Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Allora, ho presentato quest'atto a seguito di alcune discussioni che avevano riguardato anche il dibattito cittadino, in merito alla fruizione e gestione del fiume Po, in particolare mi riferisco a delle ipotesi che sono state fatte sulla modifica del Regolamento sulla navigazione e a delle valutazioni in merito anche alla possibilità di ripristinare il servizio di Valentino e Valentina, ovvero di navigazione turistica. Ho cercato di valutare in maniera un pochino più ampia quello che è il rapporto della città con i fiumi. Torino, inutile ribadirlo, ha sempre avuto un rapporto molto forte, anche in virtù della sua connotazione orografica, con quello che è il fiume Po e i principali affluenti. Peraltro il fiume ha sempre giocato un ruolo importante anche nell'economia, nella socialità della città, basti pensare che fino alla metà dell'Ottocento erano fondamentali perché offrivano forza motrice, perché offrivano occasioni di lavoro, dalla pesca, alle lavandaie, ai mulini, e anche di loisir, diciamo, di divertimento, come la balneazione. Si tratta di capire oggi qual è il significato che ancora può avere questa forte connessione della città con i suoi fiumi. Ricordo anche che alcuni progetti molto interessanti, all'inizio degli anni '90 avevano ripreso questo tema, ad esempio cito: "Torino città d'acqua", anziché il progetto "Corona Verde", che, sostanzialmente, volevano proprio promuovere la conservazione di spazi naturali nel tessuto cittadino, rafforzando tutto un sistema di collegamenti tra sistema idrografico naturale e il reticolo, diciamo, dei torrenti e dei canali e tutto quello che è il sistema del verde. Ora, è vigente un regolamento regionale per la disciplina della navigazione, è stato introdotto nel '96, e in maniera molto dettagliata articola anche quelle che sono le possibilità di fare manifestazioni, eventi, come deve essere svolta la navigazione. Ultimamente appunto, come già richiamavo prima, sono state fatte delle ipotesi, anche in Commissione ci è stato riferito dall'Assessora Lapietra, che GTT sta lavorando a delle valutazioni sulla possibilità di ripristinare un servizio turistico. Io credo che sia importante per una città come Torino avere anche questo tipo di possibilità, però vanno concertate con tutte quelle che sono delle ulteriori fruizioni del Po e vanno visti in un ambito di gestione e di approccio, diciamo, anche dal punto di vista, così, di pianificazione integrato. Credo che alcuni temi, peraltro ancora recenti nella memoria di tutti noi, legati anche ai cambiamenti climatici, quindi, all'occorrenza di fenomeni particolarmente gravosi, rendano necessario avere, da un lato, un approccio di visione globale di quelli che sono i fenomeni che possono riguardare tutte le zone fluviali, le zone perifluviali, dall'altro, anche la visione di un approccio integrato sotto il profilo della migliore fruizione, della migliore gestione, proprio, di questa risorsa, che è una peculiarità tutta torinese, nell'ottica di poter offrire servizi, offrire occasioni di svago, di sport, cultura, a tutti i cittadini. Ora, la Regione finanzia, peraltro, interventi che sono tesi alla realizzazione di infrastrutture, sai per opere idrauliche, sia per la navigazione e anche per il recupero ambientale delle aree demaniali e degradate. Non ultima, ancora recente, sono stati finanziati degli interventi a seguito dell'alluvione del 2016 e la Città di Torino ha speso anche della progettualità, l'abbiamo vista ancora in Commissione di recente, per esempio, per mettere mano a delle situazioni, ahimè, critiche, come l'area del Fioccardo, dove si tratta di realizzazioni anche proprio sotto il profilo edile, che sono state fatte nel passato, in aree che, comunque, sono, come si usa dire nel linguaggio tecnico, in fasce, cioè appartengono, in qualche modo, all'area perifluviale, che manifestano le criticità. Bisogna porci mano, la Città deve farsene carico, sia sotto il profilo della gestione dell'emergenza, ma anche sotto il profilo strutturale, di individuare quelli che sono gli interventi, facendo pressione, appunto, sugli Enti sovraordinati. Ancora, la Direttiva 2060 della Comunità segnatamente ha individuato il principio della partecipazione pubblica dei portatori di interesse e l'ha reso, diciamo così, istituzionale. Peraltro proprio la Provincia di Torino si è resa, l'allora Provincia di Torino, si è resa protagonista nella istituzionalizzazione di alcune procedure, alcune tecniche, proprio, che riguardano la gestione dei contratti di fiume, cioè la capacità di avviare degli strumenti di programmazione strategica e negoziata, mettendo intorno al Tavolo tutti i soggetti che in qualche misura possono intervenire nella valutazione di quella che è la gestione del corso d'acqua. Ora, questo è il motivo, sostanzialmente, vado veloce, perché è già stato frutto di un'articolata discussione che abbiamo avuto in Commissione e peraltro anche audendo alcuni dei soggetti interessati, tra tutti cito, per esempio, le Associazioni remiere, che costituiscono un presidio anche proprio dei corsi d'acqua, ricordiamo che solo l'attività remiera è praticata da più di 10.000 persone a Torino ed è anche un motivo, uno strumento di inclusione, più di 500 sono gli atleti che esercitano questo sport con della difficoltà sotto il profilo…, che non sono normodotati, diciamo. Ma ci sono anche altre associazioni, assolutamente importanti che possono dire la loro, ricordiamo, per esempio L'ArciPesca, ricordiamo le associazioni ambientaliste, e quindi, sostanzialmente, si chiede, proprio per valorizzare, meglio, tutelare, questa risorsa, anche in un'ottica di programmazione, nella parte di "impegna" si chiede di andare a costituire un Tavolo che coinvolga i maggiori attori sotto il profilo istituzionale, sicuramente tra loro la Regione, che regolamenta e anche eroga finanziamenti, il Comune stesso, tra l'altro non solo il Comune di Torino… TRESSO Francesco Ho finito. Proprio per richiamare ad una continuità, GT SMART, il Parco del Po dalla Collina Torinese, le federazioni sportive, le associazioni ambientaliste, è finalizzato, questo Tavolo a definire un modello di governo per le politiche che riguardano la gestione del Fiume Po; rivedere, come è stato detto, le modifiche condivise per il vigente regolamento sulla navigabilità e individuare linee di azione per la tutela e lo sviluppo sostenibile del fiume. In questo mi sono permesso e così cito anche l'emendamento che ho proposto, di aderire come città al "Manifesto per il Po", si tratta di un'iniziativa che tutta una serie di soggetti, istituzionali e non, hanno messo in essere, proprio per valorizzare il fatto che lo stato di salute del Po è anche…, presenta sicuramente degli aspetti critici, che sono destinati ad acutizzarsi, ma che non può essere risolto come una semplice sommatoria di interventi frammentari, ma visto in una sua unitarietà. Stiamo parlando del fiume più importante a livello nazionale, e quindi si richiede un approccio integrato che contribuisca a creare un sistema Po, proprio per un percorso di aggregazione che vede, sostanzialmente, la definizione di una conferenza, una conferenza proprio per il Po, che segna poi alcuni punti preliminari per arrivare ad un piano strategico vero e proprio. Secondo me, e ho inserito, appunto, un emendamento in questo senso, sarebbe significativo che anche la Città di Torino aderisse, sottoscrivendo questo manifesto e presenziando poi direttamente agli incontri, nell'ottica di costituire questa conferenza. |