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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2018-01358
"ISCRITTI E PASTI SCUOLA DELL'OBBLIGO: DOVE SONO SPARITI 5.155 BAMBINI" PRESENTATA IN DATA 16 APRILE 2018 - PRIMO FIRMATARIO RICCA.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Sempre del Consigliere Ricca è l'interpellanza successiva. 1358 Ricca:

"Iscritti e pasti scuola dell'obbligo: dove sono spariti i 5.155 bambini"

LAVOLTA Enzo (Vice Presidente Vicario)
Risponde l'Assessora Patti. Prego, Assessora, cinque minuti per lei. Prego, Assessora.

PATTI Federica (Assessora)
Allora, faccio una premessa: nel mese di gennaio 2018 la Divisione Servizi Educativi
aveva comunicato al Consigliere Ricca che gli iscritti al Servizio di ristorazione
scolastica nella scuola dell'obbligo erano 27.897, mentre gli utenti che a tale data erano
7.906 gli alunni che consumavano il pasto domestico nei locali scolastici. Gli iscritti al
Servizio di ristorazione scolastica erano complessivamente 40.905, di cui 13.800 iscritti
al Servizio nelle scuole dell'infanzia. Ciò premesso, in merito alle seguenti
contestazioni nell'interpellanza del Consigliere i punti sono quattro: il numero
complessivo di potenziali utenti del Servizio indicato nel vecchio appalto mensa
2014/2016 prorogato sino al 2018 è di 22.742 utenti, il numero indicato nei documenti
della procedura aperta - era aperta, adesso è chiusa – 20/2018 riferito al nuovo appalto
del Servizio mensa 2018/2021 è di 22.742 utenti, l'importo dell'appalto è di euro 84
milioni. La differenza tra gli iscritti al Servizio mensa ed il numero dei potenziali utenti
del Servizio per gli anni a venire è per difetto di 5.155 bambini. Alla domanda 1.
"quanti siano, in realtà, gli iscritti al Servizio di ristorazione scolastica erogato dal
Comune di Torino, se siano 27.897 o 22.742", si conferma che nel mese di gennaio
2018, perché noi valutiamo gli iscritti mese per mese, gli iscritti al Servizio di
ristorazione scolastica delle scuole dell'obbligo primarie e secondarie di primo grado
erano 27.897. Domanda n. 2: "la ragione per la quale le norme della procedura aperta n.
22/2018 - quella che adesso è chiusa - qualora il numero degli iscritti fosse di 27.897,
prevedono solamente un'utenza potenziale di 22.742 unità, posto che in ipotesi di
maggiore utenza di 27.897 lo stesso valore del contratto di appalto subirebbe una
maggiorazione percentuale di circa 18,5%". Allora, l'importo dell'appalto non è di euro
84 milioni, come in realtà detto dal Consigliere Ricca, ma come anche abbiamo
discusso oggi in Commissione Consiliare. L'importo è di euro 84.699.441,66 IVA
compresa rappresenta, invece, l'impegno di spesa limitato, mentre la base di gara di
appalto, cioè l'intero importo dell'appalto, invece è di euro 99.342.060,57 IVA
compresa. Per determinare il prezzo complessivo a base di gara è stato necessario
individuare, preliminarmente, il numero dei pasti che gli aggiudicatari dovranno fornire
per l'intero periodo di durata dell'appalto. A tale fine, nel nuovo capitolato di gara si è
considerato il numero dei pasti che in via presuntiva saranno giornalmente consumati
complessivamente nel triennio 2018/2021 e di conseguenza remunerati agli
aggiudicatari. Nella determinazione del numero dei pasti si sono dovuti necessariamente
considerare le assenze degli iscritti al Servizio di ristorazione, cioè: le malattie, le gite
scolastiche, ritiri, trasferimenti, eccetera. Per questo motivo il numero degli iscritti è
superiore al numero dei pasti che, prevedibilmente, saranno consumati dagli utenti e
retribuiti agli aggiudicatari. Per i motivi esposti il numero complessivo dei pasti, con un
orizzonte temporale triennale, è stato individuato con la massima precisione mediante
un'accurata analisi preliminare in cui si sono utilizzati molti indicatori con l'obiettivo di
quantificare un fabbisogno, in termini di pasti, che sebbene stimato e presunto potesse
riflettere e reggere il più possibile la realtà del medio e lungo periodo, cioè abbiamo
guardato il trend. Il numero dei pasti presunti e stimati per la scuola dell'obbligo e del
preobbligo per il triennio 2018/2021 e il conseguente importo a base di gara è di euro
99.342.060,57 IVA compresa. È stato costruito, pertanto, sulla base di tali indicatori, in
particolare per la scuola dell'obbligo si sono considerati: la media giornaliera dei pasti
consumati nel mese di novembre degli ultimi 3 anni scolastici, tale mese infatti è quello
maggiormente significativo nell'ambito del primo quadrimestre; la media giornaliera
dei pasti consumati nel mese di maggio; negli ultimi anni scolastici 2015/2016 e
2016/2017, i dati relativi al mese di maggio 2018 non erano ancora disponibili, per
verificare la dimensione del consumo dei pasti nella seconda metà dell'anno scolastico
dovuta anche al momento delle uscite didattiche, perché nel secondo quadrimestre
dobbiamo anche considerare quelle; l'andamento del numero dei pasti domestici
nell'anno scolastico in corso rispetto all'anno scolastico 2016/2017; la tendenza alla
riduzione degli iscritti nelle scuole dell'obbligo negli scolastici 2015/2016, 2016/2017 e
2017/2018 per correlare la dimensione del Servizio a quella del calo demografico
tendenziale nei prossimi anni, perché da un lato dobbiamo considerare che nelle scuole
medie la fuoriuscita non è indicativa rispetto all'effetto, diciamo, del pasto domestico,
