tutte. Allora, io vorrei partire da un presupposto, e vorrei che da oggi qualunque sia l'esito e il percorso che si intraprenderà, vorrei che questo presupposto fosse chiaro a tutti e abbracciato da tutti. Le Olimpiadi di Torino 2006 sono state un disastro e se non un disastro, un quasi disastro, con ricadute abbastanza modeste, una scommessa sulla pelle dei cittadini, una scommessa sulle spalle della città, una scommessa persa. Ricordo che la Città è praticamente fallita nel 2014, ad 8 anni dalle magnifiche Olimpiadi che avrebbero dovuto salvare la città post industriale traghettandola verso la famosa città del food, del turismo, eccetera, eccetera, eccetera, e invece hanno salvato, probabilmente, il conto in banca di qualcuno, mentre altri hanno fatto carriera e altri, aspettando i pagamenti, quello che qualcuno diceva: "Pagamenti certi". C'è gente, imprese, che sono morte aspettando quei pagamenti. Quindi chiedere dei pagamenti certi non è proprio stupido per quel che riguarda le Olimpiadi e tralascio gli sprechi, la spesa abnorme che è lievitata rispetto al preventivo, per poi arrivare a una cifra che ancora adesso nessuno sa esattamente quanto abbia speso Torino 2006, e non parliamo poi della gestione post olimpica perché, veramente, è sparare sulla Croce Rossa, basta. Andatevi a prendere qualche articolo sul lascito delle Olimpiadi di Torino 2006, dal MOI, pista da bob, trampolino, un paio di impianti che hanno avuto 15 giorni di vita poi sono stati smantellati e via dicendo. Io vorrei che ammetteste, chi ha voluto quell'evento, lo ammettesse una volta: "Abbiamo fatto una cavolata, abbiamo sbagliato le previsioni"; basta, e poi ripartiamo, ma partiamo da quello. Io vorrei che la finissimo con la narrazione della sbornia olimpica, che non è mai passata, con i sondaggi, perchè, signori, la domanda fa la risposta. Se io chiedo: "Volete le Olimpiadi?", "Certo", "Sei disposto a perdere servizi e a smantellare il Servizio Pubblico e a perdere i beni pubblici, perchè devono essere venduti dopo le Olimpiadi? Sei disposto a tutto questo per fare le Olimpiadi?", questa è la domanda, magari cambia la risposta. No, così, io lo dico per quel poco che so di sondaggi. Finiamola di parlare di investimenti, finiamola di parlare di investimenti e iniziamo a parlare di debito e di qualcuno che quel debito lo sta pagando. L'altro giorno, nel video della manifestazione che c'era qui sotto, c'era una simpatica signora che a un certo punto dice: " Vabbè, i debiti? Qualcuno li pagherà". Io vorrei evitare questi atteggiamenti da parte di un'Istituzione Pubblica e capisco anche che, effettivamente, ammettere chiaramente quello che non ha funzionato nel 2006, da parte degli stessi che adesso vorrebbero le Olimpiadi fatte nello stesso modo, capisco che sia difficile, capisco molto che sia difficile. Ma parliamo della candidatura del 2026. Siamo arrivati a questo pre-dossier, qualcuno lo definisce un libro dei sogni, qualcuno lo definisce un esercizio di stile, io posso dire che come libro dei sogni è suggestivo, è suggestivo, lì dentro ci sono più proposte, più buone idee degli ultimi 10 anni di Amministrazione di questa Città e la visione c'è, e sono convinto che non sia fallimentare come quella che dal 2006 ha portato al 2016. Ovvio, perché le idee ci sono, e io da qua dico al Governo: "Signori, la Città le idee le ha, Olimpiadi o non Olimpiadi, meritiamo che il Governo ci dia la possibilità di arrivare lì, indipendentemente dalle Olimpiadi, perchè quella è la direzione che la Città deve tenere se vuole sopravvivere in questo periodo storico e, signori, quello non c'entra con le Olimpiadi, c'entra con quello che abbiamo in mente noi e che dovreste, anche, avere in mente voi quando ammetterete che il vostro modello era fallimentare. Detto questo, io sono convinto che un approccio serio - e su questo ho molto insistito - debba partire da un'analisi costi-benefici, perchè siamo in un periodo storico in cui né un'Amministrazione Locale, men che meno il Governo hanno la possibilità di fare scommesse al buio; non siamo più in quel periodo lì, abbiamo bisogno di un'analisi costi-benefici seria, fatta da un Ente terzo di comprovata esperienza, che dice chiaramente, non se l'evento a Torino, a Cortina, a Milano, quale dei tre sia il migliore, ma se per il Paese Italia con gli ambiziosi programmi di Governo, Consigliere Ricca, lo sa, siamo al Governo assieme, sa che abbiamo dei programmi un po' ambiziosi, e in questo momento non so se possiamo gettare soldi così, in progetti che non abbiano un ritorno economico e dei benefici per il territorio così importanti. Voglio concludere, brevemente, con un paio di considerazioni, ma proprio rapide rapide. La prima è che, secondo me, in questo momento l'Italia ha bisogno di un Piano periferie, di un altro Piano periferie, con molta più dotazione; un Piano sul riassetto idrogeologico; un Piano di edilizia residenziale pubblica che non si vede da 20, 30 anni, dal GESCAL non di vede un piano del genere; per cui il Governo, secondo me, dovrebbe fare qualche piccola valutazione in questo tema. Seconda cosa: io non sono contrario - a differenza di quanto si è detto - noi non siamo contrari ideologicamente, ma sui temi. Io sono convinto che una candidatura olimpica, con un sistema di Olimpiade diversa, sia possibile, e lo dico, io sono convinto che sia possibile, non in questo contesto, non senza una legge anticorruzione seria, non senza una revisione del Codice degli appalti, non senza la revisione del Codice della Giustizia, eliminando la questione della prescrizione, per cui, se prendi le tangenti adesso, fra 10 anni vai lo stesso in galera, basta con ste prescrizioni, basta con le questioni che ti beccano dopo e poi basta, prescritto. Iniziamo a fare queste cose e poi pensiamo a un bel modello di candidatura, magari per il 2030, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare la Consigliera Canalis, ne ha facoltà per cinque minuti. CANALIS Monica Oggi dovrebbe essere il giorno della compattezza, il giorno in cui Torino dimostra di essere Torino, cioè quella città che di fronte alle grandi sfide, di fronte ai momenti difficili ha sempre dimostrato di saper rinserrare i ranghi, unire le forze e fare quadrato per vincere e per portare a casa il risultato. Invece noi, oggi, ci troviamo a subire l'imbarazzo di questi Consiglieri di Maggioranza che nell'ordine, dicono: "Spero che i nostri 45 paletti inducano il CONI e il CIO a non scegliere Torino, rimane in piedi l'opzione zero", cioè che Torino si ritiri dalla candidatura, "Le Olimpiadi sono state un disastro". Consiglieri che sembrano paragonare Torino a un Giochi senza Frontiere in giro per la città, sparse, coinvolgendo tutti i cittadini. Ma, io mi chiedo, ma Torino merita tutto questo? Torino merita tutto questo? Non siete degni della città che dovreste governare, non avete la dignità che la nostra città ha, il rigore che la nostra città ha e il coraggio che la nostra città ha sempre dimostrato di avere nei momenti difficili. E se il risultato arriverà - e io sono convinta che possiamo ancora farcela, nonostante voi - non sarà di sicuro un risultato del Movimento 5 Stelle. Sarà invece, soprattutto, un risultato per il quale dovremmo dire grazie al resto del territorio torinese, ai territori che sono intorno al capoluogo. Perché in questi ultimi mesi, affannosi e concitati, la città capoluogo non ha svolto il suo ruolo di leader del territorio, a cui sarebbe chiamata, ma è stata trainata e con fatica, dalle nostre valli, dai Sindaci delle nostre montagne olimpiche, che sono stati le vere guide, i veri ideatori e i veri promotori di questa manifestazione di interesse e pre-candidatura. La città che è il nucleo urbano più popoloso, è andata al traino. Le nostre montagne, invece, hanno saputo attivarsi, nonostante siano le periferie del territorio torinese e vivano sicuramente maggiori difficoltà, e abbiano sicuramente beneficiato in minor misura rispetto alla città, delle Olimpiadi 2006, perchè è a Torino, è nella città che abbiamo avuto più infrastrutture, più ritorno turistico, rilancio della vocazione, dell'immagine, della