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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 2 Luglio 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 14

Comunicazioni della Sindaca su "Organizzazione per la candidatura di Torino ai Giochi Olimpici 2026 e del pre-dossier di cui si è avuto notizia tramite gli organi di stampa”.
Interventi
APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Ringrazio i Consiglieri e le Consigliere per questa discussione che
avverrà oggi e ringrazio anche per avere pazientemente atteso questo momento, ricordo
che la Capigruppo lo scorso lunedì ha concesso su mia richiesta il rinvio ad oggi.
Ringrazio anche i Comuni Olimpici che è stato svolto e tutti coloro che hanno reso
possibile sostanzialmente chiudere questo dossier che domani sostanzialmente verrà
inviato rispettando la scadenza del CONI. Un ringraziamento particolare lo voglio fare a
tutti coloro che hanno contribuito a questo lavoro soprattutto esprimendo dubbi legittimi
e preoccupazioni che sempre servono per cercare di migliorare il lavoro. Due
precisazioni sul metodo, come sapete è cambiata la procedura di candidatura, quindi noi
in questa fase siamo nella fase in cui la Città ha mandato la manifestazione di interesse e
siamo entrati nella cosiddetta fase di dialogo, fase che consente alla Città e ai Comitati
Olimpici di esplorare le opportunità e benefici, allo stesso tempo consente al CIO di
comprendere sostanzialmente quali sono i modelli che vengono proposti dalla Città che
manifestano il proprio interesse e quindi è questo uno dei motivi per cui non è stato
possibile coinvolgere così come avreste voluto, mi rivolgo a Maggioranza e Minoranza,
gli organi politici e per questo ovviamente mi scuso, cosa accadrà però sostanzialmente?
Accadrà che come dicevo prima domani verrà inviato il dossier di candidatura al CONI
rispettando questa scadenza del 3 e successivamente in base alle decisioni del Governo
del CONI verrà comunicata alla Città l'eventualità di procedere con il dossier di
candidatura, questo è un lavoro sicuramente più completo e sicuramente vedrà un
maggior coinvolgimento da parte in particolare del Consiglio Comunale che riguarda
evidentemente le decisioni della Città di Torino. Mi spiace molto e mi scuso nei
confronti del Consiglio che i dossier peraltro non definitivi siano stati pubblicati sui
giornali prima che molti Consiglieri potessero averne una copia, lo dico perché anche
oggi non potrò entrare nel merito specifico del dossier essendo il dossier un documento
riservato che verrà consegnato domani al CONI e verrà spiegato nel suo dettaglio il 4,
quindi dopo la consegna, in una Conferenza stampa pubblica. Mi limito ovviamente a
riprendere alcune tematiche che ritengo invece necessarie anche per favorire la
discussione che oggi avverrà. Quali sono secondo noi i punti di forza di questa
candidatura che riguarda ovviamente il territorio metropolitano della Città di Torino e i
suoi Comuni Olimpici? Intanto il tema della doppia legacy e voglio specificare perché,
noi abbiamo il vantaggio di avere delle strutture che sono già sostanzialmente a
disposizione, quando parliamo di strutture, quindi di legacy materiale intendiamo le
strutture che sono gli impianti, intendiamo le strutture che sono sostanzialmente quelle
dei trasporti, per cui non è previsto all'interno del dossier un'infrastrutturazione nuova,
ma intendiamo anche quella che è legacy immateriale e qui vorrei intervenire, è
assolutamente errato secondo me e questo lo continuo a dire pensare che tutto quello
che è stato fatto nel 2006 sia giusto, lo dico perché non dobbiamo avere paura di dire
che cosa ha funzionato e non ha funzionato e questo non è l'oggetto del dibattito di
oggi, ma quando si parla di legacy che è un valore competitivo che noi abbiamo come
territorio si intende dire che questa Città e questo territorio ha già fatto un evento di
questo tipo e quando fa un evento di questo tipo evidentemente ha un'eredità, eredità
che in parte è positiva, eredità che in parte non è positiva perché qualcosa non ha
funzionato, ma il poter fare una cosa una seconda volta è quello che ti permette di avere
più tempo per dedicarti a quello che non ha funzionato, questo significa che noi
abbiamo delle infrastrutture che sono già pronte su cui dovremmo intervenire con
(incomprensibile) e questo ci darà più tempo per gestire il posto olimpico ed è
un'opportunità, questo significa che nell'ambito della gestione possiamo imparare da
quello che non ha funzionato e ci permetterà di avere un modello alternativo, allora
questo è il tema della doppia legacy di cui noi dobbiamo essere, dal mio punto di vista,
contenti e felici perché ci dà un valore aggiunto rispetto ad eventuali altre candidature,
perché ci permette di poter incidere su quello che non ha funzionato e provare a
costruire un modello alternativo, piacerà, non piacerà, io credo che la forza in un
territorio che ha già fatto qualcosa di questo tipo sia proprio nell'essere coerente,