mentre invece sulla scuola primaria sappiamo che le motivazioni sono altre. L'analisi
descritta ha condotto successivamente a scenari previsivi per il triennio 2018/2021 che
hanno indicato una riduzione, annuale, del numero di pasti di circa il 5% nelle scuola
primarie e del 15% nelle scuole secondarie di primo grado, e questo 15% è alto rispetto
a quello che dicevo prima, cioè non è collegato al pasto domestico, ma in realtà a tutta
una serie di altri fattori che già dal 2010/2011, anche rispettivamente alla
riconfigurazione degli orari delle scuole medie, ha fatto sì che non ci fosse la
ristorazione a scuola. In sintesi, il numero complessivo presunto di pasti veicolati
considerato per costruire la tabella degli importi a base di gara (vedi capitolato di
appalto sezione 1, articolo 6.2 pagina 9) è il risultato della media giornaliera dei pasti
previsti per ciascun ordine scolastico moltiplicato per la media dei giorni di
somministrazione del Servizio che in base al calendario scolastico regionale stabilito per
le scuole dell'obbligo è di circa 165 giorni per ciascun anno scolastico. Il capitolato
speciale di appalto (sezione 1, articolo 6.4, opzioni) prevede comunque che
l'Amministrazione si riservi la facoltà, nel corso dell'appalto, di richiedere variazioni in
aumento e in diminuzione delle prestazioni fino ad un quinto del prezzo complessivo
previsto dal contratto in base all'articolo 106, comma 12 del Codice ai medesimi prezzi
e condizioni del contratto originario. Domanda 3: "per quale ragione il numero presunto
di utenti del Servizio non comprenda anche il numero di discenti che fruiscono del pasto
da casa (7.906) in ragione del fatto che all'apertura del prossimo anno scolastico le
famiglie che fino ad oggi hanno optato per l'autorefezione potrebbero chiedere
l'iscrizione al Servizio pubblico, incrementando sensibilmente l'utenza", ma questo è un
po'... Stante quanto sopra esposto la considerazione nel capitolato per il triennio
2018/2021 di un eventuale incremento non suffragato né da dati, né da evidenze, né da
alcuna giustificazione oggettiva del numero presunto di pasti equivalente a quello di chi
attualmente fruisce del pasto domestico avrebbe comportato un significativo ed
ingiustificato aumento della base di gara inducendo i concorrenti alla formulazione di
offerte disallineate rispetto al numero di pasti che sulla base della rigorosa analisi
condotta saranno verosimilmente erogati e retribuiti agli aggiudicatari. In ogni caso,
come sopra affermato, in caso di aumento del numero dei pasti domandati si potrà
utilizzare la sopracitata clausola di richiesta agli aggiudicatari di variazioni in aumento
fino ad un quinto del prezzo complessivo previsto dal contratto. "Quanti siano i pasti
domestici suddivisi per ciascuna fascia ISEE?" Questo l'ho già anche spiegato
stamattina in Commissione. Noi come Comune non vediamo le fasce ISEE di chi non fa
parte del Servizio perché non sono dentro al Servizio, quindi la Divisione Servizio
Educativi è titolare esclusivamente del trattamento dei dati personali, ivi compreso il
valore ISEE, relativi esclusivamente ai cittadini che richiedono le prestazioni da essa
fornite. Quindi la Città di Torino non è a conoscenza della distribuzione ISEE dei
fruitori del pasto domestico, essa invece tratta la distribuzione ISEE esclusivamente dei
fruitori del Servizio di ristorazione scolastica e non può né deve detenere alcun dato
personale relativo ai fruitori del pasto domestico. In realtà abbiamo fatto, come lei ha
visto in Commissione, delle ipotesi, delle inferenze rispetto a quelli che erano gli utenti
del Servizio pre sentenza, quindi nel pre giugno 2016 e oggi e quindi quello è l'unico
dato presuntivo di cui noi oggi possiamo disporre. Domanda n. 5: "quale sia il numero
di studenti nella città di Torino che in ragione della specifica offerta formativa prescelta
potrebbero potenzialmente essere fruitori del Servizio di ristorazione collettiva o
comunque autorefezionati attraverso il cosiddetto pasto da casa; in altri termini si chiede
di sapere quale sia il numero complessivo di studenti che frequentano scuole che
prevedono orario anche pomeridiano obbligatorio e facoltativo che sia". Nell'anno
scolastico 2017/2018 gli alunni che frequentano scuole che prevedono orario, anche
pomeridiano, sono 31.842 per la sola scuola primaria e 20.361 per la scuola secondaria
di primo grado. Tali dati si basano sulle risposte trasmesse, ad ottobre 2017, da ciascuna
istituzione scolastica mediante la compilazione annuale delle schede di rilevazione sulla
popolazione scolastica, con riferimento all'anno scolastico avviato. L'aggiornamento
dei suddetti dati, relativi all'anno scolastico 2018/2019, avverrà pertanto nel mese
dell'ottobre 2018.

RICCA Fabrizio
Grazie, ma se poi posso avere copia della risposta, perché in una piccola fase mi è
sembrata anche l'Assessore un po' titubante rispetto al testo stesso che stava leggendo.
Quindi, io, Presidente, mi farei dare la risposta, poi visto che è una risposta molto lunga
e articolata e il tempo a nostra disposizione non è così sufficiente da poter esaudire tutta
la discussione, essendo anche essa molto complessa, mi permetterei di andare in
Commissione il prima possibile.

IMBESI Serena (Vice Presidente)
Sì, grazie, quindi l'interpellanza 01358 è iscritta per approfondimenti in V
Commissione.
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