visibilità internazionale e partecipazione popolare. Eppure, in questi mesi sono state le montagne, le valli, a capire che le Olimpiadi non sono solo qualcosa da temere, qualcosa da migliorare rispetto al passato, con una migliore sostenibilità ambientale, un minor utilizzo di risorse pubbliche, una previsione decisamente migliore del riutilizzo degli impianti. Hanno capito che dietro le Olimpiadi c'è un progetto per il territorio, possono essere la chiave per un piano strategico. Quindi, lì sulle montagne c'è stato il dinamismo, lo spirito progettuale, mentre qui, in città, avete passato mesi a guardarvi l'ombelico e abbiamo perso tempo a rincorrere le vostre lotte intestine, che ai torinesi noi interessano, neanche ai torinesi delle periferie. Guardate che le Olimpiadi non sono soltanto un evento sportivo che dura 15 o 20 giorni; possono essere un evento, e sono anche state, un evento generatore di sviluppo locale, un evento generatore di sviluppo locale, e nella desertificazione progettuale in cui è piombata Torino da quando siete al Governo, il progetto delle Olimpiadi sembra quasi salvifico, perchè non c'è nient'altro e può essere l'occasione, come ho detto, per un vero piano strategico, non soltanto per le valli, ma anche per la città. Guardate che Torino è il capoluogo della Città Metropolitana e nella Città Metropolitana il 40% del territorio è montano, quindi non è proprio secondario nei ragionamenti che dobbiamo fare come capoluogo e, guardate che poche città di medie dimensioni, come Torino, nel mondo, hanno ospitato Giochi Olimpici e Giochi Olimpici Invernali. Torino ha avuto la fortuna di farlo in passato, proprio per la sua originalissima orografia, che la incunea in mezzo a questo splendido teatro montuoso naturale, e proprio la nostra collocazione può consentire, ancora una volta, un'alleanza tra territori profondamente antropizzati, come il nostro, e dare invece a vocazione naturalistica. Questa alleanza può consentire una sinergia, un connubio tra il centro e la periferia. Voi - interventi che io ho ascoltato, che sono davvero incommentabili - state respingendo queste opportunità. Allora, oggi dovrebbe essere non soltanto il giorno della compattezza, il giorno dell'unità, ma anche il giorno della responsabilità, in cui Torino torni ad essere capofila e vada avanti con convinzione e con forza, e senza tentennamenti, per promuovere il territorio nel suo insieme, forza Torino! VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Ho iscritto…, silenzio per favore, colleghi, per cortesia…, ho iscritto la Consigliera Albano, ne ha facoltà per cinque minuti. ALBANO Daniela Grazie Presidente. Abbiamo finalmente l'occasione di parlare in Aula, nel merito, della proposta di candidatura della Città di Torino nelle Olimpiadi del 2026. Una proposta di candidatura che è stata portata avanti dalla Sindaca Appendino, in solitaria, senza alcun confronto interno al partito che l'ha sostenuta, ma anche senza nessun confronto con questo Consiglio; proposta mai menzionata o affrontata con i cittadini nel corso della campagna elettorale. È vero, Sindaca, che lei rappresenta tutta la città e anche il territorio metropolitano ma, io no, io rappresento il Movimento 5 Stelle, e sono qua per portare avanti il programma secondo il quale tutti noi siamo stati eletti. Io non ho competenze tecniche specifiche per valutare e proporre la gestione di una candidatura olimpica - credo molto dei miei colleghi, come me, non li abbiano - per questo si era cercato di avere il sostegno di tecnici esterni, per valutare in maniera obiettiva e consapevole una proposta di candidatura, ma niente, non è stato possibile neanche questo passaggio, per cui ci siamo ritrovati a dover raffazzonare in fretta e furia 12 punti imprescindibili, senza avere, ovviamente, le competenze per farlo, 12, 45, 46. Ma io devo comunque scegliere una linea da tenere e l'unico modo che ho per farlo è basarmi sulla vasta letteratura in merito alla storia degli eventi olimpici e all'analisi dei loro costi e delle loro ricadute. Bene, la candidatura ci racconta che da sempre, quasi in ogni caso, le Olimpiadi si rivelano un evento disastroso, capaci di mettere in crisi tutte le città ospitanti. Dal 1960 ad oggi, mai nessuna Olimpiade ha rispettato il budget di spesa previsto, con sforamenti medi del 257%, e questo studio fa riferimento soltanto ai costi per le (incomprensibile), senza le infrastrutture, fino ad arrivare a costi fino a 10 volte il preventivo, come Atene nel 2004, o 4 o 5 volte il preventivo, come Londra 2012, o 7 volte il preventivo di Torino 2006. Le Olimpiadi sono un evento privato, pagato con soldi pubblici. Ma chi spinge per averle? Innanzitutto le banche d'affari, ovviamente sappiamo quali possono essere le motivazioni che le spingono; i costruttori; grandi studi di architettura, e le compagnie assicurative, sappiamo bene quali sono i portatori di interesse in questo senso. Ma i cittadini le vogliono? Boh, non lo sappiamo, perchè noi non abbiamo interrogato i cittadini. Però sappiamo che, dove i cittadini sono stati messi nelle condizioni di scegliere, molto spesso hanno detto di no. In Svizzera tre volte, con Davos e Saint Moritz nel 2014 e adesso con Sion recentemente; Stoccolma, Cracovia nel 2014 hanno detto no; Innsbruck, in Austria, ha detto no. In tutti questi casi i cittadini hanno declinato l'invito. Torino sta ancora pagando pegno per le Olimpiadi del 2006, con il disastro economico che ha portato la Città a dover saldare i debiti del TOROC: ben 83 milioni di trasferimento effettuati tra il 2006 e il 2007 da parte del Comune di Torino nei confronti del TOROC. Certo il TOROC ha chiuso i bilanci in pareggio; chiude in attivo l'ultimo rendiconto grazie ai trasferimenti del Comune. Di nuovo, soldi pubblici dei cittadini di Torino a saldare i debiti di un Ente privato, il TOROC. E su questi bilanci, probabilmente, sarebbe anche arrivato il momento di fare un po' di chiarezza. Bene, questa è la storia di un disastro riconosciuto, che ha spinto la Città a indebitarsi a livelli insostenibili, portandola, come sappiamo, sull'orlo del predissesto, ma qualcuno dice che noi possiamo fare di meglio e forse lo pensava anche l'ex Sindaco Castellani quando propose al TOROC di non costruire una nuova pista di bob per le Olimpiadi del 2006, ma di utilizzare quella di La Plagne, a 92 chilometri da Torino: era stata utilizzata per le Olimpiadi del '92 di Albertville, perché non utilizzare quella, invece di devastare un intero versante di montagna, abbattendo alberi e costruendo l'ecomostro che adesso rimane? Bene, non l'hanno costruito perché, a detta delle stesse parole di Castellani, il Governo e il CONI hanno detto di no, perché era necessario che in Italia ci fosse una pista di bob, vediamo la fine che ha fatto. Questo perchè l'Olimpiade è un evento che non si governa, è un circo di sprechi e devastazione incontrollabile. Lei, Sindaca, come spera invece di garantirci che questa volta sarà diverso? Come pensa di poter affermare con estrema sicurezza che gestiremo tutto il percorso? E non mi risponda, per favore, che il nostro manifesto per un'Olimpiade dei 5 Stelle possa dare delle garanzie, perchè lei sa molto meglio di me che una volta firmato il contratto con il CIO quella sarà l'unica cosa che vale ed il nostro manifesto non servirà a nulla. Ben venga, comunque, la valutazione costi-benefici, se il Governo si prenderà carico di farlo in maniera trasparente e obiettiva, in modo da considerare in maniera corretta se sia il caso di procedere con una candidatura italiana, ma avrei il piacere di capire anche quali sono le priorità per il Paese del nostro Governo. Una riflessione fra tante: io vorrei che, veramente, se abbiamo miliardi di euro da spendere per un'Olimpiade provassimo un attimino a farci un giro per le palestre scolastiche a vedere quanti edifici scolastici non hanno una palestra degna di questo nome… VERSACI Fabio (Presidente) La invito a concludere. ALBANO Daniela … perché se dobbiamo…, sì, concludo, se dobbiamo ripartire, rilanciare lo sport in Italia, forse dovremmo farlo con maggiore attenzione per quelle fasce, come i bambini, che non hanno, veramente, spesso neanche uno spazio per fare l'ora di educazione fisica. Per questo e per tante altre motivazioni, io non mi sento in alcun modo di sostenere la candidatura olimpica e pertanto non voterò in quest'Aula nessun atto che vada in quella direzione. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Consigliera Pollicino, ne ha facoltà per cinque minuti. POLLICINO Marina Grazie Presidente. Spiegare ai cittadini perchè la vexata quaestio olimpica torni ad animare il dibattito cittadino, finendo con il porre in secondo piano le altre priorità della Città, davvero non è semplice. A causa del rinato sacro furore olimpico, mentre non abbiamo ancora risolto i lasciti di Torino e delle valli post olimpiche 2006, dobbiamo occuparci di Torino e delle possibili valli olimpiche del 2016, cumulando i debiti del passato all'azzardo del futuro, ancorché si cerchi di prospettare un approccio innovativo, i cui risvolti fattuali sono ancora tutti di là da venire e da verificare. In effetti, è vero che prevedere un'analisi dei costi e benefici prima di prendere decisioni che implicano uno sforzo economico che impatta pesantemente sui conti della Nazione, e a cui sono chiamati a rispondere tutti i contribuenti italiani, rappresenta di per sé un primo passo avanti verso la trasparenza e l'efficienza. E valuto positivamente l'impegno profuso all'interno della Maggioranza nel cercare di delineare, attraverso alcuni precisi punti programmatici, una visione trasparente e accorta della gestione di un evento che verrebbe a ricadere, nel bene e nel male, sullo stesso territorio a distanza di appena 20 anni; Impegno positivo, ma non sufficiente: gli sprechi del passato, il depauperamento ambientale, l'aumento a dismisura dei costi previsti, il timore di infiltrazioni del malaffare e della corruzione sono ancora troppo vivi nell'esperienza e nella memoria dei torinesi. Ora, nella mia esperienza lavorativa, ho appreso che i ragazzi provenienti da contesti difficili, caratterizzati da deprivazione sociale, culturale ed economica, hanno bisogno di un accompagnamento lungo, di coinvolgimento in percorsi di cittadinanza attiva, di ridefinizione lenta e costante dei propri valori. Si tratta di processi lunghi, impegnativi e non sempre vincenti. Le stesse considerazioni possiamo farle per la società umana. Non bastano riforme annunciate o appena poste in essere per cambiare un'impostazione culturale ed etica, provocare un cambiamento di paradigma, affermare concretamente un sistema di valori positivi e della condivisione del bene comune. Le riforme, perchè vadano al regime, impiegano anni e necessitano di verifiche continue che ne dimostrino la loro efficacia. Gli annunci non bastano e io credo sinceramente che il Movimento 5 Stelle in questo percorso di crescita e di cambiamento svolga un ruolo fondamentale. Per questo ritengo che affermare che noi faremo Olimpiadi Invernali diverse, low cost e ad impatto zero, sia un obiettivo meritevole, ma al momento attuale assolutamente prematuro, perchè non lo consentono le condizioni delle finanze pubbliche del Paese e del rapporto asimmetrico con il CIO, che non ama veder modificati i privilegi economici di cui gode, blindando la sua intangibilità operativa e le sue royalty a svantaggio degli altri soggetti. Potremmo dire, quanti sono soliti classificare le Olimpiadi come grande evento, che in realtà si tratta di un grande evento sui generis, con regole tutte sue, in cui lo squilibrio dei rapporti è del tutto evidente. Questa è in realtà la vera considerazione che ha spinto molti Paesi in condizioni di bilancio più solide del nostro a rinunciare alla candidatura, per la quale, diciamocelo francamente, non è che in Europa ci sia la coda. Obiettare poi che se ci lasciamo vincere da paure e timori, non faremo e non investiremo più in nessuna opera o in infrastrutture, non è obiezione valida e pertinente, perché non si possono mettere sullo stesso piano investimenti necessari e improcrastinabili per l'interesse pubblico dei cittadini, con il montaggio e lo smontaggio di una pista di bob. Certamente non mi sfugge il forte impatto emotivo che un evento agonistico di tale portata crea sul territorio metropolitano, tanto è vero che continuiamo a parlare di valli olimpiche, ma ciò mi porta a un'ulteriore considerazione: questo continuo esibirsi come valli olimpiche, che arieggia, più che altro, una misura di marketing, mi sembra una peculiarità tipicamente nostrana, specie se confrontata con le località come Saint Moritz e Cortina, che pur essendo state sedi di Olimpiadi, non affidano la loro identità territoriale alpina a un lessico che svela la dimensione momentanea di un evento eccezionale ad alta visibilità, quanto piuttosto all'immagine di un territorio omogeneo e dalla lunga storia. Io, cittadina torinese di adozione, ho sempre pensato alle nostre belle montagne come alle valli occitane delle Alpi Cozie, peraltro con un bellissimo aggancio alla civiltà romana del nostro Paese, non certo sconosciuta all'estero. L'identità di un territorio non si afferma, secondo me, con eventi intermittenti o sporadici, le cui ricadute si affievoliscono rapidamente, ma con la tutela e la salvaguardia della propria storia e della propria memoria, anche in relazione alla memoria dell'evento Olimpiadi. Spostiamoci oltralpe; come esemplificazione, in questi giorni è ancora possibile visitare al Musée Dauphinois di Grenoble, l'esposizione sui cinquant'anni delle Olimpiadi del 1968. Ora da noi, in tutto questo grande rigurgito del passato olimpico, è forse rimasto alla Città e alla Regione uno spazio espositivo che ne conservi la memoria? No, se non qualche frusto evocativo al Museo della Montagna. Che fine ha fatto la grande esposizione del 2011, che era al Forte di Exilles e che avrebbe dovuto contribuire a conservare e tutelare la memoria storica delle Olimpiadi? Non pervenuta. La trascuratezza dimostrata nella mancata cura della memoria post olimpica, di cui ancora oggi non mi spiego il motivo, forse perché dovevamo occuparci più dei debiti che dei successi - concludo - aumenta ancora di più i nostri dubbi sul perchè sia stata catapultata dall'alto una decisione che ha innescato improvvisamente un'ansiosa corsa alla candidatura. Tutto questo e altro ancora consiglierebbe di fermarci e aspettare tempi migliori. Per questo il mio giudizio sulla presentazione del pre-dossier rimane fortemente e convintamente negativo. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare il Capogruppo Ricca, ne ha facoltà per dieci minuti. RICCA Fabrizio Grazie Presidente. Sindaco Appendino, accetto le sue scuse per averci dato il materiale su cui poter lavorare per il Consiglio di oggi solamente nella giornata di sabato, però io vado oltre, e mi permetto di dirle che le abbiamo già presentato, Sindaco, delle modifiche da aggiungere, con un piccolo dossier a parte, che mi permetterò, se me ne darà la possibilità, di poterne discutere insieme a lei, così da non avere solamente il contro dossier da parte della Maggioranza, dato che in questa città le Olimpiadi le vogliono tutti, c'è una Maggioranza molto più ampia di queste persone che si arrogano il diritto di voler fermare un evento così importante per la città. Io sono convinto che si debba lavorare tutti insieme sul merito e non sulla contestazione, anche perchè mi permetto di dire, Sindaco Appendino, che le Olimpiadi del 2006, economicamente, sono state un fallimento. È stato un fallimento come sono state gestite, un fallimento come sono state amministrate, sono un fallimento su come, economicamente, è stato fatto girare il denaro, ed è per questo che noi dobbiamo fare qualcosa di diverso e io credo che chi si mette in contrapposizione alle Olimpiadi di Torino 2026, oggi paragonando quelle del 2006, dimostra una mediocrità politica, un'incapacità di poter fare meglio, esattamente quello che è successo a Roma, per questo dico Appendino 1, Raggi zero, perchè almeno qua ci abbiamo messo il coraggio, almeno qua si è provato a fare qualcosa per la propria città, anziché fare anche sceneggiate, rimbalzando tutte le autorità che doveva ricevere. Quindi, quello