comprendere cosa ha funzionato e lavorare su quello che non ha funzionato. La legacy
sicuramente ci permette di avere un terzo punto di forza, come dicevo prima, il budget
contenuto, questo perché non è previsto di infrastrutturare ex novo dal punto di vista dei
trasporti, cosa che invece altri territori dovrebbero fare, quindi un minore investimento
da parte del pubblico, ci permette sicuramente di avere un budget contenuto perché
anche dal punto di vista dei villaggi, quindi parlo ovviamente del tema dei villaggi
olimpici sia nel territorio nostro, sia in quello montano non prevediamo di costruire
nulla ex novo e questo significa essere forti sul terzo punto e cioè il tema della fedeltà
all'Agenda 2020 del CIO. Questa vuole essere una proposta in cui noi proponiamo un
evento di sostenibilità ambientale e sensibilizzazione resilienza climatica con un grande
progetto di rigenerazione urbana, con orgoglio dico che grazie anche allo stimolo di
alcune persone, in particolare i Consiglieri di Maggioranza, abbiamo deciso di togliere il
Parco del Valentino e lo riteniamo un elemento positivo perché da un lato sicuramente
un evento deve essere attrattivo e deve essere dal punto di vista dell'immagine
spettacolare, ma il nostro punto di forza in questo modello vuole essere che siamo
sostenibili e quindi non prevediamo innevamenti urbani perché guardando il 2026 non
possiamo immaginare visti i cambiamenti climatici che l'elemento di forza nella
candidatura sia l'innevamento urbano, dobbiamo sfruttare evidentemente quello che c'è
all'interno delle nostre montagne, anche per questo grazie alla coerenza con l'agenda
2020 immaginiamo ovviamente di avere un'olimpiade che sia vicino e attenta ai temi
dell'ambiente, penso al tema dell'elettrico, alla sostenibilità e la mobilità nuova,
all'ospitalità diffusa che è quello che ci permette di non dover costruire ex novo un
modello assolutamente innovativo che è l'altro punto di forza. Il modello che noi
immaginiamo grazie ovviamente al lavoro fatto anche con gli altri Comuni è un modello
dove noi utilizziamo questo evento in modo, come dire, sistematico per far sì che questa
Città, questo territorio possa crescere grazie all'uso di tecnologie 4.0, penso al tema
della blockchain, tutti sistemi che possiamo utilizzare oggi per intervenire sul controllo
della spesa che è un tema che preoccupa rispetto a quanto è accaduto nel 2006, quindi
nell'ottica del 2026 avremo nuove tecnologie che ci permetteranno anche di avere un
maggior controllo e maggiore trasparenza della spesa. La doppia legacy è questo ed è un
qualcosa che abbiamo solo noi come territorio e che credo che sia un qualcosa che ci
deve, come dire, tenere insieme e non dividere. Cosa c'è nel dossier? Nel dossier ci
sono i costi dell'evento, sia dell'evento, quindi dei giorni dell'evento, sia della
preparazione dell'evento. Ribadisco, praticamente nessuna risorsa per interventi sui
trasporti perché è un intervento di rigenerazione, quindi faremo interventi di
manutenzione, praticamente nessun costo per costruire ex novo, ma anzi recuperiamo
ciò che c'è, tutte le location coinvolte sono state condivise con i territori e questo credo
sia un valore aggiunto e ringrazio in particolare i Comuni ovviamente olimpici e i
Sindaci, ciascuno di loro ha lavorato sul proprio territorio ed identificato le location e ha
fatto una proposta condivisa con la comunità che rappresentano. Per quanto riguarda la
Città di Torino ovviamente andremo nel dettaglio il 4, noi abbiamo cercato di tenere
insieme le esigenze di rigenerazione urbana del nostro territorio con quello che è
l'accompagnamento all'evento, non a caso il villaggio olimpico è previsto a Thyssen in
quell'area, lo dico perché quest'area è un'area di trasformazione industriale in capo
come conoscete a corso Regina Margherita, a zona nord di Torino che è un tema
centrale su cui noi vogliamo intervenire nell'ambito ovviamente di questo evento
olimpico, zona nord dovrà essere centrale e questo evento vuole essere un tentativo di
intervenire in una zona che è in grandissima difficoltà. Cito l'area ex Thyssen perché
riteniamo che potrebbe essere davvero un qualcosa per ricucire una ferita, una ferita che
è sia della Città che dell'Italia; il progetto prevede la bonifica dell'intera area e la
creazione di un polo dedicato alla sicurezza sul lavoro con polo di ricerca, sviluppo e
formazione. Questo perché nell'ambito appunto del progetto che abbiamo costruito e
che stiamo proponendo l'olimpiade non vuole essere solo un momento in cui in qualche
modo andremo a riqualificare dal punto di vista della residenza universitaria nel posto
olimpico o com'è stato giustamente detto dal punto di vista della residenza pubblica, ma
vogliamo che questo sia anche un momento per essere competitivi dal punto di vista
dell'attrazione degli investimenti e quindi lì in quel luogo oltre ad intervenire per
ovviamente fare un villaggio olimpico, vogliamo intervenire affinché si possa creare un
polo dedicato alla sicurezza sul lavoro e quindi ricerca, sviluppo e formazione.
