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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Giugno 2018 ore 14,00
Paragrafo n. 24
MOZIONE 2018-01802
(MOZIONE N. 31/2018) "ISTITUZIONE DI UN TAVOLO DI LAVORO PER LA GESTIONE E LA FRUIZIONE DEL FIUME PO NEL TRATTO CITTADINO" PRESENTATA IN DATA 15 MAGGIO 2018 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO. [testo coordinato]
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Allora, ho presentato quest'atto a seguito di alcune discussioni
che avevano riguardato anche il dibattito cittadino, in merito alla fruizione e gestione
del fiume Po, in particolare mi riferisco a delle ipotesi che sono state fatte sulla modifica
del Regolamento sulla navigazione e a delle valutazioni in merito anche alla possibilità
di ripristinare il servizio di Valentino e Valentina, ovvero di navigazione turistica. Ho
cercato di valutare in maniera un pochino più ampia quello che è il rapporto della città
con i fiumi. Torino, inutile ribadirlo, ha sempre avuto un rapporto molto forte, anche in
virtù della sua connotazione orografica, con quello che è il fiume Po e i principali
affluenti. Peraltro il fiume ha sempre giocato un ruolo importante anche nell'economia,
nella socialità della città, basti pensare che fino alla metà dell'Ottocento erano
fondamentali perché offrivano forza motrice, perché offrivano occasioni di lavoro, dalla
pesca, alle lavandaie, ai mulini, e anche di loisir, diciamo, di divertimento, come la
balneazione. Si tratta di capire oggi qual è il significato che ancora può avere questa
forte connessione della città con i suoi fiumi. Ricordo anche che alcuni progetti molto
interessanti, all'inizio degli anni '90 avevano ripreso questo tema, ad esempio cito:
"Torino città d'acqua", anziché il progetto "Corona Verde", che, sostanzialmente,
volevano proprio promuovere la conservazione di spazi naturali nel tessuto cittadino,
rafforzando tutto un sistema di collegamenti tra sistema idrografico naturale e il
reticolo, diciamo, dei torrenti e dei canali e tutto quello che è il sistema del verde. Ora, è
vigente un regolamento regionale per la disciplina della navigazione, è stato introdotto
nel '96, e in maniera molto dettagliata articola anche quelle che sono le possibilità di
fare manifestazioni, eventi, come deve essere svolta la navigazione. Ultimamente
appunto, come già richiamavo prima, sono state fatte delle ipotesi, anche in
Commissione ci è stato riferito dall'Assessora Lapietra, che GTT sta lavorando a delle
valutazioni sulla possibilità di ripristinare un servizio turistico. Io credo che sia
importante per una città come Torino avere anche questo tipo di possibilità, però vanno
concertate con tutte quelle che sono delle ulteriori fruizioni del Po e vanno visti in un
ambito di gestione e di approccio, diciamo, anche dal punto di vista, così, di
pianificazione integrato. Credo che alcuni temi, peraltro ancora recenti nella memoria di
tutti noi, legati anche ai cambiamenti climatici, quindi, all'occorrenza di fenomeni
particolarmente gravosi, rendano necessario avere, da un lato, un approccio di visione
globale di quelli che sono i fenomeni che possono riguardare tutte le zone fluviali, le
zone perifluviali, dall'altro, anche la visione di un approccio integrato sotto il profilo
della migliore fruizione, della migliore gestione, proprio, di questa risorsa, che è una
peculiarità tutta torinese, nell'ottica di poter offrire servizi, offrire occasioni di svago, di
sport, cultura, a tutti i cittadini. Ora, la Regione finanzia, peraltro, interventi che sono
tesi alla realizzazione di infrastrutture, sai per opere idrauliche, sia per la navigazione e
anche per il recupero ambientale delle aree demaniali e degradate. Non ultima, ancora
recente, sono stati finanziati degli interventi a seguito dell'alluvione del 2016 e la Città
di Torino ha speso anche della progettualità, l'abbiamo vista ancora in Commissione di
recente, per esempio, per mettere mano a delle situazioni, ahimè, critiche, come l'area