che vi dico, e questa invece è una mia esperienza, dopo 7 anni di Consiglio Comunale, su eventi di questo tipo, quello che pensate nel merito delle Olimpiadi, a Torino non gliene frega niente, ma lo dico con il cuore in mano, a quelle 4, 5 persone che oggi si mettono contro. Ai torinesi, del vostro punto di vista sulle Olimpiadi, non gliene frega nulla. Quello che gli frega, magari, è come poter migliorare un dossier per evitare gli sprechi, come poter evitare di avere una seconda pista di bob, come avere un secondo trampolino, come fare le piste del ghiaccio - che poi rimangono chiuse perchè non si può mantenere la temperatura all'interno, - questo vogliono i torinesi. Vogliono che venga fatto qualcosa di cui si possa usufruire negli anni successivi, ed è questo che bisogna cancellare di Torino 2006. Però, per tutto quello che porta, che porterà, ma non solo alla città di Torino, perché poi la città di Torino potrebbe vivere paradossalmente anche senza, ma noi abbiamo tutte le valli, che qualcuno ci racconta di queste valli che verranno stuprate dal…, no, se le cose vengono fatte bene, non succederà niente, anzi, daremo nuova linfa a delle valli che, grazie alla crisi e, permettetemi, anche ad un governo regionale che negli ultimi quattro anni non ha fatto assolutamente niente per loro, potremo proprio dargli un po' di speranza, sicuramente del lavoro. Potremmo, magari, con un progetto serio fare in modo che a tanti anni di distanza, a 12 anni di distanza non ci siano ancora gli stendardi Torino 2006, quasi a ricordarsi quanto è stato bello quel momento e solo quel momento, e lasciare le persone della Val Susa vivere con il pensiero di tanti anni fa. No, deve essere una cosa che andrà avanti. Il traino che deve avere questo momento deve essere lungo, ma non lungo perché ci si ricorda, lungo per quello che lascia. E allora io mi permetto di dire, Sindaco, come gliel'ho già detto in privato, glielo ripeto qua, oggi, in Aula, per quanto riguarda le Olimpiadi di Torino del 2026, avrà tutto il nostro supporto, se avrà problemi con il Governo, di cui siamo - come diceva giustamente Carretto - legati da un contratto, faremo di tutto affinché questo evento possa essere a Torino; io mi auguro solo a Torino, perchè vorrei…, c'è questo dualismo con Milano, mi piace sempre meno, loro hanno una forza, che è quella dei soldi, da poter mettere in campo per poter far muovere le leve in maniera diversa. Da torinese, da piemontese, lo dico con orgoglio, vorrei le Olimpiadi solo a Torino. Chiaro che un po' di…, questa ultima settimana soprattutto, a qualcuno un po' di dubbi li ha fatti venire. Però io sarò con lei su questa battaglia, per fare in modo che Torino 2026 non rimanga solamente un pensiero nelle nostre teste, ma che possa realizzarsi e che possa essere di nuovo un grande evento per Torino, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Chessa, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. CHESSA Marco Grazie Presidente. Il grande evento rappresenta un punto di incontro, un punto di confronto e anche un punto di scontro tra il mondo globale e quello locale, oggi ne stiamo avendo la prova. Viviamo però in un mondo urbano sempre più competitivo, quindi direi di smetterla con liti campanilistiche, con le provocazioni e cominciare a correre nuovamente. Questa è una città che ha bisogno di un nuovo obiettivo da rincorrere: le Olimpiadi sono una tappa del percorso che porta in un futuro migliore per la nostra Città. Per me, non dovremmo riproporre plasticamente i Giochi del 2006, che ha avuto esperienza di successo, come il policentrismo, ma ha avuto esperienze fallimentari, come quella del debito, è innegabile. Però è risaputo che una Città che ospita un grande evento, si trova di fronte a molte opportunità, ma anche a diversi problemi da affrontare e penso che riuscire a trarre vantaggi locali da un evento globale non è scontato, né semplice, ma Torino ha bisogno di crescere sotto il profilo della consapevolezza, dell'immagine e dell'economia, deve ricompattarsi dietro un'idea di Città. Noi proponiamo Torino 2030 e i Giochi sono una tappa di avvicinamento in questo percorso. Milano - io ci ho lavorato per tanto anni - Presidente, devo dire che non guarda le persone, guarda le idee, lavora tanto, davvero tanto, e soprattutto ha una forte consapevolezza. Io credo che un grande evento è, come dice il Consigliere Ricca, è davvero tante risorse, però io penso che un grande evento sia una vetrina, un'occasione di investimenti, il momento per trasformare ed utilizzare la nostra città, credo che possa essere il modo per individuare, accelerare, realizzare gli obiettivi di sviluppo della città. Noi abbiamo un vantaggio, che è quello di sapere dove e come intervenire. Credo che possiamo rafforzare il legame tra il pubblico e il privato, credo che sia l'occasione per migliorare l'entità e l'immagine della città con un incremento della popolazione, un incremento degli investimenti, un incremento del commercio. Il nostro tessuto locale, sfilacciato, abbiamo l'occasione per provare a ricucirlo. Possiamo espandere ulteriormente il turismo culturale e urbano, studiare l'economia collegata ad esso e provare a incrementare la ricchezza del territorio. La base è quel +13% di presenze di turisti in città nell'ultimo mese, e - checché ne dica qualcun altro - è un'occasione di accessibilità, trasporti e collegamenti e servizi per i territori svantaggiati della città, come Torino Nord; è occasione per allargare la base di praticanti di sport meno diffusi, ma soprattutto, infine, avremo un aumento della capacità della città a gestire progetti di questa portata. Ma, questi giochi saranno un evento di successo solamente se la Città saprà utilizzare al massimo questo territorio, ma soprattutto se saprà farlo diventare proprio. Torino ha le risorse storiche, culturali e sociali per farlo diventare un successo, ma un evento è catastrofico se non ha un disegno ben preciso. Noi, come Gruppo Consiliare abbiamo posto dei suggerimenti ragionevoli con una visione e una responsabilità amministrativa e politica. Io credo che, a queste condizioni, le Olimpiadi si possano e debbano fare. Credo che l'analisi costi-benefici sia imprescindibile per tutti coloro che vogliono ospitare i Giochi Olimpici: è un atto di responsabilità verso il Paese e anche verso la nostra città. Quindi io dico, Consiglieri e cara Giunta, cerchiamo per una volta di remare tutti insieme nella stessa direzione; da domani avremo la possibilità di fare qualcosa di importante per Torino e i torinesi. Cara Sindaca, vada avanti, anche se fosse l'ultima cosa che deve fare, credo che con benaltrismo e provocazioni non si amministra una Città, nemmeno guardando solamente indietro, né coltivando il proprio orticello. Torino ha bisogno di un futuro, grazie. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie a lei. Ho iscritto a parlare il Consigliere Iaria, ne ha facoltà per cinque minuti. IARIA Antonino Grazie, sarò molto più breve, perché condivido molto le parole che ha detto, appunto, il mio collega, altri miei colleghi, proprio perchè qui si sta facendo sempre il solito scontro ideologico tra chi parla di un'Olimpiade 2006 mitizzandola, da chi parla della possibilità di non affrontare questo tipo di eventi in maniera anche coraggiosa, è questo proprio il punto. Le Olimpiadi 2026 potrebbero essere veramente l'occasione per recuperare quello che c'è stato di buono nel 2006, ma per riparare gli errori del 2006, perché errori ce ne sono stati, e quando ci si accusa di essere ideologici o di, magari, di dire sempre no, magari le stesse persone che non si erano mai poste nessun problema, lo stesso Partito che non si è mai posto nessun problema nel dire sì a un'Olimpiade che era stata gestita senza controllo pubblico, ripeto, controllo pubblico, perchè uno dei nostri punti fondamentali nel provare coraggiosamente ad affrontare un processo così difficile è proprio di aumentare il controllo pubblico sulle decisioni. Quando dicevamo nei nostri punti, un TOROC che, magari più pubblico, con partecipazione pubblica decisionale, è proprio questa l'indicazione, ed