Ovviamente il villaggio olimpico in questo caso si prevede che le destinazioni future
siano edilizia sociale, social housing, silver housing, silver co-housing, servizi e spazi
dedicati all'uso temporaneo di attività e di imprese. È previsto un progetto di
ecoquartiere autosufficiente resiliente costituito da edifici attivi che superano le linee di
coordinamento europeo facendo un esempio internazionale di ecosostenibilità urbana
per residenza, ricerche ed artigianato, esattamente come previsto da Agenda 2020. Cosa
significa? E qui chiudo. Significa che quello che noi cerchiamo di fare in questo caso è
un evento che superi la sua definizione di un evento di 15 giorni, questo tentativo e
questo modello che abbiamo costruito e ringrazio davvero tutti coloro che vi hanno
lavorato volessero un qualcosa che ci indica un percorso che si sovrappone in modo
esatto rispetto alle linee strategiche di Torino 2030, attrazione di investimento,
tecnologia 4.0, residenzialità diffusa, avvicinamento allo sport per tutti, metodo nuovo
per gestire grazie appunto alle nuove tecnologie, all'ospitalità diffusa e quindi interventi
di sicurezza che ci permettono di testare le nuove tecnologie grazie al lavoro fatto
dall'Assessora Pisano, in particolare Torino City Lab. Vogliamo sovrapporre, non
lavoriamo per le Olimpiadi, lavoriamo su Torino 2030 che è coerente rispetto alla nostra
visione delle Olimpiadi. Io credo davvero che ci sia stato veramente poco tempo e non è
stato facile riuscire a rispettare questa scadenza del 3 di luglio, ma credo che questa sia
un'opportunità unica e molto importante per il nostro territorio, non tanto perché stiamo
lavorando per ottenere una candidatura, ma perché all'interno di questo dossier,
all'interno di questo lavoro noi stiamo delineando quali sono le linee guida della nostra
Città e sono l'innovazione, sono l'industria 4.0, sono i poli di ricerca, sono la
rigenerazione urbana e sono il recupero delle nostre infrastrutture. Allora, tenendo
insieme questi due elementi, tenendo insieme Agenda 2020, Torino 2030 e linee di
sviluppo di questa Città allora le Olimpiadi possono essere uno strumento e le
Olimpiadi possono essere un'occasione per permettere alla Città di procedere con la sua
vocazione senza dimenticare quello che non ha funzionato in passato e utilizzando
quello che non ha funzionato in passato per non ripetere gli errori, non a caso un
elemento di novità credo sia nella proposta che noi facciamo sia proprio il fatto che noi
prevediamo di non fare debito e questo credo che sia un tema di molta importanza
perché vogliamo evitare che un'eredità possa pesare e quindi che la doppia legacy, che
sarà poi terza legacy, possa essere tutta favorevole nei confronti dell'Amministrazione
non solo torinese, ma dell'intero comparto delle montagne. Il lavoro è stato davvero
complesso, riassumo dicendo che credo che questa sia un'occasione per l'area nord
della nostra Città in particolare, credo che sia un'occasione per la Città per dimostrare
quali sono le sue vocazioni storiche, credo che sia un'occasione per dimostrare che le
cose si possono fare imparando dagli errori del passato e credo che sia un'occasione per
unire il territorio metropolitano attorno a progettualità che non appartiene
evidentemente solo al Sindaco, grazie.

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