Interventi |
PAOLI Maura Grazie Presidente. Ma, non è un segreto, sono più di sei mesi che vivo in uno stato paradossale, proprio nel letterale significato del termine, ovvero in contrasto con le più elementari norme del buon senso, inaccettabile sul piano ideologico, pratico e morale. Tutta quest'avventura olimpica è imbarazzante, è imbarazzante come è stata gestita, è imbarazzante l'affidamento diretto per la redazione del pre-dossier, è imbarazzante il pre-dossier che domani verrà inviato al CONI, nonostante il grande lavoro del nostro Gruppo Consiliare, che ha provato a migliorarlo e che voglio ringraziare. Ed è imbarazzante che oggi, leggendo la stampa, mi trovi perfettamente d'accordo con le parole del Governatore della nostra Regione, che dice, riguardo ai punti presentati dal nostro Gruppo: "Se uno avesse l'umiltà di andare a leggere, scoprirebbe che molte cose invocate oggi sono già state fatte all'epoca, non c'era l'ANAC a vigilare sugli appalti, ma un Alto Comitato di Sorveglianza; c'era un Comitato di Controllo sulle spese, il TOROC che ha chiuso con un avanzo di 10 milioni, l'Agenzia Torino 2006 ha chiuso con un avanzo significativo. A dire che sono stati sprecati dei soldi, non si racconta la verità, e ci si dà pure la zappa sui piedi". Tutto vero o quasi, certo, alcuni dettagli sono stati sorvolati, ma io, che sono una persona molto umile, sono andata a recuperarli. Un dettaglio, ad esempio, è che i costi complessivi siano quadruplicati; c'è chi dice che siano 7 volte tanto, a fronte delle previsioni, ma forse questo è dipeso dal fatto che non esiste alcun documento redatto prima dell'avventura Olimpica 2006, che preparasse un'analisi dei costi complessivi. Un altro dettaglio, che è il Bilancio di esercizio del TOROC, reperibile tramite il Registro delle Imprese: si chiuse, stando al conto economico, con una perdita di 24 milioni di euro, e Agenzia Torino 2006, l'unico Ente Pubblico alle dipendenze operative di due Enti privati, il TOROC e il CIO, ha speso quasi 2 miliardi di euro pubblici. Forse questo è stato causato dal fatto che nel 2006 non fu distinta la contabilità del Comitato organizzatore, privato, da quello degli Enti Pubblici. I fondi privati risultarono insufficienti per i gravi errori di gestione, resi possibili dalla certezza dell'impunità contabile e dalla mancanza di un'analisi ex ante. Ciò causò il grave deficit finanziario per il TOROC che a fine 2004 fece valere una clausola del contratto del CIO, che nel 2005 autorizzava eccezionalmente la copertura statale di un deficit privato: 300 milioni di lire, ma sono dettagli. E non teniamo conto neanche dei costi pubblici nascosti o della sopravvalutazione delle entrate, a fronte di una previsione di 850 milioni di euro, ne sono stati accertati 164, ma meno male che nel 2006 c'era il Comitato di Controllo sulle spese. Peccato, però, un altro piccolo dettaglio: l'inesistenza di uffici preposti a conservare i documenti contabili e finanziari; l'assenza di un bilancio complessivo e la moltitudine di soggetti diversi che si accollarono le spese relative ai Giochi. Documenti talmente inesistenti che non abbiamo potuto ottenerli neanche facendo un accesso agli atti. Conclusione, un evento che doveva concludersi in attivo finisce, invece, in deficit, senza evidenti prove di redditività sportiva, economica e sociale, dettagli. Ma le Olimpiadi sono una grande occasione e i cittadini le vogliono, anche a costo di rinunciare ad altri, meno importanti, servizi essenziali, o forse no, o forse nemmeno lo sanno. L'unica cosa di questa storia che mi conforta è l'analisi costi-benefici, che con grande sforzo siamo riusciti a proporre e far accettare, non alla Città, purtroppo, ma al Governo, e sono convinta che un'analisi costi- benefici seria non permetterà mai all'Italia di spendere soldi in un evento in perdita, senza alcun beneficio concreto. E se invece l'analisi dovesse essere positiva, confido nei 45 punti redatti con i miei colleghi, anche se in cuor mio so che un evento del genere calpesta ogni tipo di buona volontà e di visione e, come nel 2002, con una semplice delibera si modificò il dossier del '98, anche quello un bellissimo libro dei sogni, sarà molto facile superare i nostri paletti. Ma la mia personalissima speranza è che i nostri paletti inducano prima il CONI e poi il CIO a non sceglierci. Ma voglio trovare una nota positiva per tutta questa esperienza: finalmente si apre il dibattito. Mi aspetto grandi assemblee pubbliche, mi aspetto che finalmente si possa fare un'informazione puntuale affinché tutti i cittadini e gli Amministratori capiscano la portata e le conseguenze di questo grande evento. La vittoria, per ora, è aver fatto capire al Governo che non si può dire un sì a prescindere, ma si deve prendere in considerazione che le Olimpiadi in Italia non si facciano proprio. |