è un'indicazione fondamentale di cui nessuno parla, perché si sta a fare sempre il discorso: "Olimpiadi sì, Olimpiadi no". Le Olimpiadi sono un progetto in cui noi abbiamo inserito tanti progetti che già stiamo facendo, non è che si sta fermi perché aspettiamo le Olimpiadi per fare delle cose. Tutti i progetti che abbiamo inserito sono progetti che già stiamo mettendo in atto, che stiamo portando avanti. I progetti sono importanti, ma devono essere anche fattibili, l'analisi costi- benefici, e aggiungo, come abbiamo detto anche nel nostro - diciamo, anche per fortuna - dialogo all'interno della Maggioranza, perché, posso dirle, è proprio una responsabilità della nostra Maggioranza affrontare questo tema. Io sono contento che altre forze politiche possano apprezzare o meno, votare eventuali atti a supporto, ma è un onere, onore, della nostra Maggioranza affrontare questa cosa e per questo noi la affrontiamo, anche, con il coraggio di trovare ed evidenziare i dubbi e le criticità. Un altro aspetto che è venuto fuori è l'analisi costi-benefici, da proporre a livello nazionale e anche l'analisi, un'analisi multicriterio, che dà dei pesi a questi costi-benefici; questa è una garanzia per tutto il Paese, non per Torino, non per una parte politica, ma per tutto il Paese. Quindi, continuo a dire che fossilizzarsi sull'idea che la Città aspetta solo le Olimpiadi per fare le cose, no, la Città e il Movimento 5 Stelle di questa Città, coraggiosamente, si propongono anche di affrontare un processo che prima è stato affrontato con semplicità, è stato delegato ad alcuni l'attività di portare a compimento le Olimpiadi, si sono portate avanti; noi paghiamo dei debiti per questa leggerezza della vecchia Amministrazione che ha condotto le Olimpiadi del 2006 ed è chiaro che questo errore non vogliamo più farlo. È questo il momento per affrontare questi processi in maniera diversa e non è un'indicazione da poco. So che poi magari uscirà tutt'altro da questo dibattito, ma l'indicazione che si prepara un progetto credibile, magari non il più bello del modo, non il più illusivo, ma i progetti credibili sono quelli che funzionano. Noi facciamo molti progetti credibili e chiediamo sempre i finanziamenti allo Stato. Non è che ci siamo fermati a chiedere soldi per il Piano di Edilizia Residenziale Pubblica, per le scuole, perché i soldi li chiediamo sempre, a prescindere che ci sia un evento o meno, ma prepariamo tutti progetti che possano essere utili, avere un progetto pronto, credibile, per far sì che questi finanziamenti, poi, si possono utilizzare. Perché un altro aspetto che non si dice, non basta chiedere soldi per avere, appunto, per finanziare delle opere pubbliche o per finanziare lo sviluppo della città, bisogna fare dei progetti credibili, avere un'amministrazione che è in grado anche di attivare tutti i processi che portano all'ottemperamento di questi progetti, cioè vuol dire, anche, presentare a livello nazionale modifiche ad alcune leggi, tipo il Codice degli appalti, tipo il controllo sugli appalti, eccetera. Questo è un processo complesso, di cui ci si ferma solo sul sì o no alle Olimpiadi. L' Olimpiade è un progetto come tanti, noi lo affrontiamo come tutti i progetti, in maniera critica e in maniera anche credibile, portando all'interno di questo progetto delle cose che stiamo già facendo. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Rosso, ne ha facoltà per dieci minuti. ROSSO Roberto Signora Sindaca e colleghi della Maggioranza, io voglio, a differenza della maggior parte dei miei colleghi, complimentarmi con voi e ringraziarvi pubblicamente perché avete fatto una torsione democratica non facile da realizzare. Se a coloro che contestavano il canale Cavour, il traforo del Frejus, e la linea Torino-Genova, si fosse data l'opportunità di realizzare loro queste cose, probabilmente non si sarebbe fatto nulla. Invece io constato, spero che questo possa estendersi domani al TAV, che il vostro Gruppo, la vostra Maggioranza, la vostra Sindaca ha deciso di rendere realizzabile ciò che fino a pochi giorni fa pareva poter non essere. Io ho ascoltato anche gli accenni critici, le contestazioni che da voi sono arrivate, ma credo che sia difficile pretendere che un Gruppo che parte con l'idea di non realizzare le grandi opere possa dalla sera alla mattina cambiare completamente opinione. Quello che avete fatto è importante, io credo che sia rasserenante per questa Città. Io mi auguro, io so che non è semplice, per coloro che ritengono che queste opere siano fonte di corruzione, di disastri ambientali, realizzare le cose che fino a ieri avevate contestato, ma so che da quest'oggi una vasta maggioranza di voi lo ritiene possibile, il che è una grande conquista democratica per questa Città e un grande successo per l'opera di ricomposizione democratica che deve avvenire dentro quest'Aula, al di là dei confini tra Maggioranza e Minoranza. So, anche, che ci sono delle contestazioni sui costi del passato. Io sono andato a vedere un'opera, la Medal Plaza, vi invito ad andare a verificare: è costata almeno 5 volte quello che ero il suo prezzo di mercato, eppure non c'è stato un giudice che abbia avuto la curiosità, come me, di andare a verificare. Ecco, queste sono cose che rimangono, chissà quante opere sono state realizzate con la stessa misura, ma è proprio per questo che io ritengo, Signora Sindaca, che voi dobbiate dimostrare di essere in grado di gestire il futuro con una mentalità diversa da quella del passato, che sia possibile realizzare una grande opera come le Olimpiadi con mentalità efficace ed efficiente, e non sprecona come magari, in alcuni casi, si realizzò nel passato. Io mi auguro anche che non si verifichi, Signora Sindaca, quello che lei ha auspicato, cioè il fatto di fare un nuovo Villaggio Olimpico alla Thyssen, perché, voglio dire, abbiamo le palazzine olimpiche di Camerana del MOI; io mi auguro che, anziché tenerle nel degrado attuale, possano tornare ad essere Villaggio Olimpico per il futuro, che non si debba creare spreco di cemento a Sestriere, dove già un Villaggio Olimpico (incomprensibile) fu costruito in passato, ma che magari si possa riaffittare quella stressa struttura. Queste sarebbero le condizioni di novità e di differenza. Mi auguro che per il bene di Torino, quello che in passato fu utile, cioè la realizzazione della prima Linea di Metropolitana, possa essere utile per voi, per la realizzazione, per noi, la realizzazione della seconda Linea di metropolitana. Ecco, io credo che con l'unità di intenti che tutte le forze hanno dimostrato, pur nelle criticità che alcuni hanno voluto muovere, si possa realizzare qualcosa di importante per Torino, e mi auguro, lo dico davvero dal cuore, che ci possa essere la possibilità, grazie a voi, di far sì che Di Maio non venga soltanto a convincervi qui a Torino sull'utilità dell'opera, ma che lotti con noi perchè questa Città possa essere adeguata a raccogliere l'eredità del 2006, che non si faccia un'operazione su Milano, che le condizioni per cui magari la Lega preferirebbe Milano, possano essere sconfitte in seno al Governo da un'attenzione più vasta per Torino. Io tutto questo me lo auguro, spero che il vostro contributo possa essere realizzato e mi complimento nuovamente con voi perché non era facile fare questa torsione, dico il....(inc) realizzato; io ho ascoltato con attenzione tutti i vostri interventi, so che molte delle cose che avete detto corrispondono probabilmente…, io le trovo, alcune volte, idee balzane - devo essere onesto su questo - ma credo che molta gente della vostra sia della vostra stessa idea, che genuinamente creda che le grandi opere siano solo elementi di corruzione e di disastro. Le grandi opere possono, invece, essere grandi opere di riassetto del territorio, di intelligenza per il territorio, la linea della Metropolitana ne sarebbe l'occasione più estrema. Ecco, mi auguro che grazie a voi questo si possa realizzare da domani. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare la Consigliera Foglietta, ne ha facoltà per cinque minuti. FOGLIETTA Chiara Sì, grazie Presidente, grazie anche Sindaca per essere venuta finalmente oggi a spiegarci tutto questo percorso che porterà, domani, all'invio del pre-dossier olimpico o manifesto, come vogliamo chiamarlo. C'è questo piccolo problema, Sindaca, che secondo me, siamo fuori tempo massimo e non lo dico per noi, e parlo a nome oggi del Gruppo del Partito Democratico, che si sa che siamo tutti appiattiti sulle Olimpiadi e siamo tutti appiattiti sul sì; lo dico per la sua Maggioranza perché, purtroppo, io ho guardato i giornali, ho visto i video, ho letto grandi enunciati sui social, sia del Gruppo Consiliare che da altre parti, non mi sembrate così compatti. Però, le dirò di più, ben venga, benvenuta la democrazia. È la prima volta che in Aula notiamo questo scontro così forte, devo dire che invece a me non dispiace, fa piacere, benvenuti. Sindaca, glielo hanno già detto tantissimi miei colleghi, ma mi permetto di ricordarglielo anche io, lei non è né la Sindaca del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, ma è la Sindaca di tutti, anche di chi non l'ha votata, anche la mia che, difatti, non l'ho votata, in più lei si dovrebbe ricordare che è anche la Sindaca della Città Metropolitana. So che a lei questo ruolo non è mai piaciuto, non piaceva prima delle elezioni e non piace neanche adesso, però questo prevede la legge e questo lei deve tenere in considerazione. In quest'Aula abbiamo sentito parlare spesso, anche prima di oggi, della gestione e dell'evento di Torino Olimpica e Paralimpica del 2006, pensavo di non doverne più sentire parlare oggi, perché ricordo tantissimi interventi anche durante la campagna elettorale del 2016, e anche prima della campagna elettorale e allora, se mi permette, Presidente, volevo apportare alcune suggestioni rispetto a quello che è stato detto dai colleghi che hanno citato, chiaramente come un demone, la gestione delle Olimpiadi del 2006. Ma possibile che vi è bastato inserire alcuni punti, tra cui il non utilizzo della plastica, l'Acqua Pubblica, ricordo che la manifestazione che io conosco molto bene, che era la parata del Pride, è da due anni che utilizza l'Acqua Pubblica durante la parata e non l'ha messa all'interno del manifesto politico, lo fa e basta, senza grandi enunciati. Ho letto delle transazioni sicure, "il pagamento puntuale e certo dei fornitori", però, tutti - ragazzi, permettetemi la confidenza - perchè proprio oggi abbiamo audito in Capigruppo di alcuni fornitori e di alcuni lavoratori che per il Salone del Libro non vengono pagati, stanno rischiando il posto di lavoro. Quindi oltre a pensare ad alcuni fornitori certi nel periodo delle Olimpiadi 2006, bisognerebbe pensare a tutti, non ragionare sempre in blocco. Sapranno di certo i miei colleghi che paragonare, questo paragone continuo tra il 2006 e il 2026 non è più opportuno, per fortuna gli ingegneri, miei colleghi di Ordine, intendo, sapranno benissimo che rispetto a 20 anni fa le tecnologie sono assolutamente migliorate e cambiate. È chiaro che nel 2026 questo evento, che io mi auguro, invece fermamente, che si possa rifare a Torino, non sarà la salvezza, né per la nostra città, neanche per i nostri territori circostanti, ma sarà sicuramente, come ha detto lei, in chiusura dell'intervento, un grandissimo evento per la nostra città. Io, purtroppo, quando lei è intervenuta, Sindaca, ero fuori, ma grazie allo streaming della Città ho potuto ascoltarlo tutto l'intervento e ho bisogno, in realtà, di alcuni chiarimenti. Lei ha fatto un passaggio su Thyssen e sul Villaggio Olimpico; non è esattamente la mia materia, ma ho preso spunto di riflessione da alcuni colleghi del Partito Democratico. Lei ha detto che userà la Thyssen per fare il Villaggio Olimpico e ricucire una città ferita, almeno così è uscita su alcuni giornali. Città ferita, che lei aveva usato, vado a memoria, anche il 30 giugno 2016, quando aveva vinto il ballottaggio. Ma usiamo la Thyssen per fare lo strappacuore e utilizzare lo strappalacrime, perchè, innanzitutto voglio sapere: uno, quanto costa la bonifica; due, chi paga questa bonifica, okay? Perché, sennò, usare un territorio che ha una gravissima storia alle spalle, giusto magari per fare così, strappare qualche ultimo applauso, non è la scelta più importante. Io, vede Sindaca, a me dispiace, perchè questo dibattito avrei preferito farlo settimane fa. Noi sappiamo di questo dossier da molto tempo. Per caso, stamattina ho letto che sul blog delle Stelle lei quattro mesi fa aveva già fatto un intervento, quindi noi addirittura, come Gruppo della Sala Rossa, arriviamo decisamente in ritardo, accodandoci alle richieste della Capogruppo Montalbano. Lei ha ammazzato un po' il dibattito politico in quest'Aula e purtroppo lo ha trasformato in un dibattito partitico, coinvolgendo addirittura il vostro leader nazionale, che ci parla di analisi costi-benefici, scoprendo l'acqua calda. Vede Sindaca, io concluderò l'intervento che riguarda il nostro Gruppo Consiliare continuando a ricordarle che nel caso in cui lei avesse mai voluto tenere in considerazione anche le Minoranze, chiaramente il Gruppo del Partito Democratico le darà tutto l'appoggio necessario. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie, ho iscritto a parlare il Capogruppo Morano, ne ha facoltà per dieci minuti. MORANO Alberto Mi auguro che il CONI bocci la candidatura di Torino, resta valida l'opzione zero, io voto no. Sindaco, ha capito cosa hanno detto con toni diversi i suoi Consiglieri: Paoli, Albano, Pollicino, Ferrero e Carretto? È convinta di avere una Maggioranza sul dossier Olimpiadi, se fossimo chiamati a votare? Perché vede, Sindaco, le affermazioni dei suoi Consiglieri sono gravi, rispettabili, ma gravi e tolgono ogni credibilità al dossier. Se lei fosse veramente il Sindaco di questa città e avesse a cuore gli interessi di Torino, dovrebbe dire ai suo Consiglieri: "Le Olimpiadi sono importanti per la città a prescindere dalla mia Maggioranza, per cui io chiederò il voto di questo Consiglio", e sia sicura, lei il voto lo riceverebbe, ma lei, e sono un re travicello o forse anche meno, prigioniera di una Maggioranza che in parte non si riconosce in lei, ed allora, signor Sindaco, le voglio fare tre semplici domande: Sindaco, veramente nel corso del dibattito in questa settimana con i suoi Consiglieri ha minacciato di dimettersi? Sindaco, veramente, ha minacciato di mandare tutti a casa? Sindaco, è vero che nel corso del dibattito sono intervenuti i suoi familiari a cercare di sedare gli animi? E poi, Sindaco, se tutto questo è vero, che risultato ha portato a casa e qual è stato il risultato dell'intervento di Di Maio? Le dichiarazioni dissonanti dei suoi Consiglieri, apparentemente coraggiose, sono un risultato catastrofico nel contesto della candidatura di Torino. E voi, Consiglieri 5 Stelle che avete manifestato contrarietà alle Olimpiadi, siete in pace con la coscienza? Dite no, ma sapete che non essendoci un voto, non dovete pagare pegno, restando così fedeli non al principio di coerenza, e di tutela degli interessi della Città, ma solo ed esclusivamente fedeli e coerenti con il vostro essere Consiglieri di questa Città, con tutto quello che ne consegue. Paoli ha parlato di consenso dei diversi stakeholder: Castellani, Ghigo, Chiamparino, il generale Romano, Agnelli, ma oggi quali altri stakeholder della città sono stati coinvolti in questo processo? Che ruolo hanno avuto? Mi sembra, nessuno. Ed allora, Signor Sindaco, il consenso dei cittadini di Torino in stragrande maggioranza favorevoli alle Olimpiadi, come viene rappresentato da lei che oggi, in quest'Aula, ha parlato senza successo, rivolgendosi solo ed esclusivamente alla sua Maggioranza? Non ha avuto nemmeno il coraggio di guardare da questo lato, ha guardato sempre e solo la sua Maggioranza; adesso lo capisco, lei stava implorando la sua Maggioranza che non dicesse quello che hanno detto. Io credo, Signor Sindaco, che questo dibattito ridicolo e surreale ci fornisce la prova che l'unico consenso che lei è in grado di portare a casa è quello della paura, della paura di andare casa, con quello che ne consegue, ma se questa è la realtà, Signor Sindaco, dimostri per una volta coraggio, ne