del Fioccardo, dove si tratta di realizzazioni anche proprio sotto il profilo edile, che
sono state fatte nel passato, in aree che, comunque, sono, come si usa dire nel
linguaggio tecnico, in fasce, cioè appartengono, in qualche modo, all'area perifluviale,
che manifestano le criticità. Bisogna porci mano, la Città deve farsene carico, sia sotto il
profilo della gestione dell'emergenza, ma anche sotto il profilo strutturale, di
individuare quelli che sono gli interventi, facendo pressione, appunto, sugli Enti
sovraordinati. Ancora, la Direttiva 2060 della Comunità segnatamente ha individuato il
principio della partecipazione pubblica dei portatori di interesse e l'ha reso, diciamo
così, istituzionale. Peraltro proprio la Provincia di Torino si è resa, l'allora Provincia di
Torino, si è resa protagonista nella istituzionalizzazione di alcune procedure, alcune
tecniche, proprio, che riguardano la gestione dei contratti di fiume, cioè la capacità di
avviare degli strumenti di programmazione strategica e negoziata, mettendo intorno al
Tavolo tutti i soggetti che in qualche misura possono intervenire nella valutazione di
quella che è la gestione del corso d'acqua. Ora, questo è il motivo, sostanzialmente,
vado veloce, perché è già stato frutto di un'articolata discussione che abbiamo avuto in
Commissione e peraltro anche audendo alcuni dei soggetti interessati, tra tutti cito, per
esempio, le Associazioni remiere, che costituiscono un presidio anche proprio dei corsi
d'acqua, ricordiamo che solo l'attività remiera è praticata da più di 10.000 persone a
Torino ed è anche un motivo, uno strumento di inclusione, più di 500 sono gli atleti che
esercitano questo sport con della difficoltà sotto il profilo…, che non sono normodotati,
diciamo. Ma ci sono anche altre associazioni, assolutamente importanti che possono
dire la loro, ricordiamo, per esempio L'ArciPesca, ricordiamo le associazioni
ambientaliste, e quindi, sostanzialmente, si chiede, proprio per valorizzare, meglio,
tutelare, questa risorsa, anche in un'ottica di programmazione, nella parte di "impegna"
si chiede di andare a costituire un Tavolo che coinvolga i maggiori attori sotto il profilo
istituzionale, sicuramente tra loro la Regione, che regolamenta e anche eroga
finanziamenti, il Comune stesso, tra l'altro non solo il Comune di Torino…

TRESSO Francesco
Ho finito. Proprio per richiamare ad una continuità, GT SMART, il Parco del Po dalla
Collina Torinese, le federazioni sportive, le associazioni ambientaliste, è finalizzato,
questo Tavolo a definire un modello di governo per le politiche che riguardano la
gestione del Fiume Po; rivedere, come è stato detto, le modifiche condivise per il
vigente regolamento sulla navigabilità e individuare linee di azione per la tutela e lo
sviluppo sostenibile del fiume. In questo mi sono permesso e così cito anche
l'emendamento che ho proposto, di aderire come città al "Manifesto per il Po", si tratta
di un'iniziativa che tutta una serie di soggetti, istituzionali e non, hanno messo in essere,
proprio per valorizzare il fatto che lo stato di salute del Po è anche…, presenta
sicuramente degli aspetti critici, che sono destinati ad acutizzarsi, ma che non può
essere risolto come una semplice sommatoria di interventi frammentari, ma visto in una
sua unitarietà. Stiamo parlando del fiume più importante a livello nazionale, e quindi si
richiede un approccio integrato che contribuisca a creare un sistema Po, proprio per un
percorso di aggregazione che vede, sostanzialmente, la definizione di una conferenza,
una conferenza proprio per il Po, che segna poi alcuni punti preliminari per arrivare ad
un piano strategico vero e proprio. Secondo me, e ho inserito, appunto, un
emendamento in questo senso, sarebbe significativo che anche la Città di Torino
aderisse, sottoscrivendo questo manifesto e presenziando poi direttamente agli incontri,
nell'ottica di costituire questa conferenza.

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