tragga le conseguenze e a sostegno di una candidatura che dopo il dibattito di oggi non potrebbe essere politicamente più debole, abbia il coraggio di chiedere il voto del Consiglio; avrà il voto favorevole e darà un po' di forza alla candidatura, perchè io non provo alcuna simpatia per lei, Signor Sindaco, ma umana compassione sì, e dopo questo dibattito credo che lei debba dimostrare di non essere, come Don Abbondio, a tutela della candidatura e della città. VERSACI Fabio (Presidente) Ho iscritto a parlare la Capogruppo Sganga, ne ha facoltà per dieci minuti, prego. SGANGA Valentina Grazie Presidente. Il punto che proverò ad affrontare nel breve tempo delle comunicazioni è questo: negli ultimi anni i grandi eventi, non solo quelli sportivi, grandi eventi che richiedono enormi investimenti di spesa iniziali, sulla base di una speranza, quella, appunto, di un ritorno di immagine, di un ritorno economico, di un ritorno turistico, sono stati oggetto di numerose critiche e numerose critiche non solo da parte dei capricciosi, dei piagnoni, dei cretini - le definizioni sono sprecate in questi giorni - Consiglieri Comunali della Maggioranza che amministra Torino, ma anche e soprattutto come è già stato detto nel corso di questo dibattito, dai governi di molte città e di molti Paesi che negli ultimi anni hanno rinunciato alla competizione per ospitare i Giochi. Sono state già citate le città: Sion, Stoccolma, Budapest, bla, bla. E allora, non sono solo i Consiglieri Comunali di Torino ad aver posto dei dubbi. I dubbi ci sono e ci sono perché nella gestione passata il tema del debito, il tema dell'utilità delle strutture create per le Olimpiadi sono i più complicati da gestire e da affrontare per le Amministrazioni Locali e per i Governi dei Paesi coinvolti. E da questo punto di vista, io sono orgogliosa che il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle non sia stato travolto subito dall'ubriacatura retorica, collettiva, che immediatamente accompagna queste proposte. Lo dico chiaramente: noi politicamente, da un sì entusiasta, immediato e incondizionato, avevamo tutto da riguadagnare. I torinesi, lo avete anche detto voi, i torinesi le Olimpiadi le vogliono; di Torino 2006, agli occhi dei cittadini, resta una città che dal punto di vista infrastrutturale e dal punto di vista urbanistico è profondamente migliorata. Ci sono però dei risultati economici che non giustificano tutto l'entusiasmo, per lo meno non l'entusiasmo acritico, quello che, appunto, nasconde sotto il tappeto le criticità che l'Ente ha affrontato; entusiasmo acritico che io ho sentito in alcuni interventi delle Minoranze. E le Olimpiadi del 2006, come sappiamo, e forse è già stato detto, sarebbero dovute costare 500 milioni, la spesa finale è stata di 3,5 miliardi, i debiti 1,5 miliardi. Questa è una delle tante questioni che come Gruppo, nel confronto anche con la Sindaca ci siamo posti e abbiamo posto pubblicamente in questi giorni e lo abbiamo fatto con una serie di proposte, proposte che, vorrei dire, sono condivise da tutti, dal Gruppo, probabilmente non tutto, magari qualcuno non ha partecipato alla stesura di quelle proposte, ma chi ha partecipato era d'accordo e lo era anche la Sindaca. E io credo che il confronto, anche quello che c'è stato in Aula quest'oggi, della nostra forza politica è giusto che rifletta i dubbi che ci sono su queste Olimpiadi, perché le nostre discussioni, anche quelle che abbiamo fatto nelle riunioni di Maggioranza che…, insomma, sono state tanto seguite dai cronisti, fino a tarda notte, sono, ecco, quelle discussioni sono in ogni caso meglio di 1,5 miliardi di debito e questo le Minoranze non lo citano mai, se non nelle intercettazioni telefoniche, lì sì, perché qui, pubblicamente, ci si spende per dire che nel 2006 è andato tutto bene, e poi, però, al telefono, quando non si è sentiti, si dicono cose diverse. Allora io vorrei ringraziare i miei colleghi, che le cose diverse vanno dette qui, in Aula, a verbale. E allora io credo che questa settimana, soprattutto, noi siamo riusciti a fare una cosa importante, prima ancora che avanzare la candidatura, e la cosa più importane che abbiamo fatto è stata quella di aprire un confronto, un confronto su come questi eventi vadano ripensati - perchè vanno ripensati - e abbiamo sempre detto, appunto, che la partecipazione dei cittadini è per noi un valore fondamentale, una condicio sine qua non, però, della partecipazione è la consapevolezza. Bene, grazie a questo ampio dibattito, a tratti anche aspro, ora i cittadini e le cittadine credo siano più consapevoli; siano più consapevoli che le Olimpiadi hanno delle zone d'ombra, che le celebrazioni, i fasti, le divise, le telecamere, non esauriscono la completezza dell'evento, che dietro di esso c'è molto altro. Noi, come Gruppo Consiliare di Maggioranza siamo stati inviatati per esercitare, tra gli altri, un ruolo di indirizzo e abbiamo tutte le intenzioni di farlo, nei modi e nelle sedi che ci competono. Per questo motivo sono orgogliosa che abbiamo dato un contributo e che abbiamo dimostrato che le cose si possono fare, si possono anche provare ad immaginare in un modo diverso. È stato un lavoro corale, la cui bontà è stata confermata dal confronto che abbiamo avuto con i cittadini e anche con le realtà istituzionali, e penso al Vice Premier di Maio, che porteranno avanti questa partita. Io non so se siamo uniti, o non siamo uniti sulle Olimpiadi, io so che sostengo la Sindaca e che sicuramente qui, tutti e 23 i Consiglieri sono uniti nel dire che l'alternativa ai vostri progetti, quelli vestiti di debito e quelli vestiti di cemento, bene, quell'alternativa esiste. Voglio concludere con alcuni ringraziamenti, il primo va ai miei colleghi, per il lavoro che hanno fatto per arrivare a questo punto, e a quello che faranno. In questi due anni abbiamo dimostrato che la conciliazione tra distanze personali, divisione politica, di unanimità, si reggono sulla forza degli argomenti e noi abbiamo portato degli argomenti in questi giorni, abbiamo respinto centinaia di attacchi sterili e infondati che in due anni non sono mai riusciti a scalfire la nostra azione politica e continueremo a portare avanti il nostro faro, il nostro faro è il programma con cui i cittadini ci hanno votato, lo faremo, lo porteremo avanti con la Sindaca. Ringrazio anche la Sindaca e la Giunta, proprio perchè siamo liberi da qualunque giogo di potere e da qualunque accordo extraistituzionale. Il rapporto con la Giunta e con la Sindaca e lo abbiamo dimostrato in Aula oggi è franco, è trasparente ed è diretto. Ci dispiace per chi forse è abituato a vivere di catene che lo collegano ai rispettivi capi d'Aula, per me non è così, la libertà di pensiero talvolta si esprime con toni alti e quando anche avesse un prezzo, la certezza che, a differenza del passato, questo prezzo, questa volta, non lo pagheranno i cittadini. VERSACI Fabio (Presidente) Grazie. Prego Sindaca Appendino. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie Presidente. Ringrazio tutti i Consiglieri e le Consigliere intervenute. Intanto non credo ci sia bisogno di sondaggi o fare in qualche modo dei retroscena su poteri forti che vogliono o non vogliono le Olimpiadi, io credo che basta andare in giro per la città e parlare con le persone e questo lo abbiamo detto in tanti. Oggettivamente la richiesta, o comunque la volontà di intraprendere un percorso c'è, il tema è come intraprendere questo percorso. Quindi io credo che, ribadisco, i legittimi dubbi che siano stati posti rispetto ad alcune preoccupazioni che esistono, perché, guardate che, insomma, lo sapete meglio di me che in giro nella città se andate in zona Torino Sud, che è una delle zone della città che è stata più coinvolta dalle Olimpiadi del 2006, il simbolo di quella cosa lì sono le palazzine del MOI, ringrazio il Consigliere Rosso che le ha citate, ovviamente l'altra parte del Villaggio Olimpico, perché sono due i luoghi, sono comprese anche le palazzine del MOI, ma questo lo vedremo poi quando presenteremo il dossier. Quindi non c'è nulla di male e nulla di sbagliato e nulla di illegittimo nel porre dei dubbi e nell'avere delle preoccupazioni rispetto a una progettualità che è importante e che impatta in modo significativo sulla vita, non solo di noi amministratori che votiamo, ma anche sul futuro della nostra città. Io credo che il lavoro che si è fatto in questa settimana non sia una pantomima, ho sentito etichettare in tanti modi, credo sia stato un percorso fatto da una Maggioranza che legittimamente aveva delle perplessità e che si è messa in gioco e credo che questa Maggioranza abbia voluto, in qualche modo, superare quelli che sono i dubbi legittimi, ponendo alcune questioni, che peraltro anche i Sindaci della Valle, anche qui hanno in qualche modo condiviso, perchè questo dossier, per quanto sia raccontato dal punto di vista mediatico, è un dossier che arriva dal contributo di molti territori, e non è vero e adesso mi dispiace che non ci sia il Consigliere Carretta, che è un'imposizione della Città nei confronti di altri comuni, è forse uno dei pochi dossier dove in realtà c'è stato il dibattito su tutti i territori, e ogni territorio, in questa fase, che è propedeutica, perchè poi ricordiamoci in che fase siamo, è una fase propedeutica al vero dossier di candidatura, che, sì, Consigliere Tresso e Consiglieri, vedrà tutti coinvolti come è giusto che sia e quindi ha visto in realtà, appunto, Sindaci dei propri territori che si sono confrontati, hanno posto delle questioni ed è impossibile, cioè, questa dialettica per cui il 2006 è stato tutto perfetto. Io ringrazio chi, in qualche modo, ha sottolineato che non è stato così, è controproducente rispetto al percorso che stiamo facendo, perchè i torinesi lo vedono, come vedono anche, evidentemente, quella che è un'eredità, che dicevo prima, della legacy, che noi abbiamo e che ci serve per essere più credibili in questa fase di candidatura. Il Consigliere Tresso citava il bob e il trampolino, non a caso in questo dossier si prevede che venga rinaturalizzato, in questo dossier si prevede che vengano utilizzate e poi vengano smontate le strutture in accordo con i progetti che hanno fatto i Sindaci di quei territori, penso a Pragelato, dove si sta pensando di utilizzare due trampolini e gli altri smantellarli, quindi è chiaro che si parte da che cosa non ha funzionato ed è altrettanto chiaro che, essendo il 2026, noi abbiamo l'obbligo, non solo rispetto al passato, ma anche rispetto al futuro, a immaginarci a costruire delle governance diverse, perché avremmo anche strumenti diversi. Guardate che Blockchain non è una boutade, è oggettivamente una tecnologia, è uno strumento molto importante che noi, nell'ottica di questa Olimpiade, vorremmo provare, ovviamente, ad attualizzare. Anche la questione Thyssen, guardi Consigliera Foglietta, io l'ho ascoltata con attenzione, è semplicemente frutto di un ragionamento che è alla base di questo …, per quanto riguarda la parte di Torino, ma che per quanto riguarda gli altri Comuni e cioè noi abbiamo guardato quali sono le varianti urbanistiche che abbiamo in piedi, quali sono le aree che dobbiamo trasformare, quali sono quelle aree dove abbiamo già dei soggetti che sono pronti a intervenire e quali sono quelle aree dove i soggetti non ci sono e abbiamo bisogno di risorse per poter intervenire. Abbiamo pensato quali sono quelle aree dove, oggettivamente c'è bisogno di far ripartire e quindi abbiamo ragionato su palazzine ex MOI, Torino Sud da una parte, e Thyssen, Torino Nord dall'altra e non mi sembra che si faccia un torto, penso, anzi, che si faccia un percorso che vede, probabilmente, tutti i soggetti coinvolti restituire in ottica di rigenerazione urbana, e non solo, nel caso specifico di Thyssen, un'area che sappiamo essere l'elemento di ferita di tutto il Paese per motivi che ben conosciamo. Quindi io ringrazio davvero tutti coloro che sono intervenuti, credo che questa proposta, e, ribadisco, anche in replica rispetto a qualche Consigliere di Minoranza, non è che nessuno ha mai detto, e io mai penserei, che le Olimpiadi sono l'unico volano di sviluppo di questo territorio e non è l'unico progetto che c'è in piedi. La sfida che noi abbiamo, ma non solo noi, credo oggi tutti i territori, sta nel riuscire a tenere insieme la progettualità che noi abbiamo rispetto a un evento che può essere da volano, opportunità, e che permette alla nostra progettualità di avere un impatto ancora più significativo, per questo all'inizio parlavo di poter portare della filiera industriale qui, e ringrazio, ovviamente, il lavoro che hanno fatto l'Assessore Pisano e l'Assessore Sacco, ringrazio il Vicesindaco perchè il Vicesindaco ha lavorato sulle varianti urbanistiche per cercare di tenerle, sostanzialmente, insieme, rispetto a questa progettualità; ringrazio l'Assessore all'Ambiente, dovrei citarli tutti, perché anche qui si è tenuta in piedi la nostra programmazione rispetto a quello che noi prevediamo nel 2026, che sarà, sostanzialmente, un clima, o meglio, un modello sostenibile e questo lo hanno fatto i Consiglieri di Maggioranza, hanno rafforzato un lavoro che noi in parte, in un certo senso, non avevamo completato. Si arriva al punto, però, che la Città ha fatto una scelta e l'ha fatta perchè la Città, evidentemente, questa scelta la condivide. Ora, io credo che noi dovremmo, ovviamente, lavorare sodo, dovremmo riuscire a mantenere quelle che sono le condizioni affinché questo progetto sia credibile e questo progetto sia spendibile. Vorrei chiudere dicendo una cosa, ho sentito strumentalizzare la questione analisi costi-benefici, io la sposo in pieno come principio e vi dico perché, perché è giusto che a livello nazionale venga fatta un'analisi costi-benefici su tutti i dossier che verranno presentati dalla Città, e che la scelta di finanziare, dal punto di vista nazionale e governativo, una, l'altra o l'altra ancora, avvenga alla luce di una analisi tecnica, che è di supporto rispetto a delle scelte che debbano essere fatte, quindi penso che sia un valore aggiunto, lo facciamo sulle grandi opere, è un metodo che stiamo adottando, lo facciamo sugli eventi, non è una banalità e non è una cosa folle, è semplicemente essere razionali, ed è semplicemente ad utilizzare un qualcosa in più per fare una scelta che sia consapevole e per fare una scelta che sia condivisa da tutto il territorio. Quindi, io spero che possa essere da esempio rispetto a tanti eventi, non ovviamente solo le Olimpiadi. Io mi auguro che nel percorso che ci aspetta nelle prossime settimane, il prossimo mese, riusciremo …, perchè, comunque, la diposizione di un dossier è un percorso che richiederà le energie di tutti e di tutti intendo Minoranze e Maggioranza, ovviamente, perchè ci vedrà, sì, a quel punto, entrare nel dettaglio di quello che dicevate voi, quindi di come la Città è protagonista rispetto ad un evento che non deve essere un evento in quanto tale, ma deve essere, ribadisco, un punto di arrivo rispetto a un percorso che si fa in un ottica di attuazione delle nostre politiche pluriennali. Io credo che questa disponibilità ci sia, mi auguro che si possa trovare il luogo giusto per farlo e sono certa che quando inizieremo tutti a discutere di quella che è la progettualità della Città e di come eventualmente un evento possa inserirsi all'interno della progettualità e parleremo delle aree in difficoltà, Torino Nord e Torino Sud, riusciremo a trovare sintesi. Ora, ribadisco, le prossime tappe sono la consegna, domani, del dossier, il 4 ci sarà una conferenza stampa con i Sindaci, ovviamente che hanno lavorato insieme a noi rispetto a questa progettualità e verrà presentato il dossier. E davvero ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, e un ultimo pensiero, ovviamente, alla Maggioranza. Quando tutti vogliono qualcosa, è molto difficile dire no, è oggettivo, è vero e quindi non è stato facile neanche per la Maggioranza entrare e mettersi in discussione rispetto, appunto, a una progettualità così ampia. Io credo che si sia fatto un buon lavoro e credo che, ribadisco, da domani Minoranze e Maggioranza possano lavorare insieme rispetto a un progetto che è di interesse di tutto il territorio e non solo della Città di Torino, grazie. |